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a cura di
Stefania Calzà Santoni
IL RITORNO ALLA NATURA
Il sanapo (Sinapis arvensis) CURIOSITÀ
L
a senape selvatica è una pianta erbacea, annuale, della famiglia delle Brassicacee. Sinapis: dal greco "sinapi" (senape), ma il nome ha origine egiziana o indiana; “arvensis”: da arvum campo, suolo arativo: in riferimento all'ambiente di crescita. In francese, si dice Moutarde; in inglese: Mustard; in spagnolo: Musitata; in tedesco: Senf; e in si ciliano: U Sanapuni. Originaria del l'Asia raggiunge i 7080 cm di altez za. Costituisce ciuffi di fusti sottili, rigidi, ramificati, che portano nume rose foglie di colore verde scuro, rico perte con una sottile peluria leggera, opache, sessili, ovali allungate, den tate, lunghe fino a 1520 cm; da maggio a settembre all'apice dei fusti sbocciano numerosi piccoli fiorellini di colore giallo vivo. In autunno i fiori lasciano spazio ai frutti: lunghi bac celli contenenti piccoli semi scuri. Coltivata in India per la prima volta nel 3000 a.C. e poi esportata come spezia pregiata in Occidente, era già nota ai greci e ai romani, i quali uti lizzavano i semi del sanapo pestati come condimento da cospargere sui cibi, in modo da esaltarne il gusto o renderne il sapore più gradevole. Molto coltivata in Sicilia, dove cresce anche spontaneamente, la pianta del sanapo è in realtà una grande presenza anche nella cucina francese, specialmente nella regione della Bor gogna, che rivendica la nascita della 12
/mercoledì 17 novembre 2021
famosa salsa. La senape bianca è conosciuta fin dall’antichità e viene coltivata anche come pianta forag gera visto che gli animali che se ne nutrono producono un latte ricco e molto saporito. I loro fiori inoltre atti rano molti insetti pronubi, quali api, bombi e farfalle. È quindi una buona idea coltivarne sempre qualche esemplare nei pressi dell’orto in ma niera da ottenerne un’abbondante produzione. È molto apprezzata an che come pianta da sovescio: grazie alle sue profonde e ramificate radici è capace di rendere più soffici e ae rati i terreni argillosi. Nel nord Ameri
I Greci attribuivano a Esculapio, colui che si crede essere il padre della medicina moderna, la sco perta del sanapo. Furono poi i Romani a documentarne la pri ma ricetta, nel “De re rustica” di Columella del primo secolo dopo Cristo. In realtà già i Greci e i Roma ni conoscevano questa pianta, i suoi semi e la spezia che ne de riva. Questi popoli antichi, infatti, usavano i semi del sanapo come condimento per vari cibi, così da renderne più gustoso e appeti bile il sapore.
ca la Sinapis arvensis, che si pensa sia stata introdotta dai colonizzatori europei circa 400 anni fa, è una delle infestanti più diffuse ed abbondanti del grano. COME SI UTILIZZA Nell'antichità la senape è stata ben nota sopratutto per le proprietà far maceutiche, infatti, veniva adoperata per realizzare degli impiastri o dei cataplasmi da applicare su malati di bronchite. L'azione revulsiva che ne consegue se applicata sulla pelle e sugli organi malati, attiva la circo lazione del sangue. Per uso esterno la senape è indicata in caso di reuma tismi e affezioni delle vie respiratorie