L'ECO

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a cura di

Mauro Trentini

avvocato mail: trentini­legal@bluewin.ch

DISDETTA DEL RAPPORTO DI LAVORO

La protezione prevista dal Codice delle Obbligazioni

C

aro avvocato, Ho sentito dire che esiste una protezione con­ tro la disdetta del rapporto di lavoro. Di cosa si tratta? Marco Caro Signor Marco, ha sentito bene. Il nostro Codice delle Obbligazioni (di seguito CO) dove vengono regolati i contratti prevede, nell’ambito del con­ tratto di lavoro, un certo numero di casi dove sia i lavoratori come pure il datore di lavoro vengono protetti nel caso in cui la controparte decide di disdire il rapporto di lavoro. Il sistema implementato dal legislatore distin­ gue due filoni ben determinati di pro­ tezione. Da un lato vi sono i casi di disdetta abusiva (casi questi che per semplificare rispondono alla doman­ da "con che motivazione non può es­ sere data una disdetta?") e dall’altro i casi della disdetta in tempo inoppor­ tuno (che risponde alla domanda "quando non si può dare una disdet­ ta?" Al centro vi è la personalità del lavo­ ratore e i bisogni di protezione della medesima, come pure momenti della vita, dove una disdetta metterebbe in condizioni critiche chi la deve subire. Andiamo comunque con ordine: La disdetta abusiva Gli articoli 336, 336° e 336b CO so­ no gli articoli che proteggono contro una disdetta abusiva. Al centro di queste disposizioni vi è una concretiz­ zazione del principio della buona fede. Ai sensi dell’art. 336 cpv. 1 CO, la di­ sdetta è abusiva se data: a. per una ragione intrinseca alla per­ sonalità del destinatario, salvo che tale ragione sia connessa con il rap­ porto di lavoro o pregiudichi in modo essenziale la collaborazione nella azienda; La disposizione protegge quando una disdetta del rapporto di lavoro è moti­ vata da ragioni legate al sesso del de­ stinatario, alla famiglia, all’origine, al­ la razza, alla nazionalità, alla religio­ ne, all’orientamento sessuale. 4

/mercoledì 17 novembre 2021

Sono pertanto abusivi i licenziamenti cosi motivati: ti licenzio perche sei donna, perché sei un africano, perché sei un mussulmano, perché sei gay, ecc…; b. perché il destinatario esercita un diritto costituzionale, salvo che tale esercizio leda un obbligo derivante dal rapporto di lavoro o pregiudichi in modo essenziale la collaborazione nell’azienda; La disposizione protegge contro licenziamenti motivati dall’apparte­ nenza ad un partito, dall’aver firmato un’iniziativa o una petizione, dall’aver esercitato un diritto politico. c. soltanto per vanificare l’insorgere di pretese del destinatario derivanti dal rapporto di lavoro; Molti contratti di lavoro possono pre­ vedere, dopo diversi anni di lavoro, la concessione di premi (un salario sup­ plementare, un orologio, ecc…). Orbe­ ne se il licenziamento avviene prima che questi eventi si producano può essere considerato come abusivo. d. perché il destinatario fa valere in buona fede pretese derivanti dal rap­ porto di lavoro; Generalmente delle pretese vengono fatte valere dopo la fine del rapporto di lavoro. Il legislatore ha perô pen­ sato anche a pretese che possono in­ sorgere durante il medesimo. Si pen­

si ad una promessa di aumento di sti­ pendio che non viene però concesso. Quando il lavoratore, in buona fede lo reclama, il datore di lavoro lo licenzia. e. perché il destinatario presta servi­ zio obbligatorio svizzero, militare o di protezione civile, oppure servizio civile svizzero o adempie un obbligo legale non assunto volontariamente. La disposizione non necessita di ulte­ riori commenti essendo chiara di per se. Come in tutte le questioni di diritto quando si intende fare valere una pre­ tesa bisogna essere in grado di forni­ re la prova di quanto si pretende. Non sempre è facile difendersi da un li­ cenziamento abusivo poiché, la prati­ ca lo insegna, il datore di lavoro utiliz­ za sovente motivazioni contro le quali è difficile difendersi (ad esempio mo­ tivi economici) per mascherare un li­ cenziamento dettato magari dalla re­ ligione o dall’orientamento sessuale. Vale quindi sempre la pena, quando si è vittima di un licenziamento che si sospetta abusivo chiederne la motiva­ zione e, se del caso, assicurarsi la te­ stimonianza di colleghi che hanno magari assistito ad episodi sul posto di lavoro che possono far pensare ad un licenziamento abusivo. Buona settimana a tutti i lettori de l’Eco.


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