Italia Ornitologica, n°4 - 2022

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ALIMENTAZIONE

La Ginestrella Un’erba misconosciuta, “poca bela ma l’è bona e la fa bèn” testo di PIERLUIGI MENGACCI, FOTO P. MENGACCI, PIANTE-SPONTANEE.IT

Premessa Siamo a fine novembre, finalmente è riapparso il sole; la nebbia che ci ha tediato per alcuni giorni, dopo che le nuvole avevano scaricato a terra barili di pioggia, è finalmente scomparsa. È il periodo in cui i primi temporali invernali fanno ricrescere nuove rosette di tarassaco, cicoria selvatica, crespigno, piantaggine che l’estate aveva nascosto, mescolate ad altre erbe selvatiche ed ai petali bianchi delle margherite che spiccano tra il grigio-verde del prato.

Ginestrella in primo piano

Dal libretto dei miei appunti orto-ornitofili e non solo

La bella giornata solatia, un cielo azzurro senza nuvole, un’arietta di bora leggermente frizzante mi hanno invogliato a fare un giretto in cerca di nuove rosette basali di qualche erba mangereccia. Assieme a mia moglie perlustriamo il nostro giardino-frutteto che, in questo periodo, ci ha sem-

pre “regalato” tenere rosette per una misticanza di insalata e per soddisfare il mio desiderio di servirle anche ai canarini! Mentre raccolgo una rosetta di tarassaco, Angela mi chiama: -Gigi vieni qui… ci sono diversi “ceppi” nuovi da raccogliere, alcuni “scarpégn” (crespigni) ed altri che mi sembrano “caccialepre”-. Mi avvicino: i “scarpégn” si distinguono bene, ma, mentre raccolgo quelli che sembrano “caccialepre”, mi sorgono dei dubbi. Ne colgo uno: la piccola venatura rossiccia, non per-

Rosette basali di Ginestrella nel giardino dell'autore

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