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Gennaio 2022

KLIMT. LA SECESSIONE E L’ITALIA a cura di Isabella Michela Affinito.

I

L Palazzo Braschi di Roma, sede storica del Museo di Roma – realizzato su progetto dell’allora architetto italiano Cosimo Morelli (1732-1812) su commissione del nipote del Papa Pio VI Braschi su Piazza San Pantaleo, nei pressi della suggestiva Piazza Navona dove c’è il trionfo dello stile Barocco con le opere del Bernini e Borromini, mentre in controtendenza ai tempi in cui fu costruito, tra il 1790 e il 1804, il Palazzo Braschi possiede la facciata in stile cinquecentesco – ebbene, ospita attualmente una splendida sequela di dipinti non solo del celebre artista austriaco, Gustav Klimt (18621918), ma anche quadri e sculture di suoi

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amici e colleghi dell’epoca quali Josef Hoffmann, Franz von Matsch, Carl Moll, Johann Victor Krämer, Koloman Moser ed altri ancora. Quando si nomina Gustav Klimt ciò che viene subito in mente è l’oro, quel componente fondamentale del suo linguaggio artistico sviluppatosi in seno a un’epoca, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, captante il succedere di qualcosa d’inevitabile e d’irreversibile su larga scala che avrebbe scatenato conseguenze rilevanti sotto tutti i punti di vista. L’oro profuso nei suoi dipinti, da Gustav Klimt, deriva dal fatto che suo padre, Ernst Klimt, era un orafo incisore ma non per questo ricco, anzi, egli formò una numerosa famiglia di sette figli, di cui Gustav era il secondo, con Anna Finster, una donna che aveva intrapreso la strada della lirica senza ottenere nessun successo. Gustav Klimt si trovò a nascere il 14 luglio 1862 in un sobborgo di Vienna ed essendo stato uno dei primi figli certamente osservò il delicato e paziente lavoro del padre, restandone molto affascinato. Così si iscrisse alla scuola d’arti applicate, tra grafica, intaglio e lavori d’oreficeria di cui era già esperto, seguito a breve da suo fratello Ernst. Ma, Gustav più di tutte preferì la pittura e di conoscere al meglio anche l’arte del mosaico e della foggiatura del metallo in genere. Nel 1879 si costituì una specie di società tra i due fratelli Klimt e Franz Matsch, un compagno di studi, che chiamarono la Compagnia degli Artisti – Künstler Compagnie, più che altro per iniziare a lavorare richiamando l’attenzione di importanti committenti che fossero interessati alle grandi opere decorative per teatri, scuole, musei e, infatti, s’avviò un giro di richieste del genere fino a quando nel 1892 morì Ernst, che seguì il padre omonimo a pochi mesi di distanza dalla sua scomparsa, segnando per sempre l’animo di Gustav che scelse di non sposarsi mai durante la sua breve vita, poiché morì a cinquantasei anni


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