Premium IN Magazine 01/2023

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STORIE E VISIONI DEI PROTAGONISTI TRA EMILIA-ROMAGNA E MARCHE.

n.1 2023 www.inmagazine.it IN MAGAZINE PAOLO CEVOLI PROFILI GIANVITO ROSSI
VISIONI ELISABETTA SGARBI CULTURA
PAOLA BATANI
SPECIALE ARCHITETTURA DOME

DAL TERRITORIO

Editoriale

In occasione del lancio del primo numero del 2023, Premium-Dome IN Magazine si presenta ai lettori in un nuovo, grande formato e con una rinnovata veste grafica per comunicare con ampio spazio e raffinatezza le eccellenze di Romagna e Marche. Un territorio ricco di storie e straordinario come i suoi protagonisti, che su queste pagine danno voce alle loro idee, visioni ed esperienze.

Elisabetta Sgarbi, editrice, regista, produttrice musicale ed esploratrice di mondi, racconta di come cambia strumenti e prospettive, metodi e linguaggi, riuscendo a mantenere intatta la sua impronta. Gianvito Rossi, leader nel settore calzaturiero, porta avanti l’azienda omonima proponendo scarpe e accessori di lusso dalla semplicità innovativa che stanno raccogliendo grandi consensi tra il jet set internazionale e il mondo dello spettacolo. Paola Batani ha invece raccolto il testimone del padre, imprenditore visionario, ed è oggi titolare di Batani Select Hotels, catena alberghiera di lusso. Ma anche i fallimenti posso diventare grandi storie di rinascita: il cabarettista Paolo Cevoli ci parla della sua web serie, Capriole, un progetto a scopo benefico che documenta le vite di chi ha saputo rimettersi in gioco.

Nuovi sguardi anche sul mondo dell’architettura e del design nello speciale Dome, che ci apre subito le porte su un eclettico attico a Cesena dove vintage e antiquariato, modernità e design dialogano assieme. Entriamo anche nel mondo più creativo e digitale del settore del Real Estate con l’agenzia Here, specializzata nel visual design e brand building, che riesce a dare corpo e anima a edifici che ancora non esisto. Scopriamo poi il restauro della Fattoria Guiccioli di Mandriole, un luogo strettamente legato alla memoria garibaldina oggi trasformato in museo, e infine la storia e la riqualificazione del cantiere navale di Pesaro, oggi Cantiere Rossini, un cantiere modello di manutenzione e refitting di grandi Yacht.

ELISABETTA SGARBI PROFILI

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GIANVITO ROSSI MODA

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HÔTELLERIE

PAOLA BATANI

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PAOLO CEVOLI STORIE

IN MAGAZINE PREMIUM

anno XVI - n° 1 febbraio 2023

Reg. al Tribunale di Forlì il 28/10/2005 n. 43

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Menabò Group

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 47122 Forlì - T. 0543.798463 www.inmagazine.it|info@inmagazine.it

Stampa: La Pieve Poligrafica, Villa Verucchio (RN)

Direttore Responsabile: Andrea Masotti.

Redazione centrale: Clarissa Costa.

Artwork e impaginazione: Francesca Fantini.

Ufficio commerciale: Roberto Amadori, Gianluca Braga, Laura De Paoli.

Collaboratori: Barbara Baronio, Roberta Bezzi, Chiara Bissi, Roberta Invidia, Ilaria Liberti, Lucia Lombardi, Maria Roberta Morso. Fotografi: Simone Chioccia, Massimo Fiorentini, Riccardo Gallini, Flavio Ricci, Stefano Tommasi, Gianmaria Zanotti.

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Andrea Masotti gruppo
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NEWS

CASADEI NOMINATA CEO

SAN MAURO PASCOLI - Un importante cambio al vertice per il rinomato Calzaturificio Casadei, che celebra i 65 anni di attività: Arianna Casadei, nipote dei fondatori Quinto e Flora Casadei, è stata nominata direttrice generale prendendo così in mano le redini dell’impresa di famiglia. Si tratta del terzo passaggio generazionale per l’azienda di calzature di lusso. “Fiera di continuare questa fashion story italiana,” scrive Arianna Casadei, che avevamo intervistato per Cesena IN Magazine n. 5/2021, in copertina.

“Devo ringraziare chi, prima di me, ha tracciato la mia strada, una famiglia straordinaria da cui ho la possibilità di imparare ogni giorno. Guardo dunque al futuro con i piedi ben piantati a terra, se non quando decido di indossare i nostri stiletto vertiginosi.”

ABITARE IL TERRITORIO

RAVENNA - Sono 220 i progetti contenuti nel documento Abitare il Territorio 2023, che raccoglie le iniziative culturali promosse dai consigli territoriali con le associazioni e rivolte alle comunità del forese e della città. L’obiettivo non è costituire solo un elenco di attività e di progetti socioculturali, ma di raccogliere una serie di proposte che sono il riflesso dell’identità sociale di un territorio, che va curata e mantenuta come una preziosa risorsa per la comunità. Le associazioni coinvolte sono più di un centinaio, e operano su un ampio ventaglio di attività rivolte ai cittadini e alle cittadine residenti, con ulteriori risvolti anche dal punto di vista turistico per quello che

TERRITORIO

UNA CITTÀ PER IL VERDE

riguarda l’attrattività delle differenti aree. Molto diversificate anche le tematiche progettuali: dal rispetto dell’ambiente, all’approfondimento della storia, fino a laboratori creativi e di volontariato e corsi che trattano temi legate alle libertà e ai diritti. Per un tessuto sociale che ci restituisce un quadro dinamico e vitale.

RIMINI - Il Comune di Rimini ottiene per il secondo anno il riconoscimento green “La Città per il Verde”. Il premio, giunto alla XXIII edizione, riguarda la crescita del verde pubblico in Italia e premia ogni anno i migliori interventi di trasformazione. L’Amministrazione comunale si è distinta per l’intervento di riqualificazione del Bosco dei Nomi: un lavoro straordinario di valorizzazione dello spazio rievocativo della ‘campagna felliniana’ in piazza Malatesta, che ha visto l’introduzione di un ‘triangolo verde’ con specie erbacee e arbustive e nuove alberature di acero che valorizzano la presenza del platano centenario.

ARCHITETTURA

MUBA, MUSEO DEI BAMBINI

BOLOGNA - Lo studio Aut Aut Architettura ha vinto il concorso indetto dal Comune di Bologna per realizzare, nell’area periferica del Pilastro, il MUBA, ovvero il Museo delle Bambine e dei Bambini: un luogo a misura di bambino per riqualificare il quartiere e ‘imparare facendo’. Gli spazi, studiati per essere estremamente flessibili, sono caratterizzati dalla presenza del giallo, un colore amato dai bambini legato al sole e all’allegria.

IL SUONO DEL FUTURO

FORLÌ/RAVENNA - È uscito per RaiPlay Sound Il suono del futuro, il podcast dello scrittore ravennate Matteo Cavezzali e del sound designer forlivese Gianni Gozzoli. Un viaggio in cinque episodi attraverso il mondo dell’audio: dalla radio al podcast, dalle piattaforme di streaming ai nuovi metodi di fruizione del suono. I consumi di contenuti audio sono infatti in decisa crescita, la voce si è fatta elemento essenziale anche nei social, la qualità delle tecnologie è sempre più perfetta. Come cambia quindi l’idea stessa di pubblico Radio e di pubblico Audio? Il suono del futuro analizza il presente con uno sguardo verso il futuro.

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ARIANNA
BUSINESS
CULTURA
PODCAST
News
PH GIANMARIA ZANOTTI
poltronafrau.com
OGGETTI D’AUTORE Viale Roma 154 - Forlì Via Cesare Battisti 130/132 - Cesena Chester Line divano
Poltrona
&
Centre
Italian Masterpieces
design by
Frau Style
Design

RIMINI - La straordinaria avventura umana e imprenditoriale di Vittorio Tadei, fondatore dell’azienda di abbigliamento Teddy – una dei leader internazionali nel settore dell’abbigliamento con oltre 500 milioni di euro di ricavi e 3.000 collaboratori sparsi per il mondo – è diventata un libro dal titolo Il Socio di minoranza. Il volume, edito dalla stessa Teddy e realizzato da Marco Bardazzi e Marco Lessi, ricostruisce i passaggi chiave che hanno portato allo sviluppo dell’azienda, dando voce alle testimonianze di figli, nipoti, collaboratori e amici che per anni hanno vissuto al fianco di Tadei, partecipando alla crescita di un’azienda solida. Una fonte di ispirazione per la capacità di creazione di lavoro, di sviluppo di relazioni umane e realizzazione di progetti di valenza sociale.

PROGETTARE UNA TINY HOUSE

PESARO - Quella di Leonardo Di Chiara, architetto e ingegnere trentaduenne originario di Pesaro, è la più piccola Tiny House su ruote mai costruita in Italia, pensata per offrire soluzioni alternative al concetto tradizionale di casa. Denominata aVOID, che si traduce in “un vuoto”, si tratta di uno spazio abitativo mobile di 9 mq, con arredi a scomparsa, dotato di ogni comfort necessario per la vita di tutti i giorni, caratterizzato da una forte adesione a principi minimalisti e a uno stile di vita più sostenibile. Un progetto che ha catturato l’attenzione della stampa nazionale e internazionale e che è anche una ricerca, un modo per sperimentale un nuovo modello di quartiere urbano migratorio.

BENESSERE

IL METODO FIGHTGENTLY

“Con la mia Tiny House ho imparato a rinunciare a molte cose. Ma avere una casa piccola e leggera, mi ha dato l’opportunità di vivere esperienze incredibili e conoscere nuovi vicini in tutta Europa. Queste sono le cose a cui non rinuncerei mai, nemmeno per più metri quadri o più oggetti.”

RICCIONE - Una nuova e unica disciplina creata per far emergere il nostro ‘guerriero gentile’ interiore, attraverso un sapiente mix che unisce la forza delle arti marziali, la gentilezza dello yoga e della meditazione e l’evasione dei movimenti tribali: si chiama FightGenlty, ed è il metodo fondato nel 2020, durante il lockdown, dalla riccionese Vanessa Villa, campionessa di karate e insegnante di yoga, viaggiatrice e presentatrice del programma Donnavventura. Basato sulla profonda consapevolezza tra corpo e mente, FightGently è pensato per la pratica di tutti ed è anche una piattaforma online su cui seguire oltre 100 lezioni video e talks a tema.

DESIGN

GRANDE ANIMA

CESENA - All’aeroporto di Fiumicino si può ammirare Grande Anima, l’opera del designer cesenate Marcantonio: uno scheletro di balena di 12 metri, maestoso e illuminato da lampadine in un gioco agrodolce tra rappresentazione drammatica e visione magica, che costringe a riflettere sul tema del cambiamento climatico. “Un invito a riflettere sulla condizione dei nostri oceani e ancor più profondamente sulla vita e la morte,” spiega Marcantonio.

IL CUORE DI ERON

RIMINI - Eron, nome d’arte di Davide Salvadei, artista riminese considerato tra i più noti e dotati esponenti del graffitismo italiano e della pittura contemporanea internazionale, è tornato a ‘firmare’ i muri della sua Rimini: un cuore dentro a una nicchia a cui ha conferito quell’illusione di profondità ben conosciuta in tutte le sue opere. Lo spraypaint si trova sul muro del cavalcavia dell’Adriatica sulla via Emilia, all’altezza dello stabilimento SCM alle Celle. Oggi i suoi lavori sono esposti in di tutto il mondo: dal Chelsea Art Museum di New York alla Saatchi Gallery di Londra, fino alla Biennale di Venezia.

8 News
ARCHITETTURA
ARTE
LA STORIA DI VITTORIO TADEI LIBRI
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Costellazioni di saperi

EDITRICE, REGISTA, PRODUTTRICE MUSICALE, ESPLORATRICE DI MONDI. ELISABETTA SGARBI CAMBIA PELLE SPESSO. CAMBIA STRUMENTI E PROSPETTIVE, METODI E LINGUAGGI, EPPURE RIESCE A MANTENERE INTATTA LA SUA IMPRONTA, QUELLA DELLA CONNESSIONE TRA I SAPERI.

In un certo senso, parlare di Elisabetta Sgarbi è un po’ come parlare della Nave di Teseo. Di quel paradosso che ispirò il nome della casa editrice a Umberto Eco: le parti della nave dell’eroe sono continuamente sostituite per conservarle nel tempo e alla fine ci si chiede se sia ancora la stessa nave o un’altra. Editrice, regista, produttrice musicale, esploratrice di mondi Elisabetta Sgarbi cambia pelle spesso. Cambia strumenti e prospettive, metodi e linguaggi, eppure riesce a mantenere intatta la sua impronta: quella del racconto, della connessione tra saperi, della ricerca della bellezza, della novità vera. Ed è questo che permette a chi la osserva di orientarsi nella grande mappa della conoscenza che disegna con le sue tante attività: letteratura, arte, musica, cinema, e pure scienza.

Nel corso della sua carriera in Bompiani ha fatto conoscere Coelho in Italia pubblicando per prima il suo grande racconto di iniziazione, L’Alchimista. Insieme ad altri volti noti di Bompiani, e a Umberto Eco, ha saputo dare vita a una casa editrice indipendente, nata già con un catalogo di grandi autori che hanno scelto di seguirla nella sua nuova avventura. Da appassionata d’arte e di dialogo tra le arti e le scienze ha fondato e dirige la Milanesiana, la rassegna arrivata a quota 23 edizioni che rispecchia la sua molteplicità di interessi e porta la cultura in giro per le città

12 PROFILI | Elisabetta Sgarbi
DI ROBERTA INVIDIA / PH SIMONA CHIOCCIA Elisabetta Sgarbi direttore generale della casa editrice “La Nave di Teseo”.
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italiane. Da regista ha girato qualcosa come 80 tra film e documentari, tra cui anche Vaccini 9 lezioni di scienza in cui ha rimesso in circolo anche la sua formazione scientifica di farmacista specializzata in farmacologia. E da ultimo, nel 2020, ha firmato Punk da Balera, il film sugli Extraliscio, il gruppo romagnolo che ha prodotto e portato a Sanremo al timone della sua ennesima passione: la produzione musicale con l’etichetta Betty Wrong Ma partiamo dall’inizio.

Elisabetta Sgarbi, cos’è la nave di Teseo? È ancora in continua trasformazione?

“La Nave di Teseo è un gruppo di case editrici indipendenti che include: La Nave di Teseo, che a sua volta è proprietaria di Baldini&Castoldi, Oblomov edizioni, La Tartaruga, la rivista Linus. La nave di Teseo nasce nel 2015 in reazione all’acquisto da parte di Mondadori delle case editrici della RCS. Attualmente ha una quota di mercato dell’1,6% che, pubblicando da sei anni, è un caso unico. Il nome venne scelto da Umberto Eco, con cui fondammo la casa editrice: fa riferimento a un passo delle Vite Parallele di Plutarco, Vita di Teseo. Alla nave di Teseo, spiaggiata ad Atene, via via che si deteriorano, vengono sostituiti i pezzi, uno dopo l’altro, finché nessun pezzo vecchio rimane e ci sono solo pezzi nuovi. Di qui l’interrogativo dei filosofi: è la stessa nave o è una nave diversa? Eco giocava così con il fatto che La Nave era formata da persone che a lungo avevano animato un’altra nave, la Bompiani, e che ora fondavano una ‘nuova’ casa editrice.”

Cosa vuol dire fare editoria indipendente oggi?

“Vuol dire puntare tutto sulla forza degli autori e valorizzarli al meglio. Un editore come La Nave non ha catene di librerie, non ha un sistema di distribuzione proprio, non ha giornali e televisioni. Deve fare da sola, senza avere le spalle coperte da altro. Può sbagliare molto meno degli altri.”

Come sceglie i progetti editoriali su cui puntare?

“Nell’editoria c’è una miscela imponderabile tra il fare le scelte e l’essere scelti. L’editore sceglie, ma l’autore sceglie l’editore. E, a volte, il destino ti fa incontrare un autore che devi riconoscere. La Nave di Teseo è un esempio

14 PROFILI |
Elisabetta Sgarbi
“Fare editoria indipendente vuol dire puntare tutto sulla forza degli autori e valorizzarli al meglio. La Nave non ha librerie, tv o giornali, deve fare da sola e può sbagliare meno.”
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Con la Milanesiana promuove da 23 anni il dialogo tra arti e saperi.

di questo: molti autori hanno riconosciuto il lavoro che con loro avevo fatto negli anni e hanno scelto La nave di Teseo: Joel Dicker, Sandro Veronesi, Edoardo Nesi, Paulo Coelho, Patrick McGrath per fare alcuni nomi.”

Quale progetto le ha dato più soddisfazione e quale si è rivelato una sorpresa inattesa?

“Cito sempre alcuni libri che hanno cambiato la mia vita di editore: L’Alchimista di Paulo Coelho, Paura e desiderio di Enrico Ghezzi, Panta, la mia avventura editoriale con Vittorio Tondelli, le Opere in raccolta nel Classico dedicato a Carmelo Bene. A marzo queste ultime usciranno in una nuova edizione presso La Nave di Teseo. Panta è diventata, nella Nave di Teseo, Pantagruel (nome suggerito da Enrico Ghezzi), che uscirà con un nuovo numero in marzo dedicato a Franco Battiato, Paura e Desiderio riuscirà il prossimo anno in una nuova edizione. A proposito del nome Nave di Teseo.”

Editoria, cinema e ora anche musica con la Betty Wrong Edizioni musicali. Qual è il filo conduttore di queste sue attività?

“La curiosità e la passione, che per definizione non amano gli steccati troppo rigidi.”

Qual è il suo rapporto con la Romagna, quali talenti riconosce ai romagnoli?

“La passione, l’idea che il presente sia tutto, e che bisogna immergersi in esso totalmente; la tenacia, la capacità di reinventare sempre il presente. Così era mia madre e così sono gli Extraliscio.”

Cosa c’è nel futuro di Elisabetta Sgarbi?

“Il presente. Il futuro sarà il presente una volta che arriva.”

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In alto, Elisabetta Sgarbi con, sullo sfondo, una foto insieme a Umberto Eco. A fianco con gli Extraliscio.
“Ai romagnoli riconosco la passione, l’idea che il presente sia tutto, e che bisogna immergersi in esso totalmente, la capacità di reinventarsi sempre. Così era mia madre e così sono gli Extraliscio.”
PH STEFANO TOMMASI

settore bagno

Pesaro Via Y. A. Gagarin, 23, 0721 4211

Fano Via Monte Grappa, 5 0721 820634

Cattolica Via Nazario Sauro, 18, 0541 961005

MODA | Gianvito Rossi

Calzature iconiche

IDENTITÀ, LUSSO E STILE: DA OLTRE 15 ANNI, GIANVITO ROSSI PORTA

AVANTI L’AZIENDA OMONIMA CON UN FATTURATO DI 74 MILIONI DI EURO, PROPONENDO CON SUCCESSO SCARPE E ACCESSORI CHE STANNO RACCOGLIENDO GRANDI CONSENSI NEL JET SET INTERNAZIONALE.

Nel 2007 ha dato vita al suo brand dove il classico è eterno e l’eleganza l’elemento imprescindibile da cui ha origine ogni creazione. Per lui cresciuto tra ‘casa e bottega’ è apparso estremamente naturale proseguire l’arte della sua famiglia. Gianvito Rossi, designer originario di San Mauro Pascoli, ha scelto infatti di raccogliere gli insegnamenti del padre Sergio Rossi, grande visionario e imprenditore scomparso nel 2020, che attraverso il suo gusto e la sua sensibilità ha segnato la storia della moda calzatura femminile e maschile. Un modus operandi quello di Gianvito che gli ha permesso di divenire uno dei più amati stylist nel grande mondo della calzatura di lusso. “Quando l’azienda di famiglia ha concluso il suo percorso,” racconta, “ecco che allora è nato il brand Gianvito Rossi. Se da una parte clienti e distributori internazionali hanno risposto alla mia chiamata, l’aspettativa nei miei riguardi è sempre sta alta, perché la mia proposta doveva essere all’altezza della precedente realtà imprenditoriale legata al nome della mia famiglia.”

Innovazione e tanto savoir faire sono alla base di un lavoro creativo che Gianvito Rossi porta avanti con grande passione da oltre 15 anni. L’azienda, che ad oggi ha la sua produzione a San Mauro Pascoli, mentre su Milano è spostato tutto l’ambito aziendale che concerne marketing,

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A lato, Gianvito Rossi, proprietario dell’omonimo marchio. DI

retail e comunicazione, ha raggiunto il fatturato di 74 milioni di euro. Attualmente Gianvito Rossi ha aperto una cinquantina di negozi dedicati e conta su sedi distribuite in diverse parti del mondo, in particolare quello asiatico dove il mercato di Rossi è in continua espansione. Una produzione la sua che raccoglie ad ogni stagione grandi consensi tra il jet set internazionale e il mondo dello spettacolo. Sono tantissime le professioniste del cinema, della televisione e le influencer che scelgono Gianvito Rossi nel loro lavoro e per i momenti più importanti della loro carriera. Nelle sue creazioni coniuga la ricercatezza e l’eleganza italiane con tutte quelle caratteristiche che fanno parte dell’artigianato e dell’arte italiana. A partire dal turismo per passare all’architettura di Poni e Mollino, Gianvito Rossi opera in uno spazio artistico ampio, complesso e ricco di stimoli con valori ben definiti e con uno sguardo attento alla tradizione unita all’innovazione e allo stile. A tutto questo si unisce la grande competenza e il lungo studio dei materiali che gli consentono di superare anche rigidità e schemi. Grande amante del camoscio, pellame “che consente di rappresentare tutti i colori e le loro diverse nuance ottenendo rese eccellenti”,

Rossi si è spinto anche all’uso di materie prime spesso lontane dalla tradizione calzaturiera, ma che ha saputo introdurre nel mondo della moda con grande originalità ed eleganza.

Gianvito Rossi parte spesso dal suo vissuto, da dettagli artistici conservati nella memoria recondita o da qualcosa che ha raccolto il suo stupore. Un indagatore della realtà e un acuto osservatore che ha saputo unire questa attenzione al particolare a una grande conoscenza dei dettagli. “Spesso non riesco a focalizzare con precisione il momento in cui nasce il mio prototipo, ma è proprio la sua progettazione che fa emergere esperienze vissute e cose già viste. Ci sono state rifiniture in alcune mie collezioni che richiamano gli indiani d’America, mentre altre hanno come soggetto indiretto immagini che mi porto nel cuore o che hanno colpito la mia sensibilità.”

E così sono nate calzature iconiche che stanno segnando la storia della calzatura di lusso come la Plexi, décolleté

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In queste pagine, alcuni modelli di calzature iconiche firmate Gianvito Rossi.
Un indagatore della realtà e un acuto osservatore, Rossi ha saputo creare calzature iconiche che stanno segnando la storia, come la Plexi, décolleté con inserti di plexiglass trasparente.
MODA | Gianvito Rossi

CLASSIC FUSION

Black ceramic case. Self-winding movement.

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sensuale con inserti di plexiglass trasparente che si potrebbe considerare il passepartout di alcune delle più importati collezioni di Gianvito Rossi. “Questa trasparenza nel piede,” sottolinea, “conferisce molta sensualità e più slancio alla silhouette femminile creando l’effetto dell’infinity leg (gamba infinita) che dona un’incredibile leggerezza a tutta la figura. Tra i modelli da sempre più apprezzati,” racconta, “vi è la Vamp, la calzatura altissima che possiede una linea originale e l’apertura sulla punta. Un connubio particolare che unisce la forza e la sicurezza alla sensualità che ben si percepisce nella scollatura profondissima della scarpa. All’origine delle mie creazioni vi sono l’eleganza, la femminilità e la modernità, caratteristiche che costituiscono il tratto distintivo del mio lavoro. Quello che desidero per ogni mio prototipo è che abbia una lunga durata e questa è una delle mie massime ambizioni dal punto di vista stilistico.”

L’amore per la bellezza, il grande rispetto per la tradizione e anche il desiderio di preservare l’arte calzaturiera italiana hanno spinto Rossi a realizzare un’Accademy all’interno della sua azienda, dove i migliori tecnici della scarpa di lusso contribuiscono a formare nuovi dipendenti, inserendoli anche in un percorso di training molto significativo. Una realtà quella di Gianvito Rossi che non solo tutela la tradizione e il made in Italy, ma che da tempo punta a migliorare nell’ambito della sostenibilità.

“Credo fortemente in un’etica dell’impresa che ci invita a produrre promuovendo un artigianato sostenibile e al passo con le esigenze del mondo contemporaneo, ed è per questo che la mia azienda ha stretto una collaborazione con l’Università di Bologna che ci sta aiutando a mettere in campo tutte quelle strategie che servono a migliorare il nostro lavoro e il nostro impatto sul territorio.”

22 MODA |
Gianvito Rossi
“All’origine delle mie creazioni vi sono eleganza, femminilità e modernità. Quello che desidero per ogni prototipo è che abbia una lunga durata: una delle mie massime ambizioni dal punto di vista stilistico.”

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Lusso in Riviera

È CRESCIUTA RESPIRANDO L’ARIA DEGLI HOTEL E HA RACCOLTO IL TESTIMONE DEL PADRE: OGGI PAOLA BATANI È TITOLARE DI BATANI SELECT HOTELS, CATENA ALBERGHIERA DI LUSSO TUTTA MADE IN ROMAGNA CHE ACCOGLIE NUMEROSI PERSONAGGI DEL CINEMA E DELLO SPETTACOLO.

Paola Batani è oggi a capo del gruppo Batani Select Hotels, raccogliendo il testimone del padre Antonio Batani, che ha fatto grande l’hôtellerie italiana nel mondo. Fanno parte della catena undici alberghi tra Rimini, Cesenatico, Cervia e Milano Marittima, che danno lavoro a più di mille dipendenti.

Il più scenografico è senza dubbio il Grand Hotel di Rimini dove hanno alloggiato Lady Diana, la first Lady di Siria, il Dalai Lama, e numerosi personaggi del cinema o dello spettacolo come Sharon Stone o Vasco Rossi, solo per citarne alcuni. Senza dimenticare poi che il regista Federico Fellini – che alla stanza 315 aveva la sua seconda casa insieme alla moglie Giulietta Masina – lo consacrò luogo iconico del turismo e della cultura italiana girando Amarcord. Non è un caso che Antonio Batani, uomo capace come pochi di nutrirsi di sogni e progetti, dovette a lungo lottare per aggiudicarselo. “Quando ci passavamo davanti, ci diceva sempre che un giorno quell’albergo sarebbe stato nostro. E così fu,” ricorda Paola prima di concentrarsi sui tanti cambiamenti osservati nel mondo alberghiero, anche a seguito degli stravolgimenti legati alla pandemia. Considerando che in pratica è cresciuta da sempre respirando l’aria degli hotel, il suo è un osservatorio speciale.

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DI ROBERTA BEZZI Hôtellerie | Paola Batani In queste pagine, Paola Batani, titolare del gruppo Batani Select Hotels.

Com’è stato il 2022 che si è appena chiuso per il gruppo Batani Select Hotels?

“È stato un anno all’insegna della ripresa di tutto il mercato congressuale, degli eventi, del business. Sono ripartiti gli arrivi internazionali, che hanno sopperito in parte al calo della clientela italiana, che ha ripreso a viaggiare anche all’estero. Naturalmente manca ancora la ripresa di mercati importanti, come quello russo.”

Avendo hotel in diverse località tra Rimini, Cesenatico, Cervia e Milano Marittima, avete notato differenze in termini di flussi, preferenze?

“Tendenzialmente abbiamo osservato una ripresa in tutte le località della Riviera. Sicuramente Rimini, essendo una città più grande, dinamica, con la presenza di un polo fieristico porta più presenze. A questo va aggiunto poi il fatto che, negli ultimi anni, Rimini ha puntato molto sulla cultura e sulla riqualificazione dei siti storici, il che ha portato a un riposizionamento della città.”

Quanto ha inciso la pandemia da Covid e che segni ha lasciato nella vostra realtà aziendale?

“La pandemia ha cambiato il metodo di prenotazione delle persone e il modo di intendere la vacanza da parte dei clienti, che sono diventati sempre più esigenti e attenti ai dettagli.”

Tra gli hotel del gruppo, qual è quello che regala maggiori soddisfazioni in termini di business? E quello a cui è più legata invece a livello affettivo?

“In termini di business gli hotel a cinque stelle sono quelli che ci danno più soddisfazioni. A livello personale ogni albergo è come un figlio, ciascuno di loro mi ricorda un pezzo di vita, mi ha lasciato tanti ricordi con la mia famiglia, sacrifici, amore nel costruirli e nel ristrutturarli.”

Qual è il punto di forza della Riviera che resta invariato, in un mondo che cambia molto in fretta?

28 Hôtellerie | Paola Batani
“In termini di business gli hotel a cinque stelle sono quelli che ci danno più soddisfazioni. A livello personale ogni albergo è come un figlio, ciascuno mi ricorda un pezzo di vita. Il vero lusso? Il tempo che passiamo insieme ai nostri cari.”
PH RICCARDO GALLINI

Vogliamo rivoluzionare il concetto di “stabilimento balneare” dando vita non solo ad un luogo in cui mangiare vista mare, al tramonto, ma ad un luogo in cui vivere un’esperienza. Così abbiamo deciso di lanciare il concetto di “agriturismo ittico” come cucina che pone la materia prima al centro. La nostra cucina porta con sé l’eredità della tradizione e della storicità cervese, la filosofia del ‘km0’ e della filiera con prodotti del territorio.

Spiaggia, bar e ristorante Lungomare D’Annunzio 211 48015 Cervia (RA)

“L’ospitalità e l’accoglienza di noi romagnoli sono e saranno sempre attuali. Il sorriso romagnolo non passerà mai di moda.”

Quali progetti sono in cantiere per il 2023 e in quale direzione?

“Vorremo valorizzare il nostro capitale umano, il personale. Tantissime persone lavorano con noi da una vita, allo stesso tempo abbiamo la necessità di formare anche le nuove leve, che vogliamo far innamorare di un mestiere meraviglioso: l’ospitalità. Abbiamo deciso di creare per questo l’Accademy, intitolandola alla memoria di mio padre, Antonio Batani.”

Com’è cambiato il concetto di lusso? Cosa cerca oggi la clientela? Al riguardo ci sono differenze tra clientela italiana e straniera?

“Il vero lusso sono il tempo che passiamo insieme ai nostri cari e il luogo in cui lo facciamo. Siamo fortunati ad avere tutte strutture alberghiere con ampi spazi verdi dove poter trascorrere vacanze serene all’insegna del relax, in ampie piscine, giardini e spiagge private.

Il lusso è un servizio fatto su misura per l’ospite, la cura dei dettagli, l’attenzione alle esigenze del cliente e la continua ricerca per garantire qualità. La clientela straniera, in particolare, vuole vivere di più il territorio, andando a visitare luoghi culturali, scoprendo l’enogastronomia, i borghi e l’artigianato tipico.”

Com’è raccogliere l’eredità di suo padre Antonio Batani? Quali insegnamenti le ha lasciato?

“Ho avuto l’onore di essere sempre al fianco di mio padre, soprattutto negli ultimi anni, il che mi ha permesso di coglierne l’impegno e la passione. Mio padre ha sempre operato spendendo tutta la sua vita per il turismo. Il mio obiettivo è quello di proseguire con la sua stessa passione, assieme alla mia famiglia, per renderlo orgoglioso.”

A livello personale, cosa le dona il lavoro che fa tutti i giorni e cosa invece le toglie?

“Questo lavoro mi piace talmente tanto che non lo considero un lavoro, è vita. Una cosa che si fa per piacere non diventa mai faticosa. È un lavoro bellissimo, però mi toglie tantissimo tempo da dedicare alla famiglia.”

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Sotto, Paola Batani insieme al padre Antonio. Hôtellerie | Paola Batani
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PAOLO CEVOLI

Capriole benefiche

STORIE DI FALLIMENTI E RINASCITE RACCONTATE IN UNA WEB SERIE PRODOTTA DAL CABARETTISTA E IMPRENDITORE RICCIONESE PAOLO CEVOLI. UN PROGETTO CHE DOCUMENTA LE VITE DI CHI, DOPO UNO O PIÙ FALLIMENTI, HA SAPUTO RINASCERE CON UNA SIMBOLICA CAPRIOLA.

Un cuore grande, la battuta pronta, la simpatia travolgente, per il comico Paolo Cevoli fare del bene è cosa naturale come salire su un palcoscenico o raccontare la propria terra con il sorriso sulle labbra. Si definisce “un imprenditore con l’hobby del cabaret”, sempre in movimento, sempre pronto a lavorare con le parole e il progetto benefico Capriole. Storie di fallimenti e rinascite è una delle storie più belle. L’iniziativa benefica vuole dare voce a persone con uno o più fallimenti alle spalle, capaci dopo aver toccato il fondo del loro abisso di fare una capriola e rinascere. In più sostiene le persone e le organizzazioni che dedicano la loro vita a prendersi cura di tutti coloro che vivono situazioni di bisogno. Per documentare l’incontro con tanti ragazzi e ragazze che hanno trovato un nuovo equilibrio di vita e per dare spazio alle esperienze degli operatori di alcune organizzazioni sociali, Cevoli ha scelto di produrre una web serie Capriole destinerà le risorse raccolte a cinque organizzazioni no profit: l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII; la cooperativa sociale L’Imprevisto; la cooperativa sociale Homo Faber onlus; l’associazione Kayrós onlus; Next-New Training Experience. “La prima Capriola è quella di non essere indifferenti,” spiega il comico nella serie. Poi cita Dante Alighieri perso nella selva oscura che chiede aiuto a Virgilio e in fondo all’Inferno fa una Capriola.

32 STORIE | Paolo Cevoli
A lato, il cabarettista e imprenditore Paolo Cevoli. DI CHIARA BISSI

Riccionese, Cevoli dopo la laurea in giurisprudenza si occupa di ristorazione come manager e imprenditore.

A 44 anni debutta a Zelig. Una passione diventata una professione che gli ha permesso di calcare le scene in tutt’Italia, sempre con ironia e disincanto.

Nell’estate del 2019 è apparso nel mondo dei social con la web serie dal titolo Romagnoli Dop, in collaborazione con Apt della regione Emilia-Romagna. Il grande successo della serie e gli incontri con realtà non profit lo hanno spinto a ideare la nuova serie Capriole. Per saperne di più basta non resta che chiedere al diretto interessato.

Con la web serie Capriole ha raccontato le vite di chi, dopo uno o più fallimenti, ha saputo rinascere. Cosa ha imparato dai ragazzi incontrati e cosa vuol dire rimettersi in gioco, al di là dei giudizi e dei pregiudizi?

“Innanzitutto che nella vita si può sempre ripartire, rinascere appunto. Ho avuto la fortuna di incontrare ragazzi e ragazze che da condizioni difficilissime hanno

saputo ricominciare, e ho imparato che questa è una cosa che non si può fare da soli. Infatti la grande fortuna è che ci sono persone che non si scandalizzano dei tuoi errori, dei tuoi fallimenti e delle tue cadute, ma ti aiutano sempre a ricominciare a vivere.”

Capriole sostiene 5 organizzazioni no profit che si occupano di quanti vivono situazioni di difficoltà. Come funziona e come sono state scelte?

“Capriole è un progetto che nasce da diversi incontri. Ho avuto il piacere di conoscere queste realtà durante i miei spettacoli in questi anni, è nata una bellissima amicizia e per questo ho deciso di dare loro voce. Ho proposto a queste realtà di fare una web serie, perché da un po’ avevo iniziato a fare video, e loro hanno accettato entusiasti. È stato un bellissimo viaggio. Ho realizzato questo progetto pro bono, era un mio desiderio da tanto, ma devo ringraziare l’azienda Coccodì che lo ha sponsorizzato, permettendo così di pagare i miei collaboratori.”

34 STORIE | Paolo Cevoli
“Nella vita si può sempre ripartire, rinascere appunto. La grande fortuna è che ci sono persone che non si scandalizzano dei tuoi errori, dei tuoi fallimenti e delle tue cadute, ma ti aiutano sempre a ricominciare a vivere.”

In queste pagine, Paolo Cevoli impegnato nel progetto Capriole. Storie di fallimenti e di rinascite

Può raccontare la capriola più importante della sua vita?

“In realtà, nella mia carriera lavorativa e privata, ho fatto tante capriole, alcune più importanti e altre meno. Forse una delle più significative è stata quando durante il Covid mi sono trovato con mia moglie a casa. I teatri erano chiusi e ho dovuto reinventarmi, ho iniziato a fare video, da cui è nato, insieme a mia moglie, il progetto Ti conosco Mascherina in cui abbiamo, tra le altre cose, raccontato la nostra storia. Questa è stata una capriola niente male per me.”

A distanza di tempo dall’avvio della web serie, qual è il risultato più importante ottenuto?

“Il risultato principale che abbiamo raggiunto è stato quello umano. Da questo punto di vista Capriole ha permesso un’infinità di incontri, soprattutto con persone che si sono sentite comprese, sentite parte del progetto, e che ci hanno regalato la loro testimonianza. In fondo lo scopo era sì, quello di raccogliere fondi, ma

soprattutto quello di raccontare le storie di persone che da un fallimento sono ripartite ancora con ancora più gas ed energia.”

Paolo Cevoli amato dal pubblico televisivo e teatrale, sembra nato per i tempi veloci e l’efficacia della web serie. Qual è il segreto del romagnolo doc o dop, sempre pronto a cogliere il futuro?

“Me lo chiedo anch’io da sempre. Qual è il segreto della forza della Romagna e dei romagnoli? Perché noi siamo così sburoni? Per provare a rispondere ho anche scritto un libro, il Manuale di Marketing Romagnolo, ma vi assicuro che ancora non ho trovato neanche io la risposta...”

Per Premium IN Magazine può regalare una pillola di marketing romagnolo?

“Se volete vi svelo un piccolo segreto che ho ereditato dal mio babbo, il segreto delle ‘tre E’: Energia, Entusiasmo E due maroni così.”

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Un lavoro davvero faticoso, ma che ripaga tutti gli sforzi facendoti sentire la potenza della vita e anche quella della vite!

Il nostro vino è rivolto a chi abbia voglia di concedersi del tempo per degustarlo e per coloro che sono curiosi di scoprire nuove forme di emozioni. La cantina vitivinicola nasce dall’esigenza di provare le emozioni che portano alla creazione di un prodotto incredibilmente vivo e di carattere. La degustazione dei nostri preziosi vini è letteralmente un viaggio attraverso i frutti, colori e sapori della nostra terra. Siamo orgogliosi di produrre un vino biologico

La vendemmia è rigorosamente fatta a mano con l’ausilio di piccole cassette. Le uve raccolte nei vigneti, essendo molto vicine alla cantina, vengono trasportate in continuazione e lavorate immediatamente per prevenire processi ossidativi e prefermentativi Sfruttiamo il concetto di economia circolare, non sprechiamo nessuno scarto in eccesso e utilizziamo in maniera sostenibile quello che resta delle fasi di produzione.

Le vinacce e le fecce diventano sottoprodotti da impiegare in altri cicli produttivi del vino e dei distillati, sarà disponibile a breve anche la nostra prima grappa. Il nome scelto denota l’importanza dei fatti storici accaduti nel Borgo di Candelara e rappresenta il marchio della nostra produzione vinicola impostata sul massimo rispetto dell’ambiente e del territorio.

“Per la creazione delle etichette dei suoi vini e grappa, Tenuta Barbarossa si è avvalsa dei talenti del team di Simbiosi Illustrazione, progetto nato da un’idea di Camilla Falcioni nel 2021.

Le etichette sono state pensate, create ed illustrate ad hoc, diventando così delle vere mini-opere d’arte, uniche e speciali.

Le etichette dei primi due vini (L’Orologio e Il Castello) di Tenuta Barbarossa sono firmate dalla mano dell’artista Michael Bardeggia giovane artista pesarese.

L’idea nasce dallo stretto legame di Tenuta Barbarossa con il Borgo di Candelara e per questo abbiamo dedicato le nostre prime etichette ai luoghi simbolo del Borgo.

La collaborazione ed ideazione è proseguita poi nel tempo con il vino rosè e la grappa della tenuta: per queste due etichette sono state scelte altre due giovani artiste pesaresi, talenti di Simbiosi Illustrazione: Camilla Cesarini-in arte Armadilly e Viola Bartoli.”

Pesaro ◆ Strada della Ferriera Tel. +39 0721 1533323 ◆ Cel. +39 344 0562285 info@tenutabarbarossa.it ◆ www.tenutabarbarossa.it
“L’amore per la terra, la passione per il vino, la cultura del biologico.”

CASE IN LEGNO NATURALE

Progettiamo Case in legno da vent’anni con l’obiettivo di rendere l’edilizia sempre più green. Nuove Ville, edifici commerciali e ristrutturazioni in bioedilizia: strutture super performanti, antisismiche e con altissime prestazioni energetiche. Affidiamo i nostri progetti solo ad aziende italiane selezionate, che usano legno certificato proveniente da foreste controllate.

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Geom. Luigi Foschi - Progettista e titolare dello studio Case in Legno Naturale Architetto Martina Bianco - Progettista
PROGETTIAMO IL FUTURO

SPECIALE DI ARCHITETTURA E DESIGN TRA EMILIA-ROMAGNA E MARCHE

ATTICO ECLETTICO 40 HERE REAL ESTATE 46 FATTORIA GUICCIOLI 52 CANTIERE ROSSINI 58
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CASA | Attico eclettico

ABITARE

ATTICO ECLETTICO

IN QUESTO LUMINOSO APPARTAMENTO, IN CENTRO A CESENA, VINTAGE E ANTIQUARIATO, MODERNITÀ E DESIGN DIALOGANO ASSIEME PER RESTITUIRE UN LUOGO ACCOGLIENTE E DI BRIOSA QUIETE, FIRMATO DA ELENA CASADEI. UN ATTICO IN CUI OGNI STANZA HA LA SUA IMPRONTA UNICA.

Pulsa di vita e di luce naturale l’attico firmato dalla architetta cesenate Elena Casadei, per uno stiloso imprenditore amante del design. Questo progetto d’interni è partito come una sfida contro il tempo e si è rivelato una affascinante “avventura da fare in sei mesi,” racconta divertita Elena. “Il committente aveva necessità di trasferirsi qui in fretta perché il suo vecchio appartamento era stato venduto. Ragion per cui i lavori da fare dovevano essere minimi per evitare lassi di tempo troppo lunghi ma nello stesso tempo bisognava reinventare la casa.” Un attico di 120 mq in un palazzo degli anni Sessanta in pieno centro a Cesena, affacciato su Piazza della Libertà e sul Duomo, composto da ingresso con guardaroba, soggiorno-cucina, studio, bagno ospiti e bagno principale, camera matrimoniale, camera padronale con cabina armadio e piccola lavanderia.

“Dal primo sopralluogo mi sono resa conto della straordinaria luminosità che pervade gli ambienti, dotati di finestre posizionate in pareti parallele tra loro. La mattina il sole bacia il soggiorno e la camera padronale, mentre al tramonto illumina le stanze sul lato opposto. Altro elemento da conservare è stata la scala, restaurata per l’occasione, a cui sono stati aggiunti due gradoni sfalsati in marmo nero marquina con venature bianche. Salendo si giunge al

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A lato, la cucina realizzata su misura con piano e lavabo in marmo calacatta bianco. Al centro della scena, il tavolo rustico in legno di antiquariato francese. DI LUCIA LOMBARDI / PH FLAVIO RICCI

Sotto, la zona living in stile jungle metropolitano, con divano Raffles e i simpatici Toys in plastica da collezione di Kaws. Nella pagina seguente, il bagno degli ospiti dalla fantasiosa carta da parati e il corridoio borghese con tre lampade fuori scala realizzate a mano.

terrazzo panoramico con dehor, idromassaggio e tavolo conviviale.” La planimetria della casa era perfetta così come da progetto originario, spazi generosi, alti, tipici del periodo, a cui ora è necessario donare una propria impronta. “Assieme al cliente abbiamo giocato con colori, finiture, materiali, oggetti di design e carte da parati. Ogni stanza della casa ha un suo carattere distintivo ma senza perdere la raffinatezza del colore visone e nero di base, dai soffitti color talco e dalle porte in stile. A fungere da trait d’union tra gli ambienti è il pavimento in legno di rovere spazzolato, trattato olio.”

Una casa dal carattere eclettico dove vintage, antiquariato, modernità e design dialogano assieme, restituendo un luogo accogliente e di briosa quiete. Come nell’open space che è stato realizzato abbattendo i tramezzi tra cucina e soggiorno per ottenere due spazi distinti dialoganti in un unico ambiente che tale non sembra.

Il gioioso jungle metropolitano del living evidenzia i differenti gusti del proprietario creando una seducente polifonia. Ampio e morbido il divano Raffles rivestito in velluto di cotone color ocra, prodotto da De Padova su disegni di Vico Magistretti nel 1988, fronteggiato da due poltroncine vintage in velluto azzurro. I cuscini sono in bicromia: un lato in velluto ocra e uno in carta da zucchero, così da poter essere utilizzati sia sulle poltroncine sia sul sofà. Ad incorniciare il luogo dell’accoglienza sono le iconiche lampade Parentesi di Flos. I simpatici Toys in plastica da collezione di Kaws vivificano l’ambiente come graditi ospiti. A tutto campo si staglia la carta da parati effetto foresta Secret Well di Rebel Walls, prodotta su misura per adattarsi a un’altezza di circa 5 metri.

Girato lo sguardo ci si ritrova in cucina, i cui mobili sono stati realizzati su misura, pensati senza maniglie e con ante in fenix color fuliggine ed elettrodomestici

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Attraverso la nostra curiosità indaghiamo e cerchiamo di descrivere nuovi stili. Vogliamo suggerire uno sguardo oltre il normale modo di intendere il mobile e la casa. Andando al di là dell’oggetto, dell’atto reale del progetto, proponiamo uno stile che rispecchi l’anima dell’uomo che vi abita, perché la casa è luogo d’incontro, di vita e di amore… la casa come ritratto dell’anima.

MINGOZZI MODI D’ARREDARE

Via Anita Garibaldi, 29 Cesena | T. 0547 1903967 | www.mingozziarreda.com

OGNI STANZA DELLA CASA

HA UN SUO CARATTERE

DISTINTIVO. LO STILE JUNGLE

METROPOLITANO DEL LIVING

CREA UNA SEDUCENTE

POLIFONIA E I SIMPATICI TOYS

DA COLLEZIONE DI KAWS

VIVIFICANO L’AMBIENTE COME GRADITI OSPITI.

a scomparsa. Su piano e lavabo in marmo calacatta bianco campeggia l’Applique Lampe de Marseille prodotta Nemo Cassina su disegni originali del 1952 di Le Corbusier. Il centro della scena è dato dai contrasti offerti dal tavolo rustico in legno di antiquariato francese, attorniato dalle sedie di recupero, su cui

svettano due grandi e scultorei lampadari asimmetrici a sospensione di Formakami & Tradition in carta di riso e cerchi in rovere tinto nero.

Il bagno degli ospiti, piccolo ma curatissimo, dal tocco british, ha nuances nere molto maschili: il lavabo freestanding è realizzato su misura, piatto doccia in resina, mentre le mattonelle dal taglio a diamante rivestono una porzione delle parete, in stile fine Ottocento, così come la rubinetteria della serie Kent di Zazzeri con finitura in ottone brunito. Il tutto è movimentato dai surreali pesci multicolori della fantasiosa carta da parati su disegno di Fornasetti, della linea Acquario e prodotta da Cole & Sons.

Il corridoio borghese, atterraggio delle stanze dalle candide porte scorrevoli in stile, vede pendere dal suo soffitto color visone 3 lampade fuori scala, color panna e profilate di nero, fatte a mano su disegno in un mix fra gusto Deco e Japan style, perché tutto è già stato inventato per essere rimescolato all’infinito e sorprenderci.

44 CASA | Attico eclettico
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VISIONI DI ARCHITETTURA

DARE CORPO E ANIMA A EDIFICI CHE ANCORA NON ESISTONO: ECCO HERE, L’AGENZIA DI VISUAL DESIGN E BRAND BUILDING DEDICATA AL MONDO DEL REAL ESTATE. DI

HERE
ILARIA LIBERTI
REAL ESTATE | Here

In apertura, il progetto di Here per Palazzo Sistema di Milano. In basso, da sinistra, Giancarlo Russo e Paolo Zambrini, fondatori di Here. Nella pagina seguente, un render 3D di un interno di Palazzo dell’Arcone a Firenze.

Dare un’anima e un’identità a ciò che ancora non esiste (o esiste solo in potenza) realizzando immagini incredibilmente realistiche di come sarà la costruzione ultimata: è questo il cuore pulsante di Here, l’agenzia specializzata in visualizzazione architettonica, digital design e brand building per il settore del Real Estate che oggi, a distanza di poco più di due anni dalla sua costituzione avvenuta nell’ottobre 2020, conta già 15 professionisti tra dipendenti e collaboratori. Un percorso graduale quello che ha portato a gettare le fondamenta dell’intera struttura e che ha coinvolto in prima battuta solo i due pilastri: il presidente e cofondatore Paolo Zambrini e il direttore esecutivo e cofondatore Giancarlo Russo. Qualche colloquio da remoto Italia-Spagna, un incontro a Faenza (dove attualmente ha sede la società) e l’ambizione di costruire insieme una start-up innovativa che fosse in grado di offrire servizi e prodotti digitali all’avanguardia per il mondo del Real Estate. Così è

nata Here, che Giancarlo definisce un ‘ponte’ tra i clienti – gli sviluppatori immobiliari e i costruttori che andranno a realizzare l’opera promossa grazie al lavoro fornito dall’agenzia – e gli acquirenti. In questo scenario è proprio Here a unire i punti, spesso dislocati tra vari Paesi in giro per il mondo, tramite la creazione di immagini virtuali che riproducono il risultato finale, per far toccare con mano tutto ciò che con mano non può ancora essere toccato; naturalmente sul piano digitale. Per dirla però con un linguaggio più analogico, quello che succede è questo: i giovani professionisti di Here – la media si aggira intorno ai 30 anni – partendo dal progetto, sviluppano da zero delle immagini e dei video in 3D, con tanto di arredamenti interni studiati in base allo stile più adatto al target di riferimento, considerando età, destinazione d’uso e Paese in cui verrà costruita l’opera. Contemporaneamente, alcuni di loro lavorano alla comunicazione, identificando il naming (il nome con cui battezzare ciascuna struttura) e il tono

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REAL ESTATE | Here
SEDE E PRODUZIONE via dell’Artigianato 18 SHOWROOM via del Lavoro 4 48011 Alfonsine (RA) - Italia tel. +39.0544.80696 www.originalparquet.com QUADRASTUDIO LARICE SALSEDINE OP PremiumDome.qxp_Layout 1 10/01/23 13:43 Pagina 1

di voce sulla base del quale declinare i vari supporti di comunicazione (come brochure, siti e landing page), utilizzati poi per presentare i progetti ai compratori al fine di aggiungere valore all’intervento e di accelerare la vendita.

Molte, quindi, le competenze – ripartite tra la sfera più squisitamente tecnica e quella creativa – richieste a ciascun membro del team proprio per promuovere quello scambio e quella contaminazione necessari a dare carattere agli ambienti e soprattutto a far visualizzare ad altri qualcosa di bello che ancora non esiste; ed è qui che una domanda sorge spontanea: come si acquisiscono le capacità per poter diventare parte di Here? Una possibilità è che sia la passione a instradare verso lo studio del visual design e, in generale, a formarsi come autodidatti in parallelo o subito dopo aver conseguito la laurea (solitamente in architettura). Trattandosi di discipline diverse, anche qui Paolo e Giancarlo hanno deciso di trasformare una necessità in una grande opportunità. “Dal 2022 abbiamo fondato Engram Lab,

PARTENDO DAL PROGETTO, HERE SVILUPPA DELLE IMMAGINI E DEI VIDEO IN 3D, CON TANTO DI ARREDAMENTI INTERNI STUDIATI IN BASE ALLO STILE PIÙ ADATTO AL TARGET.

il nuovo incubatore di talenti di Here, il cui obiettivo è formare professionisti della visualizzazione architettonica non soltanto negli aspetti tecnici, ma soprattutto in quelli concettuali e operativi, necessari a sviluppare immagini per l’architettura in contesti professionali reali. E i piani per il futuro non si fermano qui,” dice Giancarlo Russo. “È prevista, infatti, l’apertura di una nuova sede a Bologna o a Milano, città già carica di significato per l’agenzia in quanto ospite e protagonista del progetto più ambizioso affrontato fino ad ora: East Park”. Il complesso residenziale sito a Segrate (Milano), è stato infatti uno dei loro lavori più importanti di design e comunicazione integrata che ha richiesto il coinvolgimento di Here fin dalla sua nascita, quando ancora era in cerca di un nome oltre che di un’identità visiva. Da qui l’avvio di un futuro proteso in avanti a gran velocità, come testimoniato dalle parole di Giancarlo che, domandandogli quale fosse il progetto più importante per l’agenzia ha risposto: “La verità è che il più importante è sempre quello successivo.”

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FATTORIA GUICCIOLI

RINNOVARE LA MEMORIA

L’ARCHITETTO PAOLO BOLZANI HA SEGUITO IL RESTAURO DEL COMPLESSO DELLA FATTORIA GUICCIOLI DI MANDRIOLE, CASA COLONICA LEGATA AGLI AVVENIMENTI DI FINE OTTOCENTO, TRASFORMANDO OGGI IN MUSEO GLI AMBIENTI DEDICATI ALLA MEMORIA GARIBALDINA.

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RESTAURO | Fattoria Guiccioli DI CHIARA BISSI / PH MASSIMO FIORENTINI

LA FATTORIA È

PROFONDAMENTE LEGATA

ALLA STORIA. È UNA

TAPPA DEI PERCORSI

CICLOTURISTICI ED È UNO

DEI PUNTI DI INTERESSE

ALL’INTERNO DEL PARCO

DEL DELTA DEL PO.

Luogo della memoria dallo straordinario valore paesaggistico e ambientale, il complesso architettonico della Fattoria Guiccioli di Mandriole, affacciato sul canale in Destra Reno, nella pianura a nord di Ravenna, incrocia le proprie sorti più volte con la grande Storia Dal tragico trapasso di Anita Garibaldi avvenuto qui in un infuocato 4 agosto 1849, mentre al seguito dell’‘Eroe dei due Mondi’ cercava di sfuggire alle guardie pontificie austriache dopo la caduta della Repubblica Romana; al toponimo della zona da sempre chiamata Marcabò, che rievoca la presenza di un castello, voluto dai Veneziani nel 1258 sulle rive del Po di Primaro, alveo principale del fiume fino al XIV secolo. Marcabò, fortilizio distrutto nel 1309, è il luogo eternato nei versi di Dante Alighieri che nell’Inferno (canto XXVIII, 73-75) indica la parte terminale della pianura padana come: “lo dolce piano, che da Vercelli a Marcabò dichina.” Si rintracciano poi storie di pellegrini Romei in transito da Venezia a Roma, fino all’Ottocento quando la proprietà passa ai conti Guiccioli: fra questi vi è Alessandro, marito di Teresa Gamba, musa ispiratrice e amante di Lord George Gordon Byron, trasferitosi a Ravenna dal 1819 al 1821. Si ricorda nel 1850 il funesto passaggio di Stefano Pelloni, noto come il Passatore, bandito che cercherà invano il mai esistito tesoro di Garibaldi, torturando il fattore. Fino al Novecento, quando la proprietà passerà a Nullo Baldini, padre del movimento cooperativo e alla Federazione delle cooperative di Ravenna.

Defilato dai grandi flussi, oggi alle spalle delle località balneari ravennati, prossimo alla Pineta San Vitale e al prezioso ecosistema protetto della Valle Mandriole

e dalla foresta allagata dell’oasi di Punta Alberete, il complesso accoglie visitatori appassionati di storia patria, rappresenta una tappa dei percorsi cicloturistici ed è uno dei punti di interesse all’interno del Parco del Delta del Po. Una perfetta sintesi delle potenzialità di un territorio di alto pregio ambientale e culturale. La Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna scelse di non alienare il bene, da oltre un decennio oggetto di restauri grazie al presidente Lorenzo Cottignoli, committente sensibile ai valori della conservazione e del recupero filologico. Lavori che hanno interessato gli edifici principali, la parte museale dedicata alla figura di Anita, ambienti adibiti alla convegnistica di carattere economico e sociale e all’archivio storico della Federazione. I fabbricati costruiti dall’Abbazia di San Vitale di Ravenna all’inizio del Settecento si dispongono attorno a una grande corte, e oltre alla Fattoria sono presenti la Cascina e la Casa dell’ortolano. All’architetto Paolo Bolzani il compito come progettista e direttore dei lavori di seguire il restauro del complesso e di ‘musealizzare’ gli ambienti dedicati alla memoria garibaldina. La Fattoria Guiccioli è conosciuta anche come “Casa ove morì Anita Garibaldi”; nel corso dei lavori, nell’ambiente al primo piano dove fu adagiato il corpo morente di Anita, sono emersi sotto le superfici intonacate semplici decori pittorici lineari a riquadri, mentre sopra alla porta di ingresso è apparso un elemento figurativo, riconducibile al tema della Fenice. Tracce che indicano una successiva sacralizzazione del luogo, da allora oggetto di una sorta di devozione laica. Con sorpresa furono rinvenuti

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anche graffiti, tratteggiati a carboncino fra i quali si riconosce un volto maschile con cappello a cilindro che in via del tutto ipotetica si potrebbe attribuire al conte Ignazio Guiccioli oppure al ricordo di Lord Byron, solito percorrere a cavallo la campagna ravennate. Al piano terra un ambiente musealizzato con alcuni cimeli racconta il territorio e il veloce passaggio del Generale braccato, tappa drammatica della cosiddetta Trafila Garibaldina, ovvero quell’incredibile (per mezzi dell’epoca) rete spontanea di protezione fatta di personalità di spicco e di persone umili che tra la Romagna e la Toscana nascose e mise in salvo Garibaldi.

E Anita non ebbe pace nemmeno in morte, con diverse sepolture, a cominciare da quella frettolosa nei pressi della Fattoria, oggi segnata da un Cippo.

Il libro delle visite ancora oggi racconta il sincero affetto per l’Eroina e testimonia il costante pellegrinaggio di

In queste pagine, il complesso della Fattoria Guiccioli di Mandriole. A lato, il dipinto descrive la scena della morte di Anita presso la fattoria Guiccioli. Sotto, una vetrina con cimeli garibaldini.

visitatori dal Brasile, sua terra di origine. Nel complesso rurale sono sorti nel tempo altri fabbricati funzionali alla conduzione della tenuta. Il più importante è denominato Magazzini Gemelli, che a seguito del restauro ora costituisce un corpo unico con due grandi sale affiancate. Nello spazio di accoglienza, in occasione della presentazione del libro di Maurizio Maggiani Quello che ancora vive (2011), è stata realizzata una grande installazione video che narra le vicende storiche che hanno visto la fattoria e il territorio protagonisti. Dallo spazio accoglienza si accede a una sala conferenze da 120 posti. In esterno, dove si può ammirare il monumento ad Anita dello scultore Giannantonio Bucci e la guidana in pietra, larga due metri, che enfatizza lo spazio di ingresso degli edifici, appare evidente la cura del parco circostante e il piano del colore che mostra le differenti datazioni storiche dei fabbricati.

54 RESTAURO |
Fattoria Guiccioli

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CANTIERE ROSSINI

TRA INDUSTRIA E DESIGN

CANTIERE ROSSINI È IL RINNOVATO CANTIERE NAVALE DI PESARO DEDICATO ALLA MANUTENZIONE E AL REFITTING DI GRANDI YACHT. LA PROPRIETÀ, LISA GROUP, HA SCELTO RIQUALIFICARE L’INTERA AREA INVESTENDO NELLA QUALITÀ, CREANDO UN AMBIENTE ECO-FRIENDLY.

Per fare bene le cose non bisogna avere paura di osare. Questa frase esemplifica l’approccio che ha portato un gruppo di investitori stranieri a far sorgere a Pesaro un magnifico cantiere di yacht refitting. Per parlare del presente del Cantiere Rossini dobbiamo però fare un passo indietro. Il Cantiere Navale di Pesaro era specializzato nella costruzione di navi gasiere e mercantili in generale, poi la cattiva gestione degli ultimi azionisti lo aveva condannato al fallimento. Il degrado del grande sito produttivo all’interno del porto di Pesaro, dava all’intera area portuale una connotazione di abbandono e trascuratezza.

La scelta di Pesaro come sede di un cantiere di yacht refitting da parte degli investitori di Lisa Group non è stata casuale: il sito del vecchio Cantiere Navale di Pesaro per le sue dimensioni, la sua ottima collocazione all’interno delle acque protette del porto canale di Pesaro, le caratteristiche della città stessa, aveva tutte le potenzialità per nascere a nuova vita. Situata a metà del Mare Adriatico, di fronte alla Croazia, con due aeroporti vicini – Ancona e Rimini – Pesaro ha anche un ulteriore vantaggio: si trova all’interno del distretto nautico marchigiano e offre la possibilità di accedere facilmente a una filiera di fornitori, artigiani, tecnici, aziende, in grado di garantire l’esecuzione dei più complessi lavori di yacht refitting.

In apertura, l’interno di uno dei due capannoni, costituiti da imponenti elementi curvi di legno d’abete proveniente da foreste certificate.

58 NAUTICA | Cantiere Rossini
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Il fatto di essere una cittadina turistica è un ulteriore vantaggio per gli equipaggi dei grandi yacht che, durante i lavori, hanno bisogno di poter accedere a servizi di vario genere.

Com’è noto, i grandi yacht hanno bisogno di costanti manutenzioni e molti di essi, soprattutto quando passano di mano, sono oggetto di profonde modifiche. In Adriatico, un mare che è divenuto una meta sempre più ambita per gli yacht di lusso, non c’erano cantieri di refitting all’altezza delle aspettative di una clientela tanto facoltosa quanto esigente.

La decisione di Lisa Group è stata quella di creare un cantiere di refitting modello sotto ogni aspetto Cantiere Rossini si estende su una superficie di 15.000 metri quadrati con un marina che dispone di una banchina lunga 180 metri con 12 ormeggi per yacht fino a 50 metri, un grande piazzale per la sosta degli yacht in refitting e due magnifici capannoni destinati alla pitturazione e altre lavorazioni particolari. I capannoni gemelli sono lunghi 74 metri, larghi 22 e alti 28 metri. Dotati di impianti di estrazione di polveri e solventi separati, sono riscaldati con un sistema geotermico che utilizza un gas refrigerante non inquinante,

l’ammoniaca, e l’acqua del mare come fonte di energia termica. Per l’alaggio e il varo e la movimentazione sul piazzale e all’interno dei capannoni, il cantiere dispone di un travel lift da 560 tonnellate appositamente costruito da Cimolai e da un carrello da 300 tonnellate che consente il parcheggio ravvicinato degli yacht. Quello che il Cantiere Rossini offre non è solo la qualità dei servizi offerti ma la possibilità che questi vengano eseguiti in un ambiente di lavoro efficiente, eco-friendly e bello sotto il profilo estetico. Bellezza e attività industriali possono andare a braccetto ma troppo spesso valutazioni di tipo economico fanno optare per le soluzioni meno costose in barba all’estetica del sito e del suo ambiente circostante. Non è il caso di Cantiere Rossini, i cui proprietari e manager hanno scelto la via della qualità anche sotto il profilo architettonico. Cardini del progetto sono la sua capacità di essere il meno invasivo possibile sotto l’aspetto dell’impronta carbonica e il desiderio di costruire manufatti che rappresentassero un’occasione di riqualificazione dell’intera area portuale della città.

Da qui la scelta di costruire sia i grandi capannoni che gli uffici con complesse strutture in legno.

60 NAUTICA | Cantiere Rossini
In queste pagine, i capannoni gemelli del Cantiere Rossini di Pesaro, lunghi 74 metri.

MARINELLI: SOLIDA, INNOVATIVA... DI SUCCESSO

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ph. +39 0721 436200

info@marinelli.it www.marinelli.it

Il cantiere di proprietà di Lisa Group si è rivolto a X-Lam Dolomiti per la realizzazione del progetto sviluppato dalla società di ingegneria 24U su precise indicazioni dei manager cui era stato affidato l’incarico di far nascere il nuovo cantiere. I due imponenti capannoni, gemelli e affiancati, sono costituiti da imponenti elementi curvi di legno d’abete proveniente da foreste certificate. I singoli elementi sono collegati tra loro e nel loro insieme costituiscono grandi arcate che evocano quelle di una cattedrale. All’esterno, oltre la coibentazione che assicura un notevole risparmio energetico, i capannoni sono rivestiti in pannelli in alluminio di misura differente realizzati e montati da Nieder, azienda valtellinese specializzata in rivestimenti metallici di grandi strutture.

Il design dei capannoni richiama due grandi scafi rovesciati o degli enormi bozzoli e il colore grigio azzurro, qua e là punteggiato da sprazzi di bianco, li fa

sparire sullo sfondo del cielo. C’è chi dice che il Cantiere Rossini con i suoi capannoni dal design sofisticato fa pensare più a un grande museo che a un sito industriale. Non è da meno l’edificio che ospita gli uffici. Certamente non monumentale come i capannoni, il blocco uffici, che al piano terra accoglie alcuni locali tecnici, è stato anch’esso costruito interamente in legno da X-Lam Dolomiti. Il primo piano è praticamente un guscio di vetro con porte finestre che si aprono su balconcini che si affacciano sul cantiere e grandi vetrate che offrono la vista sulla foce del fiume Foglia, baia Flaminia e il Monte San Bartolo. Anche all’interno le pareti sono quasi tutte di vetro e i vari uffici, con al centro una bella sala riunioni, sono in comunicazione visiva diretta gli uni con gli altri. Sullo stesso piano ci sono una saletta bar e una sala pranzo/cucina attrezzata di tutto punto dove alcuni dipendenti fanno la pausa pranzo. Due gli elementi di design di spicco dell’edificio degli uffici, elementi che cromaticamente richiamano il rosso lacca del logo del cantiere: le pareti rivolte a nord e a est rivestite da elementi in alluminio, a forma di piccole onde (sempre di Nieder), e il blocco delle scale di servizio che è cilindrico e anch’esso rivestito di elementi ondulati d’alluminio rosso lacca. Il Cantiere Rossini, grazie a investitori ‘illuminati’, è la dimostrazione concreta che le attività industriali possono essere gestite con intelligenza e rispetto per l’ambiente naturale e con una progettazione di qualità possono diventare elementi di arricchimento e valorizzazione del territorio.

62 NAUTICA |
Cantiere Rossini
UN PROGETTO PENSATO PER RIDURRE LA PROPRIA IMPRONTA CARBONICA E PER RIQUALIFICARE L’INTERA AEREA PORTUALE, CREANDO UN INCONTRO TRA ESTETICA E INDUSTRIA.

COPY SYSTEM

GRANDI FORMATI E CUORE GREEN

CON

PIÙ

DI QUARANT’ANNI DI ESPERIENZA, L’AZIENDA RAVENNATE È UN

PUNTO DI RIFERIMENTO NEL SETTORE DEL NOLEGGIO E DELLA

VENDITA DI MACCHINE PER L’UFFICIO E PER LA STAMPA PROFESSIONALE

Con oltre quarant’anni di esperienza alle spalle, l’azienda ravennate Copy System di via Destra Canale Molinetto è ormai un punto di riferimento nel settore del noleggio e della vendita di macchine per l’ufficio e nella stampa professionale Affidabilità, professionalità e precisione sono i tratti distintivi che si manifestano nella consulenza, nel supporto e nell’assistenza alla clientela, secondo gli insegnamenti di Roldano Maccolini che, con passione, ha portato al successo la realtà ravennate, riuscendo sempre a essere un passo avanti in un mercato altamente competitivo.

“Reinvestire sulla tecnologia per avere sempre il massimo fa parte del nostro lavoro,” ama ripetere. Insieme a lui, c’è una squadra di circa 18 persone fra soci, dipen-

denti e collaboratori, in gran parte con una formazione tecnica e un bagaglio di tanti anni di lavoro, senza contare la formazione continua, per riuscire a mantenere competenze di qualità. “I servizi di Copy System sono cambiati nel tempo,” racconta Maccolini, “seguendo da un lato le esigenze della clientela e dall’altro lo sviluppo tecnologico e digitale che ha caratterizzato il settore. Durante i primi dieci anni, ci siamo concentrati sulla stampa per ambienti ‘office’ visto che gran parte degli uffici aziendali e di professionisti preferiva rivolgersi all’esterno per le fotocopie in grande quantità. Poi le cose sono cambiate e le fotocopiatrici hanno lasciato il posto a vere e proprie stampanti multifunzioni da gestire in autonomia, ma sempre con la garanzia

di un’assistenza esterna. Ci siamo così specializzati in nuovi servizi, sempre nell’ottica di anticipare le esigenze del cliente, come quello di tipo informatico, per offrire non solo gli apparati e i server ma anche consulenza e supporto sistemico.”

Nel 2002 Copy System è diventato Canon Solutions Center e due anni dopo Canon Business Center, che è il massimo riconoscimento da parte dell’azienda leader nel settore, nella consulenza e fornitura di soluzioni hardware e software legati alla stampa, copia, scansioni e flussi di lavoro automatizzati, come gestione e archiviazione documentale. “Soprattutto all’inizio,” spiega Maccolini, “il marchio Canon, con la sua competenza, ci ha aiutato a presentarci e a farci conoscere.

ADVERTORIAL

“REINVESTIRE SULLA TECNOLOGIA PER AVERE SEMPRE IL MASSIMO FA PARTE DEL NOSTRO LAVORO,” AFFERMA ROLDANO MACCOLINI. “OLTRE A CREDERE DA SEMPRE NELL’ECOSOSTENIBILITÀ, NEL 2022

ABBIAMO INVESTITO SUI GRANDI FORMATI PER STAMPARE SU QUALSIASI MATERIALE, SUPERFICIE E SPESSORE.”

Così nel tempo siamo rimasti concessionari di zona anche se oggi non esiste più l’esclusività. A ogni modo restiamo la massima espressione localizzata della fornitura del marchio, visto che riceviamo direttamente la responsabilità di servire i clienti Canon sul territorio.” Qual è l’ultima frontiera del settore su cui investiamo? La stampa per grandi formati sia a colori che in bianco e nero introdotta nel 2022, per completare l’offerta verso le aziende di stampa commerciale. Al riguardo Copy System è in grado di fornire dispositivi e macchine per qualsiasi esigenza, che permettono di utilizzare innumerevoli supporti spaziando dalla normale esposizione pubblicitaria, per cartellonistica e vetrofanie, fino alle carte da parati ed elementi di arredo. “Permettiamo così ai nostri clienti di stampare su qualsiasi tipo di materiale, superficie e spessore,” spiega Maccolini, “come la plastica, il metallo o la ceramica, oltre che a tutti i tipi di supporti cartacei. Questo permette a loro di realizzare qualsiasi tipo di personalizzazione anche con tirature limitate, oggi punto fonda-

mentale per chi produce e propone materiali stampati.”

Grande attenzione è poi rivolta da sempre alla sostenibilità ambientale con la selezione di macchine di prima categoria a basso consumo energetico con inchiostri non tossici e minimi elementi di scarto. Un modo per dare il proprio contributo verso l’ormai nota transizione ecologica.

“La giusta soluzione non è poi così costosa,” ama ripetere Maccolini, che invita i clienti a fare attenzione a chi propone soluzioni in apparenza più economiche perché spesso, dietro prezzi bassi, si nascondono poi consumi più elevati. Quindi, quando si valuta l’acquisto di una macchina, non bisogna limitarsi al costo copia o tempo medio di stampa, ma valutare con attenzione parametri nascosti che poi hanno un peso reale. “Anche se vendiamo tecnologia,” conclude il titolare di Copy System, “ci piace dare il nostro contributo per l’eco-sostenibilità, favorendo quindi il riciclo e la salvaguardia dell’ambiente per quanto possibile. La nostra visione aziendale va al di là

della mera logica del profitto, non è facile, ma finora la qualità del nostro lavoro ci ha premiato e siamo riusciti a migliorarci e ad allargare la nostra clientela difendendo questi principi virtuosi.”

Via Destra Canale Molinetto, 129 Ravenna | T. 0544 66707 | info@copysystem.net | www.copysystem.net

De Stefani S.p.A.

Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz Ravenna - Imola - Cesena, www.destefani.net

De Stefani

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