RIFUGI LEPINI Sui Lepini non è andato mai molto di moda “l’andar per rifugi” come invece lo è in altre parti d’Italia, e in realtà non sono nemmeno in tanti a sapere che su queste montagne esistono molte strutture di questo genere. Questi rifugi, spesso molto spartani, possono servire in caso di emergenza come bivacco, per concatenare degli itinerari lunghi (come l’Alta via) oppure, alcuni, come meta stessa dell’escursione per vivere momenti di convivialità immersi nella natura quasi incontaminata. Di solito si tratta di strutture private ma tenute aperte proprio per servire come bivacco d’emergenza agli escursionisti, oppure chiuse ma con la possibilità di avere la chiave previo accordo con il proprietario/gestore. Altri, invece, sono addirittura gestiti
quasi come i rifugi alpini ovvero, oltre al pernottamento offrono anche i pasti (tutto questo però va prenotato ed ha delle limitazioni in base al numero di persone ed al periodo). L’unica assente in questi luoghi è l’acqua, con poche eccezioni, quindi bisogna regolarsi di conseguenza. È ovvio dire che, per chi usufruisce di queste strutture, è d’obbligo avere un comportamento civile ed il più rispettoso possibile. Il luogo, sia interno che esterno, va lasciato più pulito di prima e, se si riesce, anche più fornito ed accogliente (ad esempio sarebbe buona norma che ognuno, dopo aver usufruito del rifugio, lasci qualcosa da mangiare o da bere a lunga conservazione oppure, dove previsto, un contributo in denaro).
Capanna Francischella (Hotel Pinguino), uno dei più conosciuti bivacchi del Lontro (© Funaro)
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