SUCCESSI Gruppo Selex diventa il secondo attore della Gdo con l’ingresso di Sun INTERVISTA Prénatal Retail Group: la leadership non è un gioco
GENNAIO 2021
Dop Economy
più forte della pandemia
SOMMARIO DMM
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Editoriale Si saldi chi può!
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Cover Dop Economy più forte della pandemia
14 Intervista Prénatal Retail Group: la leadership non è un gioco 17
Successi Gruppo Selex diventa il secondo attore della Gdo con l’ingresso di Sun
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Mercati I surgelati guadagnano spazio nel carrello
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Imprese Gruppo VéGé chiude il 2020 in crescita
52 Customer Future Studies, la CEx diventa predittiva 54 Digital Club/Retail È il momento di pagare... 56 Mercati Detergenti superfici: è boom di igienizzanti e disinfettanti 70 Real estate Immobiliare commerciale green: da valore aggiunto a valore 72
32 Opinione La promozione ai commercianti 34 Mercati Conserve ittiche, il trend salutista spinge le vendite 50 Studi e ricerche Fiducia dei consumatori: si salva la filiera alimentare
Tecnologistica Finlogic stipula un accordo di partnership con Datalogic Gel Proximity e Tesisquare a supporto della logistica di ultimo miglio
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Il Rapporto 2020 Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole Dop e Igp recita che i prodotti a Denominazione hanno confermato la capacità di attrarre l’attenzione del consumatore e di agire come un volàno nello sviluppo delle vendite. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007
Responsabile editoriale Stefania Lorusso
Progetto grafico Silvia Ballarin
Responsabile di redazione Maria Teresa Manuelli
Direttore responsabile Armando Brescia
Redattori Federica Bartoli, Alberto Deiana, Fabio Massi, Paolo Pelloni, Luca Salomone, Emanuele Scarci, Claudia Scorza, Fabrizio Valente, Marco Zanardi
Editore Edizioni DM Srl - Via A. Costa 2 20131 Milano P. Iva 08954140961
Contatti Tel. 02/20480344 redazionedm@edizionidm.it Pubblicità Ufficio commerciale: commerciale@edizionidm.it Tel: 02/20480344
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EDITORIALE DMM
Si saldi chi può! Un vero caos questa stagione dei saldi invernali: le Regioni stanno partendo in ordine sparso addirittura in dieci date diverse. Basilicata, Molise e Valle d’Aosta hanno iniziato le vendite in sconto il 2 gennaio. Peccato che tutta l’Italia fosse zona rossa e i negozi non abbiano potuto aprire. Il 4 è toccato ad Abruzzo e Calabria, il 5 alla Sardegna, il 7 a Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia. A seguire sarà la volta dell’Umbria (il 9), del Lazio (il 12), delle Marche e della Provincia di Bolzano (il 16). Slittano invece a fine mese Liguria (il 29), Emilia-Romagna, Toscana e Ve-
Stefania Lorusso, Responsabile Editoriale DM
neto (il 30). Solo la Provincia di Trento ha lasciato ai negozi piena libertà sulla data d’inizio degli sconti mentre la Campania, a oggi, brancola ancora nel buio. Da quando l’emergenza sanitaria ha trasformato il calendario in una scacchiera di giornate gialle, rosse e arancioni era già abbastanza complicato per i consumatori capire se e quali negozi fossero aperti. Forse sarebbe stato il caso di semplificare loro la vita soprattutto visto che, come ha giustamente sottolineato Confesercenti, i negozi italiani arrivano ai saldi invernali del 2021 dopo un annus horribilis, che ha visto una riduzione delle vendite pari a 16 miliardi, con una flessione di oltre 600 euro a famiglia. È vero che il commercio è competenza delle Regioni, ma l’autonomia non vieta la possibilità di coordinarsi, soprattutto in un momento così delicato, scegliendo un’unica data per l’avvio in tutto il Paese. Questa grande differenza da regione a regione, oltre a creare smarrimento, avrà sicuramente come effetto quello di incentivare la mobilità tra territori, alla ricerca dell’offerta più conveniente, con gravi ripercussioni e rischi in tempo di pandemia. Detto questo, è ormai da tempo che la normativa sui saldi mostra i suoi limiti, anche sotto la pressione dei paradossi creati dall’e-commerce. A incidere sull’andamento dei saldi, infatti, non sarà soltanto il Covid-19, che ha impoverito le famiglie, ma anche gli acquisti a prezzi scontati tutto l’anno attraverso il web. Che sia giunta finalmente l’ora di pensare a nuove regole adatte alla realtà dei consumi che avremo alla fine di questa emergenza?
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COVER DMM di Emanuele Scarci
Dop Economy
più forte della pandemia
Il Rapporto 2020 Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole Dop e Igp recita che i prodotti a Denominazione hanno confermato la capacità di attrarre l’attenzione del consumatore e di agire come un volàno nello sviluppo delle vendite.
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l virus spinge la Dop Economy, ma solo sugli scaffali. Nel primo semestre del 2020 l’emergenza sanitaria ha spinto i prodotti agroalimentari nella distribuzione moderna: le vendite hanno registrato un’accelerazione dell’8,3% a valore, comprendendo peso fisso e variabile, anche grazie alla chiusura dell’Horeca (hotel, ristoranti e bar). Nel solo peso fisso (i prodotti confezionati) il balzo è stato del +12 per cento. E in questo contesto il balzo di formaggi, carne e oli Evo è stato del 12-13 per cento. Il vino del +10 per cento.
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COVER DMM
Il Rapporto 2020 Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole Dop e Igp recita che i prodotti a Denominazione hanno confermato la capacità di attrarre l’attenzione del consumatore e di agire come un volàno nello sviluppo delle vendite. In realtà si sono aperte alcune crepe, ma che nel complesso non minano la solidità di un sistema che promuove il territorio italiano anche in una fase difficile come quella della pandemia. I RICONOSCIMENTI PIÙ ELEVATI IN EUROPA L’Italia è un grande giacimento di eccellenze agroalimentari: vanta 838 prodotti a indicazione geografica, di cui 526 nel vino e 312 nel cibo. Il secondo player, la Francia, ci segue con 692, e il terzo, la Spagna, con 260. Spacchettando il dato del primo semestre 2020 fornito dal Rapporto Ismea-Qualivita, la crescita delle vendite a peso fisso di Dop e Igp nella grande distribuzione (iper, super, liberi servizi e discount) è stata del +12% (+14,3% solo il cibo), ancora una volta con un trend decisamente più sostenuto di quello del totale agroalimentare sempre a peso fisso (+9,2%). Formaggi e prodotti a base di carne confezionati hanno messo a segno un balzo delle vendite molto consistente, rispettivamente +13,5% e +13,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel complesso le vendite annuali di prodotti Dop e Igp nella grande distribuzione arrivano a 3 miliardi su 16,9 totali, ripartite in un paniere di prodotti: i formaggi valgono circa 2 miliardi, i prodotti a base di carne circa 900 milioni, frutta e ortaggi freschi si avvicinano a 100 milioni, la panetteria a 60 milioni e gli oli realizzano qua-
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COVER DMM
si 45 milioni. Sommando i vini, per 1,6 miliardi, si arriva a 4,6 miliardi. Sul totale i formaggi incidono per 42,3% e i vini per 34,5%: il valore dei primi due prodotti incide per il 75% del totale. LA DISTRIBUZIONE MODERNA È DIVENTATO IL BALUARDO DELLE DOP Anche prima del covd-19, il business del food a Denominazione protetta aveva dato buona prova di sé: nell’intero 2019 era cresciuto del 4,9%, portando il valore della produzione a 16,9 miliardi mentre nella grande distribuzione il balzo delle vendite era stato più moderato, il 2,9%. «Oggi i dati sono lusinghieri – osserva Mauro Rosati, direttore di Origin Italia, l’Associazione dei consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf – ricordo però che negli anni Duemila l’industria e la grande distribuzione si schierarono contro il sistema delle indicazioni geografiche. Solo in seguito compresero che potevano ottenere una maggiore remunerazione dal mercato. Tanto che sono nati brand del distributore giganteschi come Fior Fiore e Sapori e Dintorni. Oggi con la pandemia la distribuzione moderna è diventato il baluardo delle Dop e rappresenta tutto il bacino del food: non ci sono più ristoranti, bar e una serie di altri soggetti. Va bene quindi aggiornare il rapporto con i retailer, anche se non sono convinto che soltanto la grande distribuzione sia in grado di far funzionare Dop e Igp». Rosati pensa che il vero slancio possa arrivare soltanto dalla ristorazione. «Almeno nell’avvio – precisa -. Al ristorante s’innesca un momento formativo per i consumatori, come nel vino tanti anni fa. O ancora: l’aceto balsamico è nato nella ristorazione, ma la grande distribuzione ha amplificato il fenomeno e ne ha determinato il successo». FRATTURE DA COVID L’emergenza sanitaria ha aperto delle crepe nella vendita di prodotti Dop e Igp nel fuori casa. Nel 2020 i prodotti a indicazione geografica potrebbero aver perso vendite per almeno 3,4 miliardi. La pandemia ha dimostrato che i prodotti di maggiore qualità sono anche i più vulnerabili. L’Istituto di servizi per il mercato agroalimentare (Ismea) calcola che il business dei vini accuserà un calo di 1 miliardo nel canale Horeca. A questo andrà aggiunta una contrazione dell’export per circa 200 milioni e quasi 1,5 miliardi di fatturato riconducibile al circuito dell’enoturismo. Nel settore lattiero caseario la perdita potrebbe raggiungere i 230 milioni, con un rosso di circa 100 milioni dell’export. Per i salumi il calo è di 120 milioni, più 30 dell’export. Nelle carni fresche la contrazione è di 10 milioni, soprattutto per le difficoltà di collo-
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camento di alcuni tagli pregiati. «Stimiamo che l’Aceto Balsamico di Modena Igp – commenta il direttore del Consorzio Federico Desimoni – perda fino al 10% del valore e il 5% dei volumi. Hanno sofferto, in particolare, il prodotto premium e i piccoli produttori, con cadute di volumi fino al 30-40%. La grande distribuzione ci ha dato una mano ma non abbastanza per compensare le perdite». LE PREVISIONI SUL 2021 E con l’avvio del 2021? «Nonostante tutto le nostre imprese sono solide - risponde Desimoni - e non avendo esposizioni finanziarie rilevanti riusciranno ad andare avanti senza scossoni, sempre però che ci sia un ritorno alla normalità nel corso di quest’anno». Trend più pesante nel business del Prosciutto di Parma. Dal Consorzio riferiscono che il calo della domanda si è avvertito al banco taglio nella grande distribuzione e anche in seguito alla chiusura dell’Horeca. Trend solo in parte compensato dal +20% del prodotto in vaschetta che vale solo il 10% del totale. Durante la prima ondata, il calo aveva toccato punte del -30%/-35% con i produttori costretti a rallentare la produzione per i magazzini traboccanti di prodotto finito invenduto. All’estero persistono ancora oggi le difficoltà per alcuni Paesi, come gli Usa e i Paesi asiatici per la chiusura della ristorazione. Per il Prosciutto di Parma è indispensabile riavviare a pieno regime il canale Horeca, soprattutto nei Paesi oltreoceano dove il foodservice assorbe almeno il 60% delle vendite di Prosciutto di Parma e nei mercati asiatici arrivano fino all’80%. Il Consorzio prevede una contrazione complessiva delle vendite, a volume, nell’ordine del 10%-15%, anche se rimangono ancora da valutare gli effetti del lockdown europeo quasi totale durante le festività natalizie e l’andamento delle esportazioni. GRANA E PARMIGIANO RASSICURANO I CONSUMATORI Carenza di domanda e eccesso di produzione sono alla base del taglio triennale del 3% della produzione deciso dai Consorzi del Parmigiano reggiano e del Grana padano, prodotti di punta del made in Italy che, insieme, rappresentano oltre 3 miliardi di valore della produzione. Il Consorzio del Parmigiano ha disposto inol-
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tre il ritiro dal mercato di 320 mila forme fino a marzo 2021 e il Grana padano di 120 mila forme. Nel 2020 la produzione di Parmigiano reggiano ha raggiunto il record storico di 3,53 milioni di forme (+5%) e, a fine anno, le quotazioni hanno riagguantato la doppia cifra. Anche sul fronte delle vendite non c’è stato il temuto crollo, grazie alle vendite massicce della grande distribuzione. Come interpretarlo? «Che il fuori casa e i ristoranti utilizzano molti formaggi similari, spacciandoli per Parmigiano reggiano - spiega il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli –. Il fenomeno è stato evidente durante il primo lockdown, quando i consumatori hanno acquistato molto più Parmigiano reggiano nella grande distribuzione». Stesso film per il Grana padano. Il buco aperto dalla chiusura dell’Horeca è stato più che compensato dai retailer in Italia e all’estero, soprattutto nell’Unione europea. Da gennaio a novembre 2020, i consumi di Grana padano hanno fatto registrare un complessivo +3,7%. Nel retail l’Italia ha segnato un robusto +7,1%. «Il nostro prodotto al momento non è stato danneggiato dalla crisi perché è percepito dal consumatore come uno dei prodotti più rassicuranti - commenta Renato Zaghini, presidente del Consorzio tutela Grana padano -. Tuttavia, la crisi sanitaria da Covid-19 ha fortemente penalizzato
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il segmento Horeca favorendo una forte contrazione dei consumi: le difficoltà dovute alla chiusura forzata dei ristoranti ci hanno costretto a rivedere i piani annuali di comunicazione e di prodotto. Il segmento retail ci ha consentito però di recuperare il gap dell’Horeca e di chiudere il 2020 con il segno positivo». VOLÀNO DI CRESCITA Nonostante la nota dolente della ristorazione nel 2020, per la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova «le Indicazioni geografiche sono uno straordinario vòlano di crescita e di manutenzione della qualità territoriale integrata, capace di influire sulle scelte di sviluppo. Un patrimonio rilevante del nostro Paese che va-
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COVER DMM lorizza territori e imprese, qualità produttiva, sostenibilità ambientale, salvaguardia del paesaggio, incremento dell’occupazione e sviluppo economico. Per le nostre prime dieci Dop registriamo un tasso di esportazioni importanti, ma dobbiamo ampliare questo elenco e rafforzare le altre produzioni di qualità riconosciuta». Poi Bellanova termina ricordando la piaga delle imitazioni, l’Italian sounding: «Lavoreremo insieme sul Patto per l’export, dove abbiamo preteso impegni chiari contro l’Italian sounding. Le nostre eccellenze sono troppo spesso vittima di imitazione e di furto di identità all’estero, una delle migliori risposte è la nostra presenza sul mercato». Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea, si sofferma invece sulle difficoltà emerse con l’emergenza sanitaria. «Con la pandemia sono emerse delle falle nel funzionamento delle grandi catene del valore che hanno coinvolto anche le produzioni a indicazione geografica – ammette Borriello -. In questo contesto di crisi, l’obiettivo è cercare un nuovo equilibrio nella consapevolezza che si giocherà tutto su resilienza aziendale e produttiva; sostenibilità ambientale, cibo sano e di qualità e sicurezza alimentare. Le Dop e Igp giocheranno quindi in casa, rafforzando, da un lato la reputazione di qualità e, dall’altro, il ruolo guida dei Consorzi di tutela». «Nel comparto delle Dop-Igp – aggiunge Rosati - sono stati i piccoli produttori a subire il contraccolpo più acuto della crisi sanitaria. E’ quindi emersa la necessità di rafforzare un sistema composto da molte realtà che, seppur piccole, rappresentano un valore inestimabile per i nostri territori». LA PARTITA DEL NUTRISCORE Gli addetti ai lavori ritengono che una volta superata l’emergenza sanitaria tutto possa tornare come prima. Ma sui prodotti italiani a indicazione geografica si allunga l’ombra del Nutriscore, il sistema di etichettatura a colori lanciato dai francesi che mediante una serie di semafori ottici segnala gli eccessi di zucchero, grassi e sale negli alimenti. Una minaccia inaccettabile per il made in Italy: nei supermercati le confezioni di Parmigiano reggiano, Grana padano, Prosciutto di Parma e di olio
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extra vergine di oliva e di tanti altri prodotti verrebbero segnalati con un semaforo rosso, cioè come prodotto non salutare. Mentre, paradossalmente, una Coca-Cola Light avrebbe luce verde. «La minaccia è grave – ammette Borriello – ma, la ministra Bellanova al tavolo europeo ha rigettato completamente il documento. Il sistema delle Igp deve uscire dal Nutriscore. Perché le caratteristiche delle Dop-Igp non consentono la valutazione all’interno di questo sistema». L’Italia però è isolata dai grandi Paesi europei. Ha contro pesi massimi come Francia, Germania e Spagna. Noi abbiamo la solidarietà di pesi piuma come la Grecia e la Repubblica Ceca. Che fare? «La questione si gestirà all’interno di un quadro più complesso a livello europeo – replica Borriello –. Noi dobbiamo continuare a sostenere l’esclusione dei prodotti Dop-Igp dal Nutriscore». Per Rosati «la Ue fa grande confusione su questo tema. Intanto è sbagliato l’approccio: la quantità fissa, i 100 grammi, non si addice all’alimentazione. Per esempio, i 100 cl per l’aceto balsamico non hanno senso, non tiene conto dell’utilizzo e l’approccio scientifico è del tutto sbagliato. Alla fine però rischia di penalizzare tutta la dieta mediterranea che comprende anche la Francia». Infine, in Italia forse ci sono troppe Dop? Su 312 denominazioni del cibo, nel 2019 le prime 15 si sono ritagliate un valore alla produzione di 6,6 miliardi su 7,7 complessivi. Significa che le altre 297 hanno segnato un valore medio unitario di 3,7 milioni. «Non è una questione di dimensione economica – contesta Rosati -. Il cappero di Pantelleria non potrà mai fatturare 20 o 100 milioni, ma consentirà a 20 operatori di vendere il prodotto in 7 ristoranti di New York. Inoltre, andiamo incontro alla strategia europea Farm to fork and biodiversity che premierà le imprese e i territori che lavoreranno sulla diversa identità. Per esempio gli oli, ce ne sono tanti di Igp e Dop: in Toscana va bene un Igp che serve per fare qualità ed esportare, ma vanno bene anche le sottozone Dop che consentono di mantenere in areali vocati delle cultivar che altrimenti andrebbero perse. Qui rispondiamo a un obiettivo diverso: facciamo una qualità più elevata per mantenere un presidio di biodiversità importante». n
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INTERVISTA DMM di Luca Salomone
Prénatal Retail Group: la leadership non è un gioco
Il Gruppo ha quattro insegne: Toys Center, Bimbostore e Prénatal, con le relative divisioni estere, alle quali si aggiunge King Jouet, operativo in Francia e Svizzera. Il 57% dei ricavi è rappresentato dal giocattolo, che è fondamentale e soggetto a continua innovazione.
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cquisito il 9 ottobre 2017 da Artsana, Prénatal Retail Group (Prg) è un colosso con 773 negozi in Europa, altamente diversificato nei prodotti per i bambini. Abbiamo chiesto all’amministratore delegato, Amedeo Giustini, di spiegarci, innanzitutto, come è articolata l’azienda e come ha reagito alle gravi turbative create dal Covid. Come ha inciso la pandemia? Prénatal Retail Group ha 773 punti vendita in sette geografie: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Svizzera e Olanda. Questo dà immediatamente l’idea di quanto sia stato traumatico veder chiudere, da un giorno all’altro, tutta la parte di rete dedicata al giocattolo, dunque 200 mila mq di superficie commerciale. E questo nonostante il gruppo abbia fatto, negli ultimi anni, grandi passi sul versante della multicanalità. Nel periodo del lockdown primaverile – 24 marzo/18 maggio - il giocattolo, ovviamente, ha sofferto, mentre il settore dei beni di consumo per l’infanzia (omogeneizzati, pannolini, latte in polvere e via dicendo), composto da articoli di prima necessità, si è mantenuto in equilibrio, e i negozi, limitatamente agli articoli ‘permessi’, sono rimasti attivi. Ma dal 10 aprile, dunque con largo anticipo, il nostro legislatore ha recepito il concetto che – data la crescita - anche l’abbigliamento è fondamentale per i bambini.
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INTERVISTA DMM
E dopo il lockdown primaverile? Subito dopo la serrata, che ha coinvolto tutti i Paesi in cui siamo presenti, i giocattoli hanno cominciato a correre. Questa fiammata semiestiva - nel frattempo era arrivato giugno -, ha interessato molti mercati, oltre a quello italiano, a cominciare dalla Francia, seconda nazione della nostra mappa, come attestano i dati di Npd. Abbiamo dunque recuperato almeno in parte, visto che lo shock è stato, per tutto il settore, lungo e drammatico. E oggi? Fortunatamente i due ultimi Dpcm hanno classificato il giocattolo come bene indispensabile, consentendone la vendita sia agli specialisti, sia agli ipermercati e non instaurando nuovamente la sperequazione tra online e offline. Inutile dire che la stagione in corso, dal Black Friday (27 novembre) in poi, è per noi fondamentale e determina una parte decisiva delle vendite, stimata, da Assogiocattoli, intorno al 70 per cento. Il nostro Black Friday ha avuto un ulteriore incremento quest’anno, soprattutto delle vendite online. Ma il Dpcm del 3 dicembre, con le chiusure dei centri commerciali, ci ha fortemente penalizzato e in più gli ipermercati presenti, autorizzati alla sola vendita di prodotti alimentari, vendono giocattoli. Prima del Covid esisteva già una minaccia, la denatalità. Come avete risposto? Con la creazione di Prénatal Retail Group sono state sommate e ottimizzate, in modo olistico, una serie di caratteristiche e competenze diverse, per mettere a disposizione un assortimento in grado di coprire tutto l’universo infantile: tessile, abbigliamento, consumabili e, naturalmente, giochi per ogni fascia di età. La proposta commerciale è diventata scalabile e questo ci ha consentito di dare una risposta efficace e adeguata al calo numerico del target. Per creare maggiore efficienza abbiamo anche messo sotto lo stesso tetto, in parecchi contesti, insegne con specializzazioni differenti, abbinando per esempio Prénatal e Toys Center. I risultati sono stati la crescita dei fatturati medi dei punti vendita, l’abbassamento dei costi fissi e dunque del punto di pareggio e l’innalzamento della redditività. Tutto questo ha fatto voltare pagina al gruppo che in tre anni - dalla fondazione, aprile 2015, alla fine del 2018 - ha raggiunto tutti i propri target patrimoniali, tornando in utile e ricominciando a generare cassa. Ora la proprietà è di Asrtana Spa per il 100 per cento.n
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Gruppo Selex diventa il secondo attore della Gdo con l’ingresso di Sun
Il fatturato alla vendita stimato per il 2020 passa da 12,3 miliardi di euro a 16,2 miliardi di euro (+31,7%), a gennaio la rete sarà costituita da 3.207 punti vendita in tutta Italia, con un presidio multicanale e multi-insegna, e un organico di oltre 41 mila collaboratori.
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e cinque imprese familiari italiane, che costituiscono il Consorzio Sun, dall’1 gennaio 2021 entrano nella compagine azionaria di Selex Gruppo Commerciale che si rafforza e raggiunge una quota di mercato del 13,7% (Iper+Super+Superettes+Discount Iri: dati giugno 2020) diventando il secondo attore della distribuzione moderna nazionale.
Sun-Supermercati Uniti Nazionali riunisce alcune tra le insegne regionali più riconosciute e apprezzate del centro-nord Italia, guidate da imprenditori che hanno creduto nei territori dove sono nati e in cui lavorano da generazioni. Alfi, Cadoro, CediGros, Gruppo Gabrielli, Italbrix, sono i cinque soci che operano con 640 punti vendita e che intendono proseguire il trend di sviluppo. Il fatturato complessivo delle aziende del consorzio Sun, secondo le prime stime, dovrebbe raggiungere i 3,9 miliardi al termine del 2020, rispetto ai 3,3 miliardi del precedente esercizio. L’ingresso delle imprese Sun porta a 18 i soci del Gruppo Selex e ne rafforza l’identità rispetto al mercato. Se il fatturato alla vendita stimato per il 2020 passa da 12,3 miliardi di euro a 16,2 miliardi di euro (+31,7%), a gennaio la rete sarà costituita da 3.207 punti vendita in tutta Italia, con un presidio multicanale e multi-insegna, e un organico di oltre 41 mila collaboratori. Numeri destinati a crescere. Il piano di sviluppo 2021 prevede infatti investimenti per oltre 360 milioni di euro che riguarderanno il rinnovamento della rete: 207 punti vendita, fra 72 nuove aperture e 135 ristrutturazioni (focus sui supermercati e i superstore). L’inserimento delle imprese Sun permette di sviluppare anche la dimensione del Gruppo rispetto alle marche del distributore.n
Leggi anche: “Selex: fatturato a +10,3% e investimenti da 300 mln di euro” DM MAGAZINE 17
I surgelati
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MERCATI DMM
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Anno in volata per quasi tutti i segmenti, in particolare pizze e piatti pronti. I vegetali sottozero, che già sviluppano il 50% dei volumi complessivi, crescono ulteriormente nell’ultimo anno del +7,9% a volume.
l mercato dei surgelati, nell’anno terminante a novembre 2020, registra un aumento delle vendite a volume in ipermercati, supermercati, liberi servizi e discount del +8,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno mettendo a segno vendite per 601.465 tonnellate di prodotti “sottozero”. Il relativo giro d’affari supera i 3 miliardi di euro, con un trend positivo del +11,6% rispetto all’anno precedente. I VEGETALI SURGELATI SPINGONO LA CRESCITA Il mercato è composto principalmente dai vegetali surgelati che sviluppano il 50% dei volumi complessivi e che nell’ultimo anno crescono del +7,9% a volume. Seguono per importanza i segmenti pizzeria (11,3% dei volumi in crescita del +7%), pesce naturale (9,9% in crescita del +13,1 % a vol.), piatti pronti (9,3%, in crescita del +5,5% a vol.) e pesci preparati panati (6,5%, in crescita del +7% a vol.). «Tra i segmenti con un peso inferiore al 5% – afferma Federica Secchi di Nielsen – troviamo, invece, i surgelati carne, i dolci/pasticceria, sughi e salse, specialità salate, vegetali preparati e senza glutine; tra questi si segnalano le performance particolarmente positive dei senza glutine (+32%), mentre pani e paste sono l’unico segmento del mercato a registrare una flessione importante dei volumi (-11%). In generale, a fronte di una contrazione delle promozioni (-1%), i prezzi della categoria surgelati sono in rialzo (+3%)». ANDAMENTO PER AREE E CANALI Il comparto è guidato dal Nord Ovest, responsabile del 30,6% dei volumi, seguito dal Centro Italia (26,8%) e dal Sud (24%): tutte e tre le aree sono in crescita sia a volume che a valore. Le Regioni dell’Area 2 crescono più velocemente (+11% vol. e +14% val.), ma rappresentano la parte più modesta del mercato, con una sales location in volumi che arriva al 19,1% del totale. «Le superfici distributive principali – sottolinea Federica Secchi – sono i supermercati: qui si concentra il 35,5% dei volumi, con un trend di crescita a valore del 13,6%. Seguono per importanza i discount (33,7%) DM MAGAZINE 19
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PIACERE MIO! ® È UN MARCHIO:
MERCATI DMM che crescono del +12% valore, gli ipermercati (20,4%) in crescita del +7,4% valore e, infine, i liberi servizi con un incremento del +13% a fronte di una quota a volume pari al 10,3%». Ottimi numeri anche per l’online, come sottolineato da Maurizio Zappatore, direttore commerciale di Orogel: «merita una menzione particolare il canale e-commerce che, grazie alle formule click & collect e delivery, è riuscito a realizzare nel mondo del sottozero risultati importanti con performance di crescita pari al +180%». ZUPPE, MINESTRONI E VELLUTATE “GREEN” Nel segmento dei vegetali zuppe, minestroni e vellutate surgelate puntano su genuinità degli ingredienti e sostenibilità delle confezioni. In questo contesto si inserisce Frosta, azienda presente nel mercato frozen con un’ampia offerta di prodotti ittici e vegetali. «La crescita di Frosta – afferma Elena Silva, marketing manager Frosta & lvdo brand Italy – è principalmente guidata dal segmento del pesce, ma anche nei vegetali l’azienda registra un trend positivo, con una buona ripresa del brand La Valle degli Orti (+0,4% in Ytd), che registra nel mese di ottobre un +22% di crescita a valore verso l’anno precedente raggiungendo una quota a valore del 3,7%». Tra le ultime novità, la rinnovata ricetta del Minestrone classico, introducendo un
OROGEL RILANCIA VIRTÙ DI BRODO Orogel ha recentemente rilanciato Virtù di Brodo, oggi proposto nel nuovo formato astuccio da 200 g che consente di ottenere due litri di brodo. «Quello che proponiamo – dichiara Maurizio Zappatore, direttore commerciale di Orogel – è il primo brodo vegetale surgelato disponibile nel banco freezer che offre solo verdure (84%) e acqua, differenziandosi in termine di ricettazione dai prodotti analoghi e presenti in altre aree dei punti vendita. Il brodo è realizzato con verdure coltivate esclusivamente in Italia dagli agricoltori soci del Gruppo Orogel, senza coloranti, conservanti, glutammato, glutine e sale aggiunto. È facilissimo da preparare perché surgelato in gocce, quindi semplice da porzionare e da utilizzare anche come insaporitore». Il prodotto è stato protagonista di un’importante campagna di comunicazione che lo ha visto al centro di numerose telepromozioni e di uno spot pubblicitario che ha spiegato in maniera ironica che è sufficiente leggere la lista ingredienti per capire e apprezzare la vera naturalità offerta dalla referenza.
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MERCATI DMM
Gias propone novità veggie Gias ha lanciato nell’ultimo anno una linea veggie dedicata a chi segue un’alimentazione priva di glutine ma è alla continua ricerca di novità: piadine e pizze naturalmente colorate grazie alla presenza di monovegetali (cavolfiore, broccoli, zucca e barbabietola) nell’impasto. Novità freschissima anche la gamma Panati per offrire verdure pastellate e panate, non prefritte e a basso contenuto di grassi, grazie all’impiego di un’innovativa tecnologia di cottura al forno che consente di far assorbire ai vegetali solo il 2% di grassi. Tra le nuove proposte anche gli arilli di melagrana coltivata in Calabria senza pesticidi, già sgranati e surgelati IQF, ideali per impreziosire insalate o risotti o per farcire creme e dessert. Per comunicare al meglio con il proprio target, negli ultimi mesi l’azienda si è attivata nell’elaborazione di una strategia comunicativa focalizzata sull’online per raggiungere e interagire con un bacino di utenti sempre più ampio e curioso attraverso la presenza sui social media mettendo in primo piano mission, vision e valori del brand Gias.
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nuovo taglio a rondelle per le carote e la zucca in pezzi, e il lancio de La Zuppa Contadina, una ricetta tradizionale preparata con un mix equilibrato di ingredienti vegetali e pezzi di pane tostato. Inoltre, tutti i prodotti de La Valle degli Orti sono ora dotati della nuova eco-bag: un packaging sostenibile, riciclabile nella carta, realizzato con pura cellulosa da foreste certificate FSC. Novità eco-friendly anche per Fruttagel: «Quest’anno – spiega Alessandro Balducci, responsabile retail e food service Fruttagel – abbiamo lanciato la nuova linea Le Vellutate Senza Olio Almaverde Bio - consorzio di cui siamo soci fondatori - che si compone di tre vellutate biologiche surgelate, preparate senza l’utilizzo di olio e grassi, pensate per un consumatore attento al benessere e all’ambiente». Disponibili nel formato da 500 g, nelle varianti Mix di verdure, Asparagi e Zucca e Carote, le referenze sono innovative anche nel packaging, che è compostabile e quindi smaltibile nella raccolta organica, certificato OK Compost da TÜV Austria.
MERCATI DMM SI FANNO LARGO I PRODOTTI VEGETALI SOSTITUITIVI DELLA CARNE Gli italiani stanno rivolgendo sempre di più la loro attenzione verso prodotti a base di proteine vegetali. La principale novità di quest’anno di Findus va proprio in questa direzione con il lancio di Green Cuisine, una gamma di prodotti vegetali alternativi alla carne nutrienti, gustosi e sostenibili. «Le nuove referenze – dichiara Gloria Lombardi, marketing manager vegetables & meals Findus – rivoluzioneranno le abitudini di consumo degli italiani, aiutando le persone a mangiare in modo più sano e con un minore impatto ambientale, ma senza rinunciare al gusto: il burger Green Cuisine, ad esempio, ha una carbon footprint 7 volte più bassa rispetto a un hamburger di carne e per la sua produzione viene impiegata molta meno acqua. Continueremo ad espandere questa nuova gamma e a supportarla anche nei prossimi anni per offrire prodotti sempre più innovativi in linea con i trend di consumo e in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori in costate evoluzione». Pronta al lancio anche Bontà Vegetale!, la versione italiana del progetto internazionale Raised & Rooted del Gruppo Tyson Foods. «Una linea a base di proteine vegetali – spiega Giuseppe Grigolini, country manager Tyson Foods Italia – che replica perfettamente il piacere della carne non solo nell’aspetto visivo, ma anche nel profumo, nella consistenza e nel sapore. La gamma, che attualmente si compone di due referenze, primo esordio nel mondo finger food, è senza VENDITE VENDITE ogm, soia e olio di palma». In A VALORE A VOLUME particolare, i Triangoli Bontà Vegetale! sono realizzati con proteine di fava e sono avvolti in una croccante panatura tortillia, mentre i Bastoncini Bontà Vegetale! sono con proteine di fava e ricoperti da una sfiziosa pastellatura alle erbe mediterranee. Entrambe le referenze sono disponi3 mld € 601.465 tons bili in busta da 240 g per un consumo in casa. Fonte: Nielsen, tot Italia, a.t. novembre 2020
+11,6%
+ 8,4 %
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Niente aromi, glutammato, addensanti e niente sale. Solo le migliori verdure coltivate in Italia, per un brodo naturale e ricco di leggerezza.
PerchĂŠ non tutto fa brodo. Orogel. La meraviglia di ogni giorno.
MERCATI DMM
GLI ITALIANI NON RINUNCIANO ALLA PIZZA Il segmento della pizza mostra un andamento molto positivo grazie anche ad un’offerta molto diversificata. Italpizza ha da poco ampliato il suo assortimento con due novità: Rusticalta, una pizza dalla forma ovale, dall’impasto alto e irregolare e dal gusto ruvido e deciso, e Che Pinsa!, referenza ispirata alla tradizionale pinsa laziale con un impasto più leggero e idratato, lievitata 48 ore e rigorosamente cotta in forno a legna. Molino Spadoni punta sull’artigianalità con le sue proposte, stese e lavorate a mano, ideali da condividere in famiglia oppure per un aperitivo, anche grazie alla pratica confezione in cartone politenato che si trasforma in un vassoio da portare in tavola e da smaltire poi nella carta. Tra le nuove arrivate troviamo la Pizza alla Pala Margherita con farina tipo 1, 100% italiana e macinata a pietra, condita a mano con olio Evo, pomodoro italiano e mozzarella prodotta direttamente da Molino Spadoni, con latte nazionale di alta qualità senza lattosio e foglie di basilico fresco. Il peso è di 520 g, perfetto per due persone come pasto, ma anche porzionabile in più tranci. La seconda novità è la Basepizza alla Pala con farina tipo 1 100% italiana, da 430 g, preparata con olio evo italiano da farcire a piacere. Dal sapore più caratteristico è invece la Basepizza alla Pala ai 7 Cereali, sempre da
CHI SALE...
... E CHI SCENDE PASTA SFOGLIA PASTE E PANE
E BASI
- 50%
+ 13,1% PESCE NATURALE
+ 7% PIZZA
- 17%
CARNE NATURALE
- 3,8%
+ 7% PESCE PANATO
Fonte: Nielsen, tot Italia, a.t. novembre 2020, a valore
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Surgital arricchisce la linea Piacere Mio! «La linea di piatti pronti surgelati Piacere Mio! – spiega Andrea Bino, marketing manager di Surgital – è apprezzata per la qualità gastronomica delle singole ricettazioni valorizzata dalla loro grande praticità. Le referenze che compongono la gamma soddisfano le esigenze dei consumatori, che richiedono servizio ma anche appagamento gustativo. Con lo stesso spirito abbiamo messo a punto una nuova linea che integrerà la gamma Piacere Mio! e che si compone di sughi pronti in pepite surgelati, capaci di offrire una soluzione comoda e versatile: rinvenimento veloce e pratico, nessuno spreco, adattabilità a contesti d’uso differenti, da sughi per primi piatti a salse d’accompagnamento a secondi. Il nostro obiettivo è offrire al consumatore domestico un ricco ventaglio di soluzioni pronte per rendere i suoi pasti comodamente buoni». Il brand ha recentemente lanciato la settima referenza della linea di primi piatti pronti frozen: gli Spaghetti con ragù di seppia, una proposta distintiva sia per il formato, che ha una resa perfetta anche dopo il rinvenimento, sia per il sugo, che tratta una materia particolarmente delicata e per cui è normalmente difficile mantenere una texture gradevole.
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430 g. Entrambe le basi possono essere consumate come focacce, anche solo con l’aggiunta di sale grosso e olio extravergine di oliva. IL SEGMENTO DELLE PATATE SI RINNOVA All’interno della categoria vegetali, il segmento delle patate surgelate è stato uno dei più performanti negli ultimi mesi. «McCain – dichiara Tamara Gelaini Fardelli, marketing manager retail mediterranean McCain – è uno dei brand che ha portato maggiore innovazione negli ultimi anni, arrivando ad ampliare la sua offerta con una novità recente: Potato Pops, bocconcini di patata grattugiata, croccanti fuori e morbidi dentro. Un prodotto storico e già molto famoso negli Stati Uniti, conosciuto come Tater Tots, ma nuovo nel panorama del mercato italiano ed europeo». Inoltre, a fronte del grande successo di Forno Express, patatine pronte in forno in
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soli 7 minuti che riducono le tempistiche medie di cottura di circa il 50%, lo scorso settembre il brand ha ampliato la linea con Mini Kid Smile Express, una versione mignon dello storico sorriso di patata McCain, pronta al forno in 8 minuti. Per quanto riguarda l’innovazione di prodotto, Pizzoli, realtà bolognese specializzata nel settore delle patate fresche e surgelate, ha lanciato dalla seconda metà di ottobre cinque novità che hanno allargato le due linee – Patasnella e We Love – dedicate al canale della grande distribuzione: Patasnella Una Tira L’Altra, Patasnella Casalinghe, We Love Crocchè, We Love con Buccia, We Love Gustose. Si tratta di prodotti pensati per offrire esperienze di consumo sempre più gratificanti grazie a nuove tipologie di taglio e nuove ricette abbinate alla facilità e rapidità di preparazione domestica.
L’INNOVAZIONE NON SI FERMA Cameo ha lanciato due nuovi prodotti all’inizio del 2020: Regina Extra Grande Margherita e Ristorante Rossa alle verdure grigliate. La prima è una pizza alla pala di grandi dimensioni, dalla lunga lievitazione e cottura in forno a legna, perfetta per essere condivisa con la famiglia o con gli amici. La seconda proposta, invece, è adatta anche a chi segue una dieta priva di latticini o vegana. «Per entrambi i prodotti - dichiara Camilla Rota, trade marketing manager di Cameo - siamo soddisfatti delle performance ad oggi: grazie ai tratti distintivi di queste due referenze, siamo infatti riusciti a conquistare nuovi consumatori che non ci acquistavano in precedenza. Stiamo continuando a lavorare su questo segmento per sviluppare referenze uniche, che rappresentino una reale innovazione all’interno del mercato delle pizze surgelate».
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MERCATI DMM COMUNICAZIONE E SOSTENIBILITÀ, BINOMIO VINCENTE Le aziende del comparto scelgono di interagire con i consumatori attraverso un mix integrato di comunicazione che prevede, nella maggior parte dei casi, una pianificazione su televisione, radio, stampa, digital e social. Oltre a raccontare le ultime novità lanciate sul mercaPREZZO MEDIO to e i plus dei propri prodotti, i player vogliono trasmet5,08 € tere i propri valori e promuovere stili di vita sostenibili. «Per quanto riguarda la comunicazione e la sostenibiliFonte: Nielsen, tot Italia, a.t. novembre 2020 tà – spiega Elena Silva – è impossibile per noi di Frosta fare due discorsi separati: da sempre, ma nel 2020 a livello ancora più profondo, abbiamo come obiettivo la valorizzazione dell’impegno ambientale, anche attraverso la partnership con Legambiente, che ci ha portato a contribuire a due diversi progetti, “Save the Queen” e la “Carovana dei Ghiacciai”. Da sempre Frosta è impegnata nella ricerca e sviluppo di prodotti e processi di produzione sempre meno impattanti a livello ambientale». Fruttagel si impegna molto nella promozione di stili di vita sani anche grazie al progetto educational “Dal campo al banco con Ortilio”, dedicato alla diffusione dei princìpi della corretta alimentazione tra gli alunni delle scuole primarie e le loro famiglie. Per permettere agli studenti di partecipare all’iniziativa nonostante le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, “Ortilio”, giunto alla settima edizione, e il concorso didattico abbinato dal tema “È successo nel mio orto”, quest’anno sono stati strutturati con percorsi didattici online.n
+ 3%
S P A Z I O A L L E S F I Z I O S I TÀ P R E M I U M Negli anni le proposte frozen hanno alzato l’asticella della qualità offrendo ai consumatori nuovi prodotti di fascia premium. «Il nostro reparto ricerca e sviluppo – afferma Massimo Bianco, amministratore delegato di Soavegel – è sempre al lavoro per comprendere, conoscere e anticipare i gusti dei nostri consumatori. Tutti i nostri prodotti partono sempre da una riflessione sulle tradizioni gastronomiche italiane, che vengono rivisitate sia nella ricettazione che nelle occasioni di consumo. Negli ultimi tempi è cambiato il modo in cui viene concepito l’aperitivo sia in casa che fuori casa, in quanto questo momento conviviale si è impreziosito sia nella varietà delle referenze proposte sia nella relativa qualità. La tendenza è quella di puntare sempre più su prodotti di fascia premium». In quest’ottica si inserisce la gamma “Al Volo”, una linea di sfiziosità pronte in forno in pochi minuti che comprende, tra le altre, le Alici Panate, referenza realizzata con alici selezionate, pescate esclusivamente nel Mar Mediterraneo e arricchite con una leggera panatura, le Polentine croccanti ai formaggi, cubetti di polenta fritta con un cuore filante, e i Panzerottini pomodoro e mozzarella, uno dei prodotti più venduti dall’azienda. DM MAGAZINE 29
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ITALIA
IMPRESE DMM
Gruppo VéGé
chiude il 2020 in crescita Con 35 imprese associate e 3.585 punti di vendita per 2,4 milioni di mq di superficie commerciale complessiva, si colloca al secondo posto in Italia per numero di store e occupa la quinta posizione nel canale dettaglio con una quota di mercato del 7,20% Il 2020 di Gruppo VéGé si chiude in positivo con il fatturato al consumo che dovrebbe attestarsi a quota 11,25 miliardi di euro, registrando un incremento complessivo del 10,1% e una crescita, a parità di rete distributiva, del +6,9% rispetto al 31 dicembre 2019, che costituisce una crescita nettamente superiore rispetto la media di settore (+4,2%). Con 35 imprese associate e 3.585 punti di vendita per 2,4 milioni di mq. di superficie commerciale complessiva, Gruppo VéGé si colloca al secondo posto in Italia per numero di store e occupa la quinta posizione nel canale dettaglio con una quota di mercato del 7,20% (Gnlc settembre 2020 Nielsen). A livello regionale, le imprese associate al Gruppo detengono la leadership assoluta in termini di quote di mercato in Campania (30,7%), Basilicata (23,7%) e Sicilia (21,61%) e sono seconde in Sardegna (13,6%) e Veneto (12,6%). «Andare oltre le stime di crescita d’inizio anno è una costante di Gruppo VéGé. Essere riusciti a confermare questa prerogativa in un 2020 che ha stravolto le abitudini di vita e di consumo degli italiani e messo in difficoltà l’intera filiera, è un’impresa di cui possiamo andare legittimamente fieri», commenta Nicola Mastromartino, presidente di Gruppo VéGé. Il 2021 sarà un anno in cui il Gruppo non solo si dedicherà al rapido riallineamento di investimenti già programmati e in corso, come l’ulteriore estensione degli assortimenti per le marche del distributore VéGé e Ohi Vita e l’affiancamento agli associati nella realizzazione delle loro piattaforme digitali di e-commerce e proximity marketing, ma anche all’avvio di nuovo format di punti di vendita a insegna VéGé.n
Leggi anche:”Nasce Aicube 4.0, supercentrale d’acquisto promossa da Gruppo VéGé e Carrefour”
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OPINIONE DMM
La promozione ai commercianti! Dibattito senza fine, quello sul suo ruolo: se serva, a chi serva, se semplifichi l’esperienza d’acquisto, se la complichi, se chiarisca l’offerta, se la confonda, se faccia il bene della gdo o dell’industria di marca.
V
orrei condividere qualche considerazione sulla promozione intesa come offerta al cliente, dotata della prerogativa originaria, l’eccezionalità, che sia di prodotto, di formato, di formula promozionale, di soglia di sconto. Oggi se non sono super fedele a una marca, questa eccezionalità nell’offerta dei supermercati Hi-Low Price non la ritrovo; trovo piuttosto una rotazione di proposte, una rappresentanza di marche e una copertura merceologica piuttosto prevedibili. Questo perché nel tempo i paradigmi della promozionalità nella gdo sono diventati la pianificazione e la copertura: una buona promozione è quella che copre l’intero carrello della spesa, meglio se pianificata con quattro mesi d’anticipo, che non lasci nemmeno un giorno prima della promozione seguente.
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OPINIONE DMM
“Pianificazione non vuole dire solo “anticipo”, chiesto a gran voce da tutte le Direzioni Acquisti della Gdo: significa misurazione, previsione, ottimizzazione dell’investimento, anche attraverso l’adozione di strumenti di advanced analytics”.
Da qui discende l’enorme impegno dei buyer, concentrati ad assegnare spazi sui media e nel punto vendita, le pianificazioni integrate tra sede e periferia, gli N livelli di negoziazione con l’industria, l’affollamento di offerte a volantino e in punto vendita, i carichi di lavoro di chi queste promozioni deve poi allestirle e gestirle, l’impegno di strutture marketing convertite a impaginatori di volantini, l’enorme investimento in stampati solo in parte recapitati, con date di “copertina” di 15gg, che però esauriscono il loro effetto in 5/6. Quasi che tutta la capacità di attrarre, soddisfare, stupire e fidelizzare i propri clienti passasse dal quel 32% (record europeo!) di vendite in promozione. Tutto ciò all’interno di un modello organizzativo che più “time consuming” non si può, spesso senza strumenti avanzati di analisi a supporto. Senza atterrare sull’altro annoso dibattito tra Hi-Low e Edlp (every day low price), interessa piuttosto capire come cogliere questa diffusa disponibilità al cambiamento, restituendo alla leva promozionale il suo vero ruolo, attraverso un suo uso “misurato”, sia nei pesi che negli effetti: la promozione che “vende” l’intera offerta, non solo se stessa. Per fare questo la strada oramai consolidata della pianificazione va perseguita, sapendo però che “pianificazione” non vuole dire solo “anticipo”, chiesto a gran voce da tutte le Direzioni Acquisti della Gdo: significa misurazione, previsione, ottimizzazione dell’investimento, anche attraverso l’adozione di strumenti di advanced analytics. La prova di maturità di tutta la Gdo, sia di quella che ha guadagnato, sia di quella che ha sofferto in tempi di Covid, e che comunque ha gestito al meglio un anno speriamo irripetibile, merita un premio: che la promozione sia restituita al Commercio, così da poterle ri-assegnare il suo vero valore.n Marco Filipponi TradeLab Senior Consultant
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Conserve ittiche,
il trend salutista spinge le vendite di Claudia Scorza
MERCATI DMM
Il comparto, nell’anno terminante a novembre 2020, è cresciuto sia a volume (+4,5%) che a valore (+6%) trainato dal segmento alici e acciughe, che registra un incremento a doppia cifra. I consumatori sembrano premiare soprattutto le proposte healthy, naturali e sostenibili senza rinunciare alla qualità e al gusto.
I
l 2020 è stato un anno positivo per le conserve ittiche, che hanno venduto in Gdo 105.613 tonnellate (+4,5%), generando un giro d’affari di oltre 1,3 miliardi di euro, in crescita del +6% (fonte: Iri Totale Italia (Iper+Super+Lsp AT novembre 2020). La crescita è guidata dal segmento alici e acciughe, che mette a segno un incremento del +14,7% a volume e del +16% a valore sull’anno precedente. Andamento positivo anche per sgombri (+7,1% vol. e +9% val.), salmone (+6,5 a vol. +7,6 a val.), tonno (+4,7% vol. e +5,8% val.), altri ittici (+3,8% vol. e +4,6% val.) e sardine (+1,4% vol. e +0,7% val.). In flessione solo i segmenti dei prodotti “ricettati” con sgombro ricettato che segna la performance peggiore (-32,1% vol. e -30,2% val.), seguito da salmone ricettato (-24,1% vol. e -29% val.) e tonno ricettato (-9,1% vol. e -9,4% val.). I primi tre produttori – Bolton Food, Nostromo e Mareblu – coprono a valore il 50%, mentre la private label pesa il 21,2%.
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La Qualità e il Rispetto
Sempre più buono.
Scopri come avviene la lavorazione, dal taglio al confezionamento, nel nostro stabilimento di Olbia.
Questo tonno ASDOMAR è lavorato completamente in Italia e questo lo rende ancora più buono. Buono per il mare, perché pescato secondo criteri di sostenibilità. Buono per il territorio, perché supporta l’economia locale. Buono per te, perché unisce al gusto, tutta la qualità della lavorazione italiana.
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MERCATI DMM
SI FANNO LARGO PROPOSTE GOURMET
Rizzoli Emanuelli, azienda italiana di conserve ittiche fondata a Parma nel 1906, ha puntato su prodotti gourmet di alta qualità e su referenze caratterizzate da un alto tasso di innovazione. «Recentemente – dichiara Federica Siri, marketing & trade marketing manager di Rizzoli Emanuelli – abbiamo lanciato i Filetti di alici del Mar Cantabrico in vaso in vetro da 100 g prodotti in Spagna e Tapà. Si tratta di un kit aperitivo con tutto il necessario per realizzare un appetizer homemade da gustare soli o in coppia: filetti di alici arrotolati a bassa salatura e con solo una goccia d’olio, burro e crostini a forma di paletta». Le alici Rizzoli sono da sempre pescate con la tecnica sostenibile al cerchio per preservare i fondali marini e hanno ottenuto nel 2016 la certificazione Msc, per la sostenibilità della pesca nel rispetto dell’ecosistema marino. Inoltre, in un’ottica di totale trasparenza e garanzia nei confronti dei consumatori, viene mantenuta la tracciabilità dal mare fino al prodotto finito.
AREE GEOGRAFICHE E CANALI DISTRIBUTIVI Nell’allocazione delle vendite per area, il Nord-ovest copre il 29,6% dei volumi e il 30,9% del valore, seguito dal Centro+Sardegna (24,2% vol. e 24,5% val.), dal Sud (23,5% vol. e 21,3% val.) e dal Nord-est (22,7% vol. e 23,2% val.). Per quanto riguarda i canali, i supermercati hanno sviluppato il 71,3% delle vendite in volume e il 71,4% delle vendite in valore, seguiti dagli ipermercati (15,1% vol. e 14,5% val.) e dal libero servizio (13,6% vol. e 14,1% val.). Da segnalare anche le performance delle vendite online. «In questo anno particolare – fanno sapere da Bolton Food –, complice anche il lungo lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19, il canale dell’e-commerce ha registrato una crescita a tripla cifra ottenendo un incremento del +121% , secondo i dati di Iri Panel Generalisti on line per l’Year to Date a ottobre».
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MERCATI DMM
La Nef punta sul salmone affumicato Il salmone affumicato resta il prodotto che sta dando le maggiori soddisfazioni a La Nef, con dati di vendita in continua crescita. Visti i consensi positivi ricevuti dai consumatori, che apprezzano sempre di più referenze di qualità e mostrano un notevole interesse per le peculiarità del salmone affumicato, l’azienda punta ad allargare la sua offerta in questo segmento. «In merito al lancio di nuovi prodotti – dichiara Nico Palazzo, vice presidente La Nef – prevediamo un ampliamento della linea Re Salmone: stiamo infatti lavorando su altre provenienze da inserire sotto il nostro marchio più performante e nel giro di poco tempo avremo anche uno scozzese a marchio Re Salmone». Il brand, che unisce qualità e convenienza allo stesso tempo, è stato recentemente protagonista della sua prima campagna tv, un investimento importante con una grande copertura in fascia prime time.
I CONSUMATORI APPREZZANO I PRODOTTI HEALTHY Il trend salutistico ha avuto degli effetti importanti sul comparto delle conserve ittiche, come spiega Angela Neglia, direttrice commerciale di Callipo Group: «Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo incremento delle vendite del tonno all’olio extravergine biologico nell’ambito della crescita dei prodotti bio e anche il tonno al naturale, con un aumento rispetto allo scorso anno, contribuisce a confermare il trend salutistico». L’azienda, seguendo
VENDITE A VALORE
VENDITE A VOLUME
+6%
+ 4,5 %
1,3 mld €
105.613 tons
Fonte: Iri, tot Italia, Iper+Super+Lsp, a.t novembre 2020
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MERCATI DMM questa tendenza healthy, ha lanciato i Filetti di Tonno al Naturale in acqua di mare Aquamaris, che contengono solo tonno e sali minerali del mare, assicurando così più magnesio e potassio, senza l’aggiunta di sale. L’acqua di mare subisce una serie di trattamenti di sanificazione che la rendono ideale al consumo umano e quindi perfetta per l’utilizzo come ingrediente o come conservante naturale. In un mercato sempre più sensibile a prodotti salutari e ricercati, Asdomar ha sviluppato la linea di tonno all’olio di oliva Meno Olio, che affianca la linea standard. «L’obiettivo del brand – spiega Simona Mesciulam, direttrice marketing di Generale Conserve – è offrire al consumatore referenze sempre di alta qualità e in linea con i trend di sostenibilità, salute e benessere. In quest’ottica è nata la gamma Meno Olio, tonno della qualità a Pinne Gialle, certificato Friend of the Sea, in grado di offrire tutta la qualità Asdomar, ma con meno olio, cioè la stessa quantità di tonno della lattina classica ma senza bisogno di sgocciolare, per un consumo anche fuori casa. Anche Meno Olio è lavorato completamente in Italia, perché tutta la lavorazione, dal taglio al confezionamento, è effettuata nello stabilimento di Olbia». Tutte le più recenti novità di prodotto lanciate da Nostromo nascono dalla capacità di interpretare esigenze di consumo legate al benessere, alla sana alimentazione e all’at-
Impegno responsabile per Nostromo Per Nostromo e Gruppo Calvo, di cui l’azienda fa parte dal 1993, il tema della sostenibilità è cruciale, ed è al centro del programma “Impegno responsabile” che il Gruppo ha presentato nel 2019. Il programma è frutto di una visione che integra responsabilità, innovazione ed eccellenza, e definisce 17 obiettivi di sostenibilità da raggiungere entro il 2025 in materia di protezione degli oceani, dell’ambiente e delle persone. Per ciascuna delle tre aree, Gruppo Calvo ha individuato specifici obiettivi misurabili, il cui grado di avanzamento è verificato annualmente da organismi indipendenti e consultabile sul sito del gruppo. Tale impegno viene comunicato e condiviso in modo chiaro e immediato direttamente sul pack dei prodotti. «Recentemente – sottolinea Giulia Bizzarri – abbiamo avviato la distribuzione in Gdo del Tonno Nostromo all’Olio di Oliva con logo “Impegno responsabile” sull’astuccio di carta e nei prossimi mesi la novità sarà estesa alle confezioni di tutte le referenze Nostromo. Una garanzia ulteriore per i consumatori, oggi sempre più consapevoli e attenti ai prodotti che mettono nel carrello».
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La verità è che pescare non è uguale per tutti.
La verità è che alcuni si occupano del mare in maniera responsabile.
La verità è che il nostro tonno è certificato e proviene da pesca sostenibile.
Per noi il mare è innanzitutto un territorio da proteggere per il futuro. Una pesca rispettosa significa salvaguardia della fauna ittica, metodi di pesca sostenibili, che permettano la riproduzione e la lotta all’illegalità. Rispettare vuol dire amare.
Noi facciamo parte di questi “alcuni”. Contribuiamo alla salvaguardia dell’ecosistema, rispettando le zone marine protette con azioni mirate a combattere l’inquinamento degli oceani.
Tutta la nostra gamma è certificata dal punto di vista della sostenibilità della pesca (da Friend of the Sea, o MSC). Noi adottiamo, in modo trasparente, pratiche di pesca sostenibile come quella con il metodo a canna.
La verità è che nessuno ha un progetto come We Sea.
La verità è che utilizziamo il 100% della materia prima.
La verità è che abbiamo un’apertura facile e sicura.
TONNO MARE APERTO. IL TONNO VERITà.
We Sea è il nostro programma di sostenibilità e responsabilità sociale che riguarda tutto il nostro impegno sulla sostenibilità a 360 gradi e che ci distingue per un impegno concreto in ogni attività. www.wesea.it
Dopo aver selezionato il meglio del tonno per le nostre lattine, utilizziamo il resto per prodotti di alta qualità del settore agricolo, alimentare, farmaceutico e cosmetico.
Si chiama Easy Peel ed è una pellicola anti-taglio, totalmente innovativa. Siamo gli unici ad averla in tutte le nostre referenze.
Siamo consapevoli di un nuovo rapporto tra azienda e consumatore. Tra noi e voi. E tutto questo è basato sulla verità. Quella vera.
mareaperto.it
Klout 1970 - Sara Lanzoni
AMO è la parola più pericolosa per il pesce e per l’uomo.
I nostri salmoni non sono pescati all’amo… ma allevati con amore! Ogni giorno ci impegniamo responsabilmente per migliorare le condizioni dei nostri allevamenti secondo i più rigidi criteri di sicurezza. Tutti i salmoni Re Salmone crescono secondo alti standard qualitativi, sono lavorati senza coloranti, additivi e senza mai ricorrere a processi di congelamento. Perché garantire la salute e la genuinità dei nostri salmoni è anche un gesto d’amore per il nostro benessere.
www.resalmone.it
Re Salmone è un marchio di proprietà di La Nef S.p.A.
MERCATI DMM
SPAZIO A PRODOTTI 100% CERTIFICATI
Frinsa, uno dei maggiori produttori europei di tonno e specialità ittiche, ha da poco lanciato Frinsa la Conservera, una linea di alta gamma che ha la caratteristica di essere 100% certificata Msc e Fos importanti evidenziatori, oltre che della qualità imprescindibile, della sostenibilità, pilastro fondamentale del processo di sviluppo del Gruppo. «La protezione dell’ecosistema marino, la conservazione delle sue risorse e il mantenimento della biodiversità marina – sottolinea Fabio Pollastri, country manager Frinsa Italia – è fondamento delle decisioni gestionali alla base delle attività. Frinsa si impegna alla partecipazione e alla creazione di riserve marine così come promuove l’uso di metodi di pesca meno aggressivi e partecipa alla lotta contro la pesca illegale e sostiene la riduzione e il controllo delle catture accidentali. Inoltre, l’azienda si impegna ad acquistare, in forma equa, materie prime provenienti da attività di pesca o allevamenti marini sostenibili e responsabili».
tenzione all’ambiente, con un’offerta dinamica. Tra le new entry troviamo Tonno Nostromo Leggero all’olio d’oliva già sgocciolato, con il 60% di grassi in meno rispetto alla media del tonno conservato in olio di oliva, e Tonno Nostromo Zero al naturale, completamente privo di grassi e già sgocciolato. «Queste referenze – dichiara Giulia Bizzarri, marketing manager Nostromo – si sono aggiunte a una gamma di prodotti che fanno della qualità, dell’attenzione alla salute e alla sostenibilità i propri plus, come Tonno Nostromo Basso in Sale, con l’80% di sale in meno rispetto alle normali confezioni di tonno nelle varianti al naturale e in olio extravergine di oliva, Tonno Nostromo pescato a canna certificato Msc in olio extravergine di oliva biologico, prota-
Le novità sono sempre più “green” Mare Aperto ha da poco lanciato due novità: il primo prodotto pescato a canna con un filo di olio extravergine di oliva e fior di sale e il Tonno certificato da Msc, con l’esclusiva copertura in acqua minerale naturale e fior di sale, entrambi in cluster da gr 65x3. Le referenze, tutte con l’apertura facilitata “easy peel” che contraddistingue il brand, sono state le prime a inaugurare il nuovo packaging. «Abbiamo espresso il nuovo posizionamento di marca – spiega Costanza Levera, marketing & communication manager di Mare Aperto Foods – con un restyling del packaging su tutta la gamma e del logo, con l’aggiunta del pay-off “Buono col mare”. Il nuovo pack è stato studiato nell’ottica della trasparenza verso il consumatore e della sostenibilità ambientale, dal momento che tutti i nostri prodotti sono certificati provenienti da pesca sostenibile e il cartoncino dei cluster è certificato sc.
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Auriga, dal 1933 il gu sto pregiato del vero tonno lavorato in Sicilia . A nch e nel form ato magnum da 620 gra mmi.
è un p rod ot to Nino Cas tiglione
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gonista della linea bio. Tra le proposte in cantiere, in virtù del successo di Tonno Nostromo Zero, abbiamo in programma la realizzazione di una linea dedicata “Zero”, che include altre tipologie di prodotti ittici conservati». L’IMPORTANZA DI COMUNICARE I VALORI AZIENDALI Le attività di comunicazione messe in campo dai player del comparto sono per lo più volte alla condivisione dei propri valori. Asdomar punta su due pilastri fondamentali per l’azienda: sostenibilità e “made in”, ossia il concetto delle cose fatte bene. «Negli ultimi anni – sottolinea Simona Mesciulam –, il mezzo di comunicazione che abbiamo più utilizzato e che ci ha dato ottimi risultati è la radio, mezzo fresco e dinamico. A questa affianchiamo altre attività di comunicazione, come tv e stampa periodica e di settore». In termini di messaggio, Asdomar continuerà a comunicare la sostenibilità, tema su cui è stata pioniera e che caratterizza ormai da diversi anni le creatività in modo trasversale. Mare Aperto ha invece sostenuto i nuovi lanci di prodotto con un’importante campagna pubblicitaria in tv sulle reti generaliste con spot dallo storytelling emozionante, in grado di affermare i valori della marca in modo distintivo, e con grandi in-
CHI SALE...
+ 16% ALICI ACCIUGHE
+ 9%
SGOMBRI
+ 7,6% SALMONE
... E CHI SCENDE SGOMBRO RICETTATO
- 30,2%
SALMONE RICETTATO
- 29%
TONNO RICETTATO
- 9,4%
Fonte: Iri, tot Italia, Iper+Super+Lsp, a.t novembre 2020, a valore
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MERCATI DMM vestimenti sul digital. «Abbiamo ristrutturato il sito web mareaperto.it – afferma Costanza Levera – e ci siamo concentrati sui social network, aprendo il primo luglio il canale Instagram di Mare Aperto. Riguardo al target, abbiamo cominciato ad instaurare un dialogo virtuale con tutte le categorie di consumatori che dimostrano una spiccata sensibilità per le tematiche ambientali, il “vivere naturale”, il benessere e l’alimentazione sana». QUOTA PRIVATE LABEL
21,2% Fonte: Iri, tot Italia, Iper+Super+Lsp, a.t novembre 2020
UNA SOSTENIBILITÀ A TUTTO TONDO La sostenibilità è nel dna di Mare Aperto Foods perché l’azienda cui appartiene il brand, Jealsa, che è uno dei principali produttori di conserve ittiche a livello mondiale, è stata pioniera nello sviluppo di azioni per la protezione dell’ambiente fin dalla sua fondazione, nel 1958. Mare Aperto ha un approccio responsabile al 100%, poiché il suo impegno, che viene comunicato attraverso il programma in cinque punti “We Sea”
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Rio Mare amplia la sua offerta
Tra le novità più recenti firmate Rio Mare troviamo il nuovo formato di Rio Mare Filo d’Olio, uno dei prodotti innovativi del brand, lanciato nel 2018: una pratica confezione da due lattine da 130 g, che unisce la qualità e il gusto di sempre a un formato più grande e adatto alle esigenze familiari. Si tratta di un prodotto molto pratico in quanto, grazie all’olio d’oliva presente nelle lattine ben dosato, non serve sgocciolare e si evitano inutili sprechi. Oltre a questo, è stata ampliata la gamma dei Filetti di Tonno sott’olio con i nuovi Filettini di tonno nel formato monoporzione da 130 g, disponibili in tre varianti: olio di oliva, olio d’oliva con peperoncino e olio d’oliva con lime e zenzero. Integri e compatti, i Filettini sono accuratamente selezionati, lavorati a mano uno a uno. Per soddisfare chi sta attento alla leggerezza ma non rinuncia al gusto, il brand ha allargato la linea dei filetti da 180 g con i nuovi Filetti di tonno al naturale. Infine, di recente si è arricchita la gamma delle Insalatissime grazie all’arrivo di una nuova ricetta: Rio Mare Insalatissime Lenticchie, che unisce tonno, lenticchie, carote gialle e arancioni, pomodorini e un tocco di timo e pepe, offrendo un piatto bilanciato in un formato pratico e pronto da gustare.
riguarda tutti gli ambiti della sostenibilità, dalla pesca sostenibile alla politica di qualità, dall’efficacia energetica alla politica sociale ed economia circolare, nell’intera gamma di prodotti. La sostenibilità è il cuore pulsante anche dell’etica aziendale di Generale Conserve. L’azienda, infatti, si impegna da tempo per integrare la sostenibilità nel business lungo tutta la catena del valore puntando sull’approvvigionamento di materia prima ittica basato su principi di pesca sostenibile, qualità e sicurezza alimentare dei prodotti, l’utilizzo responsabile delle risorse naturali in ottica di economia circolare, impegno per rafforzare la relazione con i consumatori e la volontà di generare impatti economici positivi sul territorio e l’ambiente, prediligendo laddove pos-
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sibile gli acquisti locali e investendo per l’ammodernamento di impianti e macchinari e l’efficientamento dei processi produttivi. Bolton Food sente in prima persona la responsabilità di compiere un cambiamento concreto e completo per la tutela della salute dell’oceano. Per questo, già da molti anni ha integrato la sostenibilità nella propria strategia di business dando vita nel 2011 a “Qualità Responsabile”, un progetto strategico di lungo periodo di corporate social responsibility che rappresenta l’attenzione dell’azienda per una qualità a 360° per garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Tale approccio si articola lungo quattro direttrici fondamentali: l’impegno per una pesca sostenibile, la tutela dell’ecosistema marino, il rispetto dell’ambiente e delle persone e il supporto di una corretta alimentazione. n NINO CASTIGLIONE TRA MODERNITÀ E TRADIZIONE
Nino Castiglione, storica azienda siciliana con una produzione annua di oltre 120 milioni di scatolette di tonno, è dotata di moderni stabilimenti, impianti produttivi all’avanguardia, laboratori per il controllo qualità, numerose linee di confezionamento e un’efficiente organizzazione logistica. La lavorazione del tonno è realizzata esclusivamente da maestranze locali secondo i metodi dell’antica tradizione siciliana e l’intero processo produttivo, dall’approvvigionamento della materia prima al confezionamento, è interamente tracciabile e certificato. Sensibile alla salvaguardia dell’ecosistema, l’azienda aderisce al progetto dolphin safe, che garantisce una pesca selettiva, e ha ottenuto anche le certificazioni Friend of the Sea ed Msc. La Nino Castiglione ha di recente investito nell’ammodernamento dei suoi impianti: uno degli investimenti più significativi è rappresentato dall’acquisto di 4 nuovi sistemi di controllo a raggi X per la rilevazione di corpi estranei non organici. Nel mercato italiano Nino Castiglione distribuisce il marchio Auriga, che ha chiuso il 2020 con un significativo +6% nelle vendite.
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STUDI E RICERCHE DMM
Fiducia dei consumatori: si salva la filiera alimentare Tra dubbi sulla medicina e sfiducia nella politica, una ricerca internazionale svela che gli effetti della pandemia da Covid-19 non hanno invece modificato il livello di fiducia nella catena di approvvigionamento alimentare, soprattutto nell’industria di marca.
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consumatori hanno fiducia nella filiera alimentare, nonostante la pandemia. L’università di Torino ha presentato i primi risultati del progetto di ricerca internazionale EIT Food: Increasing consumer trust and support for the food supply chain and for food companies, progetto triennale – 2020-2022 – parte della Consumer Trust Grand Challenge. Un progetto guidato dall’Università di Reading, Regno Unito, e composto da 16 partner del mondo accademico (Universidad Autonoma de Madrid, Università di Helsinki, Queen’s University Belfast, Università di Varsavia e Vtt), industriale (tra cui Azti, Csic, DouxMatok, Grupo An, PepsiCo, Sodexo, Strauss Group, Technion) e organizzazioni non-profit come l’Eufic. Tra i principali risultati a livello internazionale, si rileva che gli effetti della pandemia da Covids-19, per la maggioranza del campione non ha modificato il proprio livello di fiducia nella catena di approvvigionamento alimentare. Vi è apprezzamento per la sua capacità interrotta di fornire il cibo. Altri soggetti, invece, interpretano le scene di panico da acquisto e accumulo di scorte alimentari come una mancanza di fiducia nella sua abilità a mantenere adeguati livelli di fornitura. 50 DM MAGAZINE
STUDI E RICERCHE DMM INDAGINE SVOLTA IN SEI PAESI In linea generale, consumatori dei sei Paesi affermano di avere maggior fiducia negli agricoltori/allevatori soprattutto piccoli produttori, locali e indipendenti. Per la ristorazione, il maggior grado di fiducia è dato alle attività di piccole dimensioni e locali. Tra le principali azioni che vorrebbero veder implementate, per aumentare il loro grado di fiducia, i consumatori segnalano: la necessità di allevamenti di animali secondo elevati standard di benessere; l’equità dei prezzi; l’etichettatura e tracciabilità dei prodotti e la tutela dell’ambiente. L’indagine ha coinvolto 2.363 persone, tra consumatori e attori della catena alimentare, nei 6 paesi coinvolti dal progetto: Finlandia, Israele, Italia, Polonia, Spagna, Uk. IN ITALIA, FIDUCIA NELLA MARCA Nello specifico dei risultati emersi in Italia, si rileva che i consumatori dichiarano di riporre maggiore fiducia, a fronte dell’incertezza e dei rischi derivanti dal virus, nei grandi rivenditori di prodotti di marca. Prevale, quindi, il consumo dei prodotti confezionati o anche surgelati, a discapito di quelli freschi. ATTENZIONE PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE Vi è una forte fiducia negli enti regolatori e di consulenza della filiera agro-alimentare ma si guarda con sospetto ai mass media, in particolare per le pubblicità che coinvolgono degli chef rinomati, nonostante che il cooking entertainment guadagni sempre più spazio nelle piattaforme televisive e nel web. Si crede che le aziende agro-alimentari facciano poco per garantire una reale trasparenza dei prodotti che commercializzano. Vi è una grande attenzione a due aspetti della responsabilità sociale delle aziende: il benessere degli animali coinvolti nella filiera agro-alimentare; lo smaltimento dei rifiuti (sia in fase di produzione che a seguito del consumo). Infine, sia tra le aziende sia tra i consumatori italiani prevale la percezione degli agricoltori come i soggetti più vulnerabili della filiera agroalimentare.n
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CUSTOMER DMM
Future Studies, la CEx diventa predittiva Siamo entrati in un periodo storico, economico, tecnologico e sanitario in cui cercare di sistematizzare la conoscenza del futuro è un fattore critico di successo e indispensabile per ogni industria: consumer e business.
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iflettere sulla complessità della società odierna, l’interdisciplinarietà, le interrelazioni tra comparti industriali. La volatilità dell’economia, la dinamica della tecnologia, la globalizzazione, le dinamiche ambientali e le caratteristiche di alcuni sistemi politici ci fanno conoscere e comprendere le analogie con il passato e il contesto attuale da dove veniamo e dove siamo diretti. Diventano fondamentali per Imprese e Stati l’utilizzo delle metodologie dei Future Studies: la scansione e la pianificazioni di scenari sono un fattore di conoscenza, di consapevolezza individuale e organizzativa e di azione per il sistema aziendale. Siamo così immersi nel framework della quotidianità, in un senso comune sintetico, routinario e ripetitivo; in una forma geometrica di conoscenza limitata e sintetica che il cervello “deve” attuare con abitudine, consuetudine, ordinarietà azioni riduttive per poter adattasi all’ambiente e mettere in equi52 DM MAGAZINE
CUSTOMER DMM librio “omeostatico” essere umano e ambiente esterno. Per questo dobbiamo utilizzare gli studi di futuro, al fine di poter esplorare quello che non ci è noto, quello di cui non abbiamo consapevolezza e quello di cui non ne abbiamo neanche una lontana percezione, cercando di uscire da bias e pregiudizi che ci assillano. Solo attraverso la conoscenza siamo in grado di “nominare”, dare una “parola” a ciò che non conosciamo. Senza una definizione, vocabolo, termine non siamo in grado di ragionare compiutamente. Ci sono molti nomi che fanno riferimento alle discipline che indagano le alternative future. Future studies, foresight, future literacy, futures thinking, anticipation, futurism, futurology e molti altri.
FUTURE STUDIES
FORESIGHT
FUTURE STUDIES
DIFFERENZE TRA FUTURESTUDIES VS FORESIGHT
• focalizzati sullo scenario planning e scan-
sione ambientale; • implicano una azione nel presente. Come investigazione del futuro contribuiscono a cambiare, favorire il cambiamento della strategia aziendale ed organizzativa; • più concentrati sul preparare le organizzazioni al futuro. Meno focalizzati sullo sviluppo del futuro dell’umanità in generale anche se tengono conto di organizzazione e l’ampia comunità.
Qualche prima delucidazione: Future Studies versus Foresights. I Future studies sono un terreno di studio dei futuri: un campo di studi e ricerca un po’ più accademico e di ricercatori. I Foresight si riferiscono più/hanno enfasi allo scenario planning. Applicazioni, metodi e tecniche per prepararsi al futuro. Future studies hanno più una connotazione asiatica e foresight un po’ più occidentale.n “Foresight: si riferiscono maggiormente a scansione ambientale e scenari o planning. Si servono di un set di metodi, tecniche focalizzate a investigare il futuro”.
Marco Zanardi, partner Beready e presidente RetailInstitute
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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
È il momento di pagare...
...ovvero quello che può diventare il tallone d’Achille di tutta l’esperienza d’acquisto.
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heck-out e pagamento sono parte integrante, e importante dell’esperienza d’acquisto e quindi anche della marca o dell’insegna. Normalmente avvengono al termine del processo in negozio, tranne che per i servizi pre-pagati o il click-and-collect, dove comunque sono l’aspetto terminale della fase precedente. Il loro impatto sulla soddisfazione del cliente può essere notevole e non solo ricordando vecchi adagi: a pagare e a morire c’è sempre tempo. Proprio perché in fondo al cosiddetto customer journey, rappresentano anche l’ultima esperienza che può alterare il giudizio globale. A tal proposito ricordo la testimonianza della ceo di un’importante catena di alberghi a un incontro Digital Club / Retail. La signora raccontava di come fosse una fase cruciale, mentre il check-in tende a filare tutto liscio, al check-out ci possono essere degli intoppi. Dagli extra che non quadrano a problemi con il pagamento, rendendo il momento lungo e tedioso, in una fase in cui tipicamente il cliente ha fretta e non ha più davanti il soggiorno come aspettativa. Rimane quindi come l’ultima esperienza che ha con la struttura e potenzialmente quella più impressa nella sua memoria. Lo stesso vale nel mondo retail, sebbene in questo caso il cliente esca con in mano i prodotti acquistati e la loro tangibilità può mitigare l’effetto negativo al check-out. Se in passato 54 DM MAGAZINE
DIGITAL CLUB/RETAIL DMM il pagamento, o anche la coda alla cassa, era un male necessario, oggi molte insegne hanno deciso di migliorare questi aspetti, sia per ottenere un vantaggio competitivo, sia a fronte di maggiori aspettative da parte della clientela. La tecnologia è il fondamento di questo cambiamento, offrendo opportunità impensabili fino a poco tempo fa. Trasformazione digitale vuole spesso dire smaterializzare, incluso il punto cassa. In alcuni casi questo si muove verso il cliente, pensiamo all’esempio di addetti alle vendite che con un terminale mobile possono concludere la transazione d’acquisto in qualunque punto del negozio assieme al cliente. In altri casi addirittura arriva a casa, è il caso dell’acquisto di mobilio nello show-room con il pagamento, o il saldo, comodamente a casa dopo che lo stesso è stato consegnato e montato. Sono due modi diversi con cui l’insegna rende più fluido il processo al cliente mentre allo stesso tempo pone meno intoppi alla decisione d’acquisto (spesso sotto il nome “frictionless”).
IL CASO AMAZON GO Un caso emblematico è quello del supermercato Amazon Go, dove check-out e pagamento rimangono, ma diventano invisibili. Quando un prodotto viene inserito nel carrello il “conto” è automaticamente aggiornato e alla fine della spesa si passa attraverso le barriere di uscita senza fermarsi. Il pagamento avviene tramite la app che è stata registrata all’ingresso del supermercato. I vantaggi? • Niente barriera cassa (più superficie di vendita) • Meno risorse umane • Esperienza migliore per il cliente
Vorrei chiudere con un ragionamento: oggi check-out e pagamento devono essere inquadranti nella visione globale dell’offerta di un retailer, al pari dell’assortimento prodotti, la loro qualità o del servizio clienti. Come nel caso di Amazon Go (vedi riquadro) essi devono essere progettati coerentemente con tutti gli altri percorsi. Ci torneremo a breve pensando anche alla tanto citata omnicanalità e a come sia l’esperienza on-line alla fine del processo di acquisto.n “ Se in passato il pagamento, o anche la coda alla cassa, era un male necessario, oggi molte insegne hanno deciso di migliorare questi aspetti” Paolo Pelloni Digital Club/Retail
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Detergenti superfici:
è boom di igienizzanti e disinfettanti di Claudia Scorza
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L’emergenza sanitaria da Covid-19 spinge le vendite del comparto che registra, nell’anno terminante a ottobre 2020, una crescita significativa sia a volume (+34,3%) che a valore (+13,6%). I consumatori sono alla continua ricerca di prodotti efficaci per una pulizia profonda della casa, in grado di rispondere al crescente bisogno di igienizzare e disinfettare le superfici domestiche.
I
l 2020 è stato un anno particolarmente positivo per i detergenti superfici, che hanno registrato una crescita a doppia cifra sia a volume (+34,3%) che a valore (+13,6%), con vendite oltre i 455 milioni di litri e un giro d’affari che supera i 505 milioni di euro (fonte: Iri, totale Italia Iper+Super+Lsp AT ottobre 2020). Nello specifico, brilla in modo significativo il segmento dei prodotti per le piccole superfici che mette a segno un +65,9% a volume e un +28% a valore. Positivo anche l’andamento dei detergenti per pavimenti (+9% vol. e +15,8% val.), cura e manutenzione scarichi (+4,2% vol. e +1,6% val.), pulitori specifici (+3% vol. e +3,8% val.), pulitori vetro multiuso (+2,4% vol. e +2,8% val.), cura wc (+2,3% vol. e +3,7% val.) e anticalcare (+0,5% vol. e +2,5% a val.). In leggera flessione, ma solo a volume, il segmento cera pavimenti e deceranti (-0,9% e +0,6%). I primi tre produttori – Bolton-Manitoba, Unilever Hpc e Real Chimica – coprono a valore il 45,2% di un mercato in cui la private label pesa appena l’8,8%. A livello di canali, i supermercati veicolano ancora la maggior parte delle vendite con +70,5% a volume e +69,8% a valore, seguiti da ipermercati (17,5% vol. e 15,4% val.) e liberi servizi (+12% vol. e +14% val.). Il comparto è guidato dal Nord Ovest, responsabile del 38,4% dei volumi, seguito dal Nord Est (22%), Centro+Sardegna (20,5%) e Sud (19,1%): tutte e quattro le aree sono in crescita sia a volume che a valore.
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NO
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À!
Efficacia & Rispetto
LA GIUSTA DOSE PER UN BUCATO PERFETTO
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*Nichel, Piombo, Mercurio, Cromo, Cobalto
Eucalipto
Fonte: Iri, tot Italia, Iper+Super+Lsp, a.t. ottobre 2020
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70%
peso dei supermercati
IL COVID-19 ACCELERA LE VENDITE A fronte della situazione di emergenza sanitaria che ha interessato tutto il Paese, i prodotti in grado di offrire una riposta al bisogno di sicurezza e igiene del consumatore sono quelli che hanno mostrato gli andamenti più vivaci. «Igienizzanti, disinfettanti e candeggine – dichiara Luca Cucciniello, direttore marketing Deco Industrie – hanno registrato le performance migliori. D’altra parte, anche le categorie di prodotto meno direttamente legate all’aspetto sanitario hanno avuto un rimbalzo positivo, probabilmente dovuto alla maggior permanenza in casa delle famiglie italiane. In questo caso parliamo, ad esempio, dei prodotti per la detergenza delle stoviglie».
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: FORZA 3 Negli ultimi 12 mesi il mercato dei detergenti superfici ha registrato un andamento delle vendite molto positivo. «Penso che il 2020 si chiuderà molto bene per la categoria, che sta viaggiando con un trend di crescita a due cifre. Le misure di contenimento della diffusione della pandemia che ha costretto quasi tutta l’Italia a rimanere a casa ha favorito l’incremento d’utilizzo dei prodotti per la detergenza della casa», dichiara Francois Tah di Forza 3. «Le tipologie merceologiche che crescono di più – prosegue Tah – sono sicuramente i guanti con +86% e l’alcool con +216%». Tra le tendenze che si riscontrano nel comparto c’è la grande attenzione nei confronti dell’ambiente e dell’ecosistema. «Il tema della sostenibilità – conclude Francois Tah – oggi conta tantissimo; per questo stiamo dando sempre più spazio a scaffale a prodotti “green” che rivendicano questo elemento fondamentale sia per la situazione presente che per le generazioni future».
DETERSIONE DELLE SUPERFICI FA RIMA CON IGIENIZZARE… L’offerta dei detergenti per superfici si è arricchita di nuovi prodotti dalle spiccate qualità igienizzanti, a garanzia di una pulizia profonda e sicura. La risposta di Sutter all’emergenza sanitaria è stata pronta e mirata, DM MAGAZINE 59
MERCATI DMM concretizzandosi nel lancio di igienizzanti per mani - gel e saponi - e della linea Hygiene - igienizzanti e disinfettanti per le diverse superfici della casa. «Contestualmente al rilancio della linea MangiaPolvere, importante cavallo di battaglia per il brand Emulsio, la gamma è stata arricchita con il lancio di MangiaPolvere Igienizzante», spiega Aldo Sutter, amministratore delegato di Sutter. Biochimica ha ampliato la gamma Bioform Plus con referenze in grado di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori. «Ultimamente – afferma Paola Scapoli, ceo di Biochimica – abbiamo lanciato a marchio Bioform Plus tre nuovi trigger con doppia efficacia: anticalcare, candeggina, ammoniaca dalla funzione igienizzante. A breve arriverà sul mercato anche un trigger cloro attivo virucida». …E CON DISINFETTARE Real Chimica, azienda italiana che presidia il segmento con i suoi brand Chanteclair, Chanteclair Vert e Quasar, ha recentemente lanciato tre referenze disinfettanti. La prima è una nuova variante di sgrassatore spray disinfettante a marchio Chanteclair, che unisce alla sicurezza del pulito profondo e dell’eliminazione del 99,99% di batteri la piacevolezza di una gradevole profumazione floreale. A questa novità si aggiungono un nuovo detergente pavimenti disinfettante, sempre a marchio Chanteclair, dalla profumazione fresca, pensata per pulire e disinfettare tutte le superfici di casa e, infine, il primo sgrassatore disinfettante a marchio Quasar, che coniuga la
SACI INDUSTRIE, LA SOSTENIBILITÀ AL PRIMO POSTO Per Saci Industrie, una delle principali realtà internazionali nel settore della detergenza ad uso domestico e professionale, la sostenibilità è un pilastro fondamentale del proprio business. L’azienda, infatti, lavora da anni secondo sistemi di gestione certificati e si impegna a produrre in modo sostenibile nell’interesse dell’ambiente, dei clienti e dei lavoratori coinvolti nella filiera produttiva: «Da sempre la nostra progettazione del packaging – spiega Filippo Campanile – parte dall’ottimizzazione logistica e dalla massimizzazione del numero di servizi offerti, in relazione all’impatto ambientale del packaging». Oltre a lavorare, come la maggior parte dei player, sui fronti del design for recyclabilty e dell’impiego di plastiche riciclate, l’azienda sta sviluppando anche il concetto del riutilizzo con l’obiettivo di diminuire così l’uso di risorse materiali ed energetiche e ridurre l’inquinamento e il degrado del capitale naturale.
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SEGMENTI PIÙ PERFOMANTI A VALORE
+28%
+15,8% +3,8%
Fonte: Iri, tot Italia, Fonte: Iri, tot Italia, Iper+Super+Lsp, a.t. ottobre 2020
Prodotti piccole superfici
Pulitori specifici
Detergenti pavimenti
sicurezza della prestazione tipica di questo brand di derivazione professionale alla garanzia della disinfezione assicurata dal presidio medico chirurgico. Icefor ha, invece, presentato due nuovi prodotti dedicati alla detersione delle superfici. Il primo è All Sept Plus, disinfettante idroalcolico per superfici con il 70,4% di alcool, testato per attività virucida completa, battericida e fungicida. La seconda novità, invece, è Icesan Oxi Solution, disinfettante biocida (PT2/PT4) con autorizzazione in deroga ex art. 55.1 BPR, rilasciata dal Ministero della Salute nell’ambito delle misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Si tratta di una soluzione a base di perossido d’idrogeno stabilizzato indicato per la sanificazione delle superfici molto efficace, erogata anche mediante nebulizzatori ed atomizzatori Ulv. «A partire da febbraio 2020 – spiega Sergio Antoniuzzi, presidente di Icefor – abbiamo concentrato l’attenzione sugli approfondimenti delle nostre performances dei Presidi Medici Chirurgici consolidati, testandone le proprietà virucide secondo la norma UNI EN 14476 presso laboratori accreditati: Ice 113, Bromospray, Aminosept 10, Dermosan Lc, Hygiene Acticlor e Bromospray Aerosol, quest’ultimo molto utile ed efficace per disinfettare tessuti, ambienti e superfici». GERMO, L’IMPORTANZA DI IGIENIZZARE E DISINFETTARE La pandemia da Covid-19 ha portato i consumatori verso prodotti che promettono funzionalità igienizzanti e disinfettanti. «Ci teniamo molto – fanno sapere da Germo – a fare chiarezza sulla differenza tra igienizzare e disinfettare. Pulire, quindi igienizzare, è un’attività che tutti fanno da sempre con prodotti detergenti. Quando invece abbiaDM MAGAZINE 61
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ARRIVA SWIFFER LAVAPAVIMENTI
Swiffer, da tutti conosciuto come sistema cattura-polvere efficace e veloce, sta proponendo un nuovo alleato per le pulizie veloci: Swiffer Lavapavimenti. Un prodotto che offre pratici panni imbevuti di una soluzione detergente capace di dissolvere, assorbire e intrappolare lo sporco, rimuovendo anche quello più difficile, senza bisogno di risciacquo e, soprattutto, di lunghe attese per avere pavimenti asciutti. «Queste caratteristiche – spiega Alessandro Castronovo, senior director della divisione Cura del bucato e della Casa di Procter&Gamble Italia – caratteristiche rendono la referenza particolarmente indicata per pulire più frequentemente le superfici domestiche, compresi i pavimenti di bagno e cucina, in modo pratico, veloce ed efficacie».
mo l’esigenza di disinfettare - quindi eliminare germi e batteri - bisogna usare prodotti adeguati, registrati come Presidio Medico Chirurgico». Tra i prodotti che Germo propone in questo ambito troviamo il Disinfettante Multiuso, studiato per disinfettare, sgrassare, detergere e deodorare rapidamente oggetti e superfici di ogni tipo. Registrato come Presidio Medico Chirurgico, è indicato ovunque sia necessario un rapido intervento poiché pronto all’uso. Non lascia residui, non necessita di risciacquo e asciuga rapidamente senza lasciare aloni. È anche indicato per la disinfezione e detersione profonda di superfici verticali o particolarmente difficili da raggiungere grazie al comodo erogatore della confezione da 750 ml. L’azienda ha inoltre in cantiere un’innovativa linea green ecofriendly di detergenti disinfettanti per la casa. HAGERTY, PRODOTTI FORMULATI PER SODDISFARE BISOGNI SPECIFICI Hagerty, azienda che sviluppa e commercializza prodotti specifici per la pulizia e la cura di gioielli, orologi e accessori, oggetti decorativi, servizi da tavola e multi-superfici di vari materiali, è storicamente presente all’interno del canale della gioielleria e mondo orafo e, dal 2016, in alcune primarie insegne del canale drugstore con una linea specificamente realizzata. Uno degli obiettivi del brand è quello di avere un costante miglioramento formulativo per una sempre maggiore efficacia dei propri prodotti, sia per la prestazione visibile e immediata, sia per la cura e la protezione dell’oggetto in un tempo successivo. «La missione del marchio Hagerty – dichiara
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Luca Cocchiglia, country manager Italy Hagerty – è nella nicchia dei bisogni specifici, con prodotti sicuri e dalle performance elevatissime. Per le nostre referenze di pulizia dell’argento, ad esempio, la protezione prolungata dal processo ossidativo è uno dei fattori critici di apprezzamento da parte dei nostri clienti. Nel 2021 tutti i panni di pulizia delle diverse linee di prodotto saranno migliorati con un nuovo tessuto anti-batterico, decisamente importante per la sicurezza della persona e degli ambienti». I PRODOTTI ECOLOGICI GUADAGNANO SPAZIO A SCAFFALE Lo scaffale si tinge di verde grazie alle novità che mostrano un occhio di riguardo per l’ambiente. Deco Industrie crede molto in questo segmento e proprio nel 2020 ha completato il rilancio dei prodotti Green Emotion, detergenti ecologici certificati Ecolabel. La gamma, realizzata con materie prime naturali biodegradabili provenienti da fonti rinnovabili, offre soluzioni per bucato e lavatrice, piatti e stoviglie, casa, bagno e pavimenti combinando la certificazione Ecolabel con un’etichetta senza pittogrammi di rischio e pericolo, garantendo prodotti anche ipoallergenici e testati contro i metalli pe-
NUNCAS ITALIA PENSA ANCHE AI PET Il 2020 è stato un anno di forte innovazione per Nuncas. Tra le novità presentate dall’azienda la gamma Cooper, pensata per un ambiente casalingo in cui sono presenti animali domestici, con tre prodotti per la cura del bucato, dei pavimenti e delle piccole superfici a contatto con i pet. «La linea – spiega Elviro Carbone, direttore commerciale di Nuncas Italia – è stata realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Milano, che ci ha supportato nel realizzare formule non nocive alla salute dei nostri animali, e al 100% compatibili con il loro olfatto e la loro epidermide». Inoltre, durante il primo lockdown l’azienda ha lanciato Glicetta Alcool Plus, una linea composta inizialmente da due referenze per l’igienizzazione di mani e superfici, che ora si è arricchita di altri due prodotti: salviettine e anticalcare bagno.
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Le novità combattono sporco, germi e batteri Rapisan e Sanifast sono le ultime novità firmate Fila, due alleati per avere superfici sempre igienizzate. Rapidsan è l’eco igienizzante spray con essenza naturale di tea tree oil che consente di pulire, rimuovere sporco, germi e batteri rispettando la superficie grazie alla sua formula con alcol. È perfetto per tutte quelle aree che vengono toccate spesso durante la giornata e che devono essere igienizzate con più frequenza. Sanifast, invece, è il nuovo detergente ad azione rapida senza risciacquo pet friendly, in grado di rimuovere sporco, germi e batteri a fondo. Ideale per l’igiene giornaliera di tutta la casa, può essere impiegato anche per la manutenzione dei pavimenti trattati a cera e per i pavimenti esterni.
santi. Anche Saci Industrie lavora da anni secondo sistemi di gestione certificati, che valutano anche il miglioramento continuo degli obiettivi di sostenibilità. «Dal punto di vista formulistico – dichiara Filippo Campanile, amministratore delegato di Saci Industrie – siamo stati tra i primi in Italia a immettere nel mercato della grande distribuzione prodotti Ecolabel, trend negli ultimi anni in decisa crescita. Recentemente abbiamo avviato nuove registrazioni Ecolabel e stiamo lavorando a un importante progetto basato sul concetto di ricarica: stiamo sviluppando linee che promuovono il riutilizzo, dotate quindi di confezioni pratiche e resistenti che diventano, a tutti gli effetti, dei beni durevoli. I prodotti Ecolabel di Icefor, invece, sono stati approvati dal Comitato Scientifico di Legambiente, che ha autorizzato l’inserimento del loro logo sull’etichetta delle referenze come “consigliati da Legambiente”. «La nostra linea L’Ecologico – afferma Sergio Antoniuzzi – è confezionata in contenitori in plastica completamente riciclata post consumo certificata “plastica seconda vita”; inoltre, utilizziamo vegetali completamente biodegradabili, senza coloranti, edta e fosfati. I prodotti della gamma contengono tensioattivi ricavati dagli scarti della lavorazione di barbabietola e grano le cui coltivazioni non sono state sottratte al consumo umano».
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MERCATI DMM
+34,3%
+13,6%
Vendite a volume 455 mln lt
Vendite a valore 505 mln €
UNA COMUNICAZIONE MIRATA I player del settore si rivolgono oggi ad un consumatore molto informato, che si aspetta di trovare prodotti che soddisfino le sue esigenze in modo specifico. “Le esigenze di pulizia profonda e di igienizzazione – dichiara Alessandro Castronovo –, che hanno prevalso durante il lock down e nei mesi successivi, tenderanno a normalizzarsi nelle abitudini degli italiani. Le persone continueranno ad aver bisogno di rassicurazioni sulle prestazioni di pulizia profonda ed igiene, ma cercheranno anche altri benefici come succedeva in passato. Per questo motivo stiamo aggiornando la nostra comunicazione su Viakal per spiegare meglio che, rimuovendo il calcare, Viakal fornisce una pulizia profonda su tutte le superfici della casa dove c’è acqua, in particolare in bagno sulle ceramiche e sulle piastrelle, non solo sulla rubinetteria”. Real Chimica ha stanziato grandi investimenti in pubblicità per tutto il 2020. L’azienda è infatti entrata nelle case degli italiani mantenendo attiva la comunicazione sui soggetti più storici e classici, come lo Sgrassatore Tradizionale Chanteclair e lo spot di Quasar Vetri, affiancati da produzioni realizzate ad hoc per sostenere la nuova immagine di Vert Chanteclair e range di prodotto di grande appeal come la famiglia degli Sgrassatori con candeggina e disinfettanti. Al fianco degli investimenti sui mezzi offline, non sono mancate pianificazioni sul web così da raggiungere anche tutti quei consumatori digitali che ricercano informazioni e contenuti online. Ma non è l’unica: Biochimica ha scelto di puntare su un piano di comunicazione e marketing multicanale che prevede un’importante pianificazione tv – con la presenza in numerosi programmi di punta – radio, social e digital, con l’obiettivo di incrementare la brand awareness.n
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REAL ESTATE DMM
Immobiliare commerciale green: da valore aggiunto a valore
Diverse società della distribuzione organizzata si muovono in questa direzione, con utilizzo di terreni da bonificare o realizzazione di fabbricati con soluzioni per il risparmio energetico e l’efficienza degli impianti o recupero immobiliare con consolidate tecniche di decarbonizzazione.
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onostante l’obiettivo della sostenibilità ambientale rimanga incerto, il dibattito è trasversale e diffuso, anche grazie alla consapevolezza che il cambiamento climatico ed una crescita economica deregolamentata non sono fenomeni più ignorabili. Nel settore immobiliare le costruzioni green sono al centro dell’attenzione: diversi istituti internazionali di ricerca si attendono un vero e proprio boom, Research & Markets prevede investimenti globali di oltre 187 miliardi di dollari nel 2027 e crescita annua dell’8,6%. Alcuni limiti sembrano però ostacolare la sostenibilità nel mercato immobiliare italiano. Uno è costituito dalle condizioni di vetustà del patrimonio immobiliare, che potrebbe essere superato con incentivi di riqualificazione estesi al settore commerciale e costituire quindi un volano di ripresa economica. Diverse società della distribuzione organizzata si muovono in questa direzione, con utilizzo di terreni da bonificare o realizzazione di fabbricati con soluzioni per il risparmio energetico e l’efficienza degli impianti o recupero immobiliare con consolidate tecniche di decarbonizzazione. Produzione e accumulo di energia da fonti rinnovabili, tecnologie per la gestione ottimizzata del fabbisogno dell’immobile, materiali innovativi come il cemento fotocatalitico dalla caratteristica autopulente, vernici ecologiche che non disperdono sostanze volatili irritanti, sono alcuni esempi in cui è attiva la bioedilizia. 70 DM MAGAZINE
REAL ESTATE DMM LE SOCIETÀ SOSTENIBILI SONO L’INVESTIMENTO MIGLIORE Un altro limite è la minore appetibilità di investimenti green rispetto ad altri investimenti, assunto messo in discussione dallo shock causato dal Covid-19. Il decollo di innovativi strumenti finanziari è una priorità confermata di recente dal colosso mondiale BlackRock che rivela come meno rischiosi gli investimenti in società sostenibili poiché da esse deriva resilienza, competitività e ritorni più stabili nel tempo. C’è da essere sicuri che questa svolta etica, proveniente dalla più grande società di investimenti del mondo, sarà presto una tendenza diffusa nel mercato. Un fattore decisivo per orientare le scelte di investimento è quello di dotare l’immobile di sistemi di certificazione come il Leed, secondo una ricerca Cbre e Gbci in grado di aumentarne il valore fino all’11%. IL NUOVO CONTESTO NORMATIVO Il contesto normativo si muove in una direzione chiara. Il Next Generation Eu plan erogherà fondi vincolati a precisi obiettivi di sostenibilità. Il Green Deal individua il settore edile come uno dei più energivori e responsabile di oltre un terzo delle emissioni di CO2 in Europa. Anche per questo, lo scorso 14 ottobre, la Commissione europea ha pubblicato la nuova Renovation Wave che mira al raddoppio dei tassi annuali di rinnovamento degli edifici per i prossimi dieci anni, con 160 mila nuovi posti di lavoro verdi. VINCERE I LIMITI CULTURALI Probabilmente esiste un limite culturale che ha finora impedito l’affermazione delle costruzioni sostenibili nel settore. Un contributo per il suo superamento arriva da Green Building Council che muove una comunità di professionisti e imprese attivi nell’edilizia sostenibile, per trasformare il mercato edile italiano attraverso l’adozione di pratiche di progettazione e costruzione sostenibili. Se vuole recuperare in appetibilità e valore, il segmento dell’immobiliare commerciale su tutti, dovrà adeguarsi velocemente a questa tendenza. Grazie alla diffusione capillare sul territorio degli edifici commerciali, indistintamente dal loro formato o dimensione, questa opportunità di crescita e di creazione di nuove professionalità vedrà coinvolta tutta l’Italia. Sarà bene non farsela sfuggire.n “La Commissione europea ha pubblicato la nuova Renovation Wave che mira al raddoppio dei tassi annuali di rinnovamento degli edifici per i prossimi dieci anni, con 160 mila nuovi posti di lavoro verdi”. Alberto Deiana Project Management and Real Estate Executive, Mi.No.Ter.
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TECNOLOGISTICA DMM
Finlogic
stipula un accordo di partnership con
Datalogic
Siglato in novembre, istituisce una sinergia commerciale e un’azione di marketing congiunto che consentono di avviare un’attività di cross selling funzionale al completamento della fornitura.
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inlogic ha stipulato un accordo di partnership con Datalogic, azienda specializzata nella produzione di lettori di codici a barre e terminali portatili per la rivendita su tutto il territorio nazionale di scanner barcode, di lettori di codici a barre e mobile computer. Finlogic è invece una società che opera nel settore della identificazione automatica e dispone di diversi stabilimenti in Italia, in particolare in Puglia, in Lombardia e in Emilia Romagna, con una divisione dedicata ai prodotti tecnologici come stampanti a trasferimento termico, sistemi di lettura dei codici a barre, applicatori automatici di etichette, software e assistenza tecnica, che rappresenta un terzo del fatturato totale. Abbiamo approfondito il significato di questo accordo con Dino Natale, amministratore delegato di Finlogic.
In cosa consiste questo accordo? L’accordo, siglato in novembre, istituisce una sinergia commerciale e un’azione di marketing congiunto che ci consentono di avviare un’attività di cross selling funzionale al completamento della fornitura che possiamo offrire ai nostri clienti, aggiungendo al paniere di prodotti anche sistemi di lettura derivanti da società leader nel settore dell’identificazione automatica. Quali sono i vantaggi che derivano da questa partnership? Abbiamo la possibilità di diventare un punto di riferimento a 360 gradi per i nostri clienti, fornendo loro tutto il supporto necessario per le attività di tracciabilità. Contestualmente, usufruiamo di attività di marketing organizzate dall’azienda, interagendo con nuovi clienti e implementando le opportunità commerciali. Quali sono i progetti per il futuro? Proseguiremo certamente con le acquisizioni, nel frattempo abbiamo effettuato investimenti in nuovi macchinari per perfezionare ulteriormente la stampa di etichette, questa volta con tecnologia offset, che si aggiunge a quella tipografichetipografica, flessografiche flessografia e in digitale, oggi utilizate nei nostri stabilimenti. Le nuove tecnologie che abbiamo inLeggi anche: trodotto, inoltre, ci permetteranno di “Finlogic S.p.A: identificazione esplorare nuovi mercati, come quello e tracciabilità lungo tutta la filiera del micro packaging.n di logistica e distribuzione” 72 DM MAGAZINE
TECNOLOGISTICA DMM
Gel Proximity e Tesisquare
a supporto della logistica di ultimo miglio Grazie alle migliaia di punti di prossimità integrati nella nuova piattaforma, i consumatori potranno decidere in autonomia dove e quando ritirare gli acquisti, in funzione della loro comodità.
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esisquare, partner tecnologico specializzato nella progettazione e implementazione di ecosistemi digitali collaborativi - e la startup italiana Gel Proximity uniscono competenze tecnologiche e idee innovative per la prima piattaforma omnicanale dedicata alla logistica di prossimità e ai servizi di last mile in Italia. Grazie alle migliaia di punti di prossimità integrati nella piattaforma, i consumatori potranno decidere in autonomia dove e quando ritirare gli acquisti, in funzione della loro comodità. I negozi online inoltre vedranno ridursi drasticamente il tasso di abbandono al carrello per motivi legati ad aspetti logistici. La soluzione infine porta enormi benefici in termini di costi tecnologici di integrazione per i merchant e rende il last mile più sostenibile riducendo tempi, costi ed emissioni grazie alla consegna di più ordini nello stesso punto. Vincitrice dell’edizione 2019 del programma Switch2Product promosso da Polihub e Deloitte, la startup Gel Proximity - diventata spin-off del Politecnico di Milano è un connettore tecnologico che facilita i rapporti e lo scambio di informazioni tra punti di ritiro, locker e mondo delle vendite online con una rete di 18 player italiani che operano nella logistica di ultimo miglio. Il progetto nasce con l’intento di applicare i principi di sharing economy e sharing logistics attraverso l’individuazione di asset strategici quali punti di ritiro, cartolerie, tabacchi, edicole, uffici postali ed altre attività commerciali in grado di sfruttare la capillarità della rete e la vicinanza al consumatore. All’interno di questo percorso si sviluppa un modello di logistica Leggi anche: sostenibile che tiene in consi“Conad e Tesisquare si aggiudicano derazione impatto economico, il Premio Il Logistico dell’anno 2020” ambientale e sociale.n DM MAGAZINE 73
NEWS DMM
Prologis spinge sulla sostenibilità a Piacenza
Prosegue a pieno ritmo l’impegno di Prologis per la piena sostenibilità dei propri edifici per la logistica in Italia. A Piacenza è appena entrato in funzione un nuovo impianto fotovoltaico SolarSmart in grado di produrre 350 chilowatt di energia elettrica. L’impianto è stato studiato per rispondere alle specifiche esigenze di Geodis. Il cliente occupa 22.500 metri quadrati di spazio per la logistica e grazie a SolarSmart è in grado di coprire l’80% del proprio fabbisogno di energia elettrica.
Acqua Sant’Anna: 10 milioni di investimento per diventare sempre più 4.0
Alberto Bertone, Presidente e Amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, annuncia l’investimento di 10 milioni di euro volti ad ampliare la gamma dei robot LGV e all’acquisto di una nuova linea di imbottigliamento, che andranno a potenziare l’efficienza e l’automazione allo stabilimento aziendale di Vinadio (CN). Sant’Anna ha fatto registrare un fatturato che negli ultimi 10 anni è più che triplicato. Nel 2019 il giro d’affari ha toccato i 320 milioni di euro.
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Zalando aumenta la trasparenza e condivide le prime valutazioni in merito alla sostenibilità dei brand
Con il lancio della strategia di sostenibilità do. More, Zalando ha preso l’impegno, entro il 2023, di lavorare solo con partner che vi rispondano. Nella fase di valutazione iniziale ha ricevuto informazioni relative alla sostenibilità da oltre 250 brand. Sulla base dello Higg Brm della Sustainable Apparel Coalition (Sac) e di Higg Co, Zalando ha cominciato a valutare i suoi oltre 3.000 tra brand partner e private label, e punta a definire uno standard globale di valutazione della sostenibilità.
Bennet chiude il 2020 con il suo primo bilancio di sostenibilità Bennet, azienda nel settore degli ipermercati e dei centri commerciali con sedi in tutto il Nord Italia, presenta il suo primo bilancio di sostenibilità. A dettarne le linee guida un concept che è anche vision aziendale: “La sostenibilità non è una bella idea, ma un percorso di azioni concrete”. La concretezza infatti è un valore chiave per Bennet, applicato con continuità nelle decisioni aziendali e all’origine dell’importante accelerazione in termini solidaristici registrata quest’anno.
VIDEO DMM
ANDRIANI RINNOVA L’IMPEGNO SUL FRONTE DELLA SOSTENIBILITÀ Sul fronte della sostenibilità ambientale, l’azienda ha definito un piano che porterà Andriani a diventare, entro il 2025, carbon neutral, portando a 0 le emissioni di CO2, mentre dal 2017, l’impresa è capofila della filiera sostenibile più estesa in Italia nell’ambito della produzione di legumi. Tutti i dettagli circa l’impegno sul fronte della sostenibilità dell’azienda sono forniti ai nostri microfoni da Filippo Capurso, Sustainability Coordinator Andriani S.p.A.
ESSELUNGA DIVENTA PARTNER UFFICIALE DELL’ITALIA TEAM
GRUPPO ARBOREA PUNTA SULL’INNOVAZIONE
Esselunga e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano hanno annunciato l’accordo che decreta l’insegna partner ufficiale dell’Italia Team e official supplier di Casa Italia ai Giochi olimpici del 2021. Esselunga ha scelto di supportare per la prima volta un grande evento sportivo con cui condivide i valori di italianità, eccellenza e qualità, ma anche di uno stile di vita sano ed equilibrato. Ne ha parlato ai nostri microfoni Roberto Selva, Chief Marketing & Customer Officier Esselunga.
La cooperativa si propone di continuare a distinguersi nell’offerta, proponendo innovazione ai propri consumatori sia arricchendo segmenti ancora poco presidiati, sia valorizzando tutte le filiere del latte, ma anche innovando nei piccoli formati e in trend consolidati, come il delattosato. Tutti i dettagli sono forniti ai nostri microfoni da Mario Landrascina, Direttore Vendite Gruppo Arborea.
STERN (DOLITTLE): “I RETAILER DEVONO REINVENTARE L’ESPERIENZA D’ACQUISTO” Neil Stern, senior Partner McMillan Dolittle, ha approfondito i nuovi trend del retail focalizzandosi principalmente sul mercato statunitense e su quello coreano, partendo da un’osservazione di Greg Foran, ex ceo di Walmart, il quale affermava che “la vendita al dettaglio cambierà di più nei prossimi cinque anni rispetto agli ultimi 50 anni”.
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CONFINDUSTRIA
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NEL PROSSIMO NUMERO INCHIESTA Grande distribuzione: quali prospettive per il 2021? MERCATI Acque minerali Prodotti dietetico salutistici Latte e derivati
Responsabile marketing Valentina Vendra v.vendra@edizionidm.it Marketing marketing@edizionidm.it tel: 02/20480344
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