DM Magazine Gennaio 2021

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INTERVISTA DMM di Luca Salomone

Prénatal Retail Group: la leadership non è un gioco

Il Gruppo ha quattro insegne: Toys Center, Bimbostore e Prénatal, con le relative divisioni estere, alle quali si aggiunge King Jouet, operativo in Francia e Svizzera. Il 57% dei ricavi è rappresentato dal giocattolo, che è fondamentale e soggetto a continua innovazione.

A

cquisito il 9 ottobre 2017 da Artsana, Prénatal Retail Group (Prg) è un colosso con 773 negozi in Europa, altamente diversificato nei prodotti per i bambini. Abbiamo chiesto all’amministratore delegato, Amedeo Giustini, di spiegarci, innanzitutto, come è articolata l’azienda e come ha reagito alle gravi turbative create dal Covid. Come ha inciso la pandemia? Prénatal Retail Group ha 773 punti vendita in sette geografie: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Svizzera e Olanda. Questo dà immediatamente l’idea di quanto sia stato traumatico veder chiudere, da un giorno all’altro, tutta la parte di rete dedicata al giocattolo, dunque 200 mila mq di superficie commerciale. E questo nonostante il gruppo abbia fatto, negli ultimi anni, grandi passi sul versante della multicanalità. Nel periodo del lockdown primaverile – 24 marzo/18 maggio - il giocattolo, ovviamente, ha sofferto, mentre il settore dei beni di consumo per l’infanzia (omogeneizzati, pannolini, latte in polvere e via dicendo), composto da articoli di prima necessità, si è mantenuto in equilibrio, e i negozi, limitatamente agli articoli ‘permessi’, sono rimasti attivi. Ma dal 10 aprile, dunque con largo anticipo, il nostro legislatore ha recepito il concetto che – data la crescita - anche l’abbigliamento è fondamentale per i bambini.

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