Feltrino News n. 8/2022 Agosto

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Lo sapevate che? di Elisa Rodari

La spedizione Kon-Tiki: tra mito e realtà

L

a storia è da sempre ricca di misteri irrisolti e di domande senza risposta. Spesso ci si chiede come molti popoli antichi, dotati di strumenti primitivi basati sulle poche conoscenze del tempo, abbiano potuto compiere imprese tanto straordinarie da lasciarci a bocca aperta. Nella stessa situazione si è trovato Thor Heyerdahl, chiedendosi quale fu il primo popolo in grado di raggiungere le isole polinesiane. Da oltre un secolo infatti archeologi ed esploratori hanno tentato d’identificare coloro

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che per primi realizzarono un’impresa tanto rischiosa quanto goliardica. L’esploratore norvegese Thor Heyerdahl sosteneva infatti che i primi a raggiungere queste isole in epoca precolombiana, antecedente quindi alla scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo, provenissero dal Sud America. Thor fu in grado di affermare la sua tesi, ovvero che il viaggio dal Sud America alle isole polinesiane fosse alla portata degli antichi peruviani, mettendosi lui stesso alla prova in un’impresa senza precedenti. Avendo questo preciso obiettivo, Thor si mise all’opera costruendo una zattera, utilizzando gli strumenti e i materiali disponibili ai peruviani attorno al XIII secolo: lo scopo non fu solo quello di dimostrare che il viaggio dal Sud America alle isole polinesiane fosse possibile, ma che fosse possibile grazie a una rudimentale zattera costruita secondo le tecniche del tempo. Per la realizzazione dell’imbarcazione vennero utilizzati tronchi di balsa lunghi 14 metri uniti tra loro grazie a corde di canapa, fusti di bambù per sorreggere la vela lunga 4,6 metri, foglie di banano e bambù per la realizzazione di una cabina a poppa, legno di mangrovie e abete per il timone.

Nessuna vite, nessun materiale metallico che tenesse insieme la struttura della zattera, solo diverse tipologie di legname. Gli unici elementi “moderni” impiegati nella costruzione dell’imbarcazione furono un generatore elettrico, un sestante e una bussola, strumenti non presenti al tempo degli antichi peruviani ma fondamentali per

la sopravvivenza dell’equipaggio che nel 1947 salpò alla volta di questa avventura. L’equipaggio della Kon-Tiki, guidato da Thor Heyerdahl, era composto da altri cinque componenti: Erik Hesselberg navigatore e artista, Bengt Danielsson unico svedese a bordo (tutti gli altri erano norvegesi) e sociologo interessato alle migrazioni umane, Knut Haugland esperto radio, Torstein Raaby incaricato di effettuare


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