Trasporti in Valsugana di Laura Mansini
A CHI GIOVA?
L
o scorso febbraio in Trentino è finalmente apparsa la neve; una gran bella nevicata, tanto attesa e sperata. E’ stata sufficiente la neve di un giorno, sebbene copiosa e bellissima da vedere, per dimostrare ancora una volta tutta la fragilità della SS47 della Valsugana. Sui social sono improvvisamente apparsi filmati splendidi, natalizi, ma fra questi anche qualche ripresa della strada vista dall’abitacolo di automobilisti bloccati da un’ incredibile ed ininterrotta fila di camion in colonna da Pergine a Borgo; camion che quotidianamente infestano la nostra bella Valle. Ci voleva la neve bianca ed immacolata che diventava improvvisamente nera nel momento in cui arrivava sulla strada, soprattutto lungo il tratto che costeggia il lago, per mettere in evidenza a quale tipo di inquinamento gli abitanti della nostra Valle siano sottoposti ogni giorno. Noi scriviamo spesso di questa grave situazione, che tuttavia non sembra interessare ai politici, da noi eletti con la speranza che ponessero rimedio a tale situazione; invece abbiamo visto che c’è una bancarella con la quale alcuni amministratori provinciali eletti in Valsugana girano nei mercati proponendo una raccolta firme per dire Si alla Valdastico. C’era un tempo in cui gli Amministratori avevano un’idea di futuro del nostro territorio, presentando progetti, proponendo soluzioni. Correvano gli anni 90, quando si pensava di collegare Levico con la Panarotta, tramite una funivia, evitando i traffici automobilistici. La funivia avrebbe potuto collegare anche il Lagorai, creando così un circuito
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augana
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quanto mai interessante anche per i paesi della Val dei Mocheni. Non se ne fece niente. Nel 2003 Albergatori , Apt locali, Amministratori pubblici hanno iniziato a rifare progetti di mobilità alternativa, questa volta fra Caldonazzo e Lavarone sempre con una funivia che ricalcasse gli antichi percorsi austriaci. Nel 2006 quindi abbiamo ufficialmente presentato il Gruppo “ Avianova”, del quale facevano parte le Amministrazioni di Lavarone, Luserna, e Caldonazzo, le Apt locali, operatori turistici delle due zone. Furono preparati progetti di Funivie, supportate poi da mezzi di trasporto elettrici, che avrebbero potuto portare gli abitanti dalla Valle agli Altipiani. Quest’idea nel tempo ha raccolto i consensi delle due zone, ma è sempre stata ignorata dagli Amministratori Provinciali del momento. Ora, i “nuovi amministratori, vogliono mettere in sicurezza la Valsugana ed i suoi splendidi Laghi, proponendo la minestra riscaldata della Valdastico che a detta di Zaia e dei nostri eletti,
renderebbe la valle più sicura e in cambio si rovinerebbero sia la Valsugana che la Valdastico. Fra quattro anni ci saranno le Olimpiadi che coinvolgeranno anche il Trentino Alto Adige. Chiedo: come ci presenteremo? Naturalmente con la grande “Asfaltatura” della SS.47, in alternativa ci sono tre proposte contraddittorie. Elettrificazione dell’attuale ferrovia; acquisto di treni con motori a idrogeno; treni elettrici a batteria. Non contenti riescono a miscelare i tre modelli di trazione visto che senza grande consumo di elettricità e spreco di batterie tutto si ferma. La più saggia appare ancora la vecchia RFI che insisterebbe per elettrificare, tratta per tratta, tutta la Valsugana, con un gran risparmio di spese. Ultima riflessione: perché coinvolgere gli abitanti della Valsugana in una raccolta di firme sulla fattibilità della Valdastico, mettendo una Valle contro l’altra. Gli eletti si assumano la loro responsabilità, ma infine mi domando: a chi giova tutto questo?