Cittadinanza e Costituzione Vol 1

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7-05-2010

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È lo stesso Documento di indirizzo di Cittadinanza e Costituzione a proporre l’analisi di un iter storico che dal lontano 1958 arriva fino ad oggi, a partire dall’insegnamento entrato nella scuola italiana con la legge 169 del 30 ottobre 2008 e citando al suo interno la “storia cinquantennale dei tentativi di istituire un insegnamento di educazione civica nella scuola con successi, intuizioni nobili e soluzioni ingegnose, ma anche vari insuccessi”. Non risulta troppo celata tra le righe del documento l’ammissione di una certa difficoltà a trovare la via giusta per far “decollare” questo insegnamento. Oggi stesso, che abbiamo “Cittadinanza e Costituzione”, nonostante si percepisca una sorta di punto d’arrivo, siamo semplicemente nella fase di una sperimentazione che un po’ tutti, Ministero e insegnanti, staranno a guardare. Ciò che comunque traspare sempre come chiaro e consapevole, fin dall’inizio, è il fatto che gli obiettivi di questo insegnamento sono realmente significativi e necessari: la storia dell’educazione civica nella scuola della Repubblica ebbe il suo prologo addirittura nell’Assemblea Costituente del 1947, dove fu votato all’unanimità “con vivi prolungati applausi ” un ordine del giorno presentato da Aldo Moro in cui si auspicava: “che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico nella scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sicuro retaggio del popolo italiano”. Ripercorriamo, brevemente, questi cinquant’anni di storia.

Decreto del Presidente della Repubblica n. 585 del 13 giugno 1958 per l’Educazione civica Aldo Moro, Ministro della Pubblica Istruzione Le origini istituzionali dell’educazione civica nella storia della Repubblica italiana si trovano, una decina d’anni dopo l’approvazione della Costituzione, in questo documento presidenziale, intitolato “Programmi per l’insegnamento dell’educazione civica negli istituti e scuole di istruzione secondaria e artistica”. Si noti, quindi, che l’espressione “educazione civica” è presente fin dagli albori di questo percorso storico e lo è, riguardo al contesto scolastico, propriamente con l’accezione di “educazione”. Nella figura di Aldo Moro troviamo, in filigrana, la consapevolezza dell’epoca che una qualche forma di “insegnamento” o “educazione” ai temi “civili” fosse necessaria. Nel documento si ribadisce che tale educazione debba essere “presente in ogni insegnamento”, con la prospettiva di “un quadro didattico… con orario e programmi ” e con l’indicazione dell’insegnante di storia come esperto incaricato. Si tratta però di due sole ore al mese, senza voto specifico sull’educazione stessa.

Decreto Ministeriale del 9 febbraio 1979 per la Scuola Media Mario Pedini, Ministro della Pubblica Istruzione In questo decreto l’educazione civica viene descritta “quale specifica materia d’insegnamento, esplicitamente prevista dal piano di studi ” avente come oggetto di apprendimento “le regole fondamentali della convivenza civile”. Già da quest’anno il nucleo fondamentale dei contenuti è dato dal testo della Costituzione italiana, inteso come legge fondamentale dello Stato e sintetica espressione della civile convivenza. È su questa base che l’educazione civica viene intesa come “un grande campo di raccordo culturale, interdisciplinare, che ha anche suoi contenuti specifici ”. La sua gestione viene affidata al consiglio di classe,

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