Capitolo 8
Il ladro di lombrichi Lilla atterra su di una montagnola soffice che, al tatto, sembra fatta di terra, sottile e friabile. Si alza, si spazzola gambe e braccia per liberarsene e poi brancola nel buio verso uno spiraglio di luce. Dopo alcuni passi, sbatte contro una parete. Prosegue tastoni finché i suoi occhi non si abituano al buio, almeno quel poco che basta per orientarsi. Le pareti sono di terra, così come il pavimento e il soffitto. È freddo e umido, ma c’è dell’altro. Un brusio intenso che fa venire il mal di testa. Lilla riconosce le cassette che ha visto in sogno. Sta per
56