Finestre sul mondo - Classe 4a - Laboratorio di scrittura

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M.R. Montini

L. Stano

F. Zampighi

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LABORATORIO di SCRITTURA Il piacere di apprendere

Gruppo Editoriale ELi


IN DIC E GLI ST RUMEN T I PE R SCRIV E RE BEN E

4 Scrivere vuol dire... 5 Scrivere è comunicare 6 L’uso del vocabolario 7 Catene alfabetiche 8 Cambiare la lettera iniziale 9 Cambiare una lettera 10 Cambi in versi 11 Scartare una sillaba 12 Parole nascoste... in una parola 14 Prole chiamano altre parole 15 Nel mondo dei sinonimi e dei contrari SCRIV E RE UN T EST O

MAPPA 16 17 Strani lacci 18 La volpe e l’uva • Un gatto distratto 19 Aracne 20 La maestra Sforza 21 Favole impazzite 22 Lettere e messaggi 23 Il cane maltese 24 Festa di compleanno • Lo sbaglio • Strani fiori 25 Una bella tribù • Un tesoro di cane 26 Un bambino determinato 27 La bicicletta verde 28 La giornata di Marcello 29 Al supermercato 30 Un vecchio uomo • Il papavero 31 Un’automobile fantastica • Attesa 32 Tobby e Lamba • Birba 33 Che inizio! • Sempre all’erta 34 Le api • Akhenaton 35 Vacanze • Un bambino capriccioso

42 I corvi invidiosi 43 REVISIONE DEL CONTENUTO • La festa di compleanno • Una mattinata sfortunata 44 REVISIONE DELLA FORMA • Viaggio a Lilliput 45 Il pinguino SCRIV E RE UN T EST O NARRAT IVO

46 47 48 49 50

MAPPA

PIANIFICAZIONE: raccogliere le idee La scaletta STESURA La volpe e la cicogna Uno strano commercio

Il pappagallo L’airone Io e Vincenzo ORA SCRIVO IO

Una giornata speciale •

Il mio testo narrativo SCRIV E RE UN RACCON T O REALIST ICO

52 53 54 55 56

MAPPA

Tutta colpa delle divisioni Meglio giocare o fare i compiti? Amici inseparabili ORA SCRIVO IO

Lo skateboard •

Il mio racconto realistico SCRIV E RE UN RACCON T O AUT OBIOGRAF ICO

MAPPA 58 59 Questa sono io 60 Due amiche ORA SCRIVO IO 61 Il mio racconto autobiografico SCRIV E RE UN RACCON T O FAN T AST ICO

62 63 64 65 66

PROGET T ARE E REALIZZARE T EST I

36 37 38 39 40 41

MAPPA

MAPPA

Il tetto a spasso Lo scrittore in cerca di parole Un ospite indesiderato ORA SCRIVO IO Il telecomando magico • Il mio racconto fantastico

SCRIV E RE UN RACCON T O ST ORICO

68 69 70 71

MAPPA

Tuth s’innamora Sulla via del ritorno ORA SCRIVO IO Una giornata a Tebe


IN DIC E GLI ST RUMEN T I PE R SCRIV E RE BEN E

4 Scrivere vuol dire... 5 Scrivere è comunicare 6 L’uso del vocabolario 7 Catene alfabetiche 8 Cambiare la lettera iniziale 9 Cambiare una lettera 10 Cambi in versi 11 Scartare una sillaba 12 Parole nascoste... in una parola 14 Prole chiamano altre parole 15 Nel mondo dei sinonimi e dei contrari SCRIV E RE UN T EST O

MAPPA 16 17 Strani lacci 18 La volpe e l’uva • Un gatto distratto 19 Aracne 20 La maestra Sforza 21 Favole impazzite 22 Lettere e messaggi 23 Il cane maltese 24 Festa di compleanno • Lo sbaglio • Strani fiori 25 Una bella tribù • Un tesoro di cane 26 Un bambino determinato 27 La bicicletta verde 28 La giornata di Marcello 29 Al supermercato 30 Un vecchio uomo • Il papavero 31 Un’automobile fantastica • Attesa 32 Tobby e Lamba • Birba 33 Che inizio! • Sempre all’erta 34 Le api • Akhenaton 35 Vacanze • Un bambino capriccioso

42 I corvi invidiosi 43 REVISIONE DEL CONTENUTO • La festa di compleanno • Una mattinata sfortunata 44 REVISIONE DELLA FORMA • Viaggio a Lilliput 45 Il pinguino SCRIV E RE UN T EST O NARRAT IVO

46 47 48 49 50

MAPPA

PIANIFICAZIONE: raccogliere le idee La scaletta STESURA La volpe e la cicogna Uno strano commercio

Il pappagallo L’airone Io e Vincenzo ORA SCRIVO IO

Una giornata speciale •

Il mio testo narrativo SCRIV E RE UN RACCON T O REALIST ICO

52 53 54 55 56

MAPPA

Tutta colpa delle divisioni Meglio giocare o fare i compiti? Amici inseparabili ORA SCRIVO IO

Lo skateboard •

Il mio racconto realistico SCRIV E RE UN RACCON T O AUT OBIOGRAF ICO

MAPPA 58 59 Questa sono io 60 Due amiche ORA SCRIVO IO 61 Il mio racconto autobiografico SCRIV E RE UN RACCON T O FAN T AST ICO

62 63 64 65 66

PROGET T ARE E REALIZZARE T EST I

36 37 38 39 40 41

MAPPA

MAPPA

Il tetto a spasso Lo scrittore in cerca di parole Un ospite indesiderato ORA SCRIVO IO Il telecomando magico • Il mio racconto fantastico

SCRIV E RE UN RACCON T O ST ORICO

68 69 70 71

MAPPA

Tuth s’innamora Sulla via del ritorno ORA SCRIVO IO Una giornata a Tebe


GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Scrivere vuol dire... Che cosa vuol dire scrivere? E soprattutto che cosa vuol dire scrivere bene? Quando devi scrivere per un compito o per una verifica, può sembrarti un’impresa difficilissima! Scrivere invece può essere anche un’attività molto rilassante e… perfino divertente! Si scrive per dare sfogo alle proprie emozioni, per ricordare qualcosa o per comunicare a distanza. Quando sei davanti al foglio bianco rifletti con calma. Concentrati e metti in ordine i pensieri.

Che cosa è utile, secondo te, per poter scrivere bene? ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

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GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Scrivere è comunicare I testi scritti sono messaggi attraverso i quali chi scrive vuole sviluppare un argomento. Trasmettere un messaggio però significa comunicare e la comunicazione non avviene solo attraverso testi scritti. Comunicare, che vuol dire “mettere in comune con gli altri”, è un aspetto fondamentale della nostra vita, fin dal momento in cui nasciamo. Si può comunicare con segni intenzionali, come un testo scritto appunto, oppure con segni naturali, che comunicano senza averne l’intenzione.

Osserva le immagini. Che cosa comunicano questi “segni naturali”? Leggi e rifletti.

Qualcuno ha camminato sulla neve.

È autunno.

Qualcuno deve colorare.

Collega ogni immagine all’informazione che viene comunicata senza intenzionalità.

Sta piovendo.

È finito un temporale.

C’è un incendio.

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GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE Per scrivere bene è necessario avere una buona competenza lessicale e un grande alleato: il vocabolario.

L’uso del vocabolario Il lessico è l’insieme delle parole contenute nel vocabolario (o dizionario). Il vocabolario è lo strumento per acquisire competenza lessicale.

Nel vocabolario trovi, per ogni parola: • il significato o i significati • l’etimologia, cioè la sua origine storica • il senso figurato • i modi di dire • i contrari, i sinonimi, gli iperonimi, gli iponimi... • la sua formazione...

Il vocabolario ci dice: • come si pronuncia una parola • come si scrive • a quale categoria grammaticale appartiene • come si divide in sillabe • la forma esatta del plurale • la corretta coniugazione dei verbi irregolari

Le attività di questo laboratorio ti aiuteranno a:  conoscere bene l’alfabeto;  consolidare la comprensione del lessico;  usare in modo creativo la lingua per poter scrivere al meglio e divertirti.

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GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Catene alfabetiche È divertente costruire frasi seguendo la successione delle lettere dell’alfabeto e cercando di utilizzare il maggior numero di lettere. Non è necessario partire sempre dalla A, però è importante seguire l’ordine alfabetico. Ricorda: il vocabolario è un amico che ti può aiutare! Leggi gli esempi. Osserva. Amici

briosi

chiassosi

donate

fantastici

Primavera

quieta

regali

entusiasmanti giochi

humor

indimenticabile

silenziosamente

tesori

unici

versi

zigzagando

Ora prova tu. Scegli una parola da cui partire e... via! .................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

7


GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Cambiare la lettera iniziale Cambiando la prima lettera di una parola, spesso se ne creano altre. Completa gli indovinelli. Se inizia per: C

è goloso di ossi

....................................................

P

lo cuoce il fornaio

....................................................

R

vivono nello stagno

....................................................

T

sono un buio rifugio per animali

....................................................

S

godono di ottima salute

....................................................

V sono inutili, non servono

....................................................

Trova ora le definizioni mancanti. Se ti trovi in difficoltà, usa il vocabolario. Se inizia per: M

.....................................................................................

mare

D

è più corto di “consegnare” .....................................................................................

dare

F

è il verbo più comune per “eseguire” .....................................................................................

fare

C

.....................................................................................

care

P

.....................................................................................

pare

R

.....................................................................................

rare

G

.....................................................................................

gare

Trova le definizioni o le parole mancanti. Se inizia per: V

..........................................................

velo

P

..........................................................

pelo

M è un albero da frutta

.....................................

G

..........................................................

gelo

T

è una stoffa

.....................................

8


GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Cambiare una lettera Basta cambiare una vocale o una consonante all’interno di una parola per ottenerne un’altra. Poi si possono usare le nuove parole per creare simpatiche storie. Osserva. • pazza

gazza

razza

• pizza

bizza

Nizza

• pezza

pezzo

• pozza

cozza

rozza

tazza

tozzo

• puzza Una pazza pizza Ho fatto una pazza pizza per un ristorante di Nizza, è tonda tonda come una tazza e fa gola a una gazza che si specchia in una pozza, che gracchia con voce rozza: un pezzo, un tozzo un tozzo, un pezzo.

Che pazza! Che pazza! Ha fatto una bizza per una pizza. Ha fatto cadere una tazza, ha fatto scappare una gazza, è corsa fuori, è caduta in una pozza, ma che puzza, che puzza nell’acqua della pozza.

Ora prova tu. Ti suggeriamo l’inizio, con la parola “calla” (il nome di un fiore). calla cella colla culla callo ballo gallo mallo La calla non è una colla la colla non è un callo ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................

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GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Cambi in versi Ecco un gioco per scrivere poesie divertenti. Per farlo è necessario: • scegliere una parola di quattro o cinque lettere e scriverla alla fine di una breve frase; • aggiungere, nelle righe successive, altre frasi lunghe come la prima. Tutte le parole alla fine delle frasi devono derivare dalla precedente, con il cambio di una lettera. Per esempio, le parole finali dei versi possono essere: gatto, matto, patto, pasto, pasta, casta, costa … Ecco alcuni testi realizzati con questo gioco. Completali. Una volta c’era un corvo senza piume sopra il corpo sulla testa aveva un cor............ ed il becco nero e cor............ . Nessuno gli dava torto quando rubava la torta poi sbattendo la ............ta fuggiva verso il por............ . C’era una volta una rana rinchiusa nella sua Tesseva tesseva la

............na. ............na

ma non era troppa sana.

Accende il fuoco il bravo

............uoco

e intanto cuo............ dentro il suo cuo............ un grande amore.

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GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Scartare una sillaba Esistono parole che, private di una sillaba, si trasformano in un’altra parola. Osserva l’esempio, poi continua tu.

agnelli

ge / ra / nio .......................................................... genio a / gnel / li .........................................................

maschere

.........................................................

.........................................................

canzone

.........................................................

.........................................................

pastiglia

.........................................................

.........................................................

cortesia .........................................................

.........................................................

torrente

.........................................................

.........................................................

inverno .........................................................

.........................................................

geranio

Divertiti ora a creare per ogni parola due nuove, cambiando la sillaba da eliminare. ...........................................................................

maniglia

ma / ni / glia ...........................................................................

...........................................................................

pagliaio

pa / glia / io ...........................................................................

tormenta

........................................................................... ....................................... ...........................................................................

Scartando una delle sillabe, si passa da un nome comune a un nome proprio. Fai attenzione quando scrivi la lettera iniziale della nuova parola! ricetta

ri / cet / ta .........................................................

.........................................................

lumaca

.........................................................

.........................................................

cartello

.........................................................

.........................................................

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GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Parole nascoste... in una parola Questo è un gioco da fare in gruppo: si può giocare in tre, in quattro, in cinque... o anche di più! Ogni giocatore/giocatrice deve essere munito di foglio e matita. Si stabilisce il tempo a disposizione (dai 5 ai 10 minuti) e chi farà il capogioco. Ecco le regole per giocare: • il capogioco propone una parola piuttosto lunga, che contenga abbastanza lettere per formare altre parole; • i giocatori scrivono la parola proposta sul foglio, in stampatello maiuscolo; poi cercano di scrivere il maggior numero possibile di vocaboli formati dalle lettere che la compongono. Vincerà chi avrà saputo combinare le lettere a disposizione in modo da comporre più parole. Osserva l’esempio. Tre lettere ORE • ORA • EST • NEO • REO • TRE • ERA • TEO

Quattro lettere TANE • SERA • NERO • ARTE • OTRE • RESO RASO • RATE • RETE • ROSA • SANO • TESO SETE • ENTE • OSTE

ESTRANEO

Cinque lettere ESTRO • RESTO • SARTO • SARTE • SANTO SORTE • TRENO • SENTO • ASTRO • ANTRO ENTRO • AEREO • ESTER • TESEO Sei lettere STRANO • STRANE • SERENO • SERENA SERATE • ETERNO Sette lettere ESTERNO • ESTERNA • SENTORE • RESTANO STONARE

12


GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE Ora, in gara con le compagne e i compagni, prova con le seguenti parole: gelataio • cartellone • calciatore • telefono Completa lo schema della prima, poi gioca con le altre parole sul quaderno.

Due o tre lettere IO • AI • IL • LA • ALI • AGI ................................................ ................................................................................................................ ................................................................................................................

G

Quattro lettere

E

• GAIO .............................................................................................

L

...............................................................................................................

A

...............................................................................................................

T A I O

Cinque lettere • LIETO .............................................................................................. ............................................................................................................... ...............................................................................................................

Sei lettere • GELOSO ...................................................................................... ............................................................................................................... ...............................................................................................................

Questo gioco, che consiste nel formare parole usando alcune lettere di una parola data, si chiama logogrifo.

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GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Parole chiamano altre parole Fra le parole date sottolinea i due vocaboli che possono sostituire quello evidenziato.

E

La cucciolata

ra una piccola casa diroccata (restaurata / in rovina / rozza / cadente) quella in cui aveva trovato rifugio (ricovero / conforto / aiuto / riparo) Lara, la cagnetta amica dei ragazzi. Fu Gigino a scoprire l’animale e lo indicò subito agli altri soffocando a stento (con sofferenza / con difficoltà / a fatica / con povertà) un piccolo grido di meraviglia e di piacere. Erano nati. Sei cuccioli, muovendo zampe e pelo, si arrampicavano (ruzzolavano / salivano / si affaticavano / si inerpicavano) sul pancione di Lara, distesa su un morbido (molle / dolce / ruvido / soffice) letto di paglia. Lei guardava i ragazzi con un’espressione fiduciosa (diffidente / sicura / sfiduciata / speranzosa) ma attenta, confidente ma vigile. Intanto continuava a leccare affettuosamente i cuccioli per tranquillizzarli (inquietarli / rassicurarli / rappacificarli / rasserenarli). I ragazzi stavano immobili, sospesi tra la voglia di avvicinarli e il timore (timidezza / paura / preoccupazione / speranza) di impaurire la cucciolata e allarmare Lara. – C’è n’è uno che si muove più di tutti – disse Gheghé. – Non avere paura, non diremo a nessuno che siete qui. Lucio Carraro, Bianca Gallisay, La verde collina, Petrini editore

Dividetevi in gruppi e preparate un’attività come questa da sottoporre alla classe. • Scegliete un breve descrizione (o racconto) e individuate le parole da “sostituire”. • Poi con l’aiuto di un dizionario dei sinonimi e dei contrari scegliete la parola che può prendere il posto di quella evidenziata e “nascondetela” fra altre. • Infine scambiate i brani con gli altri gruppi e svolgete l’attività.

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GLI ST RUMENT I PER SCRIVERE BENE

Nel mondo dei sinonimi e dei contrari Componi le coppie dei sinonimi, colorando allo stesso modo i cartellini che contengono parole dal significato simile. LOQUACE

ESTESO

GENTILE

ESPERTO

UGGIOSO

NOCIVO

ERRANTE

DANNOSO

ABILE

SOSPETTOSO

MORBIDO

VAGANTE

VASTO

NOIOSO

CHIACCHIERONE

SOFFICE

DIFFIDENTE

CORTESE

Ora gioca a formare le coppie dei contrari, unendo i cartellini con un “filo”.

ESTERNO

DEBOLE

ARIDO

PRUDENTE

AROMATICO

TRASPARENTE

PACATO

INTERNO

MODESTO

IGNOTO

INCAUTO

PRESUNTUOSO

FERTILE

OPACO

NERVOSO

CELEBRE

PUZZOLENTE

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SCRIVERE

un

UN TESTO

Scrivere è una forma di comunicazione importantissima. Attraverso le parole scritte puoi comunicare qualsiasi messaggio a qualsiasi persona in qualunque parte del pianeta. Ciò che scrivi deve essere comprensibile agli altri: le parole non possono essere messe vicine “a caso”. Ogni testo, di qualunque tipo esso sia, deve essere coerente, avere un contenuto chiaro e completo e deve essere coeso e scritto in una forma corretta.

CHIARO E COMPLETO

COERENTE Il testo deve seguire un filo logico. Non devono essere presenti parole o frasi senza un collegamento con il testo o in contraddizione con i fatti narrati

UN TESTO DEVE ESSERE:

Il testo deve contenere tutte le informazioni che servono a chi legge per capire i fatti narrati. Le informazioni devono essere messe in un ordine logico e temporale

COESO E CORRETTO •B isogna usare correttamente le “parole-legame” per collegare le varie parole e frasi del testo (legami di tempo, luogo e causa; preposizioni, congiunzioni…) • Il testo non deve contenere errori grammaticali • Non ci devono essere discordanze nell’uso dei tempi verbali • È necessario evitare le ripetizioni per rendere la lettura scorrevole 16


UN T EST O COERENT E Il testo coerente contiene parole e frasi legate da un filo logico: non deve presentare parole e frasi intruse né contraddizioni.

Leggi il racconto con attenzione: sono presenti delle parole intruse. Individuale e cancellale.

Strani lacci

U

n vermetto di campagna lungo e nero decise di fare uno scherzo a un contadino. Durante la notte stelle, il vermetto andò nella camera stanza da letto del contadino. Sotto il letto c’erano le sue scarpe stivaletti. Il vermetto sfilò la stringa nera di una scarpa e si mise al suo posto infilandosi nei dentro buchi. Il contadino si svegliò molto poco presto e, con gli occhi ancora chiusi per il sonno, si infilò le scarpe e fece un nodo doppio al vermetto. Poi uscì per di casa e andò nei per campi a lavorare. Il vermetto così annodato non riuscì più troppo a liberarsi per tutta la giornata. La sera, quando il contadino sciolse legò il nodo per levarsi la scarpa, il vermetto aveva un terribile mal di schiena. Riuscì con molta fatica a uscì uscire dai buchi e raggiungere il prato dove rimase disteso al sole per tre giorni minuti di seguito prima di riuscire a camminare, cioè a strisciare per terra come fanno i vermi. Luigi Malerba, Storiette, Einaudi

Leggi le frasi seguenti e individua in ciascuna la parola che ha un significato in contraddizione con il contenuto del testo. Sottolineala e scrivi la parola corretta. • Sali in cantina a prendere una bottiglia di olio.

Scendi .................................................................................................

• Ho sete. Mamma, mi prepari un panino?

.................................................................................................

• Mi piace il ritmo di questa musica che Luca guarda.

.................................................................................................

• Che stanchezza, ho proprio bisogno di correre!

.................................................................................................

• La mia passione è disegnare: ogni sera leggo una pagina.

.................................................................................................

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UN T EST O COERENT E Leggi il brano: in blu sono scritte le parole in contraddizione con il significato complessivo della favola. Completa scrivendo parole coerenti.

La volpe e l’uva

U

na volpe, a digiuno da giorni, cercava qualcosa per placare la sete ................................ Vide su un’alta vite un brutto .................................. grappolo d’uva matura, pieno di acini succosi. – Finalmente ho perso .................................. qualcosa di buono da mettere in bocca! – esclamò. Spiccò un gran passo .................................. , ma non riuscì ad afferrare neanche un acino di quell’uva. Provò di nuovo. Prese la rincorsa, saltò, allungò le zampe anteriori, ma restò a bocca piena ....................................... . La fame diminuiva .................................................... e l’astuta bestiola tentò ancora. Raccolse tutte le sue forze e spiccò un salto eccezionale, ma l’uva era vicina ............................................... . – Meglio così – esclamò la volpe sfinita. – A noi volpi l’uva acerba proprio non piace. Esopo, Le più belle favole, Raffaello

Leggi il racconto: sono presenti parole in contraddizione con il significato della frase. Le parole in contraddizione sono nove: individuale e sottolineale. Segui l’esempio.

Un gatto distratto Un gatto, a digiuno da alcuni giorni, si mise a caccia di lumache per calmare la sua sete. Raggiunse una vecchia casa e silenziosamente salì in cantina. Fermo nella penombra, dopo poco scorse due bei topolini che rosicchiavano una bella forma di salame stagionato. Tutto contento abbaiò, così i due furbetti scapparono veloci appena sentirono il suo belato e si rintanarono nel loro nido. Quel gatto, un po’ distratto e un po’ sciocco, rimase a testa vuota ed è ancora in attesa di fare un bel giochetto. Ora, rileggi il testo e scrivi le parole corrette.

topi, ......................................................................................................................................................................................................................................

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UN T EST O COERENT E Perché un testo sia coerente, oltre alle frasi intruse, bisogna evitare anche salti logici. La narrazione deve procedere secondo un ordine ben preciso. Nel racconto manca una sequenza: c’è un salto logico che interrompe l’ordine della narrazione. Leggi il testo con attenzione e individua, fra le due inserite in basso, la sequenza adatta a completare il racconto. Poi stabilisci il punto in cui deve essere messa e scrivi nel cerchietto la lettera della sequenza che hai scelto.

Aracne

V

ivevano in Grecia bravissime tessitrici, ma nessuna era abile quanto Aracne, una fanciulla bella e orgogliosa del proprio talento. Ammirata da tutti, la ragazza divenne un po’ troppo superba e si vantò di poter superare perfino la dea Atena nell’arte della tessitura. La dea, offesa, la prese in parola e la sfidò a una gara. Le due rivali si misero al lavoro, ciascuna davanti al proprio telaio. Per giorni e notti, instancabili, rimasero chine a tessere e a ricamare. Alla fine i due lavori risultarono ugualmente splendidi. Da quel giorno Aracne tesse le sue tele negli angoli scuri e tranquilli o tra i rami degli alberi, dove la luce del sole, filtrando, le fa brillare di mille riflessi. A Nel vedere il risultato, la dea Atena fu accecata dall’ira: strappò

in mille pezzi la tela di Aracne gridando: – Hai sfidato una dea e l’hai offesa! Per questo meriti la morte! Per nulla impietosita dalle lacrime della fanciulla, la uccise. B Nel vedere il risultato, la dea Atena, irritata, strappò la tela di Aracne, gridando:

– Hai sfidato una dea e l’hai offesa! Per questo meriti la morte! Poi, però, impietosita dalle lacrime della fanciulla, non la uccise, ma la trasformò in un ragno.

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UN T EST O COERENT E Leggi il racconto. Attenzione! Ci sono due salti logici perché due frasi non appartengono al testo e trattano un altro argomento. Individuale, cancellale e rileggi il testo.

La maestra Sforza

L

a maestra Sforza era di media statura, rotondetta e più anziana di quanto si aspettassero le sue alunne. Era bianco con un codino a batuffolo nero, il naso rosa, i baffetti lunghissimi, le zampette corte e le orecchie lunghe, una nera e l’altra bianca; quando correva l’orecchio bianco balzellava. O forse lo sembrava perché era tutta grigia. Aveva i capelli ondulati, color grigio ferro, gli occhiali cerchiati di metallo. Indossava una gonna grigia e una giacca di maglia grigia; anche la sua faccia sembrava grigia, nonostante la macchia violenta di rossetto color ciclamino. Però, quando la maestra riconobbe una bambina che si avvicinava per mano alla madre stringendo un mazzolino di fiori, la sua faccia si trasformò, illuminata da un grande sorriso color ciclamino. Sempre sorridendo, la maestra Sforza accolse tutti i genitori, strinse loro calorosamente le mani e fece mille complimenti. Intanto carezzava la teste delle bambine ravviando loro i capelli. Il coniglio si voltò di scatto e fece un balzo oltre la siepe; davanti ai suoi occhi un’immensa distesa di carote. Le mani erano bianche e grassocce, solitamente umide e molli, ma se ti stringevano un orecchio o una guancia... ti accorgevi che erano forti e decise. La maestra ordinò a Marcella di chiudere la porta. – E adesso cominciamo la lezione! –disse con un bel sorriso. Bianca Pitzorno, Ascolta il mio cuore, Mondadori

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UN T EST O COERENT E Leggi con attenzione. Noterai qualcosa di strano: due favole si sono mescolate. Individua e sottolinea una favola con il colore rosso e l’altra con il giallo.

Favole impazzite

D

ue rane erano vicine di casa: una abitava in uno stagno profondo e discosto dalla strada, l’altra in una pozzanghera sulla strada stessa. Sentendo cantare le cicale, un asino, pieno d’invidia per quella voce melodiosa, chiese loro che cosa mangiavano per poter emettere tali suoni. Quella dello stagno consigliava all’altra di trasferirsi da lei, per poter godere una vita più comoda e più sicura, ma questa non le dava retta e diceva che non poteva staccarsi dalla sua dimora abituale. Ma un brutto giorno passò di lì un carro che la schiacciò. “Rugiada” risposero quelle; e l’asino, aspettando che scendesse la rugiada, morì di fame. Esopo, Le Favole

Ora che hai individuato le due favole, riscrivi ognuna sotto il suo titolo. LE RANE VICINE DI CASA ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... .......................................................................................................

Morale Bisogna avere il coraggio di cambiare.

L’ASINO E LE CICALE ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... .......................................................................................................

Morale Occorre essere felici di ciò che si è.

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UN T EST O COERENT E Un testo coerente deve essere uniforme nello stile e nel registro linguistico, cioè la scelta delle parole deve essere adeguata all’argomento e al destinatario del testo.

Lettere e messaggi Leggi con attenzione questa lettera. Come potrai notare, lo stile e il registro linguistico della prima parte sono molto diversi da quelli della seconda: all’inizio è scritta con un registro formale; dopo si passa a un registro più informale, adatto al destinatario del messaggio, una cara amica. Riscrivi sul quaderno la parte iniziale in modo che ci sia coerenza.

S

timatissima signorina Serenella, l’attenderò alle ore 16 al parco urbano “Franco Agosto”, presso la grande fontana di fronte all’ingresso principale. Mi raccomando, amica mia, non mancare all’appuntamento! Se per te non va bene il posto o hai problemi per l’ora, fammi sapere dove sei comoda e ci troviamo dove vuoi tu. Un caro saluto, Laura

Ora leggi con attenzione questo messaggio di una figlia alla propria mamma ed evidenzia la parte che non è coerente nello stile e nel registro linguistico. Poi riscrivila in modo che vi sia coerenza.

S

timatissima signora mamma, faccia gentilmente la cortesia di accompagnare la figlia Paola al compleanno della sua migliore amica. Però se non mi puoi accompagnare fammelo sapere, così telefono ai nonni e chiedo se mi possono portare loro. Mille baci Marina

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UN T EST O COERENT E Un testo coerente deve contenere informazioni attinenti all’argomento, che vengono scritte nel registro linguistico adatto. Questo testo deve essere una descrizione di tipo oggettivo, cioè una descrizione che non contiene emozioni e pensieri di chi lo ha scritto. L’autore, però, ha sbagliato e ha inserito pensieri personali. Evidenzia gli errori (sono tre frasi intere).

Il cane maltese l maltese Bichon è un cane da appartamento di piccola taglia il cui tronco è un terzo più lungo dell’altezza al garrese. Il cane maltese si caratterizza per il pelo lungo e candido, l’andamento fiero e l’aspetto elegante. Il corpo è allungato, la testa triangolare e le orecchie pendenti. Le dimensioni degli esemplari maschi, in genere, vanno dai 21 ai 25 cm di lunghezza per 3-4 kg di peso. Il cranio è piatto. Gli occhi sono arrotondati e molto scuri. Gli occhi sono teneri e dolcissimi e hanno sempre un’espressione buffa. Le orecchie, di forma triangolare, sono inserite in alto, pendenti e aderenti ai lati del cranio. Quelle orecchiucce pendenti lo rendono adorabile e simpaticissimo. La testa, il tronco, la coda e gli arti sono ricoperti da un pelo che sembra quasi seta, lunghissimo e molto lucido. Il mantello è davvero fitto, lucente e brillante, bianco puro o avorio. Scende lungo il corpo dritto per tutta la sua lunghezza senza alcuna increspatura o ondulazione particolare. Il pelo è ciò che rende davvero impegnativa la toelettatura del maltese: deve essere spazzolato frequentemente e curato con prodotti specifici. Quel pelo così particolare dà al cane maltese quell’immagine buffissima che lo fa tanto amare ai bambini. In Italia e Francia questa razza negli ultimi anni è quasi scomparsa, mentre è molto comune negli Stati Uniti, in Giappone e in Inghilterra.

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UN T EST O CHIARO E COMPLET O Il testo è chiaro e completo quando contiene tutte le informazioni necessarie per capire i fatti narrati. Ecco due storie. Leggi i loro titoli. Quale delle due ti sembra completa? Indicala con una X.

Festa di compleanno Perciò Silvia abbracciò felice il nonno e lo ringraziò. Poi cantarono tanti auguri.

Lo sbaglio Un mago molto distratto giorno voleva rendere bionda una ragazza bruna. Doveva dire: – Onda su onda, ora diventa bionda. Invece disse: – Piripipò, ripipò, io bruna ti fo. Così la ragazza bruna restò.

Ora riscrivi sul tuo quaderno la storia incompleta e trasformala in un testo chiaro, completandolo con le informazioni necessarie perché diventi un vero racconto. Leggi il racconto seguente e individua il punto in cui le informazioni non sono complete. Indicalo con una X. Qual è, secondo te, l’informazione giusta per completarlo?

S

Strani fiori

ul davanzale di una finestra facevano bella mostra di sé tre rose rosse. L’ape si avvicinò, ma per quanto annusasse, frugasse, lisciasse, le rose non lasciavano un bel niente sul suo addome. Alla fine l’ape guardò le tre rose rosse con disprezzo e si alzò in volo. Le rose supplicarono l’ape di non andarsene e di restare un poco con loro. L’ape rispose che non era possibile perché non riusciva a raccogliere dalla loro corolla il nettare per produrre il miele. I fiori erano appassiti.

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I fiori erano belli, vellutati, ma di plastica.

un

pi-


UN T EST O CHIARO E COMPLET O Un testo è chiaro quando non ci sono informazioni inutili. Infatti un racconto può contenere informazioni corrette, ma inutili e che potrebbero distrarre chi legge. Nel seguente testo c’è una frase inutile ai fini della narrazione. L’abbiamo evidenziata. Come puoi notare, la frase non è errata, ma non serve a seguire il racconto.

Una bella tribù

L

a mia è davvero una famiglia speciale e numerosa. In tutto siamo sei, quattro bambini e i nostri genitori. La mamma si chiama Maria, il babbo si chiama Paolo, io mi chiamo Lucia e i miei fratelli si chiamano Francesco, Angelo e Fabrizio. Angelo e Fabrizio sono nati nel mese di gennaio, in un giorno che pioveva, mentre la mamma è nata nel mese di marzo. Fanno parte della nostra numerosa famiglia anche due gatti, un cane e una tartaruga. Quando partiamo per le vacanze, la nostra auto pare l’Arca di Noè! Nel seguente testo le frasi inutili ai fini della narrazione sono due. Trovale ed evidenziale.

Un tesoro di cane

J

aky è un tesoro di cane. Quando rientro a casa lui mi aspetta sulla porta scodinzolando e mugolando. La porta di casa è di colore verde pallido ed è di ferro. Appena entrata, vengo letteralmente assalita da Jaky che si diverte a saltarmi sulle ginocchia e a leccarmi tutto il viso. Avuta una buona razione di coccole, Jaky si mette davanti alla sua ciotola del cibo e attende... Sembra dirmi: – Ti sbrighi a darmi da mangiare, che ho fame? La ciotola è gialla ed è di plastica. Io allora apro svelta la scatola dei croccantini e gliene verso un bel po’ nella ciotola. Lui, raggiante, mi ringrazia con un guaito.

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UN T EST O CHIARO E COMPLET O Un testo è completo quando è composto da tutte le parole necessarie a chi legge per seguire e capire le vicende. Inoltre le parole devono essere anche adatte al contesto in cui sono usate. Nel seguente testo mancano alcune parole. Inseriscile tu scegliendole tra quelle date. Fai attenzione: ce ne sono due che non c’entrano e non vanno usate! goccia • animaletto • cucciolo • compagna • casetta • nonna • idee • patatine

Un bambino determinato o, Igor, ho iniziato la mia battaglia contro “l’autorità” (i miei genitori) quando mi hanno proibito di tenere un ................................................................... domestico. Quella è stata la ................................................................................... che ha fatto traboccare il vaso. Non era come voler andare al lunapark, a fare shopping o a comprare un giocattolo qualsiasi. Avevo bisogno di un amico a quattro zampe. Così, pur sapendo quante difficoltà avrei incontrato, ho deciso di mettermi alla ricerca del mio ................................................................................ . Ero determinato, avevo soltanto bisogno di un piano efficace e di un compagno o una ................................................................................... , che mi aiutasse nella battaglia. In questo, almeno, la fortuna era dalla mia parte. Mia ................................................................................... è un’alleata perfetta in qualsiasi momento di crisi. Nonna Ursula mi ha sempre aiutato, perfino nelle cose più proibite e pericolose. È matta da legare e approva sempre le mie ...............................................................................

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Indigo, Voglio un cucciolo, Giunti Junior

Nelle seguenti frasi scegli la parola più adatta al contesto e cancella l’altra. • Per insaporire l’arrosto lo chef aggiunge sempre alcuni granelli / pezzetti di pepe. • L’aria / atmosfera delle grandi città è molto inquinata. • Il cortile è chiuso da un pesante cancello / recinto di ferro. • Lungo il ciglio / bordo della strada crescono molti fiori spontanei. • Nel terreno / territorio di fronte a casa mia c’è un grande campo di grano.

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UN T EST O CHIARO E COMPLET O Un testo chiaro e completo deve seguire un ordine logico-temporale preciso: un prima, un dopo, un poi… Non ci devono essere parti mancanti nella narrazione. Numera le sequenze del testo per metterle in ordine logico-temporale.

La bicicletta verde Allora la bambina si mise a ridere; verniciò la bicicletta di verde e non le importò più niente di quello che dicevano gli altri.

U

n giorno una bambina decise di verniciare la sua bicicletta. E siccome il verde le piaceva molto, scelse una vernice verde. Ma suo fratello le disse: – Se la vernicerai di rosso, allora sì che sarà bella! Anche il rosso piaceva alla bambina, che così verniciò la bicicletta di rosso.

Ma la cugina le disse: – Blu? Ma è un colore triste! Diventerà molto più allegra se userai il giallo! La bambina comperò la vernice gialla Ma un’altra amica le disse: – È un giallo orribile! Il celeste le dona sicuramente molto di più.

Ma un’amica le disse: – Le biciclette rosse le hanno tutti! Perché non la dipingi di blu? La bambina ci pensò e poi verniciò la bicicletta di blu. Ursula Wölfel, Storie per ridere, Nuove Edizione Romane

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UN T EST O CHIARO E COMPLET O Un testo è chiaro quando i fatti sono narrati seguendo l’ordine cronologico in cui sono avvenuti. Se non si rispetta questa regola, chi legge può perdere il filo logico del testo e non riuscire più a comprendere i fatti. Leggi il seguente testo e poi inserisci le frasi mancanti facendo attenzione a riportare i fatti nel giusto ordine cronologico. • La macchina raccoglitrice era lì, già pronta. • si infilò calzoni e camicia e poi... via • egli saltò giù dal letto. • era un’enorme mietitrebbiatrice pronta per il lavoro.

La giornata di Marcello

Q

uel lunedì mattina Marcello aveva un sacco di impegni da sbrigare. La sveglia suonò di buonora ed ......................................................................................................... .

In pochi minuti si trovava in cucina per la colazione: un caffè e qualche biscotto ed era pronto per la doccia. Quindi ................................................................................................................... ! In un batter d’occhio era nel suo amato campo di fagiolini. Un’intera distesa verde brillante lo attendeva per essere raccolta. .................................................................................................................................................................................

.

La raccolta dei fagiolini iniziò e proseguì per l’intera mattinata. Dopo un pranzo veloce e frugale, un altro impegno attendeva il nostro Marcello: doveva recarsi in un’azienda agricola vicina alla sua per aiutare nella raccolta del grano. Questa volta vi ....................................................................................................................................... . A sera le gialle spighe si erano trasformate in un’immensa montagna dorata di chicchi di grano. Ora concludi brevemente tu il racconto. Considera che è sera e che la giornata di Marcello volge al termine. Quale può essere l’azione più logica che il protagonista compie? ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

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UN T EST O CHIARO E COMPLET O L’ordine cronologico della narrazione può essere interrotto dal racconto di un fatto avvenuto nel passato: chi scrive inserisce un episodio avvenuto in un’epoca precedente a quella in cui si svolgono i fatti narrati. È un salto all’indietro, un flashback. Poi la narrazione riprende normalmente. Nel seguente testo sono presenti due flashback. Evidenziali.

Al supermercato

S

abato la mamma mi ha chiesto di accompagnarla al nuovo supermercato per aiutarla a fare la spesa e io mi sono sentito di colpo più grande, proprio come la prima volta che ho dato una mano a papà. Allora, mi ero infilato i suoi guantoni da lavoro e avevo fatto brillare la carrozzeria della nostra vecchia automobile. Ero emozionato, mi sentivo finalmente importante. Le stesse sensazioni che ho provato sabato. Finalmente la mamma poteva stare tranquilla. C’ero io con lei ad arrampicarmi sugli scaffali e a trasportare le borse cariche di provviste. Purtroppo non avevo previsto la mia reazione di fronte a quel luogo delle meraviglie, che mi ha riportato indietro di qualche anno, quando con i nonni andavo alla festa del paese e mi incantavo davanti a quelle bancarelle che offrivano di tutto… Anche sabato, sugli scaffali del supermercato c’era il concentrato di tutti i miei desideri. AA.VV, Quasi un viaggio, Nicola Milano Editore

Ora completa tu questo racconto inserendo un flashback. Ricordi felici Questa mattina Luciana si reca sulla spiaggia che tanto ama. È la stessa spiaggia dove si recava con i suoi bambini, oggi ormai adulti. Appena giunta al suo ombrellone si stende sul lettino. La sua mente ritorna a quando ......... ....................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................

L’amica dell’ombrellone vicino distoglie Luciana dai ricordi. È ora di andare a fare un bel bagno rinfrescante in mare.

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UN T EST O COESO E CORRET T O Il testo è coeso quando le parole-legame che uniscono le parole e le frasi sono usate in modo corretto. Le parole legame sono le congiunzioni, gli avverbi e le preposizioni. Il testo è corretto quando le parole rispettano gli accordi di genere, numero e persona. Scrivi negli spazi le parole-legame mancanti: sono preposizioni.

Un vecchio uomo ....................

una caverna,

....................

le rocce vicino a un ruscello, viveva,

solitario, un vecchio uomo. Egli non poteva mai riposare e non aveva mai pace, perché dentro .................... sé sentiva scorrere la ruota del tempo. Così lo si vedeva affaticarsi, notte e giorno, .................... il movimento di chi fa girare un’immensa ruota. Si impegnava al massimo ....................

il suo corpo, affinché il tempo non corresse il pericolo di

rimanere fermo un solo momento. Questo però, gli impediva .................... operare, creare, godere delle cose belle. Così durò

....................

parecchi

anni. Fino .................... una notte d’estate meravigliosa e chiara… AA.VV, Volta la pagina 4, Nicola Milano Editore

Riscrivi il brano facendo concordare l’articolo, il nome e l’aggettivo fra di loro. Abbiamo colorato di rosso le parole che non concordano.

Il papavero Il papavero rossi è una pianta che cresce sia nei campi coltivato, sia in maniera spontanea ai margini delle strade polverosa. È una pianta rigogliose che in una sola stagione riesce a produrre anche 400 fiore colorati. Il fiori sbocciano da maggio a settembre e hanno un colore rosso porpore con l’interno cerchiata di nero. ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................

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UN T EST O COESO E CORRET T O Inserisci le parole-legame mancanti: sono avverbi e congiunzioni.

Un’automobile fantastica

E

ra un’auto come tutte le altre, non troppo grande, non troppo piccola, di colore azzurrino. Di strano aveva solo il tubo di scappamento: finiva

a forma di tromba e, ..................................................................... di scoppi e fumo puzzolente, mandava motivetti musicali con un fresco odore di menta. .......................................................

in città era proibito usare il clacson, l’auto segnalava

ai passanti il suo arrivo suonando le note di una sinfonia di Beethoven. Davanti alle scuole mandava degli squilli per avvertire gli alunni di stare attenti ad attraversare; negli ingorghi suonava canzoncine che distendevano i nervi degli autisti impazienti; ..................................................................... passava davanti a un vigile, lo salutava con una samba. E ..................................................................... doveva compiere un sorpasso in autostrada, avvertiva l’altra auto con la marcetta dei bersaglieri. Marcello Argilli, Una storia al giorno, De Agostini

Inserisci nel testo le parole-legame mancanti: sono preposizioni e congiunzioni.

A

Attesa

volte mia madre sale ....................... camera mia ....................... svegliarmi. Il rumore ....................... sue ciabatte pare un sospiro morbido.

Lo sento subito, sento lo scricchiolio ....................... legno, lo schiocco sottile della fede che porta ....................... dito, metallo contro metallo quando si aggrappa ....................... corrimano ....................... ottone ....................... scala. Il respiro largo ....................... corto che fa quando si ferma a metà strada ....................... prendere fiato, perché la scala che porta ....................... mansarda dove c’è la mia stanza è ripida ....................... stretta. Io faccio finta ....................... dormire ....................... aspetto immobile. Carlo Lucarelli, Almost Blue, Einaudi

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UN T EST O COESO E CORRET T O Il testo è coeso quando è corretto l’uso: • dei verbi (tempo e persona); • dei pronomi che sostituiscono i nomi di persona, animali e cose; • delle parole e delle espressioni che creano legami di tempo, di luogo e di causa; • della punteggiatura. Leggi con attenzione: ti accorgerai che alcuni verbi sono sbagliati perché non concordano con il soggetto. Individuali e riscrivili in forma corretta.

Tobby e Lamba

T

obby e Lamba se ne stava soli, in disparte, col muso in aria e

................................................................

con gli occhi socchiusi. Non avevi un mese di età e si asso-

................................................................

migliavano come due monete da un “penny” e, fra l’altro, eravate

................................................................

anche gemelli.

................................................................

Ora, Tobby sapevano già un bel mucchio di cose – fino a quel gior-

................................................................

no 212 esattamente – ma... ne volevamo sapere ogni giorno di più

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e non facevano altro che fare domande a tutti quanti i castori adulti.

................................................................

Lamba, invece, sapevano soltanto una cosa: che non le importava

................................................................

di saperne neanche una. Avevano un muso distinto, una pelliccia

................................................................

che, a pettinarla ogni giorno con garbo, promettevano di venire su

................................................................

bellissima, e perfino una voce discreta che era proprio un peccato

................................................................

non educare con cura.

................................................................

Silvio D’Arzo, Il pinguino senza frac e Tobby in prigione, Einaudi

Leggi con attenzione: ti accorgerai che il nome Birba è stato ripetuto troppe volte. Riscrivi il testo sul quaderno usando pronomi adeguati.

Birba

B

irba è il mio cagnolino. Ho dato questo nome a Birba perché è un vero birbante. Se lasci Birba da solo in casa, ne combina di tutti i colori e poi si nasconde perché ha paura che tu punisca Birba. Un giorno si è nascosto così bene che non trovavamo più Birba. Alla fine abbiamo scovato Birba accovacciato dentro il lavandino della cucina! Aveva un’aria così furbetta che siamo scoppiati tutti a ridere.

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UN T EST O COESO E CORRET T O Inserisci nel racconto parole ed espressioni che creano legami di tempo, di luogo e di causa. Scegli fra quelle date. subito dopo • contemporaneamente • lì accanto • perciò

Che inizio!

L

a baby-sitter prepara la colazione, .......................................................................

Flavia prepara lo zaino per andare a scuola. .......................................................................

arriva

il babbo di corsa e prende le chiavi della macchina che aveva dimenticato. Salendo in macchina si accorge che .......................................................................

,

nel posto del passeggero, c’è un’enorme macchia di unto. .......................................................................

si ferma dal benzinaio a far pulire l’auto e arriva in ritardo al lavoro. Leggi con attenzione e inserisci i giusti segni di punteggiatura (: , .).

Sempre all’erta l primo giorno di Buck sulla spiaggia di Dyea fu un incubo ogni ora venne scandita da sorprese e forti emozioni era stato scaraventato Strappato dal cuore della civiltà nel mezzo della vita primordiale da passare sotto il sole E questa non era una vita beata oziando e annoiandosi Qui non c’era pace né riposo e nemmeno un momento in cui sentirsi sicuri Tutto era confusione e azione e si rischiava la vita in ogni istante Era assolutamente necessario rimanere sempre all’erta Jack London, Il richiamo della foresta, Piemme Junior

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UN T EST O COESO E CORRET T O Se si raccontano dei fatti avvenuti contemporaneamente, bisogna fare attenzione a non cambiare il tempo dei verbi. Bisogna controllare anche che i verbi concordino con il soggetto dell’azione.

Alcuni verbi del testo non concordano con il soggetto dell’azione. Sottolineali e scrivi quelli corretti sui puntini, seguendo lo stesso ordine del testo.

Le api

L

e api è molto importanti per la conservazione della natura. Esse compie l’impollinazione grazie alla quale si forma molti frutti e specie vegetali. Le sostanze usate in agricoltura per difendere le colture da parassiti e insetti dannosi è il nemico numero uno delle api, che a causa loro muoiono. Sembrano che queste sostanze, una volta assunte attraverso il polline, colpiscano i loro centri nervosi. Le api non muore subito, però dimentica come raggiungere il polline, diventando incapaci di procurarsi il cibo. Focus junior

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Cerchia tutti i verbi che NON sono espressi al tempo corretto in relazione allo svolgimento dell’azione (sono quattro). Quindi scrivili sui puntini al tempo corretto.

foto nave fenicia manca

S

Akhenaton

ospinta dalle sue rosse vele, la nave del faraone Akhenaton scivolò giù per il fiume e si allontana velocemente. Le mura, i tetti del tempio e gli obelischi scomparvero all’orizzonte. Il faraone viaggia per dieci giorni, poi salì sul ponte per guardare intorno a sé. I campi erano color del grano; i contadini conducono il bestiame ad abbeverarsi sulle rive del fiume. Allorché scorgevano la nave del faraone, i contadini corrono sulla riva, lanciavano grida di saluto e agitavano rami di palma.

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UN T EST O COESO E CORRET T O Un testo è piacevole da leggere quando non ci sono ripetizioni. C’è una ripetizione quando si scrive la stessa parola più volte nella stessa frase o in frasi vicine. Per evitare le ripetizioni, si usano i sinonimi. Leggi il seguente testo: noterai che la parola “mare” viene ripetuta troppe volte. Eliminala dove è possibile, come nell’esempio. Poi rileggi: noterai che la narrazione è molto più scorrevole.

Vacanze l mare è il luogo prediletto per le vacanze dei bambini perché al mare si possono divertire. Al mare si può giocare, al mare si può nuotare, al mare si possono fare giri in barca, al mare si costruiscono castelli di sabbia e al mare si può giocare a beach volley. Inoltre al mare si possono fare lunghe passeggiate e raccogliere le conchiglie che si trovano sulla riva del mare. Nel seguente testo la parola “cattivo” è stata ripetuta troppe volte! Riscrivi il testo sostituendola con uno dei sinonimi qui sotto: brutto • disgustoso • capriccioso • sgradevole • malvagio • sbagliato • invivibile

Un bambino capriccioso

M

arcellino sembra davvero un bambino cattivo. Spesso fa scherzi cattivi ai propri compagni rendendo il clima davvero cattivo in classe. Quando deve mangiare alla mensa dice alla maestra: – Che cibo cattivo! Non lo voglio! Se riceve la notizia di un voto cattivo, comincia a strillare forte. In realtà Marcellino non è cattivo: cerca solo attenzione in un modo cattivo. ........................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................

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PROGETTARE e

REALIZZARE TESTI

Un testo ben scritto è il risultato di tre fasi di lavoro importantissime: pianificazione, stesura e revisione. RACCOGLI LE IDEE • A scolta con attenzione le parole dell’insegnante • L eggi bene il titolo proposto in modo da individuare il tipo di testo richiesto • A nnota le idee così come ti vengono in mente

PIANIFICAZIONE

STESURA

REVISIONE

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CREA LA SCALETTA • R iordina le idee e gli appunti seguendo un filo logico • S egui le indicazioni delle mappe che trovi in questo quaderno di scrittura

Seguendo la struttura del testo scelto: • scrivi un inizio appropriato • s viluppa ogni idea inserita nella scaletta • collega bene le frasi con indicatori temporali e connettivi logici • scrivi una conclusione appropriata

Rileggi con attenzione il tuo elaborato controllando questi elementi: • l’ortografia • l a punteggiatura • il lessico (evita le ripetizioni...) • i tempi dei verbi • che le informazioni seguano un ordine logico e cronologico • l a completezza delle informazioni (se necessario aggiungi le parti mancanti)


PROGET TARE E REALIZZARE T EST I

PIANIFICAZIONE: raccogliere le idee Ecco alcuni consigli utili per raccogliere le tue idee, il primo passo della pianificazione. • Dopo aver ascoltato molto bene le parole dell’insegnante, leggi con attenzione il titolo del testo perché ti indica quale argomento devi trattare e come lo devi affrontare. • Quando hai individuato il tipo di testo che devi scrivere, inizia la tua raccolta delle idee e annota su un foglio tutto ciò che ti viene in mente senza preoccuparti della forma e dell’ordine logico in cui scrivi. Ad esempio: Titolo proposto dall’insegnante

Una giornata felice delle mie vacanze Idea da sviluppare nel testo: la gita in barca a Rimini

Raccolta delle idee

una splendida giornata di luglio

la sosta al Delfinario di Rimini

il viaggio

emozioni, sensazioni

la vista dei delfini

il rientro

il pranzo in barca

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I Una volta raccolte le idee, bisogna metterle nell’ordine in cui devono essere presentate. Si fa quindi una scaletta.

La scaletta Ora riordina le idee procedendo nella stesura in ordine logico e cronologico della scaletta. Puoi aiutarti con le mappe che trovi in questo quaderno di scrittura. Per il testo proposto come esempio, “Una giornata felice delle mie vacanze”, puoi tenere presente la mappa del racconto realistico, che trovi a pagina 52.

• Ecco una possibile scaletta per questo testo:

Una giornata felice delle mie vacanze • Una splendida giornata di luglio. • Io e la mia famiglia siamo partiti in barca alla volta di Rimini. • Il viaggio in barca è stato... • Ho visto... • Giunti al porto di Rimini abbiamo fatto sosta al Delfinario. • Il Delfinario è... • I delfini erano... • Io ho provato... • Lo spettacolo... • Il rientro in barca con il pranzo sul ponte della barca... • La sera, ripensando alla giornata trascorsa... Ora prova tu. Immagina e scrivi una scaletta per un testo dal titolo “I miei ricordi: il primo giorno di scuola”. • ............................................................................................................................................. • ............................................................................................................................................. • ............................................................................................................................................. • ............................................................................................................................................. • ............................................................................................................................................. • ............................................................................................................................................. • .............................................................................................................................................

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I Partendo dalla scaletta si può iniziare a scrivere il testo: si passa perciò alla stesura.

STESURA Ora puoi partire: utilizza la scaletta preparata per il testo “Una giornata felice nelle mie vacanze” e inizia a scrivere il tuo testo! Ricorda di seguire la struttura che segue ogni testo.

INIZIO

In una splendida giornata di luglio la mia famiglia e io siamo partiti in barca alla volta di Rimini per ....................................................... .......................................................................................................................................

SVOLGIMENTO Il viaggio in barca è stato entusiasmante. Intorno a me

.................................................................................

.............................................................................................................

Ho visto volare in cielo

..................................................

...........................................................................................................

L’aria era caldissima e ....................................................... ............................................................................................................

Giunti al porto di Rimini, abbiamo fatto sosta al Delfinario. Il Delfinario è una struttura in cui ................................. ........................................................................................................................

I delfini sono mammiferi marini che

.....................................

..........................................................................................................................................

Osservare da vicino un delfino è stato ........................................................ ....................................................................................................................................................

Lo spettacolo è durato circa un’ora e ........................................................... ....................................................................................................................................................

Siamo tornati in barca e abbiamo pranzato .......................................... ....................................................................................................................................................

CONCLUSIONE

La sera, ripensando alla giornata trascorsa ............................................ ....................................................................................................................................................

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I Un racconto deve avere: un inizio, uno svolgimento dei fatti e una conclusione.

Questo testo non è completo, manca l’inizio. Scrivilo tu. Ricorda che nell’inizio ci deve essere la presentazione dei personaggi e la menzione del luogo e del tempo dell’azione. Non dimenticare che questa è una favola.

La volpe e la cicogna

L

a volpe e la cicogna erano buone amiche. ................................................................................................................................................................

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La povera cicogna, non riuscendo a infilare il lungo becco nella bassa scodella, non mangiò nulla. – Mi dispiace – disse la volpe. – La minestra non è di tuo gradimento? – Oh, non ti preoccupare: spero anzi che vorrai restituirmi la visita e che verrai presto a pranzo da me – rispose la cicogna. Così fu stabilito il giorno in cui la volpe sarebbe andata a trovare la cicogna. Sedettero a tavola, mai i cibi erano preparati in vasi dal collo lungo e stretto nei quali la volpe non riusciva a infilare il muso: tutto ciò che poté fare fu leccare l’esterno del vaso, mentre la cicogna tuffava il becco nel brodo e ne tirava fuori saporitissime rane. – Non ti piace, cara, ciò che ho preparato? Fu così che la volpe burlona fu a sua volta presa in giro dalla cicogna. www.letturegiovani.it

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I In questo testo, manca lo svolgimento. Scrivilo tu.

Uno strano commercio A

un simpatico vecchietto era venuta l’idea di avviare un particolare genere di commercio. Senza neppure una bancarella, un tavolino, una scatola, se ne stava in disparte fuori dalla scuola e gli scolari facevano la fila per parlare con lui. Vendeva bugie, così ingegnose e convincenti che nessuno sarebbe stato in grado di scoprirle. Le vendeva anche a poco. Mai i bambini si divertirono tanto a raccontarle agli amici, ai parenti, ai conoscenti: ci cascavano tutti, proprio tutti. Per prepararsi il terreno, un bambino poteva cominciare così: – Sai mamma, ......................................................................................................................

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Figuratevi se la mamma gli credeva! – Non dire sciocchezze! – Hai ragione, mamma, è una bugia: non c’è nessuno che le vende. Ecco: quest’ultima sì che era una bugia perfetta! Marcello Argilli, Storie di città vere o chissà, Editori Riuniti

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I

In questo testo, manca la conclusione. Scrivila tu.

I corvi invidiosi Tanti anni fa, quando i treni andavano a vapore e buttavano fuori dalla locomotiva grandi sbuffi di fumo, i corvi erano gialli. Due corvi, marito e moglie, non riuscivano a rassegnarsi della loro voce gracchiante e morivano d’invidia per gli altri uccelli che avevano voci squillanti e argentine. Giù nella valle passava ogni giorno il treno fischiando e sbuffando. “Come sarebbe bello se potessimo fischiare come il treno!” pensavano i due corvi. Ma come fare? Decisero di scendere a valle e quando passò il treno lo inseguirono per acchiappare al volo il suo fischio. Per giorni e giorni i due corvi inseguirono il fischio del treno, volando in mezzo agli sbuffi di fumo nero, ma ogni volta ritornavano delusi e stanchi. ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I Per revisionare un testo, bisogna controllare che non ci siano frasi che non c’entrano con il tema trattato, che siano collegate tra loro in modo corretto, che venga rispettata la struttura inizio, svolgimento e conclusione e che la conclusione sia coerente.

REVISIONE DEL CONTENUTO In questo testo alcune frasi sono collegate in modo sbagliato. Sottolinea i collegamenti sbagliati e sui puntini scrivi quelli corretti (gli errori sono quattro). C’è poi una frase che non c’entra con l’argomento di cui si parla. Cancellala.

La festa di compleanno

D

omenica mattina abbiamo festeggiato il compleanno di mio fratello. C’erano quasi tutti i miei parenti, ma è stata una mattinata fantastica. Bill raccontò che i lupi li seguivano sparpagliati. Quando noi bambini abbiamo gustato un’abbondante merenda, eppure abbiamo partecipato a un gioco organizzato da mio cugino Luigi. All’inizio il vincitore ha avuto anche un regalino.

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In questo testo la conclusione non è coerente con lo svolgimento. Sottolineala, poi spiega perché non lo è.

Una mattinata sfortunata

U

na mattina di giugno Paola prese la bicicletta per recarsi dalla sua amica Selene. Insieme dovevano lavorare. Era una mattinata molto calda e c’era molto traffico. Per risparmiare tempo, Paola decise di prendere una scorciatoia: mentre attraversava un piccolo ponticello, le assi di legno cedettero e la ragazza cadde nel fossato sottostante. Purtroppo si ruppe una gamba e alcuni passanti dovettero chiamare l’ambulanza. Fu proprio una bella mattina! • La conclusione non è coerente perché ......................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I Dopo aver scritto un testo bisogna revisionare anche la forma: l’ortografia, le voci verbali, la punteggiatura, le ripetizioni.

REVISIONE DELLA FORMA Nel seguente testo ci sono errori nella coniugazione delle voci verbali. Sottolinea i verbi sbagliati e riscrivi il racconto usando verbi opportunamente corretti.

Viaggio a Lilliput

M

i imbarcavo da Bristol la prima volta il 4 maggio 1699. Ma la nave naufraga e mi trovai nell’isola di Lilliput, ove gli uomini è piccoli come topolini. Una mattina ricevevo la visita di Reldresal, il segretario generale dell’imperatore di Lilliput. Mi chiese un’ora di udienza. Acconsento immediatamente e, per meglio ascoltarlo, lo presi e lo colloco sul palmo della mano, quindi lo avvicinavo al mio viso. Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver, Garzanti ......................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I Nella seguente descrizione l’autore ha usato troppe volte la parola “pinguino”. Riscrivila usando i sinonimi suggeriti. Ricorda di modificare anche l’articolo o la preposizione. animale • creatura • esso • bipede • uccello

Il pinguino l pinguino ha caratteristiche un po’ strane se confrontate con quelle di altri uccelli. Il corpo del pinguino è tozzo; la testa è piccola; le ali del pinguino sono piccole e robuste e simili a pinne. Le zampe del pinguino terminano con quattro dita, tre delle quali sono collegate da una membrana. Il pinguino dorme in piedi con il becco sotto un’ala e tiene i piedi sollevati in modo da toccare il suolo con i calcagni. Il pinguino è, quindi, un uccello plantigrado. AA.VV., Le forme della vita e l’ambiente, DeA ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un

TESTO NARRATIVO

Il testo narrativo può raccontare una storia moderna o antica, vera o inventata.

Racconta una storia con vicende vere o possibili, avventurose, fantastiche, umoristiche… LA NARRAZIONE LO SCOPO Coinvolgere, divertire, commuovere, far riflettere, emozionare...

UN TESTO NARRATIVO

LA STRUTTURA Inizio Nella situazione iniziale, o inizio, si presentano di solito i personaggi, il tempo e il luogo della storia narrata. (Chi? Quando? Dove?) Svolgimento È lo sviluppo dei fatti Conclusione È la situazione finale della storia, in cui un fatto chiude la vicenda in modo divertente, lieto, curioso, inaspettato…

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• In prima persona • In terza persona

GLI ELEMENTI ESSENZIALI Chi? In ogni storia agiscono: •u n/una protagonista che ha il ruolo principale • a ltri personaggi, chiamati “secondari”, che possono essere realistici oppure immaginari Quando? Le vicende si svolgono in un tempo precisato o imprecisato Dove? I luoghi possono essere reali o fantastici Che cosa? La storia narra fatti, reali o inventati, che costituiscono la trama del racconto


SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO La narrazione di un testo narrativo può essere fatta da: • un personaggio interno alla storia: il testo è scritto in prima persona; • un personaggio esterno alla storia: il testo è scritto in terza persona. L eggi con attenzione. Poi rispondi.

Il pappagallo

H

ilda e Ginevra ardevano dal desiderio di occuparsi anche loro della toeletta di Emilia, la loro sorellina. E, poiché non si poteva, decisero di fare il bagno al pappagallo. Per realizzare il loro progetto Hilda e Ginevra aspettarono un pomeriggio in cui quelli di casa erano tutti fuori. Quatta quatta Hilda arrivò alle spalle di Zitto e lo acchiappò, stringendogli il becco con una mano e con l’altra tenendogli le ali aderenti al corpo perché non starnazzasse. Ginevra aveva già preparato la vaschetta da bagno e stava pronta con sapone e asciugamano. In un batter d’occhio, quasi senza rendersi conto di ciò che gli stava capitando, il povero Zitto si trovò a mollo. Le due bambine avevano pensato che, una volta in acqua, se ne sarebbe stato tranquillo a farsi lavare. Invece il pappagallo riuscì a liberare becco e ali e cominciò a dibattersi furiosamente, schizzando dappertutto, beccando alla cieca e strillando con quanto fiato in gola. Poi sgusciò dalle mani di Hilda e, grondante d’acqua, volò sul bastone della tenda. Bianca Pitzorno, Streghetta mia, Edizioni El

• Il racconto è scritto da un personaggio: interno che racconta in prima persona.

esterno che racconta in terza persona.

Riscrivi le parti evidenziate in prima persona, come se tu fossi Hilda. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO Gli elementi essenziali di un testo narrativo sono: • chi?: protagonista e personaggi secondari; • quando?: il tempo definito o indefinito della storia; • dove?: i luoghi in cui si svolge la storia. La sua struttura comprende: inizio, svolgimento e conclusione. Leggi il testo, quindi rispondi.

L’airone

E

ra primavera. Un airone dal lungo becco e dal collo lunghissimo passeggiava lungo il fiume. Nell’acqua limpida nuotavano grossi lucci. L’airone avrebbe potuto farne una scorpacciata. L’uccello però mangiava solo in orari stabiliti, perciò si allontanò dal fiume e andò a fare un giretto nel bosco. Quando tornò in riva al fiume, i lucci erano scomparsi e solo qualche tinca nuotava nell’acqua. – Tinche, per me? Io non mangerò mai quei pesci volgari! Ma, aspetta aspetta, anche le tinche scomparvero e intanto la fame dell’airone cresceva. Alla fine, pur di non andare a letto a pancia vuota, dovette masticare qualche lumaca. Da quel giorno, l’airone non rifiutò più di divorare il buon cibo che gli capitava sottomano. Jean de La Fontaine, Favole, AMZ

• Chi è il protagonista del racconto?

..........................................................................................................................................................

• Dove si svolge la vicenda narrata? ............................................................................................................................................................ • Il tempo è:

definito.

indefinito.

Nel testo sono stati evidenziati inizio, svolgimento e conclusione. Scrivi per ogni parte una breve frase. Poi rileggi: hai ottenuto un riassunto. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO I fatti narrati possono susseguirsi con un ordine logico o cronologico. Possono però essere presentati anche fatti già avvenuti (flashback) o fatti che avverranno in futuro (anticipazioni). Leggi il racconto con attenzione, quindi rispondi.

Io e Vincenzo

M

i divertivo con il mio amico Vincenzo a inventare continue sfide. Facevamo sfiorare il pelo dell’acqua da una pietra che saltellava. Vinceva chi era capace di far fare più balzi al proprio sasso. A vincere ero quasi sempre io. Altro divertimento era quello di sfidarci nella corsa, lungo la strada che correva sotto le mura. Al di là c’era la piana, dove si incideva il solco azzurro del fiume. Vincevo sempre io: non solo ero più veloce, ma anche più resistente. Egli però non si arrendeva. Dopo ogni sconfitta, voleva la rivincita, che regolarmente era destinato a perdere. Vincenzo si consolava dicendo: – Oggi ti ho preso dieci metri. Era come se avesse conquistato su di me un discreto vantaggio e non una sconfitta più o meno cocente. Su un punto solo non ero mai riuscito a spuntarla su di lui. Nell’esplorazione di una grotta che si spalancava in un castagneto. Si faceva così. Egli andava avanti per primo e metteva un segno nella roccia. Quando usciva, entravo io e dovevo superare il suo segno. La cosa non mi riusciva. Vincenzo aveva un coraggio a tutta prova. Forse, come i gatti, vedeva nell’oscurità. Massimo Grillandi, La stagione incantata, SEI

• Questo testo narrativo è scritto in: • Il tempo della storia è: • Il racconto:

prima persona.

il presente.

segue un ordine logico.

terza persona.

il passato. presenta anticipazioni o flashback.

Racconta quali giochi e quali sfide affronti con un tuo amico o una tua amica. Segui come guida i capoversi sottolineati. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Una giornata speciale Lasciati guidare dalle domande e narra la storia di tre amici.

INIZIO Chi? Giò, Silvia e Matteo

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Quando? Un pomeriggio d’autunno ................................................................................................................................... ..............................................................................................................................................................................................

Dove? Nel bosco di ................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

SVOLGIMENTO Che cosa fanno?

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............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Che cosa succede?

.............................................................................................................................................................................................

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CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................. la vicenda? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio testo narrativo Prendi spunto dalle immagini e scrivi sul tuo quaderno il racconto.

Chi? PROTAGONISTA

Dove? LUOGO

Quando? TEMPO

Che cosa succede? SITUAZIONE

Come va a finire? CONCLUSIONE

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SCRIVERE

un

RACCONTO REALISTICO

Per scrivere un racconto realistico bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Racconta storie vere o verosimili, cioè che possono accadere

LO SCOPO Coinvolgere, commuovere, divertire…

IL RACCONTO REALISTICO

LA NARRAZIONE • In prima persona • In terza persona

GLI ELEMENTI ESSENZIALI LA STRUTTURA Inizio Presentazione della situazione da cui parte la storia (Chi? Quando? Dove?) Svolgimento Sviluppo dei fatti Conclusione Si conclude la vicenda

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Chi? Nella storia, oltre al protagonista, agiscono persone, animali e cose reali Quando? I fatti si svolgono in un tempo definito, secondo un ordine logico e cronologico Dove? I luoghi sono quelli della realtà nei suoi diversi aspetti


SCRIVERE UN RACCONT O REALIST ICO L’inizio del racconto ci fornisce gli elementi per individuare il protagonista della storia (chi?), il luogo (dove?) e il tempo (quando?) in cui si svolgono i fatti. La barra blu a lato del testo indica l’inizio. Qui trovi le informazioni essenziali: chi?, dove?, quando?. Leggi e rispondi alle domande.

Tutta colpa delle divisioni Q

uesta mattina, andando a scuola, Zoe sente pesare il suo zaino sulle spalle più del solito. Non ha voglia di cantare, né di fare la linguaccia agli automobilisti fermi al semaforo. Si sente un peso sullo stomaco. Non è per via delle due tavolette di cioccolata che ha mangiato ieri sera guardando la televisione. No! È tutta colpa delle divisioni: un vero incubo di cifre e di virgole di cui capisce meno di niente! È sicura che la maestra la interrogherà e che anche questa volta riceverà un brutto voto. Un altro che andrà ad aggiungersi alla collezione. Suo padre non le farà vedere i cartoni animati almeno per una settimana. Proprio come nell’altro quadrimestre. Zoe entra in classe e va dritta al suo posto, vicino al termosifone, senza degnare neppure di uno sguardo la sua amica Noemi. – Zoe, vieni alla lavagna! – ordina la maestra. – Dividi sessantadue per quattro. – Ehi, mi puoi suggerire? – chiede Zoe a Massimo con una vocina tremante. – Ho delle caramelle. Posso dartene un sacco. – Non mi piacciono le caramelle! E non mi piacciono i disonesti! – risponde Massimo, voltandole la schiena con aria di superiorità. Zoe sente due lacrimoni rigarle le guance. Non c’è più niente da fare. È spacciata! Laura Jaffé, Laure Saint-Marc, Vivere insieme a scuola, Il Capitello

• Chi è il protagonista di questo racconto?

.............................................................................................................................................

• Dove avvengono i fatti? ................................................................................................................................................................................. • Quando si svolgono i fatti? .......................................................................................................................................................................... A te è mai successo di avere paura di un’interrogazione? Racconta. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O REALIST ICO Nello svolgimento del racconto si narrano i fatti della storia. Per rendere la storia comprensibile, i fatti devono essere raccontati in modo chiaro, seguendo un ordine logico. In questo racconto puoi leggere l’inizio e la conclusione. Inventa tu lo svolgimento.

Meglio giocare o fare i compiti?

Q

uesta mattina Matteo è agitato: ieri ha trascorso l’intero pomeriggio al campetto a giocare a calcio e non ha svolto i compiti. Entra in classe augurandosi che la maestra dimentichi di correggerli. La maestra, purtroppo .................................................................................................................

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All’uscita da scuola, Matteo si ripropone di fare il proprio dovere prima di uscire a giocare con gli amici.

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SCRIVERE UN RACCONT O REALIST ICO La conclusione di un racconto può essere allegra, malinconica, gioiosa, triste… Leggi il testo, quindi scrivi tu la conclusione del racconto.

Amici inseparabili

G

abriella e Artù sono inseparabili. Artù è un meraviglioso cane Labrador color cioccolato. Quando Gabriella non è in casa, Artù si diverte a gironzolare nei campi intorno alla loro abitazione. Un giorno, tornando a casa, Gabriella ha una brutta sorpresa: steso, accanto al cancello, c’è Artù... È immobile, gli occhi sono chiusi, respira a fatica. Gabriella lo osserva attentamente: una zampa è chiaramente rotta! Sicuramente il Labrador è stato investito da una macchina durante una delle sue passeggiate. Gabriella chiama la mamma. Insieme portano in casa Artù e lo posano, con grande cautela, su una coperta davanti alla stufa. Subito la mamma chiama il veterinario, che arriva in un baleno. – Non c’è solo la zampa rotta – esclama il dottore. – Questo cane ha preso un forte colpo anche alla schiena! Speriamo che superi la notte... Pian piano scende la notte. Gabriella è ancora vicino al suo cane, non lo lascia un secondo. Alle prime luci dell’alba si addormenta, sfinita. Nel sonno, sogna che Artù le sta leccando il viso... ma non è un sogno! Gabriella apre gli occhi: accanto a lei c’è il Labrador che la coccola con il muso. Artù tenta di alzarsi e scodinzola felice. – Artù sta bene! Ce l’ha fatta! – grida felice Gabriella alla mamma. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Lo skateboard Lasciati guidare dalle domande e narra in prima persona.

INIZIO Chi? Io e Lucia ....................................................................................................................................................................... Quando?

Domenica mattina ...................................................................................................................................................

Dove?

Al parco con lo skateboard .................................................................................................................................

SVOLGIMENTO Decidiamo di ............................................................................................................................................................... Che cosa decidete di fare? .............................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................. Che cosa succede? Lucia prende la rincorsa ........................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Perché? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Chi interviene? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Che cosa hai provato? .............................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................. la vicenda? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Che cosa hai ............................................................................................................................................................................................. imparato? .............................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio racconto realistico Prendi spunto dalle immagini e scrivi sul quaderno il tuo racconto realistico.

Chi? PROTAGONISTA

Dove? LUOGO

Quando? TEMPO

Che cosa succede? SITUAZIONE

Come va a finire? CONCLUSIONE

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SCRIVERE

un

RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

Per scrivere un racconto autobiografico bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Narra fatti reali, esperienze vissute, ricordi, riflessioni ed emozioni di una persona LA NARRAZIONE In prima persona: il/la protagonista è l’autore/l’autrice del testo

IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

Chi? Il personaggio più importante, il protagonista-autore/ la protagonista-autrice, narra di sé. Nel racconto possono agire anche altre persone presenti nella vita del protagonista

LA STRUTTURA Inizio Presentazione della situazione da cui parte la storia (Chi? Quando? Dove?) Svolgimento Sviluppo dei fatti Conclusione Si conclude la vicenda

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GLI ELEMENTI ESSENZIALI

LO SCOPO Scrivere di sé coinvolgendo, commuovendo, incuriosendo, divertendo…

Quando? I fatti si svolgono nel passato. Spesso sono indicate date precise. I fatti possono essere narrati anche usando il presente storico Dove? Il racconto si svolge in luoghi reali, dove il protagonista vive o ha vissuto


SCRIVERE UN RACCONT O AUT OBIOGRAF ICO Il/la protagonista del racconto autobiografico è colui/colei che racconta: l’autore/l’autrice. Lo scopo è scrivere di sé. La struttura è la stessa del racconto realistico: inizio, svolgimento, conclusione. Leggi il testo, quindi rispondi.

Questa sono io

M

i chiamo Clarissa, ho nove anni e frequento la quinta elementare, ma sono “un anticipo” . Essere “un anticipo” vuol dire che ho iniziato ad andare a scuola un anno prima rispetto ai miei compagni. La mia maestra mi dice sempre che questo non è stato un problema perché già dai primi giorni mi sono dimostrata determinata e, avendo capito di essere la più piccola, non avevo nessuna intenzione di “farmela fare sotto il naso” dagli altri. Mi piace molto ridere e divertirmi, gioco con tutti, perché avere tanti amici è bellissimo. Mi diverto sia con i compagni di scuola che con gli amici che abitano nel mio palazzo e se proprio mi trovo da sola non mi annoio perché gioco con i miei cani. Ho paura del buio, soprattutto se mi trovo da sola in camera mia, con le serrande tutte chiuse. Ho tre fratelli e una sorella e siamo una famiglia allegra e anche confusionaria, lo capisco quando i vicini vengono a suonare al campanello. Io ho un sogno: da grande vorrei fare la pediatra. Potrei svolgere questo lavoro sia in ospedale sia in uno studio tutto mio. Mi piace questo mestiere non solo perché è una bella professione, ma anche perché mi piacciono tanto i bambini. Clarissa, alunna di quinta elementare

• Qual è lo scopo di chi scrive la propria autobiografia? Parlare di sé. Raccontare storie simpatiche. • La bambina parla di sé. Che cosa racconta? Fatti umoristici. Tristi vicende.

Raccontare la vita di un amico.

La sua vita e i suoi sogni.

Tu hai un sogno? Racconta sul quaderno.

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SCRIVERE UN RACCONT O AUT OBIOGRAF ICO Nel racconto autobiografico l’autore spesso indica le date e gli orari precisi in cui sono avvenuti i fatti.

Leggi. Noterai che il racconto non è completo. Rispondi, poi scrivi tu la conclusione ricordando di inserire altri orari e date.

Due amiche

E

ra il 2 settembre. Io e Laura eravamo alla stazione, sul marciapiede del binario 18. Intorno a noi c’era tantissima confusione: persone che correvano trainando grosse valigie; un gruppo di scout in partenza per Napoli; una mamma che consolava il suo bambino dal pianto acuto e insistente; un venditore che cercava di convincere un’anziana signora ad acquistare un orribile ombrello a macchie gialle e nere. Mi sembrava di essere in una gabbia di matti… Guardavo Laura, che aveva la mia stessa espressione sbigottita e sbalordita. “Ma che cosa stiamo facendo? Dove stiamo andando?”, pensavo. Alle 11,15, puntualissimo, arrivò il treno Frecciarossa. Tra una spinta e l’altra riuscimmo a salire... Quando si svolge il racconto? In un tempo indefinito. In un momento preciso. ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio racconto autobiografico Prendi spunto dalle immagini e scrivi sul tuo quaderno il tuo racconto: una vacanza di qualche anno fa. Se è necessario, chiedi informazioni a chi ti ha accompagnato. Chi? PROTAGONISTA

Dove? LUOGO

Quando? TEMPO

Che cosa succede? SITUAZIONE

Come va a finire? CONCLUSIONE

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SCRIVERE

un

RACCONTO FANTASTICO

Per scrivere un racconto fantastico bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Racconta storie fantastiche, straordinarie, impossibili LA NARRAZIONE • In prima persona • In terza persona

IL RACCONTO FANTASTICO LA STRUTTURA Inizio Presentazione della situazione da cui parte la storia (Chi? Quando? Dove?)

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Chi? Persone, animali e cose reali che agiscono in modo insolito (piante che parlano, gatti che volano…) e/o personaggi fantastici (folletti, gnomi…) Quando? I fatti si svolgono in un tempo imprecisato (tanto tempo fa, una volta…)

Svolgimento Sviluppo dei fatti Conclusione Si conclude la vicenda

GLI ELEMENTI ESSENZIALI

LO SCOPO Coinvolgere, affascinare, emozionare…

Dove? La vicenda si svolge in luoghi realistici o fantastici


SCRIVERE UN RACCONT O FANTAST ICO Nel racconto fantastico i protagonisti possono essere persone, animali e cose reali che agiscono in modo insolito o fanno cose impossibili.

Leggi. Il protagonista del racconto è un elemento reale che compie azioni insolite.

Il tetto a spasso l tetto della mia casa è un bel vagabondo. Ogni tanto gli piglia la voglia di fare due passi, si scrolla dai muri e se ne va per il cielo, ondeggiando come un aquilone. Se questa voglia gli viene quando piove, sono guai, perché piove in casa. Allora io mi affaccio alla finestra e vedo il tetto, che si è posato su due piante dei giardini pubblici. – Vieni a casa che piove – gli grido. Lui non se ne dà per inteso, si scrolla dalle piante e va a mettersi sopra alla gabbia delle scimmie dello zoo. Una volta ero salito sul tetto per osservare un comignolo che non funzionava troppo bene, e proprio in quel momento si staccò dalla casa e si mise a volare altissimo sopra le nubi. – Accidenti – dicevo guardando in basso, – il mio tetto crede di essere diventato un dirigibile, e adesso mi porta a scoprire il Polo Nord! Così vanno le cose con il mio tetto. Gianni Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, Einaudi

• Quali sono le azioni insolite? Descrivile brevemente. 1. .................................................................................................................................................................................................................................. 2. .................................................................................................................................................................................................................................. 3. .................................................................................................................................................................................................................................. 4. .................................................................................................................................................................................................................................. Ora collega le varie azioni con le opportune “parole-legame”: otterrai il riassunto del racconto. ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O FANTAST ICO Nel racconto fantastico il/la protagonista può essere una persona reale che agisce in modo insolito, oppure un personaggio di fantasia.

Leggi il racconto: il protagonista è un personaggio reale. Poi rispondi.

Lo scrittore in cerca di parole n una città viveva un giovane che sognava di scrivere e pubblicare tanti e tanti libri. Voleva diventare famoso, ma tutte le volte che si sedeva al tavolino per scrivere una storia rimaneva con la penna a mezz’aria perché gli mancavano le parole. Era disperato, ma non avrebbe mai rinunziato al suo sogno. Così cercò una soluzione al problema. Un giorno ebbe l’idea: “Se le parole mi mancano, le cercherò e le catturerò”. Da quel momento il giovane, tutti giorni, usciva di casa con un retino per catturare le farfalle. Si recava nei supermercati, nei magazzini, nei bar, nelle trattorie, nei mercati, nelle stazioni, insomma in tutti i posti più affollati. Ascoltava parlare la gente e, con il retino, catturava quante più parole poteva. In poco tempo era diventato così bravo che non si lasciava sfuggire neanche mezza parola. Arrivato a casa, poi, le racchiudeva in una grande voliera sul terrazzo. Da quel giorno non ebbe più problemi perché ogni volta che gli serviva qualche parola metteva la mano dentro la gabbia e l’afferrava al volo, senza stare lì a pensare per ore e ore. Anna Lavatelli, Elve Fortis de Hieronymis, Gioca la storia, Mondadori

Quali azioni insolite compie il giovane? • ....................................................................................................................................................................................................................................... • ....................................................................................................................................................................................................................................... Usa la fantasia e sostituisci il ragazzo reale con un personaggio fantastico che vuole diventare scrittore. Fai una sua breve descrizione fisica. ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O FANTAST ICO A differenza del racconto fantastico, il racconto verosimile è una storia inventata ma possibile, che cioè potrebbe essere vera, vissuta da personaggi reali e in luoghi reali.

Leggi con attenzione. Questo è un racconto verosimile. I protagonisti non hanno caratteristiche di fantasia e non compiono azioni impossibili.

Un ospite indesiderato S

apevo che non avrei mai dovuto uccidere quel ragno. Stavo rifacendo il letto quando vidi qualcosa che fuggiva via, zampettando sotto le lenzuola. Tirai via le coperte e scagliai il libro sul materasso, picchiando, pestando e urlando finché del grosso ragno marrone non rimase che una poltiglia spiaccicata, molliccia e bavosa. Rabbrividivo all’idea che quel ragno fosse rimasto con me tutta la notte: tirai via dal letto le lenzuola, le portai a mia madre e le ficcammo subito in lavatrice.

Tui Sutherland, Storie del terrore da un minuto, Mondadori

Trasforma questo testo in un racconto fantastico: dai alla bambina e al ragno caratteristiche fantastiche e fai compiere loro azioni straordinarie. Sapevo che non avrei mai dovuto uccidere quel ragno che cantava come un usignolo

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Stavo rifacendo il letto quando vidi qualcosa che fuggiva via zampettando. – Che cosa vuoi farmi? – gli chiesi. ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il telecomando magico Lasciati guidare dalle domande e narra in prima persona. Ricorda: devi scrivere un racconto fantastico!

INIZIO Chi?

Un bambino con il telecomando .....................................................................................................................

Quando?

Un giorno ......................................................................................................................................................................

Dove?

Seduto alla sua scrivania .......................................................................................................................................

SVOLGIMENTO Spinge il tasto ............................................................................................................................................................. Che cosa fa di speciale? ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Che cosa succede ............................................................................................................................................................................................. di straordinario? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Come reagisce ............................................................................................................................................................................................. il bambino? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................. la vicenda? ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio racconto fantastico Prendi spunto dalle immagini e scrivi sul quaderno il tuo racconto.

Chi? PROTAGONISTA

Dove? LUOGO

Quando? TEMPO

Che cosa succede? SITUAZIONE

Come va a finire? CONCLUSIONE

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SCRIVERE

un

RACCONTO STORICO

Per scrivere un racconto storico bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Racconta storie vere o verosimili per far conoscere avvenimenti, usi e costumi di epoche lontane. LA NARRAZIONE • In prima persona • In terza persona

IL RACCONTO STORICO

Chi? Il/La protagonista e gli altri personaggi presentano le caratteristiche e i comportamenti delle persone che vivevano nel periodo storico scelto

LA STRUTTURA Inizio Presentazione della situazione da cui parte la storia (Chi? Quando? Dove?) Svolgimento Sviluppo dei fatti Conclusione Si conclude la vicenda

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GLI ELEMENTI ESSENZIALI

LO SCOPO •F ar conoscere usi e costumi di epoche lontane •F ar conoscere episodi storici e/o momenti significativi di alcune epoche

Quando? In un preciso periodo storico Dove? I luoghi sono quelli del periodo storico di cui si narra e che conosciamo grazie alle ricostruzioni degli studiosi


SCRIVERE UN RACCONT O ST ORICO Nel racconto storico il/la protagonista può essere realmente esistito/a oppure può essere inventato/a. In questo caso presenta caratteristiche tipiche degli uomini e delle donne vissuti nel momento storico in cui è ambientata la vicenda. Leggi il racconto: è ambientato nell’antico Egitto. Poi rispondi.

Tuth s’innamora

M

olti anni fa, in un grande palazzo sulle rive del Nilo, viveva Tuth, un giovane faraone che aveva combattuto molte guerre. Stanco di combattere, desiderava tanto avere una moglie e dei figli, ma non riusciva a innamorarsi di nessuna. Tuth amava molto andare a pescare lungo le rive del Nilo. Spesso rimaneva fino a dopo il tramonto, aspettava che sorgesse la luna e si immergeva nel fiume lasciandosi avvolgere dal silenzio. Una notte in cui la luna piena rischiarava la superficie del Nilo, Tuth prese a nuotare lentamente. Fatta qualche bracciata, un riflesso sull’acqua illuminò per qualche secondo un lembo di spiaggia dove, con suo grande stupore, il faraone vide seduta una ragazza bellissima. Subito la raggiunse ed emerse dall’acqua. Per un attimo i loro occhi si incontrarono e bastò questo perché i due giovani si innamorassero perdutamente. Luisa Mattia, Le più belle storie dell’Antico Egitto, Gribaudo

• Il racconto è scritto in: • Il protagonista è • Il protagonista è:

prima persona.

terza persona.

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un personaggio realistico.

un personaggio di fantasia.

In base alle tue conoscenze storiche, prova a immaginare quale aspetto avrebbe potuto avere il faraone Tuth e scrivi una breve descrizione. ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O ST ORICO Nel romanzo storico l’azione si svolge sempre in un preciso periodo storico. Anche i luoghi sono indicati con precisione e sono relativi alla civiltà o alle vicende a cui fa riferimento il racconto.

Leggi con attenzione. Questo è un racconto verosimile. I protagonisti non hanno caratteristiche di fantasia e non compiono azioni impossibili.

Sulla via del ritorno

L

a nave, che aveva il vento in poppa di ritorno dall’Egitto, fu presto in vista della città di Biblo, sulle coste fenicie. I Fenici erano gli unici a saper navigare in mare aperto anche di notte. Avevano imparato a seguire la grande stella che splendeva in cielo quando calava la sera, e stavolta si erano spinti fin sulle coste della terra dei Faraoni. I marinai e i commercianti che erano sulla nave erano molto soddisfatti perché avevano venduto tutta la mercanzia con la quale erano partiti: tessuti dal color rosso porpora, gioielli, pettini in avorio. In particolare erano andati a ruba alcuni oggetti in vetro creati dai maestri vetrai della città di Sidone. I vetri trasparenti non li sapeva produrre nessun altro popolo del Mediterraneo… D’un tratto iniziò a soffiare un forte vento e la nave cominciò a ondeggiare paurosamente. Alcuni marinai iniziarono a pregare Baal, re degli dèi. .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................

Scrivi tu la parte mancante del racconto. Indica con una X se le affermazioni sono vere o false. • I personaggi del racconto sono Sumeri.

V F

• In questo racconto ci sono alcuni elementi di verità storica.

V F

• In questo racconto ci sono anche elementi di fantasia.

V F

• La vicenda avviene in un preciso momento storico.

V F

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O RA S C R I V O I O

Una giornata a Tebe Lasciati guidare dalle domande e narra in prima persona.

INIZIO Chi?

Il faraone Tutankhamon ........................................................................................................................................

Quando?

Una mattina al sorgere del sole .......................................................................................................................

Dove?

Nel deserto intorno alla città .............................................................................................................................

SVOLGIMENTO Che cosa fa?

Parte armato di arco e frecce per la caccia. (documentati sugli animali che si cacciavano al tempo del faraone Tutankhamon)

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CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................. la vicenda? ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un

RACCONTO D’AVVENTURA

Per scrivere un racconto d’avventura bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Racconta storie vere, possibili ma con incontri pericolosi o ostacoli da superare. LA NARRAZIONE • In prima persona • In terza persona • R itmo veloce e incalzante

IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO D’AVVENTURA

GLI ELEMENTI ESSENZIALI Chi? • Persone comuni ma intraprendenti • Eroi ed eroine che affrontano pericoli e ostacoli senza paura

LA STRUTTURA Inizio Presentazione della situazione da cui parte la storia (Chi? Quando? Dove?)

Svolgimento Sviluppo dei fatti Conclusione Si conclude la vicenda

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LO SCOPO Coinvolgere, affascinare, avvincere, emozionare…

Quando? I fatti si svolgono in un tempo presente o passato, sia definito sia indefinito Dove? La vicenda si svolge in luoghi selvaggi, ostili, pieni di pericoli


SCRIVERE UN RACCONT O D'AVVENT URA Nel racconto d’avventura il protagonista può essere una persona comune che affronta il pericolo con coraggio e intraprendenza.

Leggi il testo, poi rispondi.

Il segugio

M

entre attraversavo il campo, salutai un po’ dei miei amici. Sul vialetto della Casa Grande, Connor e Travis Stoll della casa di Ermes stavano mettendo in moto il SUV del campo. Silena Beauregard, il capo della casa di Afrodite, mi salutò con la mano passando in volo sul suo Pegaso. Alla fine feci un giro all’arena della scherma, dove vado di solito quando sono di cattivo umore. Entrai nell’anfiteatro e per poco non mi venne un colpo. Al centro dell’arena, di spalle, c’era il più grosso segugio infernale che avessi mai visto. E ne ho visti parecchi. Ma quel segugio infernale superava un carro armato. Non avevo idea di come fosse riuscito a oltrepassare i confini magici del campo. Sembrava proprio a suo agio, accovacciato sulla pancia, e ringhiava con soddisfazione, staccando a morsi la testa di uno dei fantocci d’addestramento. Non mi aveva ancora notato, ma sapevo che bastava che facessi un minimo rumore perché percepisse la mia presenza. Non c’era tempo di chiamare aiuto. Tirai fuori Vortice e tolsi il cappuccio. – Ahhhhh! Partii all’attacco. Stavo per abbattere la lama sull’enorme groppa del mostro quando una spada sbucò all’improvviso e parò il colpo. GLANG! Il segugio drizzò le orecchie. – BAU! Io balzai indietro e attaccai d’istinto lo spadaccino, un uomo con i capelli grigi in armatura greca. Parò anche questo colpo senza problemi. – Ehi! – esclamò. – Tregua! – BAU! – Il latrato fece tremare l’arena. – Ma quello è un segugio infernale! – gridai. – È innocua – replicò l’uomo. – È la signora O’Leary. Gianni Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, Einaudi

• Il protagonista è: coraggioso e intraprendente.

pauroso e timido.

• Un pomeriggio tranquillo diviene un’avventura perché: c’è un pericolo inaspettato. il protagonista ha voglia di battagliare. • Di fronte al pericolo il protagonista: indietreggia.

affronta con coraggio la situazione.

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SCRIVERE UN RACCONT O D'AVVENT URA Caratterizzando bene l’ambiente e il protagonista, anche un testo realistico si può trasformare in un racconto di avventura. Leggi con attenzione. Sottolinea le frasi che ti fanno capire che Giorgia è una ragazzina timida e timorosa e che vive in un luogo calmo e tranquillo.

Giorgia

G

iorgia è una ragazzina di undici anni, timida e riservata. Ha lunghi capelli castani raccolti in una treccia e la carnagione del viso chiara, che si colora di rosso solo a incrociare il suo sguardo. Cammina timorosa, con le spalle curve in avanti. Gioca sempre sola. Il luogo che adora è il mare quando è calmo e tranquillo. Sul bagnasciuga le piace progettare e costruire labirinti di gallerie dove fa scorrere l’acqua del mare. Purtroppo i passanti pestano e distruggono i suoi capolavori. Lei non trova mai il coraggio di ribellarsi e tutte le volte ricomincia da capo. Trasforma l’ambiente in cui si svolge la vicenda in ostile e pericoloso e Giorgia in una ragazzina coraggiosa e intraprendente, come sono i protagonisti dei racconti di avventura. Giorgia è una ragazzina di undici anni, sicura di sé e un po’ ribelle ..................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

Adora il mare. Ma non le piace giocare sulla spiaggia quando il mare è calmo. Adora invece starsene sul bagnasciuga quando le onde infuriano

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Immagina un’avventura della “nuova” Giorgia nell’ambiente pericoloso che hai descritto prima. Un giorno, mentre era sulla spiaggia in una delle sue giornate di vento e mare mosso preferite,

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SCRIVERE UN RACCONT O D'AVVENT URA Nel racconto d’avventura il ritmo della narrazione deve essere veloce e incalzante. Leggi. Nel testo sono sottolineate le azioni che compiono i cavalli e sono evidenziate in giallo quelle compiute dai ragazzi. Queste azioni rendono veloce e incalzante la narrazione.

Puledri selvaggi

E

rano stati presi due giovani puledri selvaggi, che scalciavano, sgroppavano, mordevano e s’impennavano, mentre Birk e Ronja cercavano di legarli a un albero. Fecero molta fatica, ma ci riuscirono e poi balzarono all’indietro per non prendersi qualche calcio. – E pensare che vogliamo cavalcarli – disse Ronja. – Non sarà mica facile la prima volta. Anche Birk se ne rendeva conto. – Prima di tutto dobbiamo fare in modo che capiscano che non vogliamo fare loro del male. – Ci ho già provato – disse Ronja – Con un pezzettino di pane. E se non avessi tirato via la mano alla svelta, sarei tornata con un paio di dita appese alla cintura… Lo stallone continuava a fare il matto... – Sentite, cavalli! – urlò Birk – adesso siete nostri, che lo vogliate o no! I due cavalli non volevano, era chiaro. Tiravano, mordevano le cinghie e continuavano a scalciare... Ronja accarezzò lo stallone, lo fissò negli occhi e gli disse: – Ho detto che ti voglio cavalcare e questo vuol dire che ti cavalcherò, l’hai capito? Afferrò il cavallo per la criniera e gli balzò in groppa. – Ecco fatto – disse, ma fece invece un bel volo ad arco e finì a capofitto nel laghetto. Tirò fuori la testa dall’acqua giusto in tempo per vedere i due cavalli sparire a tutto galoppo tra gli alberi. Astrid Lindgren, Ronja. Figlia di brigante, Oscar Junior

Immagina un pesce preso all’amo da un pescatore. Descrivi la scena con ritmo veloce e avvincente. Il grande pesce tirava, si dimenava

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O RA S C R I V O I O

Un’avventura in palestra Lasciati guidare dalle domande e narra in prima persona.

INIZIO Chi? Io e .................................................................................................................................................................................... Quando?

Una sera di ottobre .................................................................................................................................................

Dove?

Nello spogliatoio della palestra .........................................................................................................................

SVOLGIMENTO Che cosa accade? Dopo l’allenamento di pallavolo, mentre mi sto facendo la doccia

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CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................. la vicenda? ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio racconto d’avventura Prendi spunto dalle immagini e scrivi sul quaderno il tuo racconto. Puoi scrivere in prima o terza persona. Ricorda che i protagonisti del racconto d’avventura sono coraggiosi e intraprendenti, e che c’è sempre un ostacolo da superare. Inventa e disegna tu la conclusione! Chi? PROTAGONISTA

Dove? LUOGO

Quando? TEMPO

Che cosa succede? SITUAZIONE

Come va a finire? CONCLUSIONE

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SCRIVERE

un

RACCONTO DEL BRIVIDO

Per scrivere un racconto del brivido bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Narra storie cariche di mistero, spaventose, che fanno venire paura LA NARRAZIONE • In prima persona • In terza persona

IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO DEL BRIVIDO

Chi? Nella storia agiscono persone comuni, ma anche personaggi fantastici: fantasmi, mummie, mostri, vampiri…

LA STRUTTURA Inizio Presentazione della situazione da cui parte la storia (Chi? Quando? Dove?)

Quando? I fatti si svolgono in un tempo presente o passato

Svolgimento Sviluppo dei fatti Conclusione Si conclude la vicenda

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GLI ELEMENTI ESSENZIALI

LO SCOPO Spaventare, creare suspense, lasciare con il fiato sospeso…

Dove? La vicenda è ambientata in luoghi da brivido: antichi castelli, case diroccate, cantine buie, cimiteri…


SCRIVERE UN RACCONT O DEL BRIVIDO I personaggi del racconto del brivido possono essere reali o fantastici. Leggi il testo, poi rispondi.

Ho paura di dormire da solo! A

nche stasera Luca è a letto, ma non riesce a prendere sonno. Ha paura di dormire da solo, ma la sua mamma e il suo papà gli dicono che deve abituarsi. Secondo loro, nessuno può entrare nella stanza, ma Luca sa che non è vero: i mostri ci riescono. Il primo ad arrivare è l’Orco. Luca trema come una foglia. – Ti mangio in un boccone! – dice l’Orco con il suo vocione e allunga le sue manacce per afferrarlo, quando arriva la Strega. L’Orco si nasconde sotto le coperte insieme a Luca, perché gli orchi hanno una fifa matta delle streghe. La Strega afferra le coperte e sta per strapparle via. In quel momento, un vento gelido riempie la cameretta: è arrivato il Vampiro. La Strega si butta sul letto e il Vampiro sogghigna: – Ho proprio sete, questa notte! Un istante dopo, ecco un ululato da brivido: il Lupo Mannaro si lecca i baffi al pensiero del succulento banchetto. Il Vampiro salta sul letto e copre tutti con il suo mantello nero, ma subito appare lo Scheletro, con il rumore spaventoso delle ossa che si scontrano ad ogni passo. Il Lupo Mannaro si nasconde tra Luca e il Vampiro, mentre lo Scheletro balla e ride con la sua bocca sdentata, ma la risata diventa un urlo di terrore: adesso è apparso il Fantasma. È quasi trasparente, ma la sua carezza mette la tremarella. Maria Vago, Adesso chiamo Zenone!, Arka Edizioni

Scrivi i nomi dei personaggi nella tabella.

PERSONAGGI REALI

Luca

PERSONAGGI FANTASTICI

Orco

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................................................................................................................

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Immagina e scrivi come potrebbe finire la storia. ........................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O DEL BRIVIDO I racconti del brivido sono ambientati in luoghi misteriosi, spesso di notte, quando le ombre nel buio creano un’atmosfera di paura.

Leggi con attenzione. Poi sottolinea con il colore rosso le espressioni che ti danno la sensazione di mistero e di paura.

Di notte

A

quell’ora della notte, i vialetti del parco erano deserti e silenziosi. L’uomo si addentrò nel parco a passo spedito, le mani infilate nelle tasche dei pantaloni e le spalle strette a proteggersi dal freddo. Aveva percorso poche centinaia di metri, quando gli parve di udire un rumore alle sue spalle. Si voltò e si guardò intorno. E se si fosse trattato del Vampiro della Rete? L’ipotesi non era da scartare! In lontananza le collinette su cui di giorno giocavano i bambini si stagliavano nere contro la notte. Rimase fermo per qualche istante aguzzando la vista. Niente. Il parco era silenzioso e immobile. Riprese a camminare. Lo scroscio sommesso dell’acqua sembrava ampliare il silenzio assoluto. Guardò l’orologio: le due meno cinque. Affrettò il passo. La luna fece capolino da dietro una nuvola, illuminando il vialetto di una luce argentea e irreale. Sentì un fruscio tra i cespugli. Allora non se l’era immaginato! Fece un passo indietro, ma con quel buio era impossibile riuscire a vedere qualcosa. – Vieni fuori, lo so che sei lì! – disse rivolto all’oscurità, sperando che la sua voce non tradisse l’apprensione che gli chiudeva la bocca dello stomaco. Si mosse nervosamente, spostando il corpo da un piede all’altro. Cercò con lo sguardo un possibile riparo. Dall’oscurità uscì un’ombra... una donna... la sua amica giornalista Lena Bardelli. – Tu? Ma che ci fai qui a quest’ora? – chiese l’uomo. In un lampo il terrore che lo attanagliava era sparito. Stefano Massaron, Doppio Clic, Disney Libri

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SCRIVERE UN RACCONT O DEL BRIVIDO Arricchisci la tabella con elementi che aumentino l’effetto di mistero e di paura.

Elemento narrativo

Il parco

Il protagonista

Dal testo

La mia aggiunta

Deserto, silenzioso Freddo Buio Rumori strani

Come un cimitero

A passo spedito Mani in tasca Spalle strette

Come chi fugge da un pericolo

Umido che penetrava nelle ossa .......................................................................................................... ..........................................................................................................

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• Ora riscrivi il racconto aggiungendo le indicazioni che hai scritto nella tabella. ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

• Secondo te, come può proseguire la storia? I due amici smascherano il Vampiro della Rete. Lena è il Vampiro della Rete. I due vanno al bar e bevono una cioccolata.

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O RA S C R I V O I O

Aiutooo! Lasciati guidare dalle domande e narra in terza persona.

INIZIO Chi?

Riccardo e Alice, due fratelli

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Quando?

Alle sei di un pomeriggio .....................................................................................................................................

Dove?

In casa da soli .............................................................................................................................................................

SVOLGIMENTO Che cosa succede?

A un tratto sentono

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............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Che cosa ............................................................................................................................................................................................. vedono? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. Come reagiscono? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................. la vicenda? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio racconto del brivido Lavorate in gruppo, in classe. Prendete spunto dalle immagini e scrivete il vostro racconto del brivido. Chi? PROTAGONISTA

Dove? LUOGO

Quando? TEMPO

Che cosa succede? SITUAZIONE

Come va a finire? CONCLUSIONE

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SCRIVERE un DIARIO, UNA LETTERA, UN’E-MAIL P er comprendere un diario bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Raccontare di sé per parlare con se stessi LA STRUTTURA • I ndicazione della data e del luogo

LA NARRAZIONE In prima persona

IL DIARIO

GLI ELEMENTI ESSENZIALI Chi? L’autore/l’autrice è il/la protagonista Quando? Tempo definito indicato dalla data

LO SCOPO

Dove? Luoghi reali

Esprimere stati d’animo, segreti, sogni…

Come? Linguaggio informale, ricco di espressioni familiari...

Per scrivere una lettera bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

LA STRUTTURA • Località e data • Destinatario • I ndicazione del mittente •F ormula di apertura • Testo •F ormula di commiato • Firma

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LA NARRAZIONE

LA LETTERA E L’E-MAIL LO SCOPO Lettera informale: comunicare esperienze, emozioni, stati d’animo… Lettera formale: domandare, richiedere, esprimere opinioni…

In prima persona GLI ELEMENTI ESSENZIALI A chi? Persone conosciute, amici, autorità… Quando? Tempo definito


SCRIVERE UN DIARIO, UNA LET T ERA, UN'E-MAIL Il diario è scritto in un tempo definito dalla data e in un luogo preciso. Il linguaggio è informale.

Leggi questa pagina di diario. Quindi completala scrivendo il saluto finale. Usa un linguaggio informale.

Al mare 2 agosto

C

aro diario, oggi siamo al mare! Parcheggiamo la moto sotto i pini, l’aria è profumata di salsedine. Il mormorio del mare mi chiama… e lo vedo. È là, azzurro, tutto gonfio, pronto a farsi ammirare. Le onde bianche si arricciano in montagne di schiuma. Io e papà ci mettiamo a correre e pluff! Dentro a faccia in giù, come nella panna montata. Ahhhh! Sulla spiaggia c’è una gran confusione. Due bambini corrono cercando di far alzare un aquilone a forma di farfalla. È così straordinario che esco dall’acqua e guardo. I bambini vogliono giocare con me e io accetto. Così prendo le due maniglie in mano: ho il comando di quella meravigliosa creatura. Il vento tira, ma io resisto, mi alzo in piedi, faccio una giravolta e la farfalla danza… e io corro.

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Lucia Lodovica Cima, 7+7+7, Rizzoli

Rispondi. • Come si chiama la bambina che scrive questa pagina di diario? .........................................................................................................................................................................................................................................

• In quale data viene scritta questa pagina di diario? .........................................................................................................................................................................................................................................

• In quale luogo si trova? .........................................................................................................................................................................................................................................

Evidenzia in giallo le parole tipiche di un linguaggio informale.

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SCRIVERE UN DIARIO, UNA LET T ERA, UN'E-MAIL La struttura di una lettera è composta da: luogo e data, destinatario, testo, saluto e firma. La lettera può essere scritta in un linguaggio informale se è destinata ad amici e conoscenti; in un linguaggio formale se il destinatario è un’autorità o una persona con la quale non abbiamo confidenza. Leggi la lettera e identifica le diverse parti che le compongono. Scrivi il loro nome sui puntini.

A

Lettera al Dirigente Scolastico Forlì, 20 gennaio 2020

...........................................................

Gentilissimo Signor Dirigente Scolastico, Le scriviamo per chiederLe l’autorizzazione a far entrare una mattina nella nostra classe il bisnonno della nostra compagna Giada. Quest’uomo è sopravvissuto all’esperienza in un campo di concentramento e verrebbe a raccontarci la sua storia. In classe la maestra ci ha parlato a lungo dell’olocausto e per noi sarebbe un’esperienza straordinaria poter parlare con lui. In attesa di una sua risposta, Le porgiamo cordiali saluti Gli alunni di 4a A

Leggi, poi rispondi.

B

Lettera a John Lennon

M

i manchi, John. Sono trascorsi 27 anni e ancora vorrei poter tornare indietro nel tempo a quell’estate del 1980. Ricordo tutto: il nostro caffè la mattina, la passeggiata insieme nel parco in una bella giornata, e la tua mano sulla mia. Non avevo idea che la vita stava per insegnarmi la più dura lezione. Ho imparato l’intenso dolore di perdere la persona amata all’improvviso, senza preavviso e senza avere la possibilità di dire “Ti amo” per l’ultima volta. Tua Yoko Rispondi. • Quale delle due lettere è scritta con un linguaggio informale? • Quale invece con un linguaggio formale? A B

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A

B

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SCRIVERE UN DIARIO, UNA LET T ERA, UN'E-MAIL E-mail è l’abbreviazione di electronic mail, cioè posta elettronica. Quindi l’e-mail è una lettera inviata via internet. Esattamente come la lettera, l’e-mail può essere scritta per raccontare qualcosa di sé oppure per comunicazioni formali, di lavoro...

Un’e-mail Leggi con attenzione questa e-mail. Poi rispondi.

D:a laura stano@alice.it A: genitori5B@wind.it Oggetto: Consegna pagelle Cari genitori, state per ricevere le pagelle dei vostri bimbi: giustamente sperate che siano bellissime. E lo saranno! Ricordate sempre che non ha importanza la meta che si raggiunge, ma il percorso che si svolge e come lo si svolge. Tenete bene a mente che nessuno può essere bravissimo in tutte le materie. C’è il musicista che non ama la matematica, ma se suona sicuramente l’ha compresa! C’è la scrittrice che non sa fare il salto in alto, ma se sa immaginare avventure fantastiche, sicuramente è anche una ginnasta! C’è il matematico che non ama scrivere, ma se sa risolvere un problema, sicuramente ha imparato a scrivere! C’è l’artista che non ama la geografia, ma se dipinge il mondo sicuramente l’ha conosciuto! Il voto 8 rappresenta una sconfitta per chi poteva ambire a 10 e non si è impegnato, ma è la più grande delle vittorie per chi aveva qualche difficoltà e l’ha superata con volontà e determinazione. Quindi non confrontate i voti, non spingete i bambini in competizione gli uni con gli altri: ognuno dei vostri figli è un essere speciale, perfetto nelle sue imperfezioni e segue il proprio percorso che viene valutato caso per caso dalla sua maestra. Essere bravi significa fare del proprio meglio! Maestra Laura • Chi è il mittente di questa e-mail?

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• Chi sono i destinatari? ............................................................................................................................. • Secondo te il tono della e-mail è formale o informale? .......................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio diario Ora scrivi la tua pagina di diario. Ti è mai capitato di subire un’ingiustizia a scuola? L’insegnante ti ha mai sgridato? Perché? Racconta, esprimi il tuo stato d’animo, sfogati e confida le tue emozioni al foglio. Prendi spunto dalle immagini e scrivi sul quaderno. Puoi usare parole, disegni, simboli… puoi anche attaccare piccoli stickers. Ricordati di scrivere la data!

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O RA S C R I V O I O

Una richiesta per una gita scolastica Insieme a un compagno o una compagna, scrivi una lettera formale per chiedere l’autorizzazione a fare una gita di due giorni a Roma. Lasciati guidare dalle domande e ricorda di usare un linguaggio formale.

Data

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gennaio ........................

Destinatario Gent.mo/ma Dirigente Scolastico/a, Testo

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Commiato

Distinti .............................................................................................

Firma

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Lettera a una persona speciale Ora scrivi una lettera a un amico o un’amica. Racconta un momento del tuo tempo libero. Ricorda di usare un linguaggio informale.

Data

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novembre ........................

Destinatario Caro/a ........................................................................................................................................................... Testo

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Commiato

Ciao e a presto

Firma

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SCRIVERE

un

TESTO DESCRITTIVO

Per scrivere un testo descrittivo bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Descrive tutta la realtà nei suoi tanti aspetti: oggetti, ambienti, animali e persone LA NARRAZIONE

IL TESTO DESCRITTIVO LA STRUTTURA

GLI ELEMENTI ESSENZIALI

Percorso descrittivo Oggetti/ambienti • Dall’insieme ai particolari • Dai particolari alla visione d’insieme • Secondo una successione spaziale o temporale Animali e persone • Aspetto generale, caratteristiche fisiche • Abitudini, comportamenti, relazioni con gli altri, interessi e passioni 90

• In prima persona (in modo soggettivo) • In terza persona (in modo oggettivo)

Da riconoscere attraverso la vista: linee, forme, colori, dimensioni, posizioni, movimenti Da riconoscere attraverso il tatto: superfici, sostanze, materiali, temperature

LO SCOPO Far “vedere” la realtà, esprimere meraviglia e stupore, informare, emozionarsi ed emozionare…

Da riconoscere attraverso l’udito: rumori, suoni, voci, silenzio Da riconoscere attraverso l’olfatto: odori, profumi, fragranze, puzze... Da riconoscere attraverso il gusto: sapori, acidità...


SCRIVERE UN T EST O DESCRIT T IVO Per descrivere un animale usa questo schema: • aspetto generale: razza, altezza, corporatura…; • caratteristiche fisiche: occhi, orecchie, pelo, coda…; • abitudini e comportamento: dove vive, come vive, come si nutre, come cura i suoi piccoli, come si comporta con i suoi simili, come agisce nelle diverse situazioni…; • carattere: docile, tranquillo, vivace… Leggi la descrizione e sottolinea in blu l’aspetto generale, in arancione le caratteristiche fisiche, in verde le abitudini e il comportamento e in rosso il carattere.

Un simpatico roditore l riccio è un roditore che vive in gran parte dei Paesi europei. È lungo una trentina di centimetri. Ha il capo largo e il muso piccolo e appuntito. Gli occhi sono piccoli e scuri, le orecchie sono larghe, corte e arrotondate, e la coda è lunga solo due o tre centimetri. Il tronco è tozzo, sostenuto da zampe brevi, con lunghe dita armate di robusti artigli. I fianchi e le parti dorsali, dalla fronte alla coda, sono ricoperti da aculei di colore grigio con l’apice biancastro; le parti inferiori sono invece rivestite di peli brunastri. Vive per lo più solitario o in piccoli gruppi. Conduce una vita notturna e possiede, quindi, olfatto e udito sviluppatissimi. Durante il giorno si nasconde nella sua tana di paglia e foglie, situata nelle cavità dei tronchi, sotto le rocce o nei cespugli. Si nutre di piante, germogli, radici, tuberi e piccoli animali. Il riccio è un eccezionale cacciatore di topi, nonché l’unico che può affrontare e vincere la vipera essendo completamente immune dal veleno di questo rettile. Quando è in pericolo e quando va in letargo, assume l’aspetto di una palla irta di punte. I ricci sono animali in grado di affezionarsi alle persone e in alcuni casi arrivano a riconoscere negli uomini i propri genitori. I ricci domestici amano giocare con scatole, ruote e palline. In Italia è però vietato dalla legge mantenere in cattività un riccio selvatico. Collega ogni definizione con il termine corrispondente. immune

la punta, la parte più sottile con cui termina un aculeo

apice

organo sotterraneo di alcune piante, simile a una radice ingrossata

cattività

che non viene colpito da un veleno o contagiato da una malattia

tubero

condurre la vita fuori dal proprio ambiente, in gabbie o recinti

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SCRIVERE UN T EST O DESCRIT T IVO L’autore di una descrizione può scegliere: •d i descrivere solo quello che percepisce con i sensi, senza alcun giudizio personale. In questo caso fa una descrizione oggettiva; •d i aggiungere alla descrizione le sue sensazioni, i suoi sentimenti o i ricordi che gli suscita. In questo caso fa una descrizione soggettiva. Leggi con attenzione.

Un cucciolo abbandonato U

na volta, andando a gettare un sacchetto con la spazzatura, ho trovato dentro un cassonetto un cucciolo nero. Qualcuno l’aveva gettato via come si getta via un pezzo di pane avanzato. Lui se ne stava lì, in mezzo ai sacchi dei rifiuti, tremando per il freddo e per la paura. Lo presi in braccio e lui subito tuffò il muso gelato sotto la mia ascella come per chiedere soccorso e affetto. Come non dargli cibo e carezze? L’ho chiamato Perduto. Aveva le orecchie lunghe, pelose, come un cocker, il muso largo e corto, morbidissimo, gli occhi tondi, intensi e vivi, le spalle un poco sbilenche e il sedere più alto della testa. Uno strano animale ma pieno di allegria e di sensibilità. Aveva una predilezione per il suono delle voci. Se uno gli parlava, lui piegava un poco la testa da una parte, sollevando le orecchie e cercando di distinguere le parole che gli venivano rivolte. Era un musicista nato e qualsiasi suono lo incuriosiva. A volte si metteva sul balcone ad ascoltare i passeri che sotto, nel giardinetto spelacchiato, parlottavano fra loro di chissà quali faccende. Ed era capace di una tale attenzione che, sono sicura, sapeva quello che i passeri si dicevano. Dacia Maraini, Storie di cani per una bambina, Fabbri

Segna con una X le affermazioni corrette. Questa è una descrizione oggettiva. Una signora trova un cagnolino nel cassonetto della spazzatura. Il cane è un cocker. Perduto è il suo nuovo nome.

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È un cane antipatico e scorbutico. Perduto è molto interessato alla musica e al suono. Perduto passa il suo tempo a rincorrere gli uccellini.


O RA S C R I V O I O

La mia descrizione di animali Lavorate in gruppi da tre. Descrivete il cucciolo di labrador delle immagini. Dividetevi i compiti; ciascuno di voi ricerca in internet informazioni su questa razza di cani relative a: • aspetto generale; • caratteristiche fisiche; • abitudini e comportamento; • carattere. Mettete insieme le informazioni e scrivete la vostra descrizione.

IL CUCCIOLO ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O DESCRIT T IVO Per descrivere un ambiente si usano le parole dello spazio o dati di posizione: parole che indicano la posizione degli elementi osservati in base al percorso dello sguardo. Si usano dati visivi, aggettivi, similitudini… Leggi con attenzione. Sono state evidenziate le parole dello spazio. Sottolinea in rosso la similitudine e in blu gli aggettivi. Quindi rispondi.

Che disordine!

D

i fronte alla sala da pranzo si scorge l’ampio studio di Gianni. Appena si entra quello che ti colpisce di più è l’incredibile quantità di oggetti che riesce a contenere una stanza! Lungo tutte le pareti sono appesi una moltitudine di quadri: grandi, grandissimi; piccoli, piccolissimi. Ciascuno con la sua cornice sempre color oro anticato. Agli angoli del soffitto ci sono due enormi casse acustiche per lo stereo. Nella parete a sinistra, di fianco alla porta d’ingresso, c’è un’immensa libreria in legno verde salvia stracolma di libri di storia e arte. Al centro della parete destra si apre una grande finestra dai bianchi infissi: sembra un quadro fra i quadri. Sotto la finestra si trova un’antica scrivania di legno marrone. Sopra di essa c’è un computer portatile, una lampada dalle linee moderne e una pila di libri e fogli pieni di appunti. Qua e là penne e matite. Dietro la scrivania una confortevole poltrona in legno chiaro, imbottita e con comodi braccioli. Accanto alla libreria un piccolo carrello che contiene la stampante e lo stereo. Gianni ama definire lo studio la sua “tana”. • Aggiungi similitudini alla descrizione. - Studio ampio come ........................................................................................................................................................ - Libreria stracolma come .......................................................................................................................................................... - Qua e là penne e matite sparse come ................................................................................................................................................... • Secondo te, perché Gianni definisce lo studio “la sua tana”? ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O DESCRIT T IVO In una descrizione si utilizzano i dati sensoriali, cioè quelli trasmessi dai cinque sensi: vista, udito, olfatto, tatto e gusto.

Leggi il testo, poi rispondi.

Una vecchia casa

E

ra una casa pomposa, ora disfatta e squallida. La facciata carica di ornamenti, resa grigia dal tempo, mostrava i segni dello sfacelo. Il portale chiuso mostrava macchie di muffa. Nell’interno si susseguivano grandi sale in cui, nei ventosi giorni di tempesta, entravano, dai vetri rotti, la polvere e la pioggia. Dalle pareti pendevano lembi strapazzati di tappezzeria, avanzi di arazzi logori. La casa guardava su due lati in vie spopolate ed anguste e sul terzo in un giardino chiuso, una specie di muraglia in cui intristivano poche piante. Per l’assenza del giardiniere, ortiche selvatiche avevano invaso quel breve spazio, e sui muri nascevano erbe dai fiori azzurrastri e patiti. La famiglia dei marchesi, proprietaria del palazzo, lasciava disabitate quasi tutte le stanze, e si era ridotta in un piccolo appartamento al secondo piano, fornito di mobili vetusti, da cui si udiva, nel silenzio della notte, il lamento fievole dei tarli. Elsa Morante, Lo scialle andaluso, Einaudi

• In questa descrizione si usano soprattutto: Collega ogni parola al suo sinonimo. pomposo

rovina

dati uditivi.

dati visivi.

Riscrivi la descrizione: trasforma la vecchia casa in una casa nuova. .....................................................................................................................

disfatto

distrutto

intristire

sfarzoso

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patito

antico

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vetusto

immalinconire

sfacelo

sofferente

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SCRIVERE UN T EST O DESCRIT T IVO Nello scrivere una descrizione si può seguire un ordine cronologico, descrivendo come cambia la stessa realtà in momenti successivi.

Attraverso i colori (dati visivi) l’autore descrive la città. Leggi con attenzione, quindi completa la tabella: come si trasformano i colori?

La città l cielo, poco fa rosso per gli ultimi bagliori del sole, diventa turchino. I colori si confondono in un’ombra sempre più cupa; i muri delle case, prima gialli, rosati, bianchi, diventano a poco a poco tutti grigi. A un tratto una finestra si illumina di scatto: poi un’altra, un’altra ancora. Ecco si accendono le luci delle strade e sembra che all’apparire del loro giallo chiarore, il cielo diventi più scuro. In poco tempo la città è un fulgore di luci: le vetrine dei negozi ne riversano a fasci sul selciato del marciapiede; le insegne pubblicitarie rosse, azzurre, verdi… si accendono e si spengono, tremolano, si muovono, sembrano correre da un lato all’altro dei palazzi… In meno di un’ora la città ha cambiato aspetto. Gabriele De Rosa, Il cammino della civiltà, La Scuola

PRIMA

DOPO

Il cielo ............................................................................................... Il cielo ............................................................................................... I muri delle case, ...................................................................... I muri delle case, ...................................................................... ................................................................................................................

................................................................................................................

Sottolinea tutti i colori che trovi nella descrizione e poi scrivili e completa il testo con una similitudine. Segui l’esempio e continua sul quaderno. .........................................................................

Rosso

una fiamma ardente come .............................................................................................................................................

.........................................................................

Turchino

come .............................................................................................................................................

.........................................................................

come .............................................................................................................................................

.........................................................................

come .............................................................................................................................................

.........................................................................

come .............................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Un soggiorno accogliente Osserva la foto del soggiorno di un appartamento. Descrivi tu l’ambiente: parti dallo sguardo d’insieme, analizza i particolari, usa similitudini, aggettivi e parole dello spazio.

Il soggiorno è luminoso e accogliente. Il tavolino

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SCRIVERE UN T EST O DESCRIT T IVO Per descrivere una persona usa questo schema: • aspetto generale: statura, corporatura...; • caratteristiche fisiche: occhi, orecchie, capelli...; • carattere: vivace, tranquillo, socievole...; • abitudini: hobby, cibi preferiti, sport, letture, svaghi... Leggi la descrizione e sottolinea in blu l’aspetto generale, in arancione le caratteristiche fisiche, in rosso il carattere e in verde le abitudini.

Una donna speciale

N

onna Anna è una donna molto allegra. Ha 76 anni, che nei momenti migliori sembrano qualcuno in meno. Il suo portamento è fiero ed elegante. È alta e robusta. La carnagione chiarissima la fa assomigliare a una bambola di porcellana. I grandi occhi color nocciola esprimono la sua dolcezza, accentuata anche dal sorriso che sempre illumina il suo volto. Il naso lungo e importante le conferisce un’aria un po’ autoritaria. I capelli sono corti, grigi. Cuce tutto il giorno: la sarta era il mestiere che voleva fare fin da piccola, ma in realtà ha fatto la commessa in un negozio di articoli per la casa. Quindi, appena rientrava a casa, cuciva, cuciva, cuciva... Grembiuli, camicie, vestiti, gonne... tutto è passato sotto le sue abili mani. Nonna Anna ha un’altra passione: il giardinaggio. Il suo balcone è pieno di fiori e piante di ogni specie. Fedele amico della sua vita è il gatto Snoopy: insieme guardano la televisione tutti accoccolati oppure lui sta seduto nella sedia accanto a lei, mentre cuce. Ora che è in pensione si dedica ai nipoti cucendo per loro abiti di ogni tipo. La sua creatività raggiunge la massima espressione nei costumi di Carnevale. I suoi nipoti, grazie alle sue creazioni, hanno vinto diverse volte il titolo di “maschera più bella”.

Ora completa lo schema della descrizione di nonna Anna con i dati più significativi. Aspetto generale: .............................................................................................................................................................................................. Caratteristiche fisiche:

......................................................................................................................................................................................

Carattere: ................................................................................................................................................................................................................ Hobby:

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SCRIVERE UN T EST O DESCRIT T IVO Leggi con attenzione.

Giorgio

J

eans e maglietta, scarpe da tennis con i lacci perennemente slacciati, berretto con la visiera all’indietro e riccioli rossi che ne escono da tutti i lati: ecco Giorgio, potresti riconoscerlo dovunque. In mezzo ai riccioli due occhi verdi ti guardano con serietà, ma la bocca si apre subito in un sorriso amichevole. Giorgio ha nove anni. Tiene molto agli amici, spesso li incontri che scorrazzano in giro in bicicletta. A scuola è piuttosto irrequieto. Pieno di fantasia e ricco di iniziativa, non riesce a seguire una lezione o un’attività senza interromperla decine di volte con domande, proposte, obiezioni e suggerimenti per svolgerla in modo diverso. I compagni a volte lo ascoltano interessati o divertiti, altre volte gli dicono semplicemente di smetterla e di darsi da fare senza troppo storie. È vivace e simpatico, generoso con tutti: appena può dare o prestare qualcosa, lo fa proprio volentieri, e i compagni lo ricambiano e gli vogliono bene. Rob, Sette sogni nel cuscino, La mongolfiera

Inventa la descrizione di una compagna o un compagno di banco per Giorgio seguendo lo schema che hai letto. Nome

Ora disegnala/o seguendo la descrizione che hai fatto.

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Abbigliamento ................................................................................................................ .................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................

Aspetto fisico .................................................................................................................. .................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................

Età .......................................................................................................................................... Carattere ............................................................................................................................ .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O DESCRIT T IVO Leggi con attenzione.

La fata

Q

uando la fata toccò il piede di Jan, lei se ne accorse subito, anche se la fata pesava pochissimo… più o meno quanto una grossa farfalla. Jan e la fata si fissarono. Lo stupore, e poi la gioia, fecero scordare a Jan ogni tristezza. La fata era così piccola e carina! Non che fosse una bellezza. Non tutte le fate sono belle, esattamente come gli esseri umani. Questa aveva un viso paffuto e capelli rosa pallido che scintillavano al sole. Le sue ali non erano lunghe né graziose, ma tozze e corte, coperte di peluria come le ali di una falena, però di un colore magnifico, una specie di rosa-lavanda. Comunque, ciò che più colpì Jan furono i suoi abiti. Indossava una blusa ampia e svolazzante che sembrava fatta di minuscoli petali, e questo era abbastanza “fatesco”. Però aveva le gambe fasciate da quel che pareva un piccolissimo paio di jeans, e questo non era fatesco per niente. Rob, Sette sogni nel cuscino, La mongolfiera

Riscrivi le parti sottolineate della descrizione trasformando la fata in una strega alata con caratteristiche opposte a quelle della fata del testo. Segui l’esempio. Quando la strega toccò il piede di Jan, lei se ne accorse subito. La strega pesava molto... più o meno quanto

........................................................................................

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La ........................................................................ era così ............................................................................................! Questa aveva un viso ............................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................

Le sue ali .......................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................ ..............................................................................................................................................................................................

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Indossava ......................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................ ..............................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

La mia descrizione di persone Ricopia questo schema su un foglio e completalo, parlando di te.

Nome

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Sport

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Piatto preferito

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Animale preferito

.................................................................................................................................................................

Sogno nel cassetto

.................................................................................................................................................................

Hobby

.................................................................................................................................................................

Mi piace

.................................................................................................................................................................

Non mi piace

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• Piega il foglio e consegnalo all’insegnante. Anche i tuoi compagni e le tue compagne faranno lo stesso. Poi a turno ognuno estrarrà un foglio con lo schema compilato da un altro. • Ora scrivi la descrizione dell’amico o dell’amica che hai sorteggiato: - prima, da solo, fai la descrizione relativa all’aspetto fisico; - poi integrala con le notizie contenute nello schema. ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un

TESTO POETICO

Per comprendere e scrivere un testo poetico è necessario conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Descrive, ricorda, racconta suggestioni emotive, immagini della realtà, sentimenti… LA STRUTTURA

DI CHE COSA PARLA?

• Versi: poche parole distribuite in righe • Strofe: raggruppamenti di versi separati da spazi

Del modo in cui il poeta vede la realtà: • p ensieri • emozioni • sentimenti • s tati d’animo • i mpressioni, suggestioni • i mmagini

IL TESTO POETICO

LE RIME Le rime sono usate in base ad alcuni schemi: •R ima baciata AA/BB/CC/… •R ima alternata ABAB/CDCD/… •R ima incrociata ABBA/CDDC/… Le poesie possono essere anche in versi sciolti, cioè non in rima 102

IN CHE MODO? LO SCOPO • Raccontare le proprie emozioni, sensazioni, sentimenti • Comunicare con stupore e suggestione • Trasmettere messaggi in una forma che riesca a comunicare al lettore delle emozioni

• Giochi di suoni, alla ricerca di ritmo e musicalità • Uso di: rime-onomatopee • Uso di immagini insolite: similitudini metafore personificazioni


SCRIVERE UN T EST O POET ICO Si ha la rima quando le due parole sono uguali a partire dalla vocale su cui “appoggia” la voce, cioè quella su cui cade l’accento tonico. Quando versi consecutivi rimano fra loro, sono in rima baciata: AA/BB/CC/...

uesta poesia è in rima baciata. Evidenzia con lo stesso Q colore le parole che rimano fra loro. Segui l’esempio.

Un po’ di felicità P

rendi il volo di una farfalla il riso di un bimbo dietro la palla, il silenzio di un piccolo alpino, il profumo di un ramo di pino, prendi i colori dell’arcobaleno, l’onda del vento nel campo di fieno, la fragranza del pane nel forno, la prima luce del nuovo giorno, prendi del mare la fresca brezza, non costa nulla e sono ricchezza: è così semplice, e nessuno lo sa, prendere un po’ di felicità.

Luciana Martini, Il postino della felicità, Giunti

Ora crea tu una poesia in rima baciata. Inizia così: Prendi in mano un fiore profumato il foglio d’un bimbo tutto colorato, ................................................................................... ...................................................................................

prendi ..................................................................... ................................................................................... ...................................................................................

prendi ..................................................................... ................................................................................... ...................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O POET ICO Si ha la rima alternata quando il primo verso rima con il terzo e il secondo con il quarto: AB/AB/...

Questa poesia è in rima alternata. Evidenzia con lo stesso colore le parole che rimano fra loro.

L’altalena

T

i piace volare sull’altalena nel cielo sempre più blu? È poco dire che vale la pena: è meglio dire: niente di più. Su su salendo sopra la chiesa nasce allo sguardo un nuovo confine, e in quella nuova, immensa distesa, le strade, i fiumi, ponti, casine.

Ora crea tu una poesia in rima alternata. Inizia così: Ti piace cantare sotto la doccia con l’acqua che scorre giù goccia dopo goccia? Ma ora l’acqua non scende più. Su, ............................................................................................ ..................................................................................................... ..................................................................................................... .....................................................................................................

Finché lo sguardo torna al giardino giù verso il tetto di tegole rosse. Ancora volo, ancora sconfino su e giù nell’aria, ma senza scosse. Robert Louis Stevenson, Il mio letto è una nave, Feltrinelli

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SCRIVERE UN T EST O POET ICO Si ha la rima incrociata quando il primo verso rima con il quarto e il secondo con il terzo: ABBA / CDDC /...

Questa poesia è in rima incrociata. Evidenzia con lo stesso colore le parole che rimano fra loro.

Canto d’uccelletto In cima a un’antica pianta nel roseo ciel del mattino un uccelletto piccino (oh, come piccino!) canta. Canta? Non canta, cinguetta. Povera piccola gola, ha in tutto una nota sola e quella ancora imperfetta. Perché cinguetta? Che cosa lo fa parer sì giulivo? S’allegra d’essere vivo in quella luce di rosa. Arturo Graf, Le rime della selva, Carabba

Ora crea tu una poesia in rima incrociata. Inizia così: In mezzo al mar in tempesta nell’azzurro ciel del mattino un navigante birichino (oh, che birichino!) è proprio senza testa! ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................

Conospcaorole le Giulivo significa contento, festante.

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SCRIVERE UN T EST O POET ICO Le poesie possono essere in versi sciolti, cioè non in rima. I versi possono essere raggruppati in strofe, che possono avere anche diversa lunghezza.

Leggi le due poesie, poi rispondi.

A

Al Polo Nord S

ai come supera l’inverno chi vive lassù, al Polo Nord? Con tanti baci e tanti abbracci. Sono i baci e gli abbracci a scaldare i mesi invernali di chi vive lassù, al Polo Nord. Scaldano anima e corpo, mani, piedi, pancia e cuore di chi vive lassù, al Polo Nord.

L’amore divampa, lassù al Polo Nord, tutti si tolgono pesanti pellicce per tenersi stretti davanti ai falò. Per questo d’inverno, lassù al Polo Nord, vivono tutti felici e abbracciati, ma sono sempre un po’ raffreddati. Jurg Schubiger, Wolf Erlbruch, Due che si amano, Edizioni e/o

B

Notte fumetto F RR, FRR, FRRC: il vento sbatte un ramo contro la mia finestra. UHH, UHH, UHH: ulula come il lupo questa notte di tempesta. È una notte fumetto, piena di rumori: sono sveglio e mi giro nel letto, ma è meglio che essere fuori. Stefano Bordiglioni, Quante zampe ha il coccofante, Emme edizioni

Le onomatopee (frr frr, uhh uhh, cloc cloc, gre gre) e le parole onomatopeiche (ululato, cinguettio, gracidio...) riproducono rumori e suoni.

La poesia A: ha delle rime.

non ha rime.

Nella poesia B sottolinea le onomatopee.

106


SCRIVERE UN T EST O POET ICO • L a similitudine è un paragone tra due elementi che hanno una caratteristica in comune. È introdotta dalle parole: “come”, “pare”, “sembra”... • L a metafora mette in relazione due elementi in modo insolito e sorprendente senza ricorrere alle espressioni: “sembra”, “pare”… • L a personificazione consiste nell’attribuire ad animali e cose caratteristiche umane (per esempio, l’acqua che canta e sorride al sole…).

Prova tu Leggi questi frammenti di poesie e scrivi sui puntini se è presente una similitudine, una personificazione o una metafora. Sul mare trema un ronzio. Come un enorme gabbiano l’elicottero sfiora le frange di schiuma. Mario Castoldi

… e il melo appare trasformato all’improvviso in cascata di stelle odorose. Pablo Neruda ...................................................................

.......................................................................

Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia. Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia… Giovanni Pascoli .......................................................................

Completa le similitudini. La foglia che cade sembra ................................................................. Il cielo al tramonto pare ...................................................................... La rondine in volo è veloce come .................................................. ............................................................................................................................

Completa le metafore, come nell’esempio. La fragola, viso gioioso di primavera. L’onda rossa del tramonto .................................................................. La strada ....................................................................................................... Il cielo stellato ............................................................................................ Completa le personificazioni, come nell’esempio. Il sole guarda stupito il mare. Gli alberi parlano ..................................................................................... Il vento ........................................................................................................... La notte ........................................................................................................

107


O RA S C R I V O I O Roberto Piumini in questa poesia parla della carta da usare per scrivere una poesia. Prendi esempio da lui e scrivi una poesia sulla penna da usare. Fai un’unica strofa e cerca di mantenere lo stesso numero di versi. Segui l’esempio.

Carta

E

prendi carta bianca o azzurra verde rossa di ogni colore, un lenzuolo spiegato una gran sabbia liscia acqua pulita, carta aria per una penna di fumo, carta mare per una penna pirata. Carta nera se sei Penna Bianca ma non carta carbone. Prendi una carta non confusa, chiara che aspetti il segno come un prato di neve la tua corsa strillata… Dunque ogni carta va bene purché sia spaziosa abbastanza e silenziosa. Roberto Piumini

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Penna E prendi una penna ....................................................................................... blu ....................................................................................... o azzurra verde rossa ....................................................................................... di ogni colore, ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................


SCRIVERE

un TESTO NON CONTINUO e MISTO

Osserva le caratteristiche del testo non continuo.

È un testo in cui le immagini hanno molta importanza e le parole hanno la funzione di rafforzare e chiarire il messaggio trasmesso dalle immagini. TIPI DI TESTI NON CONTINUI • Carte geografiche • Mappe • Tabelle • Grafici • Diagrammi • Pubblicità • Moduli • Orari • Listini dei prezzi…

IL TESTO NON CONTINUO Osserva le caratteristiche del testo misto.

È formato da un testo continuo unito a immagini, tabelle, grafici, mappe… che aiutano a chiarire l’argomento di cui si parla.

IL TESTO MISTO LA STRUTTURA DEI FUMETTI • Vignette: racchiudono i disegni e gli altri elementi • Segni grafici: esprimono emozioni, sensazioni… • Nuvolette: contengono le parole pronunciate dai personaggi • Didascalie: spiegano i fatti della storia

TIPI DI TESTI MISTI • Fumetti • Riviste illustrate • Libri illustrati • Libri scolastici con foto, illustrazioni... LA STRUTTURA DELLE RIVISTE ILLUSTRATE • Testo: articolo sul tema di cui si parla • Linguaggio: specifico o quotidiano • Immagini, tabelle, grafici, per chiarire il contenuto 109


SCRIVERE UN T EST O NON CONT INUO Le pubblicità sono testi non continui. Gli elementi più importanti sono: • l’immagine; • lo slogan, cioè la frase breve e d’effetto che rinforza il messaggio trasmesso dall’immagine; • il logo, cioè il marchio di chi fa la pubblicità.

Osserva questa pubblicità. Poi rispondi.

La pubblicità Slogan della pubblicità

Logo di chi fa la pubblicità

Testo che fornisce altre indicazioni e rinforza lo slogan • Qual è il messaggio di questa pubblicità? ..................................................................................................................... ....................................................................................................................

Ora crea la tua pubblicità. Disegna l’immagine, scrivi lo slogan e il testo che lo rinforza. Slogan: Testo:

...............................................................................................

..................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O MIST O

Il fumetto Inserisci in ogni vignetta gli elementi mancanti: i disegni oppure i testi. Posso giocare a pallavolo con voi?

Non ho mai giocato!

... qualche minuto dopo. Ma sei bravissima!

Passa, passa!

Grazie! Mi sto divertendo molto.

Dai, schiaccia!

Ti insegno!

Arrivano altri due bambini e chiedono di giocare.

Arrivano gli zii di Andrea, che da bordo campo lo chiamano.

Ti sei divertito oggi?

Tantissimo! Ho imparato un gioco divertente e ho trovato nuovi amici!

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O RA S C R I V O I O

Il mio testo non continuo Fai un’indagine nella tua classe: chiedi a ognuno quali libri preferisce e completa il grafico con i dati che hai raccolto. 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Fumetti

Racconti del brivido

Racconti d’avventura

Racconti fantastici

Racconti storici

Racconti gialli

Altro

Che cosa hai scoperto? Leggi bene i dati e confrontati con i compagni e le compagne. Quindi scrivi un testo che li riassume. I fumetti sono i libri preferiti di

...........................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un

TESTO ESPOSITIVO

Per comprendere e scrivere un testo espositivo è necessario conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Fornisce informazioni su vari argomenti: storia, geografia, scienza, attualità…

LA STRUTTURA

LO SCOPO

• Ha un titolo che mette in evidenza l’argomento di cui tratta • Può essere sviluppato in paragrafi, anche numerati o con titoli, o unità informative • Può essere accompagnato da foto o disegni

Divulgare informazioni

L’ESPOSIZIONE • In terza persona

IL TESTO ESPOSITIVO

GLI ELEMENTI ESSENZIALI Chi? Che cosa? Informazioni storiche, scientifiche, geografiche, di attualità… Come? Linguaggio tecnico e specifico che cambia a seconda della disciplina trattata Nell’esposizione si segue un ordine logico e cronologico

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SCRIVERE UN T EST O ESPOSIT IVO Il testo espositivo fornisce informazioni su un argomento. Può essere suddiviso in paragrafi. Leggi con attenzione. Completa la tabella con le informazioni ricavate dalla lettura del testo.

Allergie feline

S

e vedete il vostro micio starnutire, respirare con difficoltà, soffrire di asma, mettetevi nei suoi panni e fatevi venire un ragionevole dubbio: “Sarà mica allergico a me?” Il sospetto potrebbe essere fondato. Così come gli uomini possono essere allergici ai gatti, i gatti possono esserlo all’uomo. È la nostra forfora a disturbare i felini, dicono i veterinari dell’Università di Edimburgo: può scatenare l’asma, che affligge una bestiola ogni duecento. Il malanno è più diffuso nei siamesi, ma può essere dovuto anche ad altri fattori, alcuni dipendenti sempre da noi: Nicki Reed, autore dell’illuminante studio, mette sotto accusa anche il fumo delle sigarette e la polvere, che può abbondare nella dimora che dividiamo con il felino. Uno studio della Tufts University School of Veterinary Medicine (in Massachusetts) mostra inoltre che il fumo passivo raddoppia il rischio dei gatti di ammalarsi di cancro. Non solo: il nostro micio, al pari di noi, può essere stressato e soffrire d’ansia. Altri ricercatori dell’Università di Edimburgo sostengono che ricerche non ancora concluse mostrerebbero che un grosso cambiamento nelle abitudini di vita, per esempio un trasloco o l’arrivo di un nuovo membro della famiglia, può provocare nella bestiola ansia e problemi alla vescica, che si possono però risolvere con farmaci antiansia. Lara Ricci, Il Sole 24 Ore

Problema

Causa

Eventuale rimedio

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........................................................................

........................................................................

........................................................................

........................................................................

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........................................................................

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Evidenzia con colori diversi i quattro paragrafi in cui può essere suddiviso il testo.

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SCRIVERE UN T EST O ESPOSIT IVO

Dallo schema al testo Usando le informazioni contenute nello schema, scrivi tu il testo espositivo.

CHE COSA? Estivazione: un letargo per ridurre il consumo di liquidi corporei

L’ESTIVAZIONE

PERCHÉ? Per sopravvivere a lunghi periodi di caldo e siccità DOVE? In aree del pianeta come quelle desertiche CHI? Vegetali, invertebrati, anfibi e pesci di acque dolci •L e piante perdono le foglie per ridurre l’evaporazione di liquidi •M inuscoli invertebrati acquatici e crostacei formano a protezione del corpo particolari capsule impermeabili in cui rimangono in vita •L e chiocciole si ritirano nel loro guscio •G li anfibi entrano in uno stato di letargia • I dipnoi (pesci che vivono in regioni africane e sudamericane) sprofondano in tane scavate nel fango e cadono in letargo

L’estivazione è un particolare stato di letargo estivo

............................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Oggetti di ogni tempo Osserva la tabella.

OGGETTI

ETÀ

DOVE SONO STATI INVENTATI

Ruota

6 000 anni circa

Mesopotamia

Cucchiaio

6 000 anni circa

Mesopotamia

Spilla

4 000 anni circa

Mesopotamia

Carta

2 300 anni circa

Cina

Bussola

1 500 anni circa

Cina

Occhiali

700 anni circa

Europa

Orologio

500 anni circa

Europa

Forchetta

500 anni circa

Europa

Telescopio

430 anni circa

Europa

Francobollo

180 anni circa

Europa

Aeroplano

120 anni circa

Stati Uniti

Ora completa il testo espositivo con le informazioni che puoi ricavare dalla tabella. Gli oggetti più antichi sono: ........................................................................................ , .......................................................................... e

........................................................................

e provengono tutti dalla Mesopotamia.

Molto antichi sono anche quelli di origine cinese: ........................................................ e .......................................................... Dall’Europa provengono

............................................................................................................................................................................

..................................................................................................................................................................................................................................

L’oggetto più antico è stato inventato Quello più recente è stato inventato

.............................................................................................

.............................................................................................

anni fa.

anni fa.

L’oggetto più recente in questa tabella è ............................................................................................. ed è stato inventato .......................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio testo espositivo Scegli un’amica o un amico che abbia gusti simili ai tuoi. Insieme: • scegliete tra quelli proposti l’argomento su cui scrivere il vostro testo espositivo;

• raccogliete le informazioni necessarie attingendo a:

• selezionate le informazioni e fate uno schema:

Chi?/Che cosa?

Quando?

Dove?

Come?

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

• Organizzate il testo come vi sembra più opportuno, con paragrafi, con elenchi numerati o come semplice testo. • Decidete se volete arricchire il vostro testo con disegni e fotografie. • Infine scrivete il vostro testo sul quaderno.

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SCRIVERE

un

TESTO REGOLATIVO

Per scrivere un testo regolativo bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Espone: • regole e norme di comportamento; • istruzioni per realizzare ricette, giochi…

LO SCOPO

LA STRUTTURA •P er regole, norme o istruzioni di montaggio: - elenco puntato o numerato •P er ricette di cucina: - ingredienti - procedimento •P er esperimenti: - materiale - procedimento - osservazioni Spesso un testo regolativo è accompagnato da disegni e fotografie

IL TESTO REGOLATIVO

GLI ELEMENTI ESSENZIALI Chi? Gli autori/Le autrici sono autorità pubbliche, sportive, scolastiche; esperti/e di settore, chef, scienziati/e… Come? Linguaggio specifico, tecnico L’ESPOSIZIONE •V erbi all’ i ndicativo presente • Verbi all’ i nfinito • Verbi all’ i mperativo

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Istruire, informare, dettare regole…


SCRIVERE UN T EST O REGOLAT IVO Il testo regolativo è organizzato secondo una struttura precisa. È importante l’ordine in cui vengono fornite le informazioni. Questo testo regolativo descrive un gioco. Inserisci nei riquadri a lato le parole che si riferiscono alla struttura del testo. Sceglile tra quelle date: Svolgimento del gioco • Vincitore • Suddivisione in squadre Preparazione del gioco • Luogo • Materiale occorrente

Acchiappa la coda Fazzoletto o foulard. ....................................................................... .......................................................................

Dividere i partecipanti in gruppi di tre.

....................................................................... .......................................................................

Uno spazio ampio (palestra, cortile o prato).

....................................................................... .......................................................................

Infilare il fazzoletto (“la coda”) nella cintura di un bambino o di una bambina di ogni gruppo, in modo che sporga per metà. Gli altri due bambini del gruppo prendono sottobraccio il compagno con “la coda”. Al via i due “cacciatori senza coda” cercano di rubare il fazzoletto dei gruppi avversari. Il giocatore con la coda può solo seguire gli spostamenti dei compagni, ma non può trattenere con le mani la propria coda. Il gruppo a cui viene strappata la coda esce dal gioco.

....................................................................... .......................................................................

....................................................................... .......................................................................

.......................................................................

Vince chi sarà riuscito a non farsi strappare la coda.

.......................................................................

Dodo

119


SCRIVERE UN T EST O REGOLAT IVO Nel testo regolativo trovi elenchi puntati o numerati. Nelle istruzioni ci sono il materiale occorrente e le fasi di lavoro. Questo testo regolativo ti spiega come costruire un magnete. Leggendo le fasi di lavoro, scrivi tu qual è il materiale occorrente.

Calamita da arredamento Materiale occorrente • Tappi di plastica • ..........................................................

• ..........................................................

• ..........................................................

• ..........................................................

• ..........................................................

• ..........................................................

Fasi di lavoro

1

Preparare i tappi. Con i pennarelli, dipingere quelli bianchi con vari colori.

Su un cartoncino disegnare e ritagliare bocche da mostri, occhi strani, capelli.

2

3 Incollare sui tappi occhi, bocche, eventuali capelli. Con i pennarelli, disegnare altri particolari.

4 Incollare una piccola calamita all’interno del tappo per trasformarlo in un magnete da frigorifero.

Se è necessario, rialzare la calamita perché possa fare presa sul metallo del frigorifero. Basta mettere una pallina di pasta da modellare all’interno del tappo.

Evidenzia i verbi. In che modo sono? ...........................................................................................................................

120

5


O RA S C R I V O I O

Una sana merenda Dividetevi in gruppi di tre o quattro bambini e scrivete la vostra ricetta. Seguite i suggerimenti dati dai disegni e aiutatevi con lo schema.

Nome della ricetta: macedonia di frutta Ingredienti • 1 mela • .................................................................................................. • .................................................................................................. • .................................................................................................. • .................................................................................................. • .................................................................................................. • .................................................................................................. Materiale occorrente • 1 coltello dalla punta arrotondata • .................................................................................................. • .................................................................................................. Procedimento (ricordate di scrivere i verbi all’infinito) • ...................................................................................................................................... ......................................................................................................................................

• ...................................................................................................................................... ......................................................................................................................................

• ...................................................................................................................................... ......................................................................................................................................

• ...................................................................................................................................... ......................................................................................................................................

• ...................................................................................................................................... ......................................................................................................................................

121


RIASSUMERE

un

TESTO

Per fare il riassunto di un testo, bisogna conoscere bene la sua struttura. Osserva la mappa.

Riassumere un testo significa scrivere il suo contenuto in forma più breve, ma mantenendo i concetti più importanti.

IL RIASSUNTO COME SI FA? Per fare un riassunto occorre seguire dei passaggi precisi:

LEGGERE E COMPRENDERE • Leggi silenziosamente il testo più volte • Cerca di comprendere il significato generale del testo e il suo scopo

LO SCOPO Ricordare le informazioni principali di un testo per studiare un argomento, annotare la trama di un libro, prendere appunti...

COGLIERE GLI ELEMENTI ESSENZIALI • I ndividua le sequenze (narrative se si tratta di un testo narrativo, informative nel caso di un testo espositivo) • Cancella le informazioni non essenziali in ogni sequenza • Elimina i discorsi diretti • Elimina le descrizioni • Dai un titolo e/o scrivi le frasi sintesi • Collega le frasi con i connettivi: logici, di spazio e di tempo • S crivi il testo in terza persona RILEGGERE PER VERIFICARE Controlla: errori ortografici, il tempo dei verbi, l’ordine delle informazioni 122


RIASSUMERE UN T EST O Per riassumere un testo occorre dividerlo in sequenze. Ricorda che il racconto è una narrazione di fatti. Ogni fatto è una sequenza.

Il testo seguente è stato diviso in sei sequenze. Scrivi un titolo per ognuna. Segui l’esempio.

Le rane chiesero un re S

equenza 1 - La richiesta delle rane Le ranocchie, stanche di vivere senza alcuno che le governasse, mandarono ambasciatori a Zeus, il re degli dei, pregandolo di dare loro un re. Sequenza 2 ................................................................................................................................. Zeus, vedendo la semplicità del loro animo, buttò giù nello stagno un pezzo di legno. Sequenza 3 ................................................................................................................................. In un primo momento, atterrite dal tonfo, le ranocchie si tuffarono nel fondo; ma poi, dato che il legno rimaneva immobile, risalirono a galla, e giunsero a tal punto di disprezzo per il loro re che gli saltarono addosso e vi si accomodarono sopra. Sequenza 4 ................................................................................................................................. Infine, vergognandosi di avere un sovrano di tal genere, andarono nuovamente da Zeus e lo pregarono di mandare loro un altro re, perché il primo era troppo pigro. Sequenza 5 ................................................................................................................................. Allora Zeus perse la pazienza e mandò una biscia d’acqua, che cominciò ad afferrarle e a divorarsele. Sequenza 6 ................................................................................................................................. La favola mostra che è meglio avere governanti svogliati ma non cattivi, piuttosto che turbolenti e malvagi. Fedro

123


RIASSUMERE UN T EST O Per riassumere un testo bisogna individuare in ogni sequenza le informazioni essenziali, senza le quali si perderebbe il significato.

La storia è divisa in sequenze. Sottolinea in ogni sequenza le informazioni essenziali e sintetizzale in poche parole.

Problemi al risveglio U

n pompiere, coraggioso e pieno di buona volontà, era dormiglione. Di notte, quando la sirena suonava, egli era sempre l’ultimo ad alzarsi e l’ultimo ad arrivare. “Così non può andare!” pensava il pompiere. “Devo trovare il modo di svegliarmi!”

C’era un pompiere che ............................

Stava pensando addirittura di non andare a dormire, quando sentì un soffio di vento gelido che penetrava da una fessura. Questo gli fece ricordare che non riusciva a dormire al freddo. – Ho trovato! – gridò allegramente. Legò le sue coperte a quelle dei letti vicini e poi si mise a dormire.

Un giorno sentì freddo e ........................

................................................................................ ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................

................................................................................ ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................

Nel mezzo della notte, la sirena d’allarme suonò. Tutti gettarono indietro le coperte e, così facendo, scoprirono anche il pompiere dormiglione, che aveva legato le sue coperte alle altre! Il pompiere dormiglione si svegliò di colpo, si vestì in un lampo e fu il primo ad arrivare sul posto.

................................................................................

Da allora, oltre che coraggioso, fu sempre anche il primo ad arrivare: perciò fu promosso Capo dei pompieri.

................................................................................

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RIASSUMERE UN T EST O Nel riassumere bisogna evitare i discorsi diretti e i dialoghi, che vanno sostituiti dai discorsi indiretti.

Nel testo il primo dialogo è riassunto con il discorso indiretto, cioè con frasi che comunicano lo stesso contenuto senza ripetere le parole pronunciate dai protagonisti. Ora continua tu.

Un frutto straordinario

Z

ia Sara e zio Gianni erano in giardino. – Gianni! Vieni subito qui a vedere! – Che cosa? – Una pesca! – Una che? – Una pesca! Là in cima, sul ramo più in alto. Non la vedi? – Penso che tu ti stia sbagliando, mia cara. Quell’albero non ha mai dato un solo frutto. – Ma adesso ne ha uno. Guarda! – Mi fai venire inutilmente l’acquolina in bocca. Quest’albero non ha mai fatto neanche un fiore, figurarsi una pesca! Sul ramo più in alto, dici?... Beh, che mi venga un colpo! C’è veramente una pesca! – E anche bella grossa! – Mi sembra matura. – Allora perché non la mangiamo? – Chiamiamo Gigetto. Lui, che è piccolo e agile, si arrampicherà sull’albero. – Hai ragione. Gigeeettoooo!!! Arrampicati su quell’albero e cogli quella magnifica pesca. La vedi? – Sì zietta, la vedo. Gigetto si avvicinò alla pianta e cominciò ad arrampicarsi. Roald Dahl, La pesca gigante, Salani

Zia Sara e zio Gianni erano in giardino. Zia Sara vide una pesca sull’albero e chiamò il marito.

Il marito .............................................................. ................................................................................. ..................................................................................

Poi però .............................................................. .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. ..................................................................................

I due decisero ................................................. .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. ..................................................................................

125


RIASSUMERE UN T EST O Nel riassunto le sequenze descrittive vanno ridotte perché non sono indispensabili al fine della comprensione del significato. Riassumi le seguenti sequenze descrittive utilizzando il minor numero di parole possibile.

Tosca

T

osca era sempre in movimento: parlava gesticolando; camminava saltellando; stava seduta dondolandosi sulla sedia; dormiva rotolandosi fra le coperte... In classe non riusciva mai a stare ferma: si alzava per andare a fare la punta alla matita, chiedeva spesso di uscire per andare in bagno e quando stava un poco seduta agitava i piedi.

Tosca era una bambina ................................. ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... .....................................................................................

Palla di pelo

E

ra assolutamente ripugnante: la sua testa era enorme e da essa uscivano direttamente due piedini piccolissimi... Aveva una bocca molto grande, due occhietti azzurrognoli e due braccia lunghissime e sottili che uscivano dalle orecchie... Aveva peli dappertutto, sul naso, sui piedi, sulla schiena, sui denti e sugli occhi.

Era .............................................................................. ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................

Henriette Bichonnier, Il mostro peloso, E. Elle

Un’oasi

A

lcuni angoli dello stagno erano particolarmente belli e offrivano riparo ad animali di diverse specie. Castori dalla folta pelliccia, una sgargiante coppia di anatre selvatiche, un airone cinerino che sguazzava nell’acqua bassa, un cervo venuto a bere sulla riva, due tartarughe centenarie che si scaldavano al sole...

...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................

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RIASSUMERE UN T EST O Nel riassunto per legare le frasi bisogna utilizzare i connettivi: • logici: perciò, sebbene, infatti, perché...; • di tempo: prima, dopo, in seguito...; • di spazio: davanti, dietro, qua, là... Leggi il testo.

Giocare con la fantasia

E

ravamo nati lo stesso giorno in due villette vicine all’aeroporto. E dal momento in cui avevamo imparato a correre, giocavamo alle missioni spaziali con gli aerei. Subito dopo la scuola inforcavamo le biciclette e ci precipitavamo al campo abbandonato vicino alle piste. I viaggiatori facevano i biglietti e prendevano posto gratuitamente nei nostri speciali mezzi spaziali di cartone. Sceglievamo gli imballaggi dei frigoriferi o delle lavatrici, più puliti e più robusti di quei ridicoli cartoni da supermercato. Praticavamo due buchi per le braccia, due per le gambe. Quando l’aereo cominciava a rollare sulla pista, correvamo insieme a lui lungo la recinzione dell’aeroporto, nei nostri enormi veicoli, spalancando le braccia come fossero ali. Quando accelerava, ci lanciavamo a rotta di collo. Quando dava il gas, il rumore si faceva insopportabile, la terra tremava. Allora urlavamo a squarciagola per coprire il rombo dei motori. Prendevamo velocità e decollavamo... Virginie Lou, Gli avventurieri del silenzio, Motta Junior

Questo è il riassunto del testo che hai appena letto. Collegalo con i connettivi adatti, scegliendo tra quelli elencati: vicino • poi • quando • lungo • dopo • sempre Due bambini giocavano ......................................................... alle missioni speciali con gli aerei. .........................................................

la scuola andavano al campo ......................................................... all’aeroporto.

Sceglievano gli imballaggi dei frigoriferi o delle lavatrici, praticavano due buchi per le braccia e due per le gambe. .........................................................

l’aereo rollava sulla pista, correvano insieme a lui

la recinzione dell’aeroporto, spalancando

.........................................................

.........................................................

le braccia come fossero ali.

127


RIASSUMERE UN T EST O Leggi il testo diviso in sequenze. Per ogni sequenza trova una frase che la sintetizzi. Ricorda che non puoi usare il discorso diretto.

Il palazzo di gelato

U

na volta, a Bologna, fecero un palazzo di gelato proprio sulla piazza Maggiore e i bambini venivano da lontano a dargli una leccatina. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................

Il tetto era di panna montata, il fumo dei comignoli di zucchero filato, i comignoli di frutta candita. Tutto il resto era di gelato. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................

Un bambino piccolissimo si era attaccato a un tavolo e gli leccò le zampe una per una, finché il tavolo gli crollò addosso. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................

Una guardia del comune, a un certo punto, si accorse che una finestra si scioglieva. I vetri erano di gelato alla fragola e si squagliavano. – Presto! – gridò la guardia. E giù tutti a leccare più presto, per non lasciare andare perduta una sola goccia di quel capolavoro. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................

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RIASSUMERE UN T EST O

– Una poltrona! – implorava una vecchina, – una poltrona per una povera vecchia. Chi me la porta? Coi braccioli, se è possibile. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................

Un generoso pompiere corse a prenderle una poltrona di gelato alla crema e pistacchio, e la vecchietta, tutta beata, cominciò a mangiarla proprio dai braccioli. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................

Fu un gran giorno, quello, e per ordine dei dottori nessuno ebbe mal di pancia. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................

Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi

Ora riscrivi le frasi sintesi collegandole fra loro con i connettivi corretti di spazio, di tempo e logici: otterrai il riassunto. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

129


RIASSUMERE UN T EST O Leggi il testo e suddividilo in sequenze. Sono 7. Poi scrivi una frase che riassuma ogni sequenza.

I primi ripari

L

a specie a cui apparteniamo tu ed io si chiama Homo sapiens e si è evoluta a partire da un ceppo di scimmie antropomorfe. Al giorno d’oggi siamo tantissimi, di norma non abbiamo problemi di disponibilità di cibo e nessun animale feroce ci aggredisce nottetempo, eppure nelle nostre case cerchiamo protezione. Un bisogno che spinse gli uomini, già centinaia di migliaia di anni fa, a cercare riparo nelle cavità più facili e più ovvie da occupare: le caverne naturali. Un’altra soluzione ovvia fu quella di costruirsi ripari con materiali facili da raccogliere e accatastare: rami, foglie, pelli. La prima casa che l’uomo si fabbricò tutta intera fu quindi una capanna. Con il passaggio a società più stanziali e organizzate, la capanna diventò sempre più solida e comoda: fatta di tronchi, canne, fango. Quando iniziarono a essercene tante, le capanne vennero organizzate in villaggi. In alcuni luoghi l’uomo cercò di migliorare anche la sicurezza e, non avendo a disposizione serrature e antifurti, si ingegnò con piattaforme poggiate su pali: le palafitte. Il passaggio graduale dalla raccolta alla coltivazione portò con sé la possibilità di creare società più numerose e complesse: fu così possibile far nascere le prime città. Anna Lavatelli, Elve Fortis de Hieronymis, Gioca la storia, Mondadori

Sequenza 1

...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

Sequenza 2

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Sequenza 3

...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

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RIASSUMERE UN T EST O Sequenza 4

...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

Sequenza 5

...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

Sequenza 6

...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

Sequenza 7

...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

Ora fai il riassunto del testo usando i connettivi per collegare le sette frasi sintesi. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

131


RIASSUMERE UN T EST O Per riassumere un brano scritto in prima persona è necessario trasformarlo in terza persona. Infatti quando riassumi non vivi direttamente i fatti, ma li racconti.

Leggi il testo e poi riscrivilo in terza persona.

L’alpinista

P

rovo ad arrampicarmi lungo la parete rocciosa. Sento sotto le dita il freddo della pietra, l’umido della poca neve che ancora riempie le crepe. Mi spavento quando, nel silenzio, sento lo stridio dell’aquila che risuona improvviso nel cielo. Guardo verso l’alto e mi sento rassicurato: la parete rocciosa sta per finire lasciando il posto al verde dell’erba. Ho preso questa scorciatoia ma è stata una scelta faticosa e ho rischiato di farmi male veramente.

L’alpinista prova ad arrampicarsi

....................................................................................................................................................................

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RIASSUMERE UN T EST O Puoi riassumere un testo anche con la tecnica della sottolineatura. Bisogna procedere così: • sottolineare le informazioni principali; • riscrivere le frasi sottolineate facendo attenzione a collegarle bene fra loro. In questo racconto sono sottolineate le informazioni più importanti. Leggilo attentamente, quindi riscrivi le frasi sottolineate collegandole fra loro per ottenere il riassunto.

Caterina

P

er Caterina era il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive. Quella mattina fu molto occupata. La signora tigrata dette da fare degli esercizi sul libro di matematica. Caterina finì in fretta senza errori. Poi scrisse il diario delle vacanze e lesse tre pagine del libro di lettura. Nel pomeriggio la signora tigrata disse a tutti di infilare i grembiuli: era l’ora della pittura. Caterina si sedette vicino al suo amico Tim. Si divisero i vasetti di tempera gialla, rossa e blu e il vasetto dell’acqua per lavare i pennelli. Caterina dipinse una casa con un tetto rosso e una porta blu. Poi dipinse un sole giallo brillante nel cielo. Ma quando dovette dipingere l’erba disse: – Signora tigrata, avrei bisogno del verde. – Mescola un po’ di giallo e un po’ di blu – disse la signora tigrata. Caterina mescolò i colori e spuntò il verde. Poi la signora tigrata le fece vedere che mescolando il rosso e il giallo si otteneva l’arancione. Così Caterina finì il suo disegno, con un bel prato verde a fiorellini arancioni. Georgie Adams, Selina Young, Un anno pieno di storie, Mondadori

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133


RIASSUMERE UN T EST O Le tecniche del riassunto che hai appreso sono utili anche per studiare. Segui questa scaletta: • leggi il testo più volte; • suddividi il testo in sequenze; • dai un titolo a ogni sequenza; • sottolinea le informazioni principali; • riassumi il testo sul quaderno; • esponi a voce il riassunto; • se può esserti utile, trasforma il riassunto in schema. Leggi il seguente testo a bassa voce almeno due volte. È già stato diviso in sequenze. Alla prima sequenza è stato dato un titolo e sono state sottolineate le informazioni principali. Prosegui tu il lavoro.

Le piramidi di Giza Sequenza 1 Le piramidi di Giza Sull’altopiano di Giza si trovano i complessi funerari più famosi e interessanti dell’Antico Egitto. Tra di essi, le famose piramidi di Giza. Le tre piramidi sono collocate in ordine di grandezza e di antichità: dalla più grande alla più piccola e dalla più antica a quella più recente. Le piramidi furono costruite nel corso di tre generazioni: Cheope realizzò la più grande, suo figlio Chefren la seconda e il nipote Micerino la terza. Il rivestimento esterno di queste piramidi si conservò fino al Medioevo, quando fu asportato per avere materiale di buona qualità destinato alla costruzione di case della città de Il Cairo. Sequenza 2 .............................................................................................................................................................................. La piramide di Cheope, chiamata anche Grande Piramide, è la più antica (2605-2580 a.C.) e la più alta, con i suoi 146 metri. Si calcola che sia formata da più di due milioni di blocchi di pietra di due tonnellate e mezzo ciascuno. Sequenza 3 .............................................................................................................................................................................. La piramide di Chefren è più piccola di quella di Cheope, anche se a guardarla si direbbe più grande per il fatto che è costruita su un terreno più alto di 10 metri. Con i suoi 136,3 metri di altezza e 215,25 di lato, è l’unica delle tre piramidi a conservare lo strato di pietra calcarea che ricopre la sua cuspide.

134


RIASSUMERE UN T EST O Sequenza 4 ......................................................................................................................................... La terza piramide di Giza è quella di Micerino. Con i suoi 65,50 metri di altezza e i 103 di lato è la più piccola, ma è anch’essa molto solida e si presenta con una breccia su un lato dovuta al figlio di Saladino, un grande condottiero. Egli si appropriò di alcuni blocchi; in realtà avrebbe voluto smantellare l’intera piramide per cercare il ricco corredo funerario di Micerino, ma l’impresa non gli riuscì. Sequenza 5 ................................................................................................................... Le tre piramidi non si trovano in posizione isolata in mezzo al deserto come si potrebbe immaginare, ma a ridosso delle costruzioni dell’odierna città de Il Cairo, capitale dell’Egitto. Alessandro Bongioanni, Il grande libro dell’Antico Egitto, De Agostini

Ora usa le informazioni sottolineate e i sottotitoli per riassumere il testo. Ricorda poi di esporre a voce il tuo riassunto. Sull’altopiano di Giza si trovano le piramidi ............................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................

Le informazioni sottolineate e i sottotitoli ti possono aiutare anche a compilare uno schema, utile ai fini della memorizzazione. LE PIRAMIDI DI GIZA sono in ordine di altezza e di antichità.

LA ....................................................................... ............................................................................... ...............................................................................

LA PIRAMIDE DI CHEOPE è la più grande, la più antica e la più alta.

Le piramidi di Giza

...............................................................................

LA PIRAMIDE DI ......................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

135


RIASSUMERE UN T EST O Puoi riassumere il contenuto di una descrizione attraverso uno schema.

Leggi la descrizione, poi completa lo schema.

Tobia

T

obia era un semplice gatto grigio, più meticcio che di razza pregiata, dal pelo soffice e lucido. I simpatici occhietti verdi erano sempre alla ricerca di prede. Tobia amava salire sugli alberi per rincorrere gli uccelli ed era bravissimo a dare la caccia ai topi. E poi sapeva fare una cosa rarissima: sapeva ridere! Faceva delle risate così belle che lo sentivano dappertutto. Era sua abitudine acciambellarsi sul divano, miagolare quando aveva fame e salire sui tetti. Una volta salito sul tetto di casa, si sedeva, restava ad ammirare il panorama e ogni tanto rideva.

Caratteristiche fisiche

Abitudini

Comportamento

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

.................................................................

Fai il riassunto seguendo lo schema. ........................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................

136


RIASSUMERE UN T EST O Dopo aver scritto il riassunto, ricorda di rileggerlo sempre per verificare che non ci siano errori ortografici, nella coniugazione dei verbi, nell’uso dei connettivi...

Ti proponiamo il riassunto di una favola. Leggilo con attenzione e sottolinea gli errori. Poi rispondi.

Il lupo e l’agnellino

U

n lupo viveva in un bel boscheto ai piedi di una montagna. Il lupo viveva viccino all’agnellino Bianchino, che andò spesso a brucare l’erbetta in un prato poco distante. Il lupo qualche volta, quando il pastore si allontanava, riusciva a gioca con lui. Un giorno si spinse fino alla fine del bosco e guardando tra gli alberi vide una casa. Nel prato giocavano felici un cane, un uccellino e un cavallo. Il lupo un po intimorito si avvicinò ai tre animaletti quando chiese loro: – Posso giocare con voi? Il cane e l’ucellino spaventati dissero di no, perché il cavallo si fidò di lui… e da quel giorno iniziò la loro amicizia. • Ci sono errori ortografici? • Ci sono errori nell’uso dei tempi verbali? • Ci sono errori nell’uso dei connettivi? • Ci sono descrizioni superflue? • Ci sono discorsi diretti?

Sì Sì Sì Sì Sì

No No No No No

Adesso riscrivi il riassunto in modo corretto. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

137


PROVA INVALSI

Mariluz e i bambini volanti 1

5

10

15

20

25

30

35

138

M

ariluz si collegò a internet. Nella barra di ricerca scrisse quella parola che non si toglieva dalla testa: volare. Poi premette il tasto Invio, per vedere che cosa succedeva. Lo schermo si riempì di link. Ne guardò alcuni. Improvvisamente, la sua attenzione fu attratta da un sito che si chiamava www.zainivolanti.com. Mariluz García aprì la pagina, incuriosita. E lì scoprì una nuova invenzione: un congegno della grandezza di una scatola di scarpe. Era in grado di far salire in alto una persona e portarla avanti e indietro nell’aria. Andava messo sulle spalle, dentro un piccolo zaino. Bisognava ancora perfezionarlo, a quanto sosteneva l’équipe di ingegneri. Per quella ragione cercavano volontari disposti a provarlo per poi dare conto del risultato. Mariluz non perse tempo. Si mise in contatto via e-mail con gli amici e le amiche del paese. Scrisse “Se il congegno non funziona, non ci rimetteremo niente, dal momento che ce lo inviano gratis. Che cosa ne pensate? Lo chiediamo?”. Le risposte non tardarono ad arrivare: “Va bene. Provare non costa niente”. Tre giorni dopo, Mariluz e i suoi amici andarono incontro al postino che consegnò loro cinque pacchetti, uno ciascuno. Prima di raccontare qualcosa a qualcuno, avrebbero provato gli zaini volanti di nascosto. Se tutto fosse andato bene, avrebbero fatto una dimostrazione nella piazza del paese. Attesero che si facesse sera. A poco a poco le finestre si andarono chiudendo. Quando il paese fu al buio, Mariluz e la sua banda uscirono in strada quatti quatti. Il gruppetto dei cinque si ritrovò davanti alla fontana. E si aiutarono l’uno con l’altro a indossare gli zaini. – Sssst… Non fate rumore. Al tre tiriamo il cordone. Vediamo se questa volta voliamo! La gente dormiva tranquilla. Improvvisamente – patapum! – nel silenzio della notte rimbombarono cinque esplosioni una più rumorosa dell’altra. – Che succede? – Saltarono tutti fuori dal letto. – Ci sono i fuochi d’artificio? In questo periodo? Che strano! Si affacciarono alle finestre. Cinque bambini andavano e venivano sopra i tetti, veloci come razzi. Chiedevano aiuto gridando perché nessu-


PROVA INVALSI

40

45

50

55

no di loro sapeva come fermare gli zaini volanti. L’avventura non avrebbe potuto finire peggio di così. Luisa Fernanda, la figlia della panettiera, fu la più fortunata perché atterrò su un mucchio di paglia che attutì il colpo. Pedro e Raúl, i figli del pastore, finirono il primo nel letamaio dei maiali, coperto di sudiciume fino alle orecchie, il secondo nella rete di un campo di calcio, come fosse un pallone. Paquita, la bambina elegante del paese, la figlia della sindaca, cadde di testa, con i suoi nastri tra i capelli, le sue scarpe di vernice e il suo vestito a fiori, in uno stagno pieno di rane e rospi, e fango e insetti che le facevano uno schifo terribile. E a Mariluz, poverina, mentre volava… che dico volava?, mentre andava sparata nell’aria, le si impigliarono i pantaloni alla banderuola della chiesa. Sua madre accorse spaventatissima: – Mariluz, bambina mia, che fai lì in alto? – Mamma, mamma – disse, tremando di paura, Mariluz, – chiedi a qualcuno di farmi scendere. Presto, per favore. Poco dopo, si sentì in lontananza la sirena del camion dei pompieri. Il camion entrò in paese a gran velocità. Un pompiere salì con una scala altissima fino al tetto della chiesa, prese Mariluz tra le braccia e con molta delicatezza la portò giù, in piazza. Mariluz abbracciò sua madre. Quello spavento fece passare ai bambini del paese la voglia di ficcarsi in brutte e pericolose avventure. Tutti tornarono ai giochi consueti. Ferdinando Aramburu, Mariluz e le sue strane avventure, Guanda

139


PROVA INVALSI PROVA A A1 Mariluz si collega a internet (riga 1). Che cos’è?

A. B. C. D.

Rete di collegamenti elettrici. Rete di collegamenti informatici in tutto il mondo. Insieme di fili collegati fra loro. Una grande ragnatela formata da fili del telefono.

A2 Qual è la parola che Mariluz non riesce a togliersi dalla testa?

A. B. C. D.

Internet. Invio. Volare. Scrivere.

A3 Che cosa scopre la bambina (righe 6-9)?

A. B. C. D.

Uno zaino volante. Un congegno da mettere dentro a uno zaino. Una scatola da scarpe. Uno zaino magico.

A4 Una “équipe di ingegneri” (riga 10) è un:

A. B. C. D.

gruppo di ingegneri che collaborano a un progetto. gruppo di amici che fanno lo stesso lavoro. insieme di persone che fanno mestieri diversi. gruppo di ingegneri che parlano la stessa lingua.

A5 Perché gli ingegneri cercano volontari (righe 10-12)?

..................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................

A6 Nella frase “Bisognava ancora perfezionarlo” (righe 9-10), “lo” si riferisce:

A. B. C. D.

all’ingegnere. a Mariluz. al congegno. allo zaino.

A7 Mariluz come contatta i suoi amici (riga 13)? Tramite:

A. B. C. D.

140

telefono. messaggio su Whatsapp. e-mail. cartolina.


PROVA INVALSI A8 La frase “Provare non costa niente” (righe 17-18) con quale di queste

espressioni può essere sostituita? A. Provare è gratis. B. È difficile ma possiamo provare. C. Tentar non nuoce. D. La gallina ha le uova d’oro.

A9 Riscrivi la seguente frase che trovi nelle righe 25-26, sostituendo le parole

sottolineate senza cambiarne il significato: “Mariluz e la sua banda uscirono in strada quatti quatti”. .....................................................................................................................................................................................

A10 Chi è che pensa “ci sono i fuochi d’artificio” (righe 32-33)?

A. B. C. D.

I bambini del paese. La gente del paese. Gli uomini del paese. Le donne del paese.

A11 I cinque bambini gridavano (riga 35) perché:

A. B. C. D.

volavano. erano felici. non sapevano come fermare gli zaini volanti. non funzionava il freno dello zaino.

A12 Leggi queste frasi e segna con una X se sono vere (V) o false (F).

• La figlia del panettiere cade su un mucchio di paglia.

V F

• Un figlio del pastore cade nello stagno.

V F

• Un figlio del pastore cade nel letamaio.

V F

• La figlia della sindaca cade sul tetto della chiesa.

V F

• Mariluz cade tra le braccia di un pompiere.

V F

A13 Lo stagno (righe 44-45) è pieno di:

A. B. C. D.

rospi, rane, anatre e fango. rane, insetti, anatre e fango. insetti, rane, fango, lumache. insetti, rane, rospi e fango.

141


PROVA INVALSI A14 Come si chiamano i 5 bambini?

1

...................................................................................

2

...................................................................................

3

...................................................................................

4

...................................................................................

5

...................................................................................

A15 Dopo questa avventura i bambini:

A. B. C. D.

hanno ancora voglia di volare. hanno voglia di una nuova avventura. non hanno voglia di avventure pericolose. non vogliono più volare.

PROVA B B1 Segna con una X le parole scritte correttamente.

congegno ingeniere palia ponpieri aniello montania

congienio ingegnere pallia pompieri agnello montagnia

congiegno ingieniere paglia pombieri agniello montagna

B2 Nella riga 58 la parola “consueti” significa:

A. B. C. D.

abituali. insoliti. eccezionali. casuali.

B3 Leggi la frase (righe 7-8): “Era in grado di far salire in alto una persona

e portarla avanti e indietro nell’aria”. Quante preposizioni ci sono? A. Quattro: due semplici e due articolate. B. Quattro: tre semplici e una articolata. C. Cinque: tre semplici e due articolate. D. Cinque: due semplici e tre articolate.

142


PROVA INVALSI B4 Leggi la seguente frase (righe 21-22): “Prima di raccontare qualcosa a

qualcuno, avrebbero provato gli zaini volanti di nascosto”. I due verbi presenti sono coniugati: A. all’infinito passato e al condizionale passato. B. all’infinito presente e al condizionale presente. C. all’infinito presente e al condizionale passato. D. all’infinito passato e al condizionale presente. B5 Nella seguente frase alcuni nomi sono scritti con la lettera maiuscola

e altri con la minuscola. Sottolinea in rosso quelli che devono essere scritti con la lettera maiuscola e in blu quelli che invece devono essere scritti con la lettera minuscola. “Luisa fernanda, la figlia della Panettiera, atterrò su un mucchio di Paglia che attutì il colpo.” B6 Quale di questi verbi è un sinonimo di “attutire” (riga 39)?

A. B. C. D.

Interagire. Inasprire. Mitigare. Espandere.

B7 Segna la divisione in sillabe corretta della parola “esplosioni” (riga 30):

A. B. C. D.

espl-osio-ni e-splo-sio-ni esplo-sio-ni e-splo-si-oni

B8 L’aggettivo “spaventatissima” (riga 48) è di grado:

A. B. C. D.

positivo. comparativo di maggioranza. superlativo assoluto. superlativo relativo.

B9 Nella frase “Mariluz e i suoi amici andarono incontro al postino che

consegnò loro cinque pacchetti” (righe 19-20), “che” ha la funzione di: A. congiunzione. B. pronome relativo. C. aggettivo. D. avverbio.

143


PROVA INVALSI B10 Nella frase “Quando il paese fu al buio...” (riga 25), “quando” è:

A. B. C. D.

un pronome. un avverbio una congiunzione. un aggettivo.

B11 Leggi la seguente frase e sottolinea i verbi: “... disse, tremando di paura,

Mariluz, – chiedi a qualcuno di farmi scendere” (righe 50-51). Quindi scrivili nella tabella e completala indicando il modo e il tempo di ognuno.

VERBO

MODO

TEMPO

B12 Nella frase “Improvvisamente, la sua attenzione fu attratta da un sito...”

(riga 4), “improvvisamente” è: A. un pronome. B. un avverbio. C. una congiunzione. D. un aggettivo.

144


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