PetTrend Novembre 2020

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IN QUESTO NUMERO: INTERVISTA: MORANDO VERSO UN'EUROPA PET FRIENDLY IL MERCATO DELLE CUCCE E DEI CUSCINI NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL NEGOZIANTE ANNO 9 • N° 9 • NOVEMBRE 2020

Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790


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EDITORIALE

UN SUCCESSO PER IL PET FOOD

ITALIANO

I MARCO MORESCO

n ottobre la pandemia è tornata ad alzare la testa in Europa come in altre parti del mondo. La ripresa della vita scolastica e lavorativa dopo la pausa estiva ha probabilmente innescato la ripartenza dei contagi, imponendo il ricorso a misure di contenimento per contrastare la diffusione dell’infezione da Covid19. L’economia langue e molte attività continuano a pagare un prezzo molto alto per far fronte all’emergenza. In questo quadro, tutt’altro che roseo, vogliamo tuttavia continuare a vedere i segnali positivi che la realtà comunque offre e che in questi momenti difficili devono rappresentare lo spunto per guardare al futuro con fiducia. Per quanto riguarda la crisi economica mondiale innescata dalla pandemia, il fatto positivo tra le tante notizie preoccupanti è la ripartenza della Cina. Il colosso asiatico sembra infatti aver fermato la diffusione del contagio e con la crescita del PIL registrata nel terzo trimestre sta dimostrando che i timidi segnali positivi già avvertiti in primavera erano le anticipazioni di una ripresa reale. Con tutte le cautele del caso, questa notizia deve farci ben sperare, tenuto conto che la Cina è stata il primo Paese ad affrontare il Covid-19 e oggi, fino a prova contraria, appare il primo a essere uscito dall’emergenza sanitaria e il primo a dare concretezza a quel rimbalzo economico tanto atteso anche in Occidente. Per il nostro settore si tratta di segnali particolarmente apprezzabili, se pensiamo alla recente ulteriore apertura fatta dalla Repubblica Popolare Cinese al pet food Made in Italy. È infatti dei primi di ottobre la notizia che dieci nuovi impianti italiani sono stati autorizzati a produrre alimenti per animali da compagnia da esportare in Cina. Un risultato estremamente importante, ottenuto grazie alla qualità del pet food nostrano, alle garanzie fornite dal sistema di controllo dei servizi veterinari italiani, nonché all’impegno del ministero della Salute e dell’Ambasciata d’Italia a Pechino, come ha tenuto a precisare per l’occasione Antonella Baggini, segretario generale di Assalco (Associazione Nazionale Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia). Grazie a questo successo, che va attribuito al “Sistema Paese” nel suo complesso ma che vede la nostra industria chiaramente protagonista, le aziende italiane che possono oggi esportare pet food in Cina sono: Acel Pharma Srl, Adragna Alimenti Zootecnici Srl, Befood Srl, Diusa Pet Srl, EffeEffe Pet Food Spa, Landini Giuntini Spa, Mister Pet Spa, Monge & C. Spa, Morando Spa, Nestlé Italiana Spa, New Pet food Italia Srl (ora Nutriamo Srl), Np Industries Spa, Prosol Spa, Russo Mangimi Spa, Sanypet Spa. Le possibilità che si aprono sono davvero notevoli: con circa un miliardo e 400 milioni di abitanti e un reddito pro capite in costante crescita, la Cina rappresenta uno dei più fiorenti mercati del mondo, un’opportunità dal potenziale enorme non solo per le 15 aziende italiane produttrici di alimenti per animali da compagnia, ma per tutto il settore nel suo complesso che ha ragione di attendere benefici e ricadute positive da questa importante novità. ● PetTrend • Novembre 2020

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In questo numero

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Editoriale UN SUCCESSO PER IL PET FOOD ITALIANO

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Vitakraft ARRIVANO I JUMPERS, GLI SNACK SUPER APPETIBILI IN ESCLUSIVA PER I NEGOZI SPECIALIZZATI

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Wonderfood BONTÀ SENZA CEREALI! SCOPRI I NUOVI TOCCHETTI DI VERA CARNE GRAIN FREE FORMULA

Intervista CRESCERE TRA STORIA E INNOVAZIONE

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Alimentazione

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Monge

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Iniziative

Zoodiaco

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Mercato

PROLIFE PRESENTA LA NUOVA LINEA DI ALIMENTI UMIDI, TUTTO SECONDO NATURA

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Bama Pet

Morando MIOCANE E MIOGATTO SENSITIVE: I NUOVI PRODOTTI DI MORANDO DEDICATI AI PET CON CUTE E INTESTINO SENSIBILI

Rapporto Assalco - Zoomark 2020 LA RICERCA DEL BENESSERE

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DATE DI SCADENZA E CORRETTA CONSERVAZIONE MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN “SOLO” PER UN’EUROPA PETFRIENDLY QUALITÀ, ESTETICA E... FUNZIONALITÀ

ACCESSORI: CUCCIA PASHA


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Vitakraft - Italia S.p.a. Tel.: 075 965601 E-mail: info@vitakraft.it - www.vitakraft.it

ARRIVANO I JUMPERS, GLI SNACK SUPER APPETIBILI IN ESCLUSIVA PER I NEGOZI SPECIALIZZATI Vitakraft lancia una linea completa con 10 snack alla carne per tutte le esigenze: coccole, premio e igiene dentale

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itakraft ha appena lanciato a livello mondiale i nuovi snack per cani Jumper’s. Una linea dal grande potenziale di vendita sviluppata appositamente per il canale specializzato. L’assortimento è composto da 10 snack di alta qualità realizzati con un’elevata percentuale di carne e per questo estremamente appetibili. Una gamma ben armonizzata con tre sotto linee: “Delights”, “Minis” e “Dental” per coprire tutte le esigenze del proprietario del cane: coccole, premio e cura dei denti. La gamma è realizzata con materie prime selezionate, senza l’uso di cereali ma arricchita con gustosi ingredienti che ne incrementano l’appetibilità.

Ideali quindi per cani di piccola taglia o per l’addestramento. I Minis sono disponibili in 3 varianti: strisce al pollo; strisce al pollo con formaggio; monete di anatra.

JUMPER’S DENTAL - STICK DA MASTICARE PER PULIRE I DENTI IN MODO NATURALE Saporiti stick in pelle bovina, farciti con gustoso pollo. Ottimi per la pulizia meccanica dei denti mediante abrasione. Completamente naturali senza principi chimici. Disponibili in tre misure: S, M e L.

JUMPER’S DELIGHTS - DELIZIE DAL SAPORE STRAORDINARIO Specialità di carne ideali per le coccole, arricchite da gustosi ingredienti extra per quel tocco di gusto in più e preziosi ingredienti funzionali come acidi grassi omega 3 e omega 6 e fibre grezze. I Delights sono disponibili in quattro varianti: bocconcini di pollo con formaggio; bocconcini di pollo con formaggio e mela; ossi al calcio con anatra; sandwich al merluzzo con patate dolci.

JUMPER’S MINIS - PICCOLI SNACK GUSTOSI MA LEGGERI Deliziosi snack in piccoli pezzetti, perfetti come premio. Leggeri e gustosi con sole 3 kcal al pezzo.

Anche l’immagine e la comunicazione del prodotto viene valorizzata da Vitakraft con un pack accattivante dal design emozionale e con una finestra che permette una perfetta visibilità del prodotto all’interno. La differenziazione delle linee in tre colori, inoltre, dà un bel colpo d’occhio sullo scaffale. Per vendite fuori banco sono disponibili pratici display da 1/8 con crowner dedicati. ● PetTrend • Novembre 2020

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Ceva FESTE NATALIZIE SENZA STRESS PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE

Innovet UN CONDROSTRESS®(+) ANCHE PER IL GATTO

Digital marketing NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL NEGOZIANTE

Chemi-Vit IL PESCE È SERVITO!

Cani di razza

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Ricerche scientifiche

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Sacchettificio Corazza

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Comportamento

IL GOLDEN RETRIEVER

Razze feline IL SELKIRK REX

IL CANE È PIÙ RAZIONALE DELL’UOMO?

THE FUTURE OF PACKAGING SINCE 1925

Cerere-Pars I CROC PER I GATTI PIÙ ESIGENTI

CRESCITA FISICA E COMPORTAMENTALE

Questioni legali IL CONTRATTO DI LAVORO A TERMINE

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Attualità

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Costume e società

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Acquariologia

PET E PANDEMIA: LO STATO DELL’ARTE

Annunci Azienda di livello internazionale, leader nella produzione di petfood, nel quadro del suo sviluppo e al fine di rafforzare ulteriormente la rete di vendita sul territorio nazionale cerca AGENTI COMMERCIALI per le seguenti aree territoriali: Lazio - Abruzzo - Piemonte - Liguria - Bergamo - Brescia – Mantova - Friuli Venezia Giulia.

Marca Pet MARCA PET, IN COLLABORAZIONE CON ZOOMARK INTERNATIONAL, IL 13 E 14 GENNAIO A BOLOGNAFIERE

In questo numero

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Marketing PET CARE 2020: LE PROMOZIONI A CONFRONTO

COME FARNE UN EREDE

GLI MBUNA

Si richiede: - Esperienza pregressa nel settore; - Massima serietà; - Forte motivazione al raggiungimento degli obiettivi; - Autonomia organizzativa in linea con le strategie aziendali; - Ottime capacità di comunicazione e relazionali; - Utilizzo dei principali strumenti di comunicazione informatica. Si offre: - Pacchetto di prodotti innovativi dall’alto profilo tecnico-scientifico supportati da ricerche scientifiche documentabili e da numerose e originali iniziative commerciali. - Ottime opportunità di crescita professionale; - Reali possibilità di sviluppo e di guadagno - Provvigioni di sicuro interesse - Formazione costante sui prodotti in vendita; - Importanti supporti commerciali e di marketing (sell-in e sell-out)

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Inviare curriculum vitae a info@chemivit.com RIFERIMENTO n......


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Servizio Clienti Numero Verde 800 555 040 www.oasy.com

BONTÀ SENZA CEREALI! SCOPRI I NUOVI TOCCHETTI DI VERA CARNE GRAIN FREE FORMULA Ingredienti di qualità e appetibilità straordinaria fanno del nuovo alimento Oasy un prodotto di punta delle linee umido cane

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a gamma Oasy Grain Free Formula cresce e si amplia grazie all’introduzione del nuovo alimento umido per cani senza cereali. Una bontà che si apprezza immediatamente, grazie al suo profumo invitante e all’aspetto visivo unico. L’alimento infatti è costituito da squisiti tocchetti di vera carne per i cani adulti e finissimo macinato per i cuccioli, uniti solamente a verdure, preparati nel loro semplice brodo di cottura. Una sola fonte di proteine animali garantisce la massima digeribilità e lo rende ideale anche per cani con sensibilità alimentari, intestinali o cutanee. La variante Puppy è disponibile nel gusto Agnello con Verdure e contiene il 94% di macinato di carne. Le varianti Adult includono invece il 50% di tocchetti di carne e sono disponibili nei gusti Pollo con pomodorini e verdure, Maiale con zucca e broccoli, Tacchino con verdure, Manzo con zucchine e carote. La pratica lattina, disponibile nei due formati da 200gr per cani Small/Mini e 400gr per Medium/Large, consente un utilizzo ottimale in base alla taglia e riporta una grafica coerente con la Linea Dry per una massima visibilità e riconoscibilità a scaffale.

NUOVI GUSTI DRY GRAIN FREE FORMULA CANE E GATTO PER UNA GAMMA SEMPRE PIÙ COMPLETA Gli alimenti secchi Grain Free Formula si arricchiscono di due nuovi gusti che rendono la gamma sempre più ampia per rispondere al meglio alle esigenze dei proprietari di pet: gusto Maiale per la linea cane e Tacchino per la linea gatto. Entrambi con una sola fonte di proteine animali, contengono rispettivamente il 50% di Maiale e il 60% di Tacchino. L’assenza di cereali, l’elevato contenuto di carne e l’integrazione di frutta e verdura denotano ancora una volta l’attenzione di Oasy al massimo benessere di cani e gatti e rispondono alla domanda sempre crescente di alimenti preparati con ingredienti di qualità, poveri di cereali e ricchi di carne. Nel pieno rispetto della filosofia nutrizionale Oasy, la linea Grain Free Formula è senza glutine e senza aggiunta di coloranti e aromatizzanti artificiali, senza Ogm e soia. Cruelty-free. Contatta il tuo agente di zona o il Servizio Clienti Oasy al Numero Verde gratuito 800 555040 per averlo subito nel tuo negozio! ● PetTrend • Novembre 2020

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INTERVISTA

“DI PIÙ E OLTRE, SEMPRE” È LA FILOSOFIA ALLA BASE DI MORANDO, CHE HA FATTO DELL’UNIONE TRA TRADIZIONE E SPIRITO INNOVATIVO IL PROPRIO PUNTO DI FORZA, AFFERMANDOSI TRA LE PRINCIPALI AZIENDE DEL PET FOOD IN ITALIA

CRESCERE TRA STORIA E INNOVAZIONE

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ondata nel 1955 a Neive, in provincia di Cuneo, Morando è oggi tra i principali protagonisti del pet food nazionale. Il suo ricco assortimento è caratterizzato da alimenti di qualità, sicuri e in grado di rispondere in maniera efficace alle esigenze nutrizionali di cani e gatti di ogni razza ed età. Due stabilimenti produttivi tecnolo-

Giuliano Rombolà, Direttore Generale di Morando.

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gici ed ecosostenibili, rigidi controlli su materie prime e prodotti finiti nonché continui investimenti in marketing e ricerca & sviluppo sono alla base del successo aziendale, sia in Gdo che nel canale specializzato. Ne abbiamo parlato con Giuliano Rombolà, Direttore Generale di Morando. Stefania Colasuono: Quali sono i valori su cui si fondano le attività dell’azienda? Giuliano Rombolà: Enrico Morando è stato il pioniere del pet food in Italia: fu, infatti, il primo a ottenere l’autorizzazione a produrre cibo industriale per cani e gatti nel nostro Paese. Un’idea imprenditoriale che ha aperto la strada a un mercato del tutto sconosciuto e ha migliorato l’alimentazione e lo stile di vita degli amici a quattro zampe e dei loro proprietari. Sono molti i vantaggi portati da questo nuovo tipo di alimentazione: equilibrio nutrizionale del pasto, praticità e comodità, velocità di preparazione e somministrazione, vasta scelta di alimenti. Oggi Morando è un’azienda moderna, dinamica, dotata delle più avanzate tecnologie e in continua evoluzione. “Di più e oltre, sempre” è la vision che guida la strategia aziendale: il connubio tra tradizione e innovazione, da sempre nel nostro DNA, si traduce nell’impegno quotidiano a tra-

Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna

sformare l’esperienza accumulata negli anni in prodotti di grande qualità, capaci di dare risposte concrete ai bisogni dei clienti. Grazie ai continui investimenti in marketing e ricerca & sviluppo, l’azienda continua a innovare la propria offerta, sviluppando referenze che soddisfano al meglio le esigenze nutrizionali di cani e gatti di ogni razza, taglia ed età. SC: Con quali risultati chiuderete il 2020 e quali obiettivi vi siete prefissati per il prossimo anno? GR: Nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, la solidità dell’azienda e la capacità di adattarsi rapidamente e con flessibilità ai cambiamenti del mercato consentiranno a Morando di chiudere l’anno di esercizio 2020 con una crescita superiore al +10%. L’azienda continua a innovare la propria offerta, a sviluppare progetti per il 2021 in supporto ai partner del trade e a investire in sviluppo


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Nello stabilimento di Andezeno (TO) vengono prodotti gli alimenti secchi firmati Morando. Con una superficie di oltre cinquantamila mq, l’impianto è dotato delle più moderne tecnologie all’insegna dell’ecosostenibilità.

e ricerche di mercato, per comprendere e soddisfare sempre meglio le esigenze dei consumatori. Prosegue, inoltre, il rafforzamento della strategia di comunicazione omnichannel. SC: Com’è cambiato il settore per l’emergenza Covid e quali sfide attendono le aziende? GR: Nei prossimi mesi, la principale sfida per i player del nostro mercato sarà quella di far ripartire l’economia e tornare alla situazione pre-lockdown. Morando non ha chiuso l’azienda neanche per un giorno, ma ha comunque dovuto modificare in corso d’opera la propria operatività per supportare al meglio i partner e i clienti in un momento di grande cambiamento, che ha interessato sia i comportamenti di acquisto che le abitudini degli acquirenti (che vogliono, comunque, continuare a garantire ai propri pet un’alimentazione sana ed equilibrata). L’ampia gamma di prodotti offerta, con referenze per ogni livello di prezzo, ha reso questo tipo di alimentazione accessibile per tutti, anche per coloro che hanno minore disponibilità economica ma non rinunciano al benessere dei propri amici a quattro zampe. Crediamo, comunque, che il successo delle fasce superpremium continuerà anche nell’era post emergenza, dal momento che un’alimentazione di altissima qualità è ormai diventata prioritaria per la maggioranza dei pet owners.

SC: Come avete affrontato i primi mesi dell’anno, sia internamente che nella gestione dei rapporti con partner e clienti? GR: Adattandosi con tempestività alle nuove esigenze imposte dalle normative legate all’emergenza e ai conseguenti cambiamenti nel mondo del lavoro, Morando ha implementato rapidamente lo smart working per entrambe le sedi di Andezeno (TO) e Molfetta (BA) e ha scelto di sperimentare nuove modalità di incontro e condivisione con la forza vendita e i collaboratori di staff. Ha tenuto in forma digitale, per esempio, la convention sales annuale, con un filmato denso di contenuti informativi ed emozionali che ha fornito a tutte le persone coinvolte un quadro completo delle novità e degli obiettivi dell’azienda nei prossimi mesi. SC: Il vostro assortimento è distribuito sia in Gdo che nello specializzato: come si differenzia l’offerta? GR: Morando è presente in grande distribuzione con un’ampia gamma di prodotti specifici per soddisfare al meglio le esigenze di ogni pet. In questo canale, come in quello specializzato, l’azienda risponde ai nuovi trend con referenze premium e superpremium che garantiscono agli amici a quattro zampe un’alimentazione gustosa, variegata ed equilibrata. Per i gatti sterilizzati ha ideato la linea Migliorgatto Sterilized, rinnovata recentemente con ricette ancora più gustose e sempre attente ai loro

bisogni nutrizionali: un ridotto apporto di grassi e il mantenimento di un pH bilanciato delle vie urinarie. La linea Migliorcane e Migliorgatto Unico, invece, è pensata per tutti i cani e i gatti che prediligono alimenti privi di cereali e con un unico tipo di proteina animale. Nel 2019 la gamma è stata ampliata con le ricette Migliorcane Unico Toy (per cani di peso inferiore a 5 kg), che si distinguono per l’elevata appetibilità e favoriscono la masticazione, un corretto funzionamento intestinale e l’equilibrio emotivo. Migliorcane I Preferiti offre, infine, un’ampia varietà di prodotti umidi arricchiti da pappa reale e prodotti secchi con FOS & MOS per soddisfare le esigenze di ogni tipologia di cane. SC: Per quanto riguarda, invece, il canale specializzato? GR: In questo caso, l’azienda ha innovato la linea Morando Professional (con un re-branding pensato per aumentare la riconoscibilità aziendale e allineare la comunicazione dei suoi marchi all’interno del canale), che comprende più di 90 alimenti specifici di altissima qualità, realizzati con materie prime selezionate e racchiusi in eleganti confezioni, con una grande varietà di gusti, formati e caratteristiche nutrizionali specifiche per il benessere quotidiano di cani e gatti di ogni taglia ed età. La linea Miocane e Miogatto è disponibile nel canale specializzato e nelle farmacie: tutti i prodotti sono sviluppati secondo l’esclusiva formula My Nat-Pro, una combinazione di

Migliorgatto Sterilized è la linea dedicata ai gatti sterilizzati, con alimenti secchi e umidi, formulati ad hoc per rispondere alle loro specifiche esigenze nutrizionali.

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INTERVISTA

quotidiano impegno per il controllo della qualità e della sicurezza alimentare, è attivo nella ricerca di nuovi tipi di alimenti sempre più funzionali alla soddisfazione e al wellness dei pet. Inoltre, non realizza né commissiona alcuna sperimentazione su animali.

Morando SuperPetFood è la linea superpremium con alimenti privi di cereali, coloranti e conservanti e impreziosita dai superfood, ingredienti naturali ricchi di antiossidanti, fibre, vitamine, minerali e acidi grassi essenziali.

principi attivi di grande efficacia con un mix di estratti vegetali completamente naturali, che migliorano la stabilità e la biodisponibilità degli Omega 3 assunti con il cibo. Recentemente abbiamo lanciato sul mercato anche la linea Morando SuperPetFood, la nuova gamma superpremium che risponde a bisogni nutrizionali specifici e mette al primo posto il benessere degli animali grazie ad alimenti senza cereali, coloranti o conservanti, arricchiti da superfood, ingredienti ricchi di proprietà nutritive. SC: Come vengono studiate le formulazioni dei prodotti? GR: I nostri laboratori interni di ricerca e sviluppo dispongono di moderne attrezzature per analisi chimiche, strumentali e microbiologiche per il controllo qualità, dall’arrivo delle materie prime al prodotto finito: ne vengono effettuate oltre 7.500 all’anno. Il team di veterinari nutrizionisti presente in sede, oltre al

Morando Professional, disponibile nel canale specializzato, è composta da oltre 90 alimenti realizzati con materie prime selezionate, per cani e gatti di ogni razza ed età, racchiusi in eleganti confezioni.

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SC: Nell’ultimo anno avete ampliato il vostro assortimento? GR: L’ultima novità di prodotto è la linea superpremium per il canale specializzato Morando SuperPetFood, che offre una gamma ampia e completa di ricette “naturalmente super”, in grado di soddisfare le diverse esigenze nutrizionali grazie agli alimenti secchi e umidi per cuccioli o adulti, gatti e cani di ogni taglia, con una grande attenzione dedicata alle varie fasi di vita e ai bisogni fisiologici di tutti i pet. I prodotti - come detto precedentemente - sono privi di cereali, coloranti o conservanti, a base di salmone, anatra, agnello, manzo e tacchino e arricchiti dai superfood, ingredienti naturali che apportano nutrienti importanti. Morando, inoltre, ha sviluppato nuovi prodotti della linea Miocane e Miogatto per lo specializzato e le farmacie: alimenti a base di un’unica proteina di origine animale, pensati per le esigenze specifiche di cani e gatti con cute e intestino sensibili, che arriveranno sul mercato nei prossimi mesi. SC: Quali strategie comunicative adottate per dare massima visibilità alle vostre referenze? GR: Stiamo sostenendo importanti investimenti in comunicazione per aumentare la corporate brand awareness, sfruttando le potenzialità dei diversi canali media, classici e non. Siamo presenti in modo continuativo sulle principali testate di settore e, negli ultimi mesi, abbiamo realizzato importanti campagne tv e digital. Nel mese di luglio, l’azienda ha lanciato una campagna social e web geolocalizzata in ottica drive-to-store, dedicata alla linea superpremium Morando SuperPetFood, veicolata su FB, Instagram e sul network Ogury. La comunicazione di Morando SuperPetFood è proseguita a settembre con una nuova campagna tv e digital e con la ripresa dei Morando Superdays, gli appuntamenti informativi con un’esperta nutrizionista nei punti ven-

Migliorgatto e Migliorcane Unico sono le linee superpremium di Crocchette, Mousse e Paté senza cereali e con una sola proteina animale (tacchino, vitello, agnello, manzo o prosciutto).

dita aderenti delle principali città italiane. SC: La vostra produzione è suddivisa in due stabilimenti: quali sono i loro plus, in termini di innovazione e sostenibilità? GR: Nei due moderni stabilimenti - uno ad Andezeno (TO), dove si producono alimenti secchi, e l’altro a Molfetta (BA), dove viene prodotto l’umido, sviluppati su oltre 90 mila mq - trovano posto le più avanzate tecnologie per un processo produttivo all’avanguardia, caratterizzato da sistematici controlli di qualità in ogni sua fase. Entrambi sono certificati secondo standard internazionali di qualità e sicurezza alimentare. Siamo stati, per esempio, tra i primi produttori di pet food in Italia a ottenere con il massimo grado la certificazione IFS – International Food Standard – che testimonia il nostro impegno nel fornire ai clienti e ai consumatori prodotti sicuri e di qualità. In termini di sostenibilità, lo stabilimento di Andezeno possiede l’autorizzazione integrata ambientale per il comprovato utilizzo delle migliori tecnologie disponibili sul mercato (BAT - Best Available Tecniques) ed è stato oggetto negli ultimi anni di importanti modifiche impiantistiche per ottimizzare l’uso delle risorse. Lo stabilimento di Molfetta ha ottenuto risultati significativi nella riduzione dell’emissione di CO2, grazie al passaggio all’illuminazione LED, alla realizzazione di un impianto di cogenerazione con motore endotermico alimentato a gas metano per la produzione di energia elettrica e all’utilizzo del gas metano al posto dell’olio per la produzione di vapore. ●


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PUBBLIREDAZIONALE

Morando S.p.a. Via Chieri, 61 - 10020 Andezeno (TO) Tel. 011/9433311 - Fax 011/9434289 info@morando.it - www.morando.it www.facebook.com/morandopetfood

MIOCANE E MIOGATTO SENSITIVE: I NUOVI PRODOTTI DI MORANDO DEDICATI AI PET CON CUTE E INTESTINO SENSIBILI

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orando ha ampliato la linea superpremium Miocane e Miogatto, dedicata al canale specializzato e alle farmacie, con le nuove ricette Miocane Sensitive e Miogatto Sensitive, studiate dai veterinari nutrizionisti dell’azienda in risposta alle esigenze specifiche di cani e gatti con cute e intestino sensibili. Tutti i prodotti della gamma Miocane e Miogatto contengono la formula My Nat-Pro, una combinazione esclusiva di sostante naturali di grandissima efficacia: un mix di estratti vegetali, non OGM, composto da pompelmo, curcuma, rosmarino e chiodi di garofano con un’elevata efficacia antiossidante e di protezione dai radicali liberi (tre volte superiore alla vitamina E). Questa innovativa formula migliora inoltre la stabilità e la biodisponibilità degli Omega 3 assunti con il cibo.

Miocane Sensitive Adult Salmone (in sacco da 3 o 10 kg) e le Crocchette Miocane Sensitive Adult Mini ai gusti Salmone, Tacchino o Suino (in sacco da 1.5 kg). Per quanto riguarda gli alimenti umidi, la linea comprende il Patè Miocane Sensitive Adult ai gusti Suino, Tacchino, Manzo o Pollo (in vaschetta da 300 g) e il Patè Miocane Sensitive Adult Mini ai gusti Tacchino, Suino o Manzo (in vaschetta da 150 g). Per i gatti, invece, sono disponibili i Croccantini Miogatto Sensitive Adult ai gusti Tacchino o Salmone (in formato doypack da 400 g) oppure il Patè Miogatto Sensitive Adult ai gusti Pollo, Suino o Tacchino (in busta da 85 g).

Morando, la storia del pet food in Italia ●

Tutte le ricette Miocane Sensitive e Miogatto Sensitive contengono una singola fonte di proteine animali accuratamente selezionate e dall’elevato valore biologico, presenti in percentuale elevata, che rendono le ricette più gustose e soddisfano al meglio i fabbisogni amminoacidici dei cani e dei gatti. Sono inoltre arricchite da ingredienti innovativi in grado di dare risposte concrete alle esigenze nutrizionali dei pet più delicati. Le alghe Schizochytrium, contenute negli alimenti secchi della linea Sensitive, sono fonte di DHA, un acido grasso polinsaturo della famiglia degli Omega 3, che supporta il corretto funzionamento della barriera cutanea ed è quindi particolarmente indicato per cani e gatti con cute sensibile. La zeolite, di origine minerale, influenza positivamente la composizione della flora batterica intestinale (microbiota), essenziale per mantenere normali i processi digestivi. Gli alimenti umidi Sensitive sono invece privi di cereali. Per i cani è possibile scegliere tra le Crocchette PetTrend • Novembre 2020

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RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2020

NELLA SCELTA DELL’ALIMENTAZIONE PER I PROPRI ANIMALI DA COMPAGNIA, GLI ITALIANI HANNO COME OBIETTIVO FONDAMENTALE IL BENESSERE DEL PET. VEDIAMO COME SI INFORMANO E COME EFFETTUANO LE LORO SCELTE

RICERCA BENESSERE LA

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L Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa

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a XIII edizione del Rapporto Assalco Zoomark ha sondato le opinioni di circa 1500 proprietari di animali da compagnia - rappresentativi della popolazione italiana - chiedendo quali scelte operano nei confronti della loro alimentazione. Dall’indagine, realizzata in collaborazione con IRI Information Resources, emerge che la caratteristica comune a tutti i proprietari è la ricerca

del benessere del proprio Pet.

Chi sono i proprietari di animali da compagnia La maggioranza dei proprietari degli animali da compagnia (58%) vive in un appartamento. Tale caratteristica è più comune tra chi ha scelto di vivere con pesci, tartarughe e conigli, mentre si registra un valore inferiore


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Tabella 1 - L’alimentazione di cani e gatti: mix di alimenti umidi e secchi

Fonte: Rapporto ASSALCO Zoomark 2020 - Indagine IRI

alla media tra i proprietari di uccellini. Un’altra caratteristica che definisce il ritratto dei proprietari di animali da compagnia è che il 55% di essi ha bambini o ragazzi in famiglia, a prescindere dalla specie animale che ospita. È interessante notare come tale percentuale si innalzi fino al 73% nelle case in cui è presente un piccolo mammifero, come conigli, cavie, cincillà, criceti, furetti, roditori mentre si attesta al 52% tra i proprietari di cani e gatti. In generale, si osserva come le famiglie dei proprietari di animali da compagnia siano composte da un numero più elevato di membri rispetto alla media nazionale: sono composte da 3,4 componenti, un dato notevolmente superiore ai 2,3 della media nazionale (fonte Istat, Annuario Statistico Italiano 2019). Tra le tendenze emerse, anche quella di non limitarsi al possesso di un solo animale: tra gli intervistati, infatti, la media è di 2,16 animali da compagnia posseduti.

Cosa guida il proprietario negli acquisti e chi lo consiglia Dallo studio appare evidente come l’attenzione verso il benessere del-

l’animale da compagnia sia una caratteristica trasversale, a prescindere dalla specie di appartenenza del pet e dalla tipologia di prodotto oggetto d’acquisto (alimentazione, accessoristica, igiene). Avere a cuore il benessere del proprio animale da compagnia si concretizza per molti proprietari nel voler fornire al proprio pet non solo un’alimentazione calibrata sulle sue esigenze specifiche, ma anche una serie di prodotti che integrino la dieta e che rispondano ad obiettivi funzionali (es. igiene orale) o a caratterizzazione gastronomica, come i supplementi o gli snack. Il ricorso agli snack riguarda tutte le specie animali, ad eccezione di pesci e tartarughe. L’attenzione al benessere dell’animale si riscontra anche nella ricerca di un confronto con i professionisti del settore, ai quali si chiedono consigli prevalentemente in tema di alimentazione. Mentre per cani e gatti ci si confronta soprattutto con il veterinario, per i piccoli mammiferi e per i pesci è il negoziante la figura alla quale si rivolge il numero maggiore di proprietari. Infine, un dato comune a tutti i proprietari ri-

TIPOLOGIE DI ALIMENTAZIONE Tra i proprietari che alimentano il proprio cane e gatto con alimenti confezionati, si è rilevato il tipo di alimentazione utilizzata, distinguendo tra: • alimenti confezionati di base, cioè senza specifica funzione o specifica indicazione della razza/età/taglia del pet • alimenti specifici, cioè destinati a specifiche razze, età, peso/taglia • alimenti dietetici, ovvero con particolare fine nutrizionale a supporto di specifiche patologie • alimenti speciali, intendendo tutte le altre tipologie quali i monoproteici, biologici, olistici, ancestrali, vegetariani, senza glutine e BARF - Biologically Appropriate Raw Food (cibo crudo biologicamente appropriato).

guarda la tendenza ad utilizzare Internet come primo canale d’informazione per valutare e confrontare tra di loro i prodotti prima dell’acquisto. I proprietari di piccoli mammiferi sono quelli che più di tutti vi fanno ricorso, facendo registrare il 67% di preferenze.

La scelta del pet food per una dieta equilibrata La quasi totalità dei proprietari di cani e gatti nutre il proprio animale con alimenti industriali confezionati: il dato ammonta rispettivamente al 96% ed al 97%. Solamente una quota esigua degli intervistati alimenta il proprio cane o gatto con cibi preparati e/o cucinati in casa o con gli avanzi della tavola. L’alimentazione di cani e gatti (Tabella 1) risulta in una percentuale molto significativa essere costituita da un mix di alimenti umidi e secchi: tale scelta è effettuata dal 65% dei proprietari di gatti e dal 41% dei proprietari di cani. I proprietari di norma alternano alimenti confezionati di base ad alimenti specifici, speciali o dietetici (vedi nel box la ripartizione delle singole tipologie di alimentazione), dando al proprio pet una media di 3,5 alimenti diversi. Gli alimenti di base sono scelti dal 27% dei proprietari di cani e dal 30% di quelli di gatti. Registrano un dato simile gli alimenti specifici per razze, stile di vita, età, taglie (28% per entrambe le specie animali), seguiti dagli alimenti monoproteici (16% per i cani e 10% per i gatti), dai biologici (5% e 9% rispettivamente) e dai dietetici (8% e 7% rispettivamente). Tutte le altre tipologie di alimentazione attualmente riportano percentuali di utilizzo ancora molto contenute e comprese tra l’1% ed il 3%, a eccezione degli alimenti olistici che, nel solo caso dei gatti, registrano un 7%. ● PetTrend • Novembre 2020

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Zoodiaco - Via della Cooperazione, 16 - 45100 Rovigo Tel. area Nord 0425474645 - Fax 0425474647 Tel. area Centro-Sud 0744943287 - Fax 074494464 www.zoodiaco.com - zoodiaco@zoodiaco.com

PROLIFE PRESENTA LA NUOVA LINEA DI ALIMENTI UMIDI, TUTTO SECONDO NATURA

È

nata la nuova linea di alimenti umidi Prolife; soluzioni nutrizionali su misura per rispondere alle esigenze di ciascun soggetto; natura e innovazione, scienza e tecnologia al servizio del benessere di lungo periodo dell’animale. Materie prime di qualità, nel rispetto della natura primordiale del cane e del gatto, lavorate per portare il meglio nella ciotola dei nostri pet. FRESH MEAT Tutti gli alimenti sono ricchi in carne fresca (prima voce di cartellino) per rispettare la natura primordiale del cane e del gatto, ovvero quella di carnivori. NO GLUTEN La sempre più frequente esposizione di cani e gatti al glutine ha generato l’insorgenza di sensibilità. Per evitare tali fenomeni il glutine è stato escluso dalla formulazione di tutti gli alimenti della linea Prolife wet scegliendo fonti alternative di carboidrati come la patata e il riso. SINGLE ANIMAL PROTEIN Per rispettare le esigenze dei soggetti sensibili, in tutti gli alimenti della linea Sensitive e Grain Free è stata inclusa una sola fonte proteica di origine animale. NATURAL PRESERVATION La conservazione degli alimenti Prolife è affidata all’azione sinergica di alcuni componenti, alla freschezza degli ingredienti e alla cura posta nei processi di lavorazione delle materie prime lungo tutta la filiera. Per limitare il rischio di reazioni avverse, e per rispettare la loro natura la linea Prolife non include alcuni componenti: NO FRUMENTO Il frumento possiede un’elevata concentrazione di zuccheri che l’organismo del cane non è fisiologicamente predisposto a sintetizzare. È inoltre ricco di glutine. NO SOIA La soia è spesso al centro di un dibattito molto attuale sulle sue qualità in rapporto ai rischi correlati a un eccessivo consumo. Per questo non è nella lista degli ingredienti scelti per gli alimenti Prolife. NO LATTICINI E PRODOTTI CASEARI Crescendo, con lo svezzamento, i cani e i gatti perdono la capacità di produrre lattasi e pertanto la capacità di digerire il lattosio, uno zucchero naturalmente presente nel latte. La prolungata somministrazione di latte o latticini può comportare problemi di assorbimento intestinale, mal digestione, vomito e diarrea. Per il cane Prolife propone sette mini linee: SMART: Una gamma dedicata al cane nelle varie fasi di vita, dalla crescita al mantenimento: dal mini al cane di taglia grande, alimenti ricchi di gusto senza compromessi. DUAL FRESH: Alimenti ricchi in due carni fresche non familiari: oca e manzo, salmone e merluzzo, agnello e bufalo, maiale e tacchino. Un binomio di gusto e benessere per il cane adulto, tutti formulati in base alla taglia. LIFESTYLE: È una mini-gamma dedicata ai cani con esigenze legate alla condizione di vita: per il cane in sovrappeso 12

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e quello anziano, sempre in base alla taglia dell’animale. STERILISED: Il cane sterilizzato presenta esigenze nutrizionali specifiche a partire da un apporto calorico controllato, per evitare il sovrappeso spesso connesso a tale cambiamento ormonale. Prolife propone soluzioni mirate, ricche in maiale fresco, per cani mini e per soggetti di taglia media e grande. SENSITIVE: Il cane sensibile necessita di un programma alimentare a misura delle sue esigenze. Prolife gli dedica una linea di alimenti con una sola fonte proteica di origine animale di elevata qualità: agnello, coniglio e renna. GRAIN FREE: Con sempre maggior frequenza il cane manifesta sensibilità nei confronti di cereali e glutine: in natura, infatti, raramente si nutre di tali componenti. Prolife propone alimenti privi di cereali e glutine con una sola fonte proteica di origine animale. Tutti formulati in base alla taglia del cane. EXTREME: Due soluzioni nutrizionali ricche in pregiate carni fresche pensate per rispettare la natura primordiale di carnivoro. Selezionate combinazioni di carni o pesci, prive di cereali, per riscoprire le origini del benessere. Per il gatto, invece: LIFESTYLE: È una mini linea con soluzioni nutrizionali ricche in pollo fresco, agnello fresco o pesce fresco per rispondere, con gusto, alle esigenze del gattino e del gatto adulto. DUAL FRESH: una vasta gamma di alimenti ricchi in due carni fresche per una esplosione di gusto: ricercate combinazioni di carni fresche e pesci freschi per un binomio di appetibilità e benessere per il gatto adulto. STERILISED: Il gatto sterilizzato necessita di un’alimentazione specifica che assecondi il rinnovato fabbisogno e la frequente abitudine alla sedentarietà. Prolife risponde con una linea di alimenti ricchi in deliziose carni fresche in grado di soddisfare le necessità di tutti i gatti sterilizzati, sensibili, in sovrappeso e anziani. EXIGENT: Due soluzioni nutrizionali pensate per i soggetti più esigenti. Alimenti ricchi in pregiate carni fresche di cinghiale, quaglia e anatra, o salmone, trota e aringhe, secondo la vera natura dei felini. ●


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ALIMENTAZIONE

COME OTTENERE UN’ADEGUATA DURATA DI CONSERVAZIONE DEL PET FOOD, COME LEGGERE LE DATE DI SCADENZA SULLA CONFEZIONE E COME CONSERVARE CORRETTAMENTE GLI ALIMENTI. ECCO LE RISPOSTE

DATE DI

SCADENZA E CORRETTA

CONSERVAZIONE

T

ra le varie informazioni presenti sulla confezione di un alimento per animali da compagnia, la data di scadenza è probabilmente una di quelle a cui l’acquirente presta meno attenzione. La percezione comune identifica il pet food come un prodotto a lunga conservazione: il meccanismo è lo stesso che ci porta a non guardare la data di scadenza quando acquistiamo un pacco di pasta o un barattolo di conserva di pomodoro, mentre siamo molto più attenti quando mettiamo nel carrello una mozzarella o della carne tritata. Dal punto di vista del produttore, invece, è una informazione fondamentale: secondo il Reg. CE 767/2009 l’indicazione della durata di conservazione fa parte delle cosiddette “prescrizioni obbligatorie specifiche in materia di etichettatura dei mangimi composti”, ovvero rientra tra le informazioni da inserire sempre in etichetta.

La durata di conservazione

Mat Coulton - Pixabay

La durata di conservazione (o shelf life) viene definita come: “periodo durante il quale la persona responsabile dell’etichettatura garantisce che un dato man-

Diana Vergnano Medico Veterinario Nutrizionista, Diplomata all’European College of Veterinary and Comparative Nutrition (ECVCN)

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Monika Schröder - Pixabay

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gime, in condizioni di conservazione appropriate, mantiene tutte le sue proprietà dichiarate”, ovvero le caratteristiche nutrizionali (per esempio il contenuto di vitamine), organolettiche (l’insieme delle qualità chimico-fisiche di un alimento percepite

con olfatto, vista, gusto) e la sicurezza microbiologica (assenza di microrganismi patogeni e delle loro tossine). Nell’Articolo 17 dello stesso Regolamento Europeo vengono indicati due possibili modalità per esprimere la data di scadenza, ovvero: «da consu-

CONSIGLI PER I CLIENTI Avvisiamo il cliente che dal momento dell’apertura della confezione il TMC non è più garantito: i prodotti umidi devono essere conservati in frigorifero ben sigillati e consumati entro pochi giorni. Anche se i prodotti secchi hanno una durata maggiore, devono comunque essere conservati correttamente: in luogo fresco e asciutto, al riparo da luce e fonti di calore. A tal proposito, molte persone scelgono di riporre le crocchette in appositi bidoni che spesso però non sono realmente adatti a preservare il prodotto rispetto al packaging originale. È necessario poi tenere in considerazione che più il bidone si svuota e più aria entra, aumentando così l’esposizione dell’alimento al rischio di ossidazione e deterioramento. Per preservare al meglio le crocchette, la soluzione migliore sarebbe inserire nel bidone il prodotto ancora all’interno della confezione originale e chiudere molto bene il sacco e il bidone dopo ogni utilizzo.

marsi entro (use before)», seguita dall’indicazione della data (giorno, mese e anno), per i mangimi molto deperibili (se scaduto, il prodotto non deve essere somministrato perché, oltre alla perdita delle proprietà nutrizionali, può essersi deteriorato e avere effetti negativi sulla salute); «da consumarsi preferibilmente entro (best before)», seguita dall’indicazione della data (mese e anno), per i mangimi poco deperibili (se scaduto da poco tempo ma la confezione è integra e non viene rilevata nessuna anomalia dal punto di vista organolettico, anche se legalmente non può più essere venduto, il prodotto potrebbe essere ancora consumato). Nella maggior parte dei casi, sia il pet food secco sia quello umido ricadono nella seconda modalità, ovvero viene applicato quello che in gergo si chiama TMC (termine minimo di conservazione). Mediamente, la scadenza viene fissata tra i due e i quattro anni dalla data di produzione per gli alimenti umidi e tra i 18 e i 24 mesi per gli alimenti secchi. Solitamente, il TMC viene stampigliato in fase di confezionamento sul packaging, in un punto ben visibile, insieme al numero di lotto. Queste due informazioni sono essenziali per la rintracciabilità del prodotto. Per questa ragione, nel caso in cui non fosse possibile inserirle nel punto dell’etichetta dove sono presenti le altre informazioni obbligatorie, deve essere qui indicato dove trovare questa informazione sulla confezione.

Come si ottiene una lunga shelf life Per assicurare una lunga conservazione, durante la quale vengano mantenute in primis la salubrità dell’alimento ma anche le sue proprietà organolettiche e nutrizionali, il produttore deve attuare una serie di strategie: vediamo le principali. Materie prime fresche e/o stabili. Le caratteristiche e lo stato delle materie prime rappresentano un punto cruciale da cui partire: per esempio, se gli ingredienti di partenza non sono ben conservati, il prodotto finito avrà quasi certamente problemi di stabilità e/o di qualità organolettica. È sempre consigliabile acquistare da fornitori qualificati, effettuare controlli alla consegna e conservare gli ingredienti in condizioni adeguate in stabilimento. Tecnologie produttive adeguate. I prodotti umidi, immediatamente PetTrend • Novembre 2020

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dopo esser stati confezionati, subiscono un trattamento termico, la sterilizzazione. È indispensabile che quest’ultima raggiunga un valore di Fc (fattore che indica il tempo di permanenza oltre i 121°) uguale o maggiore a tre, ovvero 121°C per tre minuti al cuore del prodotto (in alternativa, possono essere impiegati dei parametri equivalenti al rapporto tempo-temperatura descritto). Inoltre, durante questo procedimento, all’interno della confezione si crea il vuoto: l’insieme delle due cose fa sì che il prodotto sia stabile e sicuro dal punto di vista microbiologico e possa quindi mantenere le sue caratteristiche nutrizionali per lunghi periodi, a condizione che il packaging primario (lattina, bustina o vaschetta) rimanga intatto. Anche i prodotti secchi (in particolare le crocchette) vengono sottoposti, durante il processo di estrusione (in base al quale l’impasto viene miscelato con acqua e vapore e fatto passare per dei piccoli fori in condizioni di pressione e temperatura elevate, favorendo l’espansione degli amidi e dando la forma voluta alla crocchetta), a un trattamento termico (minimo 90°C) fondamentale per inattivare eventuali microrganismi presenti nelle materie prime. Poiché le temperature impiegate sono meno elevate rispetto a quelle utilizzate per gli umidi e siccome l’alimento non viene sempre confezionato sottovuoto, per impedire la proliferazione secondaria di muffe e batteri le crocchette subiscono un processo di essiccazione al fine di raggiungere un’umidità inferiore al 10% e una activity water (aW) sotto il valore di 0.65. Utilizzo di antiossidanti. Il più

Birgl - Pixabay

ALIMENTAZIONE

grande ostacolo alla lunghezza della shelf life (soprattutto per i prodotti secchi) è rappresentato dai processi ossidativi che si verificano primariamente a carico dei grassi. I fattori che favoriscono l’ossidazione lipidica sono molti: tra questi ci sono l’ossigeno, le temperature elevate, la luce, la presenza di agenti pro-ossidanti (per esempio ioni ferro e rame) e il grado di insaturazione degli acidi grassi presenti nella ricetta (i grassi polinsaturi, come gli omega 3, si ossidano più facilmente rispetto a quelli saturi). Le conseguenze di queste reazioni sono diverse: innanzitutto si verifica un deterioramento dei nutrienti, in particolare acidi grassi, vitamine e proteine, comportando, di conseguenza, un impoverimento dal punto di vista nutrizionale. Inoltre, possono formarsi sia sostanze potenzialmente dannose per la salute, sia alcuni composti responsabili di cattivi odori e sapori (quelli che percepiamo negli alimenti irranciditi), che causano un’importante riduzione dell’appetibilità. Per contra-

NO AGLI SPRECHI Se da un lato, come abbiamo visto, è importante rispettare le date di scadenza, dall’altro lato la regola del “preferibilmente entro” rende meno rigido il termine ultimo per il consumo. Per questo motivo, a partire da quest’anno, il Ministero della Salute ha regolamentato la possibilità per le aziende produttrici di cedere gratuitamente, a canili e gattili, il pet food considerato non più idoneo alla vendita per motivi commerciali, come appunto gli alimenti prossimi al raggiungimento della data di scadenza o con il TMC superato da poco. In un periodo delicato come quello attuale, questa misura permette sia di aiutare i rifugi che spesso si trovano in difficoltà economica, sia di ridurre gli sprechi alimentari, sempre da condannare anche quando si tratta di pet food.

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stare l’avvio e la propagazione dei processi ossidativi, le ricette degli alimenti secchi vengono solitamente arricchite con degli additivi: gli antiossidanti. Queste sostanze possono essere di origine artificiale, come per esempio BHA e BHT, oppure naturale, come i tocoferoli (vitamina E). Packaging idoneo. La confezione deve essere in grado di proteggere il prodotto dall’aria e dalla luce che, se non controllate, possono causare l’accelerazione del processo di ossidazione. È importante che il packaging sia ben sigillato, non trasparente e sufficientemente resistente alle movimentazioni.

Come conservare correttamente gli alimenti Per raggiungere il TMC è fondamentale la corretta conservazione dell’alimento, dal momento in cui è stato prodotto a quando viene esposto in vendita e consumato. Diversi fattori possono ridurre fortemente la durata della vita di un prodotto. La movimentazione scorretta può causare il danneggiamento della confezione, permettendo l’ingresso di aria e il conseguente eventuale sviluppo di muffe o addirittura fermentazioni. Per questo motivo, i prodotti vanno movimentati in modo idoneo, soprattutto per quanto riguarda le lattine: nel caso in cui queste ultime dovessero presentarsi danneggiate a livello della chiusura tra il corpo della lattina e il coperchio, ovvero a livello dell’aggraffatura, il prodotto all’interno potrebbe risultare avariato. Le fermentazioni possono addirittura portare all’esplosione della lattina: se questa si presenta gonfia, si sconsiglia fortemente di aprirla. La temperatura elevata e la luce (es. sole) possono causare l’accelerazione dei processi di ossidazione e una variazione delle caratteristiche fisiche del prodotto come il colore e l’odore: è meglio evitare di lasciare i prodotti in vetrina o esposti al sole e consigliare al cliente di non riporli sul balcone o lasciarli nel bagagliaio di un’automobile per lungo tempo in estate. Gli ambienti umidi (es. magazzino, o cantina nel caso del cliente): i prodotti secchi, soprattutto se aperti, tendono ad assorbire l’umidità con il rischio di sviluppare muffa e microrganismi indesiderati. ●


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Monge www.monge.it

MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN “SOLO” I benefici di un’alimentazione formulata con una singola fonte proteica animale per ogni ricetta

È

un’ampia gamma di alimenti umidi completi per cani, caratterizzata da diverse varietà di fonti proteiche animali, e nella linea “fruits” dall’inclusione di frutta in ogni ricetta. Gli alimenti MONGE MONOPROTEIN sono formulati con singole fonti proteiche animali e nascono dalla sempre più elevata richiesta di formulazioni semplici descritte da etichette chiare. Le nostre ricette MONGE MONOPROTEIN sono inoltre formulate senza l’utilizzo di cereali, e quindi comunemente definite come “GRAIN FREE”. La tapioca rappresenta nelle nostre ricette una valida alternativa nutrizionale ai comuni cereali, fonte naturale di fibre vegetali. Solo ingredienti selezionati per le loro proprietà nutrizionali sono presenti nelle ricette di MONGE MONOPROTEIN: fonti proteiche animali altamente digeribili. La linea patè MONGE MONOPROTEIN “SOLO” si completa con le seguenti referenze: Solo Manzo, Solo Maiale e Solo Anatra. L’ampia variabilità di singole fonti proteiche animali permette di favorire un’alimentazione equilibrata ai piccoli animali domestici, che sempre più frequentemente richiedono oltre alla somministrazione di un alimento secco, anche una quotidiana assunzione di alimenti umidi. Tutti i prodotti della linea MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN “SOLO” e “FRUITS” sono made in Italy: Monge Monoprotein è presente in 2 formati: la pratica vaschetta 150 g per cani di piccola taglia (oggi i più diffusi) e la lattina 400 g. Ecco le ricette: • Monge Solo Pollo 150 e 400 g; • Monge Solo Tacchino 150 e 400 g; • Monge Solo Agnello 150 e 400 g; • Monge Solo Tonno 150 e 400 g; • Monge Solo Anatra 150 g e 400 g • Monge Solo Maiale 150 g e 400 g • Monge Solo Coniglio 150 g. • Monge Solo Manzo 150 g. • Monge Solo Cervo 150 g; MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN è anche con frutta. La linea FRUITS è composta da 6 ricette nella vaschetta 150g e 3 in lattina da 400g.

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MONGE MONOPROTEIN FRUITS è disponibile nelle seguenti varianti: Pollo con Ananas, Pollo con Mela Junior, Coniglio con Mela, Anatra con Lamponi, Agnello con Mirtilli e Tacchino con Agrumi. Le ricette sono caratterizzate dall’aggiunta di: • Mela, un vero concentrato di nutrienti, quali vitamine e sali minerali. La mela è inoltre ricca di fibre vegetali per favorire la regolarità intestinale e una corretta digestione e assorbimento dei nutrienti. • Agrumi, fonte di vitamine e componenti con proprietà antiossidanti per poter neutralizzare i radical liberi. • Ananas, fonte naturale di vitamine, nel particolare Vitamina A, e minerali, come calcio, fosforo e potassio, per il bilanciato apporto di tutti i nutrienti. • Lamponi, che concentrano elevate quantità di vitamine, oltre che di sostanze ad attività antiossidante per poter neutralizzare i radicali liberi. • Mirtilli, ricchi in vitamine, fibre e pectine per il supporto intestinale. Tutte le ricette MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN sono Made in Italy, formulate senza coloranti e conservanti. I patè Monge Monoprotein sono No Cruelty test, quindi non vengono testati in modo forzato sugli animali, ma solo attraverso prove di somministrazione libera per individuare le ricette più idonee in termini di appetibilità. È disponibile in esclusiva solo nei pet shop e negozi specializzati. ●


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INIZIATIVE

IL PRIMO OTTOBRE SCORSO SI È TENUTO #PETPOWER: UN EVENTO VIRTUALE ORGANIZZATO PER DARE PIÙ RILIEVO AGLI ANIMALI DA COMPAGNIA NELL’AGENDA DEI LAVORI DELL’UNIONE EUROPEA

PER UN’EUROPA

PET-FRIENDLY

L Maria Luisa Quattrina Medico veterinario

’Associazione europea per la salute degli animali e quella dell’industria degli alimenti per animali da compagnia, AnimalhealthEurope e Fediaf (rappresentata in Italia da Assalco, l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia), in occasione della “Giornata Mondiale degli Animali”, si sono riunite nell’evento virtuale #PetPower per evidenziare l’importante ruolo che gli animali da compagnia hanno svolto durante il lockdown causato dal Covid-19 e per richiedere maggiore attenzione a livello comunitario per le politiche incentrate sugli animali da compagnia. Durante l’evento, un gruppo di esperti ha parlato dei molti modi in

cui i pet giovano alla società e ha individuato una serie di sfide esistenti in Europa relative al possesso di animali da compagnia, in qualche modo esacerbate dalla pandemia da Covid19.

L’importanza degli animali nella vita delle persone L’Eurodeputato Petras Auštrevičius, vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare sul benessere degli animali, ha sottolineato la necessità che la Commissione consideri i costi legati alla cura degli animali da compagnia e rifletta su come rendere più accessibili i mezzi per prendersene cura, nonché su come incoraggiare azioni dell’UE contro il commercio illegale PetTrend • Novembre 2020

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INIZIATIVE

di animali da compagnia. Riguardo alla necessità di armonizzare a livello comunitario gli standard di benessere animale per gli allevatori, è intrvenuta Suzie Carley, Presidente della EU Dog and Cat Alliance, che si è anche soffermata sulla gravità del fenomeno dei commercianti di animali che operano on line senza regole e scrupoli: a causa della mancanza di regolamentazione in queste aree, gli animali sono infatti vittime di gravi problemi di salute. Marie-José Ender-Slegers, Presidente dell’Iahaio (organizzazione per l’interazione uomo-animale) ha sottolineato le numerose conoscenze apprese dalla ricerca sul legame uomoanimale e ha invitato le agenzie e le autorità pubbliche a intensificare gli investimenti nella ricerca. Studi più approfonditi sulle emozioni e la psicologia degli animali possono aiutare a definire standard migliori per le collaborazioni che coinvolgono animali da compagnia. Su un tema particolarmente attuale è intervenuta Claire Guest, Ceo di Medical Detection Dogs, che ha parlato dei cani specializzati nel rilevare il Covid-19 e dell’importanza che questi animali potrebbero avere nella gestione della pandemia. Grande esperta dell’olfatto canino, Claire Guest ha evidenziato come questa specifica competenza si aggiunga a un lungo elenco di modi in cui i cani aiutano attivamente le persone affette da problemi di salute, tra cui il diabete e le allergie gravi.

I PROTAGONISTI DELL’EVENTO #PETPOWER • Fediaf rappresenta l’Industria europea degli alimenti per animali da compagnia con circa 200 siti produttivi. Si tratta di un’organizzazione ombrello delle associazioni nazionali dell’industria del pet food e delle aziende membri diretti. La missione di Fediaf è quella di essere la voce credibile e responsabile dell’Industria europea degli alimenti per animali da compagnia che collabora con autorità, legislatori e accademici per raggiungere condizioni favorevoli per la fornitura di prodotti sicuri, nutrienti e appetibili agli animali da compagnia e ai loro proprietari Con sede a Bruxelles, Fediaf è pienamente impegnata nella promozione della proprietà responsabile degli animali da compagnia, nel benessere dei pet, nel loro importante ruolo sociale e nel rispetto dello sviluppo sostenibile. www.fediaf.org. • AnimalhealthEurope rappresenta 12 dei principali produttori europei di medicinali per animali e 19 associazioni nazionali. Coprendo il 90% del mercato europeo, l’industria della salute animale assicura più di 293.000 posti di lavoro diretti e indiretti (compresi i veterinari), garantisce che oltre un miliardo di animali in Europa - sia bestiame che animali da compagnia - rimangano sani, fornendo soluzioni per 4 milioni allevatori di bestiame e 85 milioni di famiglie di proprietari di animali domestici in tutta Europa. www.animalhealtheurope.eu • Assalco - Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia riunisce le principali aziende dei settori pet food & care che operano in Italia. Le aziende che ne fanno parte rappresentano oggi la quasi totalità del mercato nazionale degli alimenti per animali da compagnia. A livello europeo, Assalco aderisce a Fediaf, the European Pet Food Industry Federation.

Un contributo al benessere umano che deve essere valorizzato Commentando l’evento, il Segretario Generale di AnimalhealthEurope Roxane Feller ha dichiarato: “La crisi del Covid-19 ha confermato ciò che i proprietari di animali da compagnia già sanno: gli animali d’affezione arricchiscono le nostre vite da molti anni, fornendo molteplici vantaggi. Questo va ben oltre la compagnia e le opportunità di esercizio e divertimento, ci sostengono nei problemi di salute o mobilità e forniscono sollievo dallo stress o dall’ansia. Il nostro evento sottolinea che, affinché le famiglie possano trarre il massimo beneficio dall’introdurre animali nelle loro case, devono anche essere attrezzate e informate per garantire che gli animali ricevano le cure di cui hanno bisogno per essere sani e felici.” 20

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Il Segretario Generale di Fediaf Raquel Izquierdo de Santiago ha aggiunto: “Esistono numerose ricerche che dimostrano i benefici degli animali da compagnia per le persone. Tuttavia, vorremmo vedere una maggiore attenzione su questi temi in modo da avviare politiche comunitarie sul be-

nessere sociale che tengano conto del valore del #PetPower. Parallelamente, dobbiamo aumentare la consapevolezza della proprietà responsabile degli animali da compagnia con standard armonizzati in tutta Europa per garantire il benessere degli animali da compagnia.” ●


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MERCATO

PER GARANTIRE LA MASSIMA COMODITÀ AI PET DI FAMIGLIA, CUCCE E CUSCINI SONO SEMPRE PIÙ PRESENTI NELLE CASE DEGLI ITALIANI. PRATICITÀ E QUALITÀ DEI MATERIALI SONO I DRIVER DI ACQUISTO, SENZA MAI DIMENTICARSI DELL’ESTETICA

QUALITÀ, ESTETICA E... FUNZIONALITÀ Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna

Questione di stile… In realtà, la scelta di questi prodotti dipende spesso anche dai bisogni degli acquirenti, spinti all’acquisto da fattori estetici: ecco, allora, che la cuccia, la brandina o il cuscino del proprio cane o gatto diventano veri e propri oggetti da arredamento, che ben si abbinano all’ambiente domestico in cui devono essere collocati. Il gusto

SHUTTERSTOCK

A

nche il mercato di cucce e cuscini per la casa, grazie ad articoli che rispondano in maniera ottimale alle specifiche esigenze dei pet, conferma la tendenza dei proprietari alla costante ricerca di un sempre maggiore benessere per i propri animali. Un comparto, tra l’altro, che mostra un andamento positivo delle vendite anche grazie al periodo storico che stiamo vivendo, come sottolinea Luca Rotunno, Marketing & Purchasing Director di Maxi Zoo Italia: «i dati riflettono quanto accaduto nei mesi scorsi, ovvero una maggiore concentrazione sulla dimensione abitativa e rispetto al comfort di tutti i membri della famiglia, pet compresi».

personale, dunque, è sicuramente uno dei principali driver e - dichiara Claudio Sciurpa, Amministratore Delegato di Vitakraft Italia - «ha un peso decisivo nella scelta finale. Se il design è carino, le fantasie sono sfiziose e alla moda, ma soprattutto abbinate all’arredamento della casa, il gioco è fatto».

…e funzionalità Non solo estetica, però. Anzi, trattandosi di articoli indoor, posizionati in spazi condivisi dall’intera famiglia, funzionalità e praticità sono aspetti altrettanto determinanti, soprattutto per quanto riguarda la pulizia e la la-

vabilità. «Un cuscino bello ma scomodo, ad esempio - precisa a questo proposito Elisa Coronetti, Category Manager Soft&Leisure di Croci - non viene preso in considerazione. I proprietari che hanno cani di grandi dimensioni, inoltre, prediligono la funzionalità all’estetica come fattore dominante dell’acquisto, puntando più su colorazioni neutre piuttosto che sulle fantasie». Un altro elemento particolarmente apprezzato è la sfoderabilità, «richiesta principalmente continua Elisa Coronetti - su cucce e cuscini grandi o che sono realizzati in materiali come la gomma piuma e, quindi, non lavabili in lavatrice. Ove PetTrend • Novembre 2020

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MERCATO

non è possibile garantirne la totale sfoderabilità, la si limita alla parte maggiormente a contatto con l’animale. Una valida alternativa, infine, rimane il tessuto impermeabile, che rende agevole la pulizia quotidiana con un panno umido».

Quanto conta il prezzo? Considerato che gli acquirenti, per questi prodotti, ricercano in primis la qualità per il massimo comfort dei propri pet, nella maggior parte dei casi il prezzo non è una leva di acquisto rilevante. A confermarlo è anche il fatto che le vendite maggiori di cucce e cuscini si registrano nel canale specializzato, che - afferma Monica Franco, Marketing Manager di Rinaldo Franco - «offre una migliore esposizione del prodotto e propone una gamma di articoli più ricercati che si adattano meglio all’ambiente di casa». L’opportunità di toccare con mano i tessuti e poter contare su un parere esperto rappresentano, inoltre, i plus offerti dai pet shop, caratterizzati anche - sottolinea Claudio Sciurpa da una maggiore cura nel fornire al cliente prodotti esclusivi per materie prime, forme, qualità e finiture. Il tutto supportato da una consulenza sul punto vendita, determinante nella

La linea di cuccette e cuscini Revenant di Croci, per cani e gatti, garantisce elevate performance di resistenza e igiene grazie al tessuto impermeabile T/C (Cotton Twill). I rivestimenti possono essere lavati in lavatrice a 40° e sono dotati di proprietà traspiranti.

scelta di prodotti dalle performance più elevate, anche a costo di spendere qualcosa in più».

La differenza dei materiali La qualità dipende soprattutto dai materiali utilizzati, in grado di soddisfare - da un lato - i bisogni degli animali da compagnia in termini di comodità e, dall’altro, le esigenze dei proprietari soprattutto per quanto riguarda l’igiene. «I principali materiali usati per il riempimento - spiega, ad esempio, Elisa Coronetti di Croci sono il poliestere, che garantisce sofficità, e la gomma piuma che consente di avere forme diverse rispetto alle cucce o ai cuscini più classici. Per

Naturally Good è la linea di accessori per cani e gatti di Maxi Zoo, realizzata con materie prime di origine naturale e rinnovabili. Il Letto e il Letto tondo hanno fodere in cotone 100% biologico, con cuscino reversibile e rimovibile.

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l’esterno, invece, il poliestere è il più diffuso, in quanto presente in svariati tessuti di fantasie e trame molto diversi tra loro. Può essere presente al 100% nella composizione del tessuto oppure costituirne la parte maggiore congiuntamente al cotone: si tratta di un materiale resistente, che ben si presta a essere lavato più volte». Attenzione ai materiali impiegati anche da parte di Rinaldo Franco: «le nostre cucce sono prevalentemente un misto di cotone all’esterno con un’imbottitura sintetica. In questo modo, l’articolo non si deforma anche se viene lavato spesso in lavatrice, s’impregna meno con l’odore del cane e l’interno si asciuga molto velocemente. La

More è la linea di accessori firmata Maxi Zoo dal design esclusivo. Ne fanno parte il Letto Cloud - una cuccetta realizzata in tessuto di qualità, ideale per gatti e cani di piccola taglia - e il Materassino Cloud, dalla forma semplice ed elegante, entrambi lavabili a 30°.


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La Cuccia Byecteria di Rinaldo Franco è realizzata con un particolare tessuto antibatterico e anti-odore brevettato.

stampa laser che noi utilizziamo spesso, inoltre, ha una resa colore che non è raggiungibile con le tecniche di stampa tradizionali» dichiara Monica Franco.

Tempi non (ancora) maturi Sembra ancora presto, invece, per il successo dei prodotti realizzati con materiali più innovativi (come il memory foam), caratterizzati da un costo piuttosto elevato: «in questo caso - evidenzia, infatti, Claudio Sciurpa - parliamo di prodotti tecnici che costano tanto, perché sono spesso suggeriti per pet con problemi alle articolazioni o anziani. Questa categoria rappresenta, perciò, ancora una nicchia». Ad aver già investito in questo segmento, però, è Croci con la linea Revenant, costituita da modelli in varie misure e colorazioni, tutti impermeabili, tra cui uno realizzato con il sistema memory foam all’interno per garantire ergonomicità.

zionalità delle diverse forme realizzate.

Strategie di esposizione Il canale specializzato, come abbiamo visto, rimane quello preferenziale per l’acquisto di cucce, brande e cuscini: ma qual è la strategia espositiva a scaffale più efficace? Se è vero, infatti, che la ricca disponibilità di modelli e fantasie rappresenta il punto di forza del comparto, è altrettanto vero che il negoziante deve saper gestire al meglio l’assortimento, facendo delle scelte mirate e selezionando i prodotti più accattivanti e significativi da esporre. «Fondamentale per la vendita di questi articoli - conferma Luca Rotunno di Maxi Zoo - è la loro chiara esposizione. I clienti devono avere la possibilità di vedere con chiarezza quali sono le diverse tipologie di taglie e colori. È, inoltre, molto importante poter osservare da vicino le caratteristiche del prodotto, per scegliere il modello migliore per il

I cuscini Adiòs di Rinaldo Franco, dai motivi esotici, sono prodotti artigianalmente in Italia. Sfoderabili per garantirne un semplice lavaggio, la loro forma rettangolare consente al pet di assumere una posizione comoda e corretta durante il riposo. Ora disponibili anche nelle misure XXL per i cani di grossa taglia.

proprio pet (in termini di materiale, cuciture, sfoderabilità e resistenza)». Suggerimenti arrivano anche dalle aziende, come spiega Monica Franco: «stiamo studiando nuove tecniche per far sì di ridurre lo spazio di esposizione in negozio. Attualmente abbiamo creato anche alcuni espositori funzionali e d’impatto per sistemare cucce e cuscini impilati (uno su tutti, l’espositore natalizio a forma di slitta)».

Cambiare in base alla stagione La peculiarità di questi accessori per il comfort di cani e gatti è anche di consentire ai rivenditori di rinnovare periodicamente il “look” del proprio punto vendita, aiutati dalle numerose fantasie dedicate ai vari periodi dell’anno. In primavera-estate, quindi, si può puntare su spazi espositivi dai colori allegri e sgargianti, cambiando poi atmosfera nei mesi invernali. In base alla stagione, del resto, cambia l’assortimento, con pro-

Prodotti sicuri e testati I player del settore ricorrono a una serie di test e controlli sulla propria produzione, dalle materie prime al prodotto finito, per assicurarne resistenza, stabilità e atossicità. Vitakraft, ad esempio, impiega soltanto materiali controllati e che rispondano a determinati requisiti di sicurezza e durata; l’intera filiera produttiva, inoltre, è certificata secondo i criteri BSCI. Rigidi anche i controlli effettuati da Croci: l’azienda, infatti, prevede test di resistenza dei riempimenti, di durata ai vari lavaggi (sia per testare i trattamenti che la resistenza della colorazione) e prove con cani e gatti per valutarne l’apprezzamento e la fun-

CUCCE O CUSCINI? Il segmento del comfort è piuttosto variegato e offre numerose soluzioni per rispondere al meglio a qualsiasi esigenza dei pet. La scelta tra cuccia e cuscino dipende sostanzialmente dalla taglia dell’animale e dalle sue abitudini: la prima, generalmente, è preferita nel caso di un cane di piccole dimensioni e di un gatto; il secondo, invece, per questioni di praticità è consigliato al proprietario di un cane di taglia grande. Esistono, inoltre, delle differenze tra le cucce per i cani e quelle per i gatti: mentre i primi utilizzano più volentieri le cuccette a divanetto, i felini necessitano di modelli dalle forme avvolgenti, delle casette o delle piramidi perché in esse cercano privacy e sicurezza.

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MERCATO

L’E-COMMERCE FA CONCORRENZA ALLO SPECIALIZZATO? Complice il lockdown dei mesi scorsi, le vendite online hanno registrato un aumento anche nel segmento comfort, nonostante non si possa ancora parlare di una vera e propria concorrenza al canale specializzato. A premiare l’e-commerce, oltre alla comodità di acquisto e consegna, sono anche fattori legati alla convenienza, come sottolinea Claudio Sciurpa: «trattandosi di prodotti con una battuta di costo più elevata, quasi sempre possono beneficiare della spedizione gratuita, di un supporto pubblicitario dedicato e, spesso, anche di tagli prezzo particolarmente impattanti. Attività che si concentrano soprattutto in due stagioni durante l’anno: al “rientro a casa” di settembre-ottobre per i prodotti più caldi - come cuscini, sofà e cuccette imbottite - e in primavera, quando vengono proposti i prodotti per l’estate, come le brandine».

dotti dai materiali più termici e pesanti durante quella fredda e articoli dai tessuti più leggeri in quella calda: «un aspetto a cui i negozianti, in genere, prestano molta attenzione, sapendo gestire in modo ottimale le loro vetrine con ambientazioni dedicate. È importante, infatti, essere sempre al passo con le mode e innovare sia sulle fantasie che sulle materie prime» sottolinea Claudio Sciurpa.

L’evoluzione passa dall’innovazione L’innovazione, del resto, è un elemento in linea con questo segmento merceologico e offre ai player diverse possibilità per distinguere la propria proposta, consentendo così, all’intero

comparto, di evolvere. Le principali novità innovative riguardano i materiali, come evidenzia Elisa Coronetti di Croci, facendo riferimento all’utilizzo di materiali riciclati sia nelle fodere che nei riempimenti, oltre che un sempre maggiore interesse per l’impiego di materiali impermeabili. Innovazione anche in casa Rinaldo Franco, con il lancio della linea Byecteria, realizzata con un particolare tessuto antibatterico e anti-odore. Un “comfort innovativo” dedicato ai pet, infine, da parte di Vitakraft, sia con design originali, come le Cucce Happy Animal, sia per forme e funzionalità particolari, come le Cucce Flower 2in1, che si trasformano da cuscini a

Le Cucce Super Soft firmate Vitakraft, dalla forma rotonda e il bordo alto, sono estremamente soffici perché realizzate in peluche lungo. Sono disponibili in tre dimensioni (S-M-L) e tre colori (grigio, marrone e bianco).

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cuccette, o le Cucce Tunnel 2in1, trasformabili da tappetini a cucce. Ricordiamo, inoltre, le Cucce Super Soft appena lanciate che, grazie a un lungo peluche, sono pensate per offrire grande sofficità e comfort.

Quale futuro? Le previsioni future per il comparto sembrano positive, con proposte sempre più all’avanguardia e in grado di unire perfettamente design e funzionalità. La principale tendenza, verso la quale alcune aziende si stanno già muovendo, è quella dell’ecosostenibilità, che continua a suscitare interesse, anche tra i proprietari dei pet. Tra le proposte esclusive di Maxi Zoo, ad esempio, rientra la linea Naturally Good, caratterizzata da prodotti realizzati con materie prime di origine naturale e rinnovabili, come il cotone biologico, la gomma naturale e il kapok (una fibra naturale, in grado di donare un’estrema morbidezza ai tessuti e alle imbottiture), tutti sottoposti a rigidi controlli per escludere la presenza di sostanze nocive. Una linea con cui il gruppo vuole piantare una foresta di 10.000 alberi. In ottica sostenibile anche la visione futura del settore di Claudio Sciurpa, che auspica «il ricorso a materie prime riciclate e a produzioni locali e tracciate. Per sostenere il mercato e permettere il riciclo del prodotto, inoltre - conclude il manager - si potrebbe ipotizzare un incentivo alla rottamazione con uno sconto sull’articolo nuovo». ●

La Cuccia Flower 2in1 di Vitakraft, realizzata in morbido peluche, è formata da un cuscino rotondo che - grazie alla pratica coulisse - si richiude, trasformandosi in un’avvolgente cuccetta a forma di fiore.


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PUBBLIREDAZIONALE

bamagroup.com - il sito istituzionale enjoylifewithbamapet.com - il blog https://www.facebook.com/bamapet

ACCESSORI PER ANIMALI BAMA PET: CUCCIA PASHA ci dice Rossella Baiocchi, Responsabile Marketing e Comunicazione di Bama SPA - per essere presenti sulle riviste più diffuse, sui siti web più visitati, su social network, blog e alle manifestazioni di forte richiamo pubblico, perché crediamo nei nostri prodotti ovvero nella loro qualità ed utilità, nel loro design e soprattutto nel loro essere innovativi rispetto al mercato. Studiamo costantemente le esigenze, i gusti e perfino gli umori dei consumatori e cerchiamo di conquistare la loro fiducia con immagini e video in grado di regalare emozioni e coinvolgimento, mostrando l’utilizzo e le potenzialità dei prodotti che abbiamo pensato e realizzato per loro.” La sfida costante del brand BAMA è quella di conquistare e consolidare la fiducia dei consumatori, per essere sempre più riconoscibile ed associato a qualità, design e fiducia. I prodotti della linea Bamapet sono soluzioni che migliorano la qualità di vita degli amici a 4 zampe e dei loro proprietari, per rendere davvero speciale il loro rapporto.

B

ama, azienda italiana fondata nel 1980, leader nel settore di articoli per la casa ed il giardinaggio, proprio in questi giorni celebra il 40esimo anniversario di attività. L’azienda Toscana consolida la sua presenza nel mondo degli accessori per animali con gli innovativi prodotti Bamapet. Perché scegliere Bamapet? Perché i materiali utilizzati sono garantiti, riciclabili e non tossici per gli animali. Grande attenzione viene data alla sicurezza e al design che viene curato dalla progettazione fino al prodotto finito, secondo criteri di praticità ed eleganza. La mission dell’azienda è creare prodotti belli, innovativi, funzionali, facili da montare e resistenti. “Investiamo passione, tempo e risorse in comunicazione -

Chi ha detto che una cuccia per gatti non possa essere anche un elemento d’arredo? Ecco a voi PASHA, la cuccia completa di due cuscini, che in un attimo può trasformarsi anche in comoda seduta, infatti se il tuo pet decide di utilizzare solo la parte inferiore puoi togliere la cesta superiore e usare Pasha come un pouf (fino a 70 kg). Ideale sia per i gatti che amano dormire in alto che per quelli che preferiscono nascondersi. PASHA piace a tutta la famiglia, anche ai cani di piccola taglia! Ed il particolare design intrecciato la rende un autentico complemento d’arredo per la casa. Una casa con un gatto o con un cane diventa subito famiglia e con PASHA sono tutti comodi e contenti! Colori disponibili: Antracite - Ghiaccio - Tortora ●

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MARKETING

QBERG ANALIZZA COME LA PANDEMIA DEL COVID-19 ABBIA INFLUITO SULL’ANDAMENTO DELLE CAMPAGNE PROMOZIONALI E DEI PREZZI NELLE DIVESE CATEGORIE DEL PET CARE NEL PERIODO DA MARZO A SETTEMBRE 2020 RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2019

PET CARE 2020: LE PROMOZIONI A

CONFRONTO Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa

Diminuiscono le campagne promozionali Il primo dato evidente è la diminuzione generalizzata di volantini riguardanti il Pet Care. Nel marzo 2020 si è registrato infatti un forte calo delle attività promozionali del Pet Care, con una perdita di 30 campagne rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, che poi diventano 28 ad aprile e addirittura 156 a maggio. A

Lukas - Pexels

Q

Berg, istituto di ricerca italiano leader nei servizi di price intelligence e strategie assortimentali cross canale, ha analizzato insieme ad IRI come sono cambiate le strategie attuate nei flyer promozionali nel mercato Pet Care, prendendo in esame il periodo da marzo a settembre 2020 (dal lockdown al post pandemia, fino alla pseudo normalità), rispetto allo stesso periodo del 2019. Il panel di canali distributivi considerati per l’analisi comprende supermercati, superette, ipermercati, discount, drug specialist, cash & carry e Pet specialist.

giugno si è riscontrata una lieve ripresa con 56 campagne, per risalire ad 82 nel mese di luglio e a 191 campagne in agosto. I Pet specialist hanno sofferto di più nel periodo del lockdown, avendo perso 18 campagne che equivalgono al 30% delle campagne totali di questo canale distributivo. La numerica delle campagne appare costantemente al di sotto dello stesso periodo del 2019; differiscono solo gli ipermercati dove si pareggia il dato nei mesi di marzo, aprile e giugno 2020 rispetto all’anno precedente. In tutti gli altri canali distributivi si nota una decrescita sensibile, che arriva al picco di maggio 2020 con il -14%. Il trend negativo, inoltre, continua anche nei mesi post lockdown, denotando

un atteggiamento prudente negli investimenti, a cui nessuno dei canali si sottrae. Se in termini di diminuzione delle campagne promozionali il dato è omogeneo in tutti i canali distributivi, emergono invece scelte diverse nel mix assortimentale delle categorie promozionate a volantino. Analizzando infatti il delta percentuale tra il 2020 e il 2019, QBerg registra le variazioni più decise negli ipermercati, che sostituiscono il 3% dello spazio destinato agli accessori con l’equivalente di Pet food; nei cash & carry, che penalizzano gli accessori per il Pet food ed i prodotti per l’igiene; nei drug specialist che invece operano la scelta esattamente opposta. Anche i Pet specialist penaPetTrend • Novembre 2020

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MARKETING

Variazione del Prezzo medio promo Mar-Set 2020 vs 2019 Cibo Gatti

Variazione del Prezzo medio promo Mar-Set 2020 vs 2019 Cibo Cani

lizzano gli accessori a favore dell’igiene e, in misura minore, del Pet food.

L’andamento dei prezzi In riferimento alla categoria degli alimenti per cani, QBerg evidenzia un delta di prezzo medio in forte diminuzione nei Pet specialist (-11%) e in misura minore negli ipermercati (-5.3%) e nelle superette (-2.2%). Tendenza opposta nei discount, supermercati, cash & carry e nei drug specialist che registrano invece un aumento del +9.1%. Diverso il panorama degli alimenti per gatti che vede il prezzo medio crescere in modo netto in tutti i canali, con punte del +13% per i Pet specialist e +12% per i drug specialist. Fanno eccezione solo gli ipermercati, che man-

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tengono sostanzialmente invariati i prezzi. Per la categoria degli accessori Pet e delle lettiere, il prezzo medio diminuisce nettamente nei drug specialist, nei supermercati e nei Pet specialist, mentre aumenta nelle superette e nei discount. Il prezzo degli antiparassitari cala in modo generalizzato, con un picco negativo nei supermercati (14.6%). In controtendenza le superette, che evidenziano un aumento dei prezzi medi in questa categoria del +18.2%. Nel segmento dei prodotti per la cura e pulizia Pet, si registra invece una diminuzione nei drug specialist (-25%) e più lieve nei discount. Cresce invece il prezzo medio delle promo in questa categoria merceologica su tutti gli altri canali. ●

Numero di Campagne Pet Care Mar-Set 2020 vs 2019 canale Pet Specialist

AUMENTANO LE PROMOZIONI CONVENIENZA Fabrizio Pavone, Business Development e Marketing Manager di QBerg, afferma: “Il nostro team di analisti è in grado di valutare anche le azioni commerciali associate alle promo pubblicate nei flyer promozionali. A tal proposito, vengono raggruppate tutte le attività in quattro cluster: Convenienza (sconto, multi-buy); Fedeltà (sconto carta fedeltà, accumulo punti, acquisto con punti). Altro (brandizzazione, concorsi) e infine Senza azione, ovvero offerte promozionali in cui non viene specificata alcuna attività associata alla promozione”. Da quest’ultima analisi, fatta basandosi sui quattro cluster, emerge che l’aumento del “Senza azione” per ipermercati, supermercati, superette e drug specialist è andato a discapito della “Fedeltà” e, soprattutto nel caso dei drug specialist, della “Convenienza”. Meno variazioni si registrano nel mondo del cash & carry, mentre i discount si rivelano statici da questo punto di vista. Differenti infine le scelte operate dal canale specializzato che ha incrementato le azioni di “Convenienza” (+11%), utilizzando la leva del volantino promozionale nella sua essenza più aggressiva dello sconto di prezzo.


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PUBBLIREDAZIONALE

Ceva Salute Animale S.p.A. Viale Colleoni, 15 -20864 Agrate Brianza (MB) Tel. 039 6559.442 marketing.italy@ceva.com

FESTE NATALIZIE SENZA STRESS PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE

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on l’arrivo del periodo natalizio si avvicinano tanti fattori di disagio e paura per cani e gatti: dagli ospiti a casa, al cambio delle abitudini, alla confusione di cene e pranzi. Il fattore più stressante per gli amici animali, però, sono i rumori violenti di botti e i fuochi d’artificio. In particolare, per i cani, che hanno un udito di quattro volte superiore a quello degli esseri umani, la successione rapida e intensa di botti e fuochi d’artificio può causare vero terrore o panico, con conseguenze imprevedibili e potenzialmente gravi. Anche i gatti si spaventano in questa tempesta di rumori tutt’altro che naturale e rassicurante. Chi lavora in un pet shop lo sa e può dare preziosi consigli per evitare ai propri clienti e ai loro pet di passare brutti momenti durante le feste. Va ricordato che per proteggere il cane e il gatto da questa paura intensa occorre tenerli lontano più possibile dalla fonte del rumore. Quindi, innanzi tutto, non lasciarli all’aperto in giardino o in balcone, dove potrebbero scappare e vagare poi per ore. Piuttosto, gli esperti consigliano di allestire una “stanza rifugio”, una camera lontana il più possibile dalla fonte dei rumori, dove creare un ambiente sicuro, da rendere il più confortevole possibile con cibo, giochi e copertina, tenendo le porte e le finestre chiuse, le tapparelle abbassate e applicando qui il diffusore per ambiente Adaptil Calm Home, nel caso del cane, o Feliway Optimum, nel caso del gatto, già diversi giorni prima dell’arrivo dei botti. Adaptil e Feliway inviano messaggi di rassicurazione ai cani e ai gatti, noti scientificamente con il nome di feromoni, e sono prodotti non farmacologici di efficacia dimostrata, in tutto simili ai feromoni rilasciati in natura da cani e gatti per comunicare sicurezza e comfort. Durante gli eventi più rumorosi, come il Capodanno, è im-

portante non lasciare solo l’amico peloso, restare insieme a lui nella “stanza rifugio” e accendere radio o TV, in modo che si crei un rumore di fondo. La rassicurazione con una carezza e l’intrattenimento coni suoi giochi preferiti, lo aiuteranno a distrarsi dai rumori. Un valido aiuto per i cani, in vista dei momenti più critici, è Adaptil Express, compresse appetibili da somministrare 2 ore prima dei botti per ottenere la massima efficacia e protezione dalle fonti di stress. Adaptil Express è una soluzione efficace per un rapido effetto calmante in caso di rumori forti perché la sua formula esclusiva, a base di aminoacidi e vitamine, rende le compresse molto veloci nell’azione, oltre ad essere naturali. Nel periodo dei botti, quando si esce in passeggiata, è anche consigliabile programmare le uscite lontano dagli orari più vivaci, per esempio organizzando una lunga passeggiata nel pomeriggio che precede il Capodanno, e rassicurarlo anche all’esterno utilizzando Adaptil Collare. I feromoni contenuti in Adaptil Calm Home e Adaptil Collare riproducono tutte le proprietà dei naturali feromoni appaganti materni, garantendo un controllo sui disturbi comportamentali associati a stress o paura e portando tranquillità nei cani di ogni età e razza. Questi messaggi tra cani sono privi di odore e sono percepiti solo dai cani, non dagli umani né dai gatti. Feliway Optimum rappresenta la nuova generazione di feromoni felini e la più efficace, in grado di agire su tutti i sintomi di stress, anche quando compresenti. Grazie all’innovativa formula a base di un complesso di feromoni felini, invia ai gatti messaggi di serenità sempre più completi e precisi per un’efficacia senza precedenti. Per maggiori informazioni: www.adaptil.it www.feliway.it oppure contattare marketing.italy@ceva.com ● PetTrend • Novembre 2020

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PUBBLIREDAZIONALE

UN CONDROSTRESS®(+) ANCHE PER IL GATTO Dall’esperienza Innovet in salute articolare nasce la nuova formula di CONDROSTRESS®(+) CAT, per una protezione sempre più completa delle articolazioni dei gatti con artrosi e una miglior qualità della loro vita A cura di CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica) Innovet Italia Srl, Saccolongo (PD) cedis@innovet.it

Artrosi del gatto: una sofferenza molto più diffusa di quanto si pensa Nel gatto, come nel cane e nell’uomo, l’artrosi (o osteoartrite) è un problema serio e, soprattutto, molto diffuso. A dircelo sono le statistiche. Un gatto giovane/adulto su 3 soffre di problemi articolari, specie in conseguenza di traumi (es. fratture) o malattie ortopediche primarie (es. displasie, lussazioni). E 9 gatti anziani (oltre i 12 anni) su 10 devono fare i conti con una forma di osteoartrite legata all’avanzare dell’età, oggi considerata il motivo più frequente di dolore cronico della terza età felina. Una sofferenza, quella legata ai problemi articolari, che genera nel gatto, abituato com’è a nascondere il proprio disagio, una lunga lista di modifiche del comportamento e dello stile di vita abituale, assai più frequenti nella specie felina di vistose zoppie o altrettanto evidenti anomalie di andatura. Ecco perché l’artrosi è ancora oggi una malattia fortemente “sottostimata” e, di conseguenza, poco trattata nel gatto; capace com’è di sfuggire all’occhio vigile del proprietario e a quello professionale del medico veterinario, con gravi ripercussioni sulla salute articolare e la qualità di vita dei nostri gatti di casa, specie se avanti con gli anni.

Condrostress® (+) Cat: articolazioni più protette in corso di artrosi Sfruttando la più che ventennale esperienza di leader nel settore della salute articolare del cane e del gatto, Innovet propone per il gatto con artrosi la nuova formula di CONDROSTRESS® (+) CAT, indicato per gatti di qualsiasi età affetti da artrosi in fase cronica (senza dolore), sia essa legata all’invecchiamento o conseguente a malattie ortopediche, come le displasie o i traumi. CONDROSTRESS® (+) CAT è infatti a base di membrana d’uovo: quella sottile pellicola che riveste l’interno del guscio, e che contiene un complesso di sostanze (collagene, glucosamina, glicosaminoglicani e aminoacidi solforati) particolarmente efficaci nel proteggere la cartilagine articolare e riequilibrarne il metabolismo alterato in corso di osteoartrite. 30

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La presenza di acidi grassi omega-3 supporta l’equilibrio sinoviale e, così facendo, contribuisce a migliorare la capacità di movimento e la qualità di vita dei gatti artrosici. Infine, la vitamina E è un noto e potente antiossidante naturale, che neutralizza i radicali liberi e riduce lo stress ossidativo a livello articolare. La nuova formulazione in capsule monodose apribili, da versare sul cibo o somministrare direttamente in bocca, rende infine più facile e pratica la somministrazione di Condrostress® (+) Cat anche ai gatti più difficilmente manipolabili e dai gusti difficili! Condrostress® (+) Cat fa parte della linea Arthro system di Innovet per la protezione e la salute delle articolazioni di cani e gatti, e affianca Condrogen® Energy e Condrostress® (+), formulati rispettivamente per un supporto ancora più energetico ai cani sempre attivi e in movimento, e per una protezione articolare più attiva e completa dei cani di qualsiasi età affetti da osteoartrite in fase cronica (senza dolore). Info alla sezione “Prodotti” di www.innovet.it Per maggiori informazioni sull’artrosi del gatto visita https://www.articolazioniprotette.it/articolazioni-gatto ●


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DIGITAL MARKETING

SILVIA BOSIO E-commerce specialist e divulgatrice silvia.bosio@me.com

S

appiamo bene quale impatto abbia avuto l’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus sul settore privato delle vendite, per quasi tutte le categorie. In alcuni settori come quello alimentare, ha portato a un aumento a tripla cifra del commercio online o alla ripresa di piccole realtà di quartiere che si trovavano in sofferenza, in altri ha avuto come epilogo la chiusura di molti negozi fisici che non hanno avuto le risorse per affrontare e superare settimane di chiusura totale. Molti negozianti sono comunque riusciti nell’arco di pochissimo tempo a potenziare la loro presenza online e a esplorare canali di comunicazione e di vendita fino a quel momento a loro quasi sconosciuti. Per loro sarà indispensabile prepararsi ai cambiamenti inevitabili del mercato, anche quando le restrizioni imposte dal lockdown saranno state revocate completamente. I consumatori, infatti, avranno modificato le loro abitudini di acquisto e uscire di casa per fare compere sarà una pratica meno diffusa.

NEI MESI DEL LOCKDOWN MOLTI NEGOZIANTI HANNO POTENZIATO LA LORO PRESENZA ONLINE ED ESPLORATO NUOVI CANALI DI COMUNICAZIONE E DI VENDITA. LA SALUTE DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI TRADIZIONALI SI MISURERÀ SEMPRE DI PIÙ DALLA QUANTITÀ DI PERSONE RAGGIUNTE CON TUTTE LE FORMULE DI VENDITA

NUOVE

OPPORTUNITÀ PER IL

NEGOZIANTE

Per i punti vendita fisici alcune strategie efficaci per affrontare i cambiamenti portati dalla nuova situazione creatasi durante il lockdown potrebbero partire dalla creazione di più spazio in negozio per favorire la distanza, oppure dall’introduzione dell’opzione contactless per rendere i pagamenti più veloci, specie in occasione di giornate che si preannunciano di grande richiamo come il Black Friday di fine novembre (consuetudine importata dagli Usa dove, il giorno dopo il Ringraziamento, i negozi offrono super sconti), o il Boxing Day (corrispettivo anglosassone del nostro Santo Stefano), date entrate ormai a far parte della nostra cultura commerciale. Allo stesso modo chi durante i lunghi mesi di chiusura è riuscito ad affrontare la sfida introducendo canali

WilliamsCreativity - Pixabay

Come prepararsi al commercio post Covid

di vendita nuovi come la consegna a domicilio, è bene che continui a operare anche in questa direzione: le abitudini di acquisto sono cambiate e difficilmente torneranno come prima. Continuare a offrire un servizio comodo, efficace e sicuro darà senza dubbio un

vantaggio competitivo. La salute delle attività commerciali tradizionali non si misurerà più soltanto dal numero di ingressi durante la giornata, ma dalla quantità delle persone complessivamente raggiunte con tutte le formule di vendita. PetTrend • Novembre 2020

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DIGITAL MARKETING

Per tutti, una strategia di ripresa efficace non deve più prescindere dal potenziamento tecnologico e dallo sviluppo di nuove competenze digitali che permettano ai negoziante di raggiungere rapidamente i consumatori.

I clienti passano più tempo a casa La pratica dello smart working, il lavoro da casa, fino a qualche mese fa era pressoché sconosciuta nel nostro paese ed erano pochissime le aziende che ne facevano uso. Con la chiusura totale degli uffici e delle scuole, milioni di persone hanno lavorato da casa e con tutta probabilità molti di loro continueranno a farlo parzialmente anche ad emergenza finita. Il fatto di trovarsi in casa durante tutta la giornata lavorativa facilita indubbiamente la ricezione degli acquisti a domicilio, non solo quelli online ma anche quelli effettuati nei negozi di quartiere che si sono organizzati per soddisfare questa nuova modalità di shopping. Dopo una giornata di lavoro in casa, i lavoratori difficilmente apprezzeranno l’idea di indossare la mascherina e recarsi in un negozio ad acquistare prodotti di consumo già conosciuti e ricorrenti. Una marcia in più l’avrà quindi il negozio di prossimità che comunicherà correttamente alla clientela del quartiere la possibilità di avere la consegna a domicilio.

Un nuovo strumento di vendita: l’abbonamento Se da un lato i consumatori sono sempre più digitalizzati dall’altro non hanno perso l’abitudine di cercare forme di acquisto convenienti, che diano loro un risparmio non soltanto economico. Sappiamo bene che una 32

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delle risorse più scarse nella vita di tutti noi è diventata il tempo, per cui ben vengano le soluzioni in grado di far risparmiare, oltre al denaro, anche il tempo. Le ricerche ci dicono che i nuovi consumatori sono sempre più abituati all’idea di abbonarsi non solo a un servizio come per esempio la pay tv ma anche a un prodotto, basti pensare al boom dei noleggi a lungo termine anche da parte di privati per avere la possibilità di guidare un’auto sempre nuova pagando una rata mensile che comprende ogni spesa. La formula dell’abbonamento è quindi ormai sdoganata e ben accettata anche dai più diffidenti. I vantaggi che derivano dalla vendita mediante abbonamento devono essere comunicati in maniera chiara e trasparente. La prima leva è sicuramente quella del prezzo, un prodotto acquistato

in abbonamento mensile avrà un prezzo inferiore a un acquisto estemporaneo. Lo stesso vale per le modalità del servizio: un abbonamento di successo deve lasciare al cliente la possibilità di interromperlo in qualsiasi momento e in modo semplice. Più questa percezione sarà chiara agli occhi del cliente più facilmente deciderà di attivare il suo abbonamento. Solitamente un abbonamento che richiede un impegno troppo lungo nel tempo non è visto come interessante, il consiglio è quello di offrire uno sconto anche contenuto a fronte di un impegno di acquisto minimo, di tre o quattro mesi al massimo. Se il servizio si dimostrerà quello promesso e il prezzo resterà vantaggioso, difficilmente il cliente deciderà di sospendere o annullare l’abbonamento attivato. ●

I VANTAGGI DELL’ABBONAMENTO I costi pubblicitari per raggiungere nuovi clienti così come quelli per la gestione di campagne marketing efficaci possono essere proibitivi, specie per le attività commerciali più piccole che raramente possono permettersi di investire in modo costante. Approcciarsi a un modello di vendita in abbonamento può essere un modo intelligente per generare ricavi senza dipendere da vendite irregolari. La vendita in abbonamento permette al negoziante di fidelizzare la clientela e di programmare acquisti e vendite ottimizzando il magazzino e i flussi di cassa e avendo una chiara idea di quali saranno le vendite nel trimestre successivo. Proponendo ai clienti l’acquisto di un abbonamento, il negozio sarà in grado di prevedere con più precisione le entrate, di fare stime accurate dei costi e di predire l’andamento dell’attività sul medio e lungo termine. Con una base di clienti attiva il valore dell’azienda agli occhi dei potenziali compratori sarà maggiore, nel caso si decidesse di vendere l’attività.


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PUBBLIREDAZIONALE

IL PESCE È SERVITO! UNO DI FAMIGLIA MICROBIOTA, ora anche nella versione pesce (41,3%) ricco equilibrato, digeribile con storione fresco come primo ingrediente + salmone + trota

PROTEINE FACILMENTE ASSIMILABILI ad ELEVATO VALORE NUTRITIVO LA LINEA UNO DI FAMIGLIA MICROBIOTA si arricchisce di una nuova referenza: ADULT MEDIUM-MAXI STORIONE con SALMONE e TROTA che ha lo storione fresco come primo ingrediente. È formulato senza cereali aggiunti ed è studiato per soddisfare le esigenze nutrizionali del cane adulto di taglia medio-grande. È appetitoso, digeribile, è ricco in pesce (41,3%) che fornisce proteine facilmente assimilabili, ad elevato valore nutritivo ed è formulato solamente con proteine animali derivate dal pesce (storione fresco 20%, salmone e trota), apporta acidi grassi Omega 3 e Omega 6 in rapporto ottimale per la salute di cute e pelo, ed è privo di coloranti e conservanti artificiali aggiunti. UNO DI FAMIGLIA MICROBIOTA “STORIONE con SALMONE e TROTA” rappresenta una fonte di proteine alternative a quelle della carne e può quindi contribuire alla sana alimentazione dei soggetti che necessitano, appunto, di proteine alternative. Anche UNO DI FAMIGLIA MICROBIOTA “STORIONE con SALMONE e TROTA”, come tutti i prodotti della linea, contiene NUTRIMICRO, uno speciale mix di ingredienti studiato per nutrire e salvaguardare il MICROBIOTA intestinale, grazie alla presenza di PREBIOTICI (Inulina fonte di FOS), POST-BIOTICI (Tributirrato) ed altre sostanze attive sul Microbiota e sull’intestino (Nucleotidi) che ne favoriscono l’equilibrio, contrastandone le alterazioni.

UN’AVANGUARDIA IN CAMPO NUTRIZIONALE Tutta la linea di alimenti UNO DI FAMIGLIA “MICROBIOTA” rappresenta UN’AVANGUARDIA in campo nutrizionale, poiché favorisce l’equilibrio della popolazione batterica dell’intestino (eubiosi), contrastandone le alterazioni (disbiosi), che possono essere determinate da vari fattori quali: errata alimentazione, stress psico-fisici, uso di farmaci (es. antibiotici). SENZA CEREALI aggiunti in formula è studiato da docenti universitari esperti in NUTRIZIONE E ALIMENTAZIONE ANIMALE, profondi conoscitori della NUTRIZIONE DEI CARNIVORI DOMESTICI e delle peculiarità nutrizionali di questi animali. 34

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Le ricette messe a punto rispettano le loro reali esigenze alimentari e nutritive, focalizzando il ruolo centrale del microbiota intestinale quale interfaccia tra l’alimento e la salute dell’organismo.

UNA REALE NUOVA OPPORTUNITÀ PER AMPLIARE E QUALIFICARE L’OFFERTA La linea di alimenti UNO di FAMIGLIA MICROBIOTA presenta caratteristiche veramente uniche e innovative che danno a questi prodotti un valore aggiunto da proporre al cliente, il quale riconoscerà nella proposta, i 2 fattori determinanti per un processo di vendita vincente: la necessità e l’urgenza. Una reale nuova opportunità per ampliare e qualificare l’offerta, per differenziarsi ed emergere con un prodotto che si distingue, offrendo quanto di più innovativo esista ad oggi sul mercato. Le altissime percentuali di pesce, pollo o maiale freschi e di ingredienti di origine animale, rispettano il sistema digestivo dei cani e dei gatti che necessitano di un’alimentazione adeguata alla loro natura.

NUTRIZIONE OTTIMALE, MICROBIOTA IN SALUTE Gli alimenti UNO di FAMIGLIA MICROBIOTA sono studiati non solo per nutrire al meglio il cane ed il gatto secondo la loro natura, ma per nutrire il loro Microbiota grazie all’esclusivo mix di ingredienti NUTRIMICRO! Tutti NO GRAIN ADDED, gli alimenti UNO DI FAMIGLIA sono stati declinati in 8 diversi alimenti per cani: 4 per taglia MINI e 4 per taglia MEDIUM e MAXI ciascuno in due formati che rispon-


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dono a specifiche esigenze e alle diverse fasi della vita e 3 diversi alimenti per gatti anch’essi in due differenti formati.

BIOLOGICAMENTE APPROPRIATI Gli alimenti UNO DI FAMIGLIA sono biologicamente appropriati perché rispondono naturalmente alle reali esigenze nutrizionali di cani e gatti, infatti hanno: • POLLO, MAIALE o PESCE FRESCO COME PRIMO INGREDIENTE: UNO DI FAMIGLIA contiene dal 20% al 35% di pesce pollo o maiale freschi, che rappresentano sempre il primo ingrediente della sua formulazione! • FINO AL 79% DI INGREDIENTI DI ORIGINE ANIMALE: cane e gatto sono carnivori, specializzati per una dieta ricca di ingredienti animali! UNO DI FAMIGLIA ne contiene fino a 3 volte in più rispetto agli alimenti tradizionali! • 0% CEREALI AGGIUNTI IN FORMULA: in natura cani e gatti non si nutrono di cereali, che per loro hanno un limitato valore nutrizionale. Per questa ragione UNO DI FAMIGLIA è stato formulato senza l’utilizzo di cereali. • RIDOTTO APPORTO DI AMIDO: UNO DI FAMIGLIA contiene limitate quantità di amido proveniente da fonti alternative ai cereali, come patata e tapioca. • FIBRA FUNZIONALE: anche un carnivoro necessita di un equilibrato apporto di fibra, per un corretto funzionamento dell’apparato digerente. Per questa ragione UNO DI FAMIGLIA è formulato con un corretto apporto di fibra funzionale. • INGREDIENTI NATURALI: UNO DI FAMIGLIA alimenta secondo natura, grazie all’utilizzo nella sua formulazione di ingredienti naturali.●

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CANI DI RAZZA

SELEZIONATO COME CANE DA LAVORO, OGGI È UN COMPAGNO FEDELE TRA I PIÙ APPREZZATI SOPRATTUTTO PER I BAMBINI. PAZIENTE, BONARIO, POLIVALENTE, È ADATTO A TUTTI PURCHÉ GLI VENGA GARANTITA UNA BUONA ATTIVITÀ FISICA

GOLDEN RETRIEVER IL

I Nicolas Patrini Psicologo, educatore cinofilo Foto di Tommaso Urciolo

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l golden retriever nasce come cane da lavoro in Gran Bretagna, dove venne inizialmente selezionato come cane da riporto da sfruttare durante le battute di caccia. A far preferire il progenitore del cane che attualmente occupa un posto privilegiato tra le mura domestiche furono le doti intellettive e la capacità di memorizzare la posizione degli obiettivi da recuperare, unite alla capacità di modulare la forza del morso. Tra i cani impiegati per migliorare le caratteristiche del golden ci sono senza dubbio il setter inglese e il water spaniel, due cani adatti a lavorare in acqua e propensi all’attività venatoria. Il primo incrocio avvenne nel 1864 a opera di Lord Tweedmouth, considerato il padre della razza. Il suo obiettivo era quello di migliorare le capacità di lavoro e cercare di aumentare la resistenza fisica di questo cane. In pochi anni, il golden divenne apprezzatissimo in


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tutto il Regno Unito e nei primi anni del Novecento aprirono diversi allevamenti dedicati esclusivamente alla razza.

La storia

LO STANDARD E I REQUISITI STABILITI DALLA FCI Aspetto generale. Il golden retriever è un cane che esprime, nelle sue fattezze fisiche, armonia ed equilibrio. L’aspetto generale deve dar l’impressione di un cane proporzionato, potente, atletico; qualità confermate anche quando lo si vede in movimento, dove manifesta eleganza. Testa. È proporzionata e il cranio si presenta largo, senza dar mai l’impressione di pesantezza. Lo stop è ben definito, il muso è possente e termina con il tartufo nero. Mascella e denti sono forti, con una perfetta, regolare e completa chiusura a forbice, cioè coi denti superiori che si sovrappongono agli inferiori. Occhi. Sono di color marrone scuro, ben distanziati fra loro. Orecchie. Sono di medie dimensioni, inserite pressappoco al livello degli occhi. Corpo. È armonioso; la linea del dorso è orizzontale e quest’ultimo termina con l’inserimento alto della coda. Coda. Portata a livello del dorso e lunga fino al garretto. Arti. Gli inferiori sono diritti, con buona ossatura. I piedi sono rotondi, da gatto. Gli arti posteriori sono forti e muscolosi, con ginocchia ben angolate, dritti se visti da dietro. Anche i piedi posteriori hanno una forma arrotondata. Movimento. Durante il movimento il golden retriever mostra un’andatura capace di esprimere potenza e una buona spinta. Il movimento è regolare, con passo lungo. Mantello. È costituito da pelo piatto o ondulato, con frange. Il sottopelo è fitto e impermeabile. Il colore varia nelle tonalità del dorato o crema, ma non è rosso o mogano. Sono ammessi sporadici peli bianchi, esclusivamente sul petto. Taglia. L’altezza al garrese media è di 55 cm e le femmine risultano leggermente più contenute. Peso. In media si attesta sui 30 kg. Requisiti stabiliti dalla FCI. Oltre al classico standard di razza, per i golden viene valutata un’altra serie di requisiti stabiliti dalla FCI. Ecco quali sono: “steadiness”, ovvero l’atteggiamento pacato e attento durante l’azione, con completa assenza di manifestazioni di stress; “game-finding ability”, ossia la capacità di cerca con utilizzo appropriato dell’olfatto e la capacità di affrontare diversi tipi di ambiente come acqua profonda o i terreni sporchi; “willing to please”, che consiste nella docilità, nel desiderio di accondiscendenza verso il conduttore, nell’addestrabilità e nell’utilizzo corretto della bocca durante il riporto.

Fra le date importanti nella storia di questo cane va ricordato il 1913, quando ottenne l’iscrizione al libro delle origini del Kennel Club Inglese. La denominazione iniziale era “Golden or Yellow Retriever”. Qualche anno più tardi venne adottata la denominazione attuale e nel 1920 arrivò il primo standard di razza, curato dal Golden Retriever Club. Stupisce che la razza sia giunta in Italia solo negli anni ’80, quando trovò posto nel nostro libro delle origini. Nel 1987 arrivò il riconoscimento ufficiale da parte della FCI, che incluse il golden retriever nel gruppo 8, ovvero quello dei cani da cerca e da acqua. Da quel momento il successo del golden iniziò a crescere, anche grazie alle tante qualità che porta in dote, sia dal punto di vista fisico che caratteriale. La maggior parte degli esemplari furono inizialmente importati dal Regno Unito all’Italia, ma ben presto nacquero molti allevamenti dedicati anche sulla nostra penisola. Oggi, il golden retriever è senza dubbio molto famoso: a renderlo uno fra i cani più apprezzati c’è senza dubbio la qualità del rapporto che questo cane riesce a instaurare con la famiglia, con i bambini e con gli altri animali domestici; tuttavia la notorietà non dipende solo dall’affetto che sa donare. Grazie alle sue capacità di lavoro il golden retriever ha, alle sue spalle, numerose competizioni in cui è stato messo alla prova per il suo olfatto, la sua agilità e la sua intelligenza. Le straordinarie qualità olfattive lo vedono impiegato anche accanto alle forze dell’ordine come cane per la ricerca di esplosivi e stupefacenti. Infine, la razza è registrata in modo univoco ma esistono due tipologie di golden retriever: quello britannico e quello americano. La variante proveniente dall’America si divide ancora in statunitense e canadese. Se dal punto di vista caratteriale si tratta dello stesso cane, dal punto di vista morfologico variano alcune caratteristiche fra cui le sfumature di colore.

Il carattere Dal punto di vista caratteriale, si tratta di un cane bonario, affettuoso e PetTrend • Novembre 2020

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CANI DI RAZZA

tendenzialmente pacifico. Non a caso è uno fra i cani più apprezzati nel mondo come cane da compagnia e vanta in Italia circa 7.000 iscrizioni al libro genealogico ogni anno. Basti pensare che il suo essere paziente, ma allo stesso tempo veloce e dotato di problem solving, gli ha permesso di essere una fra le razze scelte per l’assistenza agli invalidi. Le sue qualità dinamiche lo rendono anche un ottimo compagno di giochi e non si tira mai indietro se viene chiamato all’azione. Fra le mura di casa, il golden retriever è leale e af-

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fidabile con la famiglia e verso i bambini, tollerati anche quando turbolenti, e si lega molto a tutti i membri del suo branco umano. Per questo motivo non è incline alla solitudine, ma cercherà di passare tutto il tempo possibile accanto al proprietario e attirerà la sua attenzione seguendolo ovunque. Nel rapporto con gli altri cani e con gli estranei questa razza non è fra quelle a cui piace attaccar briga: è amichevole, mite, socievole. Malgrado abbia stampato nel DNA l’essere pacifico, da piccolo è bene abituarlo alla più grande varietà possibile di stimoli.

Fargli conoscere il mondo, gli altri animali e le persone fornirà un prezioso background di conoscenze utili durante la vita, ma soprattutto lo renderanno consapevole e non incline a spaventarsi o a chiudersi.

L’ideale è una famiglia dinamica Le sue caratteristiche, unite alla grande energia di cui dispone, fanno sì che il golden retriever prediliga una famiglia dinamica, attiva e felice di passare molti momenti all’aria aperta. Anche facendo sport. La sua giornata tipo prevede la possibilità di socializzare con gli altri cani, giocare, svagarsi e scatenare le energie oltre che interagire con la sua famiglia umana. Ci sentiamo di sconsigliare di tenere un golden retriever chiuso in casa, dove non potrà mettere in luce le sue grandi doti fisiche e intellettuali. Dal punto di vista del carattere è infatti utile sfruttare le sue capacità olfattive e impegnarlo tramite esercizi dedicati a risvegliare le sue qualità; questo manterrà viva la sua attenzione e stimolerà la sua intelligenza. Infine, il golden retriever si rivela un grande amante dell’acqua, ma non bisogna forzarlo a entrarci. Sarà lui a decidere quando divertirsi a mollo e quando coinvolgere il conduttore. Altro paio di maniche è quando si tratta di lavoro: se c’è da riportare un oggetto galleggiante, in cambio di una carezza o ricompensa, il golden retriever non si tirerà mai indietro. ●


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RAZZE FELINE

LE SUE ORIGINI SONO MOLTO RECENTI E PRENDONO IL VIA DA UNA MUTAZIONE GENETICA CHE COMPORTA IL PELO RICCIO. IL RISULTATO È UN GATTO MOLTO APPREZZATO PER L’ORIGINALITÀ DEL MANTELLO E IL CARATTERE SOCIEVOLE

IL

SELKIRK REX

I

l gatto Selkirk Rex ha le sue origini negli Stati Uniti nel 1987 quando, nello stato del Wyoming, nacque in una cucciolata una gattina dal pelo riccio come quello di una pecora, cioè una mutazione rex. La mutazione rex è una variazione genetica nei mammiferi che determina una morbida pelliccia riccia. Questi effetti sono dovuti a cambiamenti nella struttura del pelo. I mantelli rex sono insoliti ma si manifestano e sono stati selezionati in gatti, ratti, conigli, cavalli e cani. La diversità dei fattori genetici provoca variabilità notevole nello spessore, densità e lunghezza della pelliccia.

La storia Francesca Serena Medico veterinario Medicina comportamentale e consigliere Anfi

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La gattina di cui stiamo parlando, Miss De Pesto, venne affidata a una allevatrice di persiani, Jeri Newman, che era interessata allo strano feno-

meno genetico. Jeri la crebbe e la fece accoppiare con uno dei suoi gatti, un persiano nero chiamato Photo Finish of Dekay. Da questa cucciolata nacquero tre gattini ricci e tre gattini a pelo normale. Si capì così che il gene rex di Miss De Pesto era insolitamente dominante, bastava cioè che uno solo dei genitori lo possedesse per ottenere almeno la metà dei cuccioli con la medesima caratteristica. Questa mutazione doveva essere avvenuta ex novo proprio in Miss De Pesto e i genetisti la ritengono nuova, unica e non riconducibile a quella del Devon e del Cornish Rex nei quali, al contrario, il gene rex è recessivo. Uno dei maschi della cucciolata, Noface Oscar Kowalski, fu poi prescelto per fissare lo standard della razza, che l’allevatrice chiamò Selkirk Rex. Sempre per fissare la razza, furono inseriti


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nel programma di selezione incroci con British Shorthair e American Shorthair. In seguito al percorso di selezione la razza è stata riconosciuta da The International Cat Association (TICA) nel 1992, e dalla Cat Fanciers’ Association (CFA) nel 2000. L’ammissione alla Federazione Internazionale Felina (FIFe) è stata ufficializzata nel 2018.

Il mantello

LO STANDARD Aspetto generale. Il Selkirk Rex è un gatto di taglia da media a grande, compatto, caratteristiche che gli derivano dal British Shorthair; questa corporatura massiccia è detta di tipo semi-cobby, in età adulta misura circa 35 cm di altezza; la femmina pesa circa i 3,5 kg e fino a 5 kg il maschio. Testa. Ha forma rotonda, ampia; il muso di media lunghezza è arrotondato, con portabaffi ben sviluppato; la lunghezza è pari alla metà della larghezza. Le guance sono piene, sia nei maschi che nelle femmine; il naso di profilo evidenzia una interruzione (‘stop’), con una leggera inclinazione verso il basso; il mento è forte e ben sviluppato e di profilo disegna una linea verticale con la punta del naso e il labbro superiore. Orecchie. Sono di media dimensione, larghe alla base, si assottigliano verso l’estremità; il pelo, se presente, è arricciato; sono piazzate ben distanti, e devono sottolineare il contorno arrotondato della testa. Occhi. Sono grandi, rotondi, posizionati ben distanti; il colore deve essere uniforme e simile a quello del manto, sono preferiti i colori più intensi e brillanti. Corpo. Ben bilanciato; torace muscoloso, più rettangolare che quadrato, ma non lungo; la schiena è diritta con una lieve risalita sul posteriore. Zampe. Sono lunghe proporzionatamente al corpo, terminando con piedi grandi, rotondi e forti. Coda. Di media lunghezza, in proporzione con il corpo, spessa alla base; non affilata o a punta.

Dal momento della nascita, i gattini ricci possono essere distinti dai loro fratelli “lisci”, guardando i loro baffi che sono arricciolati in maniera caratteristica. Il pelo può essere corto o lungo; sia negli esemplari a pelo lungo, sia in quelli a pelo corto il mantello morbido, folto e omogeneo presenta dei riccioli “ribelli”, quasi casuali che non si dispongono mai in ordinate onde, formano piuttosto graziosi boccoli sciolti. Il voluminoso e soffice manto, inoltre, si presenterà in entrambe le versioni più abbondante nella zona del collo, del ventre e sulla coda. Negli esemplari shorthair sarà in generale meno felpato, mentre nel Selkirk Rex longhair, che ha il Persiano nei suoi ascendenti, compaiono tutti e tre i tipi di pelo - sottopelo, setole e peli dominanti - determinando un ricciolo morbido e leggermente arricciato. Anche se i ricci variano in funzione dell’età e del sesso, il mantello deve evidenziare l’effetto del gene ‘rex’. È possibile un’assenza di ricci intorno al collo, sulla coda e sul ventre. Non deve essere penalizzata una minor presenza di ricci nei giovani adulti e nei cuccioli. Per questa razza sono accettati tutti i colori e i motivi. Sono riconosciutI anche i mantelli in colore unito (solido), tabby (con vari tipi di tigratura), argento/smoke, colore solido con bianco, argento/smoke e bianco.

Il carattere I Selkirk sono gatti pazienti, amorevoli e tolleranti. Sono creature molto socievoli che amano la compagnia degli umani e degli altri animali, condividendo tempo e giochi. Sono curiosi e sono sempre amichevoli, anche con gli estranei. Essendo il risultato di diverse ibridazioni, presentano le caratteristiche tipiche delle razze inserite nel loro patrimonio genetico, quindi affettuosi come il Persiano, calmi e tranquilli come il British Shorthair. È adattissimo alla vita in appartamento, PetTrend • Novembre 2020

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RAZZE FELINE

adora giocare con bambini e convive tranquillamente con gli altri animali domestici d’affezione. Detesta la solitudine e adora invece la compagnia; è un perfetto compagno di vita che sta sempre al fianco dell’amico umano.

La toelettatura e la salute Il Selkirk Rex può essere shorthair (pelo corto) o longhair (pelo lungo), la cura delle due diverse lunghezze è però simile. La spazzolatura in entrambi i casi non dovrebbe essere tanto fre-

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quente se si desidera mantenere il mantello riccio, una frequenza di tre o quattro volte alla settimana è più che sufficiente per lasciare un mantello setoso e pulito con un bel ricciolo elastico. Il Selkirk Rex è un gatto molto robusto che non è soggetto a particolari patologie, ma gode in generale di ottima salute. I problemi genetici caratteristici delle razze con cui è stato ibridato possono però riscontrarsi anche nel Selkirk, quindi può essere soggetto ad alcune patologie congenite come la

displasia dell’anca, il rene policistico (PKD) o la cardiomiopatia ipertrofica (HCM). Tali problematiche sono sotto l’attento controllo degli allevatori che devono garantire una accurata selezione basata su salute, bellezza e carattere del gatto.

La genetica Il gene rex nel gatto fu scoperto da Selina Filler dell’Università Veterinaria di Vienna e fu chiamato S.A.D.RE. (Selkirk Autosomal Dominant REx). Dato che la mutazione è dominante, i Selkirk Rex a pelo lungo e corto possono essere sia omozigoti (cioè hanno due copie del gene mutato) sia eterozigoti (ovvero hanno solo uno dei due geni mutato). Ci sono sostanziali differenze fra i due tipi di Selkirk: gli eterozigoti sono preferiti come gatti da show, perché mostrano orecchie più piccole, una testa più rotonda e un mantello ricciuto più uniforme come vuole lo standard di questa razza. Gli omozigoti hanno la tendenza a perdere molto pelo quando sono giovani e presentano a volte delle aree di pelle nuda. Sono anche meno tozzi e più lunghi. Sembra che i ricci siano però più fitti degli eterozigoti. ●


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PUBBLIREDAZIONALE

info@dietapars.it www.dietapars.it

I CROC PER I GATTI PIÙ ESIGENTI

I

gatti sono animali prevalentemente carnivori che oggi vivono in compagnia dell’uomo e ne acquisiscono le abitudini. La nuova linea I CROC è formulata con una alta percentuale di carne fresca e proteine animali disidratate e sgrassate, con una modesta quantità di cereali integrali con nullo o basso contenuto in glutine. I prodotti I CROC riescono così ad avere un ottimo rapporto tra nutrienti ed appetibilità. Tutti gli alimenti I CROC sono prodotti con la tecnologia di estrusione bivite “twin screw” che preservano le materie prime dagli stress di produzione. KITTEN formula specifica per la fase di crescita nei primi 12 mesi di vita. Crocchette di dimensioni adatte, ricche di energia con proteine selezionate altamente digeribili.

ADULT REGULAR contiene fibre specifiche per la riduzione del rischio dei boli di pelo. Il cloruro di ammonio acidificante dell’urina contribuisce al buon funzionamento del sistema urinario ADULT SENSIBLE oltre alle fibre per la riduzione dei boli di pelo, grazie all’idrolizzato di tonno, è particolarmente adatto ai gatti dall’appetito difficile. Contiene proteine selezionate per la loro elevata digeribilità e ingredienti nutraceutici che possono favorire la flora intestinale benefica. STERILIZZATI grazie al ridotto apporto di grassi per il mantenimento del peso forma e al maggior apporto proteico per il mantenimento della massa muscolare, è adatto anche per i gatti anziani. ●

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Claudio Scott - Pixabay

QUESTIONI LEGALI

LA PRINCIPALE PORTA D’ACCESSO AL MONDO DEL LAVORO È OGGI COSTITUITA DAL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO. UNO STRUMENTO UTILE PER FAR FRONTE A DETERMINATE SITUAZIONI, COME TEMPORANEI PICCHI DI LAVORO O ALTRE ESIGENZE PARTICOLARI. VEDIAMO I LIMITI STABILITI DALLA LEGGE

CONTRATTO DI LAVORO A TERMINE IL

C ANDREA FERRARIO Avvocato civilista del foro di Milano, esperto in materia di diritto del lavoro e di responsabilità professionale andrea.ferrario@studiolegaleferrario.com

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hi deve allargare il proprio staff si trova spesso di fronte al non facile dilemma circa la tipologia di contratto di lavoro da formalizzare con il nuovo collaboratore. Stando alla solenne enunciazione di principio posta dalla legge, “la forma comune di rapporto di lavoro” (art. 1 decreto legislativo 81/2015, c.d. “Jobs act”) dovrebbe in teoria essere quella del tempo indeterminato - ovvero non soggetto ad un termine di scadenza finale. Il tanto celebrato “posto fisso” - insomma -

agognato dai più. Vediamo però che, almeno in base ai dati diffusi nel corso degli ultimi anni dai principali osservatori dell’occupazione, le cose non stanno proprio così. Risulta infatti che la principale porta d’accesso al mondo del lavoro è il contratto di lavoro a tempo determinato - nel quale cioè, diversamente dal primo, viene stabilita in partenza una specifica durata attraverso l’indicazione di un termine di conclusione del rapporto. Statistiche alla mano, in barba all’auspicio


Elevate - Pexels

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del legislatore, quasi il 70% delle attivazioni di nuovi posti di lavoro subordinato avviene secondo questa, meno impegnativa, formula “a tempo”. Come mai?

Il contratto di lavoro a tempo determinato Le esigenze pratiche più evidenti in presenza delle quali più o meno due datori di lavoro su tre prediligono, laddove possibile, il contratto di lavoro a tempo determinato sono facilmente intuibili: temporanei picchi di lavoro o esigenze impreviste estranee all’attività ordinaria, imprese che avviano l’attività e devono “tarare” l’effettivo fabbisogno di manodopera, sostituzioni di altri lavoratori temporaneamente assenti, etc. La figura è particolarmente versatile perché la durata iniziale del rapporto può poi essere anche modificata in corsa, mediante successive proroghe o, decorso un breve intervallo di tempo, mediante rinnovi veri e propri del contratto. Tutto ciò, ovviamente, all’interno di un tetto massimo (oggi pari, come vedremo, a 24 mesi). Ma il ricorso al termine, oltre che come strumento di flessibilità, può avvenire anche allo scopo di verificare, durante un lasso di tempo sufficientemente lungo, efficienza e affidabilità dei singoli lavoratori in vista di una possibile stabilizzazione futura del rap-

porto. Soprattutto in determinate realtà, il periodo di prova vero e proprio (che varia a seconda del settore e delle mansioni, ma non può comunque superare i sei mesi), potrebbe talora non essere sufficiente a valutare il nuovo assunto. Può dunque tornare molto utile la possibilità di disporre di una “finestra” più ampia ed evitare così, nel caso di un andamento che si rivelasse non soddisfacente del rapporto, di avviarsi lungo la strada, in Italia ancora alquanto impervia, della procedura di licenziamento.

Lavoro temporaneo: eccezione rispetto alla regola Come già accennato, pur essendo molto popolare nella prassi, il contratto di lavoro a tempo determinato diverge però dal modello che il nostro ordinamento ritiene “comune”, vale a dire quello a tempo indeterminato, privo dunque di una data di scadenza. Per questo motivo la legge è sempre stata piuttosto guardinga e restrittiva nel disciplinare il lavoro a termine, circondandolo di numerose cautele e complesse condizioni, spesso di non agevole assimilazione al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori. A complicare il quadro, una certa propensione dei governi a intervenire con frequenza in materia, aggiungendo o togliendo regole e vincoli a seconda

delle politiche del lavoro del momento. O, come è avvenuto di recente in occasione dell’emergenza sanitaria da Covid-19, aggiustando temporaneamente il “pacchetto” normativo in funzione di particolari situazioni contingenti. Pur nella varietà delle declinazioni normative di dettaglio, il contratto di lavoro a tempo determinato ha comunque conservato nel tempo alcune caratteristiche più o meno costanti che consentono di descriverlo come un fenomeno essenzialmente unitario. Proviamo a scoprire quali sono le più rilevanti, attualizzandole poi nel contesto normativo più recente. In linea generale, come detto poc’anzi, se il posto fisso (“a tempo indeterminato”) è la regola, quello temporaneo deve essere l’eccezione e, in quanto tale, deve essere circoscritta e rispondere a interessi davvero meritevoli di tutela. La prima e più rilevante peculiarità del lavoro a termine risiede nella necessità, disciplinata in modo più o meno stringente a seconda del quadro normativo di riferimento, che la costituzione o, più spesso, la prosecuzione del rapporto “a tempo” oltre una certa durata minima, siano sostenute da una dichiarata e contingente esigenza organizzativa dell’imprenditore. La logica sottostante è evidentemente quella di dare spazio a una dePetTrend • Novembre 2020

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Ketut Subiyanto - Pexels

QUESTIONI LEGALI

limitata flessibilità occupazionale, purché questa non si converta nei fatti in un vettore di indiscriminata precarietà. Più in concreto, all’atto dell’assunzione, o da un certo punto in avanti, il datore deve pertanto rendere formalmente note le ragioni (la c.d. “causale”) in vista delle quali intende avvalersi di questo modello; che resta - appunto atipico.

Il lavoro a termine nel Decreto Dignità Allo stato attuale, dopo una parentesi di forte liberalizzazione dell’istituto nel corso del quale era possibile assumere a termine fino a trentasei mesi e senza “causale”, il Legislatore è ritornato all’antico reintroducendo criteri improntati alla tradizionale severità. La nuova disciplina del lavoro a termine è oggi in questo senso essenzialmente dettata dal c.d. Decreto Dignità (D.L. 87/2018, convertito nella Legge 96/2018), oltre che dalle specifiche disposizioni dei singoli contratti collettivi alle quali, pure, andrà dedicata molta attenzione. Il provvedimento del 2018, peraltro accolto da giudizi piuttosto contrastanti degli esperti, ha nuovamente limitato la possibilità di ricorrere al lavoro “a scadenza”, fissandogli anche un più basso tetto massimo di ventiquattro mesi di durata complessiva (derogabile in senso riduttivo dalla contrattazione collettiva). Se nel corso del primo anno il rapporto può ancora oggi essere avviato su basi “acausali”, ovvero senza alcuna particolare motivazione, questa diventa di nuovo necessaria nei dodici mesi successivi di eventuale durata del rapporto. In tal caso, il ri-

corso al lavoratore a tempo determinato può essere prorogato (fino a un massimo di quattro volte nell’arco di tutto il rapporto) o rinnovato e dunque proseguire solo in presenza di una determinata “causale” stabilita dalla legge: esigenze temporanee e oggettive estranee all’ordinaria attività, esigenze sostitutive di altri lavoratori, esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell’attività ordinaria e simili.

Misure temporanee per il rilancio dell’economia Come prima accennato, la recente emergenza sanitaria (ma anche i numeri poco incoraggianti dell’occupazione) ha indotto il governo (con il c.d. Decreto agosto, D.L. 104/2020) a consentire una temporanea mitigazione delle rigidità del meccanismo,

SUPERAMENTO DEL TERMINE FISSATO NEL CONTRATTO DI LAVORO TEMPORANEO Cosa succede se si supera il termine stabilito all’atto della stipulazione del contratto? Niente di particolarmente grave se non si eccedono i trenta (in caso di contratti fino a sei mesi) o i cinquanta giorni (in caso di contratti con durata superiore). Al lavoratore dovrà però essere riconosciuta una maggiorazione della retribuzione pari al 20% fino ai dieci giorni in supero e del 40% per ciascun giorno ulteriore. Oltre questa soglia, il rapporto diventa viceversa, in automatico, a tempo indeterminato. Un’ultima accortezza allorché il rapporto si concluda invece regolarmente allo scadere del termine: occorre infatti ricordarsi che il lavoratore cessato conserva per i dodici mesi successivi un diritto di precedenza sui nuovi contratti a tempo indeterminato eventualmente stipulati dall’azienda.

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sospendendo per i contratti a termine sottoscritti fino al 31 dicembre 2020 l’obbligo di causale. Si badi che questa agevolazione potrà tuttavia essere fruita solo per una volta. Sicché - per esempio - prorogato il contratto una prima volta (ipotizziamo per una prima tranche di sei mesi, successiva ai primi dodici), l’eventuale successiva proroga tornerà invece a dover essere fondata su una “causale”. Il contratto a tempo determinato oltre a soggiacere, quanto meno dopo il decorso di un certo lasso di tempo, a un obbligo di motivazione, sopporta - in ogni caso alcune ulteriori limitazioni formali e sostanziali. In primo luogo, l’apposizione del termine deve tassativamente risultare da atto scritto. In mancanza, il lavoratore verrà considerato assunto a tempo indeterminato. Inoltre la formula “a tempo” non può essere utilizzata a piacimento, ma solo fino a una percentuale massima del 20% dei lavoratori complessivamente occupati in azienda con posto fisso alla data del 1° gennaio dello stesso anno. Questa limitazione non vale tuttavia per la fase di avvio di nuove attività (per il periodo determinato dalla contrattazione collettiva di settore), per la sostituzione di personale assente e per i contratti conclusi con soggetti ultracinquantenni. Eventuali superamenti dei contingenti, diversamente da altre violazioni più gravi della disciplina del contratto a termine, non comportano a ogni buon conto la trasformazione del rapporto, ma una semplice sanzione amministrativa. ●


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MARCA PET, IN COLLABORAZIONE CON ZOOMARK INTERNATIONAL, IL 13 E 14 GENNAIO A BOLOGNAFIERE Una grande opportunità per le aziende del petcare nel settore dei prodotti a marchio del distributore (MDD)

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na nuova opportunità per le aziende del mondo Pet: potenziare la presenza nella marca del distributore, comparto in forte espansione all’interno della Distribuzione Moderna Organizzata (DMO), partecipando a MarcabyBolognaFiere 2021, la più qualificata manifestazione b2b italiana e seconda in Europa, dedicata ai prodotti a Marca del Distributore (MDD). Marca Pet in collaborazione con Zoomark International è il nome della collettiva alla quale le imprese interessate potranno partecipare all’interno di un’area tematica dedicata al Pet; un’opportunità che non precluderà, però, alle imprese la possibilità di partecipare individualmente a MarcabyBolognaFiere 2021. Fra i fattori strategici che consentiranno ai partecipanti all’evento di attivare importanti relazioni commerciali, in un comparto certamente dinamico: la forte specializzazione degli operatori che ogni anno visitano MarcabyBolognaFiere e la presenza in Fiera dei principali leader della DMO. I prodotti del segmento petcare evidenziano trend positivi nell’ambito della distribuzione commerciale: +3,7% e, in questo scenario, la marca del distributore è sempre più protagonista - sia per gli acquisti nei canali tradizionali (punti vendita), sia per quelli online - con una quota superiore al 20% (1,8 punti in più rispetto al 2019) e una punta massima del 21,1% raggiunta durante il lockdown. Il settore pet, in particolare, ha visto consolidata nell’ultimo anno la propria quota MDD, attestatasi al 20,9%: praticamente un prodotto su cinque per gli animali da compagnia acquistato nella DMO porta la marca del distributore. Marca Pet in collaborazione con Zoomark International offrirà opportunità uniche di incontri b2b con buyer e category manager delle principali catene internazionali. La formula, unica e originale di MarcabyBolognaFiere vede infatti presenti in fiera, sia le grandi insegne della distribuzione, sia i fornitori, in un mix che rende estremamente performanti i contatti commerciali. La manifestazione sta promuovendo importanti strategie per sviluppare anche sui canali una sempre più capillare presenza dei prodotti a marchio del distributore. Fra le iniziative di MarcabyBolognaFiere 2021: l’area Marca Fresh che si presenterà ulteriormente ampliata (anche alla luce di un sempre più marcato interesse dei consumatori verso i prodotti di questo segmento); la nuova sezione Marca Wine che darà, alle migliori cantine, l’opportunità di relazionarsi e dialogare con la DMO per rafforzare la presenza dei loro prodotti sugli scaffali dei punti vendita e il nuovo spazio Free From Hub, dedicato ai prodotti free from che entrano a pieno titolo fra i focus dell’evento. Pa48

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rallelamente la manifestazione sta promuovendo importanti sinergie a supporto di una sempre più capillare distribuzione dei prodotti MDD anche sui canali digitali. MarcabyBolognaFiere 2021 si svolgerà in presenza e in sicurezza nel Quartiere fieristico di Bologna. La sicurezza è uno dei topic della prossima edizione dell’evento e riguarderà ogni aspetto del vivere la Fiera: dall’acquisto online dei titoli di ingresso - che consentiranno la verifica e la profilazione dei visitatori - all’applicazione dei protocolli che prevederanno una puntuale e frequente igienizzazione degli spazi e dei locali; dal controllo della temperatura prima dell’ingresso nel Quartiere fieristico al distanziamento, dall’uso della mascherina ai sistemi di controllo wifi dei flussi e delle presenze nell’area espositiva, solo per citare alcune delle procedure che consentiranno agli operatori di concentrarsi sul business e alle relazioni commerciali. Appuntamento a MarcabyBolognaFiere il 13 e 14 gennaio 2021 a Bologna. ●


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Pixabay - Archivio pexels

RICERCHE SCIENTIFICHE

MARCO MORESCO

N

el linguaggio comune il pappagallo e la scimmia sono animali che spesso vengono considerati come esempi proverbiali di imitazione pedissequa. La scoperta sorprendente è che, quando si tratta di imitare un dato comportamento e ci confrontiamo con i cani, siamo noi esseri umani a risultare i più portati alla “sovra-imitazione” (over-imitation). Dagli studi condotti da Laurie R. Santos, professoressa di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Yale, l’uomo è infatti apparso più portato a copiare “alla cieca” determinati comportamenti rispetto a quanto faccia il cane.

DA UNA SERIE DI ESPERIMENTI CONDOTTI NEGLI STATI UNITI RISULTA CHE I CANI SONO DOTATI DI UN SORPRENDENTE SENSO CRITICO QUANDO SI TRATTA DI IMITARE

Imitare con e senza criterio In un confronto realizzato tra cani e bambini, il team della professoressa Santos ha osservato che i primi sono decisamente più selettivi rispetto ai secondi nella scelta dei comportamenti corretti da imitare. In altre parole, i cani sollecitati a imitare un dato comportamento hanno mostrato la capacità di saper scegliere le informazioni fondamentali rispetto a quelle non funzionali a perseguire lo scopo desiderato. Al contrario, i bambini hanno dimostrato di copiare tutto quello che vedono, senza saper distinguere tra i gesti superflui e quelli indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo.

CANE È PIÙ RAZIONALE DELL’UOMO?

IL

tuare una corretta selezione tra quelli inutili e quelli indispensabili.

Lo svolgimento del test L’esperimento che ha portato a queste conclusioni si è svolto mostrando a dei cani e a dei bambini come aprire una scatola. Allo scopo sono state poste in essere tutta una serie di azioni tra le quali solo alcune erano utili all’apertura della scatola. Dopo aver osservato quanto veniva compiuto dai membri del team della professoressa Santos, i cani hanno saputo selezionare i gesti utili all’apertura della scatola da quelli puramente preliminari, mentre i bambini hanno dato uguale importanza a tutti i gesti senza saper at-

Cani e dingo: il ruolo dell’addomesticamento A seguito di questi primi esperimenti, si sono confrontati i comportamenti tenuti in situazioni simili dai cani e dai dingo australiani. Gli studi condotti sulla sovra-imitazione nei cani si sono svolti nel Canine Cognition Center di Yale da parte della professoressa Laurie Santos, mentre quelli condotti sui dingo sono stati di competenza del Dingo Discovery Centre (DDC) di Gisborne in Australia. Il dingo è un canide introdotto dall’uomo

in Australia e che ormai da tempo immemorabile vive alla stato selvatico: lo studio australiano è stato mosso dall’idea di esplorare il ruolo dell’addomesticamento nella sovra-imitazione. In quattro diverse prove, gli animali sono stati incentivati ad aprire una scatola per recuperare un premio alimentare posto all’interno. Queste scatole erano dotate di una maniglia del tutto inutile al fine dell’apertura e di un coperchio che era invece necessario far scattare per raggiungere il bocconcino. All’inizio di ogni test, un ricercatore ha posto in essere davanti agli animali una serie di gesti, alcuni rilevanti altri irrilevanti, per aprire la scaPetTrend • Novembre 2020

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Andrea Piacquadio - Pexels

RICERCHE SCIENTIFICHE

tola. Dai risultati dell’esperimento è risultato che tanto i cani che i dingo hanno saputo distinguere tra gesti utili e inutili ai fini dell’apertura della scatola: le azioni compiute sulla maniglia sono infatti state per lo più riconosciute come irrilevanti. Sebbene nessuno fra cani e dingo abbia mostrato segni di sovra-imitazione, tuttavia sono apparse delle differenze di comportamento fra i due gruppi. I dingo hanno infatti dimostrato maggior disinteresse verso la maniglia di quanto abbiano fatto i cani. Questo perché i dingo, essendo animali selvatici, sono abituati a risolvere i problemi posti dall’ambiente in modo più indipendente, mentre i cani sono animali addomesticati che hanno sviluppato una tendenza a farsi guidare dall’essere umano nella soluzione dei problemi.

I gesti essenziali per raggiungere lo scopo Grazie ai risultati ottenuti con i suoi studi, la professoressa Laurie R. Santos è stata invitata al Liberty Science Center Genius Gala, una serata dedicata a persone che si sono particolarmente distinte nella ricerca scientifica. Durante il suo intervento la professoressa Santos ha condotto sul palco un esperimento per mostrare quanto emerso dalle sue ricerche. L’esperimento ha avuto ancora una volta come oggetto una scatola dalla quale sporgeva da un lato una maniglia. La scatola è

stata dapprima tenuta per mezzo della maniglia e quindi scossa ripetutamente, dopodiché è stata appoggiata a terra e aperta sollevando la sua parte superiore. Fatto ciò la professoressa Santos ha richiuso la scatola e ripetuto una seconda volta tutta la sequenza. Poi ha detto che, in base alla sua esperienza, se avesse chiesto a uno spettatore di aprire la scatola, questi avrebbe ripetuto esattamente tutti i suoi gesti. Ha quindi fatto salire sul palcoscenico un cane a cui ha mostrato la sequenza di gesti già eseguiti davanti al pubblico, scuotendo la maniglia più volte e solo alla fine aprendo la scatola dall’alto. Il

QUANDO LA SOVRA-IMITAZIONE È UTILE Naturalmente la sovra-imitazione non è un atteggiamento insensato: può certamente in molti casi fuorviare le persone, ma a guardar bene i benefici sono molto maggiori. A partire dalle attività banali come lavarsi mani e piedi: è importante infatti che i bambini replichino questi comportamenti, indipendentemente dal fatto che comprendano il ragionamento alla base dell’azione. Se pensiamo poi all’uomo preistorico, la sovra-imitazione deve essere stata fondamentale per imparare tutta una serie di attività che richiedono ripetizione e costanza dei gesti per raggiungere l’obiettivo voluto. Per accendere un fuoco, per esempio, molti gesti preliminari possono apparire inutili finché non raggiungono lo scopo: è necessario trovare legni adatti allo scopo che vanno sfregati con forza per diversi minuti e così via. La sovra-imitazione svolge poi un ruolo fondamentale nel trasmettere rituali e tradizioni di generazione in generazione, tutti aspetti che hanno contribuito a sviluppare culture e tecnologie raffinate. Va tenuto presente tuttavia che la nostra sovra-imitazione può anche condurci spesso fuori strada e che, a volte, i cani possono aiutarci a capire meglio cosa è davvero importante e cosa no.

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cane, che era interessato a un premio alimentare inserito all’interno della scatola, ha guardato con attenzione le varie fasi della sequenza, poi ha annusato un po’ di volte la scatola e, ignorando del tutto la maniglia, ha aperto con il muso la parte superiore della scatola. Il cane insomma ancora una volta ha dimostrato che, a differenza di quanto avviene per gli esseri umani, per lui i gesti preliminari non avevano nulla a che fare con l’apertura della scatola stessa.

Esseri umani e sovra-imitazione La professoressa Laurie R. Santos sostiene che i cani dimostrano una grande attitudine a imparare da noi e che addirittura sembrano in questo più abili di quanto lo siano gli esseri umani nell’imparare gli uni dagli altri. Il fatto davvero sorprendente, secondo la ricercatrice della Yale University, è che i cani si dimostrano meno irrazionali quando si tratta di imitare i comportamenti degli esseri umani. Le persone cadono infatti facilmente preda della cosiddetta sovra-imitazione. Questa tendenza a imitare in modo pedissequo si traduce in una sostanziale mancanza di senso critico nel discernere tra azioni utili e inutili, comportamenti intelligenti e poco intelligenti. ●

“Dogs might be more rational than humans” www.livescience.com Laurie R. della Santos Yale University Department of Psychology New Haven, CT 06520 U.S.A


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stico al cui centro si erge un magazzino intensivo completamente automatizzato da 18.000 posti pallet. Questa soluzione è stata pensata come risposta alle esigenze di spazio e di organizzazione sempre più sentite internamente, oltre che alla ricerca di un livello di servizio di maggior qualità nei confronti dei propri clienti, sia in Italia che all’estero. L’ampliamento e la riorganizzazione degli spazi hanno consentito di continuare con gli investimenti per il potenziamento dei reparti di produzione grazie all’acquisto ed installazione di tre nuove linee produttive: due per la lavorazione dei sacchi plastica PetPack®BOX grandi e piccoli, denominati genericamente nel mercato come flat bottom e una per la produzione dei sacchi di carta a valvola speciali. Innovazione e tecnologia di ultima generazione già completamente operative all’interno del nostro stabilimento dall’inizio del 2020 e pronte a cogliere tutte le sfide del futuro.

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COMPORTAMENTO

MENTRE ASSISTIAMO ALLO SVILUPPO FISICO DEL GATTINO, NON MENO IMPORTANTE SI SVOLGE ANCHE LO SVILUPPO COMPORTAMENTALE CHE DETERMINERÀ IN BUONA PARTE LE ATTITUDINI SOCIALI DEL PICCOLO FELINO

CRESCITA FISICA E

Dimitri Houtteman - Pixabay

COMPORTAMENTALE

L Francesca Serena DVM Medico veterinario Master II° livello in Medicina Comportamentale degli animali d’affezione dell’Università di Pisa. Membro dell’ISFM (International Society of Feline Medicine) ISFM Advanced Certificate in Feline Behaviour.

e prime settimane di vita del gattino sono molto importanti per la costruzione degli schemi emotivi e comportamentali che gli serviranno per la vita futura. È importante capire le implicazioni di questo per accertarsi che la vita dei gatti inizi nella maniera migliore, sia fisicamente che psicologicamente. Questo è il motivo per cui non è opportuno separare il gattino dalla madre e dai fratellini troppo presto e cioè prima delle 12 settimane per motivi inerenti un corretto sviluppo

sia fisico che comportamentale.

Lo sviluppo fisico nei primi 2 mesi 0-2 settimane. Le reazioni dei gattini sono molto limitate, praticamente riguardano solo gli stimoli termici, tattili e olfattivi. Si muovono molto poco, ma possono percorrere dei piccoli tragitti spostandosi sulle zampine con un movimento natatorio. Durante questo periodo e fino alle tre settimane di vita, i gattini dipendono completamente dal latte della madre, che si occupa di loro in tutto PetTrend • Novembre 2020

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COMPORTAMENTO

e per tutto, fornendo loro calore, cibo, igiene e protezione. Gli occhi si aprono all’incirca fra il secondo e il sedicesimo giorno (di solito fra i sette e i dieci giorni, spesso nelle razze siamese e orientale i piccoli nascono con gli occhietti già aperti), i denti inizieranno a spuntare a circa due settimane di età. 3-4 settimane. Il senso della vista comincia svolgere un ruolo nel guidare i gattini verso la madre. Essi iniziano a provare a muovere alcuni passi durante la terza settimana, e a quattro settimane d’età i gattini riescono a spostarsi a una distanza ragionevole dal nido. La reazione di raddrizzamento è sviluppata completamente entro quattro settimane. La capacità di rigirarsi in aria e cadere sulle quattro zampe comincia comparire durante la quarta settimana e diventa effettiva dall’età di sei settimane. In natura, dalle quattro settimane dopo la nascita in avanti, le madri cominciano a portare la preda ancora viva ai loro gattini. Quattro settimane è inoltre l’età a cui i gattini cominciano normalmente a mangiare alimenti solidi ed è l’inizio del periodo di svezzamento. 5-6 settimane. Dalla quinta settimana in poi i gattini riescono anche a fare delle brevi corsette ed entro le sei settimane cominciano a usare tutti i moduli tipici della locomozione dell’adulto. Entro le cinque settimane di età i gattini possono cominciare a uc-

cidere i topi. Progredisce lo svezzamento e le madri possono tendere a mostrarsi infastidite dall’intraprendenza dei gattini nel richiedere cure materne e possono cercare di sottrarsene. Entro questo periodo i gattini portano a compimento la capacità di gestire l’eliminazione volontaria e non dipendono più dalla stimolazione fatta loro dalla madre. 7-8 settimane. I gattini iniziano a mostrare risposte simili a quelle degli adulti a stimoli minacciosi, sia visivi che olfattivi. Lo svezzamento è in gran parte completato entro le sette settimane. Da qui in avanti la capacità di termoregolazione del gattino è la stessa dell’adulto. Abilità motorie più complesse, come camminare avanti e fare curve strette possono non svilupparsi completamente fino a 10/11 settimane dopo la nascita. La capacità visiva continua a migliorare fino a 12/16 settimane.

Dai 3 ai 6 mesi Durante la prima parte dell’infanzia, il gattino impara la sua identità sociale e come alimentarsi. La madre lo svezza portandogli da mangiare prima prede morte e poi vive. Questo serve a introdurre gradualmente il gattino a ogni singola fase del processo di caccia e uccisione della preda. In ambiente domestico il gattino inoltre si esercita nel comportamento di caccia usando gli oggetti che ha intorno e anche in-

teragendo con i fratellini: il che è fonte di scontri, inseguimenti e agguati, tutti comportamenti richiesti nelle varie fasi della caccia. I micini, poi, devono imparare ad arrampicarsi, tenersi in equilibrio e saltare; comportamenti che suscitano spesso la preoccupazione del proprietario che li ritiene pericolosi e anche distruttivi. Anche dopo lo svezzamento, il gattino desideroso delle coccole materne potrà riorientare un certo comportamento maternamente diretto verso di noi. Così i gattini potranno usare le zampe anteriori per “impastare” su di noi, sbaveranno e faranno le fusa. Questo è ciò che farebbero normalmente al momento del pasto in cui l’impastamento serve per stimolare la madre ad allattarli. Quando i gattini crescono, la madre normalmente incoraggia l’indipendenza e il valore di questo gesto diminuisce perché i gattini non dipendono più dal suo latte. Tuttavia, noi umani incoraggiamo e ricompensiamo il gesto di impastare, accarezzando e parlando con il gattino. Così, tendiamo a promuovere e a mantenere i comportamenti infantili come questo e, mentre i gattini crescono, li incoraggiamo a vederci sia come compagni di gioco che come madri sostitutive. Quindi, quando i gattini diventano adulti sviluppano un set di caratteristiche della personalità determinate in parte dalla eredità genetica, in parte dalle esperienze iniziali e in parte dall’ambiente e dal modo in cui li trattiamo.

Dai 6 ai 12 mesi

René Schindler - Pixabay

La maturità sessuale si può avere in qualunque momento, a partire dai 6 mesi d’età (anche a 5-6 mesi di età, in razze precoci come il siamese, l’orientale o in gatti liberi e di colonia), mentre il raggiungimento della maturità sociale (età adulta) arriva fra i diciotto mesi e i quattro anni. In media, la pubertà nei gatti comincia a circa nove mesi, ma può avvenire più in anticipo o più tardi, secondo il periodo dell’anno in cui il gattino nasce. Questo accade perché il ciclo riproduttivo del gatto è controllato dall’aumento della lunghezza delle giornate durante la primavera e l’estate. A partire da questo tempo fino alla maturità sociale completa, che ha luogo a circa 2/4 anni, avvengono dei cambiamenti graduali nella personalità felina. Il gatto inizia a prendere possesso del proprio

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territorio e può mostrare cambiamenti nella personalità. I gattini cambiano in alcuni casi da socievoli e fiduciosi, diventano più solitari, indipendenti e prudenti. Il livello generale di socievolezza del gatto è molto correlato alla socievolezza dei genitori perché questa caratteristica è fortemente ereditaria. Questo periodo nella vita del gatto è il tempo in cui si ha la scoperta del valore del territorio come risorsa e la sua capacità di vivere come individuo. In gatti selvaggi o selvatici questo inoltre sarebbe il periodo in cui i maschi si allontano gradualmente dal gruppo della famiglia allargata in cui sono stati cresciuti. I cambiamenti che avvengono in questo periodo possono essere fonte di preoccupazione e di sconcerto per i proprietari perché

il giovane gatto comincia ad allontanarsi dalla casa e a entrare in conflitto con altri gatti. Questo è il momento in cui è importante la sterilizzazione, perché i gatti maschi interi vagheranno e diventeranno solitari. I maschi castrati invece saranno soddisfatti di vivere all’interno di un territorio molto più limitato e non dovranno andare in giro a cercare femmine per accoppiarsi. I gattini iniziano a mostrare risposte simili a quelle degli adulti a stimoli minacciosi, sia visivi che olfattivi.

Lo sviluppo comportamentale Mentre avvengono tutti questi cambiamenti fisici, il gattino, stando insieme alla madre e ai fratellini, impara

I FATTORI CHE INFLUENZANO LO SVILUPPO DEL COMPORTAMENTO ALIMENTAZIONE. I gattini figli di madri sottonutrite possono presentare una maggiore incidenza di anomalie del comportamento e ritardi nello sviluppo, come scarse capacità di apprendimento, comportamento antisociale verso altri gatti e reazioni anomale di paura o di aggressività. STERILIZZAZIONE. La sterilizzazione sia del maschio che della femmina intorno alla pubertà ha un effetto profondo su quelli che saranno i loro comportamenti futuri. La castrazione del maschio, ad esempio, aumenterà grandemente la possibilità di avere un gatto che anteporrà le comodità della vita casalinga alla territorialità aggressiva di un maschio adulto intero. ALLATTAMENTO ARTIFICIALE. L’allattamento artificiale è una faccenda complicata e spesso ci si occupa di più dei bisogni fisici e nutrizionali dei gattini piuttosto che del loro sviluppo emotivo e comportamentale. Sembra che ci sia un’incidenza significativa di comportamenti aggressivi in gatti adulti che sono stati allevati a mano e questo sembra derivare dallo svezzamento inadeguato che non riesce ad imitare la capacità della madre di insegnare alla prole a gestire la frustrazione con segnali di non-ricompensa per un comportamento precedentemente ricompensato quale avvicinarsi per ricevere cibo. La necessità di affrontare le avversità e il concetto che la vita può frustrare sono essenziali per la sopravvivenza dei gattini. PERSONALITÀ INDIVIDUALE. I gattini mostrano considerevoli variazioni individuali nella loro socievolezza verso gli esseri umani, e perfino gattini della stessa nidiata possono differire notevolmente nella loro socievolezza. Le differenze nella risposta ai vari stimoli sociali e ambientali conferisce a ogni gatto la sua particolare personalità. Ci sono numerosi sistemi per categorizzare il carattere e la personalità, ma ci sono due modelli di base, eccitabile/reattivo e tranquillo/quieto. Si pensa che le variazioni nell’eccitabilità e nella timidezza siano causate da differenze ereditarie, quale la quantità di adrenalina rilasciata quando viene affrontato un evento. Per esempio, il siamese è considerato socievole, affezionato, sensibile e vocale; il birmano è assertivo ed estroverso; il persiano placido e riflessivo. Tutte queste descrizioni fanno pensare che ci siano caratteristiche ereditarie.

anche lezioni di comportamento e di gestione delle emozioni. Lo sviluppo del comportamento dipende sia dalle influenze genetiche che da quelle ambientali. È impossibile separare le une dalle altre, poiché tutti i modelli di comportamento per svilupparsi le richiedono entrambe. I geni “programmano” un individuo con il potenziale per reagire in un determinato senso in determinate circostanze. Le esperienze di vita dell’individuo invece influenzano il fatto che quel comportamento venga o no realmente espresso e a che livello. C’è spesso una differenza enorme nelle risposte generali fra i gattini di una stessa cucciolata che possono essere spiegati soltanto tramite una differenza nella programmazione genetica, poiché le influenze ambientali sono relativamente costanti per tutti i gattini. Il periodo sensibile è un range di tempo durante il quale particolari eventi hanno la maggior probabilità di avere effetti di lunga durata sullo sviluppo comportamentale del gattino. Nei gatti questo periodo è tra le 2 e le 7 settimane di età. I rapporti sociali che dipendono dalla familiarità si formano durante questo periodo. Gli esseri umani e altre specie possono essere compresi in questo gruppo sociale ed essere oggetto di legami affettivi. Molte ricerche sono state condotte su questo periodo e sulla quantità e tipo di manipolazioni richieste per dare ai gattini l’inizio migliore alla vita sociale. La conclusione della maggior parte se non di tutti gli studi è che essere maneggiati da un certo numero di persone differenti durante questo periodo determina un aumento del grado di socievolezza dei gattini verso gli esseri umani. L’esposizione positiva alle sfide ambientali, quali rumori, bambini, cani, viaggi in automobile, e la possibilità di esplorare varie e differenti zone del loro ambiente migliorerà le dotazioni interiori che permetteranno al singolo individuo di fare fronte alla vita futura. Ciò non significa, tuttavia, che i gattini che non sono sottoposti a questi stimoli di socializzazione non saranno mai amichevoli o non si adegueranno di buon grado alla vita domestica. Con il modello genetico adatto, i modelli comportamentali non imparati possono essere modificati da altre esperienze più avanti nello sviluppo. ● PetTrend • Novembre 2020

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Gustavo Fring - Pexels

ATTUALITÀ

VISTI I PERICOLI CHE LA DISINFORMAZIONE COMPORTA, È BENE TORNARE A FARE CHIAREZZA SU UN TEMA ESTREMAMENTE DELICATO: IL RAPPORTO TRA COVID-19 E ANIMALI DA COMPAGNIA

PET E PANDEMIA: LO STATO DELL’ARTE

T Alessio Arbuatti Medico Veterinario

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ra gli innumerevoli aspetti relativi alla pandemia scatenata dal Covid-19, il tema del possibile rapporto del virus con i pet ha visto il fiorire di numerose fake news potenzialmente dannose per l’intero settore pet. Oggi più che mai è bene quindi essere informati correttamente sullo stato dell’arte della questione e mantenersi aggiornati affidandosi solo ai canali scientifici.

La parola alla scienza Il sito dell’OIE (Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) è il riferimento ufficiale e garantisce la massima trasparenza circa lo status sanitario degli animali nei paesi membri al fine della prevenzione della diffusione delle malattie infettive degli animali. Il sito è sempre aggiornato e dedica una sezione di libera consulta-


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zione sul rapporto animali e SARSCoV-2. Secondo l’OIE sebbene diverse specie possano infettarsi, non c’è alcuna evidenza che gli animali possano trasmettere il Covid-19 all’uomo. Analizzando i dati relativi ai gatti di proprietà, ed escludendo dunque i test sperimentali in laboratorio, emerge un quadro che evidenzia un numero esiguo di gatti domestici nel mondo risultati a oggi positivi in relazione ai milioni di esemplari domestici al mondo. Gli esemplari risultati positivi sono così geograficamente suddivisi. Cinque in Asia, uno in Russia e cinque in Europa, dei quali due in Francia, uno in Belgio, uno in Spagna, uno in Germania e uno in UK. In riferimento ai casi re-

gistrati negli USA tra quelli presenti sul sito OIE e quelli presenti sulla lista del CDC (Centro per il controllo e prevenzione delle malattie) di Atlanta, si contano 24 esemplari positivi. I gatti domestici accertati positivi non hanno per lo più mostrato sintomi e, laddove presenti, questi sono stati lievi e transitori. Analizzando il report pubblico dei singoli casi descritti si evidenzia come questi esemplari siano vissuti con proprietari/curatori colpiti da Covid-19. Una simile trasmissione attraverso gli operatori ha riguardato i leoni e le tigri risultati positivi nello Zoo del Bronx a New York. Siccome la scienza fa tesoro anche dei dati pubblicati nel passato, è bene ricordare

che quanto osservato richiama molto da vicino un evento già evidenziato nel lontano 2003 quando nel contesto di un cluster epidemico di SARS (sempre un coronavirus) che coinvolse più di 300 persone infette in un condominio, furono riscontrati gatti a loro volta infettati. Analizzando lo stato sanitario nei cani emergono due casi positivi a Hong Kong nello scorso marzo, due in Giappone e 22 negli USA (fonte CDC da US Department of Agriculture). Tutti gli esemplari non hanno mostrato segni clinici e nei casi OIE ben si evidenza come abbiano avuto contatti con proprietari ammalati. Una sottosezione dedicata alla casistica negli animali, aggiornata e dettagliata, è disponibile in libera consultazione nelle sottosezioni aggiornate quotidianamente del sito OIE.

Governor Tom Wolf

La veterinaria italiana al vertice della ricerca internazionale

I TAMPONI E GLI ANTICORPI Si fa spesso ancora confusione sul concetto di positività. Essere positivi al tampone vuole dire che è stata riconosciuta la presenza del virus (tramite metodica RT-qPCR) laddove il tampone stesso è stato strisciato. Ritrovare gli anticorpi nel sangue vuole dire invece che l’organismo ha reagito contro il virus producendo anticorpi. Questi però vengono prodotti dopo del tempo, dunque ritrovare questi elementi significa che il paziente è venuto in precedenza a contatto con il virus. Diverso ancora è il concetto di diffusore come visto in molti casi in umana. Trovare una piccola quantità di virus anche minima, con un test estremamente sensibile non significa che l’animale possa essere diffusore perché per poter svolgere tale ruolo è necessaria un’attiva replicazione del virus nell’ospite, divenendo quindi un pericolo per altri ospiti suscettibili. La variabilità genetica dei Coronavirus, dettata da errori replicativi del virus stesso, non deve far pensare però che questi possano saltare e adattarsi a proprio piacimento tra specie e specie, poiché specie animali diverse hanno recettori differenti e caratteristiche fisiologiche proprie. I coronavirus hanno in generale elevata specie-specificità, a dimostrazione di ciò vi sono infatti coronavirus specifici per le singole specie animali e il “salto di specie” è un evento possibile ma più raro di quello che si possa pensare.

Lo scorso 5 agosto si è tenuto un importante incontro online organizzato da EV con gli autori di un lavoro scientifico, ora in pre-print, dal titolo “Evidence of exposure to SARS-CoV2 in cats and dogs from households in Italy”. Uno studio italiano che ha visto coinvolti 24 ricercatori tra l’Università di Bari, di Milano, laboratori di ricerca diagnostica nazionali e di Liverpool. Una collaborazione a tutto tondo nel settore veterinario tra pubblico e privato, grazie al lavoro svolto anche dai liberi professionisti nel fornire i campioni. Il fine è stato quello di rilevare l’eventuale positività al SARS-CoV-2 di 540 cani e 277 gatti provenienti da quelle regioni dove il virus ha circolato maggiormente. I cani e i gatti campionati provenivano sia da nuclei familiari dove è stata registrata positività al Covid-19, sia da contesti familiari nei quali questa non è stata registrata o risultava assente. I tamponi orofaringei (306 cani, 175 gatti), nasali (185 cani, 77 gatti) e rettali (66 cani e 30 gatti) sono stati analizzati per ricercare dunque l’eventuale presenza dell’RNA (genoma) del virus. Tutti gli 839 tamponi analizzati per la ricerca del virus sono risultati negativi per SARS-Covid-19, inclusi quelli provenienti da pet che mostravano sintomi respiratori, suggerendo l’assenza di un’infezione attiva in questi esemplari. 64 di questi cani e 57 di questi gatti negativi provenivano da nuclei familiari nei quali era circolato il Covid-19. I PetTrend • Novembre 2020

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sieri per la ricerca degli anticorpi neutralizzanti sono stati invece prelevati da 188 cani e 63 gatti dei quali era nota l’anamnesi, oltre che da 200 cani e 89 gatti per i quali non si conosceva la storia pregressa. Gli anticorpi neutralizzanti sono stati individuati in 13 cani (3,35%) e in 6 gatti (3,95%). Su 47 cani provenienti da case nelle quali era circolato il Covid-19, 6 esemplari avevano anticorpi, mentre tra i gatti solo 1 tra i 22 provenienti da abitazioni nelle quali erano già stati individuati nuclei familiari positivi. Dalle abitazioni nelle quali si sospettava avesse circolato il virus sono risultati positivi per la ricerca degli anticorpi 1 cane su 7 e 0 gatti su 3. Analizzando i sieri provenienti dai pet che vivevano nelle case nelle quali non era stato segnalato alcun caso di positività dell’uomo, sono risultati positivi agli anticorpi 1 gatto su 38 e 2 cani su 133. Nessuno degli esemplari nei quali sono stati riscontrati gli anticorpi ha mostrato alcun sintomo respiratorio al momento del prelievo del siero. Su un totale di 423 animali testati durante tutto lo screening per i quali era nota l’età, non sono risultati mai positivi esemplari al di sotto di un anno di età. Questo lavoro molto ampio e complesso, consultabile anche online, fa seguito a indagini condotte in Cina (anticorpi nei gatti) e in Francia (19 pet risultati tutti negativi appartenenti a proprietari Covid-19 positivi). I ricercatori, confermando quanto già comunicato dagli enti internazionali predisposti ai controlli sanitari, hanno rilevato che l’infezione negli animali da compagnia (cane e gatto) non è inusuale, ma che è improbabile che un pet infetto possa trasmettere il patogeno. Analizzando la bibliografia scientifica a oggi, inoltre, non è stato registrato alcun caso di trasmissione dai pet all’uomo, dunque non esistono evidenze che gli animali da compagnia abbiano un ruolo epidemiologico nella diffusione del virus. Differente è invece la condizione opposta, poiché esiste la possibilità che gli animali da compagnia possano contrarre l’infezione attraverso il contatto con persone affette da Covid-19 e sviluppino occasionalmente malattia. A oggi non sono però stati descritti casi di pet morti a causa del SARS-CoV-2. Altre specie come i mustelidi (visoni e furetti) e roditori sono sensibili e al centro di ulteriori indagini. L’ISS comunica che “non esistono evidenze 58

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IAEA Imagebank

ATTUALITÀ

che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di SARS-CoV-2”. Anzi, il rapporto con gli animali è importante per il nostro benessere in questo periodo nel quale si trascorre più tempo in casa. Al fine di avere informazioni sui comportamenti e le buone pratiche da seguire in relazione al Covid-19proprietario-pet, lo stesso ISS ha messo a disposizione in free download sul proprio sito il rapporto ISS Covid-19 animali da compagnia.

I cani e gatti hanno i propri Coronavirus Coronavirus specifici sono stati isolati in numerose specie animali sia selvatiche sia d’interesse zootecnico. Anche gatti e cani hanno i propri coronavirus, differenti da quello coinvolto nella pandemia umana SARS-CoV-2. I proprietari di gatti avranno di certo sentito parlare infatti della peritonite infettiva felina (FIP), patologia che riconosce proprio come agente eziologico un coronavirus felino (FCoV). Nei cani si riconoscono due Coronavirus, un alfa coronavirus enterico e un beta coronavirus respiratorio. I coronavirus del cane e del gatto si manifestano con forme cliniche varie anche all’interno della stessa specie e talune possono mettere a rischio la sopravvivenza del pet. Nessuno di questi agenti è trasmissibile all’uomo ma è importante che i proprietari si informino solo presso i propri medici veterinari di fiducia sui rischi che queste patologie possono rappresentare per il proprio cane e il proprio gatto.

Come fare informazione corretta Medici veterinari, pet shopper e toelettatori devono dunque mettere

in atto una comunicazione efficace sulla tematica per fare arrivare ai propri clienti informazioni corrette e chiare, basate solo sui dati della ricerca scientifica. Volantini, social network, cartellonistica indoor e newsletter sono sistemi di comunicazione rapidi e veloci ma ogni messaggio sul tema dovrà essere sempre accompagnato quanto meno dal link del lavoro scientifico di riferimento. Essere operatori del settore, sebbene con ruoli ben diversi, vuol dire agire in maniera professionale e sapere anche divulgare solo le giuste informazioni. Durante questi mesi, così come in medicina umana, è inoltre emerso un ulteriore problema. Non di rado si è infatti assistito a una diminuzione di quelle visite mediche fondamentali per garantire la salute dei pet che ricadono nelle fasce a rischio come gli esemplari giovani, gli anziani e i malati cronici. Una riduzione che non ha riguardato solo le visite specialistiche per pazienti già affetti da patologie, ma persino quelle atte a pianificare le ben più comuni profilassi stagionali. Ricordate che la comparsa del SARS-CoV-2 non deve far passare in secondo piano tutte le altre patologie dei pet, così come osservato tra le persone, ed è dunque importante che i proprietari comprendano l’importanza della salute del pet ripartendo da ciò che prima era considerato routinario. A tal proposito è bene ricordare che le attività veterinarie e i pet shop sono rimasti aperti anche durante il lockdown. Ambulatori, cliniche e negozi del settore sono stati tra i primi luoghi che hanno da subito messo in atto tutte norme di protezione individuali per assicurare sicurezza sanitaria ai pet, ai proprietari e agli operatori del settore. ●


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COSTUME E SOCIETÀ

SE IL PROPRIETARIO È ANZIANO, IL FUTURO DEL PET È MOTIVO DI PREOCCUPAZIONE. COSA NE SARÀ DI LUI SE DOVESSE RESTARE SOLO? ECCO COME AFFRONTARE LA QUESTIONE DA UN PUNTO DI VISTA LEGALE

Dominic Buccilli - Pexels

COME FARNE UN EREDE

N Lorena Bassis Giornalista pubblicista

el film di animazione di Walt Disney «Gli Aristogatti», una nobildonna parigina vuole lasciare in eredità l’intero patrimonio ai suoi gatti. Il maggiordomo non ci sta e ce la mette tutta per eliminare i felini. Lasciando da parte la fantasia disneiana, ci troviamo di fronte a una situazione che spesso trova riscontro anche nella realtà, non essendo tuttavia di semplice soluzione. In Italia infatti gli animali non possono essere beneficiari di un testamento e così molte persone si chiedono come poter garantire al pet il benessere dopo la loro dipartita.

Cosa dice la legge italiana Il nostro ordinamento non consente di nominare gli animali eredi diretti né di cedere agli stessi un patrimonio in quanto per il codice civile non sono considerati soggetti giuridici. La legge italiana qualifica infatti gli animali come res mobilia, ossia beni materiali. Per rendere l’idea, un cane o un gatto sono considerati alla stessa stregua di un quadro o di un televisore e alla morte del proprietario entrano a far parte dei beni ereditabili. La persona può tuttavia indicare nel testamento a chi vorrà destinare l’aniPetTrend • Novembre 2020

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Luan Oosthuizen - Pexels

COSTUME E SOCIETÀ

male dando disposizioni sulla cura dello stesso. L’erede in questione è libero di non accettare il pet che a quel punto passerà, di mano in mano, all’erede che subentrerà al posto di colui che non ha accettato.

è il cosidetto testamento olografo, che va scritto di proprio pugno e con la propria abituale calligrafia, indicando i dati del beneficiario, l’oggetto del lascito e le opportune disposizioni; non deve mancare il proprio nome e cognome, la data e la firma. Sarà poi necessario avvertire una persona di fiducia affinché provveda, una volta intervenuto il decesso, alla consegna del testamento olografo a un notaio che provvederà alle pratiche di rito per darvi esecuzione. Vista la delicatezza della questione, è comunque bene affidarsi alla consulenza di un notaio per la redazione del testamento olografo, o per optare su modalità testamentarie più sicure che coinvolgano da subito il notaio stesso. I consigi del notaio sono sempre opportuni per evitare di incorrere nella scrittura di disposizioni nulle o impugnabili per la violazione delle quote spettanti ad alcune categorie di eredi, come figli o i genitori, che per legge hanno diritto a ricevere determinate quote del patrimonio del defunto.

Testamenti che hanno fatto storia Fuori dai nostri confini, lasciare tutti i beni al proprio animale è oramai un’abitudine. Dopo la scomparsa di Karl Lagerfeld si è parlato molto della sua volontà di nominare erede universale l’amata gatta. Così Choupette, un felino di razza birmana con manto bianco e occhi azzurri, grazie alla fortuna accumulata dallo stilista - stimata circa 170milioni di dollari - è oggi la gatta più ricca al mondo. A fare da apripista, la contessa tedesca Karlotta Liebenstein che nel 1991 indicò nel suo testamento come erede universale il suo pastore tedesco Gunther III. Oggi tutto è nelle mani (o meglio, nelle zampe) di Gunther V e l’animale gira in limousine. Anche un altro stilista, Alexander McQueen, lasciò 100mila sterline alle due governanti perché potessero prendersi cura dei suoi cani. E non ci sono solo cani e gatti nella classifica degli animali che fanno la vita da veri nababbi ma anche scimmie, pappagalli, orsi e persino una gallina erede dell’editore britannico Miles Blackwell. ●

La strada da percorrere A questo punto bisogna individuare un modo legittimo per i limiti posti dalla nostra legge e fare in modo che i propri beni siano utilizzati per assicurare un futuro all’animale. È molto diffusa la pratica di nominare come erede diretto una persona - oppure un’associazione - con il compito di utilizzare una determinata somma a vantaggio dell’animale. Per avere la certezza che le ultime volontà vengano realmente rispettate è opportuno nominare anche la figura dell’esecutore testamentario. Si tratta di una persona fisica o giuridica che si preoccuperà di verificare che le somme indicate dal defunto siano effettivamente usate per il benessere dell’animale. Nel caso in cui l’esecutore testamentario si renda conto che i fondi vengono utilizzati per altri scopi oppure il pet non viene accudito in modo adeguato, avrà diritto-dovere di chiedere giudizialmente la revoca del lascito del defunto.

Attenersi alle regole Per avere buone probabilità di successo nel perseguimento dei propri fini, si può optare su diverse modalità testamentarie. La prima e più semplice 60

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IL PARERE DELLA PSICOLOGA Per qualcuno il cane o il gatto è l’unico essere vivente capace di tenergli compagnia con cui condividere i momenti belli e brutti. Un legame talmente forte da desiderare che un domani possa diventare l’unico erede dell’intero patrimonio. «Le motivazioni che spingono un individuo a lasciare tutto quello che possiede in eredità al proprio animale sono da ricercare nelle singole storie di vita. A darci uno spunto di pensiero è Erik Erikson, psicologo e psicoanalista tedesco che ha analizzato il ciclo di vita e delineato i compiti evolutivi che spettano a ogni età», spiega Valentina Cavandoli, psicologa a Milano e continua: «Nella vecchiaia l’individuo si guarda indietro e stila un bilancio di quanto fatto durante la sua intera esistenza. Nell’età matura si è finalmente in grado di essere se stessi, senza eccessivi condizionamenti esterni. In questa cornice si inserisce il destino dell’eredità personale. Designare un erede non significa soltanto individuare una persona alla quale lasciare dei beni, ma anche consegnarle la cura del nostro ricordo. Chi lascia i propri beni a un animale può esser mosso dall’amore puro, privo di ambivalenze, che nutre nei confronti dell’amico a quattrozampe. L’essere umano è per sua natura legato ai propri simili da amore e odio. Due facce della stessa medaglia che scandiscono la rete di rapporti che instaura, anche i più intimi. Nel rapporto con l’animale, spesso, non è presente la parte aggressiva che troviamo nelle relazioni conspecifiche. Lanciando una provocazione potremmo chiederci qual è il confine tra il bene per l’animale e la sfiducia nei confronti dell’uomo. Potrebbe anche essere quest’ultima a far propendere l’ago della bilancia verso l’animale in sede di testamento, più che su parenti o amici prossimi».


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ACQUARIOLOGIA

MOLTO AMBITI DAGLI APPASSIONATI DI ACQUA DOLCE TROPICALE, QUESTO GRUPPO DI PESCI DALLE RICCHE COLORAZIONI DOMINA I FONDALI ROCCIOSI DEL LAGO MALAWI Alessio Arbuatti Medico veterinario, accreditato FNOVI in “Medicina dei pesci e gestione degli acquari”, Professore di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo

GLI

MBUNA

C

olorati e con un ricco pattern comportamentale, questi sono due degli aspetti che rendono questo eterogeneo gruppo di pesci tra i più ricercati nell’acquariofilia tropicale d’acqua dolce. Veri e propri esempi di un’evoluzione continua, necessitano di acquari dedicati e hobbisti attenti per poterne garantire il benessere in ambiente controllato.

Una fucina evolutiva Lungo 580 chilometri, largo fino a 80 e con una profondità massima di 706 metri; dati che sembrerebbero quelli di un piccolo mare. In realtà il lago Malawi (Fig. 1), esteso tra Malawi, Mozambico e Tanzania, è il nono bacino lacustre per estensione del mondo e il secondo per profondità. Una profonda depressione che ha iniziato a riempirsi d’acqua dolce 4,5 milioni di anni fa ma che nel tempo è andata incontro a drastiche variazioni di dimensioni. L’invaso è alimentato da un’ampia rete idrica, possiede al contrario un solo effluente, il fiume Shire, che convoglia le acque lacustri nel più ampio fiume Zambesi. La grande variabilità degli ambienti subacquei ha consentito un processo evolutivo, tuttora in corso, che ha portato a classificare ben 850 specie di ciclidi evolutesi da quelle poche che lo colonizzarono tra uno e due milioni di anni fa.

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scelta della vasca alla strutturazione interna fino alla selezione delle specie ospitate. Gli acquari per i ciclidi del lago Malawi devono avere un volume minimo di 250 litri, privilegiando la scelta di modelli profondi rispetto a quelli stretti poiché sarà necessaria la creazione di una complessa rocciata (Fig. 2). Un potente filtro esterno mec-

canico-biologico performante diviene fondamentale quando si ospitano ciclidi e la circolazione deve essere tale da evitare la formazione di aree di acqua stagnante. Il lago Malawi si caratterizza per un pH alcalino (7.7-8.7), una temperatura dell’acqua media di 24° e durezze medio/alte, facilmente ottenibili partendo da molte acque di ru-

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La vasca ideale Gli mbuna, letteralmente “i pesci delle rocce”, sono ciclidi endemici del lago Malawi dalla complessa etologia e per questo motivo necessitano di acquari dedicati. È dunque fondamentale rispettare una serie di steps, dalla

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ACQUARIOLOGIA

(Fig. 3) per garantirne il benessere e lo sviluppo dei substrati algali. Così, come per l’acquariologia marina, sono disponibili strumenti per temporizzare l’accensione dei differenti punti luce creando gli effetti alba e tramonto che rendono più naturale il passaggio tra le diverse fasi giornaliere.

Simili ma molto diversi tra loro Il termine mbuna indica specie appartenenti a numerosi generi, tra questi i più comuni in commercio sono Pseudotropheus, Tropheops, Labidochromis, Melanochromis, Metriaclima e Aulonocara (Fig. 4) Nonostante la maggior parte di questi pesci sia di dimensioni ridotte (10-15 cm), il popolamento della vasca deve essere condotto con attenzione. In acquari di 240-250 litri è opportuno limitarsi a introdurre una o due specie evitando quelle appartenenti al medesimo ordine (rischio ibridi), inserendo gli esemplari in piccoli gruppi (1 maschio ogni duetre femmine). Fin dal momento della vendita all’hobbista, il pet shopper non deve dimenticare che la riproduzione di questi pesci in acquario non è affatto rara e nel tempo potrebbero aumentare il numero degli esemplari in vasca. Un’alimentazione varia, seguendo anche le specifiche linee commerciali dedicate agli mbuna, garantisce un corretto supporto nutrizionale. Nelle vasche, a partire da 750 litri, è possibile inserire altri pesci endemici del Malawi come il Synodontis nyassae, (Keilhack, 1908), una specie timida, principalmente notturna, che richiede molti nascondigli. Un’ulteriore opportunità, da valutare con estrema cura, è rappresentata dalla possibile introduzione di altri ciclidi del Malawi chiamati “haps” e legati ai fondali sabbiosi.

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Allestimento e strutturazione ambientale 7

binetto o da acqua RO (da osmosi inversa) arricchite con gli specifici sali disponibili in commercio. Così come per tutte le vasche d’acqua dolce tropicale, i periodici controlli chimicofisici consentiranno di calendarizzare le frequenze dei cambi parziali d’acqua e della pulizia delle spugne. In natura questo lago è caratterizzato da acque 62

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limpide e una scarsa presenza di particolato organico in sospensione negli strati superficiali, tanto da essere classificabile come un bacino “oligotrofo”. I ciclidi popolano principalmente profondità tra 1 e 15 metri, una porzione che riceve un’intensa illuminazione e riprodurre in vasca questa irradiazione durante le ore di luce è importante

In natura la maggior parte degli mbuna popola gli ambienti rocciosi caratterizzati da acque limpide sui quali vi è una rara crescita di piante. Un ambiente solo in apparenza brullo, che rappresenta in realtà il parametro principale che ha consentito una così ampia diversificazione di specie, tuttora in atto. Capacità di nuoto libero e territorialità devono riflettersi in una strutturazione ambientale idonea. Le rocce sono fondamentali e la disposizione deve essere ben progettata scegliendo quelle più idonee per uso ac-


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quariofilo (Fig. 5) e prive di angoli vivi. Un’attenta scelta delle forme e uno schizzo preparatorio sono di sicura utilità. Lo sviluppo della rocciata deve portare alla creazione di barriere visive, tane, passaggi e cunicoli, senza dimenticare di posizionare alcune porzioni piane e altre in lieve pendenza. Va inoltre lasciato dello spazio libero per consentire il nuoto sia di fronte sia tra la rocciata e il fondale (Fig. 6). La massicciata deve essere posta in sede prima della stesura dello strato di sabbia. È sconsigliato il contatto diretto della roccia con il vetro basale (Fig. 7), a tal proposito si consiglia l’apposizione di un foglio spesso di neoprene sul fondo. Se necessario, le porzioni minerali meno stabili possono essere incollate con colle atossiche specifiche per evitare potenziali improvvisi crolli. In alternativa, alcune aziende offrono rocce artificiali in resina progettate per gli acquari ben più leggere e facili da comporre. Le

medesime attenzioni valgono anche nella valutazione di un possibile sviluppo roccioso in altezza. La roccia diviene anche un terreno di pascolo grazie allo sviluppo dell’“aufwuchs” (Fig. 8), letteralmente “crescita sulla superficie”, quell’insieme di alghe verdi, diatomee e anche piccoli microrganismi che divengono importante fonte alimentare per numerose specie di mbuna. Il vetro posteriore della vasca può essere rivestito all’esterno da un foglio di colore scuro, oppure è possibile migliorare ulteriormente il layout interno istallando, prima del riempimento della vasca, uno sfondo 3D (Fig. 9) che crea spessore e ulteriori tane. Ne sono disponibili sia standard sia realizzati su misura da specifiche aziende. Poiché sono dotati di uno spessore variabile di 8-15 cm, questi componenti richiedono vasche profonde almeno 40-50 cm in relazione al modello scelto.

CONSIGLI PER IL NEGOZIANTE Gli mbuna non sono pesci da destinare a un acquario tropicale d’acqua dolce di comunità, come infatti ricordato necessitano di vasche specifiche e sono dunque consigliabili ad acquariofili che vogliono cimentarsi nella creazione di nuovi biotopi o appassionati del complesso comportamento dei ciclidi. Robusti e di carattere, sono sempre disponibili con numerose specie e varietà, negli stock list degli allevamenti e dei fornitori, italiani ed esteri. A tal proposito scorrendo nelle disponibilità mensili, non è raro incontrare alcune specie con nomi scientifici affiancati da specifiche sul colore o sul preciso luogo di provenienza. Ciò a conferma dell’ampia varietà morfologica degli mbuna, aspetto confermato anche dalla ricerca scientifica che grazie allo studio del DNA ne classifica di frequente nuove specie e sottospecie. È dunque importante far riferimento a quei grossisti che possano fornire esemplari puri, non ibridi e che siano riprodotti in allevamento nel rispetto di elevati standard sanitari. L’offerta in negozio deve prevedere vasche separate per specie e iniziare partendo da quelle più semplici da gestire, garantendo però, su richiesta, la disponibilità anche delle specie e varietà meno note.

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Strategie riproduttive uniche La corretta strutturazione è fondamentale anche per consentire la riproduzione che negli mbuna è peculiare. Questi pesci non formano coppie fisse, durante il rituale di accoppiamento le femmine rilasciano un uovo alla volta e il maschio provvede subito alla fecondazione. Il maschio non attua alcuna cura parentale, al contrario la femmina accoglie le uova fecondate nella propria bocca consentendone uno sviluppo protetto per un periodo variabile tra 24 e 40 giorni. Durante questo lasso di tempo smette di mangiare e solo quando gli avannotti saranno autosufficienti li rilascerà aprendo la bocca. Durante il periodo d’incubazione orale, in caso d’emergenza o di necessità, è possibile far fuoriuscire gli avannotti ancora non completamente autonomi dalla bocca materna mediante una specifica manualità. Ancora non autosufficienti, devono essere spostati all’interno di piccoli contenitori cilindrici dotati di aerazione da porre in acquario, noti come “eggs tumbler”. Il flusso d’aria in entrata mima l’attività di ventilazione che avverrebbe nella bocca materna consentendo l’ossigenazione degli embrioni fino al completo riassorbimento del sacco vitellino e al raggiungimento dell’autonomia. Solo a questo punto, così come si può fare con altri ciclidi, gli avannotti divenuti ormai autonomi potranno essere allevati temporaneamente in una sala parto o, meglio ancora, in una vasca d’accrescimento fino al raggiungimento di dimensioni maggiori. L’autore ringrazia il negozio Blue Coral di Vasto (CH) ● PetTrend • Novembre 2020

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ELENCO INSERZIONISTI

I Copertina Vitakraft jumper’s

II Copertina Royal Esigenze specifiche

III Copertina Pet Academy

IV Copertina Wonderfood Oasy Grain Free

13 Zoodiaco Prolife

17 Monge BWild

25 Bama Pet

33 Innovet Arthro System

Trend

39 Cerere I Croc

Novembre 2020 N° 9 - ANNO 9 Edizioni EV SOC. CONS. a R.L. via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Direttore editoriale: ANTONIO MANFREDI Direttore responsabile: ANTONIO MANFREDI antonio.manfredi@pettrend.it Coordinamento editoriale: MARCO MORESCO marco.moresco@pettrend.it

47 Marca Pet

51 Sacchettificio Corazza

Sono presenti con pubbliredazionali, in ordine di apparizione: Vitakraft, Wonderfood, Morando, Zoodiaco, Monge, BamaPet, Ceva, Innovet, Chemi-Vit, Cerere, Marca BolognaFiere, Sacchettificio Corazza

Segreteria di redazione: ILARIA COSTA via Trecchi, 20 - 26100 Cremona marketing@pettrend.it

Andrea Ferrario, Nicolas Patrini, Maria Luisa Quattrina, Francesca Serena, Fabrizio Vallari, Diana Vergnano

Stampa PRESS POINT Srl Via Luigi Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Mi)

Consulente scientifico LUISA QUATTRINA luisa.quattrina@pettrend.it

Foto da agenzie: Silvia Pampallona, Tommaso Urciolo

Iscrizione al registro del tribunale di Vigevano N. 1/2012.

Grafica e impaginazione: PRESS POINT Srl

Ringraziamenti motori di ricerca Flickr Pixabay Pexels Shutterstock Creative Commons Public License di Wikimedia Commons

Ufficio Stampa: ILARIA COSTA Pubblicità: ILARIA COSTA marketing@pettrend.it Hanno collaborato a questo numero Alessio Arbuatti, Lorena Bassis, Silvia Bosio, Stefania Colasuono,

Servizio abbonamenti: ILARIA COSTA ilaria.costa@pettrend.it

Tutti i diritti riservati. È vietata ogni riproduzione se non autorizzata dall’editore. Rivista di riferimento di


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Comportamento

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Sacchettificio Corazza

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Innovet

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Iniziative

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Zoodiaco

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Rapporto Assalco - Zoomark 2020

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Wonderfood

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