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RICERCHE SCIENTIFICHE
MARCO MORESCO
N
el linguaggio comune il pappagallo e la scimmia sono animali che spesso vengono considerati come esempi proverbiali di imitazione pedissequa. La scoperta sorprendente è che, quando si tratta di imitare un dato comportamento e ci confrontiamo con i cani, siamo noi esseri umani a risultare i più portati alla “sovra-imitazione” (over-imitation). Dagli studi condotti da Laurie R. Santos, professoressa di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Yale, l’uomo è infatti apparso più portato a copiare “alla cieca” determinati comportamenti rispetto a quanto faccia il cane.
DA UNA SERIE DI ESPERIMENTI CONDOTTI NEGLI STATI UNITI RISULTA CHE I CANI SONO DOTATI DI UN SORPRENDENTE SENSO CRITICO QUANDO SI TRATTA DI IMITARE
Imitare con e senza criterio In un confronto realizzato tra cani e bambini, il team della professoressa Santos ha osservato che i primi sono decisamente più selettivi rispetto ai secondi nella scelta dei comportamenti corretti da imitare. In altre parole, i cani sollecitati a imitare un dato comportamento hanno mostrato la capacità di saper scegliere le informazioni fondamentali rispetto a quelle non funzionali a perseguire lo scopo desiderato. Al contrario, i bambini hanno dimostrato di copiare tutto quello che vedono, senza saper distinguere tra i gesti superflui e quelli indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo.
CANE È PIÙ RAZIONALE DELL’UOMO?
IL
tuare una corretta selezione tra quelli inutili e quelli indispensabili.
Lo svolgimento del test L’esperimento che ha portato a queste conclusioni si è svolto mostrando a dei cani e a dei bambini come aprire una scatola. Allo scopo sono state poste in essere tutta una serie di azioni tra le quali solo alcune erano utili all’apertura della scatola. Dopo aver osservato quanto veniva compiuto dai membri del team della professoressa Santos, i cani hanno saputo selezionare i gesti utili all’apertura della scatola da quelli puramente preliminari, mentre i bambini hanno dato uguale importanza a tutti i gesti senza saper at-
Cani e dingo: il ruolo dell’addomesticamento A seguito di questi primi esperimenti, si sono confrontati i comportamenti tenuti in situazioni simili dai cani e dai dingo australiani. Gli studi condotti sulla sovra-imitazione nei cani si sono svolti nel Canine Cognition Center di Yale da parte della professoressa Laurie Santos, mentre quelli condotti sui dingo sono stati di competenza del Dingo Discovery Centre (DDC) di Gisborne in Australia. Il dingo è un canide introdotto dall’uomo
in Australia e che ormai da tempo immemorabile vive alla stato selvatico: lo studio australiano è stato mosso dall’idea di esplorare il ruolo dell’addomesticamento nella sovra-imitazione. In quattro diverse prove, gli animali sono stati incentivati ad aprire una scatola per recuperare un premio alimentare posto all’interno. Queste scatole erano dotate di una maniglia del tutto inutile al fine dell’apertura e di un coperchio che era invece necessario far scattare per raggiungere il bocconcino. All’inizio di ogni test, un ricercatore ha posto in essere davanti agli animali una serie di gesti, alcuni rilevanti altri irrilevanti, per aprire la scaPetTrend • Novembre 2020
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