PetTrend Novembre 2020

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COSTUME E SOCIETÀ

SE IL PROPRIETARIO È ANZIANO, IL FUTURO DEL PET È MOTIVO DI PREOCCUPAZIONE. COSA NE SARÀ DI LUI SE DOVESSE RESTARE SOLO? ECCO COME AFFRONTARE LA QUESTIONE DA UN PUNTO DI VISTA LEGALE

Dominic Buccilli - Pexels

COME FARNE UN EREDE

N Lorena Bassis Giornalista pubblicista

el film di animazione di Walt Disney «Gli Aristogatti», una nobildonna parigina vuole lasciare in eredità l’intero patrimonio ai suoi gatti. Il maggiordomo non ci sta e ce la mette tutta per eliminare i felini. Lasciando da parte la fantasia disneiana, ci troviamo di fronte a una situazione che spesso trova riscontro anche nella realtà, non essendo tuttavia di semplice soluzione. In Italia infatti gli animali non possono essere beneficiari di un testamento e così molte persone si chiedono come poter garantire al pet il benessere dopo la loro dipartita.

Cosa dice la legge italiana Il nostro ordinamento non consente di nominare gli animali eredi diretti né di cedere agli stessi un patrimonio in quanto per il codice civile non sono considerati soggetti giuridici. La legge italiana qualifica infatti gli animali come res mobilia, ossia beni materiali. Per rendere l’idea, un cane o un gatto sono considerati alla stessa stregua di un quadro o di un televisore e alla morte del proprietario entrano a far parte dei beni ereditabili. La persona può tuttavia indicare nel testamento a chi vorrà destinare l’aniPetTrend • Novembre 2020

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