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2.2.5 Fabbisogni formativi e competenze

• formazione delle Pubbliche Amministrazioni specie nel settore tecnico, per implementare le competenze necessarie per la scelta delle soluzioni più sostenibili; sarà sempre più frequente l’esternalizzazione dei servizi tecnici; i funzionari dovranno sempre più avere la capacità di valutare le proprie esigenze e le offerte tecniche e tecnologiche proposte dal mercato; • la digitalizzazione dei processi, trasversale ai settori indagati (dal recupero alla nuova costruzione di edifici, infrastrutture e città) spinge sull’acquisizione di competenze specifiche; • gli istituti tecnici e di istruzione terziaria non universitaria devono aprirsi alla ricerca integrandola con la docenza, per comprenderne linguaggio e facilitare i percorsi dell’innovazione; • l’integrazione dei saperi diventa il fulcro del processo di cambiamento, in quanto è la base per il lavoro in rete, che rappresenta la forma a cui si ispira il processo dell’innovazione avviato in regione; • sviluppare le capacità di fare rete, anche attraverso innovazioni organizzative come il cluster; • facilitare il rapporto tra l’utente finale e alcune figure professionali della filiera, dai progettisti ai gestori di patrimoni immobiliari, ad esempio. Queste figure di facilitatori dovrebbero supportare gli utenti finali (destinatari degli interventi, ovvero abitanti di un quartiere, condomini di un condominio, proprietari di alloggi privati, proprietari e gestori di immobili sottoposti a tutela, ecc.) nel rapporto con i vari professionisti che operano nel processo, dal progettista all’impresa, al tecnico che interviene per eseguire analisi diagnostiche, ecc. Infatti, spesso gli utenti finali vengono lasciati soli nelle scelte di natura tecnica o affiancati da figure sempre correlate all’amministratore di condominio, senza un vincolo di terziarietà rispetto alle scelte da operare; • internazionalizzazione, specie di alcune figure: i progettisti, per esempio (architetti, ingegneri, geometri) non possono competere con mercati esteri proprio per la misura minima della loro organizzazione professionale, caratterizzata da micro realtà isolate. Per accedere a mercati esteri è necessaria una strategia di aggregazione che permetta a più professionisti di lavorare insieme. Per queste finalità il futuro sarà delle reti di professionisti e tra professionisti e imprese; • formazione del committente: manca una cultura che formi il committente (e utente) delle opere di architettura/ ingegneria a valutare tutti gli aspetti che concorrono alla buona realizzazione; • nuove modalità di formazione, ad esempio studiate per chi ha già un lavoro e vuole qualificarsi attraverso corsi professionalizzanti, ma ad oggi pensati come percorsi con una continuità didattica che chi lavora non può garantire; è necessario elaborare nuovi modelli di corsi che prevedano tempi in linea con la disponibilità di chi è attualmente occupato, con una forte integrazione con attività in campo e pratica.

A livello di scuola secondaria superiore l’indirizzo primario di formazione tecnica in campo edile è rappresentato dall’indirizzo CAT (Costruzioni Ambiente Territorio), che ha sostituito il diploma di geometra. Se ne segnala una costante crisi di iscrizioni a tale indirizzo collegata in parte alla crisi che il settore edile sta attraversando, ma anche da una non chiara percezione, da parte delle famiglie, dell’identità di tale indirizzo, che è andato a sostituire il precedente diploma di geometra. A livello di formazione post-diploma non universitaria sono presenti diversi percorsi afferenti alla Rete politecnica della Regione e facenti riferimento a standard nazionali (ITS e IFTS) e a standard regionali (Sistema regionale delle qualifiche). Per quanto riguarda gli ITS, ad oggi le figure nazionali riconducibili al settore edilizia e costruzioni sono 3, afferenti 3 diverse aree tecnologiche: Area 1 - Efficienza Energetica - Ambito “Processi e impianti ad elevata efficienza e risparmio energetico” - Figura nazionale “Tecnico superiore per il risparmio energetico nell’edilizia sostenibile” Area 4 - Made in Italy - Ambito 4.2 “Sistema Casa” - Figura nazionale “Tecnico per l’innovazione la qualità delle abitazioni” Area 5 - Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali - Ambito 5.2 “Beni culturali ed artistici” - Figura nazionale 5.2.1 “Tecnico superiore per la conduzione del cantiere di restauro architettonico” Per quanto riguarda i percorsi IFTS gli standard nazionali, realizzati in Emilia-Romagna dalle scuole edili, sono i seguenti: • Tecniche di organizzazione e gestione del cantiere edile • Tecniche innovative per l’edilizia • Connessioni possono poi esserci con la figura” Tecniche di monitoraggio e gestione del territorio e dell’ambiente”. Per quanto riguarda il repertorio regionale delle qualifiche rientrante nella Rete politecnica (Formazione superiore) le qualifiche esistenti sono: • Disegnatore edile (EQF 5) • Tecnico della rilevazione topografica e territoriale (EQF 5) • Tecnico di cantiere edile (EQF 5) • Tecnico esperto nella progettazione e gestione di interventi strutturali (EQF 7) Sul fronte della formazione universitaria il sistema Italiano per le professioni tecniche (architettura ed ingegneria) è articolato in tre cicli distinti: • primo ciclo: corso di Laurea (triennale); • secondo ciclo: corso di Laurea Magistrale (biennio specialistico) ed il corso di Laurea Magistrale a ciclo unico (quinquennale); • terzo ciclo: Dottorato di Ricerca e Corso di Specializzazione Ai cambiamenti attesi dallo sviluppo degli obiettivi strategici deve necessariamente corrispondere anche un adeguamento della formazione per sviluppare nuove competenze e nuove figure professionali in grado di integrare negli edifici le soluzioni che incorporano intelligenza, proprie dell’edilizia 4.0. In generale, i bisogni espressi riguardano una serie di specifiche che interessano tutto il mondo dell’edilizia e delle figure attualmente coinvolte, quali: • maggiore capacità di dialogo delle figure tecniche con il sistema economico finanziario, per facilitare l’individuazione di soluzioni per acquisire fonti di finanziamento e per la gestione sostenibile dei processi;

La proposta del Clust-ER Edilizia e Costruzioni è di orientare l’offerta attualmente presente in regione verso la realizzazione di percorsi formativi strategici, in prospettiva, per tutta la filiera, proponendo nuove figure professionali altamente specializzate ma capaci di saper dialogare con tutti gli attori del sistema, nei seguenti ambiti: • Istruzione Universitaria (1°, 2° o 3° ciclo)

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