FORUM S3 EMILIA-ROMAGNA
2.3.5 Fabbisogni formativi e competenze
inserire gradualmente tematiche coerenti con la S3.
Il sistema della meccatronica e della motoristica deve confrontarsi con il problema legato alla scarsa disponibilità di ingegneri e tecnici di cui le imprese hanno bisogno. Servirebbero almeno 400/500 ingegneri in più all’anno e allo stato attuale mancano circa 1.500 tecnici nelle imprese del territorio.
A conferma della dinamicità del sistema formativo va anche annoverata la costituzione dell’associazione Motorvehicle University of Emilia-Romagna (MUNER), voluta dalla Regione Emilia-Romagna e composta dai quattro atenei del territorio (Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma) insieme alle case motoristiche: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas F1 Team, HPE Coxa, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso. Si sottolinea, soltanto, come aspetto su cui andrebbero fatte delle riflessioni a livello di policy, la scarsa permeabilità fra il sistema di istruzione terziaria accademica e il sistema della formazione terziaria non accademica. Il fatto che non sia possibile proseguire gli studi a livello universitario dopo aver conseguito un diploma di Tecnico Superiore presso un ITS o che non si possano indirizzare, in modo strutturato, studenti con potenziali o conclamati problemi di dispersione scolastica a livello universitario verso la Rete Politecnica, riduce le possibilità di valorizzazione dell’intera filiera formativa. Ci sono inoltre ulteriori criticità da considerare: • manca una chiamata forte, di tipo culturale, ai percorsi di studio di tipo tecnico e ingegneristico; • esistono difficoltà nel percorso universitario dovute prima di tutto alla scarsa disponibilità di strutture didattiche e di docenti; • è elevato il numero di studenti che abbandonano il percorso universitario e che potrebbero essere inseriti in un ITS o in un IFTS; • gli studenti stranieri spesso non rimangono nel paese, e d’altro canto molti degli studenti migliori preferiscono proseguire il percorso formativo o professionale all’estero. Il problema fondamentale diventa, allora, per il Clust-ER Meccanica e Meccatronica, quello di individuare nuovi strumenti che permettano al sistema di fare un salto di qualità. Tra i nuovi strumenti si ipotizzano: • compartecipazione regionale allo sviluppo di strutture, anche su percorsi interateneo • supporto nell’attrazione di docenti universitari/ricercatori di fama internazionale, su temi ritenuti di interesse strategico prioritario regionale • borse di dottorato, anche industriale, economicamente vantaggiose rispetto all’occupazione in impresa che consenta di trattenere gli studenti migliori • incentivi per la realizzazione di esperienze professionalizzanti d’eccellenza, specie internazionali, che possano essere percepite come un’offerta irrinunciabile in termini di crescita professionale da parte studenti/ neolaureati e in cui ci sia già l’interesse dell’impresa all’assunzione una volta tornati in regione • azioni di promozione, anche attraverso trasmissioni televisive nazionali, della cultura tecnica • incentivi alle persone non solo per gli ultimi cicli del sistema universitario ma anche per le lauree triennali, per aumentare il bacino di utenza potenziale degli ultimi cicli
Le ragioni alla base di questa situazione sono molteplici, a partire da una scarsa valorizzazione della cultura tecnica che porta i giovani e le famiglie a preferire l’istruzione liceale al posto di quella tecnica e professionale e, più avanti, una porzione ridotta di giovani a scegliere ingegneria rispetto ad altri corsi di laurea. L’attrattività delle università regionali verso gli studenti stranieri risolve solo in parte il problema delle immatricolazioni, sebbene sia un trend in forte espansione specie per i Paesi che hanno un tenore di vita più basso del nostro. Spesso, però, gli studenti internazionali hanno livelli di preparazione meno elevata degli studenti italiani e il loro livello di successo formativo è inferiore. Inoltre quasi nessuno decide di fermarsi in Italia dopo aver conseguito il titolo di studio. Parallelamente il top degli studenti italiani di ingegneria (quel 3-5 % che consegue risultati di studio brillanti) si sposta all’estero, al termine della laurea triennale, per conseguire la laurea specialistica: le mete più ambite sono l’ETH di Zurigo o l’Imperial College di Londra. Questo fenomeno appare legato non tanto alla migliore qualità percepita dell’insegnamento all’estero quanto piuttosto alle migliori condizioni professionali post laurea. La ragione più importante del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, però, a livello di istruzione universitaria, è la carenza infrastrutturale. Mancano aule capaci di accogliere grandi numeri di studenti né l’attuale organico di docenti in dotazione alle università sarebbe in grado di formare un numero di allievi molto più elevato dell’attuale. Anche la capacità di attrarre docenti e ricercatori di spicco dall’estero è penalizzata dalle condizioni di lavoro meno favorevoli del sistema nazionale rispetto ad altri contesti internazionali. L’insufficiente immissione di nuove matricole nel sistema accademico ha delle ripercussioni anche in termini di Alta Formazione e Ricerca, in particolare per quello che riguarda Master e Dottorati. Ad esempio la disponibilità quantitativa di borse di dottorato non assicura che ci siano altrettanti candidati interessati a conseguire un titolo di dottore di ricerca perché il dottorato, dal punto di vista economico, è meno attrattivo di un posto in azienda. Le imprese del settore, d’altra parte, non hanno “la pazienza” di aspettare il dottorato (pur avendone bisogno) perché hanno urgenza di ricoprire altre posizioni. Accade così sempre più frequentemente che le imprese non chiedano il tesista ma l’iscritto al 4° anno a cui mancano ancora diversi esami. A questa forte criticità fa da contraltare, spostando l’analisi su quelli che sono i punti di forza dell’offerta formativa in ambito meccanico-meccatronico, un sistema “maturo” in cui tutta la filiera formativa terziaria, accademica e non accademica, presenta ottimi livelli di integrazione sia fra Università e Rete Politecnica, sia fra queste e le imprese. Inoltre, come facilmente intuibile, i tassi di occupazione dei giovani in uscita dai diversi percorsi formativi sono molto elevati. Infine, tutta l’offerta di istruzione e formazione viene annualmente sottoposta a piccoli processi di revisione per
Figure professionali di riferimento I cambiamenti legati allo sviluppo degli obiettivi strategici delle diverse Value Chain del Clust-ER Meccatronica e Motoristica impattano sulle figure professionali del settore in senso generale e specifico.
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