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ESCLUSIVO
Marcello Minenna: «Un gioco al passo con i tempi» POLITICA
Fabrizio Ortis: «Equilibrio tra regole e salute» SPECIALE
il Valore della Sicurezza
La nuova frontiera della qualità PERSONAGGI
Elio e Alessandro Maestri Giancarlo Dimaggio
COVER STORY 34
LASLOTDELMESE
MAGIC GIRL | L A
Luiss business school e Ipsos Così sono cambiati il gioco e i giocatori Q U O T A
R O S A
N E L
G A M I N G
I T A L I A N O
ENGLISH PAGES INSIDE
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numero 2
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febbraio 2022
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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni
La vera sicurezza è nel riordino
EDITORIALE
anno xiv
Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Daniele Duso Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Ewa Bakun Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Steven Carson Marco Fiore Michael Haile Nashira Francesco Scardovi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Claudio Allais 123rf unsplash pexels Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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LA SICUREZZA NEL GIOCO
Si fa presto a parlare di sicurezza.
Altra cosa, invece, è garantirla davvero, sul campo, come si usa dire. Specialmente oggi, quando il tema, di carattere assolutamente vasto e generale, va ad inglobare un altro tipo di esigenza come quella sanitaria: una declinazione senz’altro centrale, e da sempre, per tutte le attività, ma che ha assunto ora la massima importanza, diventando priorità assoluta. Anche nel gaming. Tutta colpa del Covid, naturalmente. Come del resto attorno a questo maledettissimo virus ruota ormai ogni altra situazione, politica e non, in qualunque paese. E in Italia (come al solito) molto più che in altri, visto che il nostro è l’unico ad aver chiesto e ottenuto finanziamenti straordinari (anche in termini numerici) da parte dell’Europa. Parlando di sicurezza, nel comparto del gioco, si possono tuttavia trovare anche molte altre declinazioni (tutte esplorate nello speciale dedicato, in questo numero), che riguardano non solo il gaming retail e non soltanto gli aspetti sanitari, ma anche la sicurezza in ambito digitale, spaziando dalla conservazione dei dati alla cybersecurity più in generale - non necessariamente legata al gioco online –, volendo pensare davvero alla sicurezza dei consumatori, la prima cosa da fare sarebbe quella di attuare il tanto atteso riordino del comparto. Una riforma generale, in termini di riorganizzazione e razionalizzazione del settore (così, almeno, era stata promessa dal governo), che oltre a tutelare i giocatori potrebbe riuscire anche a mettere in sicurezza il comparto, quindi l’Erario, il paese. Dando stabilità e certezze a migliaia di imprese e agli oltre 100mila occupati di questa nutrita filiera e riuscendo anche mantenere il gioco “al passo con i tempi”, come indicato dal direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, nell’intervista che qui proponiamo. Invece, purtroppo, l’unica sicurezza che sembrano avere gli operatori è quella di ritrovarsi ancora una volta con un pugno di mosche in mano, vedendo sfumare, come in tante altre occasioni precedenti, anche questo appuntamento col legislatore. Come abbiamo già visto accadere a fine 2021, con il mancato approdo della riforma in legge di Stabilità, e subito dopo, a gennaio, con l’altra occasione persa della legge delega. Oltre al Covid che ha cannibalizzato ogni attività politica degli ultimi mesi, ci si è messa pure l’elezione del capo dello Stato per far slittare ulteriormente i lavori, sul gioco e non solo. Ma ora che al Quirinale i giochi sono fatti (e, a proposito, buon lavoro al nuovo presidente!), tocca alla politica smettere di giocare. Iniziando a fare sul serio, anche nei confronti del settore. Per il bene del paese e per la sicurezza di tutti, appunto. Alessio Crisantemi
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ESCLUSIVO
04. Un gioco al passo con i tempi
S O M M A R I O
Il direttore generale dell’Adm, Marcello Minenna, evidenzia la necessità di adeguare il quadro regolatorio attraverso una riforma organica e che passi anche attraverso l’ascolto dell’industria
POLITICA
08. Il giusto equilibrio tra regole e salute
Il senatore del gruppo Misto Fabrizio Ortis auspica una limitazione dell’offerta di gioco ma anche una sua valutazione e collocazione in chiave turistica
10. In ordine sparso
ESTERI
SPECIALE
NORMATIVA
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38 38. L’unione fa la forza e salva i conti correnti
16. Sparare nel buio
La pandemia e le vere (e ipotizzate) modifiche ai comportamenti di gioco hanno spinto i decisori politici di tutto il mondo a cercare un nuovo equilibrio tra sicurezza, competitività degli operatori ed entrate fiscali
22. Il ghiaccio di Londra aspetta la primavera
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GIOCONEWS #02 FEBBRAIO 2022
24. Il valore della qualità La certificazione di un prodotto o di un processo, anche nel settore del gioco, assume un nuovo e ancor più pregnante significato a seguito della pandemia
28. Quinel, la competenza
che fa la differenza 28. iTech Labs, un laboratorio da dieci e lode 30. Rafforzare le strategie di sicurezza, un obiettivo necessario
L’autorità bancaria europea conferma la linea avanzata su queste pagine: la chiusura dei conti è determinata da un “de-risking” inopportuno che può essere rimosso con azioni mirate a livello nazionale con il coinvolgimento attivo e sistemico di istituzioni e operatori
SCOMMESSE 46. Il 2022 del betting, tra riordino aziendale e normativo Il processo di uscita dal Covid-19 passa per un adattamento dei modelli di business dei bookmaker di casa nostra
48. LEDRITTEDELMAESTRO
INTERVISTE
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66 66. Lo chiamavano Maesutori
53.
L’ex lanciatore Alessandro Maestri racconta, assieme a Elio, come il baseball lo ha portato a girare il mondo regalandogli esperienze di vita straordinarie
Adesso è vera ripartenza
Con la ripartenza delle competizioni ufficiali, in italia torna anche il circuito nazionale Ics – italian championship series che porterà il migliore dei nostri giocatori in europa
POKER
Marcello Minenna
54. I personaggi più influenti del poker italiano nel 2021
Tornano per il quinto anno i manager e le figure che hanno contribuito col loro lavoro allo sviluppo, alla crescita e alla promozione del gioco online e dal vivo nel nostro Paese
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58. Wsop Circuit, roba da turchi e delusione azzurra CASINÒ
50. Merito e investimenti
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94. Kids in charge! NUOVE TENDENZE
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88. Shooting in the dark 92. Ice London 2022, London ice waits for spring
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62. Confidando nella bassa marea 63. PANNONERO 64. LASLOTONLINEDELMESE
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Dopo una lunghissima attesa, il 2022 inizia, a Campione d’Italia, con la riapertura del Casinò
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44. Elettronica Video Games, passione
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34. Luiss e Ipsos, così sono cambiati il
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Sergio Milesi, amministratore delegato della società Led Srl, fa il punto sul settore e sottolinea come la pandemia stia mettendo alla prova un’industria già in difficoltà
42. FISCO&SLOT 68. SOSTENIBILITÀINGIOCO 70. L’ORADELGIOCO 72. DANONPERDERE 73. DALMONDO 74. GIOCO&RETAIL 76. GIOCARECONGUSTO 78. ALBARDEGLIESPORTS 80. GIOCO&PSICHE 81. L’AVVOCATODELDIAVOLO 82. LASLOTDELMESE 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
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Il senatore pentastellato Gabriele Lanzi sostiene che la filiera ippica merita massima considerazione e una riforma strutturata
COMMA SETTE 52. La dura vita dell’amusement
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Narciso veste Prada/ Lo psichiatra e psicoterapeuta Giancarlo Dimaggio evidenzia il legame del gambling con il narcisismo, disturbo raccontato nel suo ultimo libro tra narrativa e saggistica
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Il giocatore deve avere delle garanzie: in primis, sulla liceità del gioco, sulla correttezza dell’operatore e sulla certezza della riscossione della vincita. Responsabilità per Adm significa dare al gioco il giusto valore.
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GI CO
esclusivo politica
M A R C E L L O
M I N E N N A
Un gioco al passo con i tempi
Il
di Anna Maria Rengo
Il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, evidenzia la necessità di adeguare il quadro regolatorio attraverso una riforma organica e che passi anche attraverso l’ascolto dell’industria e la concertazione con essa
2022 sarà l’anno del riordino dell’offerta di gioco. Questa l’assicurazione del sottosegretario all’Economia con delega al gioco, Federico Freni, che inoltre ha più volte affermato che questa complessa e attesa operazione sarà preceduta da un’azione di consultazione con gli stakeholder. Come si colloca l’Agenzia delle dogane e dei monopoli in questo contesto? Da tale quesito parte la nostra intervista a Marcello Minenna, che ne è direttore generale. “L’Agenzia sta lavorando da tempo a delle soluzioni tecniche che consentano all’Autorità di governo di poter riformare il settore del gioco pubblico adottando un testo unico di riferimento. L’Amministrazione finanziaria, anche grazie ai suoi poteri regolamentari, auspica infatti una riforma legislativa organica che possa portare questo articolato e complesso settore ad essere al passo con i tempi che viviamo. In questo senso sono frequenti gli Open Hearing che Adm organizza per verificare le proposte innovative che provengono dall’industria. L’ordinamento giuridico ci insegna che il setting delle norme per il più proficuo raggiungimento degli interessi pubblici, passa anche attraverso un giusto profilo di concertazione e di ascolto per comprendere nel profondo i punti di vista dell’industria. Con il sottosegretario e con tutto il Mef c’è ampia sintonia in merito al conseguimento di questi obiettivi”. Lei ha più volte lanciato la proposta di devolvere parte delle entrate erariali dei giochi agli enti locali, una proposta che ha suscitato un ampio dibattito. Quali sarebbero i vantaggi di essa e quali eventualmente i profili critici che andrebbero studiati? “Uno dei problemi di maggior rilevanza per la corretta programmazione dell’offerta del gioco sul territorio nazionale è quello relativo alla normativa concorrente di Comuni e Regioni. Ad esempio si assiste a differenze regolatorie tra comuni limitrofi che rendono il gioco fisico in alcuni casi soggetto ad offerte e norme che cambiano a pochi chilometri di distanza. Questo rende molto difficile una pianificazione industriale del settore con conseguenti riflessi sulla
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GIOCONEWS #02 FEBBRAIO 2022
ESCLUSIVO MARCELLO MINENNA
proposta responsabile del gioco e sulla relativa raccolta erariale. Tale fenomeno favorisce inoltre meccanismi di spostamento del gioco legale verso quello illegale anche telematico, azzerando di fatto le buone intenzioni dei vincoli imposti dagli enti locali. Quindi preliminarmente, per togliere ogni possibile fraintendimento, la proposta di una compartecipazione alle entrate erariali sui giochi da parte degli enti locali non significa incentivare l’aumento dei punti di gioco. Spesso i Comuni regolano e limitano il gioco per tutelare alcune particolari categorie vulnerabili di cittadini presso luoghi sensibili (scuole, chiese, banche, ecc.), al fine di limitare anche costi indiretti che gli stessi enti locali e territoriali sostengono in termini di controlli e di assistenza sanitaria. La partecipazione in devoluzione alle entrate erariali da gioco potrebbe essere un viatico per il maggior controllo del settore dei giochi in modo cooperativo sul territorio. L’idea è proprio quella di responsabilizzare i territori dando agli stessi gli strumenti per organizzarsi attraverso una devoluzione di parte delle entrate erariali sui giochi. Esistono già situazioni di devoluzione sul territorio, ma con presupposti differenti, che sembrano tuttavia funzionare: ad esempio il caso delle province autonome di Trento e Bolzano a cui per statuto si riconosce una compartecipazione alle entrate erariali sul gioco. È indubbio che una simile impostazione produrrebbe un effetto positivo di ‘governance’ del settore sul territorio nazionale, tuttavia necessita di un sistema di regole omogeneo per consentire uno sviluppo industriale del settore”. Entro il 2022 dovrebbero essere bandite le gare per l’assegnazione delle nuove concessioni. Quali sono i rilievi che l’Agenzia muove, alla luce delle mutate condizioni del mercato rispetto a quando le stesse erano state previste, in riferimento a quella per il gioco online ma non solo? “Il compito di Adm è quello di dare esecuzione alle norme di settore governando il mercato del gioco pubblico per la tutela degli interessi erariali e dei giocatori, consentendo ai concessionari di operare in un contesto legale e concorrenziale. In questo impianto lo svolgimento delle gare per l’assegnazione delle concessioni è un momento importante nel quale si consente ai soggetti interessati di potersi confrontare nel rispetto della disciplina nazionale e unionale. La procedura per l’effettuazione della gara per l’assegnazione delle nuove concessioni per l’esercizio dei giochi a distanza, è prevista dall’articolo 1, comma 727, della legge 27 dicembre 2019, n. 160. Il termine entro il quale pubblicare il bando di gara è stato prorogato dall’articolo 69, comma 3, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, al 30 giugno 2021. La norma prevede l’assegnazione di 40 nuove concessioni con una base d’asta pari a 2,5 ml di euro. L’Agenzia ha svolto l’attività istruttoria di preparazione delle bozze di tutta la documentazione di gara rispettando detta scadenza e l’ha inviata, tramite l’Ufficio Legi-
slativo-finanze, al Consiglio di Stato, per l’espressione del parere previsto dall’articolo 7, comma 1, lettera a) del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44. In merito a questa procedura di gara, l’Agenzia ha rilevato l’opportunità di una riflessione sulla rimodulazione dei due citati parametri (numero delle nuove concessioni e base d’asta) al fine di evitare che la contrazione rispetto all’attuale numero dei concessionari del gioco a distanza (circa 100) possa comportare un effetto espulsivo dal mercato delle realtà societarie di minori dimensioni, con correlati effetti negativi sul piano della offerta concorrenziale e della possibile osmosi verso l’offerta illegale. Correlata all’ampliamento della platea dei nuovi concessionari è la rimodulazione proporzionale della somma posta a base d’asta, per garantire il mantenimento delle previste entrate erariali e consentire, al contempo, a un maggior numero di imprese di poter partecipare con profitto alla selezione pubblica. In merito alle gare per l’assegnazione delle concessioni ‘su rete fisica’, pur nella diversità delle famiglie di gioco, il fil rouge delle relative criticità è rappresentato dalla mancata attuazione di quanto espresso nell’intesa sancita nell’ambito della Conferenza unificata il 7 settembre 2017. In tale documento sono declinati programmi e criteri volti a regolare la distribuzione dell’offerta di gioco diffusa nel territorio, ridurre l’offerta di gioco pubblico e, dunque, l’esposizione dello Stato, in particolare razionalizzando e diminuendo il numero degli apparecchi da intrattenimento e, per quanto qui rileva, definendo un sistema di regole relative alla distribuzione territoriale e temporale dei punti gioco. La Conferenza Unificata ha chiesto al ministro dell’Economia e delle Finanze, come di competenza, di tradurre, entro il 31 ottobre 2017, i contenuti della presente intesa in un apposito decreto ministeriale. Detto decreto non è stato adottato ma, al contempo, si sono stratificate ulteriori norme locali e territoriali di contenimento dell’offerta legale di gioco e di limitazione del posizionamento dei relativi esercizi commerciali rispetto ai cosiddetti ‘punti sensibili’; categoria mutevole
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che comprende dai luoghi di culto alle scuole, dai punti bancomat ai centri anziani e alle palestre. Ciò ha comportato una crescente situazione di incertezza per gli operatori di settore che non consente, di fatto, di poter programmare le nuove gare, attesa la pressoché totale impossibilità di organizzare le relative ripartizioni territoriali ove ubicare i nuovi esercizi commerciali. In tal senso Adm auspica che si sblocchi questo stallo il cui effetto è quello di disincentivare l’esercizio di una attività imprenditoriale svolta su concessione statale e, anche in questo caso, produrre un effetto espulsivo dal mercato legale del gioco”. L’Italia, non certo da sola, è ancora alle prese con la pandemia e con tutte le conseguenze che le misure prese per fronteggiarla hanno avuto sul gioco legale. Che bilancio può tracciare dell’attività di Adm a tutela di esso e come ci si dovrà muovere anche in un 2022 che è tuttora ricco di sfide? “Nelle prime fasi della pandemia, la chiusura del gioco legale ha generato una traslazione più o meno consapevole del consumatore verso il gioco e la rete illegale, spesso legalmente vestita. Adm come ente di regolamentazione e vigilanza del gioco svolge una decisa azione di contrasto in materia rispetto a tutto ciò che è illegale. Durante il primo lockdown Adm ha dovuto trovare nuovi strumenti di controllo e vigilanza. L’azione di Adm a tutela del gioco legale ha avuto ancora maggiore impulso. Infatti, oltre a intensificare gli ordinari controlli, svolti in autonomia dagli uffici, abbiamo riattivato il Copregi: il Comitato interforze che consente all’Agenzia di entrare in sintonia con Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza per coordinare le operazioni di repressione del gioco illegale in maniera sinergica e capillare sul territorio. In tale ambito siamo intervenuti controllando centinaia di esercizi e comminando sanzioni per decine di milioni di euro. Inoltre, l’Agenzia ha avviato importanti attività sul territorio interagendo con le autorità giudiziarie, stabilendo la presenza di un referente per ognuna delle principali procure della Repubblica in materia di gioco. Sempre nell’ottica di realizzare nuove forme di contrasto al gioco illegale è stata di recente creata l’App Gioco Legale, che consente al consumatore di discriminare nettamente la rete legale da quella illegale, la quale, spesso gestita dalla criminalità organizzata, espone il giocatore a fenomeni di truffe e raggiri oltre a non poter assicurare meccanismi di tutela da dipendenze e barriere all’ingresso al gioco con vincita in denaro da parte dei minori. Infatti unicamente con la rete legale viene garantito il
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rispetto di regole di gioco certe e percentuali di vincita a tutela del consumatore/giocatore nonché l’attivazione di meccanismi di autolimitazione, per consentire che l’approccio al gioco prevenga derive ludopatiche che spesso si accompagnano ad altre dipendenze. In sostanza la ratio di tale app è quella di supportare il cittadino nella verifica della legalità del gioco. Inoltre il cittadino a breve svolgerà un ruolo sempre più centrale nel contrasto all’illegalità diventandone parte attiva. Infatti il cittadino autenticandosi tramite spid potrà effettuare segnalazioni all’Adm. In particolare si potrà segnalare: la presenza di un minore presso un esercizio di gioco; un esercizio di gioco non autorizzato indicando l’indirizzo e altri dettagli utili anche potendo allegare una foto del punto vendita; un sito internet privo delle autorizzazioni necessarie o che propone modalità di gioco in contrasto con la normativa; violazioni della normativa antiriciclaggio, nello specifico potrà essere segnalato un esercizio di gioco che effettua pagamenti o accetta denaro contante per importi che superano le soglie di legge. Per il futuro la via è chiara si tratta di continuare su questa traccia di sempre maggiore implementazione ed evoluzione dei mezzi e delle strategie di contrasto all’illegalità e a tutela della rete legale; questa è la missione dell’Agenzia come ente pubblico a cui è affidato il compito di regolare e controllare il settore del gioco. Secondo questa direttrice abbiamo implementato nell’ultimo anno, anche grazie ai migliori analisti quantitativi che operano oggi nel settore, schemi di vigilanza in materia di antiriciclaggio. Stiamo infatti ottenendo molteplici riconoscimenti dall’Autorità giudiziaria anche con l’assegnazione di specifiche deleghe di polizia giudiziaria per il contrasto all’illegalità nel gioco”. Il settore dell’amusement è tuttora alle prese con le difficoltà derivanti dalle nuove regole tecniche. Cosa si aspetta Adm da questa nuova disciplina introdotta nel settore? E come potrà e vorrà dare seguito alle istanze provenienti dagli operatori? “Inizio con il precisare che il settore amusement è rimasto per tanti anni in un particolare contesto normativo. L’Agenzia è finalmente intervenuta, colmando infatti una lacuna che rischiava di mettere in difficoltà la parte più virtuosa della filiera della produzione, quella cioè che vuole avere regole chiare e definite per programmare, progettare e poter produrre in sicurezza. Ricordo che originariamente, il comma 7 dell’articolo 110 del Tulps ricomprendeva: gli apparecchi elettromeccanici come gru o altri apparecchi che richiedono un’abilità per vincere un premio; gli apparecchi automatici, semiautomatici ed elettronici da trattenimento o da gioco di abilità con elementi aleatori che furono abrogati in quanto tali caratteristiche tecniche consentivano l’utilizzo (naturalmente illegittimo) di tali apparecchi come videopoker; e, infine, tutti i classici videogiochi. Esisteva, inoltre, una categoria ‘storica’ di apparecchi senza vincita in denaro e cioè quella degli apparecchi meccanici o elettromeccanici da divertimento e intrattenimento. Quest’ultima in particolare non era soggetta
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ad alcun regime autorizzatorio e, pertanto, non era inserita nel Tulps. Sto parlando, per intendersi del gioco del biliardo, dei calciobalilla, del gioco elettromeccanico dei dardi, dei kiddyrides etc... Quando il legislatore del 2012 aggiunse le lettere c-bis e c-ter al comma 7 dell’articolo 110 del Tulps, automaticamente questi ultimi apparecchi meccanici ed elettromeccanici e i cd apparecchi ticket redemption furono sottoposti alle stesse regole amministrative di tutti gli altri comma 7 e, conseguentemente, alla necessità di ottenere una certificazione per il rilascio dei conseguenti titoli autorizzatori. Veniva, però, demandato a un decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze, sentite le commissioni parlamentari, la redazione delle regole tecniche per la produzione di detti apparecchi. Tale decreto non è stato mai adottato e tale lacuna ha purtroppo dato luogo al proliferare di apparecchi irregolari. Nel corso degli anni, infatti, a seguito del sempre maggior inasprimento dei controlli, molti apparecchi senza vincita in denaro, in particolare quelli meccanici ed elettromeccanici in quanto non necessitanti di certificazione, si sono trasformati in veri e propri apparecchi per il gioco d’azzardo sia per le metodologie di gioco che per la presenza di elementi di aleatorietà. In tal senso l’Agenzia ha ritenuto che fosse divenuta indispensabile la necessità di intervenire e dettare le nuove regole tecniche e pertanto ha dato attuazione alla riforma adottando negli scorsi mesi i decreti attuativi. L’Agenzia, pertanto, si è limitata a dare attuazione a norme già esistenti da parecchio tempo, addirittura dal 2000 e dal 2012, approvandone le regole tecniche di produzione e le regole amministrative. Ma proprio perché Adm è conscia della portata della riforma ha voluto da subito coinvolgere le associazioni rappresentative dei produttori e dei gestori di apparecchi con un primo Open Hearing tenutosi nel novembre del 2020 e poi, passo passo, nella stesura delle regole tecniche ed amministrative accogliendo numerosi spunti e osservazioni. Al fine di evitare il più possibile criticità e problemi l’Agenzia ha sia previsto un periodo transitorio che consenta alla filiera di adattarsi alla nuova regolamentazione, mantenendo anche ferma la possibilità di richiedere titoli autorizzatori per apparecchi certificati secondo le regole tecniche previgenti e ha previsto delle procedure semplificate per la certificazione e per il rilascio dei titoli autorizzatori per dette tipologie di apparecchi di nuova produzione. Ha, anche, previsto delle procedure molto celeri per evitare la rottamazione di tutto il parco macchine esistente. Con la nuova regolamentazione, infatti, i vecchi apparecchi meccanici ed elettromeccanici potranno ottenere i nulla osta di esercizio previa semplice presentazione di una autocertificazione. L’obiettivo di Adm è di rilanciare il settore in un’ottica di necessario contemperamento fra le esigenze della produzione e quelle di sicurezza e di tutela dei giocatori, soprattutto in questo delicato settore dedicato ai minori”.
Qual è l’impegno di Adm nei confronti del gioco responsabile e in che modo lo svilupperà nel corso dell’anno? “La tutela del gioco legale implica anche diffondere la cultura della responsabilità nel gioco. Il giocatore deve avere delle garanzie: in primis, sulla liceità del gioco, sulla correttezza dell’operatore e sulla certezza della riscossione della vincita. Responsabilità per Adm significa dare al gioco il giusto valore. Da un punto di vista sociologico, siamo consapevoli che per molte persone il gioco, nel suo intero svolgimento che inizia anche antecedentemente dall’avvio della puntata o dall’acquisto del biglietto, è una forma di socializzazione o di autorealizzazione. Sappiamo che per la stragrande maggioranza della popolazione questo processo viene ‘naturalmente’ e anche inconsciamente parametrato e gestito in maniera corretta. La generalità degli individui e dei gruppi di individui trova nell’attività ludica del gioco pubblico una fonte di mero divertimento. Tuttavia, gli studi di spessore di cui spesso leggiamo – che non dobbiamo confondere con il “lancio” di numeri senza senso e, soprattutto, senza basi scientifiche – ci rendono consapevoli che, per strati della popolazione – siano pochi o tanti non importa, la loro presenza è per noi fonti di interesse e di studio – non sussiste la capacità di gestire correttamente la pulsione verso il gioco. È stato e sarà pertanto nostro dovere essere parte del percorso condotto dallo Stato, tramite varie pubbliche amministrazioni, che conduce alla proposizione di una offerta di gioco che possa favorire una costante diminuzione del rischio delle ludopatie. Siamo e vogliamo continuare ad essere impiegati in attività informative e formative. Ad esempio, anche presso le università e le classi degli ultimi anni delle scuole superiori o nei centri di aggregazione di persone di qualunque età. Cercheremo forme di autolimitazione del gioco: forme già presenti nella rete a distanza ma possibilmente sviluppabili nella rete fisica; ci concentreremo a conoscere meglio, attraverso un up grade dei mezzi e delle strategie di contrasto all’illegalità e della tutela della rete legale, i flussi delle giocate non solo per combattere fenomeni di carattere penale ma anche per essere di supporto al giocatore che non riesce a limitarsi. In questo senso e per dare un supporto informativo in merito all’illegalità nel gioco e sulle sue patologie, nel 2022 affineremo l’App lanciata nell’ultimo periodo del 2021 sul gioco legale. È importante che la regolamentazione del mercato veda una univocità di obiettivi anche con i vari concessionari privati che del mercato sono parte fondamentale. La nostra mission è garantire, in tutte le forme, il giocatore, cioè il concittadino. Solo nel raggiungimento di tale obiettivo avremo realizzato la nostra ragione d’essere di pubblica amministrazione. Il messaggio che deve essere lanciato da tutte le componenti del settore è univoco: il gioco deve rimanere un puro divertimento e non deve sopraffare le altre più importanti necessità della vita dell’uomo”.
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politica PH. JUSTUS MENKE, UNSPLASH
F A B R I Z I O
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Il giusto equilibrio tra regole e salute
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di Anna Maria Rengo
Il senatore del gruppo Misto Fabrizio
n’analisi compiuta delle problematiche che investono il settore Ortis auspica una limitazione dell’offerta del gioco con vincita in denaro inteso nel suo senso più ampio, di gioco ma anche una sua valutazione e ma distinguendo con nettezza tra quello in possesso di una recollocazione in chiave turistica golare concessione in Italia, e quello che invece non lo è, pur albergando ancora lungo la Penisola e beneficiando dei provvedimenti retrittivi imposti al settore legale. Un’analisi finalizzata poi a dare un contributo concreto, in questo scorcio di legislatura che ancora resta, alla risoluzione delle stesse, sia in ambito governativo che parlamentare, tanto più che il 2022 potrebbe davvero essere l’anno del riordino, quello che rimetterà mano normativa all’offerta di gioco, rendendo tra l’altro possibile, finalmente, lo svolgimento delle gare per le nuove concessioni. È quanto sta facendo la commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni sul gioco pubblico, istituita l’anno passato in Senato e che, come tutte le commissioni del resto, rappresenta al suo interno tutto l’intero arco politico, dando dunque voce ai tanti modi di vedere una questione sfaccettata e delicata come è appunto quella del gioco. Tra i componenti, il senatore Fabrizio Ortis, facente parte del Movimento 5 Stelle fino al 18 febbraio del 2021, per poi aderire al gruppo Misto. La nostra conversazione con il senatore molisano parte dunque dai lavori della commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco, che sono partiti con un ciclo di audizioni: del sottosegretario all’Economia con delega al gioco Federico Freni, del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna, del viceministro allo
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GIOCONEWS #02 FEBBRAIO 2022
POLITICA FABRIZIO ORTIS
Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin. Quali sono, a suo modo di vedere, le priorità da affrontare per quanto riguarda il settore del gioco e quale potrà essere il contributo che la commissione potrà dare al riguardo? “La commissione deve assolutamente distinguere tra il bilancio dello Stato (che beneficia del riempire le nostre città di ‘macchinette’) e la salute dei cittadini nel senso più lato, inclusa la serenità familiare e la coesione sociale. Non è possibile giustificare il degrado che molte famiglie subiscono a causa di un’offerta di giochi dove la possibilità di vincere è praticamente nulla. I giochi devono essere il più possibile equi e bisogna evitare il proliferare di offerta di gioco, ce n’è fin troppa, soprattutto online. Fermo restando, la condanna e la persecuzione di ogni forma di gioco illegale, la commissione dovrà dare indicazioni chiare al Governo per trovare il giusto equilibrio tra offerta di gioco regolamentato e salute pubblica”. Tra gli obiettivi del Governo Draghi, come anche ribadito più volte dal sottosegretario Freni, c’è di riformare l’offerta di gioco in Italia. Quali sono, a suo modo di vedere, gli obiettivi da raggiungere e le direttrici da seguire? “Limiterei la proliferazione di punti di gioco e punterei sul coniugare offerta di gioco e turismo, immaginando dei grandi centri di attrazione nelle aeree più svantaggiate della nostra nazione”. Sta facendo discutere la proposta di devolvere parte delle entrate erariali da gioco direttamente agli enti locali. Lei che cosa ne pensa al riguardo? “Finché siamo una nazione e non una federazione di regioni, gli incassi dello Stato devono restare allo Stato e andare dove c’è più bisogno di stanziare risorse. L’idea di avvantaggiare le regioni più ricche a sfavore di quelle più povere è un’idea che, come italiano, respingo con fermezza”. A suo modo di vedere, quali sono gli strumenti da usare per
combattere l’illegalità nel gioco e tutelare i giocatori? “Controlli, pene severe e tanta, tantissima prevenzione. Bisogna spiegare le regole del gioco e le possibilità di vincita, dobbiamo evitare ai cittadini di rovinarsi giocando a giochi che hanno una speranza di vincita bassissima, giochi a cui nessun giocatore consapevole giocherebbe. Le faccio un esempio: il blackjack ha una speranza matematica di vincita del 99,82 percento, il che vuol dire che per ogni 100 euro giocate, 99.82 euro tornano al giocatore (ovviamente parlo del gioco del Casinò). Invece nelle “macchinette mangiasoldi” legali di cui abbiamo riempito le nostre città, le percentuali di vincita non superano mai il 70 percento, percentuali che si abbassano ulteriormente sui dispositivi ‘taroccati’, ci guadagna l’organizzazione criminale, ci guadagna il gestore del locale che le ospita ma ci perde tutta la società: persone in cura nei centri di salute mentale, famiglie distrutte e amicizie rovinate. Purtroppo queste considerazioni valgono, per buona parte, anche per le installazioni legali. Quali sono i motivi che l’hanno spinta ad abbandonare il Movimento 5 Stelle? “Sono stato espulso per non aver dato la fiducia al Governo Draghi, un Governo che giorno dopo giorno si dimostra sempre più autoreferenziale e lontano dai problemi reali dei cittadini”. Come valuta l’efficacia di misure fortemente volute dal M5S, come il reddito di cittadinanza e il divieto totale di pubblicità del gioco? “Sono due grandi conquiste di civiltà: il reddito di cittadinanza affranca il cittadino dai lavori sottopagati e dal dover accettare qualsiasi lavoro e costringe i datori di lavoro a pagare il giusto ai propri dipendenti. Ovviamente questa cosa non piace e viene combattuta dalla vecchia politica che si è sempre fatta referente dei più forti. Il divieto di pubblicità è sacrosanto poiché può contribuire a limitare il fascino che il gioco d’azzardo ha sui minori e sugli adulti più fragili”.
LUI
CHI
È? !?
Fabrizio Ortis è nato a Campobasso il 5 ottobre del 1971. Manager di professione, è stato eletto in Senato nel 2018, nelle fila del Movimento 5 Stelle, di cui ha fatto parte sino al 18 febbraio, quando è stato espulso dal capo politico del M5S, Vito Crimi, assieme agli altri 14 senatori pentastellati che non hanno votato la fiducia al Governo Draghi. Dal giorno successivo, fa parte del gruppo Misto. Attualmente è segretario della quarta commissione Difesa, della commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfuzioni del gioco pubblico, oltre che della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato. Sulla sua pagina Facebook, si descrive così: “Ho sempre creduto nella vera politica fatta di soluzioni per rendere degna di essere vissuta la vita dei cittadini”.
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P H . S U R E N D R A N M P, U N S P L A S H
politica
In ordine sparso Il riordino nazionale del gioco torna di nuovo nel mirino, mentre le Regioni continuano a legiferare sulla materia, fra proroghe, dietrofront e nuove proposte di Francesca Mancosu
Il
tanto atteso riordino del gioco pubblico potrebbe diventare realtà fra un anno, un anno e mezzo al massimo, se il disegno di legge delega di cui il sottosegretario al ministero dell’Economia e finanze, Federico Freni, ha illustrato una prima bozza a gennaio vedrà la luce entro la fine della legislatura. Nel frattempo, la lista degli aggiornamenti delle leggi regionali sulla materia continua ad arricchirsi con il sì a nuove proroghe all’entrata in vigore dei distanziometri – vedi Lazio o Marche, solo per citare gli ultimi casi - o il riaprirsi del dibattito laddove la normativa è stata congelata sine die – in Liguria – o impugnata dallo Stato per l’incostituzionalità di alcune disposizioni, come accaduto in Sicilia. Un quadro assai composito quindi, che non di discosta da quello degli ultimi dieci anni purtroppo, e si staglia sullo sfondo mentre nei tribunali amministrativi tiene banco l’effetto espulsivo del distanziometro provinciale di Bolzano o della legge regionale dell’Emilia Romagna, due fra i primi provvedimenti restrittivi per il gioco varati in Italia, fra il 2012 e il 2013. A dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, che di “regole trasparenti e uniformi nell’intero territorio nazionale” (come campeggia nella bozza del Ddl di riordino) ormai non si può proprio più fare a meno, anche considerando la necessità di intervenire sulle concessioni di gioco prossime alla scadenza nel 2022. A ricostruire, per Gioco News, lo scenario su cui poggerà la riforma del settore – che comprende anche una “previsione di forme di compartecipazione al gettito da parte delle Regioni e degli enti locali” - sono quindi i protagonisti politici di questa nuova – e forse ultima – stagione di legiferazione sul gioco da parte dei territori. Accendiamo i riflettori sui “casi” saliti alla ribalta negli ultimi mesi, dal Piemonte alla Sicilia.
Il Piemonte e l’interpretazione della norma sui bar
L’
attualità impone innanzitutto un passaggio sul Piemonte, che nel mese di febbraio vedrà l’esame da parte delle commissioni consiliari del disegno di legge n° 177 proposto dalla Giunta per rispondere alle numerose richieste di chiarimento pervenute dai Comuni e dagli operatori privati sull’applicazione e l’interpretazione della legge n° 19/2021 licenziata la scorsa estate dopo settimane di scontro aperto fra maggioran-
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za e minoranza del Consiglio, oltre che per rispettare l’impegno istituzionale preso con il Governo a seguito dell’accoglimento dei rilievi presentati dai ministeri del Lavoro, dell’Interno e dell’Istruzione, per evitare una possibile impugnativa legata al contrasto con le norme costituzionali concernenti il riparto delle competenze legislative. Il nuovo disegno di legge non intende cambiare nulla
IN ORDINE SPARSO
della normativa in atto, nata per salvaguardare gli investimenti fatti dalle aziende del settore del gioco eliminando la retroattività di quella varata nella precedente consiliatura. Nel testo in itinere in commissione ad esempio si torna a parlare delle slot nei bar, oggetto di un recente chiarimento dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che ha ritenuto condivisibile l’interpretazione della norma resa dallo studio legale Giacobbe che farebbe “rientrare nella fattispecie di cui all’articolo 26, comma 2, della legge regionale del Piemonte 15 luglio 2021, numero 19, quale ‘autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle dogane e monopoli’, il titolo abilitativo derivante dalla corretta iscrizione al cosiddetto Elenco
Ries”, facendo quindi supporre che anche “gli esercizi generalisti rientrino a pieno titolo nei soggetti che fanno facoltà di reinstallare gli apparecchi se iscritti al Ries ante legge 9/2016”. Con questa speranza, sono circa cento in tutto il Piemonte i bar che hanno presentato richiesta. La Giunta con un emendamento al nuovo Ddl però chiarisce che i termini per fare richiesta di reinstallazione degli apparecchi dismessi sono scaduti lo scorso 31 dicembre e che non si torna indietro. Lo stato di diritto non prevede leggi retroattive, poi saranno gli enti che hanno autorizzato gli esercenti (vedi Adm) a ragionare su questo.
Marche, due anni per pensare a una nuova legge
A
lla fine dello scorso novembre invece il consiglio regionale delle Marche ha dato l’ok alla proposta di legge “Disposizioni di adeguamento della legislazione regionale”, che, fra l’altro, ha prorogato i termini per adeguarsi alle norme regionali sul gioco - varate nel 2017 - fino al 31 luglio 2023. A spiegarne la ratio è il proponente, Renzo Marinelli, consigliere eletto nelle file della Lega e presidente della commissione Affari istituzionali e bilancio. “Riteniamo di aver preso una decisione non ideologica ed animata da buon senso. Ci sono due questioni di fondo: di metodo e di merito. Era necessario rinviare la legge contro la ludopatia in attesa delle norme statali sulla materia. Il governo nazionale sta lavorando ad una legge in materia di gioco d’azzardo e abbiamo preferito aspettare piuttosto che rischiare di andare contro le linee nazionali. Nel merito siamo convinti che questa norma sul ‘distanziometro’ non sia né utile, né risolutiva: puoi spostare le slot di 50 metri, ma chi vuole ci andrà lo stesso, anzi molti vanno in Comuni diversi dal proprio per non farsi vedere. A questo aggiungo che i gratta e vinci sono ovunque e che il gioco online non è né regolamentato né controllabile. Siamo certi che il tema della ‘distanza’ sia la chiave per risolvere le problematiche legate alla ludopatia? Senza contare la situazione di difficoltà dei gestori che, a seguito del Covid, hanno problemi economici e che con
questa legge, che va ad incidere sul passato, sarebbero stati ulteriormente penalizzati”. Come impiegare i due anni in più? Magari per la stesura di una nuova legge in materia - tenendo conto anche del possibile riordino nazionale? Secondo Marinelli “occorre trovare con realismo un punto di equilibrio tra la necessità di contemperare la tutela degli esercenti del settore con il contrasto al gioco patologico. Da un lato vanno trovati criteri che tengano conto degli investimenti esistenti relativi ai ‘punti vendita’, allo stesso tempo va incrementata l’azione di sensibilizzazione nei confronti dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’Erario. Il vero tema è quello educativo, soprattutto in virtù della diffusione del gioco online, e va affrontato in modo serio e non ideologico. Va stabilito come spiegare il più efficacemente possibile che la dipendenza da gioco provoca conseguenze gravi da un punto di vista fisico, sociale ed economico. Vanno infine incrementate le risorse regionali a disposizione della rete socio-sanitaria che si occupa di recuperare coloro che finiscono schiavi di questa patologia. Su questi temi occorre un approccio pragmatico e non frutto di posizioni ideologiche che non aiutano la soluzione pratica di problemi complessi con mille sfaccettature diverse”.
RENZO MARINELLI
Lazio, una normativa per tutelare gli operatori
Di
proroga dei tempi per l’entrata in vigore del distanziometro retroattivo per gli esercizi già autorizzati, ma fino al 28 agosto 2022, si parla anche nel caso del Lazio, in forza dell’approvazione – nell’estate 2021 dell’articolo 7 del Collegato di bilancio. Una proroga figlia del confronto fra la Giunta e le rappresentanze del settore – oggi “federate” sotto la bandiera di Alleati per la legalità - Coordinamento gioco pubblico del Lazio (al quale afferiscono Acadi, Acmi, Assotabaccai, As.tro, Donne in gioco, Egp-Fipe, Fit, Sapar, Sts) – e degli spunti promossi da alcuni consiglieri. Fra loro c’è
Giuseppe Simeone, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, che, a dire il vero, ai tempi aveva proposto una proroga più consistente. “Credo sia necessaria una normativa chiara e precisa a tutela degli operatori del settore del gioco pubblico e che, definito il quadro a livello nazionale, si possa intervenire in tal senso. Oggi il tema prioritario, che tra l’altro era alla base degli emendamenti che ho presentato come Forza Italia e primo firmatario, insieme ai capigruppo di Lega e Fratelli d’Italia, è tutelare il gioco legale. Dove non c’è gioco legale, infatti, c’è il mercato sotterraneo, quello della crimina-
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GIUSEPPE SIMEONE
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politica
> lità organizzata, che prende spazio, si radica e alimenta in modo esponenziale le dipendenze patologiche che spesso si innescano in alcune persone. Dove non ci sono garanzie per il gioco legale non ci sono occupazione, ci sono famiglie abbandonate a se stesse e imprese che stentano a sopravvivere. Ma soprattutto ci sono illegalità e deriva sociale. Non ci fermeremo certo al piccolo, anche se sostanziale risultato raggiunto in consiglio regionale, nel corso della discussione e dell’analisi degli emendamenti al cosiddetto Collegato al bilancio 2021, quando proprio grazie al voto determinante di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, è stata approvata una proroga di 12 mesi, rispetto alla legge regionale del 2013, concernente ‘Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (Gap)’ sulle tempistiche per l’adeguamento dei pubblici esercizi che gestiscono apparecchi per il gioco lecito collocati all’interno di esercizi pubblici commerciali o di sale da gioco a quanto previsto dalla legge regionale del 2013, concernente ‘Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (Gap)’ e alla normativa vigente in materia”. Simeone quindi dice la sua su una possibile, futura normativa sul gioco. “Il gioco d’azzardo patologico, al contra-
rio di quello legale e controllato dallo Stato, deve essere affrontato non, come accade ora, tentando di rimuovere, o di reprimere, un problema che comunque esiste ma mettendo in atto tutti gli strumenti a nostra disposizione per una adeguata prevenzione affinché il gioco d’azzardo non si trasformi in patologia. Come istituzioni abbiamo, da una parte, il dovere di attuare tutte le soluzioni possibili per tutelare il gioco lecito e ridurre al minimo il ricorso a quello illegale che è il vero cancro che dobbiamo rimuovere e curare perché ha ripercussioni terribili e devastanti non solo sulla persona che ne è dipendente ma anche sulle famiglie e nel relativo contesto sociale e lavorativo. Dall’altra non possiamo non sostenere un comparto, come quello del gioco pubblico legale, che impegna migliaia di professionisti, imprenditori che possono rappresentare, proprio all’interno di un quadro normativo chiaro, essere un supporto fondamentale anche nella lotta che ci deve vedere tutti impegnati al gioco d’azzardo patologico. Perseguire questa strada è possibile ma dobbiamo riuscire a coniugare legalità e tutela della salute pubblica. Solo in questo modo avremo nuovi e validi strumenti per combattere le forme di dipendenza patologica e la diffusione di pratiche illecite e del gioco d’azzardo”.
Friuli Venezia Giulia, stop alle disparità di trattamento
Il LEONARDO BARBERIO
Collegato di bilancio è stato veicolo di cambiamento anche in Friuli Venezia Giulia. Qui il consiglio regionale, poco prima dello scorso Natale, ha approvato un emendamento per prorogare l’adeguamento al distanziometro di sale da gioco, sale scommesse, bingo e videolottery entro il termine delle concessioni governative attualmente in essere, la cui scadenza è fissata alla fine di marzo 2022, salvo ulteriori proroghe, dando corso alla naturale scadenza delle concessioni in corso e ponendosi nel solco della proroga introdotta a luglio 2021, negli stessi termini, per le Awp installate negli esercizi generalisti. Il tema del contrasto al gioco patologico è stato specificatamente affrontato nell’articolo 8 del disegno di legge 149 (Legge collegata alla manovra di bilancio 2022-24), con il sì ad un emendamento presentato dal consigliere Leonardo Barberio (Fratelli d’Italia), che ne descrive le finalità. “L’emendamento ha consentito di allineare il Friuli Venezia Giulia alla scadenza prevista a livello nazionale, prossima ad essere prorogata, in modo da uniformare la legislazione vigente e non creare disparità di
trattamento tra le nostre attività economiche e quelle che operano nelle altre regioni. Già siamo una regione di confine che subisce un turismo trasfontaliero per quanto riguarda l’utenza del settore gioco, facendo sorridere i nostri competitor sloveni: ci mancherebbe solo di andare a creare disparità tra una regione e l’altra”. Anche in questo caso, il tempo guadagnato potrebbe essere utilizzato per mettere mano alle norme in materia, assicurando una maggiore stabilità al comparto, ma per Barberio “la prima iniziativa deve assumerla il Parlamento. Non si può lasciare che le singole regioni si muovano a macchia di leopardo. Considerando i legittimi interessi delle attività che in questo settore hanno investito e creato occupazione è quanto meno rispettoso ci sia una omogeneità d’intenti”. Dal canto suo “Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge in Parlamento per introdurre la ‘tessera del giocatore’, una sorta di badge che consente il tracciamento e la tutela dei soggetti affetti da ludopatia, inibendo loro l’utilizzo dei dispositivi di gioco. La trovo una risposta seria che affronta il tema in modo concreto e soprattutto non ideologico”.
La Sicilia fra giudizi di legittimità costituzionale e nuove modifiche
L’
isola, come noto, è stata l’ultima fra le regioni italiane a dotarsi di una specifica legge per il contrasto al gioco patologico, nell’ottobre 2020, ma la sua normativa in materia non può dirsi ancora consolidata. La prima modifica al testo è infatti arrivata a luglio 2021, quando le sale gioco e gli esercenti già autorizzati prima
TOMMASO CALDERONE
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della sua entrata in vigore sono stati espunti dall’articolo 6 che introduceva il distanziometro - di 300 metri per i comuni inferiori ai 50mila abitanti e di 500 metri per i comuni oltre 50mila - per le attività poste in prossimità di luoghi sensibili come scuole e parrocchie. Il ritocco è stato possibile grazie al disegno di legge pre-
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politica
> sentato a suo tempo dal forzista Tommaso Calderone, che, però, non si è fermato qui. E ha rilanciato, presentando, sempre nel 2021, un disegno di legge per l’abrogazione della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24 con l’intenzione di “porre un rimedio tranciante ai disastrosi effetti economico-finanziari determinati dalla sua entrata in vigore” ed evidenziando che “non ha determinato nessun beneficio reale ai fini di arrestare il grave fenomeno della ludopatia”, e uno per “escludere i titolari di rivendita di generi di monopolio dal divieto distanziale, previsto dall’art.6, comma 1, della legge regionale n. 24, del 21 ottobre 2020, stante anche la loro professionalità”. A sparigliare le carte, però, lo scorso ottobre è giunta la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge regionale n. 18 del 21 luglio 2021 in quanto talune disposizioni in materia di pubblica sicurezza sarebbero in contrasto con la normativa statale. Sotto la lente la previsione della legge regionale n. 18/2021 che considera “nuova installazione la cessione della licenza ad altro soggetto” e introduce la possibilità di trasmettere le autorizzazioni ai parenti in linea diretta, contrav-
venendo alle norme del Tulps per cui invece i requisiti sono personali. Ma, mentre si attende la pronuncia della Corte costituzionale su questo punto, alla fine di aprile, la legge approvata a luglio 2021 resta a tutti gli effetti valida e in vigore. Lo precisa lo stesso Calderone, che ha presentato un nuovo disegno di legge che si prefigge la salvaguardia delle posizioni e delle aspettative giuridiche degli imprenditori già autorizzati alla raccolta delle scommesse antecedentemente all’entrata in vigore della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24, “nel caso di stipula di un nuovo contratto, previa verifica in capo al nuovo concessionario di tutti i requisiti previsti dalla legge anche in materia di Pubblica sicurezza, nel caso di risoluzione o rescissione di quello precedente e di voltura della licenza”. La proposta deve “passare al vaglio della commissione Sanità, ma tende a superare i dubbi di costituzionalità” però i tempi sono stretti, visto che l’Assemblea regionale siciliana è nel pieno della sessione di bilancio – periodo nel quale non possono essere approvate altre leggi – e che incombe la fine della legislatura, ad ottobre.
Liguria, la minoranza preme per il varo di una nuova legge
Un ENRICO IOCULANO
caso a parte è rappresentato dalla Liguria, regione in cui le norme sul gioco sono sospese sine die ormai dal 2018 dal Consiglio, in attesa del riordino nazionale. Uno stallo che hanno tentato di superare alcuni consiglieri del gruppo di Articolo 1 e Partito democratico, con un emendamento al Collegato di bilancio in discussione alla fine dello scorso dicembre, inesorabilmente bocciato dalla maggioranza ma che ha spinto il governatore Giovanni Toti a prendere l’impegno a riparlarne in contesti più consoni e mirati. Una promessa che fa da pungolo al consigliere regionale Enrico Ioculano, firmatario dell’emendamento bocciato e noto ai nostri lettori come ex sindaco di Ventimiglia (Im), ai tempi in cui fu promotore dell’ordinanza che nel 2019 ha imposto il divieto di accendere gli apparecchi da gioco dalle 7 alle 19, consentendone il funzionamento solo dalle 19 alle 24 e dalle 24 alle 7. Ioculano infatti intende “predisporre una proposta di legge che ripristini gli effetti della legge regionale 17 del 2012 sospesi dalla Giunta Toti. Ritengo doveroso salvaguardare i luoghi sensibili come scuole, spazi di aggre-
gazione giovanile, di culto e sportivi e vietare l’installazione di nuovi apparecchi nonché rimuovere quelli attivi da più di 5 anni. È una battaglia in cui credo fortemente e per cui mi batto da quando ero sindaco di Ventimiglia, dove insieme alla mia Giunta fummo tra i pochi ad agire concretamente contro la ludopatia: l’ordinanza che emettemmo fu di esempio e ispirazione per altri tanti Comuni italiani virtuosi”. Quanto al possibile riordino nazionale, secondo il consigliere ligure “la proposta deve partire dalla tutela delle fasce più deboli e più vulnerabili alle sirene del gioco d’azzardo. In questo senso auspichiamo un’armonizzazione della normativa adottando linee guida comuni su scala nazionale prendendo spunto dalle migliori esperienze regionali, come ad esempio l’Emilia Romagna, tra le più avanzate in termini di contrasto alla ludopatia. Attenzione però alle tempistiche e ai periodi transitori: invocare norme e tavoli nazionali che tardano anni nel produrre alcunché sono il miglior alleato di chi vuol mantenere lo status quo evitando di affrontare il problema”.
Lombardia, aggiornamento fermo al palo
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normativa sul gioco potrebbe subire modifiche anche in altre regioni, dove al momento il confronto sul tema sembra essere sopito. Ad esempio, si attendono proposte in Emilia Romagna, dove la granitica legge n°5/2013 finora ha resistito a qualsiasi ipotesi di cambiamento politico e anche alle questioni di legittimità del distanziometro regionale sollevati di fronte ai tribunali amministrativi. Altra regione da tenere d’occhio è la Lombardia, che vede
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ferma ai box la proposta di legge n° 77 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale del 21 ottobre 2013, n. 8 (Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico) e alla legge regionale del 2 febbraio 2010, n. 6 (Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere)”, a firma di Luigi Piccirillo (Movimento 5 stelle) dopo alcune audizioni di fronte alle commissioni Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità tenutosi nell’ormai lontano 2019.
inchiesta politica esteri
La pandemia e le vere (e ipotizzate) modifiche ai comportamenti di gioco hanno spinto i decisori politici di tutto il mondo a cercare un nuovo equilibrio tra sicurezza, competitività degli operatori ed entrate fiscali di Michael Haile
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pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto senza precedenti sulla vita in tutto il mondo. I governi hanno avuto tempi straordinariamente stretti per sviluppare rapidamente risposte politiche alla pandemia. Nel 2020 e nel 2021 il Covid ha colpito quasi tutti i paesi e ha visto i governi operare in un ambiente di estrema incertezza e affrontare difficili dilemmi dovuti a sfide sanitarie, economiche e sociali presentate dalla pandemia. A metà del 2020 più della metà della popolazione mondiale ha vissuto attraverso misure restrittive senza precedenti che sono state decretate dai governi per fermare la diffusione del virus. In tempi normali i regolatori e i responsabili politici progettano modelli normativi per soddisfare i principi generali di regolamentazione che possono essere sintetizzati come proporzionati, equi, coerenti, mirati, trasparenti, preventivi e sostenibili. A lungo termine il principio principale che prevale su tutto è la prevenzione del danno. In breve, il sistema di regolamentazione dovrebbe essere progettato per ridurre i danni e in nessun modo dovrebbe causare più danni di quanti ne prevenga. I governi hanno emanato molti tipi di legislazioni per fermare la diffusione del Covid e queste leggi possono essere definite come “regolamenti di lockdown”. Il termine “lockdown” si riferisce specificamente alle restrizioni relative alla circolazione e agli assembramenti di persone e alle ulteriori limitazioni imposte alle imprese. Altre leggi relative al coronavirus includono l’imposizione di vincoli ai viaggi internazionali e l’indossare mascherine per il viso. Alcune delle legislazioni emanate in Europa e Nord America contengono tra le più drammatiche ingerenze nelle PROMOSPACE
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SPARARE NEL BUIO libertà civili e nelle pratiche commerciali dell’era moderna. L’obiettivo principale di queste leggi è stato limitare i contatti sociali. Fondamentalmente i governi hanno chiuso le persone nelle loro case e hanno chiuso tutte le attività non essenziali. Di conseguenza la pandemia ha accelerato la trasformazione digitale di ogni aspetto della vita delle persone, dall’ordinare generi alimentari al partecipare a riunioni, dal fare pagamenti al chiamare un taxi, dallo shopping al vedere un medico, la vita di tutti è diventata sempre più digitale e l’industria del gioco non è stata risparmiata da questa trasformazione digitale. In molti paesi i locali in presenza erano chiusi e, dove erano aperti, erano soggetti a rigide misure di distanziamento sociale. Il settore del gioco d’azzardo ha subìto la chiusura quasi immediata dei locali in presenza quasi a livello globale. I lockdown hanno lasciato i giocatori spesso isolati nelle loro case. L’online è diventato la forma di gioco d’azzardo preferita e, in molte giurisdizioni, l’unica disponibile, portando in primo piano il ruolo dei regolatori nella salvaguardia del gioco online o, dove rilevante, nel far rispettare rigorosamente le normative esistenti. L’INCERTEZZA DEI REGOLATORI La diffusione del virus ha avuto un impatto sui mercati di gioco d’azzardo in molti modi e le risposte dei governi nazionali alla pandemia sono state molto diverse, così come le reazioni dei regolatori di gioco d’azzardo. La reazione iniziale dei regolatori è stata che le persone, una volta rinchiuse in casa, avrebbero gravemente aumentato la loro frequenza di gioco e la spesa, un concetto fondato senza molte prove o precedenti. A giugno 2020 l’International Association of Gaming Re-
ESTERI SPARARE NEL BUIO
gulators (Iagr), rappresentanti delle organizzazioni di regolamentazione del gioco di tutto il mondo, ha condotto un sondaggio per analizzare l’impatto globale della pandemia sul settore del gioco d’azzardo. In totale sono stati consultati i membri Iagr di 47 giurisdizioni (Europa 38 percento; Africa 21 percento; Nord America 17 percento; Asia/Oceania 15 percento; Centro America-Caraibi percento; Sud America 7 percento). Gioco d’azzardo terrestre globale (47 paesi) – Durante il Covid-19 la sua giurisdizione ha subito un cambiamento sostanziale degli incassi lordi di gioco per il gioco d’azzardo terrestre? 120% 97%
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Fonte: Iagr giugno 2020
Iagr riferisce che durante la pandemia il gioco d’azzardo terrestre ha subito un drammatico calo. I membri di Iagr hanno segnalato una diminuzione degli incassi lordi di gioco da casinò, slot non da casinò, bingo e scommesse. Questa caduta è stata una conseguenza della chiusura delle attività. L’impatto globale sul settore delle lotterie è stato minore, con solo poco più della metà degli intervistati che ha segnalato un calo sostanziale degli incassi lordi di gioco. Ciò era probabilmente dovuto ai prodotti della lotteria generalmente acquistati da negozi di alimentari e altri negozi al dettaglio, che sono rimasti aperti nella maggior parte delle giurisdizioni. Gioco d’azzardo online globale (47 paesi) – Durante il Covid-19, la sua giurisdizione ha subito un cambiamento sostanziale negli incassi lordi di gioco per il gioco d’azzardo online? 80%
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Fonte: Iagr giugno 2020
Sono stati condotti diversi studi internazionali sul comportamento di gioco d’azzardo durante i lockdown e la maggior parte di questi studi ha rivelato modelli di comportamento simili.
La maggior parte degli studi internazionali condotti sull’impatto del lockdown iniziale di Covid sul comportamento di gioco d’azzardo ha mostrato una riduzione complessiva del gioco d’azzardo sia nella popolazione generale che in alcuni campioni di gioco. Questi studi hanno mostrato un modello simile, con il gioco d’azzardo ridotto in generale o più partecipanti che riducono il loro gioco d’azzardo durante le restrizioni rispetto al numero di coloro che hanno aumentato il loro gioco d’azzardo. La European Gaming and Betting Association (Egba), un’associazione di categoria con sede a Bruxelles che rappresenta i principali operatori di gioco e scommesse online, aveva previsto che l’attività e le entrate nel mercato online autorizzato sarebbero diminuite sostanzialmente in assenza di grandi eventi sportivi. Le scommesse sportive sono una parte enorme del mercato e rappresentano quasi il 45 percento delle entrate totali online dei loro membri. Nella fase iniziale del lockdown pandemico Egba aveva previsto che l’assenza di scommesse sportive avrebbe lasciato un notevole buco nel mercato e che gli incrementi di altre forme di giochi, come poker, casinò ed e-sport non avrebbero compensato la sospensione delle scommesse sportive, tuttavia I regolatori in molti paesi non erano d’accordo. L’unica ricerca che ha riscontrato un aumento del gioco d’azzardo online è stata condotta nel Regno Unito. Lo studio ha rilevato che il 30 percento giocava di più, mentre il 32 percento giocava più o meno allo stesso modo e il 37 percento giocava di meno rispetto a prima del lockdown. Degli intervistati la cui attività di scommesse online è aumentata dall’inizio della pandemia, il 34 percento era preoccupato di spendere troppi soldi che non poteva permettersi e un ulteriore 30 percento temeva di sviluppare una dipendenza dal gioco. Tuttavia, in linea di massima, i dati di mercato e dei regolatori hanno confermato le previsioni di Egba. I dati hanno mostrato che c’è stato un calo significativo del gioco d’azzardo online durante il lockdown. Secondo i respettivi regolatori nazionali, c’è stato un calo del 38 percento nel traffico verso i siti web di gioco d’azzardo autorizzati in Belgio, un calo del 60 percento in Danimarca e un calo del 6 percento in Svezia. La Gambling Commission (Gc) del Regno Unito ha anche rilevato che il 67 percento dei cittadini non ha giocato d’azzardo durante il coronavirus e, di quelli che l’hanno fatto, tre quarti non hanno speso più tempo o denaro per il gioco d’azzardo online. Uno studio svedese ha riportato una significativa diminuzione delle scommesse online dopo l’11 marzo 2020 (del 74,8 percento). Tuttavia nello stesso periodo si è verificato un aumento minore ma significativo di gioco d’azzardo nei casinò online (8,6 percento). Un secondo studio svedese su scommettitori sportivi online provenienti da Svezia, Germania, Finlandia e Norvegia ha rilevato che dopo il 7 marzo 2020 la percentuale di scommettitori sportivi che utilizzano giochi da casinò è diminuita dopo il 10 marzo poiché tutti i giochi d’azzardo sono rapidamente diminuiti. In Danimarca il lockdown è iniziato dall’11 marzo 2020, quando tutti i casinò e le sale giochi terrestri sono stati
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chiusi e le attività sportive sono state sospese. I dati della Danish Gambling Authority dal 9 marzo al 3 maggio hanno rivelato una diminuzione del 60 percento dei depositi presso gli operatori con licenza danese rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I giocatori portoghesi sono andati nell’altro senso. In Portogallo, secondo il Game Regulation and Inspection Service, nel primo trimestre del 2020 gli incassi lordi di gioco online sono aumentati del 47,5 percento rispetto allo stesso periodo del 2019, con un aumento del 26 percento dei giocatori attivi. Al di fuori dell’Europa, uno studio condotto in Canada ha mostrato che quasi un terzo dei giocatori d’azzardo ha riferito di aver cessato del tutto il gioco durante il lockdown. Per i giocatori continuativi i dati hanno indicato riduzioni significative della frequenza di gioco, del tempo trascorso nelle sessioni di gioco, del denaro speso e del numero di tipi di gioco a cui hanno giocato. Lo studio ha indicato che il 17 percento del campione di gioco d’azzardo è migrato dal gioco terrestre a quello online durante il lockdown (maschi e giovani adulti avevano maggiori probabilità di giocare online durante il lockdown). Un’indagine sulla popolazione generale in Canada ha rilevato che il numero di giocatori d’azzardo online che hanno ridotto o aumentato il loro gioco d’azzardo online durante il lockdown era simile. È emerso che il 26 percento giocava più del solito o molto più del solito e il 27 percento giocava meno del solito o molto meno del solito. Tuttavia i giocatori d’azzardo online erano una piccola percentuale di partecipanti poiché la maggior parte non ha segnalato alcun gioco d’azzardo online prima o durante le restrizioni di Covid-19. Uno studio condotto in Australia ha rivelato che la partecipazione al gioco d’azzardo online è aumentata dal 62 percento al 78 percento, un aumento piuttosto sostanziale. LA CORSA NORMATIVA Poiché i governi hanno emanato una legislazione invasiva per fermare la diffusione del virus, queste risposte normative sono state inesorabilmente estese al settore del gioco d’azzardo. Per gli operatori di gioco terrestre le regole erano semplici quanto drastiche. La risposta politica, in particolare in Europa e nel Nord America, è stata principalmente quella di chiuderli, per un breve periodo di tempo o per mesi e mesi. In Europa i locali per il gioco d’azzardo, come altre attività di vendita al dettaglio non essenziali, sono stati chiusi per un periodo di tempo relativamente lungo (Italia, Grecia, Austria e paesi dell’Europa centrale hanno subito chiusure al dettaglio ma le loro operazioni online hanno continuato a funzionare senza ostacoli), mentre negli Stati Uniti i periodi di chiusura sono stati limitati (il 17 marzo 2020 il governatore Sisolak del Nevada ha or-
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dinato la chiusura di tutte le attività non essenziali per 30 giorni, che è stata poi prorogata fino al 1 giugno). Le autorità cinesi hanno chiuso tutti i casinò di Macao per 15 giorni dal 15 agosto. Tuttavia l’Australia ha subito una delle misure di lockdown più rigorose e più lunghe di tutte le economie avanzate. Alcuni stati australiani hanno prolungato il loro lockdown fino alla fine del 2021. In Canada la maggior parte dei casinò è stata chiusa da marzo a giugno 2020. Secondo Iagr le risposte politiche globali più comuni per proteggere i giocatori sono state: - fornire finanziamenti extra per la ricerca, l’istruzione o il trattamento del gioco problematico; - divieto o limitazione di marketing e pubblicità; - divieto o limitazione di prodotti di gioco d’azzardo; - rinviare alcuni accordi di ripartizione delle entrate; - condurre (ulteriori) campagne di sensibilizzazione del pubblico; - restrizioni temporanee obbligatorie sui limiti di perdita nel gioco d’azzardo online; - introduzione di ulteriori misure di protezione del giocatore (ad es. controlli di accessibilità aggiuntivi, prevenzione dei prelievi inversi e limitazione delle offerte di bonus); - estensione dei permessi della lotteria promozionale oltre la data di scadenza; - richiesta di misure di distanziamento sociale da attuare nei locali da gioco. Gli sforzi dei regolatori per la riduzione del danno si sono concentrati principalmente sul gioco d’azzardo online. Il Regno Unito è stato uno dei paesi che ha sviluppato una rigorosa azione di regolamentazione online incentrata sul Covid. La Gc ha emanato una guida rafforzata di regole per gli operatori online. Questo complesso insieme di norme, in quanto sono regole obbligatorie anche se chiamate linee guida, stabilisce una serie di azioni che non solo obbligano gli operatori a identificare e interagire con i clienti che potrebbero essere a rischio di danno, ma anche a comprendere, misurare e segnalare l’efficacia del loro approccio. La guida della Gc sulla prevenzione dei danni prevedeva inoltre che gli operatori rivedessero le soglie utilizzate per tracciare la vulnerabilità per garantire che riflettano le mutate circostanze finanziarie che molti consumatori sperimenteranno. E’ stata posta enfasi su quelle soglie come l’aumento del tempo di gioco (quindi per acquisire il gioco superiore a 1 ora poiché questo era considerato una delega per potenziali danni) o l’aumento della spesa. Inoltre, monitora la spesa e il comportamento dei giocatori che sono cambiati durante i lockdown. Sono stati inoltre messi in atto ulteriori controlli sui modelli di gioco e spesa specifici per i nuovi clienti. La parte più controversa della serie di linee guida è la richiesta agli operatori di condurre valutazioni di accessibilità, il che significa che gli operatori devono verificare se i giocatori possono permettersi gli importi che stanno perdendo e quindi gli operatori devono considerare di limitare o bloccare ulteriormente
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il gioco fino a quando i controlli non saranno stati conclusi. Questi regolamenti sono senza precedenti e per molti giocatori piuttosto invasivi. Inoltre l’aspetto saliente di queste normative è che, in pratica, gli operatori sono tenuti a comportarsi in un ruolo di quasi regolatori. Le restanti norme di orientamento di emergenza includono l’interruzione di offerte o promozioni ai clienti che mostrano indicatori di danno. L’aspetto interessante di questi regolamenti è che, anche se queste regole guida sono state emanate durante l’emergenza pandemica, la Gc ha mantenuto tali regolamenti in vigore. Un classico esempio di normativa emergenziale che si trasforma in normativa ordinaria. Un aspetto interessante nel Regno Unito è il modo in cui gli operatori hanno intrapreso un’azione normativa volontaria. I membri dello Uk Betting and Gaming Council hanno accettato volontariamente di rimuovere tutta la pubblicità di gioco d’azzardo in TV e radio per un periodo di 6 settimane in risposta al lockdown del Covid. Questo accordo volontario segue la Uk Advertising Standards Authority and il Committee of Advertising Practice, che hanno avvertito l’industria del gioco d’azzardo online nel marzo 2020 che la sua condotta, inclusa la natura e la frequenza della sua pubblicità, era sotto controllo durante il lockdown. Questa linea d’azione volontaria è stata seguita anche dai fornitori di gioco olandesi autorizzati (Vnlok) nei Paesi Bassi. Vnlok ha accettato un codice pubblicitario volontario per il gioco d’azzardo online (Rok). L’obiettivo del Rok è proteggere i gruppi vulnerabili estendendo le misure già in atto per la pubblicità televisiva e radiofonica alla pubblicità online. Il Rok vieterà inoltre ai giovani dai 18 ai 24 anni di utilizzare i bonus e vieterà alle stazioni radio e TV di pubblicizzare questi bonus. Anche i bonus saranno limitati a 250 euro. Il Rok è stato annunciato a ottobre 2020 e si applicherà fino al 1 marzo 2023. Le risposte politiche della Svezia miravano principalmente a proteggere i giocatori da perdite insostenibili. L’organismo di regolamentazione svedese ha introdotto regole più rigorose in materia di limiti di deposito e perdita e tempo di accesso. I depositi sui conti dei giocatori erano limitati a un importo massimo di 4.000 corone svedesi a settimana (480 Euro). Quando si giocava su slot machine statali in luoghi diversi da un casinò, veniva applicato un limite di perdita corrispondente. Inoltre i licenziatari che offrono giochi d’azzardo online commerciali o giochi d’azzardo su slot machine statali in luoghi diversi da un casinò (la Svezia non ha emanato lockdown di vendita al dettaglio), potevano offrire solo un bonus fino a 100 corone svedesi (10 euro). Inoltre i giocatori dovevano limitare il loro gioco stabilendo limiti di tempo quando giocavano ai casinò online o alle slot machine. Queste norme di emergenza sono state applicate da luglio al 14 novembre 2020. Queste restrizioni temporanee non sono state tuttavia prive di conseguenze. L’associazione di categoria degli operatori online svedesi, Branschföreningen för Onlinespel (Bos), che è stata critica nei confronti delle misure, ha dichiarato che i massimali di deposito temporanei avevano drasticamente ridotto il tasso di canalizzazione del
mercato regolamentato del governo (il traffico verso i siti web con licenza) al di sotto del 90 percento desiderato. Durante la pandemia il parlamento finlandese ha approvato la Lottery Act del paese che stabilisce controlli più severi per gli operatori offshore e garanzie aggiuntive per il monopolio dell’operatore statale (Veikkaus). Le riforme della legge includono l’introduzione del blocco dei pagamenti per tutti gli operatori diversi da Veikkaus. Inoltre l’identificazione obbligatoria – già introdotta alle slot di Veikkaus – si estenderà anche a tutte le forme di gioco d’azzardo. Ciò dovrebbe essere attuato entro il 2024. Anche i regolamenti di marketing cambierebbero con la legislazione rivista. Sarà vietata la pubblicità di giochi d’azzardo ritenuti particolarmente dannosi, come le slot machine. Questi risultati di questi regolamenti hanno rafforzato il monopolio di Veikkaus. Anche il Belgio, come altre giurisdizioni, ha introdotto limiti di perdita obbligatori. Il regolatore ha introdotto specifiche schede di controllo basate sulla normativa vigente al fine di garantire un efficiente funzionamento dei controlli online dei siti con licenza. Una volta che il regolatore ha iniziato a effettuare i controlli, ha riscontrato violazioni in oltre il 60 percento dei casi. Le infrazioni hanno riguardato principalmente le violazioni delle norme in materia di bonus, in quanto totalmente vietate durante la pandemia. Altre infrazioni riguardavano le violazioni dei limiti di gioco e la pubblicità di siti web privi di licenza. Il governo spagnolo ha imposto restrizioni temporanee alla pubblicità del gioco d’azzardo dalle 1 alle 5 del mattino da marzo a giugno 2020. Queste restrizioni hanno comportato il divieto di bonus, sconti, scommesse gratuite e offerte di moltiplicatori di scommesse, insieme alla pubblicità tramite e-mail e social media. Tuttavia le società di lotterie gestite dallo stato del paese, Once e Selae, sono state esentate dalle misure. Secondo l’Associazione spagnola degli inserzionisti (Aea) le lotterie statali rappresentano almeno il 34 percento della spesa pubblicitaria di gioco d’azzardo del paese, rendendole di gran lunga i più grandi inserzionisti di gioco d’azzardo del paese. Once da sola è undicesima nella lista di tutte le aziende che hanno speso di più in pubblicità nel 2019. L’esenzione dal divieto di marketing offre agli operatori statali un enorme vantaggio competitivo. La Spagna non è stata l’unico paese che ha utilizzato le leggi sull’emergenza pandemica per proteggere gli operatori statali di gioco d’azzardo, distorcendo potenzialmente il panorama competitivo del mercato. La protezione delle operazioni degli operatori della lotteria non era insolita, poiché le autorità di regolamentazione erano generalmente attente a non ostacolare le loro entrate. Secondo Iagr gli incassi lodi di gioco della lotteria non sono cambiati sostanzialmente in metà delle giurisdizioni (47 percento degli intervistati), ma sono aumentati sostanzialmente in 4 giurisdizioni su 10 (42 percento degli intervistati). I regolatori non erano solo preoccupati per la protezione dei giocatori, ma hanno approvato regolamenti anche per proteggere gli operatori, in particolare quelli che facevano affidamento sulle loro operazioni terrestri, dalle chiusu-
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> re del lockdown. Iagr ha riferito che le prime dieci azioni normative intraprese dai responsabili politici per proteggere gli operatori sono state: - ritardare o annullare le verifiche o le ispezioni dei locali da gioco (64 percento degli intervistati); - certificazioni annuali posticipate (64 percento degli intervistati); - conduzione di verifiche o ispezioni a distanza di locali da gioco (26 percento degli intervistati); - consentire “sospensione dei pagamento” per alcune commissioni degli operatori di gioco d’azzardo (21 percento degli intervistati); - riduzione o annullamento di alcune tasse sul gioco (13 percento degli intervistati); - riduzione o annullamento di alcune commissioni degli operatori di gioco d’azzardo (11 percento degli intervistati); - consentire prodotti di gioco d’azzardo nuovi o modificati (9 percento degli intervistati); - richiedere che alcuni eventi reali siano attuati a porte chiuse (6 percento degli intervistati). IMPLICAZIONI PER IL FUTURO Gioco News ha condotto nelle edizioni di novembre e dicembre un’analisi sull’impatto finanziario della pandemia di Covid sul reddito disponibile dei consumatori. Nell’analisi è stato rilevato che il 2022 vedrà una diminuzione del reddito disponibile dei consumatori e delle famiglie. Inoltre molto probabilmente il settore del gioco d’azzardo perderà una parte della sua base di giocatori a causa del cambiamento delle abitudini in seguito alle regole di distanziamento sociale e ai lockdown. Se ci saranno ulteriori restrizioni dovute a future varianti di Covid la situazione non potrà che peggiorare e probabilmente saranno inevitabili anche ulteriori azioni normative restrittive. Le implicazioni future della pandemia si tradurranno in tre sfide per il settore; 1) pratiche normative interventistiche; 2) aumento delle pressioni fiscali; 3) espansione L’AUTORE
Michael Haile Economista, consulente economico e della regolamentazione, è stato market policy specialist della Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & analyst di Gbgc (Isle of Man) e ricercatore del Censis e del Centro Internazionale di Studi Sociali (Roma).
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dei mercati paralleli. Le misure normative interventistiche che sono state emanate durante la pandemia hanno stabilito un precedente e, in alcuni casi, quelle emanate come misure di emergenza diventeranno una caratteristica permanente del panorama normativo. Il Regno Unito e la Svezia forniscono un ottimo esempio. Il governo svedese, a seguito delle restrizioni temporanee, ha deciso di rivedere i regolamenti e ha lanciato la “Gambling Market Enquiry”. L’inchiesta propone, tra le altre proposte, di imporre controlli di moderazione, restrizioni sulla pubblicità del gioco d’azzardo e introdurre un regime di licenze per sviluppatori di software e giochi. Inoltre il regolatore Spelinspektionen deve garantire in modo permanente i poteri concessi dall’Agenzia svedese per i consumatori e dall’Agenzia fiscale svedese per perseguire le attività senza licenza. Il regolatore pubblicherà una relazione parziale entro marzo 2022 e una relazione completa entro la fine di ottobre 2023. Nel Regno Unito, dove la Gc e il governo stanno conducendo una revisione ad ampio raggio del Gambling Act del 2005, sono in cantiere una serie di regolamenti. Oltre alle linee guida rafforzate già in vigore, altre normative che includono il divieto di sponsorizzazione sportiva, la limitazione delle puntate dei casinò online, severi controlli sull’accessibilità, regime di test per nuovi prodotti, nuovi poteri alla Gc per affrontare i mercati paralleli, via legale per gli scommettitori offesi e un prelievo obbligatorio per finanziare il trattamento delle dipendenze molto probabilmente diventeranno legge entro la fine del 2022. A seguito delle spese pubbliche da parte di vari governi per proteggere i cittadini e le imprese dalle ricadute economiche dei lockdown e dalla perdita di entrate fiscali, i governi potrebbero cercare di aumentare la tassazione del gioco d’azzardo nei prossimi mesi e anni. Gli aumenti delle tasse saranno probabilmente mirati alle operazioni online poiché la pandemia ha accelerato una trasformazione strutturale duratura del settore nella maggior parte delle giurisdizioni, riducendo e modificando sostanzialmente le operazioni terrestri, insieme a una crescita esponenziale del gioco d’azzardo online. Molti scaltri operatori si stanno preparando a questa trasformazione attraverso fusioni e acquisizioni. Tuttavia, normative più severe e oneri fiscali più pesanti creeranno uno spazio per il mercato senza licenza se gli operatori autorizzati saranno resi meno agili e meno competitivi rispetto ai loro concorrenti senza licenza. I mercati svedese e britannico hanno già registrato un aumento del traffico di clienti verso il mercato non regolamentato quando sono state attuate le normative Covid. Questo potrebbe essere molto problematico e, se i responsabili politici non fanno attenzione, rischiano di annullare anni di successi politici nel limitare le dimensioni del mercato del gioco illegale. La sfida a lungo termine per i decisori politici è trovare il giusto equilibrio tra sicurezza, competitività degli operatori ed entrate fiscali. La sfida per gli operatori è rendere resilienti i propri modelli di business alle future varianti Covid e alla continua trasformazione strutturale del mercato.
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Ice London 2022 Il ghiaccio di Londra aspetta la primavera Non c’è pandemia che tenga per l’Ice di Londra che, dopo aver scampato il virus nel 2020 e aver dovuto rinunciare all’edizione 2021, mette in salvo la nuova fiera con lo slittamento ad aprile. Per un spettacolo (forse) senza neve, ma comunque coi fiocchi. di Alessio Crisantemi
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Se è vero che in tempi di crisi e di incertezza arriva sempre il momento giusto per nuovi investimenti, Clarion Gaming sembra volerne essere una prova, annunciando il suo investimento di 250mila sterline per far incontrare gli acquirenti provenienti da tutto il mondo con le aziende che esporranno a Ice London,
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te sicuro e protetto per visitatori, espositori e personale della sede, abbiamo voluto assicurare nuove date per i nostri eventi di Londra, puntando su aprile”, spiega il manager. Riuscendo così a garantire quella che per molti acquirenti e marchi è già diventata “la settimana più influente nel mondo del gioco” in quanto l’unica che riesce a riunire oltre 700 espositori. In effetti, già all’indomani dell’annuncio, la situazione generale della pandemia sembra essere decisamente migliorata a livello generale. E in particolare nel Regno Unito, dove avrà luogo l’evento, visto che il premier Boris Johnson ha tolto alcune delle principali restrizioni che potevano contribuire a rendere più difficile l’accesso o la permanenza sul territorio, o che comunque andavano a scoraggiare le visite da parte di gran parte del pubblico. Niente più mascherine al chiuso, abolito il “passaporto vaccinale”, stop anche al lavoro da casa. Visto che, a metà gennaio, data di entrata in vigore delle nove misure, i contagi risultavano già calati del 37 percento con gli esperti che parlavano già di superamento del picco. Mentre i ricoveri erano già fermi a meno di 2mila al giorno, per un dato che rientra nelle migliori aspettative dei modelli Covid basati su un numero di restrizioni molto limitato, come è stato con Omicron nel Regno Unito. Per Clarion, quindi, sembra proprio che non ci saranno problemi e il suo Ad celebra il risultato con un plauso a tutti quelli che vi hanno contribuito: “Vorrei rendere omaggio al senior management di ExCeL – dice - che ha lavorato instancabilmente al nostro fianco anche durante le vacanze di Natale per ospitare eventi di questa portata e aiutarci a fornire la migliore soluzione possibile ai nostri stakeholder”. Insomma , lo spettacolo deve continuare. E lo farà.
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oveva essere il mese di Ice London, la “madre” di tutte le fiere di gaming, ma non lo sarà. Stavolta la kermesse di Clarion Gaming non è uscita indenne dalla (prolungata) pandemia, come era riuscita a fare, quasi miracolosamente due anni fa, quando l’edizione 2020 aveva chiuso i battenti un attimo prima di veder scendere le serrande dei negozi di tutto il mondo, a causa dei lockdown. Salvo poi, chiaramente, dover rinunciare all’edizione successiva, nel 2021, come accaduto del resto a gran parte delle fiere di portata globale, in tutti i settori. Questa volta però la fiera ci sarà ed è pronta a presentarsi al pubblico anche più ricca che mai: bisognerà soltanto aspettare un paio di mesi in più, fino ad arrivare alle nuove date del 12-14 aprile, annunciate di recente dagli organizzatori. Anzi, a dire il vero, i lavori inizieranno già il giorno precedente, ovvero l’11 di aprile, quando – come tradizione vuole – ad anticipare la fiera sarà il ciclo di conferenze denominato Ice Vox, che comprende il World Regulatory Briefing e l’International Casino Conference. A ospitare la fiera sarà sempre l’ExCeL Exhibition Centre dove, negli ultimi due giorni, ovvero il 13 e 14, si svolgerà anche l’iGb Affiliate London. Insomma, tutto rimane come prima e come doveva essere a febbraio, ma l’intero programma dei lavori viene soltanto “traslato” in avanti di un paio di mesi o poco più. Le ragioni sono note e anche semplici da capire, come spiega Stuart Hunter, amministratore delegato di Clarion Gaming: “Dopo una lunga consultazione con i nostri clienti a livello globale e tenendo conto della preoccupazione generale riscontrata nel mercato per l’incertezza causata dalla variante Omicron e dell’obiettivo primario di fornire un ambien-
nella location dell’ExCeL. Si tratta di un’iniziativa completamente nuova, un programma denominato “Hosted Meetings” e a cura di Newbridge Events, società con una lunga esperienza di collaborazione con i principali organizzatori di spettacoli e marchi, tra cui il Dipartimento del commercio internazionale
ICE LONDON 2022 IL GHIACCIO DI LONDRA ASPETTA LA PRIMAVERA
del governo del Regno Unito, al fine di massimizzare il ritorno sull’investimento degli espositori. A spiegare la scelta di introdurre questo programma e i suoi obiettivi è ancora l’Ad di Clarion Hunter: “Il programma è una componente chiave della Carta Ice che abbiamo pubblicato nell’estate 2021 e che è stata creata per massimizzare il Roi (Return of investments, Ndr) che gli espositori ricevono dall’essere parte di Ice London. Gli espositori forniscono informazioni sul tipo di acquirenti che vogliono vedere alla fiera e il team di Newbridge quindi identifica i profili dei potenziali clienti e facilita le connessioni rilevanti prima di stabilire un programma personalizzato per gli acquirenti della fiera e curare l’organizzazione di incontri one-to-one”. Per questa ragione Clarion ha creato una Vip lounge a Ice London e prevede di ospiteremo più di 70 buyer internazionali, in quella che David Woodbridge, managing director di Newbridge Events,definisce “la vetrina più importante al mondo per l’industria dei giochi”. Nonostante le difficoltà del momento, dunque, l’edizione primaverile della fiera di Londra è ancora accompagnata da un clima di entusiasmo alle stelle. Anche se non tutte le ciambelle riescono mai col buco e, com’era inevitabile, le nuove date non possono certo andar bene per tutti. A fare notizia negli ultimi giorni, per esempio, è stato il diniego di uno dei più grandi espositori di Ice London, ovvero il tedesco Merkur Gaming Group, parte del Gauselmann Group, che ha annunciato il suo ritiro proprio a causa della date ritenute scomode. Pur adducendo, tra le varie motivazioni, anche una questione economica, spiegando che “il sostanzioso investimento del gruppo per Ice non sarebbe stato in grado di mostrare un ritorno positivo”. Ma senza fare (troppa) polemica. “Consideriamo Clarion Events e Ice come fattori principali del successo di Merkur negli ultimi anni – ha spiegato il gruppo in una nota - speriamo di essere in grado di impe-
gnarci nuovamente con loro il prima possibile, ma questo deve essere al momento giusto, nel posto giusto e nelle giuste condizioni. Per questo attendiamo con impazienza questa positiva collaborazione, ci rammarichiamo di dover prendere la decisione che stiamo ora annunciando ma, nelle circostanze attuali, siamo convinti di aver scelto la strada giusta come esempio ea beneficio dell’intera internazionale settore dei giochi”. Una notizia certo non banale per Clarion anche se, va detto, il piano espositivo risultava tutto esaurito già a fine 2021, con una lunghissima lista di aziende che chiedevano di partecipare ma che non avevano potuto trovare un posto libero. E anche se quella di Merkur non sarà probabilmente l’unica rinuncia che arriverà nei prossimi giorni, è difficile pensare a una fiera come Ice anche con un solo spazio libero.
Ice London
(12-14 aprile 2022, ExCeL London) è il più grande evento B2b del settore del gioco con vincita in denaro al mondo e abbraccia ogni aspetto dell’ecosistema del settore dai creatori di giochi ai distributori, dagli operatori ai rivenditori, fino alle associazioni di categoria, agli organismi strategici e ai regolatori. Per registrarsi basta visitare: www.icelondon.uk.com
L’evento iGb Affiliate London (13 - 14 aprile) si trova nella stessa sede, connette gli affiliati a un’esperienza a 360 gradi di igaming tramite networking e opportunità, contenuti e apprendimento di lead generation. Per registrarsi visitare il sito: https://london.iGbaffiliate.com Per ulteriori informazioni sull’ Ice Vox Conference (11-13 aprile), che include il World Regulatory Briefing e l’International Casino Conference, visitare: https://www.icelondon.uk.com/ice-vox
Un nuovo ambassador per Ice London L’ex capo della Danish gambling authority, Birgitte Sand, confermata come Ice London Ambassador per la kermesse di aprile Birgitte Sand, consulente senior nella regolamentazione del gioco d’azzardo con un lungo passato a capo della Danish Gambling Authority, è diventata l’ultima figura di spicco ad accettare l’invito a diventare ambasciatrice per Ice London, la kermesse in programma dal 12 al 14 aprile all’ExCeL di London. Una scelta motivata dal fatto di essere stata riconosciuta come “Autorità di regolamentazione europea dell’anno”, con una conoscenza del settore che si estende a più settori verticali tra cui scommesse, casinò online, casinò reali, lotterie e macchine da gioco. “Gli Ice London Ambassador fungono da consulenti onorari per il team dirigenziale senior responsabile della realizzazione della mostra e forniscono guida e intuizione in base alla loro esperienza nel settore”, spiega l’Ad di Clarion Gaming, che aggiunge: “Il suo contributo, ne sono certo, si rivelerà prezioso mentre lavoriamo per garantire che Ice London continui a soddisfare le esigenze di business di tutti i settori dell’industria internazionale”. Sand, forte sostenitrice dell’instaurazione di un dialogo costruttivo tra le autorità di regolamentazione e l’industria del gioco d’azzardo, ha frequentato la fiera di Londra ogni anno da quando è diventata un’autorità nella regolamentazione nel
2008 e ritiene che lo spettacolo annuale svolga un importante ruolo educativo. “Mi era stato consigliato di vedere la fiera la prima volta - ricorda Sand - e il consiglio si è subito rivelato corretto, poiché Ice rappresentava un modo eccellente per ottenere una visione più approfondita delle diverse categorie di giochi, della diversità degli operatori e dell’accesso a diverse conferenze in un tetto. Nel corso degli anni la mia attenzione è cambiata, passando molto tempo a ottenere informazioni in base alla fiera e ascoltando le discussioni dei panel, all’entrare anche come relatore o moderatore e assicurarmi di lasciare abbastanza tempo per incontrare nuovi e vecchi contatti. Le opportunità di networking all’Ice London sono eccezionali poiché molti visitatori partecipano per più di un giorno”. Sottolineando l’importanza degli eventi “live” Sand spiega che “in tutta onestà non ho parlato con nessuno a cui non manchi di incontrare persone in presenza dopo tanti mesi di Zoom e Teams. L’industria dei giochi è incentrata sulle persone e non vedo l’ora di incontrare vecchi contatti e crearne di nuovi durante Ice. È estremamente prezioso per tutti noi stringere relazioni basate sul livello di fiducia che puoi provare solo incontrando le persone faccia a faccia”. BIRGITTE SAND
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il valore della Qualità La certificazione di un prodotto o di un processo, anche nel settore del gioco, assume un nuovo e ancor più pregnante significato a seguito della pandemia
Si
di Anna Maria Rengo
fa presto a dire “qualità”, che nell’attuale contesto produttivo e organizzativo italiano va di pari passo con “certificazione”. A fare il punto con Gioco News della valenza e del significato di questi due termini, in un contesto generale e poi focalizzato anche sul settore del gioco, è il professore Carlo Ingrao, docente all’Università degli Studi di Foggia di varie materie, tra cui Qualità e certificazioni dei prodotti e servizi turistici. “Il concetto di qualità è spesso associato a quello di valore, formando così l’espressione ‘qualità come valore’, che ha come obiettivo quello di individuare le esigenze dei consumatori e capire come soddisfarle traducendole in specifiche tecniche. A tal proposito, è importante ricordare che la Uni En 28402:1992 descrive la qualità come ‘l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse od implicite’. È chiaro che la qualità deve essere verificata e quindi certificata, per poter essere comunicata e per rafforzare l’immagine e la competitività aziendale sul mercato. Ecco che entra in gioco il concetto di certificazione, che viene definita come ‘l’attività che trova soluzioni ottimali a problemi che si ripetono, nel campo della scienza, della tecnica e dell’economia,
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tendendo così ad ottenere il grado ottimale di ordine, in un dato contesto’. La certificazione di qualità non è altro che l’attestazione rilasciata da un ente preposto accreditato, generalmente detto ‘ente di certificazione’ a un’organizzazione, pubblica o privata che sia, che soddisfi un insieme di norme a validità internazionale”. Quali sono i principali obiettivi che devono essere assicurati attraverso un percorso di certificazione di un prodotto o processo? “Gli obiettivi principali sono i seguenti: conseguire e mantenere la qualità dei propri prodotti e ricercarne il continuo miglioramento in relazione ai requisiti per la qualità; migliorare la qualità del proprio modo di operare così da soddisfare in modo continuativo le esigenze espresse ed implicite dei clienti e delle altre parti interessate; far sì che l’alta direzione, nonché tutti gli altri dipendenti acquistino confidenza sulla loro capacità di soddisfare i requisiti per la qualità e di attuare strategie di miglioramento continuo, affinché quei requisiti siano mantenuti attivi; dare confidenza ai consumatori, ai clienti e alle altre parti interessate sulla capacità presente e futura dell’organizzare di conseguire i requisiti per la qualità nella produzione del prodotto o servizio fornito”. Quali sono invece i benefici, anche in termini di competitività e di mercato?
IL VALORE DELLA QUALITÀ
mercato, caratterizzato da una domanda sempre più segmentata e attenta alle caratteristiche qualitative dei prodotti agroalimentari”. Lei si occupa in particolare di sostenibilità in campo ambientale. Prendendo proprio a riferimento il concetto di sostenibilità, non solo ambientale, che valenza esso assume nella società contemporanea? “Siamo ben consapevoli ormai che la società moderna è chiamata ad affrontare diverse sfide, molte delle quali sono inderogabili: la sostenibilità è una di queste. Una società si può ritenere sostenibile quando vive in simbiosi con l’ambiente e le persone, rispetta tutti gli esseri viventi, non utilizza più risorse di quelle che riesce a produrre, e non genera più rifiuti ed emissioni di quelle che essa riesce ad assorbire. La sostenibilità rappresenta, infatti, quel processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono in sintonia tra loro e valorizzano il potenziale attuale e futuro per far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell’uomo. Ecco che la sostenibilità diventa il principio guida dello sviluppo sostenibile, che Gro Harlem Brundtland nel Rapporto Brundtland intitolato ‘Our Common Future’ del 1987 ha definito come quella forma di sviluppo “in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza intaccare la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Si comprende quindi l’importanza di tutelare le risorse del pianeta in quanto queste sono sì fondamentali per l’esistenza umana ma sono anche limitate e quindi vanno utilizzate proprio con la consapevolezza di quel limite, per preservarne qualità e accessibilità per le generazioni future. Da qui l’importanza, riconosciuta anche dall’Unione Europea, dell’economia circolare che attraverso la condivisione, la riparazione, il riutilizzo, e la rimanifattura, noti come ‘resource loops’, rallenta e chiude i cicli del consumo delle risorse, rendendo i processi produttivi sostenibili. Sostenibilità che si può ritenere integrata soltanto quando le sue tre dimensioni, quella ambientale, quella economica, e quella sociale sono soddisfatte, come a formare un triangolo: solo quando tutte e tre quelle componenti sono soddisfatte si può parlare di processi e cicli di vita Sostenibili, con la ‘S’ maiuscola. Se vogliamo entrare nel merito delle tre componenti, spesso anche chiamate ‘dimensioni’, della sostenibilità, possiamo affermare che lo sviluppo può solo essere considerato sostenibile dal punto di vista ambientale, se la protezione dell’ecosfera è assicurata nel lungo periodo. Ciò sta a significare che la capacità di assorbimento dei sistemi naturali delle influenze antropiche deve essere gestita, le risorse rinnovabili dovrebbero essere usate in modo sostenibile e l’uso delle risorse non rinnovabili deve essere minimizzato. La sostenibilità ambientale richiede la presa di coscienza delle finite risorse naturali, della debolezza dell’ambiente e dell’influsso che hanno su di esso le attività e le de-
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speciale
“I vantaggi della certificazione possono essere così riassunti in via generale: apertura a nuovi mercati nei quali essa è un requisito indispensabile come nel caso di esportazioni di prodotti in paesi nei quali la certificazione è consolidata; verifica e attestazione della validità del Sistema Qualità aziendale da parte di un Ente terzo; riduzione/esclusione di certificazioni (e valutazioni) multiple di parte seconda, cioè quelle che ogni cliente (soprattutto di grandi dimensioni) esegue/eseguiva con propri accertamenti; ritorno positivo in termini di immagine aziendale sia in termini di credibilità che di coerenza delle politiche aziendali; stimolo ad operare al meglio secondo quanto previsto dal Manuale della Qualità, spingendo ad una più costante attività di controllo e di miglioramento continuo del Sistema Qualità; diffusione della cultura e degli strumenti base della Qualità a livello del sistema economico nazionale e/o sovranazionale; miglioramento dell’efficienza aziendale dovuta ad una revisione dei processi aziendali ed a una loro razionalizzazione; ridimensionamento delle responsabilità legali di prodotto difettoso”. E quali sono le tappe imprescindibili che un’azienda deve compiere per giungere alla certificazione di qualità? “Innanzitutto, è importante sottolineare che le aziende che intendono intraprendere un percorso di implementazione del Sistema di Gestione della Qualità (Sgq), di cui richiederne la certificazione, deve dotarsi di un responsabile di Sgq, interno o esterno, o di un consulente che sia responsabile della qualità aziendale. A quel punto, deve redigere il manuale secondo i dieci punti previsti dalla norma Iso 9001:2015, secondo l’‘High Level of Structure’, che prevede la suddivisione del suddetto manuale nei seguenti punti: scopo e campo di applicazione; riferimenti normativi; termini e definizioni; contesto dell’organizzazione; leadership; pianificazione per il Sgq; supporto; attività operative; valutazione delle prestazioni; miglioramento. Successivamente, compirà tutta una serie di attività di miglioramento e autocontrollo, in quest’ultimo caso attraverso audit interni, per poi procedere ad un audit da parte terza, ossia audit esterni in azienda dall’ente di certificazione con cadenza regolare concordata”. Lei ritiene che la pandemia abbia mutato le esigenze di “qualità” che si richiedono a un’azienda? “A seguito della pandemia del Covid-19 sono accadute importanti modifiche nella scelta dei prodotti da parte dei consumatori, particolarmente nelle filiere agroalimentari; la qualità può e deve rappresentare la variabile distintiva delle eccellenze. Qualità che però deve essere ottenuta attraverso misure che aumentino la sostenibilità ambientale, economica e sociale in un approccio integrato, come quelle legate alla circolarità dei cicli produttivi in un contesto di economia circolare. Grazie alla certificazione si ha una sicurezza maggiore a vantaggio dei consumatori, ma anche delle imprese produttrici che vedono il loro lavoro tutelato. Il miglioramento della qualità dei prodotti risponde alla esigenza di orientare maggiormente le produzioni agricole al
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> cisioni umane. La sostenibilità economica richiede la comprensione dei limiti e delle potenzialità della crescita economica e la conoscenza del loro impatto sulla società e sull’ambiente. È necessario generare in modo duraturo reddito e lavoro per il mantenimento della popolazione, attraverso l’uso razionale ed efficiente delle risorse e diminuendo l’utilizzo di quelle non rinnovabili. Il presupposto per la sostenibilità economica è uno sviluppo economico costante e stabile, compresi i livelli elevati di occupazione, i tassi di inflazione bassa e un equilibrio nel commercio estero. Infine, la sostenibilità sociale si focalizza sugli aspetti di distribuzione, in particolar modo su una distribuzione giusta delle possibilità di sviluppo nei termini inter ed intra-generazionale. La sostenibilità sociale richiede di concepire il ruolo delle istituzioni nel cambiamento e nello sviluppo di sistemi democratici. Bisogna garantire pari condizioni di accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, socialità, e tempo libero) equamente distribuite tra strati sociali, età, generi e tra le generazioni presenti e quelle future”. Cosa consiglierebbe a un’azienda che volesse intraprendere un percorso di certificazione? “Innanzitutto è necessario che qualsiasi organizzazione pubblica o privata che decide di intraprendere un percorso simile acquisisca un livello di maturità ‘ottimizzante’ nella gestione dei processi aziendali. Un livello in cui l’azienda è in grado, nel senso che ha tutta le risorse, le competenze, le attrezzature, e le strutture necessarie per condurre l’analisi delle cause e delle conseguenze dei problemi per individuare i miglioramenti già in un’ottica preventiva, e per attuare i principi di gestione e controllo totale della qualità integrata. Livello di maturità ottimizzante vuol dire essenzialmente tre aspetti chiave che si chiariscono da soli: disponibilità e gestione di L UI
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Carlo Ingrao ha conseguito la laurea quinquennale in ‘Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio’ presso l’Università degli studi di Catania dove, qualche anno dopo, ha conseguito il dottorato di ricerca in ‘Ingegneria Geotecnica’. Abilitato alle funzioni di professore di II fascia in ‘Scienze Merceologiche’, nel febbraio 2020 ha conseguito un secondo dottorato di ricerca in ‘Infrastrutture Civili per il Territorio’ presso la Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università Kore di Enna. Sin dai tempi del suo primo dottorato, è attivo in ambito di ricerca su temi legati alla sostenibilità, all’economia circolare, e all’Analisi del Ciclo di Vita. Attualmente è in servizio presso il Dipartimento di Economia dell’Università degli studi di Foggia in qualità di ricercatore t.d. in ‘Scienze Merceologiche’. Qui tiene diversi insegnamenti, tra cui quello di “Qualità e certificazioni dei prodotti e servizi turistici” e “Laboratorio di Educazione Ambientale”, e svolge attività di ricerca su tematiche coerenti con le ‘Scienze merceologiche’. Nell’ambito di queste tematiche, è autore di numerose pubblicazioni su riviste di settore, capitoli di libri e atti di convegni, e ha tenuto numerosi seminari e relazioni in conferenze nazionali ed internazionali.
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dati quantitativi per gli investimenti di capitale, automazione, e miglioramento. Così facendo, l’azienda ha tutte ‘le carte in regola’…ha una capacità di azione, gestione, e controllo che gli permette di affrontare l’implementazione e certificazione di un ipotetico Sgq che, già di per sé, richiede tempo, energie, e risorse. Quindi, quello che posso permettermi di consigliare ad un’azienda è credere veramente all’importanza di questi strumenti non soltanto per un proprio beneficio ma anche per il beneficio e la soddisfazione dei clienti, dei consumatori, e tutti le altre parti che sono direttamente e indirettamente interessate dall’azienda. È chiaro che soddisfazione dei clienti vuol dire per l’azienda aumento della sua competitività e incremento del fatturato a favore di investimenti interni che essa stessa può mettere in atto per adottare soluzioni di miglioramento continuo e mantenere così attivo il Sgq. Infine, un altro consiglio che sento di voler dare, perché so quanto questo influisca sul successo del percorso di cui alla sua domanda, va all’alta direzione e riguarda l’importanza di coinvolgere tutto il personale che lavora per e per conto dell’azienda, educandoli e sensibilizzandoli a questi strumenti di certificazione aziendali attraverso la consapevolezza della loro importanza per il miglioramento della qualità dei processi e dei prodotti, e quindi dell’immagine e della competitività dell’azienda stessa. È importante che ogni impiegato aziendale si senta parte di un progetto virtuoso, quale è l’implementazione del Sgq e sappia che il suo lavoro, i suoi comportamenti e sforzi fanno la differenza per la riuscita di quel progetto”. Ritiene importante che anche i prodotti del settore del gioco con vincita in denaro siano certificati? “Uno degli strumenti possibili a tale scopo potrebbe essere garantita dalla tecnologia ‘blockchain’. La tecnologia delle Blockchain, inizialmente sviluppata per la creazione delle cripto-valute, ha aperto l’era dell’Internet delle transazioni, consentendo di tracciare tutte le operazioni di qualsiasi natura con un registro distribuito e non hackerabile, eliminando la figura dell’intermediario con automatismi per la validazione sicura delle transazioni. L’unione di tale strumento tecnologico con il tracciamento dei prodotti agroalimentari rappresenta un “ottimo paretiano” per lo scambio e la certificazione dei prodotti Made in Italy. La tecnologia Blockchain, quindi, è stata introdotta per una valutazione sulla convenienza riguardo la tracciabilità indistruttibile e immodificabile delle transazioni tra soggetti. Rappresenta oggi un’opportunità per lo sviluppo di una nuova economia sia a livello nazionale che locale – mi riferisco alla mia Regione, la Sicilia - incidendo in maniera determinante su settori fondamentali, quali la tutela della salute del consumatore, il contrasto alla contraffazione alimentare, la promozione degli imprenditori virtuosi ed onesti, la promozione della trasparenza e la tracciabilità dei prodotti di eccellenza e delle vincite al gioco. La crescente richiesta del mercato per garanzie di sicurezza, trasparenza e tracciabilità può essere ben soddisfatta con l’adozione di questa tecnologia, generando fiducia sulla certezza delle transazioni”.
speciale IL VALORE DELLA QUALITÀ
Quinel La competenza che fa la differenza
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uinel opera nell’industria dell’iGaming da oltre dieci anni, con laboratori in Italia, Argentina, Regno Unito e Malta e vanta un’esperienza di livello internazionale nella certificazione e nella verifica dei prodotti del settore. I clienti possono contare sul riconoscimento mondiale dei test e dei certificati rilasciati da Quinel. La competenza e le conoscenze tecniche sono garantite da certificazioni internazionali, ottenute grazie a un sistema rigoroso di controllo qualità. Quinel infatti è riconosciuta come ente certificatore
grazie all’accreditamento Iso 17021-1 che permette di certificare i sistemi di gestione qualità secondo la norma Iso 9001 e di certificare i sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni secondo la norma Iso 27001. Inoltre Quinel possiede l’accreditamento Iso 17025 come laboratorio di testing per giochi online e Iso 17020 per lo svolgimento di attività di ispezione, così come l’accreditamento Iso 17065 per la certificazione dei prodotti. Tali riconoscimenti permettono a Quinel di operare in trenta diverse giurisdizioni a livello mondiale, ricercando sempre nuovi mercati che si aprono alla regolamentazione del gioco, offrendo servizi dedicati e specifici per ogni giurisdizione.
SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI – Quinel è leader nella valutazione della sicurezza delle informazioni con riconoscimenti a livello internazionale come,
ad esempio, valutatore Qsa Pci Dss per verificare la sicurezza dei pagamenti e delle carte di credito così come è in grado di verificare la sicurezza del sistema di gioco tramite audit, vulnerability assessments e penetration testing eseguiti con precisione e piena affidabilità.
GIOCHI ONLINE – TEST & ISPEZIONI – Con una piena comprensione dei requisiti delle giurisdizioni regolamentate, Quinel può eseguire tutti i test possibili per dimostrare e garantire la conformità agli standard tecnici dell’intero sistema di gioco online.
MACCHINE DA GIOCO – TEST & ISPEZIONI – Le competenze di Quinel permettono di effettuare verifiche di macchine da gioco con o senza vincita in denaro inclusi sistemi di gioco Vlt, casinò fisici, studi live dealer ed ambienti di gioco dedicati.
Itechlabs Un laboratorio da dieci e lode
Il
principale obiettivo di iTech Labs, laboratorio di testing leader di mercato, è fornire il miglior servizio possibile ai clienti del settore iGaming. A tal fine, iTech Labs conduce regolarmente sondaggi su larga scala sulla qualità del servizio erogato. Nel più recente sondaggio, iTech Labs ha chiesto ai propri clienti una valutazione nelle aree “qualità del servizio”, “competenza tecnica”, “rispetto delle scadenze” e “prezzo”. Il sondaggio è stato condotto su un mix di clienti storici e di nuovi clienti e ha incluso aziende di tutte le dimensioni, compresi alcuni leader di settore. Nello specifico, i clienti di iTech Labs sono stati chiamati ad esprimere la propria valutazione in quattro aree principali
boratorio di verifica, durante tutto il processo di certificazione. Uno dei clienti di iTech Labs di nome Martijn, ha commentato: “iTech Labs fornisce un servizio cordiale, dimostrando pazienza e disponibilità nel rispondere alle nostre domande”.
QUALITÀ DEL SERVIZIO – In termini di
RISPETTO DELLE SCADENZE – I ritardi nel completamento delle certificazioni possono scatenare un effetto domino le cui conseguenze sono di difficile prevedibilità. Per questo motivo, iTech Labs pone molta
servizio offerto, la cordialità, disponibilità e competenza del personale fa la differenza. I clienti spesso richiedono un elevato livello di comunicazione da parte del la-
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COMPETENZA TECNICA – Poiché il servizio erogato da iTech Labs è di natura tecnica, la competenza del personale di iTech Labs è un aspetto cruciale. Un cliente di iTech Labs di nome Maria ha commentato quanto segue nella sua risposta al sondaggio: “Un’organizzazione fantastica! Dimostra grande competenza tecnica dall’inizio alla fine del processo. Consiglierei il servizio (di iTech Labs) senza riserve.
attenzione affinché le scadenze concordate con i clienti siano rispettate. I clienti hanno valutato il processo di certificazione svolto da iTech Lab come “efficiente”.
PREZZO – I clienti hanno ritenuto “competitivi” i prezzi di iTech Labs, confrontati con i prezzi praticati da altri laboratori. Oltre a prezzi equi, i clienti meritano un servizio che soddisfi le loro esigenze e superi le loro aspettative in termini di cordialità, competenza e comunicazione. Pertanto iTech Labs garantisce che la qualità del proprio servizio non venga mai sacrificata al concetto di “prezzo più basso in circolazione”. Se il laboratorio di test è scelto con cura, il processo di verifica di conformità diventa fluido e facilmente gestibile. I giochi possono essere messi in produzione (e successivamente sottoposti ad audit) in tempo, con la certezza che siano stabili e conformi ai requisiti normativi.
politica
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Rafforzare le strategie di sicurezza un obiettivo necessario Le recenti analisi confermano la diffusione di cybercrimini negli ambienti digitali legati al gioco pubblico: diventa sempre più importante investire nella formazione di Daniele Duso
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el mondo della cybersecurity, recentemente si è registrato un aumento di attacchi cybernetici e di attività fraudolente. Il numero di attacchi cibernetici è in costante crescita e il giro di affari relativo ad attività fraudolente sta interessando anche le piattaforme di gaming e gioco pubblico, registrando statistiche elevatissime. Un rapporto pubblicato dagli esperti dell’azienda di sicurezza Akamai evidenzia che circa 12 miliardi di attacchi cibernetici avvengono contro siti di giochi online. Questo fenomeno si accompagna ad un aumento dei profitti delle aziende che operano nel settore d’azzardo: il Global Games Market Report riporta che secondo gli analisti il mercato del gioco d’azzardo supererà i 200 miliardi di dollari entro il 2023. Cifra che sicuramente non passa inosservata ai criminali che usano la rete come campo d’azione, e la
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loro abilità a muoversi all’interno di ambienti informatici come grimaldello per entrare nel cuore delle aziende, creando danni ingentissimi, spesso irreversibili. Ne parliamo con Giuseppe Gorga, esperto di cybersecurity, privacy e diritto digitale, componente del Comitato scientifico dell’ente di formazione Juribit. “Gli esperti del settore informatico”, spiega Gorga, “denunciano che gruppi di criminali informatici adoperano strumenti automatici per codificare le credenziali provenienti dai data online, accedendo così agli account di molti players e svuotando i depositi monetari. Sembra che password di sicurezza e codici identificativi siano poco resilienti rispetto a questi attacchi. In molti casi, vengono adoperati botnet, cioè macchine compromesse con codici malevoli, al fine di accedere agli archivi di credenziali provenienti da violazioni di dati passate. Questa metodica è anche conosciuta come ‘credential stuffing’, ed è frequentemente impiegata per rubare identità e compromettere account”. Le utenze hackerate e collegate a una carta di credito o a un conto PayPal settate per transizioni automatiche e senza codici Otp, hanno per gli hacker un valore più elevato in quanto così il criminale potrà attingere ad ulteriori beni monetari dell’utente violato. Si
RAFFORZARE LE STRATEGIE DI SICUREZZA
diffidare apps da terze parti. È importante quindi evitare gli account torrent e gli Url poco chiari, plug-in e trucchi. Ma di primaria importanza è anche la tutela del proprio profilo. Per proteggerlo, è raccomandato di non connettere diversi account tra loro, non ripetere stesse password per diversi account e non condividere informazioni riguardanti la propria identità nella comunità di players, poiché lì potrebbero esserci hackers in cerca di informazioni sensibili. Per questo, è importante usare avatar non riconoscibili”. Ci sono anche altri accorgimenti efficaci da mettere in atto? “Sì, bisogna essere attenti al phishing. Come accennavamo prima, è un tipo di crimine informatico dove l’autore attira il bersaglio in una truffa. L’utente viene così spinto a comunicare le proprie informazioni personali, i propri dati sensibili, password ed altre informazioni che dovrebbero in realtà essere protette e riservate. Gli esperti segnalano che il phishing, al pari degli altri contesti informatici (sistemi di pagamento, piattaforme di acquisti, et cetera), si possono presentare sottoforma di email, commenti YouTube e messaggi privati”. Come difendersi allora? “Per difendersi è importante usare sempre un’utenticazione multi fattore, fare spesso backup dei propri dati e non cliccare su Url sconosciuti. Gli Url sconosciuti possono inoculare Keylogging malware, quali programmi parassiti che entrano nel sistema e registrano la sequenza di tasti mentre viene eseguito il log in, rubando così password e informazioni private”. Per rinforzare la sicurezza degli utenti delle piattaforme di gioco pubblico infine possono entrare in campo le agenzie esterne, in prima linea per rinforzare la solidità dei sistemi di sicurezza? “Esempi di azioni che possono consolidare la sicurezza dei propri utenti sono il rafforzamento del supporto all’utente, l’impiego di Ssl crittografate, sicurezza backend, protezione delle transazioni ed adozione di licenze di software. Oltre a questo, un approccio integrato sulla problematica ingloba anche la necessità di maggiore informazione e formazione tra gli utenti delle piattaforme. È importante, altresì, che tutti i cittadini digitali e gli utenti della rete vengano formati ed informati su come navigare in sicurezza sulle diverse piattaforme, proteggendosi da eventuali tentativi di violazione dei propri dati. LUI CHI È? !? Ecco perché, alla luce di queste analisi, deduciaIl dottor Giuseppe Gorga è componente del mo chiaramente quanto comitato scientifico dell’ente di formazione Juribit, accreditato dal ministero della Giustipossa essere importante zia in materia di formazione giuridica ed investire ancora di più economica e formazione nelle nuove tecnolnella promozione di tutogie. Da tempo si interessa di tematiche legti quei percorsi formatiate alla cybersecurity, alla privacy, al diritto digitale e ai crimini informatici. Consulente vi sulla cybersicurezza e giuridico di varie associazioni, enti e strutsulla formazione di figuture specializzate nel settore delle nuove re professionali prepotecnologie, è componente e responsabile ste alla tutela giuridica e dell’associazione nazionale dell’osservatorio Information Security Privacy. cybernetica degli utenti della rete”. speciale
capisce come il mondo del gioco, in generale, sia uno dei più attraenti per i cybercriminali. “Non di rado, il mondo del gioco pubblico è anche pervaso da phishing, che di fatto si basa su email e messaggi malevoli che tentano di convincere i giocatori a fornire le proprie credenziali per la risoluzione di problematiche sul conto di gioco. In realtà, tramite questa modalità, l’hacker riesce ad estorcere le password di accesso ed a violare il conto gioco. Sempre più diffusi sono anche i malware, mascherati da programmi che promettono ai giocatori di ottenere vincite illimitate, come ad esempio sedicenti programmi per vincite automatiche alla roulette”. Quali sono i pericoli, in questo caso? “Queste app possono nascondere codici malevoli, che consentono agli hackers di prendere possesso del dispositivo delle vittime, ed accedere così anche ad altre applicazioni, come quelle bancarie, finanziarie e personali. Questi programmi sono spesso pubblicizzati su YouTube e Instagram, e sono scaricabili attraverso Torrent”. Ma i rischi non limitano a questo... “Oltre a tutte le vulnerabilità della cybersicurezza degli utenti dei giochi pubblici, non possiamo dimenticare che il novero dei reati informatici nel mondo del gambling include anche la possibilità di riciclare danaro attraverso le stesse attività di scommessa. Hackerando gli account, i criminali possono utilizzare il conto gioco per convertire i proventi di attività illegali, come denaro proveniente dai dati delle carte di credito rubate, in denaro scommesso e poi vinto nuovamente sui diversi servizi di scommessa. Spesso i criminali frazionano ingenti somme di denaro e utilizzano microtransazioni tra account e diversi circuiti monetari, rendendo così complesse le indagini delle forze dell’ordine”. Tutti questi recenti fenomeni hanno spinto le agenzie di gioco d’azzardo a rafforzare la sicurezza delle proprie infrastrutture informatiche, ha qualche esempio? “Sì, Playcasino, ad esempio, ha cominciato ad applicare criteri molto rigorosi per il pagamento e la sicurezza del giocatore. Il rafforzamento dei sistemi di sicurezza ad opera delle agenzie di scommessa non sembra essere sufficiente, ma risulta anche necessario che gli stessi utenti seguano delle prassi utili a proteggersi da tentativi di violazione da parte degli hacker”. Cos’altro può fare, quindi, un’azienda? “In primo luogo, è importante tutelare la cyber security e l’information security. Se l’information security riguarda l’insieme dei propri dati personali, la cybersecurity riguarda invece l’accesso malevolo di malware alla propria piattaforma, che determina il furto di dati. Le minacce alla cybersicurezza nel gaming online hanno un profilo di allerta molto alto, e per questo gli utenti per proteggersi sono chiamati ad usare tutta una serie di accorgimenti”. Possiamo elencarli? “Certo, in primo luogo occorre diffidare di software non attendibili o sospetti. Molti di questi sono piratati, violano la rete, il computer e le informazioni personali del proprio conto di gioco. Anche nell’utilizzo di applicativi scaricabili per il gioco online, gli esperti raccomandano l’utilizzo di piattaforme ufficiali per scaricare i giochi, e
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Cybersecurity la formazione è essenziale
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ono tanti i modi attraverso i quali un malintenzionato con molta dimestichezza con l’informatica può far del male a un’azienda. Quando capita un’intrusione nei sistemi aziendali, in gran parte dei casi c’è a monte una disattenzione da parte di un utente (dipendente, magari non adeguatamente formato), ma non sempre. C’è da dire che gli hacker sono sempre più abili, e le strategie vanno da quella più semplice, che consiste nell’entrare in contatto con un dipendente, attraverso il cosiddetto social hacking, a quella più complessa, che porta a un attacco mirato, dopo aver individuati il bersaglio. Se per quest’ultima categoria non c’è molto da fare se non agire il prima possibile dopo aver accertato l’attacco, magari affidandosi al miglior esperto in circolazione, per tutti gli attacchi che possiamo circoscrivere al social hacking molto si può fare. Anzi, molto può fare qualunque dipendente, se adeguatamente formato. Occorre infatti inizialmente “sapere quali sono i rischi ai quali si può andare incontro e come si possono prevenire”, spiega Gabriele Belloni, consulente esperto di cybersecurity attualmente responsabile delle sicurezza informatica di OneDay Group (che ha al suo interno realtà come ScuolaZoo, WeRoad, ZooCom, attive
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nella creazione di servizi per i Millenials e la Generazione Zeta). “L’hacking che va sui grandi numeri punta non tanto sulle debolezze del sistema informatico, quanto sulla collaborazione indiretta (o diretta, anche se involontaria) da parte di qualche dipendente”, spiega Gabriele Belloni, “questo è il social hacking, che punta aziende ma anche normali cittadini. Qui il punto debole è l’utente (inesperto o ignorante), le procedure (insufficienti o assenti) o il modo in cui gli utenti applicano le procedure”. E qui gli esempi tratti tutti da esperienze reali, fioccano. “Le aziende solitamente hanno un Password management system con un accesso che richiede l’autenticazione in due fattori. Una volta dentro si ha accesso a tutte le password condivise. Quante volte, per bypassare la verifica in due fattori, capita di vedere password passate tramite bigliettini, chat o social network?” Perché spesso nelle aziende il sistema di difesa c’è, ma l’utente non lo usa, o lo usa male. “Un altro esempio”, continua Belloni, “un hacker si finge un collega, o un capo, dice di trovarsi all’estero, tipo in Braile, e chiede l’invio della password. Quanti sono quelli che si prendono la briga di verificare che dall’altra parte ci sia davvero un capo, o un collega, e magari gli ricordano che può accedere alle password tramite il Pms?” La regola dovrebbe essere che di fronte a una richiesta strana, o sospetta, si dovrebbe procedere con una verifica tramite canali sicuri. “Invece pochi lo fanno, e la pandemia ci ha messo suo”, spiega Belloni. “La gente non è più fisicamente nello
Dall’hacker “camuffato” da fornitore al “capo” che chiama dal Brasile, attenzione e informazione possono aiutare a sventare i più comuni attacchi informatici
stesso posto, non riesce più a valutare se una richiesta sia strana o meno, mettiamoci poi che con i superiori è più difficile fare un passaggio di verifica e qui la frittata è fatta: si passa la password tramite chat, e l’hacker ottiene quello che cercava”. L’hacker può arrivare a controllare i profili social e carpire informazioni che poi possono essere utili per conquistare la fiducia di un dipendente. “A volte utilizzano Whatsapp o altre app di messaggistica, che sono ritenute confidenziali e sicure. Attraverso il social hacking riescono ad aggirare anche l’autenticazione a due fattori, facendosi di fatto aprire le porte dell’azienda da un complice inconsapevole. Così ha fatto l’hacker che, qualche anno fa, con una mail fasulla ma credibilissima, ha sostituito il suo iban con quello di un fornitore”. Ma occhio anche ad altri potenziali accessi. “Ad esempio la rete wifi guest”, continua Belloni, “per la quale spesso la password non si cambia mai e talvolta non ci sono impostazioni a livello di firewall, un hacker abbastanza esperto tramite wifi può accedere a livelli aziendali. Soprattutto se non c’è alcuna limitazione d’accesso tra rete internet e rete intranet”. Occhio poi ai documenti condivisi, aggiunta l’esperto, “mai condividere documenti aziendali su email personali, che spesso non hanno le protezioni che ci sono sulle mail aziendale”. Ognuno ha la propria responsabilità, proporzionale al livello che ricopre in azienda, “ma ognuno può fare danni seri se non sa o non sta attento”, chiosa Belloni, “per questo credo la miglior difesa sia puntare sulla formazione, che crea consapevolezza. Chiunque, anche uno stagista, se inconsapevole, può essere un anello debole nella sicurezza informatica aziendale”. (Dd)
COVER STORY
PH. STEPHEN DAWSON, UNSPLASH
Così sono cambiati il gioco e i giocatori DA LUISS BUSINESS SCHOOL E IPSOS UN NUOVO FOCUS SUL COMPARTO DEL GIOCO PUBBLICO, PER COMPRENDERNE IL CA M BI A M E N T O E C O M BAT T E R E L’ I L L E GAL I TÀ
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omprendere l’evoluzione del settore del gioco, soprattutto nel post pandemia, e combattere tutte le forme di illegalità a tutela sia dei consumatori che degli esercizi commerciali. È il duplice obiettivo, di ancora più scottante attualità vista l’attenzione e l’attesa verso l’annunciato riordino normativo dell’offerta di gioco, perseguito da Luiss business school e Ipsos - la società di ricerche di mercato Ipsos - nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati. Con una nuova ricerca, che segue il primo rapporto dello scorso luglio 2021, suddivisa in una doppia analisi. La prima, curata da Ipsos, ha coinvolto 300 imprese impegnate nella distribuzione del gioco tra esercenti, bar, tabaccherie, ricevitorie, sale gioco e sale scommesse, mentre la seconda, elaborata sulla base di un modello econometrico sviluppato dalla Luiss business school, ha definito il profilo del giocatore tipo, grazie a dati forniti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dall’Istat. “Dalla nostra indagine”, spiega il presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli, “emerge una differente percezione dell’illegalità nel mondo del gioco: il 70 percento degli operatori pensa che questo fenomeno riguardi principalmente il canale fisico e che si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico, con conseguenze ritenute gravi per la diffusione del malaffare. I risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione presente nel 70 percento della popolazione e nel 79 percento degli esercenti, che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro”. Sempre secondo quanto rilevato da Ipsos, il settore del gioco si
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conferma pesantemente toccato dagli effetti della pandemia: solo il 35 percento degli esercenti dichiara di essere soddisfatto dell’andamento della propria attività e un esercente su sei ha dovuto ridurre il personale (17 percento), e solo il 3 percento lo ha incrementato. Ripercussioni che potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali. Dato, questo, ulteriormente enfatizzato da Ilaria Ugenti, corporate reputation leader di Ipsos, evidenziando la “forte sofferenza economica” che emerge dalle valutazioni degli esercenti sull’andamento degli ultimi tre mesi, rapportati al periodo prepandemico. La maggior parte delle attività sono a conduzione familiare, con due o tre dipendenti al massimo: il 17 percento di loro non è riuscito a preservare il numero degli occupati ed è stato costretto a licenziare. Per quasi tutti gli operatori intervistati “senza il loro esercizio il territorio avrebbe un grave danno, anche in termini di luogo di aggregazione”. Dalla lettura del Rapporto, inoltre, risalta anche la riduzione della spesa dei giocatori, per il 42 percento. Molti infatti si rivolgono all’online”. Ancora, in tema di illegalità, “il 75 percento degli esercenti ritiene che a livello nazionale il problema sia molto serio, meno evidente e presente a livello locale, dove l’esercente si sente presidio di legalità. La chiusura durante la pandemia ha sicuramente accesso i riflettori sul fenomeno, ma il danno non è solo economico, in quanto alimenta la criminalità e danneggia fortemente il cittadino/utente. Gli esercenti quindi auspicano un’azione congiunta tra aziende concessionarie e istituzioni e una serio programma di formazione sui pericoli del gioco illegale”. Attraverso
COVER STORY LA RICERCA A SOSTEGNO DELLE BUONE POLITICHE
un modello econometrico elaborato dalla Luiss business school è stato, inoltre, possibile determinare le caratteristiche (individuali e non) dei giocatori, l’influenza del reddito familiare procapite e della spesa ricreativa pro-capite sulle diverse tipologie di gioco, nonché l’evoluzione di tale spesa su base annua e per area geografica, grazie ai dati collezionati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dall’Istat, nel periodo 2011-2020. Raffaele Oriani, referente scientifico del progetto di ricerca sul settore del gioco e associate dean della Luiss business school, commenta: “Dall’analisi dei dati emerge il racconto di una LA PERCEZIONE DELL’ILLEGALITÀ
70% il 70% degli operatori pensa che l’illegalità riguardi principalmente il canale fisico
79% il 79% degli esercenti
popolazione di consumatori che considera il gioco sempre più come un bene ‘normale’ e un bene ‘necessario’, quindi parte del proprio tempo libero, ineliminabile dunque dal paniere dei consumi.” Il professore Oriani segnala inoltre che “per combattere l’espansione del gioco illegale è necessario garantire una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti dei giocatori e alle evoluzioni tecnologiche”.
GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA SUGLI ESERCIZI
70% e il 70% della popolazione
ritiene non facile intercettare e punire fenomeni di illegalità
35%
17%
solo il 35% degli esercenti è soddisfatto dell’andamento della propria attività oggi
uno su sei ha dovuto ridurre il personale (17%)
3%
20%
e solo il 3% lo il 20% si dichiarano ha incrementato “non soddisfatti”
61% il 61% lo sono “meno”
La ricerca completa è disponibile qui:
Preoccupati ma non troppo La pandemia ha messo a dura prova gli esercenti di gioco ma, guardando agli ultimi tre mesi, non si coglie una marcata insoddisfazione per l’andamento del business, per quanto la maggior parte sia lontana dai livelli pre-pandemia. Il 20 percento non sono soddisfatti, il 35 percento lo sono, il 61 percento lo sono “meno”. Questo quanto emerge dal Rapporto Luiss-Ipsos, che evidenzia anche come, in tema di occupazione, nella quasi totalità dei casi i punti vendita hanno almeno un dipendente. Per l’80 percento degli esercenti il numero di addetti è rimasto invariato rispetto al periodo pre-pandemia. Inoltre, dal report di LuissIpsos emerge che la pandemia ha inevitabilmente cambiato le abitudini di gioco, sia come spesa sia come luoghi di gioco, penalizzando su entrambi i fronti i punti vendita. Quanto alla percezione della diffusione dell’illegalità, il giudizio espresso degli intervistati è ben diverso quando si considera il proprio territorio rispetto al resto del Paese. Ad ogni modo vi è la chiara percezione che il problema ci sia e sia ben diffuso, analogamente a quel che pensano i cittadini. La percentuale infatti tocca quota 75 (fra il molto e l’abbastanza) relativamente alla
diffusione del gioco illegale nel Paese, e scende a 26 quando si guarda alla “propria zona”. Un fenomeno comunque ritenuto grave, con pesanti conseguenze non solo di tipo economico, andando ad alimentare il crimine. Poi, si conferma anche tra gli esercenti la convinzione che individuare forme di illegalità sia tutt’altro che facile, senza fare grandi distinguo tra tipologia di giocatori. Per oltre la metà di loro infatti, appare “poco probabile” che un giocatore, che gioca in situazioni illegali, venga scoperto e punito da parte dell’autorità competente. Infine, un importante punto di convergenza di opinione tra esercenti e popolazione: il gioco illegale è equiparabile a un vero e proprio reato, ma per contrastare il fenomeno le sanzioni non possono essere l’unica azione su cui fare leva. Bisogna inasprirle, sì, ma anche favorire azioni congiunte di contrasto all’illegalità tra le aziende che offrono i giochi e le istituzioni pubbliche, avviare azioni continuative di divulgazione di informazioni per far comprendere i danni economici per l’industria del gioco e il territorio derivanti dal gioco illegale.
Il sottosegretario Freni: «Regole senza pregiudizi e a tutela di legalità e fasce deboli» “La classe politica e il Governo devono prendersi finalmente la responsabilità. Io non sono un politico ma voglio portare a termine questo lavoro finché rimarrò in carica”. A ribadire, in occasione della presentazione romana del Rapporto LuissIpsos, il proprio impegno nei confronti dell’atteso riordino dell’offerta del gioco, è Federico Freni, sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze. “Il gioco è un comparto industriale a livello di gettito e nessun settore ha ricevuto questo trattamento da parte del Governo. Ora va dimostrato che il settore sa regolamentare in maniera matura, a-pregiudiziale e uniformata a livello europeo. La legge delega è la mia ricetta che giace sul tavolo della Ragioneria di Stato e dovrebbe vedere la luce entro la prima metà di febbraio al netto di quello
che accadrà al Governo. Noi però dobbiamo lavorare su una coscienza sociale che deve maturare e deve far riflettere sul fatto che il settore porta lavoro, gettito fiscale e fa parte delle abitudini dei cittadini. Bisogna aumentare questo tipo di consapevolezza”, rimarca il sottosegretario, secondo il quale, però, “l’industrialità del settore non può prescindere dal contrasto al gioco illegale e al disturbo dal gioco d’azzardo. È doverosa la tutela dei giocatori e delle fasce più deboli. Senza questi presupposti costruiremmo una casa sulla sabbia”, puntualizza Freni. “Questi saranno i punti di partenza, ma si potrà arrivare al traguardo se il settore insieme alla politica vorrà costruire una regolamentazione stabile ed omogenea”.
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normativa inchiesta
Speciale Gioco e Banche, 2a parte
L’UNIONE FA LA FORZA E SALVA I CONTI CORRENTI L’AUTORITÀ BANCARIA EUROPEA CONFERMA LA LINEA AVANZATA SU QUESTE PAGINE: LA CHIUSURA DEI CONTI CORRENTI, CHE PENALIZZA IL COMPARTO DEL GIOCO, È DETERMINATA DA UN “DE-RISKING” INOPPORTUNO CHE PUÒ ESSERE RIMOSSO CON AZIONI MIRATE A LIVELLO NAZIONALE CON IL COINVOLGIMENTO ATTIVO E SISTEMICO DI ISTITUZIONI E OPERATORI
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roseguiamo l’indagine sulle ragioni per le quali alcune banche, in sempre più numerose circostanze, evidenziano una dichiarata impossibilità di aprire i conti correnti a operatori del gioco pubblico che si rivolgano loro a tale scopo per lo svolgimento delle proprie attività. L’indagine sulle ragioni include anche la casistica di altre banche che si spingono a precisare ad operatori già Scarica lo speciale detentori di conti correndi approfondimento “Gioco e banche” qui: ti l’imminente decisione di procedere con la chiusura del rapporto. Tra l’altro il tema riguarda non i conti correnti personali bensì quelli aziendali utilizzati per la gestione dei rapporti tra soggetti iden-
POLITICA ROBERTO SPERANZA
SPECIALE
Gioco e Banche Il problema e la soluzione
Alla luce del crescente conflitto tra imprese di gaming e istituti bancari, Gioco News dedica uno speciale di approfondimento alla materia, individuando le soluzioni
A cura di Geronimo Cardia
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A cura di Geronimo Cardia
tificati e identificabili quali incaricati di pubblico servizio, in ossequio alla normativa di riferimento, oltre che in esecuzione dei contratti con i rispettivi danti causa. In occasione del precedente intervento sono state evidenziate le ragioni per le quali la verifica rafforzata eventualmente azionata sugli operatori dalle Banche possa in realtà dare senza particolari difficoltà risultati utili per sdoganare senza criticità l’apertura o il mantenimento dei conti correnti. E ciò solo tenendo conto degli adempimenti normativi in essere in materia di trasparenza e compliance che vedono protagonisti gli stessi operatori, posto che detti adempimenti non possono non avere un impatto diretto, alleggerendolo, sul grado di rischio associabile alla tipologia degli operatori del comparto. Oggi vediamo più da vicino un ulteriore motivo che conferma che il problema sollevato possa trovare la sua immediata soluzione proposta.
L’UNIONE FA LA FORZA E SALVA I CONTI CORRENTI
IL PARERE DELL’EBA È di pochi giorni fa la pubblicazione da parte dell’Eba del “parere sulla portata e l’impatto del de-risking nell’Ue e sulle misure che le autorità competenti dovrebbero adottare per affrontare il de-risking ingiustificato”, emesso ai sensi dell’articolo 16 bis, comma 1, e articolo 29, comma 1, lettera a) del Regolamento Ue 1093/2010 ed “indirizzato alle autorità competenti, alla Commissione europea e ai colegislatori dell’Ue” (cfr. in particolare “Parere dell’Eba sul “de-risking”” del 5/1/2022, prot. Eba/Op/2022/01). Ma procediamo con ordine. L’AUTORITÀ BANCARIA EUROPEA L’Eba è l’Autorità Bancaria Europea e tra le competenze che le sono ascritte si ricordano le segUenti attinenti al caso di specie: (i) “opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo;” (ii) ha come obiettivo quello di “migliorare il funzionamento del mercato interno assicurando una vigilanza e una regolamentazione appropriate, efficienti e armonizzate in Europa”; (iii) ha il compito di “contribuire, attraverso l’adozione di norme tecniche vincolanti e orientamenti, alla creazione del corpus unico di norme del settore bancario. Il corpus è inteso a fornire un’unica serie di norme prudenziali armonizzate per gli istituti finanziari in tutta l’Ue, che consentano di assicurare condizioni di parità e una tutela elevata dei depositanti, degli investitori e dei consumatori”; (iv) promuove “la convergenza delle pratiche di vigilanza per garantire un’applicazione armonizzata delle norme prudenziali” (cfr., in particolare cit. sito web Eba). OBIETTIVO: ELIMINARE DE-RISKING INGIUSTIFICATO Nell’ambito di queste competenze già dall’anno scorso l’Eba aveva anticipato di avere inserito tra i propri obiettivi quello di monitorare gli effetti dell’applicazione del cosiddetto de-risking. Per comprenderne il significato e cogliere la rilevanza dell’indagine ai fini che ci occupano, basti considerare che “il de-risking si riferisce alla decisione presa dagli istituti finanziari di rifiutarsi di attivare o di interrompere l’assistenza ai clienti esistenti che vengono associati a un rischio più elevato di riciclaggio/ finanziamento del terrorismo” (cfr., in particolare, Eba Report 2020, pag. 50 e seguenti). Alla base della decisione di procedere con l’indagine vi era il fatto, pure bene evidenziato, che “se è giusto che le imprese [i.e. le banche] non si assumano rischi che non sono in grado di gestire, l’allontanamento massivo di intere categorie di clienti può a sua volta dar luogo a seri rischi, compresi quelli relativi alla criminalità finanziaria” (cfr., in particolare, cit. Eba Report 2020, pag. 50 e ss). L’obiettivo del lavoro era ed è quindi quello di trovare le soluzioni adatte per rimuovere i casi di de-risking, i casi di negazione dell’operatività dunque, nelle ipotesi in cui ciò risulti o possa rivelarsi ingiustificato. Nel parere in particolare vengono messi in evidenza alcuni punti: (i) viene indicato chiaramente che, come detto, il de-risking, utile per tanti versi, può rilevarsi
un limite laddove impedisca l’apertura o la gestione di conti correnti anche in casi in cui ciò non sia necessario; (ii) viene chiarito che “fornire l’accesso a prodotti e servizi finanziari almeno di base è un prerequisito per la partecipazione alla vita economica e sociale moderna e il derisking, quando non è giustificato, può causare l’esclusione finanziaria di clienti legittimi. Può anche influenzare la concorrenza e la stabilità finanziaria”; (iii) viene fatto riferimento anche al caso del comparto del gioco pubblico; (iv) viene specificato che gli “orientamenti normativi su come gestire i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, se applicati correttamente, dovrebbero contribuire a evitare il de-risking ingiustificato”; (v) viene declinata “una serie di misure [ulteriori] che le autorità competenti, la Commissione europea e i legislatori potrebbero adottare” (cfr., in particolare, sintesi del parere sul sito dell’Eba, “Parere”, al link https://www.Eba.europa.eu/Eba-alerts-detrimentalimpact-unwarranted-de-risking-and-ineffective-management-money-laundering-and ). IL METODO DI INDAGINE Più in particolare, nella sintesi del rapporto viene indicato il metodo di indagine: “il de-risking può essere uno strumento legittimo di gestione del rischio, ma può anche essere un segno di gestione inefficace del rischio di riciclaggio di denaro (…), con conseguenze talvolta gravi. Per valutare la portata e l’impatto del de-risking nell’Ue e per capire meglio perché gli istituti decidono di applicare il de-risking a particolari categorie di clienti invece di gestire i rischi associati a tali relazioni, l’Eba ha contattato tutte le Autorità competenti in materia nell’Ue, nonché gli stakeholder esterni. I risultati dell’Eba suggeriscono che il de-risking ha un impatto negativo sul raggiungimento degli obiettivi dell’Ue, in particolare in relazione alla lotta efficace al crimine finanziario e alla promozione dell’inclusione finanziaria, della concorrenza e della stabilità nel mercato unico.” IL COMPARTO DEL GIOCO PUBBLICO È TRA QUELLI PENALIZZATI Il problema viene individuato nell’ambito del Parere anche con riferimento al comparto del gioco pubblico, laddove viene espressamente indicato che “le discussioni a livello di commissioni permanenti hanno confermato che il de-risking avviene nella la grande maggioranza degli Stati membri, colpendo una grande diversità di clienti, anche se in gradi diversi. Le autorità competenti hanno suggerito che il de-risking in questi casi è spesso ingiustificato. Per esempio (…) alcune Autorità hanno (…) riferito di reclami regolari ricevuti da particolari tipi di clienti, come (…) operatori del gioco d’azzardo, che sostengono di essere interessati da decisioni di de-risking applicate alle intere categorie di clienti cui appartengono” (punto 60 del Parere). In considerazione di tutto quanto sopra l’Eba “ha valutato l’opportunità di adottare ulteriori misure per integrare le disposizioni in materia di strumenti (…) esistenti al fine di affrontare il de-risking ingiustificato (…) e promuovere solide pratiche di gestione del rischio” e ciò anche prendendo spunto dalle esperienze registrate dai territori.
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e le ragioni che hanno ritenuto insufficienti, in modo che tali decisioni possano essere ragionevolmente giustificate”.
STRUMENTI DI CONTRASTO AL DE-RISKING INGIUSTIFICATO SECONDO L’ESPERIENZA UE Gli strumenti per superare il problema adottati nelle varie giurisdizioni interessate, e che l’Eba ha raccolto a fattore comune, sono già uno spunto interessante e d’esempio per quanto possa intentarsi a livello nazionale per sbloccare la situazione attuale che affligge il comparto. La raccolta dell’esperienza dei territori è fondamentale e per questo l’Eba non perde occasione di invitare le autorità nazionali che ancora non abbiano proceduto in tal senso a verificare la portata effettiva del de-risking ed eventuali relative distorsioni nella propria giurisdizione, prendendo atto che si tratterebbe di attività da svolgere nel prossimo futuro (punti 67 e 68 del Parere nell’ambito del paragrafo “Valutare la portata del derisking a livello nazionale”). LINEE GUIDA DEDICATE Inoltre l’Eba indica l’opportunità che si proceda con la predisposizione di linee guida dedicate che diano segnali univoci per cogliere l’effettivo grado di rischio di settori e le relative specificità e ciò, posto che “l’applicazione di un approccio basato sul rischio non impone alle imprese di rifiutare o interrompere relazioni d’affari con intere categorie di clienti che si ritiene presentino un elevato rischio (…), poiché il rischio associato alle singole relazioni d’affari può variare, anche all’interno” (punti 69 e 70 del Parere nell’ambito del paragrafo “Guida dedicata alle istituzioni che prendono decisioni di de-rischio”). DARE EVIDENZA DELLE RAGIONI DEI DINIEGHI In una circostanza è stato chiarito infatti che “un approccio di “tolleranza zero”, o la cessazione massiva delle relazioni d’affari con intere categorie di clienti, senza una valutazione individuale e una considerazione del rischio, e la dovuta considerazione delle misure che potrebbero mitigare tali rischi, non è coerente con l’approccio basato sul rischio (…) che gli istituti dovrebbero documentare pienamente la loro logica per la decisione di terminare un rapporto o di cessare la fornitura di un particolare prodotto o servizio. Ciò dovrebbe includere un’analisi dei rischi (…) presentati, le misure aggiuntive che hanno considerato di mettere in atto per mitigare tali rischi,
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FARE CHIAREZZA SUL SISTEMA NORMATIVO E SUI CONTROLLI CHE RIGUARDANO UN COMPARTO Un’altra leva suggerita dall’Eba è che sia fatto in modo che siano chiare le norme di riferimento per tutte le parti interessate (punti 71 e 72 del Parere nell’ambito del paragrafo “Garantire che le aspettative normative siano chiare per tutte le parti interessate coinvolte nel rapporto”). Al riguardo in un caso è stato recepito che “il de-risking di alcuni settori è spesso causato dalla mancanza di fiducia nella qualità dei sistemi e dei controlli (…) implementati dalle imprese in quel settore. Di conseguenza, migliorare il livello dei controlli in quel settore è un passo importante. Questo potrebbe implicare un aumento delle attività di vigilanza nel settore e alcune autorità competenti hanno condotto attività dedicate a questo proposito.” DIALOGO SISTEMICO TRA ISTITUZIONI E OPERATORI Inoltre, l’Eba ricorda che in altri casi è stato favorito il confronto tra banche ed operatori individuando ritualizzate occasioni di dialogo per una più approfondita conoscenza delle peculiarità di riferimento (punti 73 e 74 del Parere nell’ambito del paragrafo “Stabilire un dialogo multi-stakeholder per mitigare l’esclusione finanziaria”). In particolare viene ricordato che molte Autorità in diverse giurisdizioni hanno istituito strumenti dedicati a livello nazionale (i.e. riunioni, forum, organi consultivi) per coinvolgere il settore privato nelle valutazioni ritenute necessarie. In particolare, per contenere le ipotesi di esclusione di clienti in realtà aventi diritto, “alcune Autorità hanno usato questi strumenti per discutere le questioni chiave relative al de-risking coinvolgendo anche, in alcuni casi, i gruppi di clienti più colpiti”. Ad esempio “Un’autorità di vigilanza antiriciclaggio ha istituito un organo consultivo che riunisce le autorità di vigilanza antiriciclaggio e antifrode, altre autorità pertinenti come il Ministero delle Finanze e l’Uif e vari rappresentanti del settore (o dei settori) sotto la sua supervisione. Questo organo consultivo si riunisce regolarmente, è strettamente coinvolto nello sviluppo di linee guida per i settori ed è il forum dove vengono discusse e chiarite le questioni pratiche (…). Questo forum è stato strumentale per esempio nell’avviare un flusso di lavoro interministeriale guidato dal Ministero delle Finanze e dal Ministero degli Affari Esteri per garantire l’accesso delle Onp [organizzazioni non profit] legittime ai servizi finanziari. Ciò ha facilitato un dialogo fruttuoso tra le banche e le Npo in modo che le banche possano capire meglio i modi in cui operano le Npo e che le Npo comprendano i requisiti delle banche nei loro confronti”. E ancora, in un altro caso si è seguito il principio di sostenere le iniziative del settore privato per affrontare l’esclusione quando una “Autorità ha indicato che ha partecipato attivamente alla preparazione di una guida destinata ai richiedenti asilo e ai rifugiati richiedenti asilo e ai rifugiati pubblicata da un’associazione di categoria del settore bancario. La guida spiega ai richiedenti
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asilo come aprire un conto e fornisce esempi di documenti che saranno accettati. Il sito guida è destinata ad essere messa a disposizione nei centri di accoglienza e sarà disponibile in Arabo, francese, somalo, georgiano, albanese e inglese”. In un altro caso ancora è stato seguito il principio della coelaborazione di linee guida per il settore, in quel caso delle missioni diplomatiche estere, laddove è stato segnalato “il contributo di un’Ac alla stesura di una guida preparata congiuntamente dalle associazioni di categoria e dal Ministero degli Affari Esteri, volta a mettere in evidenza le cattive e le buone pratiche nei modi in cui gli istituti di credito trattano con le missioni diplomatiche straniere”. Inoltre, l’Eba mette in evidenza l’importanza del principio della comunicazione alle Autorità delle ragioni dei dinieghi ad operare come previsto dall’articolo articolo 36 della cosiddetta Psd2 (direttiva sui pagamenti digitali). In proposito viene evidenziato quanto in una giurisdizione sia stato utile chiarire la portata dell’articolo e agevolare le comunicazioni (con la predisposizione di format), in modo tale da fare luce su profili di controllo del rischio che hanno consentito di registrare un calo delle operazioni bloccate (punto 77 del Parere nell’ambito del paragrafo “Garantire un’applicazione efficace dell’articolo 36 Psd2”). LE CONCLUSIONI DEL PARERE In definitiva, mette in evidenza il Parere, “le iniziative prese a livello degli Stati membri indicano che il de-risking ingiustificato e la promozione di una sana gestione del rischio possono essere potenzialmente affrontate attraverso vari mezzi che includono scambi con il settore privato e/o gruppi di clienti interessati, l’emissione di linee guida orientamenti dedicati, o il contatto con altre Autorità competenti” (punto 78 del Parere). Nelle conclusioni, considerate le conseguenze negative di un de-risking ingiustificato, il Parere riepiloga quanto le Autorità di riferimento ed il legislatore possano mettere in campo per dimostrare di avere compiuto ogni sforzo per valutarne e rimuovere le cause. Tra gli altri si ricordano i seguenti. Laddove si registri una mancanza di fiducia nei confronti dei sistemi di controllo antiriciclaggio di determinati settori colpiti da de-risking, una leva è quella della previsione di linee guida comportamentali, un’altra è quella dell’aumento dei controlli (attraverso accessi ed ispezioni). Laddove vi sia mancanza di comprensione dei modelli di business dei clienti, possono essere utilizzate le Linee guida dei fattori di rischio dell’Eba, da un lato, e possono essere previsti tra l’altro programmi di formazione dedicati per il personale delle Autorità di riferimento. IN DEFINITIVA LA SOLUZIONE C’È ANCHE PER IL COMPARTO DEL GIOCO PUBBLICO ITALIANO La ricostruzione del tema non è dunque complessa. Le Banche sono tenute a implementare e gestire un sistema di procedure per contribuire a contrastare il riciclaggio (art 8 direttiva Ue 2015/848), nell’ambito del-
le quali è prevista la possibilità che si possa decidere di procedere con il cosiddetto de-risking, consistente appunto nella decisione di eliminare il rischio (non procedendo con l’operazione), piuttosto che di gestire il medesimo (procedendo ad esempio con la verifica rafforzata, il compimento dell’operazione e il continuo monitoraggio). La stessa normativa consente di avere chiaro il fatto che “mentre decisioni di non stabilire o terminare relazioni d’affari, o di non effettuare una transazione, possono essere in linea con l’articolo 14, comma 4, della direttiva, il de-risking di intere categorie di clienti, senza la dovuta considerazione dei profili di rischio dei singoli clienti, può essere ingiustificato e segno di una gestione inefficace del rischio”. Alle istituzioni di riferimento viene chiesto di mettere in campo ogni sforzo per riconoscere e rimuovere le cause degli impedimenti ad operare causati da de-risking ingiustificati. L’Eba, dopo avere monitorato il fenomeno a livello unionale, prima elenca le principali esperienze ed iniziative raccolte dalle realtà interpellate, riordinandole in una logica espositiva divisa per gruppi omogenei di problemi, e poi propone degli strumenti efficaci di contrasto al fenomeno. Ebbene, per la soluzione del problema denunziato dal comparto del gioco pubblico possono essere applicati molti degli strumenti proposti: (i) l’apertura di un dialogo tra le Istituzioni interessate al quale prendano parte le rappresentanze degli operatori ; (ii) l’attivazione anche su base stabile di uno strumento di confronto e studio dedicato (riunioni, forum, organi consultivi) tra istituzioni e operatori per approfondire ed esplicitare le specificità che riguardano il settore, le ragioni dei de-risking, la focalizzazione di quelle infondate e la proposizione di misure adeguate; (iii) la formulazione di linee guida per le banche per una sistemica valutazione del rischio nell’ambito di verifiche rafforzate consapevoli delle specificità del settore; (iv) l’eventuale formulazione di linee guida per il settore in materia di adempimenti antiriciclaggio finalizzate a rendere ancor più esplicito il lavoro posto in essere e da porre in essere; (v) la raccolta dalle Banche delle ragioni dei dinieghi raggruppate per categorie per vedere da vicino le possibili contromisure con la metodologia che assicuri che ciò non rappresenti una violazione delle norme di segretezza di riferimento. Si sarà notato che nell’elenco delle priorità non si è indicato lo strumento dell’aumento dei controlli, pure enunciato tra i possibili dall’Eba, o di intensificazione degli adempimenti posto che il settore del gioco pubblico è già fortemente regolamentato ed assoggettato a verifiche e controlli di diversa natura, da diverse prospettive, non solo in materia di antiriciclaggio, e da parte di numerosi enti di riferimento, come indicato nello L’AUTORE studio pubblicato a noGeronimo Cardia vembre. Di detti conAvvocato cassazionista, dottore commercialista trolli, già esistenti, poe revisore contabile trebbe ragionevolmente Studio Cardia e Cardia tenersi conto in sede di www.gclegal.It adeguata verifica.
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TORNEANDO A cura di Francesco Scardovi
UN’ANALISI DELLA LEGGE DI BILANCIO PER IL 2022 DAL PUNTO DI VISTA DELL’OPERATORE DEL GIOCO
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ll’indomani dell’entrata in vigore della legge di Bilancio per il 2022 (n. 234/2021), pur in assenza di articoli specifici dedicati al settore del gioco legale, illustriamo i punti di maggior interesse per gli operatori di raccolta. Partendo dai punti di interesse generale che riguardano anche i gestori di apparecchi e sale giochi a partire dall’anno 2022. RIMODULAZIONE SCAGLIONI E ALIQUOTE IRPEF (commi da 2 a 8) Sono ridotte a quattro le aliquote: 23 percento per redditi fino a 15mila euro, 25 percento per redditi tra 15 e 28mila euro, 35 percento per redditi da 28 a 50mila euro e 43 percento oltre i 50mila euro, con una leggera diminuzione per i redditi tra i 15 e i 50mila rispetto alle aliquote precedenti e un inasprimento per i redditi superiori.
Rimodulazione Irpef 4 nuove aliquote:
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23% redditi fino a 15mila euro 25% redditi tra 15 e 28mila euro 35% redditi da 28 a 50mila euro 43% redditti oltre 50mila euro
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ESCLUSIONE IRAP (commi 8 e 9) Non saranno più soggetti al versamento dell’Irap le persone fisiche esercenti attività commerciali (ditte individuali) nonché i lavoratori autonomi ed i professionisti in genere operanti non in forma associata; restano assoggettate all’imposta le società di persone e di capitali.
Irap
IRAP
NO per ditte individuali SI per società di persone o capitali
DETRAZIONI INTERVENTI EDILIZI ED ENERGETICI (commi da 28 a 43) È confermata l’estensione del super bonus 110 percento a tutto il 2022, anche per abitazioni unifamiliari senza limiti di Isee con l’introduzione della equivalenza nella consegna tra interventi trainanti e trainati (semplificazione); per beneficiare dell’agevolazione però dovranno essere eseguiti lavori entro il 30 giugno 2022 pari almeno al 30 percento dell’intervento complessivo. È stata inol-
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Una Finanziaria senza finanza
UNA FINANZIARIA SENZA FINANZA
tre introdotta la nuova detrazione al 75 percento degli interventi per l’eliminazione di barriere architettoniche (che comprende anche ascensori e montacarichi). Sismabonus, ecobonus (riqualificazione energetica) e bonus per ristrutturazioni edilizie sono prorogati fino a tutto il 2024. Confermata infine la detrazione del 50 percento su acquisto di arredi ed elettrodomestici per immobili in ristrutturazione, con un limite di spesa che si riduce a 10mila euro per il 2022 e 5mila per il 2023 e il 2024.
Bonus Edilizia
110% per tutto il 2022 ma 30 Proroga entro 30/6al 30/6 per Fondo Centrale di Garanzia PMI nuova detrazione 75% copertura ridotta a 80% per eliminare barriere durata 6% anni bonus 50 su arredi per immobili con di pre-ammortamento bonus
% dei lavori da eseguire
in ristrutturazione 3
FONDO GARANZIA PMI E SOSTEGNO LIQUIDITÀ DELLE IMPRESE (COMMI DA 53 A 59) Sono confermate le proroghe al 30 giugno 2022 sia per l’accesso al Fondo centrale di Garanzia Pmi, con copertura ridotta dal 90 al 80 percento e con pagamento di una commissione per le richieste successive al 1 aprile 22, sia per la concessione, da parte di Sace di garanzie a favore di banche che concedono finanziamenti alle imprese colpite da emergenza Covid. La durata prevista è di 6 anni (estendibile a 10) con un preammortamento fino a 3 anni; resta purtroppo il permanere delle difficoltà delle imprese del gaming per l’accesso al credito, non essendo ancora intervenuta una specifica norma che superi l’equivoco dell’applicazione del codice etico bancario.
Fondo Garanzia Pmi
30/6
Proroga al per Fondo Centrale di Garanzia PMI Per marchi brevetti etc. copertura ridotta a ridotta a quota ammortamento
80%
durata 6 anni 1/50 con di pre-ammortamento
zione ai fini fiscali e richiedere il rimborso di quanto già eventualmente versato secondo modalità che saranno comunicate dall’Agenzia delle entrate. Questo provvedimento, per quanto pre-annunciato dal Governo per “l’eccesso di generosità” della norma preesistente, stride fortemente con la ratio della stessa norma originaria, di sostegno alle imprese e di salvaguardia dei bilanci così fortemente colpiti dall’emergenza pandemica e deve ritenersi anche in contrasto con i principi di tutela sanciti dall’ordinamento tributario vigente che impongono la non retroattività di norme fiscali se di minor favore per i contribuenti.
Ammortamento beni immateriali Per marchi brevetti etc. quota ammortamento ridotta a
1/50 RIDUZIONE O SOSPENSIONE DEGLI AMMORTAMENTI (comma 711) Viene consentito a tutte le imprese che in chiusura di bilancio 2020 avevano sospeso in tutto o in parte gli ammortamenti civilistici dei propri beni materiali e/o immateriali (come previsto sempre dallo scorso decreto Agosto), di effettuare la stessa operazione, anche con differenti aliquote, in sede di chiusura del bilancio 2021. Si raccomanda sempre di illustrare nelle relazioni accompagnatorie ai bilanci le ragioni che motivano l’eventuale riduzione, che nel 2021 coincide con la stessa del 2020 tenuto conto dell’analogo periodo di inattività imposta dai decreti anti-Covid. Da ultimo si segnala che il comma 913 estende a 180 giorni il termine per il versamento delle somme iscritte a ruolo per le cartelle di pagamento notificate dall’Agenzia di riscossione per tutto il 2022.
Cartelle di pagamento
180
Estensione a giorni termine per versamento somme iscritte a ruolo per tutto il 2022
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AMMORTAMENTO FISCALE PER BENI IMMATERIALI RIVALUTATI (commi da 622 a 624) Per i beni immateriali, quali marchi brevetti etc, rivalutati dalle imprese ai sensi dell’articolo 110 del decreto legge 104/2020 (cosiddetto “decreto Agosto”) anche ai fini fiscali, viene incredibilmente ridotta ad 1/50 (un cinquantesimo) rispetto alla quota di 1/18 originariamente prevista dal decreto (oltre che dall’articolo 103 del Tuir) la quota di ammortamento fiscale dei maggiori importi rivalutati. Per mantenere la detrazione fiscale a 1/18 l’impresa potrà versare una imposta sostitutiva tra il 12 ed il 16 percento (a seconda di beni e valori), al netto del 3 percento già conteggiato. È data facoltà ai contribuenti di rinunciare alla rivaluta-
Dunque la legge non ha introdotto alcuna nuova norma specifica per il settore della raccolta di gioco legale, anche per quanto concerne il rinnovo delle concessioni in scadenza o tanto meno i criteri di partecipazione ai nuovi bandi di gara. Si auspica sempre che il legislatore, in concerto con le regioni, intervenga a breve sulle norme di riordino del comparto, tema imprescindibile per gli operatori al fine di pianificare il futuro L’AUTORE delle proprie imprese e salvaguardare la conFrancesco Scardovi Dottore Commercialista tinuità aziendale, l’ocRevisore legale, Partner cupazione e gli stessi Studio Scardovi & Giordani interessi erariali.
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LEDRITTE DELMAESTRO
LAPUNTATA
PROMOSPACE
LEDRITTE DELMAESTRO
PROMOSPACE
ELETTRONICA VIDEO GAMES
Passione multigioco PROMOSPACE
GIOCARE GIO CONGUSTO
Better Spin
Champion
Categoria: Awp C.6A Hardware: G640S Costo Partita: 1,00 € Ciclo: 30.000 partite Bet: 25 / 50 / 100 / 200 Tipologia: Multigame 4 giochi
Categoria: Awp C.6A Hardware: G640S Costo Partita: 1,00 € Ciclo: 30.000 partite Bet: 25 / 50 / 100 / 200 / 300 Tipologia: Multigame
Super Star
Devil’s Castle
Categoria: Awp C.6A Hardware: G640S Costo Partita: 1,00 € Ciclo: 30.000 partite Bet: 10 / 20 / 50 / 100 / 200 / 300 Tipologia: Multigame
Categoria: Awp C.6A Hardware: G640S Costo Partita: 1,00 € Ciclo: 30.000 partite Bet: 25 / 50 / 100 / 200 / 300 Tipologia: Multigame
PAROLADI COLLOVATI
GIOCARE GIO CONGUSTO
GIOCARE GIO CONGUSTO PAROLADI COLLOVATI
Q
ualità, supporto, esperienza: sono le parole d’ordine di Elettronica Video Games, azienda fondata ormai 40 anni fa da Paolo Leonardo Di Nunno, che continua sempre a distinguersi per il continuo miglioramento della propria attività e dei prodotti offerti. Un impegno che non si è fermato neppure in questi due anni di pandemia, che, anzi, sono stati messi a frutto per elaborare e realizzare nuovi progetti. Come i multigioco Better Spin, Devil’s Castle, Champion e Super Star, sulla base dell’hardware G640S, che hanno rapidamente raggiunto i primi posti nella classifica dei giochi più redditizi a livello nazionale e continuano a svettare nelle classifiche dei concessionari, dopo aver dato ottimi risultati già in fase di test. “Un successo nato da un cambiamento strutturale attuato nell’azienda, con il consolidamento di un importante team di sviluppo software, che non ha mai smesso di lavorare durante tutto il periodo di fermo sanitario”, racconta la responsabile commerciale Gabi Dumitrascu. “Poi, abbiamo ampliato il gruppo focalizzandoci sullo sviluppo di una piattaforma di gioco online (Evg-Net) che è attualmente in fase di verifica presso l’ente certificatore Quinel. Il prossimo passo sarà quello di concentrarsi nello sviluppo di giochi Vlt e per casinò”. In attesa dei nuovi prodotti, conosciamo più da vicino i multigioco Better Spin, Devil’s Castle, Champion e Super Star, che presentano tutti scenari accattivanti e pieni di avventure: si va dalle piratesse di Better Spin ai vampiri di Devil’s Castle, dai viaggi di Aladino, protagonista di Super Star, al Far west di Champion. Ognuno di loro comprende quattro giochi, con un ciclo gioco di 30.000 partite, bet 10 (per un solo gioco dei quattro nel caso della Super Star) 25, 50, 100, 200, 300 punti, ed una variegata serie di Bonus, Wild Symbol, Scatter e Free Spins.
PROMOSPACE
GIOCARE GIO CONGUSTO
L’azienda italiana si rinnova con un team di sviluppo software ancora più consolidato e tanti progetti in cantiere, mentre i titoli Better Spin, Devil’s Castle, Champion e Super Star si confermano ai vertici delle classifiche dei concessionari
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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scommesse
IL 2022 DEL BETTING
TRA RIORDINO AZIENDALE E NORMATIVO Che anno sarà per le scommesse d’Italia? Il processo di uscita dal Covid-19 passa per un adattamento dei modelli di business dei bookmaker di casa nostra. di Cesare Antonini
P
artendo da un bilancio del 2021 (alcuni dati in generale mancano e le analisi per alcuni mercati verranno completate entro i primi mesi del nuovo anno), abbiamo stilato una prospettiva del 2022 per il settore del betting, tenendo anche in considerazione il 2020 che ha sancito, per colpa del Covid-19, una fortissima discontinuità con il passato. E, ovviamente, si è parlato anche di riordino del settore del gioco pubblico. Sarà l’anno buono? E cosa serve per adattarsi a questa nuova fase? Ad aiutarci a fare questo passaggio con una visione macro e micro del settore, il Ceo di Oia Services che detiene i brand Betaland e Enjoybet, Carmelo Mazza. Naturalmente il focus sarà sui brand di scommesse in questione ma la visione di questa realtà del gaming, la conformazione societaria e l’esperienza di Mazza come consulente nel settore del gaming, ci offrono un quadro completo del momento del particolare segmento di gioco tra retail e digital. Partiamo dal quadro generale, quindi. Che bilancio si può fare per un altro anno particolare? “È stato certamente un anno molto difficile e complesso. Da una parte è vero che l’igaming ha continuato a beneficiare dell’accelerazione di tutti i consumi sul web e della diffusione dell’abitudine al gioco online da parte degli utenti che, innescata dal lockdown della primavera 2020 è proseguita nel 2021. Dall’altra parte, la lunghissima chiusura della rete fisica a partire dalla fine di ottobre del 2020 è stata ancora più dura per la rete retail - avvia l’analisi Carmelo Mazza. “Tra l’altro, contrariamente al primo lockdown,
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durante la seconda chiusura non vi è stato lo stop degli avvenimenti sportivi, portando quindi gli utenti a proseguire l’abituale consumo di scommesse sull’unico canale disponibile, quello online. Questo ha oggettivamente accelerato la conversione degli utenti della rete retail in utenti ibridi che passano in modo seamless dal canale online a quello retail”. Come hanno reagito le aziende? “Ormai la transizione verso l’omnichannel non è più una scelta strategica di nicchia ma quasi una necessità per competere. Non a caso i bookmaker e le società di gioco che erano già predisposte a questo si sono trovate meglio ad affrontare il particolare momento - prosegue ancora Mazza - anche chi aveva una rete più efficiente e ottimizzata ha reagito meglio limitando le perdite”. L’online è cresciuto ma non ha compensato la decrescita del fisico, com’è il balance dei due canali di raccolta adesso? “Confermo. Nel 2021 il passaggio di volumi di gioco verso l’online è stato più strutturale. La riapertura della rete retail non ha visto un movimento inverso della medesima portata. Nel 2020 il ritorno era stato più consistente. Relativamente a Oia Services, quando è arrivato il Covid i due canali si dividevano il mercato quasi al 50 percento mentre oggi siamo al 60 percento online e 40 percento fisico. In questo va considerato che noi abbiamo meno punti vendita ricarica rispetto all’era precoronavirus. Questo dimostra che c’è un movimento di players verso il gioco online. E, inoltre, osserviamo che la registrazione di utenti online nelle agenzie tende a cre-
IL 2022 DEL BETTING TRA RIORDINO AZIENALE E NORMATIVO
scere: per certi versi è più comune che lo stesso giocatore piazzi una scommessa in agenzia e poi giochi live sul proprio smartphone magari la sera durante i posticipi”. Come dicevamo nelle premesse, Oia è un caso molto particolare: “Siamo l’unica delle società che fa Pvr ad avere un numero considerevole di diritti. Abbiamo 160 punti gioco, i più grandi ad avere una rete fisica accanto ai Pvr e alla raccolta online - spiega ancora il Ceo di Betaland ed Enjoybet - per questo osserviamo bene questo tipo di evoluzione. Vi è stata una notevole accelerazione che impone alle aziende di adottare modelli che sappiano cogliere la caratteristica dell’utente che ora può essere sia fisico che online. Ad accelerare questo processo credo che abbia giocato un ruolo anche lo spezzatino estremo del calendario sportivo nel 2021 con posticipi serali quasi ogni giorno”. Passiamo a un primo bilancio del 2021? “Per noi è stato comunque un anno positivo quindi, al netto di tutto questo e considerando anche l’apertura degli uffici in Italia, abbiamo chiuso l’anno con un utile che ci regala soddisfazione seppur limitato. Va detto che venivamo da un 2020 dove avevamo eravamo riusciti a preservare la redditività aziendale pur parando i colpi della pandemia”. Come affrontare il 2022? “Ci concentreremo principalmente sulle attività di investimento sulle agenzie e sui punti di raccolta proprio per seguire con maggiore attenzione le esigenze dell’utente che sono sempre più promiscue, più omnichannel. Stiamo guardando ad un miglioramento dei prodotti di gioco in agenzia e ad una maggiore automazione nei punti vendita e Pvr. Oltre a questo stiamo ragionando su forme di acquisizione clienti ibride tra l’online e la rete retail. Riteniamo che i Pvr debbano essere punti di servizio per i titolari dei conti di gioco piuttosto che un modo per riprodurre l’esperienza di gioco retail nel campo del gioco a distanza. Bisogna pensare a un modello di Pvr come un punto di servizio di prossimità all’utente”. Le prospettive del 2022 passano per forza dal riordino delle norme sui giochi che potrebbe avere qualche possibilità di concretizzarsi nei prossimi 12-18 mesi: “Sono due gli aspetti fondamentali di cui vorrei discutere esordisce Mazza - esiste una precondizione dalla quale non si può prescindere ed è quella di limitare gli spazi del gioco illegale. Purtroppo la chiusura dei punti di raccolta nel 2020-2021 ha oggettivamente dato spazio a reti prive di qualunque legittimazione giuridica alla raccolta che danneggiano la vivibilità del settore e che sono tornati ad essere una presenza ingombrante soprattutto in alcuni territori come puntualmente ci ricorda la Direzione nazionale antimafia. Questo tipo di offerta va rigorosamente perseguita e limitata al massimo. Associato a questa pre condizione c’è il tema della regolamentazione. Lo spazio del gioco illegale si nutre delle aree grigie della regolazione e ci sono aspetti che attendono da troppo tempo di essere chiariti”. E un tema forte sono i Pvr: “Sono punti di gioco che vanno qualificati in maniera univoca - propone il Ceo Oia - e dobbiamo definire una volta per tutte cosa si può
fare e come. Mi pare sia tempo per creare un vero tavolo tecnico con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli per definire un modus operandi dei Pvr condiviso da includere successivamente nella regolamentazione. In ogni caso, attenzione ad usare la regolamentazione come uno strumento per fare sparire i Pvr. Se fossero eliminati si creerebbe spazio per forme di illegalità e si potrebbero aprire contenziosi ed incertezze di cui il settore non ha bisogno in questo momento”. Poi ci sono i bandi: “Un tema enorme che non può prescindere dall’armonizzazione normativa delle leggi regionali. Mi piace sempre scherzare sul fatto che le licenze Bersani (2006, Ndr) vanno ormai per la maggiore età, sono quantomeno nella piena adolescenza. Poi ci sono le licenze Monti del 2013 che scadevano nel 2016 e ormai vanno per i nove anni. È una situazione unica nel suo genere e non possiamo continuare così. Sono necessari interventi normativi e va garantita al settore una giusta e sana dimensione competitiva. Una certa tendenza della regolazione ad assistere inerme alla trasformazione del settore verso un modello oligopolistico porterebbe solo ad un danno per il consumatore ed anche una riduzione del gettito erariale. La teoria economica ha scritto pagine illuminanti sull’inefficienza degli oligopoli: mi aspetterei maggiore consapevolezza di questo tema da parte del regolatore a tutti i livelli. Al contrario passeremmo dal monopolio alla liberalizzazione tornando infine all’oligopolio agevolato dalle infinite proroghe. E anche sotto questo punto di vista va fatta grande attenzione”. Un settore sano e solido passa anche da una qualificazione del ruolo del concessionario: “Chi fa oggi il concessionario si porta dietro una grande responsabilità di interazione con gli stakeholder, ha un forte impatto sulla società e ha una consapevolezza molto più grande rispetto a 15 anni fa. Chi ha preso la Bersani con due agenzie come impresa familiare vive oggi in un mercato radicalmente differente - prosegue Carmelo Mazza - il regolatore deve guidare l’evoluzione dei concessionari verso la qualità della gestione, in termini di responsabilità, tutela e sicurezza del consumatore, non premiare solo la dimensione. La migliore qualificazione deve arrivare anche alla rete di commercializzazione che deve diventare, quando già non lo fosse, altamente professionale”. Cosa dovrà esserci nel riordino, quindi? “Oltre ai temi regolatori affrontati prima, in primis l’armonizzazione delle normative nazionali e locali, io immagino una parte che tuteli i giocatori secondo le linee evolutive della normativa Ue, ad esempio verso le auto-esclusioni con un registro nazionale. Poi una semplificazione della gestione dei prodotti. Abbiamo ancora processi lunghi e bizantini di certificazione per i giochi virtuali e online anche se rispetto a tanti anni la semplificazioni è stata tangibile. Bisogna insistere su questa direzione.”. Un pronostico da un bookmaker sul riordino? “Non voglio essere pessimista; però voglio sottolineare ad una politica spesso poco attenta che non c’è un tempo infinito per fare queste modifiche. Sarebbe meglio riuscirvi il prima possibile”, conclude Mazza. CARMELO MAZZA
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LEDRITTE DELMAESTRO di Gianni Carra
I gol, la base del calcio ma anche delle scommesse PROMOSPACE
Le
scommesse sportive negli ultimi anni hanno avuto tante evoluzioni diverse, soprattutto con l’avvento di internet. Negli anni ‘80 e ‘90 erano basate esclusivamente sui classici 1-X-2, prima con la possibilità di puntare solamente sui campionati italiani e poi sui campionati principali europei. Con l’arrivo dei bookmaker online è aumentata l’offerta delle possibili scommesse, dall’Under/ Over, ai Goal fino ad arrivare ai marcatori ed al numero dei calci d’angolo. Queste tipologie di mercati, molte volte, sono legati a casi fortuiti e gli scommettitori professionisti non possono permettersi di rincorrere questo tipo di giocate. Negli ultimi due anni, però, con l’arrivo della pandemia, sono aumentate le giocate tramite i siti online ed i bookmakers hanno lanciato nuove giocate e soprattutto nuovi clienti che si sono cimentati nelle nuove scommesse. Anche i campionati sono stati falsati da molti infortuni e la mancanza del pubblico negli stadi per via del Covid-19. Molti pronosticatori e giocatori hanno cambiato il modo di giocare utilizzando le scommesse Over e Goal. Due giocate che sulla carta sono più semplici da
analizzare e soprattutto con la possibilità di vincere fino al 90esimo minuto del match. La scommessa Goal è ormai diffusa tra tutti gli appassionati. Bisogna puntare sul fatto che entrambe le squadre in campo segneranno almeno una rete. Il risultato parziale o finale è quindi indifferente, a patto che ognuna delle due squadre riesca a siglare almeno un goal. Ci sono due tipi di scommesse, Goal e No-Goal. Esempi di scommesse Goal: 1-1, 2-3, 4-1, 1-3 e via così. Esempi di scommesse No-Goal sono 0-0, 1-0, 0-2, 3-0, 0-1, e così via. Molti utilizzano questa scommessa come multipla di altri eventi, altri l’abbinano con altri tipi di giocata della stessa partita. Esempio Goal + Over oppure No-Goal + Under. La scommessa Over ha vari livelli di totali goal in una partita, la più utilizzata è Over 2.5. Significa scommettere che la partita finirà con 3 o più gol totali, si perderà quindi con 0-0, 1-1, 1-0, 0-1, 2-0, 0-2, e si vincerà in tutti gli altri casi. Le scommesse sull’Over 2,5 possono riguardare anche una sola delle due squadre in campo, quindi la puntata è vincente se una delle due squadre segna almeno 3 gol. Esistono vari livelli di Over/Under che
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Chi è Gianni Carra Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
partono da 0.5 fino ad arrivare a 6.5. La scommessa Over è utilizzata in molti altri sport, dal tennis al basket, in quel caso sono i quotisti dei vari bookmakers che determinano il numero dei games e del punteggio finale. Questo mercato nel calcio prevede una ricerca di numeri e statistiche per ogni squadra e molti professionisti si stanno specializzando in questo tipo di scommessa con molti profitti. Anche in questo caso la quota è il fattore indispensabile per il giocatore. Stabilire se essa è equa non è mai semplice, solamente un professionista può stabilirlo e, per la fortuna dei bookmakers, in Italia non ce ne sono molti. Molti giocatori utilizzano la scommessa Over soprattutto negli incontri Live, dopo aver scelto il match incominciano a puntare su Over 1.5 nel primo tempo e dopo aver assistito all’epilogo dei primi 45 minuti incominciano a puntare Over 1.5 solo nel secondo tempo e su vari Over sul risultato finale. In questo caso il consiglio è quello di partecipare a questo tipo di scommesse solamente se si assiste all’evento televisivo. Ma un player esperto è radicato ancora nella ricerca della classica vittoria della squadra oppure dell’atleta. Leggere sulla forma dei giocatori, sugli infortuni e sulle scelte dei Mister ha ancora una solida certezza nella ricerca dell’evento da scommettere. Il mio consiglio è quello di specializzarsi in uno sport e in un settore perché lo studio paga sempre.
ippica PH. ABSOLUTE CHARM, PEXELS
Merito e investimenti
A
di Michela Carboni
nche all’ippica spetta un posto, seppur piccolo, nella legge di Bilancio 2022. Nel testo campeggia infatti un riferimento al settore, dopo l’accoglimento dell’emendamento in materia proposto dai senatori di Italia viva Davide Faraone e Donatella Conzatti per l’istituzione di un fondo presso il ministero delle Politiche agricole, con risorse per 3 milioni di euro per il 2022 e 4 milioni di euro per il 2023, “al fine di garantire il funzionamento degli impianti ippici di recente apertura”. Anche il Movimento Cinque stelle aveva presentato una proposta di modifica al testo, che faceva riferimento all’ippica, firmata dal senatore Gabriele Lanzi, la quale è stata però respinta. Si trattava di un emendamento che interveniva sul programma di spesa dello Stato di previsione del ministero delle Politiche agricole “al fine di aumentare le risorse destinate al settore ippico, prevedendo anche per il 2022 il medesimo stanziamento del 2021”, ricorda Lanzi. “Del tutto inopinatamente, infatti, il disegno di legge di bilancio ha previsto un’ulteriore riduzione del 15 percento delle risorse che rischia di avere gravi conseguenze per molte società di corse, ma anche ripercus-
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Il senatore pentastellato Gabriele Lanzi sostiene che la filiera ippica merita massima considerazione e una riforma strutturata sioni sociali sui lavoratori e sugli operatori del settore. Dobbiamo fare di tutto affinché le risorse stanziate per questo settore siano congrue, proprio per questo mi sono già attivato con il ministro affinché ciò avvenga e si evitino nuovi tagli”. Il settore da tempo chiede al Governo degli interventi mirati per un suo rilancio. Cosa ne pensa e come il Governo dovrebbe intervenire? “La filiera ippica merita massima considerazione. Negli ultimi anni è stata troppo a lungo dimenticata e anche penalizzata a causa di alcune scelte non proprio oculate fatte dei predecessori dell’attuale ministro Stefano Patuanelli. È proprio con lui che stiamo cercando di avviare un percorso condiviso che parta proprio dall’ascolto delle istanze degli operatori del settore e che potrà condurre ad una riforma organica in grado di dare un vero e proprio rilancio alla filiera”. In che modo andrebbe rivista la governance del settore? “Chiaramente nell’ambito dell’auspicata riforma organica del settore non potrà mancare anche un nuovo assetto della governance che sia in grado di prendere
IPPICA MERITO E INVESTIMENTI
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“Siamo disponibili a continuare l’attività di organizzazione delle corse nei prossimi mesi di gennaio e febbraio”. È questo, in sintesi, il messaggio inviato al sottosegretario del ministero delle Politiche agricole, Francesco Battistoni, dalle società di corse aderenti al Gruppo ippodromi associati, nonché al Coordinamento ippodromi, all’associazione nazionale ippodromi e dalle società Snaitech Spa per gli ippodromi di Milano e Montecatini e la
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società Valentinia per l’ippodromo di Pontecagnano. Tale dichiarazione segue quelle rese dal sottosegretario Battistoni nel corso dell’incontro con la filiera tenutosi lo scorso 17 dicembre, nel quale ha assicurato che “il Mipaaf provvederà, indipendentemente dallo stanziamento che sarà previsto nella legge di Bilancio 2022, ad incrementare i fondi sul capitolo 2297 (destinato al pagamento dei servizi resi dalle società di corse) medi-
decisioni importanti, con la massima competenza e quanta più autonomia possibile, al fine rendere l’ippica un’attività attrattiva anche nei confronti dei più giovani, contrastando con fermezza ogni pratica scorretta che rischia di comprometterne la credibilità e lo spirito competitivo”. Gli ippodromi a suo avviso come andrebbe ripensati e rilanciati? “Merito e investimenti: queste sono le due direttrici che andrebbero premiate maggiormente anche nell’ottica della distribuzione delle risorse assegnate al settore. Servono impianti efficienti in grado di offrire servizi e di ospitare anche importanti eventi europei, oltre che, come anticipato, di essere aperti anche ai più giovani, tramite gare ufficiali a loro dedicate”. Sono un volano per il turismo? “Assolutamente. Prima ho parlato di eventi europei. Lo scorso novembre sono stato all’ippodromo di Modena che ha ospitato il Gran Premio Unione Europea di trotto, che ha visto grande partecipazione e in un clima festoso e gradevole grazie alle tante iniziative proposte dalla modenese”. I comuni in che modo possono incentivare gli ippodromi per coinvolgere anche le famiglie ed essere un punto di riferimento per le città?
ante atti formali dell’ente, nella misura necessaria a garantire ad ogni società di corsa le medesime spettanze dell’anno 2021, l’incremento del capitolo 2297 sarà effettuato utilizzando fondi appostati su altri capitoli di competenza del Mipaaf” e che si concretizzeranno in “una serie di iniziative (Direzione generale dell’ippica, riduzione dei tempi di pagamento dei premi, ecc.) finalizzate al miglioramento dello stato del settore”.
“Prima di tutto è necessaria un’attività promozionale sul territorio che il comune può sicuramente effettuare tramite interventi ad hoc, ma al contempo serve che venga rimpolpato quel tessuto sociale in grado di educare i nostri giovani ad attività sane e stimolanti. In questo, sono tutte le istituzioni ad avere una grande responsabilità e devono fare la loro parte”. Crede che occorra anche una modifica delle scommesse ippiche? “Qualche giorno fa, proprio durante un incontro con il presidente dell’ippodromo Ghirlandina di Modena, Alessandro Arletti, parlavamo del fatto che la tassazione sulle scommesse ippiche sia la più alta in assoluto. Fermo restando che bisogna muoversi nell’ambito del gioco responsabile, non va affatto bene se consideriamo che quando si fa una scommessa si punta non solo sulla corsa, ma indirettamente si finanzia il settore e quindi il fantino, la crescita del cavallo. A differenza di quando si scommette su eventi internazionali o giochi multimediali che nulla portano di indotto. Servirà anche intervenire su questo tema, fermo restando che anche quello dei flussi delle scommesse deve assumere un peso nella definizione del riparto delle risorse tra i vari ippodromi”.
Lui chi è?!? Gabriele Lanzi nasce a Sassuolo (Modena) il 7 ottobre del 1957. Ha lavorato a lungo nel settore ceramico come operaio e impiegato presso Marazzi Group e successivamente Panariagroup, dove è giunto ad occupare la posizione di quadro dirigente. Il 2 giugno 1994 viene nominato Cavaliere della Repubblica Italiana su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In occasione delle elezioni politiche del 2018 viene eletto senatore nel collegio plurinominale EmiliaRomagna - 02 con il Movimento Cinque Stelle. Ha contribuito attivamente alla crescita di quest’ultimo nel modenese sin dalla fondazione nel 2009, in quanto responsabile dell’organizzazione e della nomina dei rappresentanti di lista. Dal 21 giugno 2018 è membro della 10ª Commissione permanente industria, commercio e turismo. Dal 3 luglio 2018 fino al 9 novembre 2021 ricopre il ruolo di segretario del gruppo Movimento 5 Stelle. Dal 1 agosto 2019 all’8 giugno 2020 è membro della Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto”. Subentra temporaneamente in due occasioni al sottosegretario di stato Gianluca Castaldi in qualità di membro della 6ª Commissione permanente finanze e tesoro (dal 23 settembre 2019 al 30 settembre 2019) e della 3ª Commissione permanente affari esteri ed emigrazione (dal 3 febbraio 2020 al 10 febbraio 2020). GABRIELE LANZI
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PH. JAMIE STREET, UNSPLASH
comma 7
LA DURA VITA DELL’AMUSEMENT di Michela Carboni
SERGIO MILESI
IL
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mondo del puro intrattenimento, lo abbiamo detto più volte, non se la passa bene e la pandemia non ha fatto altro che rafforzare lo stato di crisi in cui versa ormai da troppo tempo. A fare il punto della situazione è Sergio Milesi, amministratore delegato della società Led Srl, il quale sottolinea: “L’intrattenimento svolto nelle sale giochi, che sono oggi dei centri divertimenti al coperto ‘indoor’, ha subìto un’importante trasformazione negli ultimi decenni. Fino alla fine degli anni ‘90 le sale giochi fiorivano in tutta Italia, poi l’avvento degli apparecchi con vincita in denaro e delle consolle e Pc che permettevano il gioco da casa, ha di fatto fermato lo sviluppo delle attività di intrattenimento delle sale giochi. Il settore amusement si è poi concentrato nei centri di divertimento per le famiglie e ha ripreso vita offrendo un divertimento non solo tramite i videogiochi, ma inserendo altre forme di intrattenimento. Il periodo che stiamo vivendo in seguito alla pandemia ha messo in seria crisi il settore, che ha subito una chiusura totale di oltre undici mesi a partire da marzo 2020”. Quali sono le richieste che occorre avanzare in ambito politico? “Bisognerebbe cambiare l’approccio normativo, che per evitare che gli ap-
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parecchi videogiochi a gettone fossero utilizzati per il gioco d’azzardo illegale, ha reso complicato l’importazione e l’installazione di tutti quei videogiochi o simulatori, tramite l’omologazione e certificazione. Apparecchi che, per competere con il mercato dell’home entertainment, oramai hanno dimensioni e costi tali che, oltre a non essere economici, non permettono la trasformazione per l’utilizzo di tali giochi per il settore del gioco d’azzardo illegale”. In che modo a suo avviso va tutelato il comparto? “Il comparto potrebbe essere tutelato più facilmente se l’installazione degli apparecchi da intrattenimento fosse autorizzata solamente all’interno di spazi di una certa dimensione, che detengano una licenza articolo 86 Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps), e non in esercizi commerciali al dettaglio, edicole, aree aperte al pubblico e circoli privati. In questo modo sarebbe facilitato anche il controllo del rispetto delle normative e dell’utilizzo degli apparecchi, visto il numero limitato di attività idonee all’installazione degli stessi”. Le misure per il contrasto del Covid che ricadute hanno avuto sul settore? “Le normative in questo periodo emergenziale hanno ridotto drasticamente l’affluenza della clientela. Dal suo riavvio, avvenuto a luglio
Sergio Milesi, amministratore delegato della società Led Srl, fa il punto sul settore e sottolinea come la pandemia stia mettendo alla prova un'industria già in difficoltà
2021, il settore sta subendo oltre il 30 percento del calo dei ricavi, senza una riduzione dei costi fissi, con l’aumento anche dei costi energetici dettati dal periodo”. In che modo le sale giochi possono attirare nuovo pubblico? “Le sale giochi devono diventare dei centri di intrattenimento per famiglie, devono essere progettate per ospitare persone di diverse fasce d’età, bambini e adolescenti e fornire esperienze di divertimento attraverso diverse attrazioni: videogiochi, bowling, biliardi, aree giochi e zone per la realtà virtuale (Vr), arene laser e tutte le nuove forme d’intrattenimento che il mercato offre. Devono essere dotate di tutti i servizi di accoglienza e ristorativi per la clientela. Le sale giochi devono offrire una vasta gamma di attività di intrattenimento per tutte le età ad un costo per persona inferiore rispetto a parchi di divertimenti tematici. Importante per consolidare i risultati, è la gestione del marketing e della fidelizzazione della clientela tramite programmi di affiliazione che devono premiare tutti gli avventori”. A livello normativo cosa va cambiato? “A livello normativo vanno cambiate tutte le norme che limitano l’importazione e l’installazione degli apparecchi di intrattenimento. Norme troppo complicate anche in seguito all’attuazione dell’ultimo decreto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che obbliga l’omologa di tutti i giochi che si trovano in circolazione e di futura installazione”. Come è iniziato il nuovo anno per il settore del gioco senza vincita in denaro? “Il 2022 ha avuto un pessimo inizio. L’ultimo decreto del Governo, che ha inserito nuove regole per l’accesso della clientela e il dilagare della nuova variante del virus che sta fermando moltissime persone a casa, rende sempre più problematico il prosieguo delle attività”.
flipper
Adesso è vera ripartenza
di Vincenzo Giacometti
CON LA RIPARTENZA DELLE COMPETIZIONI UFFICIALI, IN ITALIA TORNA ANCHE IL CIRCUITO NAZIONALE ICS – ITALIAN CHAMPIONSHIP SERIES CHE PORTERÀ IL MIGLIORE DEI NOSTRI GIOCATORI IN EUROPA
D
opo la riattivazione del ranking internazionale e la ripartenza delle competizioni ufficiali di flipper sportivo nei vari paesi (Italia compresa, come abbiamo raccontato nel numero precedente), è ora il momento di tornare ad alzare l’asticella e il livello delle sfide ricominciando a disputare anche i circuiti nazionali. Se gli Stati Uniti hanno già dato il via alle varie “Series” americane, con il ritorno di tutte le competizioni di alto livello come Ifpa North American Championship Series (anche in versione “Women”) e – Stern Pro Circuit,– a seguire a ruota è anche l’Europa, con la ripartenza dell’Ifpa European Championship Series, che impone (o, meglio, invita) ai singoli stati del Vecchio Continente di (ri)attivare i singoli circuiti nazionali da inserire in quello Europeo (Ecs), almeno dove questi erano già esistenti. E l’Italia ha subito risposto all’appello, allestendo l’edizione 2022 del ritrovato circuito Ics – Italian Championship Series. Nonostante la va-
rie difficoltà e incertezze del momento, ancora dovute alla pandemia, che non ha evidentemente smesso di tormentare la vita di tutti noi, e non solo quelle dei giocatori di flipper. Non a caso, infatti, il primo torneo di flipper in calendario nella Penisola per il 2022 è subito slittato a data da destinarsi a causa del ritorno di alcune restrizioni che hanno condizionato la prima quindicina di gennaio: così il Double Pinball & Friends, di cui avevo parlato nel numero precedente, invece di svolgersi il 9 gennaio, è finito con lo slittare in primavera. Ma sarà comunque compreso nel nuovo circuito Ics, andando a costituirne la seconda tappa, invece che la prima. Sì, perché nel nuovo calendario appena diffuso dalla filiale italiana dell’International flipper pinball association (Ifpa Italia), la prima tappa del Circuito nazionale è stata fissata al 30 gennaio, quando è andato in scena il nuovo “Nerd Pinball Party” di Bologna, mentre la seconda sarà appunto quella di Assago, a Milano, con
il “Double Pinball & Friends” di marzo, seguiti da altre quattro tappe ancora da confermare, ma che dovrebbero trovare sede tra Rimini, Terni e ancora Milano. Tutte sedi “storiche” per il flipper sportivo dove dovrebbero tornare a ripetersi tornei già disputati in passato: da quello ospitato dalla fiera annuale dell’intrattenimento, Enada, nella riviera romagnola, a quello sulla Cascata delle Marmore alle porte della città umbra, fino all’ormai immancabile Milano Pinball Cup, nel club flipperistico Milanese. Nel mezzo, tuttavia, ci sarà spazio per un altro nuovo torneo, di cui è ancora presto per parlare, ma che si svolgerà sempre in Lombardia, che si conferma la regione più attiva nel panorama del flipper sportivo italiano. Al completamento del circuito, come noto, verranno selezionati i migliori 32 giocatori che si sfideranno, a inizio 2023, per eleggere il vincitore nazionale il quale avrà diritto ad accedere alle finali europee Ecs, da cui uscirà a sua volta un posto per i prossimi Mondiali.
Flavio Baddaria miglior giocatore in Italia nel 2021
Il
2021 è stato un anno da incorniciare per Flavio Baddaria. Nonostante le difficoltà, comuni a tutti (atleti e non) provocate dalla pandemia da Covid-19, per il giocatore lombardo è stata una stagione da incorniciare, che gli è valsa il titolo di “Best Player Italia 2021”. Sì, perché durante gli ultimi mesi e in seguito a una serie di risultati straordinari ottenuti in occasione di varie trasferte internazionali, Baddaria è riuscito a conquistare la leadership della classifica italiana di flipper sportivo, spodestando dopo oltre dieci anni di dominio assoluto il quattro volte Campione del Mondo, Daniele Acciari, che attualmente si trova in terza
IL PLAYER DI OLGIATE MOLGORA (LECCO) SI AGGIUDICA IL TITOLO DI “BEST PLAYER ITALIA” 2021 posizione nel ranking tricolore. Mentre a chiudere il 2021 in seconda posizione è l’altro player lombardo, Roberto Pedroni. Ed è così che Baddaria si aggiudica per la prima il titolo che viene riservato ogni anno ai giocatori che concludono la stagione sportiva al vertice del ranking, oltre a raggiungere l’altro importante risultato di diventare numero 12 del ranking mondiale. Coronando gli sforzi compiuti durante una stagione difficile per tutti e fortemente condizionata dalla pandemia, che ha alterato ogni equilibrio, ma
comunque importante, per lui e per l’intero movimento del flipper sportivo. A chiudere invece in testa alla classifica femminile italiana di flipper sportivo è ancora una volta Antonella Iannotta, davanti all’altoatesina Karin Eisenstecken e a Giada Masiero, per una classifica in rosa che rimane pressoché invariata rispetto agli anni precedenti. Se non per una eccezione, in quarta posizione, dove troviamo la new entry Chiara Sacco, davanti a Noemi Ben che chiude la “top 5” italiana al femminile.
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FLAVIO BADDARIA
Consulta le classifiche italiane e tutti gli eventi su IfpaItalia.it
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I PERSONAGGI PIÙ INFLUENTI DEL POKER ITALIANO NEL 2021 TORNANO PER IL QUINTO ANNO I MANAGER E LE FIGURE CHE HANNO CONTRIBUITO COL LORO LAVORO ALLO SVILUPPO, ALLA CRESCITA E ALLA PROMOZIONE DEL GIOCO ONLINE E DAL VIVO NEL NOSTRO PAESE
C’
di Cesare Antonini
è chi li ha ribattezzati Awards ma, come ogni anno, teniamo a precisare i criteri e le motivazioni di questo articolo che (vi ringraziamo!) ha sempre più aspettative, richieste ed è anche un po’ ambito, diciamolo. Con la promessa di provare a dargli ancora più valore nei prossimi anni, per adesso prendete atto di come è realizzata questa simbolica onorificenza e fidatevi dell’insindacabile giudizio della nostra redazione. La novità è che uscirà prima sulla rivista che state sfogliando e solo successivamente online. E anche questa è una scelta nostra e insindacabile!
Disclaimer: non è una classifica, per noi sono tutti stati importanti, ognuno a modo suo. E specie nel secondo e speriamo ultimo annus horribilis, non ce la sentiamo di comporre leaderboard. Questo elenco, che quest’anno presentiamo in semplice ordine alfabetico, prende spunto da quel fattore necessario per entrare nella poker Hall of Fame delle World Series of Poker e che permette di individuare quelle persone che hanno lavorato per contribuire alla crescita e alla promozione del giochino che tanto amiamo e che ci dà anche da vivere. Troverete soprattutto manager e addetti ai lavori quest’anno, perché per i players è stato più facile dirottare sull’online e giocare i live possibili anche dall’altra parte del mondo. Quest’anno è stata forse anche più dura del 2020 visto che si sperava in una ripartenza ancora più concreta e invece il lockdown nella prima parte dell’anno è stato tremendo. Odiamo il termine resilienza e preferiamo parlare di chi, invece, ha contribuito alla rinascita mentre tentava di sopravvivere. Per fortuna la
voglia di giocare in modo sano e sportivo riesce ancora a vincere su tutto. Prima di lasciarvi ai nomi, vogliamo citare anche chi quest’anno non c’è ma non certo per colpa sua , ma che meritano di essere attenzionati e che hanno quasi già la stelletta puntata sul petto per il 2022. E speriamo possano fare molto bene al settore del poker dal vivo. Tra questi senza dubbio c’è Cristiano Ruiu che ha riportato il poker live in Ticino, al Casino Admiral di Mendrisio e che ha inaugurato la sala proprio all’inizio del 2022: consideratelo già per il 2022 come uno dei poker manager protagonisti. Lo stesso varrà per Christian Scalzi che è ripartito alla grande e per colpa del Covid-19 nel 2021 si è visto negare troppo lavoro. Stesso discorso per Luca Vivaldi altro tournament director di altissimo profilo che con le Triton Series non ha potuto esprimere il suo valore. Seguiamo con attenzione anche Gabriele Lepore per il 2022 e, ovviamente, quello che succederà a Campione d’Italia con la ripartenza del poker live.
ALEX ANFOSSI
È il volto italiano di Texapoker e collabora a stretto contatto con Apo Chantzis, il punto di riferimento del poker live nella vicina Francia. Vicina a Sanremo, ovvio. E lui, Alex Anfossi, nel 2021 ha continuato a lavorare ed è stato in pratica l’unico casinò ad aprire tavoli di cash e tornei di poker live dopo il lunghissimo lockdown. Eccezion fatta per San Marino, che consideriamo Italia nella geografia dell’hold’em dal vivo ma è comunque un paese estero, è stato l’unico a organizzare sul nostro territorio. E non è stato facile nel pieno delle regole stringenti che imponevano anche il plexiglas, 5-6 players al tavolo e tutte le restrizioni vigenti nel nostro Paese. Resilienza con approdo sulla “renaissance”, tanto per rimanere in tema francofono.
ANTONY ANGELONI - LELE SGHERZA
Circa 17mila entries, 2 tornei da 1 milione di euro e 4 da mezzo milione garantiti in tre prestigiose location, Rozvadov, Nova Gorica e San Marino. Il poker live è ripartito da giugno 2021, ma i risultati di Euro Rounders sono stati impressionanti in appena sei mesi di lavoro per via delle varie restrizioni per il contenimento del Covid-19. Per questo mettiamo due stelle targate Gioco News al petto del ceo di Er, Antony Angeloni e del Cfo, Lele Sgherza. Due manager che collaborano ormai da anni e che hanno posizionato la loro organizzazione a livelli top nel poker live nazionale e internazionale. E i due sono ormai quattro anni che raggiungono il nostro riconoscimento. Il 2021 è stato un anno difficilissimo per il gioco che amiamo e che ha dimostrato come il field e il movimento sia serio, strutturato e in grado quindi di reagire perfino ad un nemico
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I PERSONAGGI PIÙ INFLUENTI DEL POKER ITALIANO NEL 2021
come il Covid-19 che sembrava quasi impossibile da sconfiggere in pieno lockdown. Era già successo nel 2020, comunque, quando Euro Rounders era riuscita a ripartire per pochi mesi sempre nelle stesse location. Ma nel 2021 la risposta è stata talmente forte che ha avuto effetti longevi e solidi anche nei momenti di recrudescenza del virus. In effetti lo Sharkbay di maggio 2021, alle prime date utili per ripartire, è stato il torneo “pilota” per sconfiggere l’idea che col coronavirus il poker live sarebbe stato impraticabile e foriero di focolai di virus. Invece no. Con 905 entries e una prize pool da 200mila euro superata agevolmente, lo Sharkbay, brand rilevato proprio da Er, è stato il primo torneo a riprendere in assoluto in Europa, anche prima del King’s Resort di Rozvadov e il primo a mettere in campo una serie di protocolli sanitari che, dopo mesi possiamo dire serenamente, hanno evitato qualsiasi contagio. E fu anche il primo Green Pass anche se all’epoca di dosi di vaccino in giro ce n’erano poche, ma si giocava anche con una prima somministrazione o con un tampone negativo, ovviamente, da eseguire ogni 48 ore. Poi sanificazione continua delle mani e il personale totalmente vaccinato o “tamponato”. E il 2022 si preannuncia ancora più denso tra Rozvadov, Nova Gorica, San Marino e anche altre novità in arrivo.
Il Poker Director del King’s Resort meriterebbe mezza rivista del nostro magazine Gioco News. Essendo italiano è per forza uno dei più ininfluenti ma lo è anche direttamente pur lavorando in Repubblica Ceca. Vedi, infatti, i riconoscimenti di Euro Rounders dove elenchiamo una serie di record totalizzati proprio nella room di Rozvadov. Ha creduto in questi ultimi 3 anni nel poker italiano e ha centrato grandi numeri proprio grazie ai nostri connazionali che hanno strappato anche Ring e Bracelet alle Wsop giocate lì. Se dovessimo aggiungere un fiore all’occhiello per il 2021, diremmo il record del main Wsope, spettacolo puro.
FEDERICO BRUNATO
Diventare poker manager nel 2021 della room in cui si lavora da oltre un decennio? Fatto. Certo, direte voi, con il gioco online è più facile. Ma Salvatore Bruni si è ritrovato nel bel mezzo di una composizione societaria in cui si è visto cambiare tutto nel giro di pochi mesi. Rimasto nell’interactive di Lottomatica ha tenuto botta col suo staff e poi è stato nominato poker manager. Il 2022 dovrebbe (potrebbe) riservargli nuovi cambiamenti. Intanto, però, è poker manager e per lui è un grande traguardo personale. In ogni caso ha sempre provato a sostenere il poker pure nella versione dal vivo insieme allo staff del Tana delle Tigri e insieme alla Cds Events di Claudio De Seriis che merita una menzione anche lui in questi riconoscimenti.
SALVATORE BRUNI
Ex poker pro della prima ora e ora imprenditore nel settore dell’iGaming dopo aver tentato il lancio dei Daily Fantasy Sports che il mercato italiano non ha assimilato, si è lanciato con successo nello sportsbetting e in tutti i verticali del gioco online con Fantasyteam e anche Sportitaliabet. E vista la sua natura, Niccolò Caramatti, il verticale di poker all’interno di ePlay24, room con la quale collabora con la sua concessione di gioco, è molto importante e una grossa fetta arriva proprio da Fantasyteam (da solo raccoglie quasi il 3 percento). Il successo è nei servizi prestati ai giocatori più evoluti che cercavano un’assistenza qualificata che solo un ex pro poteva fornirgli. Inoltre è stato enorme il lavoro della room di Caramatti nella lotta alle collusione e i not in iPoker, la piattaforma in cui gira la room in questione. Un servizio difficilissimo che Caramatti porta avanti da anni: già nel 2021 scoprì i primi casi insieme a Lucio Martelli in due room distinte tramite pattern ed altri indicatori.
NICCOLÒ CARAMATTI
Il direttore generale della Giochi del Titano di San Marino entra ancora un altro anno in questa lista per motivi semplici: è italiano e pur lavorando nella piccola Repubblica inglobata nell’Emilia Romagna, ha offerto l’unica location sicura anche a livello sanitario, per giocare a poker live nel 2021. Non è banale quello che, insieme sempre ad Euro Rounders e PkLive360 oltre che tra le proprie mura, riesce a fare il dottor Salvatore Caronia. Sa quanto vale il poker ed è un manager capace. Con il solo Sanremo a offrire questo verticale di gioco e un casinò in Italia ancora chiuso, beh, per lui è stato un rigore a porta vuota ma l’ha saputo comunque tirare molto bene.
SALVATORE CARONIA
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I PERSONAGGI PIÙ INFLUENTI DEL POKER ITALIANO NEL 2021
Una performance positiva rispetto al mercato per 67 mesi di fila e una quota di mercato che ha ormai superato costantemente, mese dopo mese, il 30 percento. E anche nei paesi europei principali dei mercati regolati, i dati sono ottimi. I bilanci di iPoker Playtech, il principale network di hold’em online del mercato “dot it”, “sparano” sul petto di Carlo Cavaliere, Head of Poker, Casinò & Bingo Networks e .Eu iPoker Director, la “stelletta” di Gioco News anche per il 2021. Bene anche in Italia dove iPoker è cresciuta year over year oltre il 6 percento passando dal 25% di quote di mercato come average mensile al 31-32. E si partiva dal 10-15 percento. Insomma c’è tutto per entrare a far parte tra i primissimi di questa pletora di manager.
CARLO CAVALIERE
People’s Poker continua a rappresentare un pezzo importantissimo del mercato del poker italiano e le logiche omnichannel (ne parliamo in un’altra parte di questa rivista) hanno salvato molte realtà del gioco e Microgame ha predicato da anni questa “parola”. Ora raccoglierà i frutti e Maurizio Guerra continua ad essere punto di riferimento per la transizione digitale di tante realtà del gioco italiano che vengono dal “terrestre”. Anche questo è un modo per promuovere il poker e attrarre nuovi players e maggiore liquidità. Se poi si riuscisse anche a rivedere lo storico format del People’s Poker Tour allora saremo ancora più contenti.
MAURIZIO GUERRA
Un altro che c’è sempre e che c’è sempre Stato con le sue Isop. Le Italian Series of Poker si sono svolte nel 2021 nel bel mezzo della difficoltà di una poker room come quella del Perla Resort, in Slovenia, tra le più lente a ripartire per evidenti ragioni sanitarie e le conseguenti restrizioni imposte a livello governativo. Non era facile ma, appena vi sono state le condizioni, Giangia c’era, pronto, a rioffrire i suoi format per il suo pubblico ormai fidelizzato e che gli ha consentito di fare ottimi numeri. Marelli e staff (o diremmo ormai famiglia?) ci sono da tanti anni e meritano un tributo.
GIANGIA MARELLI
Due Ipo dal vivo che hanno superato brillantemente il garantito di cui un’esplorazione vincente nel Principato del Liechtenstein. Nessuno mai aveva organizzato un evento da 500mila euro garantiti lì. Andrea Rocci c’è, anche quest’anno, anche perché ha tenuto vivo il brand grazie agli eventi online su 888poker. L’ultimo evento digital ha garantito oltre mezzo milione e sul poker “punto it” non è mica una passeggiata. Quando c’è stata l’opportunità, insomma, tra San Marino, il Liechtenstein e il web, la sua PkLive360 c’ha provato e c’è riuscita. In un anno complesso come il 2021 non era facile. E sarebbe ripartito nel 2022 con 1 milione garantito cancellato dal Covid-19. Nel 2022 questo benedetto milione, però, si giocherà: good luck!
ANDREA ROCCI
MARCO TRUCCO
Entra di diritto dopo essere mancato per un anno. Del resto è diventato direttore delle operazioni Europe per GgPoker, la room che online in alcune mensilità del 2021, ha anche superato PokerStars dove ha lavorato per tantissimi anni. Marco Trucco adesso sta lavorando all’ingresso in alcuni mercati regolati per la sua nuova società e, chissà, potrebbe prima o poi decidere anche di entrare in Italia dove la sala non ha ancora preso la licenza Adm. Per il momento non se ne parla ma, chissà.
Un altro super anno per Imperium Room, una sala da gioco che raggiunge livelli da casinò ormai da qualche anno a Milano. Quest’anno, al di là dei risultati pokeristici, dei numeri, quello che stupisce favorevolmente è la responsabilità verso i players nella gestione in piena pandemia da parte dello staff diretto da Salvatore Vendemini. Rispetto delle regole nazionali e investimenti in sicurezza per sanificare, tamponare e proteggere i giocatori e gli addetti ai lavori dal contagio. L’approccio al mercato si completa con l’ormai consueta proiezione online dei principali format, su tutti la Notte degli Assi. Un altro esempio di come il poker italiano sa reagire e funzionare anche in difficoltà e come potrebbe essere facile avere sale di questo tipo in tutta Italia. Quest’anno, però, vorremmo citare in questo spazio anche due braccia fondamentali per Imperium, Antonio “Assonapoli” Failla e Alessandro “Il Pizzopazzo” Piersigilli, un gran lavoro davvero.
SALVATORE VENDEMINI
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poker wsopc
Wsop Circuit, roba da turchi e delusione azzurra OTTIME POSSIBILITÀ PER I NOSTRI PLAYERS AL MAIN EVENT MA L’ITALIA SI FERMA AL QUINTO POSTO CON DI GIACOMO E POI ANDRIAN E UGUCCIONI. E L’UNICO RING SE LO PORTA A CASA, DA ROZVADOV, DANILO DONNINI. di Cesare Antonini
Ci
ono volute appena sei ore e mezza per eleggere il turco Feyzullah Karaarslan come winner del main event del World Series of Poker International Circuit 2022 al King’s Resort di Rozvadov. Delusione massima per gli azzurri che purtroppo non sono riusciti a migliorare le loro posizioni di partenza, compreso Claudio Di Giacomo che aveva lo stack migliore e non è riuscito a superare la quinta posizione partendo dalla quarta piazza all’inizio del final table. Alla fine il torneo più importante e prestigioso dell’evento che si è tenuto lo scorso mese fino al 25 gennaio lo ha vinto il player turco dopo aver prevalso nell’heads-up contro Aleksandar Tomovic aggiudicandosi la fetta più grande del montepremi di 1.189.780 euro, una prima moneta da 204.053 euro e il suo primo anello d’oro del Wsop Circuit. Karaarslan ha battuto un field di 808 entries che aveva pagato un buy in da 1.700 euro. I primi 12 classificati hanno conquistato anche un ticket per il Main Event da 10.350 euro delle Wsop Europe 2022 e sanno già che a fine anno potranno sedersi al tavolo dei più grandi. Ma torniamo al tavolo decisivo dove il giocatore locale Roman Chochola ha concluso al terzo posto e tra i finalisti c’erano anche tre italiani tra cui il vincitore del braccialetto Wsop Europe 2021, Simone Andrian. Quest’ultimo, purtroppo, è arrivato al final table come uno degli stack più corti ed è uscito in ottava posizione. Delusione anche per l’olandese Ronnie Lemmens che ripartiva come chip leader dopo un super Day4 davanti a Karaarslan e
FEYZULLAH OKAN KARAARSLAN
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Tomovic. È stato uno dei finalisti più attivi nonostante si sia lamentato, appena uscito, di non avere “mani con cui giocare” e ha provato a forzare la mano senza avere mai grande successo sul board. Alla fine, è stato eliminato da Chochola al quarto posto ottenendo un discreto pay day a sei cifre. Mentre Lemmens ha mantenuto il primo posto durante le prime fasi, i nostri due short stack italiani Michael Uguccioni e Andrian non sono riusciti a trovare il double up decisivo e non sono riusciti a migliorare la loro posizione di partenza. Peccato anche per il più esperto di questi tavoli, Claudio Di Giacomo, che è rimasto invischiato in mezzo al gruppo e ha ceduto al quinto posto. È uscito per un ottimo premio che grida vendetta, però, visto che il “nostro” meritava un Ring così prestigioso. Ma con i 55mila euro vinti dovrebbe superare il milione e mezzo vinto in carriera e continua a divertirsi e a giocare un ottimo poker ormai da anni. Complimenti. Mentre il gioco heads-up è iniziato con due stack molto profondi, il duello è durato poco più di 15 minuti ed è stato Karaarslan a prevalere in un piatto aggressivo con quattro puntate su tutte le strade del board che ha chiuso il torneo assegnando la vittoria al turco. Tornando ancora più indietro nel film del torneo, tra le vittime del Day 3 c’erano i vincitori del braccialetto Wsop Alessandro Pichierri, Dalibor Dula, Sergiu Covrig e Albert Hoekendijk. Quest’ultimo è stato il primo giocatore ad assicurarsi l’ingresso da 10.300 euro per il Main Event delle Wsope alla fine del 2022 dopo che il danese Thomas Vass
WSOP CIRCUIT, ROBA DA TURCHI E DELUSIONE AZZURRA
La top 20 del torneo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
Feyzullah Okan Karaarslan Aleksandar Tomovic Roman Chochola Ronnie Lemmens Claudio Di Giacomo kamikaze Sharon Sade Simone Andrian Michael Uguccioni King Ten Martin Niels Paap Albert Edward Hoekendijk Thomas Stefan Vass Braz Borges Fagundes Junior Gheorghe Butuc Simone Miracoli Karel Novotny Antonio Crocetta Valon Olluri King
Turkey € 214.403 Serbia 137.367 Czech Republic 101.244 Netherlands 80.678 Italy 65.760 Germany 53.719 Israel 42.424 Italy 32.408 Italy 27.719 Greece 24.629 Netherlands 24.629 Netherlands 22.284 Denmark 11.934 Portugal 10.443 Moldova 10.443 Italy 9.377 Czech Republic 9.377 Italy 8.312 RKS 8.312 Germany 8.312
è stato eliminato dalla bolla dei ticket. Josef Gulas non ha ripercorso le orme del figlio che ha vinto il titolo del main Wsope e si è fermato a tre tavoli left uscendo con un bluff. Tanti gli italiani a premio, comunque. Il miglior azzurro uscito a ridosso del tavolo finale nel Day3 è stato Simone Miracoli, 16esimo con 9.377 euro, Antonio Crocetta 18esimo con 8.312 euro e Matteo Cirillo 21esimo con 7.246 euro. La deeprun di Matteo Calzoni si ferma in 25esima posizione per 6.827 euro, Mattia Verzelletti 32esimo per 4.795 euro, Matteo Baroni 47edimo per 4.516 euro, Pichierri 53esimo per 4.156 euro, Claudio Daffina da super short al 55esimo posto per 4.156 euro, Claudio Romeo 74esimo per 3.303 euro, Danilo Donnini 80esimo con la stessa moneta, e ha chiuso in 87esima piazza Angelo De Marco per 3.303 euro.
L’unico Ring Azzurro lo vince Danilo Donnini! È stato un player storico come Danilo Donnini a strappare il primo e unico Ring delle World Series of Poker edizione Circuit in un gioco mixed, l’Omaha Hi/Lo che ha raccolto 93 entries per una prize pool di 47.500 euro. E la fetta più grande del montepremi se l’è aggiudicata proprio Danilo per una prima moneta da 13.061 euro dopo aver battuto in heads up il serbo Joe Ryan (è un nickname come si usa al King’s per chi vuole rimanere anonimo). Sul gradino più basso del podio, invece, c’è Aleksandr Nanchev per 6.080 euro. A premio sono andati in 11 e Donnini è stato l’unico italiano a finire nella zona in the money. E il torneo è stato quasi un dominio per Danilo che con questo successo si porta verso il mezzo milione di dollari vinti in carriera. Finora il suo best live cash è stato un roboante successo all’Ipt di Campione d’Italia nel novembre 2011 per 240mila euro: “Il primo tavolo è andato molto bene al Day1 perché 3-4 players che non sapevano
neanche le regole e la fortuna di pescare questi avversari è stata determinante - racconta Donnini - e nel giro di due ore ho fatto quattro player out e ho accumulato uno stack importante chiudendo molto bene il primo giorno da secondo in chips. A 12 left ero sceso sotto average visto che avevo preso un colpo al river che mi ha penalizzato. Poi sono riuscito a bluffare anche nell’Hi/Lo dove, si sa, è una mossa assai complessa e con un paio di colpi sono risalito. In questa variante non è facile condurre qualche bluff ma il braccio ce l’abbiamo anche in queste modalità di gioco ed è andata bene!”. Nella fase decisiva stava per succedere l’incredibile: “Sì perché a quattro left ho avuto quattro volte il match point per eliminarli tutti insieme ma tutte le mani hanno chiuso dei low migliori del mio al river. Incredibile davvero, avevano quasi sempre A2 in mano. Prendevo il pot High e loro prendevo il Low. Per fortuna il loro stack veniva eroso sempre di più fino a quando ho buttato fuori lo short e a tre left c’è stato lo scontro decisivo con il bulgaro Nanchev. Io avevo colore second nut e Low al 6 e ho vinto visto che lui aveva Low al 7. L’heads è durato pochissimo visto che siamo partiti 3,3 milioni contro 400mila e ci sono volute appena tre mani”. Grande gioia per Donnini: “È stata una grandissima soddisfazione e, anche se la prima moneta non è enorme, il Ring, la vittoria e anche un ticket per le World Series di Las Vegas della prossima estate (non ci hanno ancora detto che torneo sarà), completano una bellissima esperienza che mi riempie di felicità”. I L PAY O U T 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Danilo Donnini Joe Ryan Aleksandar Nikolaev Nanchev blefftomuch Marek Pawel Golebiewski Jaroslav Peter Alexander Sazhinov Mr. Miyagi Templar Mikkel Frimer Plum Alimcflx
Italy € 13.061 Serbia 9.286 Bulgaria 6.080 Germany 4.679 Poland 3.705 Czech Republic 2.898 Russian Fed. 2.280 Germany 1.781 Greece 1.354 Denmark 1.188 France 1.188 DANILO DONNINI
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Pronti per la ripresa ADRIANO BATTISTOTTI, PRESIDENTE DEL CASINÒ SANREMO, EVIDENZIA LE DIFFICOLTÀ CAUSATE AI CONTI AZIENDALI DALLA PANDEMIA, MA ANCHE L’OTTIMISMO PER UN 2022 NEL QUALE SI CONTA DI DARE CONTINUITÀ ALL’ATTIVITÀ DI INTRATTENIMENTO
La
pandemia e le conseguenti chiusure e limitazioni imposte per fronteggiarla non hanno risparmiato niente e nessuno. Casinò italiani compresi, soggetti come tutte le altre attività di gioco terrestri a lunghe chiusure che hanno messo a dura prova i dipendenti, le società di gestione e le loro proprietà. Una situazione tanto lunga quanto drammatica, sperando che il 2022 non imponga ulteriori chiusure, una possibilità che fortunatamente sembra poco concreta grazie anche a misure “alternative”, tipo il green pass rafforzato che ormai è obbligatorio quasi ovunque. A tracciare un bilancio del 2021, anno difficile per tutti, e a enunciare i suoi auspici per quello in corso è il presidente della Casa da gioco matuziana, Adriano Battistotti. “Il 2021 è stato, eccettuato il periodo estivo, un anno di sofferenza per tutte le attività il cui successo dipende dall’afflusso del pubblico. La chiusura impostaci per i primi cinque mesi dell’anno (oltre che per gli ultimi due mesi del 2020) – consentendoci di ricevere la nostra clientela solamente dal 7 giugno in poi - ha costituito sicuramente un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi economici che ci eravamo prefissi.
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GIOCONEWS #02 FEBBRAIO 2022
di Anna Maria Rengo
Per quanto le attuali restrizioni anti Covid in atto – green pass rafforzato e contingentamento degli afflussi, senza dimenticare l’osservanza di quarantene – stiano ancora incidendo sugli incassi, il fatto di poter – anche grazie a queste misure – rimanere aperti e dare continuità all’attività di intrattenimento ci conforta e ci fa ben sperare per il 2022”. La chiusura del Casinò quali conseguenze ha avuto sui conti della società ma anche su quelli del Comune? “Dopo sette anni di costante equilibrio economico finanziario – ricordiamo che dal 2013 al 2020 il Casinò di Sanremo ha, sia sotto forma di utili sia quale corrispettivo per la concessione della gestione della Casa da gioco, erogato al Comune di Sanremo una somma superiore a 50 milioni di euro – il 2021 ci presenta un conto negativo, stimando ad oggi una perdita poco superiore al milione di euro. Si tenga conto che ancora nel 2020, nonostante quasi sei mesi di chiusura osservati nell’anno, il Casinò ha potuto assorbire i mancati incassi grazie a uno stato di salute sano e virtuoso, registrando un utile di oltre duecentomila euro dopo le imposte. Ciò non è stato possibile per il 2021. Diventa inevitabile la ripercussione sui conti del Comune”.
CASINÒ PRONTI PER LA RIPRESA
Quali invece le conseguenze sui dipendenti? “I nostri impiegati hanno dato dimostrazione di grande attaccamento all’azienda, accettando di buon grado durante la chiusura il collocamento nel Fondo di integrazione salariale e, nei momenti di riapertura, l’osservanza di tutti i presidi e le misure antipandemiche adottate dall’azienda con un rigidissimo protocollo sanitario”. Da inizio novembre l’azienda ha deciso di limitare l’offerta della roulette francese (eccezioni escluse) alle giornate da venerdì a domenica. Come sta andando questa sperimentazione? Sarà possibile rivedere le scelte prese prima di marzo, come stabilito? “La scelta di concentrare l’offerta della roulette francese solamente nei periodi di maggior affluenza della clientela, e quindi nel fine settimana, durante le festività ed in occasione (vedi il Festival della Canzone) di eventi che coinvolgono l’intera città, non è stata presa a cuor leggero, ma è stata anzi imposta dalla riduzione di organico che, in seguito agli esodi incentivati e che erano stati deliberati ed accettati prima della pandemia, l’intero reparto dei giochi lavorati ha subito. Non era possibile, infatti, nell’organizzazione dei turni di lavoro, garantire il rispetto dei permessi, delle ferie, dei riposi e dei secondi riposi settimanali e, contestualmente, garantire anche l’offerta di più giochi. La roulette francese – che costituisce gioco di richiamo e di prestigio e che, pur con le limitazioni in atto, viene offerta sostanzialmente per la metà dei giorni a disposizione – richiede l’impiego di quattro dipendenti, che, in ragione della riduzione di organico, vengono adibiti ad altri giochi in modo da consentire un ampio ventaglio di offerta. Si consideri come la conversione delle nostre fair roulette, che rimangono costantemente aperte, alle modalità di gioco alla francese, con annunci e giocate con fiches di valore, ha in parte assorbito l’intrattenimento di gioco che può offrire la roulette francese. La sperimentazione, se così vogliamo chiamarla, prosegue sicuramente sino alla fine di marzo, necessitando di un periodo di osservazione che consenta di comprendere l’evoluzione raccogliendo più dati oggettivi possibili. Non si dimentichi, comunque, che la scelta di procedere in tal senso non è frutto di un’alzata di ingegno, ma semplicemente imposta dall’attuale e temporanea riduzione del personale”. Lei pensa che le abitudini dei giocatori siano strutturalmente cambiate, tra nuova propensione al gioco e Covid? Se sì, come la Casa da gioco si sta attrezzando? “La pandemia ha accelerato fenomeni che erano già in atto prima. Sta cambiando il modo in cui le persone lavorano e il modo in cui i consumatori acquistano beni e servizi. Sta dando vita a nuove attività, distruggendo altre e, soprattutto, sta accelerando a ritmi incredibili il modo in cui la tecnologia sta rimodellando il business.
Se questo è vero per tante attività dal profilo tipicamente industriale e commerciale, può anche essere vero per l’intrattenimento, per quanto quello che offriamo noi va a soddisfare la voglia di svago e di gioco, che nella natura umana è sempre presente. Cogliendo i segni del cambiamento, il Casinò di Sanremo ha implementato e migliorato l’offerta del gioco online, che ha dati eccellenti risultati – e non solo durante il periodo di chiusura del gioco fisico - nel corso del 2021, raggiungendo un incasso di tre milioni e mezzo di euro, incrementando del 30 percento i dati dell’anno precedente”. Il Casinò è sempre stato un punto di riferimento culturale e di intrattenimento per la città, oltre che un’attrattiva turistica. Riuscirete a mantenere queste peculiarità anche nel 2022? “La chiusura dei teatri e dei cinema, più lunga rispetto ad altre attività, e il notevole contingentamento dei posti disciplinato durante la riapertura, ha fortemente compromesso l’uso del nostro Teatro dell’Opera nel corso dei due anni passati. Ciò non ci ha impedito, avvalendoci delle nostre altre sale di rappresentanza, di celebrare, sebbene in numero ridotto, i nostri Martedì Letterari, di organizzare la Mostra espositiva della Moda Maschile, riprendendo la tradizione del Festival della Moda che si teneva nel Casinò tra gli anni Cinquanta e Novanta, di accogliere i concerti della Orchestra Sinfonica di Sanremo, di ospitare cantanti, comici e altri eventi di intrattenimento più leggero. Nel 2022 – confidando nel fatto di rimanere aperti – l’attività culturale e di intrattenimento proseguirà sicuramente. A cominciare dall’ospitalità che, in omaggio alle sue origini, diamo al Festival della Canzone per la Sala Stampa (che quest’anno sarà parte integrante della giuria che deciderà il vincitore) e ai programmi di day time di Rai Uno, che vengono trasmessi dal nostro Teatro dell’Opera, convertito per l’occasione in un grande studio televisivo. Se la storia del costume è cultura, daremo anche così il nostro contributo all’accrescimento del patrimonio culturale dei nostri clienti”.
ADRIANO BATTISTOTTI
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politica casinò
IL CASINÒ DI VENEZIA È STATO MESSO ALLA PROVA DALL’ONDA DELLA PANDEMIA, MA L’ASSESSORE MICHELE ZUIN SPIEGA COME SI È RIUSCITI A GARANTIRE LA CONTINUITÀ AZIENDALE, IN ATTESA DI UN RITORNO ALLA NORMALITÀ PREVISTO NELL’ANNO IN CORSO
Confidando nella bassa marea
Il
2021 è stato un altro anno di “passione”, non certo in senso positivo, per il Casinò di Venezia, che si è trovato a dover pagare il pesante conto del Covid. Un conto peraltro condiviso con la proprietà, vale a dire il Comune, anch’esso ovviamente penalizzato dai quasi sei mesi in cui la struttura è stata chiusa. A fare il punto sull’intero biennio scorso è l’assessore al Bilancio e Partecipate del Comune, Michele Zuin. “Il Casinò ha reagisto bene all’urto della pandemia, nel senso che il volume degli incassi, nonostante una serie di chiude e le limitazioni all’entrata è stato talvolta uguale o anche superiore a quello che si registrava in un periodo di normalità. Avere incassato complessivamente 57 milioni di euro nel 2021, il che porterà a un probabile pareggio di bilancio, è un buon risultato. A cascata per il Comune, questo risultato arriva grazie all’aiuto della proprietà. Nel 2020 avevamo portato la percentuale di corrispettivo degli incassi che restava al Casinò dal 75 percento previsto dalla convenzione al 90, nel 2021 l’abbiamo portata appunto dal 75 percento all’80 e ciò, grazie all’aiuto in termini di liquidità sempre garantito dall’amministrazione, soprattutto per fare fronte alla Fis, ha fatto sì che ci sono state ricadute per il Comune ma che comun-
MICHELE ZUIN
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que abbiamo salvato un’azienda e garantito la sua continuità. C’è da aggiungere che il Casinò ci ha già pagato il debito rateizzato che aveva nei nostri confronti: circa 15 milioni di euro dei 24 totali che ci deve”. Nel 2022 quali saranno i termini economici convenzionali tra Comune e Casinò? “Tornano normali.... anche il Comune ha la pandemia da affrontare. Siamo riusciti a far fede agli impegni presi in questi due anni, ma ora speriamo che il Casinò resti sempre aperto e torni alla normalità. Per esso, comunque, abbiamo previsto un budget di 86 milioni di euro, una trentina in meno rispetto ai tempi normali”. Sulla base dei dati attuali e dell’andamento della pandemia, come e quanto pensate di utilizzare la sede lagunare di Ca’ Vendramin? “In molti avevano pronosticato che avremmo colto la palla al balzo per chiudere la sede di Venezia di Casinò, ma noi abbiamo sempre risposto: ‘Aprireremo quando ci sarà un barlume di normalità’ e così faremo. È chiaro che non riusciremo a fare un’apertura totale tutti e sette i giorni, ma da marzo la sede sarà aperta tutti i fine settimana, da venerdì a domenica, a turno unico, dunque da pomeriggio fino a notte, e non solo più soltanto una volta al mese, in occasione dei week end di gare”. Nel piano di razionalizzazione delle partecipate approvato a fine 2021 è prevista la fusione inversa tra Cmv Spa,
di Anna Maria Rengo
totalmente partecipata dal Comune, e la Cdv Gioco Spa, controllata totalmente dalla Cmv Spa. Avete avuto risposta dall’Agenzia delle entrate in merito all’interpello proposto e comunque come intendete muovervi al riguardo? “Stiamo inviando l’interpello e ci muoveremo solo dopo aver ricevuto risposta al quesito che abbiamo posto, ossia sulla possibilità di trasferire alla seconda società il credito fiscale della prima: speriamo che la risposta sia positiva in quanto sarebbe brutto perdere quei milioni di euro che ora sono in capo a Cmv”. Quali sono i principali progetti, relativamente al Casinò, che porterete avanti nel 2022? “Intanto aprire a Ca’ Vendramin del ristorante che sarà gestito da Alesssandro Borghese, mentre a Ca’ Noghera stiamo andando avanti sul fronte della piena funzionalità della parte nuova, oltre che sull’aggiornamento del parco slot, che vogliamo sia sempre all’avanguardia”. Lei è stato sempre presente e molto attivo anche per quanto riguarda le relazioni sindacali. Si procederà a una revisione dell’attuale contratto collettivo? “Come avevo promesso, a breve fisseremo una riunione con i sindacati per capire le esigenze e mettere a posto le cose dopo tre anni di vigenza del contratto collettivo”. Come saluta la riapertura del Casinò Campione? “Mi fa piacere, per Campione e per i dipendenti. Poi posso essere solo contento che riacquistiamo forza come casinò presenti in Italia e da parte nostra abbiamo sempre avuto un buon rapporto con tutti”.
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
PANNONERO
DANON PERDERE
DALMONDO
LOSFIZIO DELGIOCO
PANNONERO
di Marco Fiore
Bentornato Casinò di Campione d’Italia
L’ORA DEL GIOCO
N
el titolo di questo numero della rubrica mi sbilancio con un auspicio che spero ci proietterà presto verso un ritorno alla normalità per quanto riguarda l’offerta di mercato del gioco d’azzardo in Italia. La riapertura della casa da gioco di Campione d’Italia è in effetti realizzata, una notizia che non può che dare sollievo, ancor più in questo difficile periodo in cui la pandemia condiziona ancora pesantemente la nostra vita. Si tratta di un segnale assolutamente positivo, considerata anche la ben nota dimensione ridotta del nostro mercato che come ben sappiamo contava solo quattro aziende che operavano sul territorio nazionale, quindi tornare a regime può solo produrre risultati positivi. È pur vero che “ogni nuovo albero che cresce fa ombra…” come affermava uno storico direttore giochi del Casinò di Saint-Vincent quando, nei primi anni ’80, da giovane impiegato muovevo i primi passi all’interno della Casa da gioco. Una pillola di saggezza che lui amava riproporre ogni volta che si accennava alla situazione del mercato e non certo con animo positivo. Personalmente ho sempre considerato la concorrenza come un’opportunità, come uno stimolo a profondere maggiore impegno nel lavoro e più attenzione nella ricerca dei fattori di debolezza della propria azienda nel confronto con le altre con il preciso intento di ridurre progressivamente l’eventuale gap negativo. Per esperienza posso affermare che i casinò italiani, per la storica fortuna di essere pochi a operare sul proprio mercato, non hanno mai adottato politiche commerciali aggressive, salvo per quanto attiene la gestione della clientela cosiddetta Vip, quindi dei giocatori assi-
dui con potenziale di spesa elevato, per i quali la battaglia con la concorrenza è sempre stata feroce. Meno attenzione è stata dedicata al “mass market”, quindi alla restante parte della clientela, complice il fatto che storicamente il tasso di frequentazione di un casinò è indissolubilmente legato al potenziale che esprime il proprio bacino di utenza. Un atteggiamento remissivo che non ho mai approvato. Per correttezza è giusto precisare che le strategie commerciali atte ad aggredire con efficacia il mercato di massa sono tutt’altro che facili da individuare, da gestire e da sostenere economicamente. Però rappresentano l’unica via per restare competitivi e mai, come in questi ultimi tempi, esempi di questo genere si moltiplicano. A parziale discolpa dell’immobilismo a cui ho fatto accenno poco sopra gioca sicuramente la situazione di crisi che ha colpito le case da gioco in Italia, poi è arrivata la pandemia e non penso di dover aggiungere ulteriori considerazioni. Per tornare al Casinò di Campione d’Italia, il ritorno all’operatività consentirà di riacciuffare tutti quei clienti che, per divertirsi, si sono diretti verso altri lidi. Non sarà un recupero facile, purtroppo
il giocatore è un abitudinario e sarà pertanto opportuno per i manager della casa da gioco dell’enclave italiana mettere in campo tutte le migliori competenze per presentare la riapertura come un evento irrinunciabile oltre a sostenerne la filosofia nel proseguo dell’attività. Un “modus operandi” che ritengo doveroso e soprattutto rispettoso della storica tradizione che pervade questa casa da gioco che, lo ricordo, è stata aperta stabilmente nel lontano 1933. L’edificio attuale è stato inaugurato nel 2007 e porta la firma del noto architetto svizzero Mario Botta e, piaccia o non piaccia, è certamente un punto di riferimento per stile e impatto. La chiusura disposta a seguito del fallimento, oltre a decretare il licenziamento dei 482 dipendenti della casa da gioco e di 86 dei 102 in pianta organica presso il Comune ha causato la morte di pressochè tutte le attività commerciali della piccola cittadina che conta poco meno di 1.900 abitanti. Per concludere, speriamo che il Casinò riprenda la sua attività a pieno regime garantendo importanti ricadute, non solo economiche, sul proprio territorio. Un aspetto quest’ultimo, troppo spesso ignorato e da più parti.
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LASLOTONLINE DELMESE
LUCKY DURIAN Una slot che risveglia i sensi | | | |
Nome_ Lucky Durian Produttore_ Habanero Disponibile su_ Omnichannel | Volatilità_ alta Data di rilascio_ gennaio 2022 | Payout_ 92,44%-98,12%
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›› grafica
Un’ambientazione grafica nuova e spensierata, dal successo garantito. Per un gioco all’insegna della leggerezza e del divertimento. Lucky Durian è una slot vivida nei colori e ricca di sapori, anche se purtroppo, nonostante il realismo delle animazioni e l’alta qualità grafica consentano un’esperienza visiva totale e coinvolgente, riuscendo a trasmettere tutte le emozioni e a risvegliare i sensi, quello che non possono fare è soddisfare realmente il gusto (ma mai dire mai!). Chi l’avrebbe mai detto, del resto, di incontrare in una slot il Re della frutta e i suoi amici succosi? Eppure, eccolo qui.
›› sound
Per una grafica spensierata ci vuole una musica altrettanto spensierata e divertente. E anche in questo caso veniamo accontentati dalla nuova slot di Habanero, che sembra avere tutte le carte in regola per diventare un gioco di punta e affermarsi tra i preferiti di tanti giocatori virtuali. A partire dalle sonorità, che completano ed esaltano l’esperienza utente rendendo il tutto ancora più coinvolgente. La musica di fondo è estremamente piacevole e tutti gli effetti sonori sono studiati in modo da rendere al meglio quell’atmosfera di festa di questa deliziosa slot.
›› giocabilità
Lucky Durian è una slot a 5 rulli per 3 con 15 linee dove il simbolo “Wild” in espansione assegna tre respin ogni volta che compare sul rullo. Il funzionamento del gioco è estremamente semplice in quanto si tratta di un classico “tutti frutti” che, come ben sanno i giocatori più esperti, rappresenta un sempreverde nel mondo del gaming. Durante il gioco, se compare il simbolo “Wild”, che presenta un frutto durian dove è espressamente indicata la parola wild in orizzontate, va sostituire tutti i simboli. Ogni simbolo di questo tipo che appare in una combinazione vincente si espande in una nuova versione dove compare lo stesso frutto, ma in forma diversa, e con la scritta in verticale, che consente al simbolo stesso di coprire tutte le posizioni sul rullo prima di assegnare i premi in denaro. Ogni Wild ampliato assegna tre re-spin, con le funzionalità re-trigger e re-spin che non hanno alcun limite. Le linee di vincita pagano in entrambe le direzioni. Insomma: semplice ma completo. Ed efficace.
›› bonus
Come indicato nel paragrafo precedente, ogni simbolo Wild espanso assegna tre respin, con i simboli wild usciti che rimangono bloccati durante i respin rimanenti successivi. Se su tutti i cinque rulli sono presenti simboli Wild espansi, solo quattro rulli rimangono bloccati, mentre un rullo a caso che non sia già bloccato non si bloccherà e continuerà a girare. La cosa più interessante è che i respin possono essere riattivati più e più volte, illimitatamente.
il nostro giudizio. Lucky Durian è una slot divertente che, forse, è in grado di offrire proprio quello che serviva sul mercato del gaming online, caratterizzato da un’altissima inflazione di titoli: un gioco semplice ma divertente, piacevole e spensierato. Gradevole agli occhi e non solo alla mente. Visto che anche dal punto di vista del gioco, non è affatto banale, pur nella sua semplicità, con una volatilità molto alta e una distribuzione delle vincite che sa quando e come accontentare il giocatore. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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GIOCONEWS #02 FEBBRAIO 2022
INTERVISTE
Lo chiamavano Maesutori
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L’ex lanciatore Alessandro Maestri racconta, assieme a Elio, come il baseball lo ha portato a girare il mondo regalandogli esperienze di vita straordinarie di Daniele Duso
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rent’anni dedicati al baseball, gli ultimi 16 dei quali trascorsi giocando in 18 squadre diverse tra Europa, Nord America, Asia e Oceania, senza dimenticare Europei, Mondiali e World Classic giocati con la maglia azzurra. Ma Alessandro Maestri è molto di più di un atleta di caratura mondiale, come emerge dal libro scritto a quattro mani con Stefano Belisari, alias Elio, di Elio e le Storie tese, “Lo chiamavano Maesutori”, edito da Baldini+Castoldi. L’origine del libro è legata in un certo quale modo alla pandemia, come racconta lo stesso Maestri, ma in realtà ha radici lontane, che proprio Elio ha saputo stimolare. “Si avvicinava la fine della mia carriera e, complice la quarantena, ho pensato che fosse giunto il momento per raccogliere le idee e raccontarmi”, racconta Alessandro Maestri. “Un suggerimento che mi venne proprio da Elio; l’ho conosciuto anni fa negli Stati Uniti, e fu lui che, sentendo alcuni aneddoti delle mie esperienze in giro per il mondo, mi ha subito detto che avrei dovuto scriverne”. Il libro contiene anche dei brani nei quali Elio spiega i fondamentali del baseball, ma principalmente si tratta di una raccolta di aneddoti curiosi, nati dagli incontri che lei ha fatto con culture molto diverse dalla nostra. C’è un episodio che ricorda l’ha colpita più di altri?
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“Sono tutti aneddoti curiosi, non ce n’è uno che spicca tra gli altri. Quelli più divertenti probabilmente sono quelli legati al periodo giapponese, dove ho incontrato una cultura molto diversa dalla nostra. Basti pensare che nei ristoranti dove servono il menù fisso ho visto camerieri andare in crisi e chiedere l’intervento del responsabile se un cliente chiedeva una sola portata con una richiesta che usciva dai loro schemi; questo perché nei ristoranti giapponesi a menù fisso il cliente solitamente mangia tutto. Nel libro ovviamente parlo anche della mia carriera da giocatore, da quando ero bambino fino agli ultimi anni, ma non è un libro scritto per chi gioca e conosce il baseball, piuttosto è una lettura adatta a tutti”. Com’è stato il suo primo approccio con uno sport così poco popolare in Italia come il baseball? “Ho iniziato seguendo mio fratello, che si era iscritto a un corso dopo che una società della zona era andata a fare una dimostrazione pratica ai bambini. Poi mio fratello ha seguito un’altra strada mentre io ho continuato nel baseball”. Si ritiene una persona fortunata? “Ho avuto la fortuna di avere dei buonissimi allenatori, quand’ero un teenager ho incontrato un allenatore americano che mi ha aiutato moltissimo a crescere. Di mio ci ho messo la tenacia, la costanza dell’allenamento, anche se la mia carriera è stata tutta un cadere e rialzarsi di continuo. Ma se avessi avuto più forza a livello mentale sono convinto che avrei potuto fare meglio”. E con altri tipi di gioco invece come se la
cava? Nei vari paesi che ha visitato ha mai fatto qualche esperienza di gioco? “Non direttamente, ma ricordo che negli Usa era molti compagni di squadra andavano a giocare al casino, ma è una cosa che non mi ha mai preso. Come gioco preferisco i videogame”. Non mi dica che gioca baseball anche nel virtuale! “Quando ero ancora un giocatore preferivo rilassarmi con qualche altro gioco, come Pes e FIfa. Ho giocato anche con Call of Duty, ma solo per fare le missioni. Giocare online non mi appassiona”. Tornando allo sport, al suo baseball: che consiglio darebbe a un giovane, oggi? “Direi a tutti di provare più discipline, cambiando di anno in anno, almeno da piccolini. Sono convinto che il multisport sia molto utile, io ad esempio ho fatto pallamano, calcio, calcetto, e ho notato che anche grazie agli altri sport praticati trovi altri movimenti, che poi magari ti tornano utili. Più o meno quello che credo sia il segreto di calciatori come Ibrahimovic: lui, ad esempio, faceva arti marziali da piccolo”. Ora che si è ritirato dal baseball di cosa si occupa? “Ho lanciato un brand di streetware che si chiama Dominate, realizzo prodotti da baseball che ho sempre venduto online. Adesso però ho aperto un negozietto sotto casa dove oltre ai prodotti Dominate vendo anche merchandising delle squadre americane”. E il prossimo libro per quanto lo aspettiamo? “Non penso ce ne sarà un altro”, ride Alessandro Maestri, “anche perché ho raccontato tutto in questo”.
INTERVISTE
Narciso veste Prada Lo psichiatra e psicoterapeuta Giancarlo Dimaggio evidenzia il legame del gambling con il narcisismo, disturbo raccontato nel suo ultimo libro tra narrativa e saggistica di Anna Maria Rengo
Un
Narciso che si innamora della sua immagine riflessa e che trova la morte cadendo nel lago nel quale si stava specchiando. Dal mito greco alla psicologia il passo è breve. E, grazie a Giancarlo Dimaggio, è breve anche il passo ulteriore: la letteratura. In particolare, il libro “Il diavolo prenda l’ultimo, la fuga del narcisista” edito da Baldini+Castoldi e nel quale lo psichiatra e psicoterapeuta spiega in tutte le sue sfaccettature questo disturbo sempre più diffuso nella società contemporanea. Lo fa però con una inedita e assai piacevole commistione tra narrativa e saggistica. Come ci spiega egli stesso: “Scrivere in assoluto mi piace e poi c’è la dimensione narrativa che mi permette di trasmettere emozioni, di trasporre vicissitudini personali, in un modo che la scrittura scientifica non può realizzare. Ho il gusto della prosa, delle parole: è dagli anni ‘90 che cerco di scrivere, ho frequentato una scuola di fumetto e pubblicato in Francia, come sceneggiatore, diverse storie a fumetti. Ora, scrivendo anche con il Corriere, ho trovato una formula di divulgazione narrativa e il narcisismo è il primo argomento su cui ho iniziato a riflettere, cercando di dare un contributo alla sua conoscenza”. Quanto è diffuso attualmente il narcisismo, ed è un disturbo che presenta un particolare identikit? “È abbastanza diffuso e colpisce tra l’1 e il 5 percento dei pazienti che arrivano negli studi degli psicoterapeuti. Secondo lo stereotipo è maschio, ma in realtà solo il 70 percento di essi lo è, infatti Miranda, co-protagonista de ‘Il diavolo veste Prada’, è una vera narcisista. Inoltre, è di due tipi: quello grandioso e quello
vulnerabile. Il primo si muove come un trattore nelle relazioni sociali, è freddo e impulsivo, mentre la variante più difficile da leggere è quella vulnerabile, che non manifesta un esibizionismo sfacciato ma che cova dentro di sè un senso di superiorità sprezzante e che ha la pretesa che altri gli debbano riconoscere una superiorità che non fa nulla per guadagnarsi. La definisco la sindrome del genio incompreso: il narcisista vulnerabile è più nascosto, polemico, livoroso, rancoroso, ha un carico di sofferenza più massiccio”. Cosa deve fare chi soffre di narcisismo e chi invece ha a che fare con un narcisista? “Il narcisismo è innanzitutto una malattia che danneggia la vita di chi ce l’ha. Il narcisista vive male, la sua storia è improntata al declino nel corso dell’età: un grande avvenire dietro le spalle. Tende ad avere pessimi rapporti e manca della capacità di persistere, di impegnarsi e di affrontare le relazioni, non solo quelle amorose, e soprattutto le donne soffrono del bisogno di quella illusione grandiosa che il narcisista illude di offrire e si prestano a cadere nel gioco della seduzione scoppiettante, stabilendo poi una dipendenza affettiva. A volte le donne soffrono di narcisismo per procura. Ciò premesso, occorre evitare di aiutarlo in prima persona, in quanto il narcisista non reagisce bene. Molto più utile è mettere dei confini fermi e convincerlo a curarsi, anche se in questo caso il nucleo delle relazioni sentimentali è quello in cui il narcisista ha più difficoltà anche nella terapia”. C’è un legame tra gioco patologico e narcisismo? “Al contrario di quello che uno potrebbe immaginare il narcisismo è strettamente legato al gambling, come emerge da molti studi. I narcisisti sono portati ad adottare comportamenti rischiosi, probabilmente perché hanno la tendenza
ad attribuirsi i successi e a dare le colpa degli insuccessi agli altri o all’esterno. Quindi compiono spesso scelte più rischiose probabilmente non fanno tesoro degli insuccessi precedenti o dei costi che hanno avuto le scelte precedenti. Il narcisismo è un fattore sottostante anche alla dipendenza da videogiochi. Si è visto per esempio che in un campione di giocatori di World of Warcraft il narcisismo vulnerabile era collegato a livelli problematici di coinvolgimento nel gioco. Questo potrebbe essere dovuto alla tendenza narcisistica a fuggire dal mondo, rintanandosi in luoghi in cui le emozioni dolorose che provano nelle relazioni sono tenute lontane.” Le è mai capitato di occuparsi di persone che soffrono di dipendenza da gioco? Come affronta questi casi? “Io non direttamente ma ho colleghi che stanno lavorando su ludopatie e dipendenze comportamentali. Per affrontarle sono necessarie due cose. Innanzitutto definire il contatto terapeutico, capire che la terapia nasce dall’intenzione di liberarsi dalla dipendenza. Inoltre, si deve considerare la dipendenza come una forma problematica di autocura. Mi spiego. Le scommesse, il poker online, i videogiochi sono modalità veloci, automatiche e capaci a breve termine di ridurre il dolore soggettivo, hanno lo stesso ruolo di sostanze che vanno a placare momentaneamente la sofferenza. Mettono un tappo, impediscono alla persona di andare a capire qual è il vero nucleo di sofferenza. Il cardine del nostro approccio è vedere assieme al paziente l’attimo prima di cadere. Ossia, la prossima volta che si ha l’impulso di giocare tentare di resistere, e proprio in quei momenti guardare che cosa accade nell’animo. In questa maniera si può trovare la finestra sui veri motivi che generano la dipendenza e la terapia su quelli si focalizza”.
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SOSTENIBILITÀ IN GIOCO
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SOSTENIBILITÀ IN GIOCO
Il gioco d’azzardo non intrattiene ancora A cura di Ewa Bakun director of Industry Insight and Engagement, Clarion Gaming
Da
quando ho cominciato a lavorare nel settodi percezione agli occhi di consumatori, investitori, re del gioco online, sondando regolarmente politici e media. E non è un segreto che la percezione i membri di varie aziende sulle loro sfide del settore di gioco è ai livelli molto bassi: il risultato, e sugli obiettivi, l’aspirazione di appartenere al settore negli anni recenti, di una moltitudine di multe, fallidell’intrattenimento nel senso più ampio del termine è menti nell’ambito di marketing responsabile e trasgressempre stata molto chiara ed esplicita. Questo tipo di sioni in termini di pubblicità aggressiva. Nonostante appartenenza significherebbe essere equiparati all’indula progressiva regolazione del gioco d’azzardo online in stria del gaming più casual, come quella del vari mercati nel mondo di solito porta dei cinema o della tv on demand, o ad ogni altro benefici in termini di accessibilità al margenere di consumo di carattere più generaketing di massa e di divulgazione mainstre«La reputazione le. Questo desiderio era sempre motivato am e, verrebbe da pensare, anche in termini e percezione dalla speranza di aver accesso a un mondo di normalizzazione del gioco d’azzardo, in sono formate di consumatori molto più ampio tramite i realtà la sua reputazione si è al contrario dedalla collettività, canali di marketing più accessibili e alla diteriorata, significativamente. non dai singoli vulgazione di massa. Ma un altro vantaggio Perché? Azzarderei nel dire che il nostro organismi; nel sarebbe quello di poter essere presi sul serio settore non era preparato a tutte le sfide lecorso di anni, non come settore, di essere notati per il proprio gate alla sua maggiore visibilità. Sì, desidemesi o giorni; contributo finanziario, sia da parte degli inrava i suoi vantaggi ma senza considerare i il risultato di vestitori che da parte dei politici. possibili svantaggi, o come affrontarli. Conmolteplici azioni, Nonostante queste aspirazioni, tuttavia, la seguenze non volute, di cui spesso parliamo non una o due» posizione del settore del gioco, soprattutto in riferimento alle varie regolamentazioni: quello online, rimane comunque di nicchia, ma che in questo caso si poteva evitare con e sempre di più ostacolata, soprattutto in Europa, dove è un po’ di lungimiranza, pensiero collettivo e visione a anche più maturo, essendo considerata un’attività più di lungo termine, invece di pensare soltanto a un’aggresdanno che di intrattenimento. siva concorrenza per ottenere una veloce ricompensa. Ovviamente non esiste un “club” del settore d’intratteQuesto dimostra la mancanza di maturità del settore nimento a cui bisogna essere iscritti. È una questione online, il che non stupisce se consideriamo la sua nasci-
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SOSTENIBILITÀ IN GIOCO
IL GIOCO D’AZZARDO NON INTRATTIENE ANCORA
ta abbastanza recente e la rapida evoluzione, anche al di Questo è solo un esempio di un mercato, ma è un merfuori, fino a poco tempo fa, dei controlli delle autorità, cato con un volume che include marchi ben conosciuti che lo ha sempre relegato in una nicchia: rappresentane aziende di scala e capitale più che significativo. Forse do al tempo stesso un vantaggio ma anche un handicap. il mercato britannico è l’unico tra quelli europei che ha Questa evoluzione rapida è stata però anche caratterizun’associazione come Betting & Gaming Council con zata da un approccio individualistico, sempre marcato il maggior personale e investimento su questo fronte, dal desiderio unico di crescere i profitti in una maniera ma fuori è difficile pensare a un altro mercato che abimmediata. bia delle strutture ampie per rappresentare il settore Il cambiamento delle circostanze commerciali con l’aperdel gioco, combattere le disinformazione e influenzare tura dei mercati, anche se per molti troppo la sua immagine esterna. C’è anche l’Eurolenta, ha preso di sorpresa il settore che non pean Gaming & Betting Association (Egba), sapeva come operare in un contesto mainche opera a livello comunitario, anche se «La convergenza stream: da qui il deterioramento della repucon il carattere nazionalistico del gioco del mercato tazione o, meglio, la mancata formazione di online, ogni mercato richiede un suo aponline con quello questa reputazione. Anche perché non esiste proccio, il quale poi avrà naturalmente biterrestre sottolinea ancora come un vero e proprio settore, bensì sogno di un altro livello di azione europea, l’importanza della come collezione di singole aziende che non come quello di Egba. Ma uno non può socollaborazione riescono a comprendere il vero concetto di stituire l’altro. perché l’azione di industria, o che l’azione in Italia possa avere Forse il mercato nascente degli Stati Uniti uno stakeholder le sue conseguenze in Spagna o altrove. - anche se dimostra per ora un’evoluzione ha conseguenze La reputazione e percezione sono formate rapida e individualistica come quella che per gli altri, senza dalla collettività, non dai singoli organismi; abbiamo già visto in Europa - si organizzerà guardare al canale nel corso di anni, non mesi o giorni; il riper imparare dai peccati dei suoi predecesdi distribuzione» sultato di molteplici azioni, non una o due. sori e adottare un approccio con più conE richiedono anche un investimento in tersistenza, collaborazione e azione a lungo mini di risorse umane, di tempo e di denaro a lungo termine per non sprecare la disponibilità del consumatermine, non come una soluzione rapida ed immediata. tore di cui gode ora, alla vigilia della sua esplosione e Durante una delle mie ricerche di mercato, ho avuto un divulgazione. È possibile anche che impari, oppure che interessante scambio con il capo di associazione in uno venga addirittura incorporato, dall’associazione che rapdei mercati emergenti, ma già di lunga tradizione per presenta il gioco terrestre, American Gaming Associal’esistenza di un mercato “grigio”. A conferma dell’attegtion, che certo ha un modello illustre di investimenti in giamento di cui parliamo, ho appreso che la sua assorappresentanza e reputazione. La convergenza del merciazione di gaming aveva un solo impiegato, mentre i cato online con quello terrestre sottolinea l’importanza suoi colleghi di un’associazione nel settore finanziario, della collaborazione perché, come detto, l’azione di uno avevano un team di più di venti persone. Un’unica perstakeholder ha conseguenze per gli altri, senza guardare sona dedicata alla cura dell’immagine del settore del al canale di distribuzione. Negli occhi di consumatore gioco contro venti persone con la stessa responsabic’è un unico settore che è quello del gioco d’azzardo. E lità in un settore, come quello del banking, che non è bisogna iniziare a tenerne conto. di intrattenimento, ma che rientra comunque della sfera dei consumi di massa e che risulta di simile volume rispetto a quello del gioco. La discrepanza nel numero di personale, che si traduce anche in quella nell’investimento in generale, è stupefacente ed Ewa Bakun è una dimostrazione sia Direttore delle strategie sui dell’incomprensione di contenuti per Clarion Gaming cosa comporti far parte dal 2018, è nel gruppo da oltre del settore di consumo 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head mainstream oppure delof content, event director la mancanza di una mofocalizzati sul gaming e di tivazione seria di farne programme manager. parte.
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L’ORA DEL GIOCO
Quando si tratta di centri di intrattenimento per famiglie, nessuno è più importante del pubblico dei più giovani A cura di Steven Carson
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che giocano con il loro bambino. “I bambini crescono molto rapidamente e passeranno da un gioco all’altro”, spiega. “È importante che i giochi siano abbastanza interessanti anche per i genitori che vogliono fare una sana competizione con i propri figli”. In effetti ci sono relativamente poche attività che possono godersi tutti i membri della famiglia - compresi i bambini più piccoli - che non sono solo dittatoriali, ma hanno anche una breve capacità di attenzione. Dato che sappiamo tutti chi è il capo della famiglia, sembra strano che alcune sale giochi non soddisfino sempre in modo brillante i bambini più piccoli. Martin Austin di Cosmic Leisure Limited spiega: “Guardando una sala giochi mi ha colpito il fatto che le macchine progettate specificamente pensando ai bambini piccoli fossero posizionate sporadicamente attorno alla sala giochi e non in un’area dedicata. Abbiamo deciso di affrontare questo problema. Il nostro compito per iniziare come una nuova azienda era di concentrarci fortemente sulla fornitura di giochi di buona qualità in stile redemption di piccole dimensioni con cui i bambini piccoli adorano giocare. Lavorando a stretto contatto con i nostri partner esclusivi abbiamo sviluppato sei giochi per bambini su misura che hanno tutti un’impronta simile e si trovino uno accanto all’altro creando la propria area di gioco all’interno di una sala giochi. Forniamo anche un tappeto di nylon dall’impronta pesante davanti, per promuovere il concetto”. ENGLISHPAGES
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I
bambini sono clienti molto esigenti. Chiunque abbia mai provato a dare verdure a un bimbo saprà che essi hanno una visione ferma di ciò che gli piace e di ciò che non viene tollerato. Questi piccoli dittatori dettano legge e tutto ciò che li rende felici e li fa divertire sarà accolto da tutta la famiglia. Tiziano Tredese di Elmac ha molta esperienza nel trattare con i suoi clienti più giovani e spiega: “I bambini sono sicuramente i più esigenti quando si tratta di scegliere il gioco a cui vogliono giocare. A tre anni tendono a scegliere solo kiddie ride interattivi con un monitor e possibilmente biglietti. Quando sono un po’ più grandi sono più competitivi e amano i giochi sportivi”. Elmac ha un gioco perfetto per questa fascia di età chiamato Blowing In the Wind che è un gioco sparatutto in acqua con un sacco di azione, molto divertente e veloce. Tredese sottolinea inoltre che è bene non dimenticare le generazioni più anziane PROMOSPACE
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L’aspetto del gioco è essenziale quando si tratta di attirare l’attenzione di un piccolo cliente, ma a volte questo può essere trascurato, secondo Matt Bland di Udc. “Un errore comune è non prendere in considerazione l’altezza dei giocatori più giovani, che si tratti del posizionamento di uno schermo o di informazioni importanti. Se adulti e bambini piccoli giocano insieme, spesso si consiglia un sedile o uno scalino, ovviamente non in tutti i casi, questo non funzionerebbe per un tavolo da air hockey, ad esempio. I giochi rivolti ai bambini sono generalmente colorati per attirare l’attenzione, ma quando tutti i giochi sono colori primari brillanti, allora ci vuole di più per distinguersi. La tendenza attuale è per molte strisce a Led a colori Rgb”. Uno dei preferiti dell’Udc è il gioco acquatico a due giocatori Duckling Fight, che è un successo tra i più piccoli e i genitori in quanto include posti a sedere per consentire agli adulti di giocare insieme ai bambini e allo stesso tempo scaricare tutto il peso sui piedi. “I giochi di tiro/mira sono molto popolari grazie alla facile coordinazione occhio-mano e al feedback immediato di indicare un bersaglio e segnare punti o biglietti. Che si tratti di mangiare insetti in Bug Cruncher o di spegnere incendi in Real Heroes Fire Rescue, tutti possono capire il gioco in pochi secondi”, aggiunge Bland. Naturalmente un modo infallibile per attirare l’attenzione di un bambino è l’uso di una licenza preferita. Tuttavia questo può essere rischioso in quanto i bambini sono consumatori volubili. “Alcuni marchi usciranno molto rapidamente, portando a una diminuzione del reddito più rapida del previsto. Le macchine senza licenza possono durare più a lungo dei giochi con licenza ufficiale. Altri sono sempreverdi e tornano nel tempo”, spiega Bland. “Non
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molto tempo fa Frozen era enorme, è ancora popolare ma non è totalizzante come una volta. Il ciclo in cui operano i marchi per bambini può essere breve come una singola stagione e poi è finito. I marchi più fortunati ottengono una manciata di anni e poi ci sono quelli che sembrano semplicemente senza tempo”. John Stergides Jr. di Electrocoin crede che sia il gioco stesso a essere più importante. “La licenza può essere importante ma se la giocabilità è buona non è una necessità, ma dipende dallo stile del prodotto”, sostiene. “Una macchina air hockey da bambino non ha bisogno di una licenza, per esempio. Ma una buona licenza può attirare giocatori aggiuntivi e i bambini piccoli si assoceranno più a una licenza che a un prodotto senza licenza, ma se il gioco è noioso, la licenza non farà la differenza”. Electrocoin ha attualmente una gamma di macchine per i giocatori più giovani, tra cui GoGo Chicken, che è un distributore automatico “premi ogni volta”. La chioccia balla al ritmo della musica e depone una capsula di uova di 50-100 millimetri di dimensione, viene fornita anche con biglietti opzionali. Mr Do Air Balls è un altro gioco per i giocatori più giovani, in cui devono guidare le palline nelle buche per vincere i biglietti. Electrocoin ha anche un nuovo gioco di basket con una dimensione extra. Chiamato Castle Attack, il gioco richiede ai
bambini di lanciare le palline nei canestri per impedire ai mostri di arrampicarsi sulle mura del castello. Harry Levy Amusements è una società che ha centrato il jackpot quando si tratta di un prodotto con licenza. Il suo Angry Birds Whacker Game ha aiutato i Fec a sfruttare al meglio una stagione eccezionale, con gli operatori che hanno elogiato la macchina per le sue funzionalità di riempimento della cassa. Descritto come “il migliore per fare soldi in questa stagione” e “il miglior gioco di martello in loco”, il mobile decorato con colori vivaci è stato un’ottima aggiunta alla sala giochi Clevedon Amusements a Clevedon e alla The Arkade di Marcus Kravis a Minehead nel Regno Unito. “È una macchina ben illuminata e ben costruita che porta nuova vita al franchise di Angry Birds”, afferma Ben Fox, che lavora presso The Arkade, aggiungendo: “È diventato rapidamente il miglior gioco di martello a reddito in loco”. Tyler-Paige Harvey di Clevedon Amusements è andato oltre, definendo la cosa enorme di Angry Birds “il miglior produttore di soldi di questa stagione” e aggiungendo che il tema, che si è dimostrato forte in passato, è ancora “un vincitore”. Un’altra forte licenza sta facendo affari per Sega International nella categoria bambini. “Nel nostro portafoglio abbiamo una vasta gamma di giochi ideali per i bambini, dai giochi sportivi ai kiddkie ride”, afferma Justin Burke di Sega. “Attualmente il nostro Sonic Sports Kids Basketball è molto popolare in loco, pensiamo che il simpatico mobile a misura di bambino che consente a due bambini di giocare fianco a fianco sia uno dei fattori di successo. Naturalmente il marchio Sonic aiuta enormemente ad attirare i giocatori più giovani. Il successo del recente film di Sonic ha contribuito a rafforzare
ulteriormente il marchio e con un sequel il cui lancio è previsto in primavera prevediamo che i nostri giochi a marchio Sonic andranno estremamente bene per gli operatori”. Lanciare, calpestare, picchiare, spruzzare acqua - queste sono tutte attività molto amate dai bambini piccoli e hanno anche vantaggi quando si tratta di sviluppare una forte coordinazione occhio-mano. Tuttavia è importante che i giochi siano progettati non solo per essere sicuri ma anche per resistere a tutto ciò che viene letteralmente lanciato contro di loro. “La sicurezza viene prima di tutto, quindi assicurati che nulla cada o si rompa”, consiglia Bland di Udc. “Rimuovere tutto ciò che è scalabile o sezioni si cui si può strisciate sotto ove possibile. I bambini saranno bambini. Ci sono foto su tutti i social media di tutto il mondo di bambini che si arrampicano all’interno di varie macchine per ottenere premi e quindi devono essere rilasciati. “Una costruzione robusta è vitale, non ha senso risparmiare sui materiali in quanto dovrà solo essere sostituita dopo pochi giorni, settimane o mesi comunque. È un errore pensare che i giochi “devono solo resistere ai bambini” come se fossero meno distruttivi di un adulto. Generalmente gli adulti prestano più cura e attenzione ai giochi. Ci assicuriamo che i nostri giochi siano costruiti in modo solido”. Rivolgersi a un pubblico più giovane è impegnativo, ma è probabilmente l’aspetto più importante dell’industria. Dopotutto i bambini felici torneranno alle sale giochi per tutta la vita e porteranno anche i loro bambini! Electrocoin sta sicuramente assistendo a una tendenza “crescente” nei prodotti progettati per questa fascia demografica. “Stiamo vedendo sempre più prodotti destinati ai bambini poiché le famiglie cercano di trascorrere del tempo insieme nei luoghi di svago e i Fec svolgono un ruolo importante in questo”, afferma Stergides Jr. “Questo mercato continuerà sicuramente a crescere”.
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DALMONDO A cura di Francesca Mancosu
Bermuda Il triangolo dei giochi Due casinò pronti ad aprire entro l’anno
Le lotterie volàno per beneficenza, sport e istruzione
Jean Major e l’affaire “Cow Patty Bingo”
Entro la fine del 2022 sulle Bermuda potrebbero esserci ben due casinò operativi. Il primo, il St Regis Hotel a St George’s, potrebbe aprire i battenti in estate, sempre che siano pronti tutti i documenti necessari in materia di sicurezza e integrità dei giochi. Il condizionale e la cautela sono d’obbligo viste le incertezze planetarie causate dalla pandemia e visto il rinvio dell’apertura annunciata per ben tre volte lo scorso anno dal premier David Burt, che ricopre anche la carica di ministro del turismo e responsabile della Bermuda casino gaming commission, e per questo è stato accusato di “conflitto di interessi” dall’opposizione in Parlamento. Questo però dovrebbe essere “quello giusto” secondo i vertici della Bcgc: “Giugno è del tutto possibile, ma non vogliamo stabilire una linea temporale definita. Abbiamo ricevuto alcuni documenti che avevamo richiesto tempo fa, ma non li abbiamo ancora tutti”, sottolineano, evidenziando che prima di aprire un casinò il gestore deve ricevere una licenza come operatore idoneo e una certificazione della sua conformità alla legge. La seconda casa da gioco a sbarcare sull’arcipelago dovrebbe essere l’Hamilton Princess, giunta “nella terza fase del processo, la fase di due diligence”, secondo quanto riferisce ancora la Bcgc. Il rilancio dell’industria dei casinò è stato uno dei principali assi della piattaforma elettorale del Partito laburista progressista, al governo dal 2020.
La legge dello Stato di Bermuda sulle lotterie potrebbe cambiare presto. Diversi enti di beneficenza ed organizzazioni filantropiche infatti stanno chiedendo al regolatore e di conseguenza al Governo di allentare le restrizioni introdotte dalla normativa in vigore dal 1944. La Bermuda casino gaming commission, dal canto suo, sembra essere intenzionata ad ascoltare tali richieste, affermando che consentire a enti di beneficenza e altre organizzazioni filantropiche di gestire le proprie lotterie porterebbe vantaggi significativi dal punto di vista delle politiche pubbliche e sarebbe di sostegno per l’istruzione, l’atletica e le arti. La decisione, però, è al 100 percento nelle mani del Governo dell’arcipelago, e al momento non c’è nessun in confronto in atto fra regolatore ed Esecutivo su una possibile lotteria nazionale, anche se lo scorso novembre Ernest Peets, ministro della Gioventù, della cultura e dello sport, ha dichiarato che era in corso una valutazione in tal senso, sottolineando che il denaro raccolto potrebbe essere utilizzato per rafforzare la strategia sportiva nazionale. Il progetto, concepito per aiutare i giovani atleti d’élite a emulare lo storico successo d’oro olimpico della triatleta Flora Duffy (a Tokyo 2020) attraverso maggiori investimenti, è stata svelata dal Governo nell’ambito del discorso pronunciato da Rena Lalgie, il governatore di Bermuda, a nome dell’amministrazione del Partito laburista progressista nel 2021.
C’è uno scheletro nell’armadio nella carriera di Jean Major, amministratore delegato della Bermuda casino gaming commission. A svelarlo è lo stesso dirigente, Ceo della Alcohol and gaming commission dell’Ontario, in Canada, dal 2004 al 2020, e, prima ancora, impiegato nella Ontario racing commission, dal 1994 al 2004, molti anni prima di approdare nell’arcipelago situato al centro dell’oceano Atlantico. Ai tempi, racconta, suo malgrado ha attirato l’attenzione dei media globali quando ha cercato di vietare un gioco d’azzardo chiamato “Cow plop drop bingo”, noto anche come “Cow Patty bingo”. Il singolare gioco canadese funzionava più o meno così: un campo veniva diviso in quadrati numerati, con il bestiame radunato, se una mucca defecava in un quadrato, la persona che aveva acquistato un biglietto per esso vinceva il premio in denaro. Major ha cercato in ogni modo di vietarlo - “Quella lotteria era in corso in Ontario da un po’ di tempo e il mio compito era assicurarmi che la legge fosse rispettata e che fossero mantenuti il buon gusto e l’integrità”, ricorda – ma alla fine è stato costretto a cedere alle rimostranze dei suoi connazionali e a fare dietrofront. “All’epoca non sapevo che stavo distruggendo il tessuto sociale dell’Ontario rurale vietando questo evento. Ho conquistato la prima pagina sul Toronto Star e ho avuto interviste internazionali per l’Australia, il Giappone, l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Ovunque”.
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S T. R E G I S HOTEL
ERNEST PEETS
JEAN MAJOR
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A cura di ichele Bragantini
GIOCO &RETAIL
GIOCO &RETAIL
Seguendo il file rouge di questo numero della rivista affrontiamo il tema della sicurezza visto con l’occhio pratico del retailer
GIOCARE SUL SICURO
P
artiamo dalla considerazione che il concetto stesso di sicurezza è un contenitore di significati, ampio e profondo e quindi è diverso per ognuno di noi il valore che gli viene attribuito. Il primo sinonimo di sicurezza che mi viene in mente è protezione: siamo sicuri quando ci sentiamo protetti dal pericolo. Va detto che il contesto che possiamo vivere come una situazione di pericolo, di disagio, non è uguale per tutti, è soggettivo, non sempre anzi raramente oggettivo. Quello che fa “paura” a qualcuno, non rappresenta un pericolo per un altro. Quindi anche il concetto di sicurezza diventa, da un punto di vista marketing, potenzialmente soggettivo.
LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del Gruppo, per la riorganizzazione ed il riposizionamento di una catena di Sale Bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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Ci sono delle componenti sul tema della sicurezza nel retail che però non sono in discussione e diciamo che rappresentano il cosiddetto minimo sindacale. Molti aspetti, non a caso, sono normati, codificati, inseriti in procedure che comunemente vengono definite protocolli: un termine diventato ultimamente – purtroppo - familiare anche ai più. Ciò detto, interpretare correttamente il bisogno di sicurezza dei nostri clienti, individuarlo per target e per situazioni, essere in grado di dare una risposta efficace a questo bisogno, comunicando in maniera corretta, è una delle operazioni di marketing migliori che possiamo pensare di pianificare. Volendo scomodare Maslow e la sua piramide dei bisogni dell’individuo, troviamo il bisogno di sicurezza tra quelli più bassi della piramide, esattamente al secondo livello, quindi quelli più basici, dove con sicurezza intendiamo proprio la necessità di sicurezza fisica, di salute, in sostanza quella legata alla vera e propria sopravvivenza. Va da sé che trasmettere sicurezza al nostro cliente significa stabilire immediatamente un rapporto fiduciario positivo, ponendo le basi per un rapporto anche duraturo e in grado di rendere migliore l’esperienza vissuta presso il nostro locale. Per capire meglio cosa intendiamo, estremizziamo una situazione, quella di un cliente che per la prima volta approccia una sala dedicata, un bingo, un Fec, insomma che per la prima volta entra in un luogo nuovo, ambito, desiderato, ma sconosciuto e quindi potenzialmente pericoloso.
Molte di queste sensazioni, seppur presenti, il nostro cliente non è in grado di razionalizzarle, e questo potrebbe creare degli stati d’ansia, distrarlo dall’obiettivo principale, che è quello di vivere un’esperienza positiva e divertente. Qui entra in gioco la nostra capacità di rassicurarlo, con un’attività prettamente di comunicazione, in grado di guidarlo all’interno di questa nuova esperienza. Seguendo il ragionamento fatto poc’anzi, non sappiamo esattamente quale sia il bisogno di sicurezza del nostro cliente e quindi dovremo cercare di muoverci non trascurando niente e non sottovalutando nessun aspetto. Cominciamo con l’informarlo, considerato il periodo, che il nostro locale è sano, che applichiamo tutte le procedure sanitarie previste, insomma cominciamo col dirgli che da noi è sicuro di stare bene. Poi facciamo capire che da noi il gioco è sicuro, avviene nel rispetto della legge, delle norme, e che può tranquillamente giocare in tutta sicurezza. In tal senso la differenza la fa il personale preparato, che sia in grado di spiegare le dinamiche di utilizzo dei giochi, che conosca gli aspetti normativi, che fornisca informazioni reali e corrette. Due parole vanno dette sulla sicurezza generale dell’ambiente, da non sottovalutare. Va garantito un ambiente non solo sano e pulito, ma controllato, all’interno del quale comportamenti inappropriati vengano immediatamente gestiti dal personale, evitando tensioni tra i clienti. Sembra un’osservazione scontata, in realtà accade molto spesso che l’esperienza positiva di un cliente venga rovinata da un intervento tardivo o assente da parte della gestione del locale, con due rischi oggettivi, il primo che la situazione degeneri e il secondo che l’immagine della nostra attività venga danneggiata, attraverso social e passa parola. Non risparmiamoci dunque nell’investire, soprattutto tempo, nel “parlare”, all’interno del punto vendita, con i nostri clienti, anche perché più comunichiamo con loro, più li conosceremo e più li conosceremo migliori saranno le attività che metteremo in campo per migliorare le nostre performances.
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A cura di Francesca Mancosu
Alessandro Dalmasso La grandezza della piccola pasticceria La svolta è stata aver vinto l’ultima edizione, in terra francese e incontrando direttamente la Francia in gara”. Un successo davvero senza precedenti, quindi, grazie al perfetto “incastro” realizzatosi fra Restuccia e Pica, che erano già stati campioni del mondo di specialità e avevano lavorato insieme anche l’anno precedente (conquistando il terzo posto), e Puca, che “caratterialmente si è rivelato quello giusto”, evidenzia Dalmasso. “Ho cercato di mettere a loro disposizione la mia esperienza, di renderli una ‘squadra’, di lasciarli esprimere, di fargli capire il proprio valore individuale e quello dei loro compagni di strada, senza dare spazio a narcisismi. Una missione compiuta, direi: ora devo organizzare le nuove selezioni e individuare i componenti della prossima nazionale”. Per far conoscere ancora una volta al mondo le immense potenzialità e le diversità della pasticceria italiana, che “negli ultimi 15 anni ha avuto una grande svolta internazionale, ha saputo mettersi a correre e correggere alcune delle sue lacune; noi siamo molto concreti dal punto di vista decorativo ma a volte ci mancano estro e precisione, siamo più approssimativi a livello commerciale, e dovremmo forse dare più rilievo ai nostri prodotti. Ora, ad esempio, tutto il mondo si è messo a fare il panettone; è un bene,
ma va valorizzata la tecnica che noi italiani abbiamo sviluppato per la lievitazione naturale”. In cosa lei segue la tradizione e come, invece, tenta di innovarla? “Spero di aver ereditato il Dna di mio padre, anche lui pasticcere, che, a 82 anni, ancora oggi va tutte le mattine nel laboratorio in cui sono cresciuto io, e dove ora lavora insieme con mia sorella. Da lui ho imparato la serietà e la maniacalità sul lavoro, la precisione”. La passione di Dalmasso è la “grande piccola pasticceria”, vale a dire le mignon, alle quali ha dedicato un libro con 70 ricette, in italiano e in inglese (noi vi proponiamo quella della Chantilly gianduja). “Credo che dobbiamo cercare di essere contemporanei e internazionali – in Giappone ne vanno pazzi – e per questo ho deciso di lavorare su questi prodotti, sulla miniatura”.
PH. CLAUDIO ALLAIS
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Le
ultime tre puntate di questa rubrica hanno raccontato una storia dai contorni di favola: quella della nazionale italiana di pasticceria che nel settembre 2021 ha vinto la Coppa del mondo di specialità, grazie al trio composto da Andrea Restuccia, Massimo Pica e Lorenzo Puca. Ma questa storia non potrebbe essere davvero completa senza “l’allenatore” di questo dream team, il presidente del Club Coupe du monde de la pâtisserie per la sezione Italia, Alessandro Dalmasso, che è anche il titolare dell’omonima pasticceria di Avigliana (To), in Val di Susa, premiata dalla Guida Pasticceri & Pasticcerie del Gambero Rosso 2022 come la migliore del nostro Paese. Cominciamo la nostra chiaccherata dalla Coppa del Mondo. Cosa fa, in concreto, l’allenatore di una nazionale di pasticceri? “Come presidente del Club Italia della Coup du monde sono a capo di tutta la macchina organizzativa, gestisco gli allenamenti in materia pratica già da anni; nel 2009 ho partecipato io stesso come candidato, e sono sempre stato nel Club, con una lunga esperienza come direttore tecnico. Ho seguito la squadra che aveva vinto la Coppa del mondo nel 2015, quando però non era in gara la Francia, considerata la regina per eccellenza di questa competizione.
SPECIALE CAMPIONI DEL MONDO DI PASTICCERIA
La ricetta dello chef CHANTILLY GIANDUJA Ingredienti 470 g latte fresco intero alta qualità 160 g zucchero saccarosio semolato 120 g tuorli 10 g cacao in polvere 45 g amido (mix riso e mais)
55 g cioccolato fondente 70 percento cacao 2 g sale fino 65 g pasta di nocciola Piemonte tonda gentile trilobata Peso totale 0,93 Kg
Preparazione In una pentola versare il latte con il sale e 40 g di zucchero (tolti dai 160 della ricetta). Posizionare la pentola su fornello o induzione. A parte, mescolare lo zucchero semolato con tuorli, amido e cacao amaro setacciato. Quando il latte diventa bollente, versare sulla superficie la preparazione con i tuorli, attendere 2 minuti che il latte inizi a salire e mescolare con un frustino lentamente, aumentando gradatamente la velocità, proseguendo la cottura fino ad ispessimento della crema. A cottura ultimata, versare la pasta nocciola sulla crema calda e, sempre mescolando, distribuire la crema su un vassoio di acciaio pulito e disinfettato. Allargare su tutta la superficie per far raffreddare la crema velocemente, coprire con una pellicola per alimenti ed abbattere in positivo a +4°C.
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
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Il Coni accende la console il gioco inizia adesso A cura di Daniele Duso
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Comitato olimpico nazionale italiano e Comitato promotore esports il 14 gennaio scorso hanno siglato un protocollo d’intesa e una convenzione finalizzati alla cooperazione per supportare le federazioni e le discipline sportive associate a sviluppare al loro interno un settore dedicato agli sport elettronici e simulati. Si tratta di un passo avanti decisivo, da parte del Coni, per la regolamentazione degli sport virtuali, anche se è un passo diverso da quello che ormai ci si aspettava, visto che l’atteso progetto di una Federazione italiana degli sport virtuali pare ora accantonato definitivamente. Ne parliamo con Michele Barbone, presidente del Comitato promotore esports Italia, iniziando proprio con il chiedergli se l’accordo firmato abbia in qualche modo ridimensionato il suo progetto iniziale. “Assolutamente no”, risponde subito Barbone, “non c’è stato alcun ridimensionamento. Il Coni segue semplicemente le direttive del Cio, e il Comitato olimpico internazionale ha stabilito che non debba essere creata nessuna nuova federazione per la gestione degli sport virtuali, ma che ogni federazione sportiva già esistente proceda da sé organizzando la regolamentazione dello sport virtuale che più le corrisponde”. L’idea di una Federazione italiana degli sport virtuali tramonta definitivamente? “Esiste il Comitato, e continueremo ad operare tramite il Comitato. Poco cambia che il nome sia Comitato promotore esports Italia e non Federazione italiana degli sport virtuali, perché di fatto il compito resta quello stabilito: fornire alle Federazioni e alle Dsa le competen-
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ze e gli strumenti tecnici per istituire la versione elettronica delle discipline corrispondenti alla fattispecie tradizionale di riferimento. Per questo l’intesa firmata con il Coni rappresenta esattamente quello che ci aspettavamo”. Per quanto riguarda il Comitato non cambia nulla nemmeno a livello di organigramma? “Esatto, al momento rimane tutto com’è: abbiamo due vicepresidenti, che sono Gianfranco Ravà e Daniele Di Lorenzo, e io rimango presidente almeno sino alla fine del quadriennio, onorando l’impegno preso, salvo poi passare la mano a qualcuno di più giovane”. Quali saranno quindi i vostri prossimi passi? “Stiamo già provvedendo ad allestire un percorso di formazione che realizzeremo nel giro di un paio di mesi coinvolgendo i tecnici delle federazioni. L’idea è quella di renderli in grado di gestire autonomamente un progetto incentrato sullo sport virtuale di loro competenza. Il 19 gennaio abbiamo incontrato i vertici della Scuola dello sport per definire meglio il format di questo percorso formativo. Quindi abbiamo inviato a tutte le Federazioni una comunicazione per chiedere che individuino i tecnici che potranno partecipare al corso di formazione”. Il lavoro del Comitato si realizza solo con le Federazioni, esclusivamente in ambito Coni? “Tutt’altro. L’altro passo sarà attivare con Sport e Salute tutte le possibili attività promozionali per lanciare questo progetto, aiutando tutte le federazioni che ne hanno necessità e che lo vorranno anche sul piano comunicativo. Più che attività promozionali direi attività sociali, portando gli sport virtuali all’in-
Il presidente del Comitato promotore esports, Michele Barbone, saluta con favore a convenzione firmata con il Comitato olimpico e spiega perché non nascerà una federazione italiana dedicata agli sport virtuali terno delle scuole, nei cral e nelle parrocchie”. Un progetto molto ampio quindi, ma in cosa consiste l’attività sociale? “L’obiettivo primario è quello di far conoscere ai ragazzi lo sport reale attraverso lo sport virtuale, ma puntiamo anche a creare occasioni di socializzazione. Gli sport virtuali fanno quindi da tramite per un qualcosa d’altro? “Gli sport virtuali sono una realtà, il nostro obiettivo è quello di regolamentare l’attività virtuale portando all’interno di essa l’esperienza decennale e i valori del Coni. Prevediamo anche una collaborazione con la Federazione medico sportiva e abbiamo già avviato due accordi con altrettante Università per avere un controllo scientifico delle attività, nel rispetto della salute di chi la pratica”. Com’è stata sinora la risposta delle varie Federazioni? “Qualche Federazione è ancora legata strettamente all’attività tradizionale, ma se fino a un anno fa erano ancora in molti a non vedere di buon occhio l’attività virtuale, il Covid e la conseguente difficoltà a vedersi di persona, hanno intensificato le attività virtuali. Così sono già molte le federazioni che mi hanno contattato”. Quando inizieremo a vedere i frutti del vostro lavoro? “Al momento siamo al primo gradino. Abbiamo appena varcato la porta dello stadio, o meglio, abbiamo appena acceso le console. Tra i progetti abbiamo anche una fiera degli sport virtuali, sulla falsariga di Sport base, che ho realizzato per tre anni come promozione per tutti gli sport. Ora ho intenzione di proporre al Coni la stessa fiera, ma ampliata a 360 gradi, e mettendo assieme sport tradizionali e sport virtuali”.
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di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
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che pur immeritatamente lo condannò per motivi politici nonché “la simpatia senza limiti per il criminale” parricida confessata nei Fratelli Karamazov dove, unitamente all’Edipo sofocleo e all’Amleto shakesperiano, si ripropone il tema del parricidio come espressione di un passaggio evolutivo considerato universale, almeno a livello simbolico. Ho ritenuto utile riportare alcuni passaggi chiave del saggio perché mi pare esprimano in sintesi lo schema base dell’interpretazione analitica, ben al di là del citato collegamento – fatto generalmente in maniera quanto mai riduttiva – con la tematica dell’onanismo e della colpa collegata al parricidio. Un’interpretazione che può risultare discutibile per alcune posizioni estreme, proprie della concezione freudiana classica (vedi la conclusione dell’opera citata nella quale si afferma perentoriamente come “Non conosciamo un solo caso di nevrosi grave in cui non abbia avuto la sua parte il soddisfacimento autoerotico in età precoce e nella pubertà, e le relazioni tra gli sforzi di reprimerlo e la paura del padre”) ma che mantiene la sua pregnanza di significato in relazione al complesso edipico, cui si ispira e del quale gli studi più recenti sulla interpretazione della patologia collegata al gioco compulsivo, non hanno sufficientemente tenuto conto. Un apporto sul quale mi propongo di ritornare per approfondire altri aspetti collegati alla stessa prospettiva.
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
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anche i fenomeni istero-epilettici di cui notoriamente Dostoevskij soffriva, sarebbero stati espressione); b) tale forma di nevrosi si accompagnava anche a tratti di “carattere pulsionale” con tratti sadici, eccitabilità, fenomeni di intolleranza per le persone amate tipiche di una personalità a forte tendenza delinquenziale (comprovata dall’interesse letterario al limite del morboso per delinquenti omicidi) connotata da egoismo illimitato (coesistente con altrettanta estrema generosità) e forte tendenze distruttive; c) tali aspetti patologici sarebbero da mettere in relazione a un grave evento traumatico (“qualcosa di tremendo, indimenticabile e straziante”) che lo scrittore ebbe a subire nella giovinezza, e riguardante in particolare la figura paterna, riportato allusivamente da biografi senza precisazioni sulla natura dell’evento stesso; il padre, di temperamento violento ed autoritario, venne in effetti assassinato allorché Dostevskij aveva diciotto anni; d) nell’interpretazione freudiana, lo scrittore si identifica proiettivamente con l’omicida sviluppando un tormentoso senso di colpa come “autopunizione per il desiderio di morte nei confronti del padre odiato”. Prova ne sarebbero la sensazione di euforia-eccitazione provati nella fase dell’aura che precedevano le crisi epilettiche e lo stato di prostrazione-morte che a queste seguivano, l’espiazione supinamente accettata dal Piccolo Padre (lo zar)
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In
occasione del centenario dalla morte del grande scrittore russo, mi è stato chiesto di richiamare il contributo che lo stesso ha dato alla comprensione di questa tematica della quale lui stesso ha sofferto in forma assai grave e sulla quale ha scritto una delle sue opere più geniali. Il saggio su “Fiodor Dostoevskij e il parricidio” pubblicato nel 1927 (tradotto in italiano nel 1978) rappresenta notoriamente il contributo più esplicito dato da Sigmund Freud al tema del gioco d’azzardo. Nello stesso vengono espressi in modo magistrale e pregnante alcuni concetti chiave che rappresenteranno le idee-guida a successive elaborazioni sul tema e che cercherò di riassumere accompagnando la terminologia utilizzata da Freud con espressioni maggiormente comprensibili per i non “addetti al lavori”: a) la coazione al gioco d’azzardo, di cui lo scrittore soffrì in sotto una forma assai grave in particolare nel periodo in cui si trovava in esilio in Germania, viene interpretata come espressione di un grave forma di nevrosi isterica (di cui
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Freud e Dostoevskij Psicoanalisi e letteratura a confronto
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di Giovanni Adamo
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Tar Lazio
Niente Ries per i condannati penali L’ORA DEL GIOCO
zione non costituisca “né una pena accessoria, né una misura di prevenzione, né tanto meno un’inibitoria alla stipula di contratti con la pubblica amministrazione.”. Il Tar Lazio, ancora, ha giudicato infondata anche la presunta lesione, pure lamentata dal ricorrente, del proprio legittimo affidamento. Ciò in quanto la “pacifica sussistenza della condizione ostativa” escluderebbe qualsiasi comportamento atto a ingenerare legittimo affidamento. La sentenza in commento, infine, ha ritenuto infondata anche l’ultima eccezione sollevata dal ricorrente secondo cui l’Agenzia delle dogane e dei monopoli avrebbe dovuto prescindere, una volta venuta a conoscenza dell’esistenza della sentenza penale, dalla sua valutazione in base ad un apprezzamento puramente discrezionale. Il Tar Lazio, al riguardo, ha precisato che trattasi di “obiezione confligge con la natura evidentemente vincolata (e non discrezionale) del provvedimento gravato nel giudizio de quo”. Tanto premesso, dunque, il Tar Lazio ha respinto il ricorso avverso il provvedimento di cancellazione dell’Adm condannando, Giovanni Adamo altresì, parte ricorrente al paFondatore Studio Legale Adamo gamento delle (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore spese di giudidella Materia di Diritto Civile zio a favore di nell’Università di Bologna parte resistente.
L’ORA DEL GIOCO
previsto dall’art. 5, comma 6, lettera a), del Decreto del direttore generale dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato del 9 settembre 2011 (decreto non impugnato da parte ricorrente), quale requisito ostativo al rilascio del provvedimento di iscrizione (o di rinnovo dell’iscrizione) nell’elenco dei soggetti abilitati allo svolgimento di attività di raccolta di gioco mediante apparecchi con vincita in denaro, ex art. 1, comma 533, L. n. 266/2005. 9. In coerenza con quanto precede, pertanto, la comunicazione di avvio del procedimento Prot. n. -omissis- del -omissis- e il successivo provvedimento finale di cancellazione dall’elenco, dispongono chiaramente che è la sentenza di condanna sopra menzionata (e non certo l’omessa segnalazione di tale sentenza) a giustificare il rigetto dell’istanza presentata dall’odierna ricorrente.” Secondo il Tar Lazio, poi, non costituisce valida eccezione neppure quella secondo cui la sentenza di patteggiamento preveda il beneficio della sospensione condizionale della pena, il quale costituirebbe elemento tale da impedire l’applicazione di pene accessorie, di misure di prevenzione e di altre forme di contrarre con la pubblica amministrazione. A tale ultimo riguardo, in particolare, la sentenza in commento ha avuto modo di sottolineare come il provvedimento di cancellazione oggetto di impugna-
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on sentenza del 12 gennaio 2022, il Tar Lazio ha rigettato il ricorso presentato avverso un provvedimento di cancellazione dall’elenco dei soggetti abilitati allo svolgimento di attività di raccolta di gioco, adottato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli nei confronti di un soggetto condannato con sentenza di patteggiamento ex art. 444 e ss. c.p.c. alla pena di sei mesi di reclusione e 200 euro di multa, per il reato di furto continuato ex artt. 81, 624, 625, comma 2, c.p.. Con la sentenza in commento, in primo luogo, il Tar Lazio ha avuto modo di rilevare l’infondatezza del Ricorso presentato avverso il provvedimento dell’Adm, nella parte in cui il ricorrente contestava la decisione dell’Agenzia di cancellare il proprio nome dall’elenco in discorso, per avere, esso, omesso di dichiarare l’esistenza di una sentenza di patteggiamento ex art. 444 c.p.p.. In particolare, sul punto il Tar Lazio ha rilevato come si tratta di un motivo non meritevole di accoglimento, poiché, al contrario di quanto sostenuto dal ricorrente, il provvedimento di cancellazione non si basa su un elemento negativo (vale a dire la mancata informazione circa l’esistenza di una sentenza), ma su un elemento positivo quale, appunto, la sussistenza della sentenza ex art, 444 c.p.p.. Più nello specifico, sul punto, la sentenza in commento ha rilevato che: “Tale elemento positivo è espressamente
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tosto simili tra loro, in questo caso abbiamo a che fare con una macchina che prova a discostarsi leggermente dal solito, introducendo, se non altro, due nuovi giochi a nove e venti rulli che propongono una variazione sul tema. In tutti i casi il “bet” è frammentabile da 25 a 300 e permette un’esperienza di intrattenimento gradevole, grazie soprattutto a un motore di pagamento particolarmente dinamico capace di dispensare le giuste emozioni.
TORNEANDO
Finalmente anche il mondo del gioco affronta il tema della parità di genere. Sia pure a modo suo. Ma è già qualcosa. Sì, perché una volta tanto, una slot, per giunta anche multigioco, viene dedicata esclusivamente alla donna, con ogni titolo al suo interno declinato al femminile. Anche se, al solito, la donna compare per lo più in chiave sexy, contrariamente a quello che vorrebbe la parità: ma è pur sempre una dedica, e un inizio. Intanto, però, il gioco è convincente ed è dunque destinato a restare.
PRESTAZIONI 18,5 DESIGN E GRAFICA 18,5
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Un punto a favore di questa slot solo per aver pensato a un gioco interamente dedicato alla donna. In tutti e sette i titoli presenti, molto colorati e gradevoli nelle loro ambientazioni, si ha a che fare con delle donne, attraverso una simbologia sempre accurata, molto dettagliata e persino raffinata nelle animazioni. Come meritano le donne, ma anche i giocatori.
EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
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Se il tema proposto in questa multigioco è particolarmente invitante – soprattutto per i maschietti – e anche ben proposto, in tutte le varie declinazioni, pure la scelta musicale risulta vincente. Tutte le musiche di fondo dei sette giochi sono infatti piacevoli, come pure i vari effetti sonori e i jingles che caratterizzano le diverse fasi di gioco, che sanno come stuzzicare l’attenzione degli utenti.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 18,5
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Nonostante di slot con sette titoli ne stiamo vedendo di molte, in questi ultimi mesi e anni, anche piut-
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Impossibile giudicare questo prodotto in termini di prestazioni e riscontro sul mercato. Forse anche inutile. Sì perché la slot è arrivata nel momento forse più critico della storia delle Awp in Italia: in una fase di semi-stallo provocata dalla pandemia, dai ripetuti lockdown e dal successivo blocco dei nulla osta che hanno di fatto ingessato i ricambi. Nonostante questo, però, il gioco ha subito suscitato curiosità tra gli operatori ed è già un buon segno.
BUDGET 19
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Essendo disponibile su gran parte dei cabinet più diffusi sul mercato, anche questa slot, come altre, è in grado di proporsi come un prodotto conveniente e, comunque, alla portata di tutti. Noi l’abbiamo testata sul nuovo cabinet “Classic Pro” del suo distributore Tecnoplay, che propone una soluzione ideale, in termini di qualità/prezzo e di affidabilità.
DESIGN E GRAFICA
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IL NOSTRO GIUDIZIO: Il multigioco per tutte le stagioni. Un gioco fresco, leggero, divertente, che non sconvolge per chissà quale caratteristica inimitabile, ma neppure stanca. Una slot che sa fare il suo, riuscendo ad accontentare giocatori e operatori. E scusate se è poco.
EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
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A cura di Vincenzo Giacometti
Data omologazione_ dicembre 2021
NOTE GENERALI
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Specifiche normative_ comma 6a del Tulps
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Distributore_ Tecnoplay
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SISAL L’IPPICA CORRE VERSO IL FUTURO
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È
a sempre più ampio raggio la collaborazione tra Cristaltec, azienda leader nel mercato Awp italiano e Vlt a livello internazionale, e WorldMatch, pioniere e leader nel mercato online. Se già l’anno passato Cristaltec ha affidato al provider la distribuzione dei nuovi giochi a clienti di rilievo del mercato italiano, ora l’accordo si estende oltre alle slot di realizzazione propria, per andare a riguardare anche la distribuzione sul mercato anche di prodotti sviluppati da terzi. Dopo aver realizzato il porting all’online per i più popolari giochi Awp/Vlt firmati Cristaltec, WorldMatch distribuirà Gallina d’Egitto Classic, Ghost Castle Classic, Blackout Classic, Egyptian Mythology, Vampire, Arizona, 7 Diamonds e Genius, per importanti clienti del mercato italiano. “Cristaltec è un partner molto importante per noi. Siamo entusiasti di continuare a lavorare insieme verso nuovi obiettivi. Siamo pronti ad arricchire la nostra offerta di gioco con questi titoli e siamo onorati di poter presentare i nuovi prodotti Cristaltec ai nostri clienti. Con questo accordo miglioreremo ulteriormente sia la varietà che la qualità del nostro portfolio”, commenta Andrea Boratto, Ceo di WorldMatch. “Dopo l’acquisizione del ramo italiano della multinazionale Inspired per il mercato delle Vlt, siamo fortemente impegnati nell’online per portare anche alla clientela di questo settore la nostra filosofia di gioco. La collaborazione con WorldMatch, leader nel mercato di riferimento, costituisce per Cristaltec un passaggio importante per condurre i propri obbiettivi di crescita e consolidamento nell’online”, dichiara Giovanni Agliata, Ceo di Cristaltec Spa.
rotto, galoppo e ippica nazionale entrano a far parte dell’App scommesse di Sisal, con lo sbarco dell’intero palinsesto, quota fissa, totalizzatore e ippica nazionale. Questa una tra le principali novità 2022 (ma siamo appena a inizio anno!) dell’App scommesse del concessionario. I tre prodotti betting (quota fissa, totalizzatore e ippica nazionale) sono riuniti per offrire un palinsesto ricco e variegato: 29 nazioni con oltre 200 corse giornaliere di media tutte visibili via streaming; numerose classi d’esito con la grande novità dell’accoppiata e trio (in ordine e disordine) per la quota fissa. Una scommessa che, finora, era riservata solamente al totalizzatore. Gli ippodromi più prestigiosi, le corse più emozionanti dalle nazioni che hanno una tradizione storica nel mondo ippico saranno protagoniste nell’App Scommesse di Sisal: dall’Italia alla Gran Bretagna, dall’Irlanda alla Francia passando per Svezia e Danimarca fino ad attraversare l’oceano con Stati Uniti, Australia e Sud Africa. Per offrire un’esperienza ancora più ricca e coinvolgente nell’universo ippico non mancheranno statistiche aggiornate, prestazioni del mercato e informazioni di supporto costante ai clienti.
LEOVEGAS.NEWS FEBBRAIO DI PASSIONE IN NEROAZZURRO
S
iglata nel maggio dello scorso anno, promette sempre sorprese e novità la partnership tra LeoVegas.News e l’Atalanta Bergamasca Calcio. Il digital content partner della Dea segna infatti altri colpi in rete a favore dei propri lettori e tifosi. Se a gennaio c’è stata la possibilità, per ogni tifoso della squadra bergamasca, di votare il proprio gol preferito tra quelli delle stelle nerazzurre e ricevere un gadget altrettanto nerazzurro, sono sempre tanti i contenuti, gli articoli, gli approfondimenti e le interviste esclusive ai protagonisti del calcio italiano, tutti da scoprire sul sito. Per esempio, l’intervista a Matteo Pessina, centrocampista dell’Atalanta, che si sta preparando, assieme all’intera squadra, per l’esordio stagionale in Uefa Europa League, in programma al Gewiss Stadium di Bergamo il 17 febbraio contro i greci dell’Olympiacos. “Adesso ci sono gare importanti. Affronteremo questo primo turno. Vogliamo fare a meglio, così come stiamo facendo in Campionato e in Coppa Italia”, racconta, ammettendo: “Arrivati a questo punto avversari semplici non ce ne sono. Vogliamo confrontarci coi migliori e queste competizioni ti permettono di farlo. Noi sicuramente non siamo indietro rispetto a loro, ma staremo a vedere”. La Dea è pronta ad affrontare i prossimi impegni: “dobbiamo dimostrare di essere dei giocatori da Champions League che per un soffio non sono riusciti ad andare avanti. In campo è tutta un’altra cosa, non puoi credere di essere chissà chi ma devi dimostrare di essere quello che sei”.
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sicuro effetto l’anello di Jack&Co da donna della collezione Dream. Un quadrifoglio con zirconi bianchi rende questo anello luminoso e giovanile, facile da indossare e abbinare. Realizzato in argento rodiato, ha una misura regolabile che lo rende anche comodo. Un gioiello che può essere utilizzato in occasioni diverse, ma è pure un ottimo portafortuna.
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hi ha la passione per i cavalli, non può farsi sfuggire i gioielli realizzati da Spyrali Arte. Un piccolo atelier situato nella provincia di Como che progetta e realizza bijoux giovani, dedicati principalmente al mondo dell’equitazione. Elegante il braccialetto triplo leggero e resistente, composto da componenti in zama galvanica nikel-free completamente anallergico e filo poliestere. La chiusura con moschettone e catenella in acciaio permette una estensione della misura di circa 1,5 centimetri. Diversi i colori disponibili: arancio, azzurro, blu, blu avio, bordeaux, cammello, cognac, fucsia, giada, giallo, grigio perla, grigio scuro, lilla, marrone, nero, rosso, tortora, turchese e verde. La ricerca dei materiali, lo studio dei colori, la progettazione dei pezzi e l’attenzione per le nuove tendenze fanno di queste designers una realtà emergente nel mondo del fashion. Il laboratorio fa sua la filosofia del “Km0” ovvero la collaborazione esclusiva con le imprese e gli artigiani che lavorano sul territorio. I materiali necessari per completare i bijoux vengono acquistati esclusivamente in Italia, da aziende italiane. LEAVVENTURE DAROONEY
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ac-Man continua a rivelarsi un brand che piace a livello pressoché universale. L’ultima licenza relativa al “re” dei videgoame è stata appena rilasciata a un produttore giapponese di elettrodomestici da cucina che ha concluso un accordo per abbellire i caratteri dei suoi prodotti. Si tratta di Zojirushi che ha ottenuto in licenza il brand Pac-Man da Bandai Namco Entertainment America per proporre il personaggio dei videogiochi Arcade sulle sue borracce in acciaio inossidabile, proposte in edizione limitata, sottovuoto, dal prossimo mese. I contenitori per bevande presenteranno due diversi modelli con il personaggio dei videogiochi e i prodotti saranno venduti solo dall’altra parte dell’oceano. Zojirushi ha già collaborato con successo con altri brand di massa, come per esempio quello di Hello Kitty, un’altra icona pop. I prodotti dedicati a Pac-Man saranno delle tazze compatte in acciaio inossidabile da 16 once con coperchi apribili e saranno disponibili per l’acquisto solo in Nord e Sud America.
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fortuna può avere mille volti, anche quelli di un gioiello. Sfiziosi i pendenti in argento e smalto di Cafiero Gioielli. Si tratta di ciondoli alla moda, con una rivisitazione del classico cornetto rosso in colori di tendenza che vanno dal rosa al verde, dal giallo all’azzurro. Disponibili in tutte queste diverse nuances, con base argento e argento dorato, possono essere parte di una collana o di un bracciale o diventare anche un divertente portachiavi. Un regalo che avrà di sicuro successo, soprattutto tra chi è in cerca di fortuna, ma non rinuncia alla moda.
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by Michael Haile
he Covid-19 pandemic has had an unprecedented impact on life throughout the world. Governments were under extraordinary time pressure to swiftly develop policy responses to the pandemic. In 2020 and 2021 Covid affected almost all countries and had governments operating in an environment of extreme uncertainty, and faced with difficult dilemmas due to the health, economic and social challenges the pandemic presented. Halfway through 2020 more than half of the world’s population was living through unprecedented restrictive measures that were decreed by governments to halt the spread of the virus. In normal times, regulators and policy makers design regulatory models to meet general principles of regulation which can be synopsised as proportionate, fair, consistent, targeted, transparent, preventative and sustainable. In the long run, the main principle that overrides all is harm prevention. In short, the regulatory system should be designed to reduce harm and in no way should cause more harm than it prevents. Governments issued many types of legislations to stop the spread of Covid, and these laws can be defined as “lockdown regulations”. The term “lockdowns” refers specifically to restrictions relating to movement and gatherings of people and further limitations imposed on businesses. Other coronavirus related laws include imposing constraints on international travel and wearing of face coverings. Some of the legislations enacted in Europe and North America contain among the most dramatic intrusions into civil liberties and business practices in the modern era. The overriding objective of these laws was to limit social contact. Basically, governments locked people in their houses and closed all non-essential businesses. Consequently, the pandemic accelerated the digital transformation of every part of people’s lives, from ordering groceries to attending meetings, from making payments to calling a cab, from shopping to seeing a doctor, everyone’s life became increasingly digital, and the gambling industry has not been spared this digital transformation. In many countries in person venues were closed, and where they were open, were under strict social PROMOSPACE
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distancing measures. The gambling sector experienced the overnight closure of inperson venues almost globally. Lockdowns left players often isolated in their homes. Online became the preferred, and in many jurisdictions, the only form of gambling available, bringing to the forefront the role of regulators in safeguarding online gaming or where relevant, strictly enforcing existing regulations.
REGULATORS’ UNCERTAINTY The spread of the virus has impacted gambling markets in a multitude of ways and national government responses to the pandemic have differed greatly as have reactions by gambling regulators. The initial reaction of regulators was that people, Once locked inside their home, their gambling frequency and spend would critically increase, a concept that was construed without much evidence or precedence. In June 2020 the International Association of Gaming Regulators (Iagr), representatives from gaming regulatory organizations throughout the world, conducted a survey so to analyse the global impact of the pandemic on the gambling sector. In total, Iagr members from 47 jurisdictions were consulted (Europe 38%; Africa 21%; North America 17%; Asia / Oceania 15%; Central America-Caribbean 9%; South America 7%). Global land-based gambling (47 countries) - During Covid-19, did your jurisdiction experience a substantial change in Ggy for landbased gambling? 120% 97%
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Source: Iagr June 2020
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9% Lottery
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Betting Yes-decrease
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Source: Iagr June 2020
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There were several international studies conducted on gambling behaviour during lockdowns and most of these studies revealed similar patterns of behaviour. Most international studies conducted on the impact of the initial Covid lockdown on gambling behaviour showed an overall reduction in gambling in both the general population and some gambling samples. These studies showed a similar pattern, with gambling being reduced overall or more participants reducing their gambling during the restrictions than the number who increased their gambling. The European Gaming and Betting Association (Egba), a Brussels-based trade association representing the leading online gaming and betting operators, anticipated activity and revenue in the licensed online market would decline substantially in the absence of major sport events. Sports betting is a huge part of the market and accounts for more almost 45% their members total online revenues. In the initial phase of the pandemic lockdowns, Egba predicted that the absence of sports betting would leave a considerable hole in the market, and increases in other forms of games, such as poker, casinos and e-sports would not compensate for the suspension of sports betting, however regulators in many countries disagreed. The one research that found an increase on online gambling was conducted in the Uk. The study found that 30% were gambling more, while 32% were gambling about the same and 37% were gambling less compared to before lockdown. Of the respondents whose online betting activity had increased since the start of the pandemic, 34% were concerned that they were spending too much money that they could not afford and a further 30% had concerns that they were developing a gambling addiction. However, in the main, market and regulators’ data confirmed Egba’s forecasts. Data showed there has been a significant decline in online gambling during lockdowns. According to the respective national regulators there has been a 38% decline in
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30%
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Global online gambling (47 countries) - During Covid-19, did your jurisdiction experience a substantial change in Ggy for online gambling?
traffic to licensed gambling websites in Belgium, a 60% drop in Denmark, and a 6% decrease in Sweden. The Gambling Commission (Gc) in the Uk also found that 67% of citizens have not gambled during the coronavirus and, of those that had, three quarters had not spent more time or money on online gambling. A Swedish study reported a significant decrease in online betting after 11 March 2020 (by 74.8%). However, there was a smaller but significant increase in online casino gambling (8.6%) during the same period. A second Swedish study of online sports bettors from Sweden, Germany, Finland, and Norway found that after 7 March 2020 the percentage of sports bettors using casino games decreased after 10 March as all gambling rapidly declined. In Denmark lockdown started from 11 March 2020, where all land-based casinos and gambling arcades were closed, and sporting activities put on hold. Data from the Danish Gambling Authority from 9 March to 3 May revealed a decrease of 60% in deposits at operators with a Danish licence compared to the same period in the previous year. Portuguese players went the other way. In Portugal, according to the Game Regulation and Inspection Service, in the first trimester of 2020, online Ggy increased by 47.5% compared to the same period of 2019, with an increase of 26% of active players. Outside Europe a study conducted in Canada showed that nearly one-third of gamblers reported ceasing gambling altogether during the lockdown. For the continuing gamblers, data indicated significant decreases in gambling frequency, time spent in gambling sessions, money spent, and the number of game types played. The study indicated that 17% of the gambling sample migrated from terrestrial to online gambling during the lockdown (males and younger adults were more likely to have gambled online during lockdown). A general population survey in Canada found that the number of online gamblers who reduced or increased their online gambling during lockdown was similar. It found 26% were gambling more than usual or much more than usual and 27% were gambling less than usual or much less than usual. However, online gamblers were a small proportion of participants as most reported no online gambling before or during Covid-19 restrictions. A study conducted in Australia revealed online gambling participation increased from 62% to 78%, quite a substantial rise. DANON PERDERE
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Iagr reports that during the pandemic land-based gambling suffered a dramatic fall. Iagr members reported a decrease of Ggy from casinos, slots-not in casinos, bingo and betting. This fall was a consequence from business closures. The global impact on the lottery sector was less, with only just over half of respondents reporting a substantial drop in Ggy. This was probably due to lottery products being typically purchased from food shops and other retail stores, which remained open in most jurisdictions.
SHOOTING IN THE DARK
THE REGULATORY RUSH As governments enacted intrusive legislation to stop the spread of the virus, these regulatory responses were inexorably extended to the gambling sector. For land-based gambling operators rules were simple as they were drastic. The policy response, particularly in Europe and in North America, was in the main to close them down, either for a short period of time or for months on end. In Europe gambling premises, as other non-essential retail businesses, were closed for a relatively long periods of time (Italy, Greece, Austria, and Central European countries suffered retail closures but their online operations continued to run unhindered), while in the US the closure periods were limited (On March 17, 2020, Governor Sisolak of Nevada ordered all non-essential businesses closed for 30 days, which was then extended until June 1st). The Chinese authorities closed all casinos in Macau for 15 days from August 15th. However, Australia experienced
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one of the strictest and longest lockdown measures of all advanced economies. Some Australian states prolonged their lockdown until the end of 2021. In Canada most casinos were closed from March to June 2020. According to Iagr the most common global policy responses to protect players were: • Providing extra funding to problem gambling research, education or treatment. • Banning or restricting marketing and advertising • Banning or restricting gambling products • Deferring some revenue sharing agreements • Conducting (additional) public awareness campaigns • Mandated temporary restrictions on loss limits in online gambling • Introducing additional player protection measures (e.g., additional affordability checks, preventing reverse withdrawals and restricting bonus offers) Extending promotional lottery permits beyond expiry date • Requiring social distancing measures to be implemented in gambling premises Regulators’ harm reduction efforts were principally focused towards online gambling. The Uk was one of the countries that developed a rigorous online regulatory action that was Covid focused. The GC issued a Strengthened Guidance rules for online operators. These complex set of regulations, as they are mandatory rules even though they are called guidance, set out a series of actions that not only mandated operators on ways to identify and interact with customers who may be risk of harm but also to understand, measure and report the effectiveness of their approach. The GC’s guidance on harm prevention also expected operators to review thresholds and triggers used to track vulnerability to ensure that they reflect changed financial circumstances that many consumers will be experiencing. An emphasis was placed on those thresholds such as increased play time (so to capture play in excess of 1 hour as this was deemed a proxy for potential harm) or increased spend. Additionally, monitor players’ spend and behaviour that changed during lockdowns. Ulterior checks on play and spend patterns were also put in place specific to new customers. The most controversial part of the set of guidance is the request for operators to conduct affordability assessments, meaning that operators must check if players can afford the amounts that they are losing, and then for operators to consider limiting or blocking further play until the checks have been concluded. These regulations are unprecedented, and for many players rather invasive. Furthermore, the outstanding aspect of these regulations is that in practice, operators are required to behave in a quasiregulator role. The remaining emergency guidance regulations include halting offers or promotions to customers displaying indicators of harm. The interesting aspect of these regulations is that even if these guidance rules were issued during the pandemic emergency, the GC has maintained these regulations in place. A classic example of emergency regulations morphing
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GIOCONEWS #02 FEBRUARY FEBBRAIO 2022 2022
into ordinary regulations. An interesting aspect in the Uk is how operators undertook voluntary regulatory action. The Uk Betting and Gaming Council members voluntarily agreed to remove all TV and radio gambling advertising for a period of 6 weeks in response to Covid lockdown. This voluntary arrangement follows the Uk Advertising Standards Authority and Committee of Advertising Practice warning the online gambling industry in March 2020 that its conduct, including the nature and frequency of its advertising, is under scrutiny during lockdown. This voluntary course of action was also followed by the Licensed Dutch Gaming Providers (Vnlok) in the Netherlands. Vnlok agreed to a voluntary advertising code for online gambling (Rok). Rok’s aim is to protect vulnerable groups by extending measures already in place for TV and radio advertising to online advertising. Rok will also prohibit 18 to 24-year-olds from making use of bonuses and ban TV and radio stations from advertising these bonuses. Bonuses will also be capped at €250. Rok was announced in October 2020 will apply until 1st March 2023. Sweden’s policy responses were principally aimed to protect players from unaffordable losses. Sweden’s regulatory body introduced stricter rules regarding deposit and loss limits and login time. Deposits in player accounts were limited to a maximum amount of Sek 4,000 per week (€480 Euro). When gambling on state slot machines in places other than a casino, a corresponding loss limit was implemented. Furthermore, licensees who provide commercial online gambling or gambling on state slot machines in locations other than a casino (Sweden did not enact retail lockdowns), were only allowed to offer a bonus of up to Sek 100 (€10 Euro). In addition, players were required to curb their gambling by setting time limits when playing at online casinos or on slot machines. These emergency regulations were enforced from July to 14th November 2020. These temporary restrictions were however not without consequences. The Swedish online operators trade association, Branschföreningen för Onlinespel (Bos), which was critical of the measures, declared that the temporary deposit caps had drastically set back the government’s regulated market channelisation rate (the traffic towards licenced websites) below its desired 90%. During the pandemic the Finnish parliament approved the country’s Lottery Act setting out tighter controls for offshore operators and additional safeguards for the state-owned operator’s (Veikkaus) monopoly. Reforms in the act include the introduction of payment blocking for any operators other than Veikkaus. In addition, mandatory identification – already introduced to Veikkaus’ slots – will also extend to all forms of gambling. This is expected to be implemented no later than 2024. Marketing regulations would also change with the revised legislation. The advertising of gambling games deemed particularly harmful, such as slot machines, will be banned. The result of these regulations enhanced Veikkaus’ monopoly. Belgium, like other jurisdictions, also introduced mandatory loss limits. The regulator introduced specific check sheets based on current regulations in order to ensure that the online controls of licensed websites run efficiently. Once the regulator started making the checks, it found infringements in more than 60% of cases. The infringements mainly concerned violations
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Gioco News has conducted in the November and December editions analysis on the financial impact of the Covid pandemic on consumers’ disposable income. In the analysis it was noted that 2022 will see a decrease of disposable income of consumers and households. Furthermore, the gambling sector will most likely lose a portion of its player base due to change of habits following social distancing rules and lock downs. If there will be any further restrictions due to future Covid variants the situation will only worsen, and further restrictive regulatory actions will also be likely. The future implications of the pandemic will result in three
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challenges for the sector; 1) interventionist regulatory practices; 2) increased tax pressures; 3) expansion of parallel markets. Interventionist regulatory measures that were enacted during the pandemic have set a precedence, and in some cases, those enacted as emergency measures will became a permanent feature of the regulatory landscape. The Uk and Sweden provide an excellent example. The Swedish government, following the temporary restrictions, decided to review regulations and launched the “Gambling Market Enquiry”. The enquiry proposes, among other propositions, to impose moderation controls, restrictions on gambling advertising and introduce a licensing regime for software and game developers. Additionally, the regulator, Spelinspektionen, is to permanently secure powers granted by the Sweden Consumer Agency and the Swedish Tax Agency to prosecute unlicensed activities. The regulator will publish a partial report by March 2022 and a full report by the end of October 2023. In the Uk, where the GC and government are conducting a wide-ranging review of the 2005 Gambling Act, an array of regulations are in the pipeline. Apart of the strengthened guidelines already in place, other regulations that include banning sports sponsorship, limiting online casino stakes, tough affordability checks, testing regime for new products, new powers to the GC to tackle the parallel markets, legal redress for wronged punters, and a mandatory levy to fund addiction treatment will most probably became law by the end of 2022. Following the public expenditures by various governments to protect citizens and businesses from economic fallout of lockdowns and loss of tax receipts, governments may seek to increase gambling taxation in the coming months and years. Tax increases will probably be targeted towards online operations as the pandemic has hastened a lasting structural transformation of the sector in most jurisdictions, by substantially reducing and changing land-based operations, alongside an exponential growth of online gambling. Many shrewd operators are preparing for this transformation through mergers and acquisitions. However, stricter regulations and heavier tax burdens will create a space for the unlicenced market if the licenced operators are made less agile and less competitive vis a vis their unlicenced competitors. The Swedish and Uk markets have already experienced an increase of customer traffic towards the unregulated market when Covid regulations were implemented. This could be very problematic, and if policy makers are not careful, they risk undoing years’ worth of policy successes in limiting the size of the illegal gambling market. The long-term challenge for policy makers is to find the right equilibrium between safe play, operators’ competitiveness and tax receipts. The challenge for operators is to make their business models resilient for future Covid variants and ongoing structural transformation of the market. DANON PERDERE
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of the rules concerning bonuses, as they were totally banned during the pandemic. Other infringements concerned violations regarding playing limits and advertising of non-licenced websites. The Spanish government imposed temporary restrictions on gambling advertising from 1 to 5am from March to June 2020. These restrictions meant that bonuses, discounts, free bets and bet multiplier offers were banned, along with advertising by email and social media. However, the country’s state-run lottery companies, Once and Selae, were exempted from these measures. According to the Spanish Association of Advertisers (Aea), state run lotteries account for at least 34% of the country’s gambling advertising spend, making them by far the country’s biggest gambling advertisers. Once on its own is eleventh in the list of all companies who spent the most on advertising in 2019. Being exempt from marketing ban provides state run operators a huge competitive advantage. Spain was not the only country that used pandemic emergency legislations to protect state run gambling operators, potentially distorting the competitive landscape of the market. Protecting operations of lottery operators was not unusual, as regulators were generally careful not to hinder their revenues. According to Iagr, lottery Ggy did not substantially change in half of jurisdictions (47% of respondents) but did substantially increase in 4 in 10 jurisdictions (42% of respondents). Regulators were not only concerned about player protections but passed regulations also to protect operators, particularly those who relied on their land-based operations, from lock down closures. Iagr reported that the top ten regulatory actions undertaken by policy makers to protect operators were: • Delaying or cancelling audits or inspections of gambling premises (64% of respondents) • Postponed annual certifications (64% of respondents) • Conducting audits or inspections of gambling premises remotely (26% of respondents) • Allowing ‘payment holidays’ for some gambling operator fees (21% of respondents) • Reducing or cancelling some gambling taxes (13% of respondents) • Reducing or cancelling some gambling operator fees (11% of respondents) • Permitting new or modified gambling products (9% of respondents) • Requiring some real events to be implemented behind closed doors (6% of respondents)
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THE AUTHOR
Michael Haile Economist, economic and regulatory consultant, he was market policy specialist of the Gambling Commission (UK), senior economist & analyst of Gbgc (Isle of Man) and researcher at Censis and the International Center for Social Studies (Rome).
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Ice London 2022 London ice waits for spring 22 There can be no possible pandemic for Ice London which, after having avoided the virus in 2020 and having had to give up the 2021 edition, saves the new fair with the postponement in April. For a show (perhaps) without snow, but still great. by Alessio Crisantemi
It
should have been the month of Ice London, the “mother” of all gaming fairs, but it won’t be. This time the Clarion Gaming event didn’t come through unscathed from the (prolonged) pandemic, as it did, almost miraculously two years ago, when the 2020 edition closed its doors a moment before seeing the closure of shops all over the world, due to the lockdowns. Except, of course, having to give up on the next edition, in 2021, as happened to most of the global trade fairs, in all sectors. This time, however, the fair will take place and it is ready to present itself to the public even richer than ever: it will only be necessary to wait a couple of months more, until the new dates of 12-14 April, recently announced by the organizers. Indeed, to tell the truth, the works will already start the day before, that is April, the 11th, when – according to tradition the cycle of conferences called Ice Vox, will anticipate the fair, including the World Regulatory Briefing and the International Casino Conference. The fair will always be hosted by the ExCeL Exhibition Center where, in the last two days, namely 13 and 14, the iGb Affiliate London will take place too. In short, everything remains as it was before and as it should have been in February, but the entire work program is only “moved” forward by a couple of months. The reasons are well known and also simple to understand, as Stuart Hunter, Clarion Gaming’s Chief Executive Officer explains: “After a long discussion with our customers at a global level and taking into account the general concern of the market over the uncertainty caused by the Omicron variant, and with the primary target of providing a safe and protected environment for visitors, exhibitors and staff of the venue, we wanted to secure new dates for our London events, focusing on April”, the manager explains. Thus managing to assure what for many buyers and brands has already become “the most influential week in the gaming world”, as it is the only one that can bring together over 700 exhibitors.
Indeed, even after the announcement, the general situation of the pandemic seems to have definitely improved on a general level. And in particular in the United Kingdom, where the event will take place, given that Pemier Boris Johnson has removed some of the main restrictions that could contribute to make access or stay on the country more difficult, or that in any case were going to discourage visits by a large part of the public. No more masks indoors, abolished the “vaccination passport”, stop even working from home. Given that, in mid-January, the date of entry into force of the new measures, the infections had already dropped by 37 percent with the experts who were already talking about the overcoming of the peak. While hospitalizations were already at less than 2 thousand a day, for a figure that falls within the best expectations of Covid patterns based on a very limited number of restrictions, as was the case with Omicron in the Uk. For Clarion, therefore, it seems that there will be no problems and its Ceo celebrates the result with the praise of all those who contributed to it: “I would like to pay tribute to the senior management of ExCeL - he says - who tirelessly worked with us during the Christmas holidays to host this kind of events and help us providing the best possible solution to our stakeholders”. He explained that a major concern in the search for a new date had been to avoid a conflict with the Indian Gaming Tradeshow & Convention, set for April, 19-22, in Anaheim, California, working closely with colleagues from the National Indian Gaming Association, who in turn were extremely sensitive to the circumstances caused by the Omicron variant. “Once again, I would like to make public my thanks for their understanding and support,” Hunter explains, saying that “we will continue to work on all remaining challenges with all our customers and stakeholders and support them with their preparations and planning for what is the world’s largest and most influential gathering of the gaming industry”. In short, the show must go on. And it will.
OPERATION RELAUNCH If it is true that in times of crisis and uncertainty the right time for new investments always comes, Clarion Gaming seems to want to be proof of this, announcing its investment of 250 thousand pounds to bring buyers from all over the world
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to meet the companies that will exhibit at Ice London, in the ExCeL location. This is a completely new initiative, a program called “Hosted Meetings” and edited by Newbridge Events, a company with a long experience of cooperation with main
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The iGb Affiliate London event (13-14 April) is located in the same venue, connecting affiliates to a 360 degree igaming experience through networking and lead generation opportunities, content and learning. To register, please visit: https://london.iGbaffiliate.com
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(12-14 April 2022, ExCeL London) is the largest B2b event in the cash-winning gaming sector and embraces every aspect of the ecosystem of the sector, from game creators to distributors, from operators to retailers, until trade associations, strategic bodies and regulators. To register, please visit: www.icelondon.uk.com POKER STRATEGY
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be able to engage with them again as soon as possible, but this has to be at the right time, in the right place and in the right conditions. This is why we look forward to this positive cooperation, we regret having to take the decision we are now announcing but, under the current circumstances, we are sure that we have chosen the right path as an example and for the benefit of the entire international gaming sector”. Certainly not a trivial news for Clarion even if, it must be said, the exhibition floor was already sold out at the end of 2021, with a very long list of companies asking to participate but who had not been able to find a free place. And even if Merkur will probably not be the only one to renounce in the next few days, it is difficult to think of a fair like Ice even with only one free space. DANON PERDERE
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show organizers and brands, including the Uk Government’s Department of International Trade, in order to maximize the return on exhibitors’ investment. Clarion’s Ceo, Hunter, explains the decision to introduce this program and its objectives: “The program is a key factor of the Ice Card that we published in summer 2021, and which was created to maximize ROI (Return of investments) that exhibitors receive from being part of Ice London. Exhibitors provide information on the type of buyers they want to see at the show and the Newbridge team then identifies the profiles of potential customers and facilitates relevant connections, before establishing a customized programme for the buyers of the fair and take care of the organization of one-to-one meetings”. For this reason, Clarion has created a VIP lounge in Ice London and plans to host more than 70 international buyers, in what David Woodbridge, managing director by Newbridge Events, defines it as “the world’s most important showcase for the gaming industry”. Therefore, despite the difficulties of the moment the spring edition of the London fair is still accompanied by an atmosphere full of enthusiasm. Even if not everything turns out as it should and, as it was unavoidable, the new dates surely can’t be good for everyone. For example, the refusal of one of the largest exhibitors of Ice London, that is to say the German Merkur Gaming Group, part of the Gauselmann Group, has been in the news in the last days, which announced its withdrawal, just because of the dates considered uncomfortable. While citing, among the various reasons, also an economic issue, explaining that “the substantial investment of the group for Ice would not have been able to show a positive return”. But without debating (too much). “We consider Clarion Events and Ice as the main factors of Merkur’s success in recent years - the group explained in a statement - we hope to
ICE LONDON 2022 LONDON ICE WAITS FOR SPRING
For more information on the Ice Vox Conference (April 11-13), including the World Regulatory Briefing and the International Casino Conference, please visit: https://www.icelondon.uk.com/ice-vox
A new ambassador for Ice London The former head of the Danish gambling authority, Birgitte Sand, has been confirmed as Ice London Ambassador for the April event Birgitte Sand, senior gambling regulation consultant, with a long history at the head of the Danish Gambling Authority, has become the latest important figure to accept the invitation to become an ambassador for Ice London, the event scheduled for April, 12-14, at ExCeL London. A choice motivated by the fact that she has been recognized as the “European Regulatory Authority of the Year”, with an industry knowledge that extends to multiple vertical sectors, including betting, online casinos, land-based casinos, lotteries and gaming machines. “The Ice London Ambassadors act as honorary advisors to the senior management team responsible for the show’s construction and provide guidance and insight based on their experience in the sector”, Clarion Gaming Ceo explains, adding: “Her contribution, I am sure, will be valuable as we work to ensure that Ice London continues to meet the business needs of all sectors of the international industry”. Sand, a strong supporter of establishing constructive dialogue between regulators and the gambling industry, has attended the London fair every year, since she became an authority in regulation in 2008 and believes the annual show plays an im-
portant educational role. “I was advised to see the fair for the first time – Sand remembers - and the advice soon proved correct, as Ice represented an excellent way to get a deeper insight into the different categories of games, the diversity of operators and the access to different conferences in the same place. Over the years, my focus has changed, spending a lot of time getting information based on the fair and listening to panel discussions, to also joining them as a speaker or moderator and making sure I leave enough time to meet new and old contacts. The networking opportunities at Ice London are exceptional, based on the fact that many visitors attend for more than one day” Underlining the importance of in-person events, Sand explains that “honestly, I haven’t talked to anyone who doesn’t miss meeting people in attendance after so many months of Zoom and Teams. The gaming industry is focused on people and I look forward to meet old contacts and make new ones during Ice. It’s extremely important for all of us to create relationships based on the level of trust you can only feel by meeting people face to face.” BIRGITTE SAND
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When it comes to family entertainment centres, no-one is more important than the youngest members
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by Steven Carson
KIDS IN CHARGE!
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ounger children are very discerning customers. Anyone who has ever tried to give vegetables to a toddler will know that they have firm views of what they like and what will not be tolerated. These pint-sized dictators rule the roost and anything that keeps them happy and entertained will be welcomed by the whole family. Tiziano Tredese from Elmac has plenty of experience in dealing with his younger customers and explained: “Children are definitely the most demanding, when it comes to choosing the game they want to play. At threeyears-old, they tend to choose only interactive kiddie rides with a monitor and possibly tickets. When they are a little bit older, they are more competitive and they like sports games.” Elmac has a perfect game for this age group, called Blowing In the Wind – which is a water shooting g a m e w i t h
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lots of fast and furious fun action. Tredese also points out that it is wise not to forget the older generation playing with their child. “Children are growing very quickly and will move from one game to the other,” he said. “It’s important that the games should be interesting enough also for the parents who want to have some healthy competition with their children.” In fact, there are relatively few activities that can be enjoyed by all members of the family – including smaller children – who are not only dictatorial, but also have a short attention span. Given that we all know who is boss in the family, it seems strange that some arcades don’t always cater brilliantly for younger kids. Cosmic Leisure Limited’s Martin Austin said: “When looking around an arcade, it struck me that machines that were designed specifically with small tots in mind were sporadically placed around the arcade floor and not in one dedicated area.” “We decided to address this problem. Our remit on starting out as a new company was to focus strongly on providing good quality small footprint carnival redemption-style games that small kids love to play. Working closely with our exclusive partners, we have developed six bespoke children’s games that all have a similar footprint and bank alongside each other creating their own play area within an arcade. We also provide a heavy footprint nylon carpet in front of it, to promote the concept.”
The look and feel of the game is essential when it comes to attracting the attention of a small customer but sometimes this can be overlooked, as UDC’s Matt Bland explained. “A common mistake is not to take the height of younger players into consideration, whether that’s the positioning of a display or important information. If adults and young children are playing together, then often a seat or a step is recommended, obviously not in every case, this wouldn’t work for an air hockey table for instance. “Games aimed at children are usually brightly coloured to attract the eye, but when all games are bright primary colours then it takes more to stand out. The current trend is for lots of Rgn colour Led strips.” A current favourite from Udc is the Duckling Fight two-player water game, which is a hit with little ones and parents as it includes seating to allow adults to play along with the youngsters, and take the weight off their feet at the same time. “Shooting/ aiming games are super popular due to easy hand-eye coordination and the immediate feedback of pointing at a target and scoring points or tickets. Whether it’s eating bugs in Bug Cruncher, or putting out fires in Real Heroes Fire Rescue everyone can figure out the game play in seconds,” Bland added. Of course, one sure-fire way of attracting a young child’s attention is the use of a favourite licence. However, this can be risky as children are fickle consumers. “Some brands will date very quickly leading to income tapering off more quickly than expected. Non-licensed machines can last longer than the officially licensed games. Others are evergreen and come back again and again,” Bland explained. “Not long
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sion. Called Castle Attack, the game requires kids to throw the balls into the baskets to stop monsters from climbing the walls of the castle. Harry Levy Amusements is one company that has hit the jackpot when it comes to a licensed product. Its Angry Birds Whacker Game has been helping FECs make the most of a bumper season, with operators heaping praise on the machine for its cashbox-filling features. Described as “the best money taker this season” and “the best income hammer game onsite,” the colourfully decorated cabinet has made a fine addition to the arcade floor in Clevedon Amusements in Clevedon and in Marcus Kravis’ The Arkade in Minehead in the UK. “It’s a well lit, well-built machine that brings new life to the angry birds franchise,” said Ben Fox, who works at The Arkade, adding: “It’s fast become the best income hammer game on site.” Tyler-Paige Harvey from Clevedon Amusements went one further, calling the Angry Birds whacker “the best money maker this season”, and adding that the theme, which has proven itself to be strong in the past, is still “a winner”. Another strong licence is doing the business for Sega International in the children’s category. “In our portfolio, we have an extensive
range of games ideal for kids, from sports games to kiddie rides,” said Sega’s Justin Burke. “Currently our Sonic Sports Kids Basketball is very popular on location, we think the cute child-size cabinet that lets two kids play sideby-side is one of the success factors. Of course, the Sonic branding helps massively at attracting the younger players. The success of the recent Sonic film has helped boost the brand further and with a sequel planed for launch in the spring, we expect our Sonic branded games to do extremely well for operators.” Throwing, stomping, bashing, squirting water – these are all activities much beloved by small children and they also have benefits when it comes to developing strong hand-eye coordination. However, it’s important that games are designed not only to be safe, but also to withstand everything that is literally thrown at them. “Safety comes first, so making sure that nothing is going to fall over or break,” advised Udc’s Bland. “Remove anything climbable or sections which can be crawled under wherever possible. Kids will be kids. There are photos all over social media from around the world of kids climbing inside various machines to get prizes and then needing to be released. “Robust construction is vital, there’s no point cheapening out on materials as it will just need replacing after a few days, weeks or months anyway. It’s a mistake to think games “only need to withstand kids” as if they will be less destructive than an adult. Generally, adults pay more care and attention to games. We make sure that our games are solidly constructed.” Catering to a younger audience is challenging, but it is probably the most important aspect of our industry. After all, happy children will return to arcades for a whole lifetime and bring their kids too! Electrocoin is certainly seeing a “growing” trend in products designed for this demographic. “We are seeing more and more products earmarked for children as families look to spend time together in leisure venues and Fecs play a big part in this,” said Stergides Jr. “This market will certainly continue to grow.” NEWSLETTER
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ago, Frozen was massive, it’s still popular but not as all-consuming as it once was. The cycle that kid’s brands operate on can be as short as a single season and then it’s gone. Luckier brands get a handful of years and then there are ones that just seem timeless.” John Stergides Jr. from Electrocoin believes it is the game itself that is more important. “Licensing can be important, but if the gameplay is good then it’s not a necessity, but it does depend on the style of product,” he said. “A baby air hockey [machine] doesn’t need a license, for example. But a good licence can attract additional players and young children will associate more with a licence than unlicensed product but if the game is boring, the licence won’t make a difference.” Electrocoin currently has a range of machines for younger players, including GoGo Chicken, which is a “prize every time” vending machine. Mother hen dances to the music and lays a capsule egg from 50-100mm in dimension, it even comes with optional tickets. Mr Do Air Balls is another game for younger players, where they need to guide balls into the holes to win tickets. Electrocoin also has a new basketball game with an extra dimen-
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a cura di Nashira astrologa e sensitiva
22, 39, 80 Ambo, Terno e su Tutte, Milano, Roma SUPERENALOTTO
Attore, conduttore televisivo e regista
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1/7/70/79/81/89 13/15/27/44/57/68
GIOCONEWS #02 FEBBRAIO 2022
SCORPIONE Non siate pungenti e apritevi piuttosto a un febbraio che si preannuncia decisamente foriero di adrenalina allo stato puro. Un po’ di dolcezza non guasterà, anche al momento di lanciarvi in nuove avventure che potrebbero essere meno effimere del previsto. La dea bendata vi ama.
SAGITTARIO È arrivato il momento di voltare pagina e di scoprire le belle novità che vi riserva quella appena sfogliata. Un vecchio amico tornerà nella vostra vita e, al di là del nostalgico amarcord, ci sarà l’opportunità di avviare un interessante progetto comune. Giocate fortunate fino a metà mese.
PAROLADI COLLOVATI
ACQUARIO Valutate per bene i pro e i contro, prima di prendere una decisione che è sicuramente fondamentale per il futuro vostro e delle persone che più vi stanno a cuore. La congiuntura astrale è favorevole, ma si suggerisce lo stesso una grande prudenza e magari un rinvio. Gioco: aspettate marzo.
PESCI Sarà un magnifico mese per voi, cari pesciolini ad abboccare all’amo dell’amore, che ha in serbo per voi dolcissime sorprese. Sappiate godere di ogni singolo momento, nella consapevolezza che sarà anche cemento per una solida e duratura relazione. Bene al gioco.
PAROLADI COLLOVATI
CAPRICORNO Non siate cocciuti nel perseguire un obiettivo che si è rivelato, da tempo, meno meritevole del previsto e che non vale sicuramente i vostri pur lodevoli sforzi. Concentratevi piuttosto su nuovi orizzonti che vi si sono spalancati di fronte in mese passato. Febbraio fortunello al gioco.
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VERGINE Sarete il segno più desiderato e amato del mese. Sprizzerete fascino da tutti i pori, e in vostro modo di fare modesto ma seducente riscuoterà ovunque simpatia e successo. Si tratta dunque del mese ideale per portare a realizzazione i vostri sogni. Al gioco, però, siate prudenti.
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GEMELLI Fareste bene a ritagliare un po’ di tempo per mettere ordine nella vostra vita, che è stata caratterizzata da un po’ di confusione negli ultimi tempi. Un controllino medico, il ripristino di una sana alimentazione e di qualche ora in più di sonno vi gioveranno. Fortunatissimi al gioco.
LEONE Cercate di non essere i soliti distratti, sia nelle piccole (?) cose, come chiudere a chiave l’automobile, che in quelle grandi, come essere attenti alle esigenze del partner prima che si lamenti clamorosamente. Gli astri suggeriscono anche generosità. Per giocare aspettate fine mese.
BILANCIA
Qualche volta bisogna prendere posizione, anche a costo di attirarsi qualche inevitabile antipatia. Indossare i panni del Ponzio Pilato, del resto, non vi rende certo più graditi, specie alle persone più sagge! Coraggio, avete tutte le capacità. Molto bene al gioco fino al giorno 10.
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Siete un pochino spaventati dal futuro ma non ce n’è motivo. Il quadro astrale è favorevole e avete tutte le carte in regola per affrontare una questione che avete troppo a lungo rimandato. Si apriranno nuove opportunità specie sul lavoro. Tenetevi alla larga dal gioco fino al giorno 20.
Piangersi addosso è assolutamente inutile, in caso contrario saremmo i primi a consigliarvelo. Che ne direste di reagire in maniera più utile? Un bel sorriso, magari un vestito nuovo, e tante idee da realizzare e nuove conoscenze da approfondire! Good luck, anche al gioco!
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CANCRO
I capi, sul lavoro, non sono per definizione né simpatici né amici d’infanzia. Farete bene a ricordare queste due semplici regolette per evitare dispiacere e arrabbiature inutili. Piuttosto, batteteli sul loro campo, mostrando loro quanto valete! È il mese giusto per tentare la fortuna al gioco.
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ARIETE
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Roma, 16 febbraio 1963