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politica
In ordine sparso Il riordino nazionale del gioco torna di nuovo nel mirino, mentre le Regioni continuano a legiferare sulla materia, fra proroghe, dietrofront e nuove proposte di Francesca Mancosu
Il
tanto atteso riordino del gioco pubblico potrebbe diventare realtà fra un anno, un anno e mezzo al massimo, se il disegno di legge delega di cui il sottosegretario al ministero dell’Economia e finanze, Federico Freni, ha illustrato una prima bozza a gennaio vedrà la luce entro la fine della legislatura. Nel frattempo, la lista degli aggiornamenti delle leggi regionali sulla materia continua ad arricchirsi con il sì a nuove proroghe all’entrata in vigore dei distanziometri – vedi Lazio o Marche, solo per citare gli ultimi casi - o il riaprirsi del dibattito laddove la normativa è stata congelata sine die – in Liguria – o impugnata dallo Stato per l’incostituzionalità di alcune disposizioni, come accaduto in Sicilia. Un quadro assai composito quindi, che non di discosta da quello degli ultimi dieci anni purtroppo, e si staglia sullo sfondo mentre nei tribunali amministrativi tiene banco l’effetto espulsivo del distanziometro provinciale di Bolzano o della legge regionale dell’Emilia Romagna, due fra i primi provvedimenti restrittivi per il gioco varati in Italia, fra il 2012 e il 2013. A dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, che di “regole trasparenti e uniformi nell’intero territorio nazionale” (come campeggia nella bozza del Ddl di riordino) ormai non si può proprio più fare a meno, anche considerando la necessità di intervenire sulle concessioni di gioco prossime alla scadenza nel 2022. A ricostruire, per Gioco News, lo scenario su cui poggerà la riforma del settore – che comprende anche una “previsione di forme di compartecipazione al gettito da parte delle Regioni e degli enti locali” - sono quindi i protagonisti politici di questa nuova – e forse ultima – stagione di legiferazione sul gioco da parte dei territori. Accendiamo i riflettori sui “casi” saliti alla ribalta negli ultimi mesi, dal Piemonte alla Sicilia.
Il Piemonte e l’interpretazione della norma sui bar
L’
attualità impone innanzitutto un passaggio sul Piemonte, che nel mese di febbraio vedrà l’esame da parte delle commissioni consiliari del disegno di legge n° 177 proposto dalla Giunta per rispondere alle numerose richieste di chiarimento pervenute dai Comuni e dagli operatori privati sull’applicazione e l’interpretazione della legge n° 19/2021 licenziata la scorsa estate dopo settimane di scontro aperto fra maggioran-
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GIOCONEWS #02 FEBBRAIO 2022
za e minoranza del Consiglio, oltre che per rispettare l’impegno istituzionale preso con il Governo a seguito dell’accoglimento dei rilievi presentati dai ministeri del Lavoro, dell’Interno e dell’Istruzione, per evitare una possibile impugnativa legata al contrasto con le norme costituzionali concernenti il riparto delle competenze legislative. Il nuovo disegno di legge non intende cambiare nulla