Gioco News Magazine March 2022 - Rivista Gioco News Marzo 2022

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inchiesta politica donne in gioco

La rivincita del multitasking Susana Royo-Tomas (Acadi), Rosa di Leva (As.Tro) e Elisabetta Gregni (Egp) sono le protagoniste del nostro speciale sulle rappresentanti al femminile di alcune delle principali associazioni del comparto del gioco, raccontando una storia fatta di conquiste e pregiudizi ancora da sfatare PH. ANDREW NEEL, UNSPLASH

di Francesca Mancosu

“È solo una questione di tempo”. Una voce comune attraversa il settore del gioco, mondo “per tradizione” a trazione maschile sia nella parte prettamente industriale-operativa che sul versante associativo, ma dove piano piano si stanno facendo strada anche le donne. Manager e professioniste in prima linea nelle associazioni rappresentative del comparto, come testimoniano le protagoniste di questo speciale: Susana Royo-Tomas (Acadi), Rosa di Leva (As.Tro) e Elisabetta Gregni (Egp).

Royo-Thomas (Acadi): «Dall’Italia passi avanti preziosi» “Già da qualche anno in Italia, magari non ancora nei ruoli apicali ma in quelli immediatamente prima, a livello di quadri e responsabili, la presenza femminile nelle società concessionarie del settore e nelle associazioni di categoria, come Acadi, è evidente e trasversale in tutti gli ambiti: legale, Information tecnology, rapporti istituzionali, comunicazione, risorse umane, amministrazione e finanza. Per cui, anche a livello dirigenziale si arriverà presto ad avere una maggiore rappresentatività”, esordisce Susana Royo-Tomas, membro del Coordinamento tavoli di studio e del tavolo legale di Acadi – Associazione concessionari di giochi pubblici aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia, nonché ai vertici dei Regulatory affairs and Institutional relations di Cirsa, società leader nel settore del gioco e del divertimento. “Bisogna tenere conto che l’industria del gioco legale in Italia è abbastanza ‘giovane’ e poco conosciuta realmente. È in qualche modo fisiologico che ai vertici ci sia ancora una maggioranza maschile. Sempre negli ultimi anni in Italia sto avvertendo come anche a livello universitario stanno emergendo corsi di specializzazione sull’industria del gioco che contribuiranno sicuramente a fare conoscere il nostro settore industriale e renderlo interessante come altri, sia agli uomini che alle donne”. Royo-Tomas ne approfitta per tracciare un confronto con il suo Paese d’origine - la Spagna – in tema di parità di genere effettiva. “Secondo gli ultimi dati pubblicati dallo European institute for gender equality relativi al 2020, la Spagna, con un punteggio di 72 punti su 100, è all’ottavo posto nell’Unione europea quanto all’indice di uguaglianza di genere. L’Italia è al 14° posto, ma comunque avanza verso l’uguaglianza di genere a un ritmo più sostenuto rispetto ad altri Stati membri dell’Unione europea e, dal 2010, ha guadagnato 8 posizioni. Personalmente, la misura delle ‘quote rosa’ non è mai stata di

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GIOCONEWS #03 MARZO 2022

mio gradimento. È stata ritenuta opportuna e necessaria per rompere il ‘soffitto di cristallo’ ed aprire l’accesso alle donne in tanti ambiti che gli erano preclusi. Ma è ormai chiaro che si tratta di una misura insufficiente, che non risolve la radice del problema della disuguaglianza fra uomini e donne nell’ambito lavorativo. Il gap salariale rimane ancora. Si è presa consapevolezza che non bastano gli atti giuridici né le disposizioni normative che in maniera forzata impongono la parità di genere sul lavoro. Le politiche e misure messe in atto in Europa, e pertanto in Spagna e Italia, mirano sempre di più ad un’azione globale di educazione, sensibilizzazione e dialogo, di conciliazione fra la vita privata e professionale e di lotta contro gli stereotipi”. In virtù della sua esperienza professionale, chiediamo quindi al membro del Coordinamento tavoli di studio e del tavolo legale di Acadi un parere sul riordino di settore che potrebbe arrivare presto per l’Italia. “Sicuramente si tratta di una ambiziosa riforma che il settore industriale del gioco legale italiano necessita da ormai un decennio. Sarà particolarmente utile ed opportuna la consultazione pubblica tra tutti gli stakeholders interessati, tra cui Acadi. Molto sinteticamente, sul riordino, insieme ai colleghi dell’associazione, credo che proprio per raggiungere i principi che si prefiggono, le misure proposte dovranno tenere conto delle ripercussioni strutturali dovute al Covid-19, permettere la moratoria delle disposizioni espulsive del gioco regolamentato esistenti (la cosiddetta ‘Questione territoriale’) ed il loro superamento con il nuovo modello distributivo e con nuove, realmente efficaci soluzioni di prevenzione primaria delle dipendenze; altrimenti, come già valutato dal Consiglio di Stato, non è possibile bandire nuove gare per i giochi fisici, ed essere ragionevoli, proporzionate ed applicate a tutti i prodotti di gioco legale del portafoglio dell’Agenzia accise, dogane e monopoli”.


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