2 MA RZO - AP RILE 202 0 UMERO
Anno XXII N
EMERGENZA covid-19
Il sostegno alle Piscine d’Italia Unite
CONSTRUCTION Oggetto sociale e codici ateco per le piscine Le correnti vaganti Elettrolisi nelle piscine pubbliche La sicurezza degli impianti
MANAGEMENT Intervista: “Fitness e iniziative di successo 2019-20” Accesso civico generalizzato negli appalti pubblici Verifiche fiscali nei centri sportivi
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Sommario ANNO XXII | NUMERO 2 | MARZO-APRILE 2020
EDITORIALE
NEWS
06
04
EAA NEWS ANIF NEWS SPLASH & WELLNESS NEWS
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CONSTRUCTION
FNI NEWS + DOSSIER FLASH
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CONSTRUCTION
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Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza - Tullio Quagliotti
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I codici ateco per il costruttore-installatore di piscine - Damiano Saggioro
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Le correnti vaganti in piscina Michele Matullo
50
Il nuovo CCNL di Acquanet e Conflavoro, elasticità e risparmio La Redazione Construction
58 62
Ripartenza e rinascita Marco Tornatore
Novità dal CEN - Centro Europeo di Normazione e da Uni - Ente Italiano di Unificazione Campus Piscine Verona 28-30 aprile 2020 - La Redazione Construction
Virus e futuro Rossana Prola
20
La filtrazione dell’acqua di piscina e di mezzi filtranti - Luciano Coccagna
28
Rischio di scivolamento in piscina, requisiti per la progettazione e la gestione - Simone Rasia
38
Piscina e categoria catastale delle abitazioni - Paolo Boni
46
L’elettrolisi del sale può essere utilizzata nelle piscine? - Rossana Prola
54
La sicurezza degli impianti nelle piscine: un obiettivo praticabile Nicola Delussu
60
I rischi di infortunio La Redazione Construction
INSERZIONISTI II SPORTRICK 1 FLUIDRA 5 ENERGON 9 WIBIT 13 POLIMPIANTI 15 UNIONTECH 17 DIJIPROJECT 19 LAPI CHIMICI 21 EAA 26 GEORGE FISHER 27 RIMINIWELLNESS 29 VAS AQQUATIX 31 SUMMIT 2020 37 ENERGON 39 EAA 43 ASTRAPOOL 47 NEWPOOL 48 CHEMARTIS 49 PROFESSIONE ACQUA 52 GLONG 53 AQQUATIX 57 ZODIAC 59 MONTEREY 68 STERIGAM 69 ANIF 75 CITTÀ DELLA SPERANZA III BLU INFINITO IV AQQUATIX HTS
Foto di Copertina: Lafay Resort & Spa Lago di Garda (foto archivio Myrtha Pools), la bellezza della vasca calata in un contesto splendido. L’Italia e le sue bellezze, elevate da piscine che rendono ancora più unica l’Italia. Lafay Resort è un’affascinante attrazione che unisce Piscine e Turismo nazionali: grazie anche a questo binomio, l’Italia, più che mai, dopo l’emergenza coronavirus, ripartirà con dirompente slancio. Piscine, come quella di Lafay Resort, danno ulteriore valore alla magnificenza italiana che si staglia nel mondo. Per vincere la sfida che ci attende, diamo sostegno alle nostre Piscine e al nostro Turismo: resort urbani di prossimità, le prime, e icona mondiale, il secondo. Le prossime vacanze, trascorriamole nelle località turistiche nazionali e, restando in città, nelle nostre piscine dove lo sport è più sano e sicuro. Uniti per Rinascere.
VERSIONE ONLINE DISPONIBILE SU:
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FITNESS
MANAGEMENT
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Condi-visioni Andrea Pambianchi
64
L’esperto risponde Beatrice Masserini
76
Attività fisica nella prevenzione e nel trattamento delle malattie non trasmissibili - Gerardo Ruberto
66
L’accesso civico generalizzato nell’ambito degli appalti pubblici Lorenzo Bolognini
70
Verifiche fiscali presso gli enti sportivi no profit - Gianfranco Mazzia
VAS
78
EXTRA
“Tornare” bambini Elena Campanini
07
EMERGENZA COVID-19 Il sostegno alle Piscine d’Italia Unite
80
HA INNOVATION
83
Calendario Fiere ed Eventi
HAPPY AQUATICS & WELLNESS / HAPPY AQUATICS CONSTRUCTION Sede Legale: via Rossi 3F - 35030 Rubano (PD) / Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001 / redazione@euroaquatic.it CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PER LA PUBBLICITÀ: MONTEREY SRL info@montereyadv.com / marketing@montereyadv.com DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore COME RICEVERE HAPPY AQUATICS & WELLNESS - HA&W: Per ricevere la rivista al proprio indirizzo, basta associarsi a EAA, al costo di 30€/anno (eaa@euroaquatic. it). Come soci EAA si ha diritto a ricevere 4 numeri/anno, ovvero le edizioni di Happy Aquatics & Wellness; per le uscite degli speciali Happy Aquatics - Construction (due numeri/anno), chi fosse interessato deve farne specifica richiesta a redazione@euroaquatic.it. Possibilità di aderire con Formula EAA Club ricevendo nr 02 copie ad uscita per tutti i 6 numeri, inclusi gli speciali Construction: € 100/anno. NOTE ESPLICATIVE DELLA NUOVA IMPOSTAZIONE DI HA&W: Le quattro uscite di HA&W prevedono servizi e interviste su management, attività in piscina e nuove tendenze, integrate da approfondimenti per area Fitness e nuovi trend, a cura di Fitness Network Italia, e, per la sezione Pool, curati da Professione Acqua, sulla piscina in chiave più tecnologica e/o manutentiva. Le due uscite HA-CONSTRUCTION dedicano 50 pagine circa alla piscina, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa. COMITATO DI REDAZIONE: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori, Fabrizio Rampazzo – Comitato di Redazione per l’edizione Construction di Happy Aquatics: Rossana Prola, Giuliana Bassini, Paolo Ferrario HANNO COLLABORATO: Luciano Coccagna, Tullio Quagliotti, Simone Rasia, Damiano Saggioro, Paolo Boni, Michele Matullo, Nicola Delussu, Lorenzo Bolognini, Beatrice Masserini, Gianfranco Mazzia, Gerardo Ruberto, Andrea Pambianchi, Simone Casiraghi, Matteo Morandini, Elena Campanini, Eliana Fortuna. PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Cool Mind ANNO XXII - NUMERO 02 - MARZO-APRILE 2020
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EDITORIALE EDITORIALE
Pronti e uniti, sul blocco di partenza, per dare slancio alla nostra voglia di ripartire e di rinascita, vincendo la sfida che ci attende ph Aquaniene Sergio Grandi
RIPARTENZA E RINASCITA Dopo l’esperienza tremenda che stiamo vivendo, le piscine in particolare, ma pure le palestre, potranno cavalcare l’onda di una sicura grande ripartenza. Dipenderà tuttavia da quanto saremo veramente uniti e dalla capacità di ridiscutere il modello sul quale è stato costruito un trentennio di filosofia gestionale. covid-19 cambierà abitudini ritenute immodificabili, ma già prima dell’imprevedibile effetto virus che sta inchiodando il Pianeta, per molte piscine e palestre la situazione non era rosea. Il declino di tanti, dovuto ad anni di congiuntura difficile, acuiti ora dalla pandemia, potrebbe complicarne la ripresa. UNITI PER LA RINASCITA Sono parecchi, e noi fra questi, che scommettono sulla grande capacità di ripredersi del Paese, di cui le piscine e le palestre, colpevolmente troppo ignorate, possono essere un asse decisivo per la vera “ricostruzione” italiana, soddisfacendo il bisogno di un popolo desideroso di recuperare qualità di vita, di relazioni e di certezze su Salute e Futuro. Uniti, con idee nuove e molto condivise, possiamo tutti scommettere che Piscine, Palestre e Sport in generale, vivranno una sorprendente Rinascita. 4
HA 2 - 2020
IL NOSTRO RISCATTO Dall’emergenza attuale possiamo iniziare a costruire un rilancio epocale, modificando scelte e modelli pre-covid-19. Sappiamo che non sarà possibile incrementare i numeri di nuotatori e scuola nuoto, oggi pari al 6% della popolazione: potrebbero diventare il 7% con un miracoloso processo educativo dai tempi però eccessivi. In palestra dal 9,1% si potrà arrivare al 9,6%, home fitness permettendo.
dilatare che l’emergenza reclama; per un rilancio duraturo, insieme e coesi, noi possiamo cambiare l’idea di piscina e palestra. Uniti, senza preoccuparci più di essere isolati nel nostro sforzo, daremo un grande impulso alla nostra ripartenza e alla Rinascita della Nazione. Noi sosteniamo questo percorso che va oltre la speranza, per dare un aiuto anche a coloro che oggi hanno paura di non farcela. Serve un po’ di coraggio condiviso e unitario per vincere la sfida che ci attende.
RIVOLUZIONE
Marco Tornatore
Il rilancio poderoso passa solo da una rivoluzione di sistema, ripensando le piscine, come sta avvenendo per le palestre: vasche effettivamente per tutti, dove le attività acquatiche in verticale (oggi 3,2% degli Italiani) dovranno sopravanzare quelle tradizionali. Con soluzioni idonee sarà ipotizzabile raddoppiare il numero di persone nei centri acquatici. Piscine non solo per nuotare, ma come polo inclusivo e attrattivo per la popolazione, facendo prevalere fruibilità per tutti, evasione e divertimento. Celebrare il modello tradizionale non ci aiuta a risolvere i problemi di cash flow, di risorse e pagamenti da © DIRITTI RISERVATI
Uniti, senza preoccuparci più di essere isolati nel nostro sforzo, daremo un grande impulso alla nostra ripartenza e alla Rinascita della Nazione
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NEWS EAAEAANEWS E.A.A.: NOI CI SIAMO PER IL FUTURO Stiamo vivendo giorni di incertezze senza precedenti. Difficile immaginare che un “virus” potesse mettere in ginocchio un paese, oseremmo dire il mondo: a parte gli aspetti economici, i danni maggiori riteniamo siano sulla “voglia di futuro”. Noi comunque ci siamo! Vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno e siamo certi che, passata la tempesta, aumenterà a dismisura la consapevolezza che fare attività fisica sia l’unico vero “anticorpo” in grado di farci essere sempre più forti. Ancor più in acqua. Non smetteremo mai di promuovere i Vertical Aquatic Styles - VAS come la strada per portare sempre più persone a far attività in acqua, in
modo trasversale, sano, con obiettivi concreti da raggiungere, misurabili. E non smetteremo mai, anzi, di invitare gli operatori del settore a focalizzare l’attenzione sulla formazione, calata nelle proprie realtà, su misura per i target d’interesse. La nostra Academy è costantemente orientata ad una formazione con progetti concreti che debbano avere un riscontro tangibile per l’Imprenditore e per il Tecnico, risultati di qualità sul campo. NOI CI SIAMO! www.euroaquatic.it o eaa@euroaquatic.it
VIE - VAS INDOOR EXPERIENCE 2020 prevista al 24-25 ottobre la nuova programmazione La V.I.E. - V.A.S. Indoor Experience 2020, programmata per fine Marzo, ha subito le conseguenze di un momento particolare. Resta invariato l’obiettivo primo, mettere “il cliente” al centro della filosofia della Vertical Aquatic Style e su questo filone si incentrerà l’offerta della V.I.E. 2020 del prossimo ottobre. Info eaa@euroaquatic.it o www.euroaquatic.it
FITNESS
VILLAGE
EAA INTERNATIONAL - IL PROGRAMMA PER RAFFORZARE LA LEADERSHIP INTERNAZIONALE Motivata dalle ricadute del covid-19 sul sistema sport mondiale, senza esitare, EAA ha dato ulteriore impulso al piano di sviluppo internazionale: con il ruolo di coordinamento affidato a Francisco Estevao - reduce dal successo di Mais Que Auga Summit in Galizia - e un progetto che interpreta nuovi modelli di attività e servizio varato dal team scientifico di EAA. Il brand IAA-International Aquatic Association si collega alla vision WATER = HEALTH e, nel rispetto della EAA mission, all’obiettivo di raddoppiare il numero di utenti nelle piscine di tutto il mondo, per migliorare la salute, il benessere e gli stili di vita della popolazione. Un progetto cui aderiscono EAA, Portugal Aquatraining e molteplici altre scuole di altri
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paesi, puntando su contenuti innovativi e dall’alto valore formativo, affiancati ad eventi coordinati a livello planetario. Per il calendario dei prossimi appuntamenti di EAA nel mondo www.euroaquatic.it o scrivere a info eaa@euroaquatic.it
Galicia Aqua Summit 2020, evento molto partecipato sotto la regia di Francisco Estevao © DIRITTI RISERVATI
sostiene la campagna
PISCINE ITALIANE UNITE! P.I.Ù. UNITI, PIÙ FUTURO Dall’esempio delle piscine della Liguria, unitesi per fare fronte a due anni di disastri e calamità, ha preso il via un appello rivolto a tutte le piscine nazionali ad essere Unite per affrontare l’emergenza attuale e ripartire con un poderoso slancio che dia futuro agli impianti acquatici e sportivi d’Italia. Un “movimento” volto ad UNIRE e alimentato dalle piscine/società sportive: solo così la base, collegata ai Comitati Regionali della FIN, alle associazioni di categoria, alle imprese, ai media solidali, potrà fare sentire la propria voce, spesso inascoltata e messa ai margini, come non avviene per altre categorie. Forse a Governo, Ministeri e Enti Locali, da cui dipende l’87% dei centri acquatici, sfugge che siamo una vera industria del Paese con numeri rilevantissimi e con un insostituibile ruolo sociale: 270.000 addetti ai lavori (409.000 con quelli delle palestre), Oltre 4.900 piscine pubbliche Oltre 4.600 società sportive operanti nelle piscine 3.250 società di gestione, per il 98% no profit e con marginalità ridottissime 37 milioni gli Italiani che vengono accolti in estate nei centri acquatici 2,4 miliardi di Euro di volume d’affari (circa il 30% di quanto esprime l’industria dell’articolo sportivo)
Ecco i primi punti per cui ci stiamo battendo, e che verranno riportati nelle sedi opportune da chi ha la levatura per rappresentarci PER L’ EMERGENZA - Stima entità danni e prime necessità per le piscine: imminente distribuzione di questionario - Liquidità: proroga abbonamenti ai mesi post estate o 2021; congelare canoni agli enti locali - Necessari Fondo di Garanzia, accordo con ABI, sostegno dei Comuni - Sospensione pagamento bollette per le utenze per almeno i prossimi 8 mesi - Avere più voce con il Governo, per ottenere molto di più come comparto a fortissima valenza sociale: documento unico e condiviso da presentare PER LA FASE DI RIPARTENZA E RILANCIO - Allungamento delle concessioni e rivisitazione degli accordi con Comuni ed Enti Pubblici - IVA al 4% e Acqua a costo sociale per tutte le piscine italiane - Eliminare la burocrazia che sta facendo morire i centri acquatici - Personale e collaboratori: analisi dell’inquadramento ottimale P.I.Ù.: PIÙ UNITI, PIU’ FUTURO “Fare tutti un passo indietro, per farne due in avanti, verso il futuro della Rinascita” È un messaggio che riguarda chiunque viva professionalmente la Piscine e lo Sport. Se ci credi, sostieni questa campagna e divulga il messaggio a colleghi, alle istituzioni, agli enti locali, alla collettività. Le tue parole contano, scrivi a redazione@euroaquatic.it
ANIFNEWS NEWS ANIF CENTRI SPORTIVI ED EMERGENZA COVID-19 Con la crisi del sistema produttivo italiano a seguito dell’emergenza da covid-19, l’impegno di ANIF degli ultimi mesi si è concentrato sul sostegno ai centri sportivi, colpiti fin dal 23 febbraio, da un DPDM di chiusura. Il settore si è adeguato, tutto, alle necessità dell’intero Paese di combattere l’epidemia: i centri sportivi hanno chiuso in prima istanza per dovere sociale. A rischio è però un settore di 100.000 centri sportivi che dà lavoro a 1 milione di persone, un network di promozione di sani stili di vita e di salute per 20 milioni di cittadini. Ecco perché l’Associazione ha focalizzato le sue energie sulle richieste di sostegno, attraverso un tavolo di lavoro con i Ministeri Sport ed Economia e Finanze. ANIF ha poi elaborato 8 emendamenti presentati al Governo ed infine inseriti nel DPCM del 18 marzo 2020.
IL DECRETO CURA - ITALIA E GLI EMENDAMENTI ANIF Le richieste di ANIF sono state ascoltate: in sintesi il Decreto economico covid-19 ha accolto 7 degli 8 emendamenti presentati dall’Associazione. Le misure di sostegno contenute nel Cura – Italia a favore di impianti e lavoratori sportivi, per la prima volta inseriti tra i beneficiari di sussidi dai quali erano stati finora esclusi, rispecchiano gli emendamenti presentati da ANIF. I più emblematici sono: l’estensione anche agli impianti sportivi di Cassa Integrazione e Cassa integrazione in deroga per i dipendenti e i sussidi per i collaboratori sportivi (emendamenti ANIF 1 e 2: articoli Cura – Italia 19;22;38;96); la sospensione di adempimenti fiscali quali IVA, contributi previdenziali ecc (emendamenti ANIF 5 e 6: articoli Cura – Italia 61;62;68); accesso al Credito e sospensione mutui (emendamento ANIF 3: articoli Cura – Italia, Circolare ABI, articoli 49 e 56. Per scoprire tutti gli emendamenti ANIF diventati legge nel DPCM del 18 marzo vai su https://www.anifeurowellness.it/dpcm-cura-italia-pubblicato-in-gazzetta-ufficiale/
NUOVA CIRCOLARE AGEVOLAZIONI IMU Dopo un lungo periodo di riunioni con l’Agenzia del territorio e con AequaRoma, ANIF ha ottenuto una circolare esplicativa sull’esenzione del pagamento dell’IMU sui locali accatastati e adibiti all’attività istituzionale sportivo - dilettantistica. In breve, i locali adibiti ad attività commerciale appartengono alla categoria D8 mentre i locali adibiti all’attività sportiva dilettantistica sono D6. L’esenzione è possibile quando i locali sono di proprietà della ASD o SSD oppure ne sono in possesso, diritto reale, attraverso un contratto, uso
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usufrutto, che trasferisce il diritto reale dalla immobiliare alla ASD o SSD. La circolare esemplifica anche una serie di norme per l’esenzione IMU. Leggi la circolare completa su www.anifeurowellness.it/esenzione-imu-per-i-locali-sportivi-anif-fa-chiarezza/
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SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS “PRIMA LA SALUTE: L’ESERCIZIO FISICO COME FARMACO NATURALE” IL NUOVO LIBRO DI GERARDO RUBERTO Un volume che propone il “consumo” di attività fisica quale insostituibile strumento per restare in salute. Distaccandosi dal paradigma del “Fitness for body,” il testo conduce decisamente verso il “Wellness for balance”, ovvero quella concezione di Salute “olisticamente intesa” di Essere e sentirsi integralmente in Equilibrio. Per ricevere questo interessante volume: info@smilingcoach.it
PRIMA LA SALUTE Organizzare la salute attraverso il farmaco naturale “esercizio fisico”
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Gerardo Ruberto
Prima la salute - Copertina
DA MAGGIO, IL PRIMATO DELLA VASCA PIÙ PROFONDA DEL MONDO SARÀ POLACCO Come già annunciato, la bellissima Y-40 di Montegrotto Terme (PD) perde il primato mondiale di profondità. Infatti, da maggio, la Polonia sottrarrà questo record con l’apertura della piscina DeepSpot, che, dai -42,5 di Y-40, porta il primato a -45mt. Non sappiamo se per funzionalità, bellezza e frequentazione riuscirà ad insidiare i tanti record di Y-40, vero fiore all’occhiello delle eccellenze nazionali, ma DeepSpot otterrà almeno il primato di profondità; la grande vasca, che contiene 27 volte l’acqua di una
piscina da 25 mt, si trova a Mszczonow, non lontano da Varsavia. https:// flyspot.com/en/deepspot/
La piscina più profonda al mondo a Mszczonow vicino a Varsavia
Il cantiere qualche mese fa, a maggio sarà la piscina più profonda del mondo
FERRUCCIO ALESSANDRIA È IL NUOVO PRESIDENTE DI ASSOPISCINE Con oltre il doppio delle preferenze, Ferruccio Alessandria, manager fra i più affermati e noti dello swimming pools system nazionale, il 20 febbraio è stato eletto presidente di Assopiscine. Una scelta degli associati che permette di girare decisamente pagina e di avviare un percorso innovativo che è nelle corde del nuovo numero uno dell’associazione nazionale dei costruttori di piscine. Fra le scelte di Ferruccio Alessandria, volte proprio a dare un segnale di novità, la squadra dei consiglieri da un lato - Sonia Greco, Pier Spinelli, Mary
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Carmen Camacho, Giuseppe Poeta, Fabrizio Feole, Massimiliano Lunari, Denis Monciero - e la volontà di avviare sinergie importanti con altre associazioni di categoria – su tutte Confindustria - e realtà di riferimento, senza esclusioni preconcette e sempre all’insegna del dialogo costruttivo; puntando anche su focus group in merito a ricerca e sviluppo su ambiti funzionali agli sviluppi di Assopiscine. Un nuovo corso che avvantaggerà i costruttori di piscine e, sicuramente, il comparto a tutto tondo. © DIRITTI RISERVATI
Ferruccio Alessandria, nuovo presidente di Assopiscine
SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS STEFANO FONTANESI: NON CORSI MA PER-CORSI, LA SOLUZIONE PER UNA PISCINA REDDITIVA 18 aprile - Me-We Fit Academy - Calenzano PO
Un seminario che fornirà idee nuove per aiutare a migliorare la redditività di chi ha una piscina. È necessario volgere lo sguardo e dare risposte alle persone che non stanno bene, ma a disagio in strutture medicali: la popolazione afflitta da malattie croniche (a volte di origine psicologica) alla quale il sistema sanitario non dà più assistenza e che assorbe il 90% della spesa sanitaria. Queste persone non trovano risposta in un corso ma in un PER-CORSO! I protocolli di Stefano Fontanesi, avallati dall’Università di Firenze, per 18 anni hanno inciso sulla crescita costante del fatturato del club da lui guidato, EDEN Sport e Salute di Reggio Emilia. Dai successi imprenditoriali e di ricercatore, oggi, come libero professionista, Stefano
Fontanesi mette a disposizione esperienza sul campo, innovazione tecnologica, expertise di team coaching, novità organizzative per aiutare i gestori di club con piscina a trasformare un’area che può fare davvero la differenza. E se la piscina fosse piccola? In questo caso la redditività sarebbe sbalorditiva! È evidente che il sistema piscina deve trasformarsi e Fontanesi saprà indicare le soluzioni per raggiungere risultati positivi. Per informazioni e iscrizioni stefano@testaingiu.it
Stefano Fontanesi
ACQUANET E FNI: GEMELLAGGIO PER SINERGIE E SVILUPPI UNITARI Una Partnership intersettoriale per mettere a fattore comune visioni e professionalità, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di crescita. In estrema sintesi questo è valore del gemellaggio siglato ad inizio 2020 fra FNI e AcquaNet: piscine e fitness hanno certamente molto in comune e questa riflessione ha spinto Rossana Prola e Andrea Pambianchi a siglare un accordo di collaborazione. Intesa certo non usuale, trattandosi di un’associazione da una parte e di una rete di impresa dall’altra, ma che ha il solo intento di unire le forze per rafforzare lo sviluppo del settore, da tutti i punti di vista. Scambiarsi esperienze e know how non può che far bene, in un mondo che vive una evoluzione sempre più veloce: due realtà dinamiche come AcquaNet e FNI non possono che contribuire alla crescita reciproca.
Pambianchi e Prola mentre siglano l’accordo di gemellaggio
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SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS IL PARCO ACQUATICO INDOOR PIÙ GRANDE DEL NORD AMERICA - EDMONTON, CANADA È il più grande parco acquatico al coperto del Canada e del Nord America. È il Blue Thunder Wave Pool di Edmonton e si trova in uno dei più imponenti centri commerciali del mondo, il West Edmonton Mall (il più grande fino al 2004 con 900 negozi) che si estende su un’area di 22.500 m2. Le piscine al suo interno occupano una superficie di 13.000 mq, riempite da oltre 12 milioni di litri di acqua: una piscina a onde, FlowRider, Zip line, più di 20 scivoli di varia complessità, vasche idromassaggio e zona benessere, cabine, con servizi di ristorazione e bar. Vasche sì, ma non per nuotatori provetti o per fare fatica, bensì per tutti, assicurando divertimento e svago in ogni stagione.
Blue Thunder Wave Pool al West Edmonton Mall, il più grande indoor waterpark del Canada e del Nord America
RIMINIWELLNESS - EAA - IL BINOMIO CHE RENDE LA PISCINA POLO ATTRATTIVO DELLA FIERA (28-31 maggio) EAA rinnova per la quindicesima volta la collaborazione con Riminiwellness facendo della piscina collocata nell’area esterna EST (tra il pad. D3 e il B3), il cuore della fiera per il mondo acquatico. Nella EAA Pool 2020 sono annunciate tantissime novità, dalle attività di tendenza alle attrezzature acquatiche con display (Aqquatix) e altre inedite sorprese, sotto la guida dei più affermati Trainer EAA ispirati a VAS che va oltre i dettami del fitness acquatico e sterili show. Riminiwellness 2020 si preannuncia ancor più in “movimento”, con l’anteprima di tutte le novità di fitness, benessere e sport, ma anche con la crescita internazionale e professionale. Oltre 400 aziende su 170mila metri quadrati, indoor e outdoor, 200 convegni, incontri e appuntamenti per la sezione professionale: 1500 ore di lezioni e workout, circa 2000 sessioni di allenamento e oltre 20 km di territorio pulsante. Tornano anche Foodwell Expo, Pilates Junction, RiabiliTec e Riministeel. Dal 28 al 31 maggio alla fiera di Rimini di Italian Exhibition Group e lungo
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tutta la riviera romagnola. Per conoscere il programma di Riminiwellness - www.riminiwellness.com, per anticipazioni sulle attività nella vasca EAA www.euroaquatic.it
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SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS PISCINA, SPA E LUSSO AL RITZ DI PARIGI Per alcuni la piscina deve assicurare tariffe accessibili. Ma questo non avviene sempre e in ogni piscina, soprattutto se la vasca è espressione di lusso e benessere per pochi. Accade nella piscina a 31°C della SPA del celebre hotel Ritz di Parigi, dove, da fine febbraio, anche se non si è soci del Club Privé, è possibile partecipare ad un corso di danza acquatica pagando 160 Euro a lezione; ma se si com-
pra un pacchetto di 6 sedute, il costo è di 870 Euro, quindi ad un prezzo conveniente di 145 Euro ciascuna. Ambienti extra lusso, non proprio alla portata di tutti. Notizia segnalata da vogue.fr
Le premier spa chanel al Ritz di Parigi, 45’ di lezione per non soci a 160 euro o sei sedute a 870 euro - ph Ritz Paris
“SENTIRE E FAR SENTIRE L’ACQUA”: L’ INSEGNAMENTO DI CHARLES SPRAWSON Lo scorso gennaio è mancato Charles Sprawson, autore di uno dei libri più belli e interessanti sul nuoto raccontato come esperienza emozionale vissuta nel corso dei secoli: Haunts of the Black Masseur - The Swimmer as Hero è il titolo originale (“L’Ombra del Massaggiatore Nero” in Italia, editore Adelphi). Se è vero che i Greci, Lord Byron, Alan Poe e molti altri hanno interpretato il nuoto come passione evasiva ed irrinunciabile, nuotando in laghi e mari invernali con l’acqua a 4 °C, secondo Sprawson “La più grande qualità dei nuotatori è “sentire l’acqua”, essere capaci di avvertirne la pressione sulle proprie dita”. Questo è un principio universale che se era attuale 30 anni fa o due secoli orsono - nuoto inteso come avanzamento in acqua -, oggi ci indica che noi, andando oltre le bracciate, dobbiamo far percepire certe sensazioni che solo l’acqua può regalare. Fare sentire l’acqua a tutti, qualsiasi sia l’esperienza acquatica: un’acquaticità ecumenica ed entusiasmante, accessibile e per tutti se interpretata verticalmente. Sprawson ha vergato, negli anni ’90, pagine uniche adatte ai tempi. Oggi quelle pagine vanno interpretate per portare più gente a vivere esperienze extra-ordinarie nelle nostre piscine.
Haunts of the Black Masseur - The Swimmer as Hero e L’Ombra del Massaggiatore Nero
NEWS FNIFNINEWS FNI DIVENTA AMBASSADOR PER L’ITALIA DEL GLOBAL WELLNESS INSTITUTE Il Global Wellness Institute (GWI) è la più importante organizzazione al Mondo per il Settore Wellness: il suo obiettivo è elevare la Wellness Economy a livello globale educando i settori pubblico e privato sui benefici dell’attività fisica e della prevenzione. GWI ha un peso fondamentale per unire il settore della Salute a quello del Wellness, e favorire la crescita della Wellness Industry ($ 4,5 trilioni di dollari/anno il suo valore). FNI, Ambassador GWI, collaborerà attraverso le sue cinque aree di intervento: Ricerche, Iniziative, Tavole Rotonde, wellnessevidence.com e The Wellness Moonshot. Fitness Network Italia, nell’ambito del progetto #WellnessDepartment, avviato lo scorso novembre con l’European School of Economics, si occuperà di divulgare tutte le preziose informazioni e risorse del GWI e di fare network tra gli stakeholder del settore Wellness in Italia per la costituzione della W.I.S.H. Foundation - Wellness Italian Stakeholders Headquarter. SAVE THE DATE: Global Wellness Summit - Tel Aviv (11-13 Novembre 2020) info@fni.fitness
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NEWS FNIFNINEWS FITNESS NETWORK ITALIA e ASI NAZIONALE CONTRO I DANNI ECONOMICI DA CORONAVIRUS È stato direttamente il Governo a confermare il grande lavoro del Team ASI Nazionale + Fitness Network Italia a supporto di Palestre, Piscine e Centri Sportivi durante le prime fasi dell’emergenza covid-19 che ha investito tutta Italia ed il nostro Settore. Nella Relazione Tecnica a corollario del Maxi Decreto Cura Italia (pag. 61-62) il Governo cita ufficialmente Fitness Network Italia che, con il forte appoggio Istituzionale ed operativo di ASI Nazionale, ha da subito presentato innumerevoli proposte a supporto degli oltre 100.000 Operatori del settore, nell’interesse di migliaia di Collaboratori Sportivi e degli oltre 20 milioni di praticanti. Un impegno costante che ha visto il supporto compatto di tutte le categorie di Operatori che si sono ritrovati al Tavolo per il Wellness - dove tra i primi confermati spiccano: MCFIT - VIRGIN - FITNESS NETWORK ITALIA - FIT EXPRESS - GET FIT ed altre rappresentanze, tutti #UnitiPerLoSport
FNI citata nel Maxi Decreto CuraItalia
DOSSIER FLASH DOSSIER FLASH IL CANTIERE RIVITALIZZATO: UNA SEGNALAZIONE POSITIVA DOPO TANTO GRIGIORE L’impianto in costruzione nel comune di Selvazzano (PD), eletto a simbolo dei primati negativi nazionali, pur confermandosi come esempio da evitare, vede una ripresa piuttosto dinamica del cantiere, con possibile completamento dell’opera entro fine 2020. Lo attesta la fotografia fatta lo scorso febbraio, che documenta il cambio di ritmo da gennaio. I 10 milioni di euro sono tuttavia la riconferma di denari buttati e di rischio di fallimento per chiunque dovrà prendersi in carico tale gestione di impianto. Chiunque intenda segnalare piscine e situazioni collegabili a sprechi, gestioni insane ed errori marchiani di enti pubblici o imprese/società private, può farlo scrivendo a redazione@euroaquatic.it
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Cantiere piscina di Selvazzano (PD) a fine febbraio 2020
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Per evitare le fobie di contagi in piscina, forse potremmo cercarle molto isolate - Khaosok National Park Thailandia - 500 Rai Floating Resort
VIRUS E FUTURO Tutti i problemi hanno un risvolto positivo, anche quelli che appaiono insormontabili. Per coglierlo è però necessario guardarli in faccia senza paura, altrimenti la prossima volta vi troveranno ancora più impreparati e il danno sarà maggiore. Evitare di parlarne, di pensarci, archiviare le cose negative che accadono come eventi non riproducibili ed innominabili, non è mai saggio. Se parliamo di virus ed epidemia, non è improbabile che ci sarà una prossima volta, se è vero ciò che dice la virologa Ilaria Capua, che dirige il Centro di eccellenza della “One Health” dell’ Università della Florida: “Tre coronavirus in meno di 20 anni rappresentano un forte campanello di allarme. Sono fenomeni legati anche a cambiamenti dell’ecosistema: se l’ambiente viene stravolto, il virus si trova di fronte a ospiti nuovi”. Finchè non cambierà nulla nel nostro atteggiamento nei confronti dell’ambiente, i pericoli potrebbero susseguirsi sempre più frequenti. Che fare, quindi? Certamente queste epidemie di nuovi virus, che non ci danno il tem18
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po di procurare vaccini, cambieranno il nostro modo di vivere. Sarà ancora una normale abitudine, tra dieci anni, scambiarsi una stretta di mano per salutarci? Sarà ancora normale restare ammassati vicini, come nella metropolitana all’ora di punta? E, quindi, quante persone si fideranno a frequentare impianti sportivi in generale e piscine in particolare? Questa situazione, una volta stabilizzata, potrebbe avere conseguenze diverse: un grave problema per le piscine pubbliche e un vantaggio per quelle private o comunque per quelle piccole e poco frequentate, anche vista la difficoltà di viaggi e vacanze. Si vivrà più isolati, e si dedicheranno maggiori risorse ad abbellire il proprio “carcere dorato”. Forse. Oppure capiterà qualcosa di diverso; ad oggi è davvero difficile prevederlo. Certamente andrà approfondito l’aspetto della sicurezza igienico-sanitaria in piscina, soprattutto per quanto riguarda la igienicità dell’acqua e la possibilità di trasmettere micro organismi potenzialmente patogeni attraverso l’acqua e/o l’ambiente circostante. Il sistema di trattamento acqua dovrà diventare dav© DIRITTI RISERVATI
vero, anche se dovrebbe già esserlo da tempo, l’aspetto più importante di una piscina. Tutto ciò che può aiutare a migliorarne l’efficienza non deve essere trascurato, e sicuramente, non basterà una “palettata” di cloro in più... Ben vengano quindi tutti gli ausili tecnologicamente validi e la formazione dei tecnici, che dovrà essere molto, ma molto più approfondita di quanto lo sia ora. La parte della piscina che non si vede, quella che “sta sotto”, rappresenta, di fatto, la nostra principale leva di marketing. Una piscina sicura dal punto di vista sanitario sarà sempre di più una piscina vincente. Rossana Prola prola@professioneacqua.it
Una piscina sicura dal punto di vista sanitario sarà sempre di più una piscina vincente
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LA FILTRAZIONE DELL’ACQUA DI PISCINA ED I MEZZI FILTRANTI La filtrazione su materiale granulare: come funziona e come va manutenuto il filtro IL FILTRO E LA SUA GESTIONE Per quanto riguarda la filtrazione dell’acqua di piscina, è importante sottolineare l’esistenza di una peculiarità che la differenzia rispetto alla filtrazione al fine della potabilità: l’acqua viene continuamente ricircolata ed il principale inquinante “umano” (azoto aminico) viene in genere rimosso per via chimica da cloro e derivati. Vi è inoltre necessità di chiarire cosa si intenda per filtro “lavato” e granulo “pulito”. Un filtro è da ritenersi “lavato” quando sono ripristinate le funzionalità idrauliche originali (portata e perdita di carico) a seguito di ogni
Lo strumento di controllo più efficace per verificare l’avvenuto lavaggio e per prevenire accumuli di sporco residuo è quello della perdita di carico che deve tornare al valore iniziale
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lavaggio. Questo non toglie che sulla superficie dei granuli si formi una patina di sporco che viene considerata in modo positivo, in quanto favorisce i meccanismi di cattura prima menzionati. Ad esempio, quando per rimuovere Ferro e Manganese si usavano quasi esclusivamente filtri a sabbia, era ben nota ai gestori la necessità di effettuare una mezza dozzina di cicli prima di raggiungere l’efficienza desiderata, ossia fino ad ottenere un permanente sporcamento superficiale sul granulo - ininfluente dal punto di vista idraulico. Lo stesso principio è stato verificato anche in tutti i processi di filtrazione di acque naturali sotterranee e di superfice: lo strumento di controllo più efficace per verificare l’avvenuto lavaggio e per prevenire accumuli di sporco residuo è, appunto, quello della perdita di carico che deve tornare al valore iniziale. Sempre a scopo preventivo, è importante che durante il servizio il filtro non raggiunga perdite di carico troppo elevate, che potrebbero portare alla formazione di una compatta “torta” (“cake”) superficiale talmente dura da non poter essere disgregata completamente ed espulsa durante il controlavaggio. In questo caso, infatti, il flusso dell’acqua, trovando un duro ostacolo in superficie, tende a “sfondarlo” con un forte aumento localizzato della velocità di flusso che, nei casi più gravi, può anche portare alla perdita di minerale filtrante. © DIRITTI RISERVATI
A seguito di questa rottura “violenta” possono, inoltre, permanere frammenti di sporco non espulsi che, per dimensione e densità, si comportano come il mezzo filtrante superficiale più leggero. Cominciano, così, a formarsi le così dette “palle di fango” (“mud balls”) che, nel tempo, tendono ad aumentare di volume, in quanto ottimi centri di aggregazione per il nuovo sporco del ciclo successivo e quindi a penetrare sempre più in profondità nella massa filtrante. È corretto precisare, però, che mentre questa eventualità è abbastanza plausibile per i filtri usati in potabilizzazione, specie se con elevati carichi di materiale da rimuovere, è invece meno probabile per i filtri di piscina. Anche in questo caso, è possibile effettuare un facile controllo: dopo ogni lavaggio, aperto il filtro e messa a nudo la superfice del letto, questa deve apparire liscia, senza avvallamenti, che sono il segno inequivocabile di vie preferenziali. Sono possibili lievi ondulazioni in corrispondenza degli ugelli del sistema di distribuzione se, appunto, realizzato con ugelli. Altro segnale inequivocabile è un anomalo esponenziale incremento della perdita di carico durante il servizio. IL DISEGNO DEL FILTRO E LA SCELTA DEI MEZZI FILTRANTI Si può affermare che tutti i filtri possono dare risultanti eccellenti, posto che siano gestiti in conformità alla
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Al termine di ogni lavaggio la superficie del filtro dovrebbe apparire in pratica liscia peculiare tecnologia dettata dal fornitore (ad esempio scelta della velocità di filtrazione, tipo e dosaggio di prodotti coagulanti, modalità di lavaggio ecc). Le preferenze potranno essere di natura economica, simpatia, o basate su altri legittimi convincimenti. Riguardo ai mezzi filtranti devono, però, essere rispettati alcuni principi generali, quali ad esempio: Elevato coefficiente di uniformità per la sabbia (o equivalente mezzo) destinata ai filtri monostrato per prevenire, a seguito del controlavaggio, una naturale e continua disposizione dei granuli più grossi sul fondo e quelli più piccoli in superficie, creando così una sorta di filtro multistrato “rovesciato”. Nei filtri multistrato i minerali vanno valutati per favorire un “inter mixing” degli strati adiacenti, per prevenire la formazione di nette separazioni, tra le quali possono accumularsi strati di sporco. Si tratta cioè di costruire una granulometria intermedia artificiale che simuli una progressiva e continua diminuzione della granulometria della massa filtrante nella direzione del flusso di acqua. È opportuno evitare granuli troppo “piatti”, che creano maggiori perdite di carico e riducono la porosità dello strato e preferire quelli, come la sabbia naturale, che abbiano una certa scabrosità superficiale che favorisce l’efficacia del meccanismo di cattura. LA GESTIONE IDRAULICO
DEL
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forma un flocculo di oltre 120ppm in volume). Infine, come detto, al termine di ogni lavaggio la superficie del filtro dovrebbe apparire in pratica liscia. Se ciò non accade, e non è imputabile a rotture del sistema di distribuzione idraulico, è probabile che la massa filtrante cominci ad avere un progressivo aumento di sporco non espulso. Dopo avere controllato che, appunto, non ci siano problemi idraulici, può essere necessario un intervento di lavaggio con agenti chimici iniettati in controcorrente fino a coprire, nella concentrazione desiderata, tutta la massa filtrante. In molti casi può essere sufficiente una superclorazione con 30-50 ppm di Cloro libero, con un tempo di contatto abbastanza lungo, ad esempio una notte. Dalla misura del Cloro residuo si può valutare la necessità di ripetere l’operazione. In ogni caso, fatto il lavaggio,
CIRCUITO
Come detto, bisogna evitare che si raggiungano elevate perdite di carico che, se anomale, vanno investigate. Il mantenimento di corretti valori di alcalinità, durezza e pH dovrebbe garantire l’assenza di precipitati calcarei. Inoltre, sottolineando che i filtri trattengono “volumi” e non “pesi” di sostanze solide, l’eventuale dosaggio di coagulanti non deve essere eccessivo (ad esempio 1ppm di Al in peso 22
Particolare di distribuzione a candelette
bisogna ricordare di “spegnere” l’eccesso di Cloro con idonei riducenti (Solfiti). GLI INTERVENTI STRAORDINARIA
DI
GESTIONE
Se la superclorazione di cui sopra non avesse dato risultati soddisfacenti, può essere necessario un intervento di assistenza tecnica qualificata, in grado anche di individuare le ragioni dello sporcamento persistente. Se, ad esempio, si accertassero precipitazioni calcaree, allora sarà necessario eseguire un lavaggio acido (attenzione a che non vi siano più tracce di Cloro derivati!) da parte di personale esperto. Un lavaggio fortemente alcalino, oltre pH10, eventualmente eseguito insieme alla clorazione, è piuttosto efficace per la rimozione di sostanze organiche in genere (naturali o
Non esiste alcuna necessità o ragione preventiva di sostituire il materiale granulare inerte come intervento di manutenzione ordinaria Sabbia quarzifera al microscopio
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Spaccato di un filtro a masse con circolazione a piastra e a candelette
antropiche). In questo caso può essere utile un successivo risciacquo acido per agevolare il ritorno a valori di pH “normali”. Vale sempre il principio di neutralizzare gli scarichi prima dell’invio in fogna. Dagli esempi esposti si può in ogni caso dedurre che all’origine dei problemi ci sono stati errori di gestione da correggere. In genere, queste operazioni di lavaggio portano a risultati soddisfacenti e la sostituzione del minerale filtrante è una possibilità che, nella mia esperienza, non si è mai verificata nella filtrazione di acque di piscine. Diversamente, in potabilizzazione, ho visto filtri con la massa filtrante talmente “cementata” da precipitati calcarei, da non potere essere rimossa dal filtro, oppure con una quantità di “mud balls” sparse nella massa filtrante da aumentarne il volume al punto di espellere,
LUCIANO COCCAGNA
Il mantenimento di corretti valori di alcalinità, durezza e pH dovrebbe garantire l’assenza di precipitati calcarei Esempio di stratigrafia di masse non omogenee
ad ogni lavaggio, una porzione dello strato superficiale. Detto ciò, desidero ancor più sottolineare che non esiste alcuna necessità o ragione preventiva di sostituire il materiale granulare inerte come intervento di manutenzione ordinaria. Infatti, come detto, non è certo la formazione di un film superficiale, bio o no, a richiederlo: anzi, è vero il contrario. Né lo sfregamento tra i granuli può provocare una loro erosione avvertibile in decenni di corretto esercizio: al massimo può rendersi necessario un rabbocco, più che altro dovuto a perdite accidentali durante i lavaggi, oppure all’impiego di materiali molto leggeri e friabili usati come strato superficiale, ad esempio silicati espansi, carboni semi-attivati invece di antracite, o altro. Una versione più approfondita dello stesso articolo è consultabile al
link: https://www.professioneacqua. it/la-f iltrazione-dellacqua-di-piscina-ed-i-mezzi-filtranti
Sistema di distribuzione a candelette
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Tullio Quagliotti
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CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA Un ulteriore ostacolo alla ripresa economica? No, un’occasione da cogliere! Quadro normativo: Legge 19 ottobre 2017, n. 155 (D.Lgs 12 gennaio 2019, n. 14), modifiche agli artt. 2476 e 2086 del Codice Civile I dati snocciolati dalla CGIA di Mestre relativamente al peso in euro raggiunto con il “micidiale mix di tasse e burocrazia” che grava sulle imprese italiane “penalizzando in particolar modo le realtà di piccola e media dimensione”, lasciano impietriti: ben 138 milioni di euro… Davvero una montagna di soldi. Statisticamente, quasi 4 aziende su 10 chiudono nei primi 4 anni a causa di perdita di competitività, crisi diffusa e a causa del fenomeno delle imprese fraudolente. Il che, tradotto in numeri fruibili, equivale ad un numero di chiusure compreso fra le 230 e le 245 al giorno (!).
Con queste premesse, avvicinarsi alla normativa che riforma le discipline della crisi d’impresa e dell’insolvenza sembra aggiungere altra preoccupazione. Con l’introduzione del 2° comma all’art. 2086, che impone “...all’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa...”, e l’eventuale coinvolgimento personale degli amministratori nei dissesti delle società amministrate, non ci sarebbe da meravigliarsi se si determinasse un ulteriore aggravio dell’emorragia di imprese. Infatti, con la riscrittura del 6° comma dell’art. 2476, “…gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione
dell’integrità del patrimonio sociale” se, al verificarsi del dissesto, l’azienda è gestita senza un adeguato sistema organizzativo, amministrativo e contabile. Tuttavia, è auspicabile che i 6 imprenditori “sopravvissuti” dopo i primi 4 anni dall’apertura dell’attività e tutti gli altri “in trincea” governino il cambiamento attraverso la prospettiva fornita dall’aforisma di Jeffrey J. Davis: “Ogni crisi è come una moneta: da una parte porta con sé il pericolo, dall’altra l’opportunità. Capovolgete la moneta. Non perdetevi l’opportunità di emergere da questa crisi più forti e intelligenti: dei sopravvissuti migliori.” In questa ottica, la riforma della crisi d’impresa impone gestioni aziendali corrette ed adeguate, può senz’altro favorire la proliferazione di aziende sane ed è
Statisticamente, quasi 4 aziende su 10 chiudono nei primi 4 anni a causa di perdita di competitività, crisi diffusa e a causa del fenomeno delle imprese fraudolente ph energepic.com by Pexels
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Crisi aziendale oggi può essere vera opportunità, da affrontare con una strategia mirata e magari con il sorriso - ph di Rebrand Cities da Pexels
pertanto da leggere come un’occasione da cogliere. La nuova normativa sulla Riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza sostituisce dunque la procedura fallimentare a partire dall’accertamento
Diventa assolutamente indispensabile adottare delle strategie aziendali ed imprenditoriali coerenti con la normativa richiamata
dello stato di crisi o di insolvenza, con l’obiettivo di privilegiare le situazioni che assicurino la continuità aziendale. Ciò consente all’azienda eventualmente in crisi di far fronte ai debiti pregressi con i redditi futuri, incentivando gli strumenti di composizione extragiudiziale della crisi mediante la ristrutturazione dei debiti e l’adozione di piani attestati di risanamento. Il Codice riforma organicamente la disciplina delle procedure concorsuali col proposito di individuare in anticipo lo stato di difficoltà dell’impresa introducendo un sistema di allerta precoce (early warning) al fine di adottare misure efficaci nell’ottica del risanamento e, al verificarsi di determinate congiunture, di tutelare il debitore “sfortunato” privilegiando la sua capacità imprenditoriale dando priorità allo sviluppo di propo-
Un segnale di quiete e opportunità, dopo una tempesta-crisi aziendale ph Max Ravier by Pexels
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ste che superino la crisi assicurando la continuità aziendale. L’entrata in vigore delle disposizioni contenute nel Codice è prevista in due steps: sono in vigore dallo scorso 16 marzo 2019 quelle che possono favorire la gestione delle procedure da adottare, mentre quelle che disciplinano gli istituti di regolazione della crisi e dell’insolvenza entreranno in vigore il prossimo 15 agosto 2020; non si parlerà più di fallimento ma di liquidazione giudiziale ed avremo a che fare con due nuovi e distinti concetti: stato di crisi e stato di insolvenza, ad indicare come il primo possa essere un ragionevole sintomo del secondo. Per crisi, deve intendersi uno stato di difficoltà temporanea ad adempiere puntualmente o integralmente le proprie obbligazioni, o quando si verifica uno squilibrio tra le obbligazioni assunte ed il patrimonio liquidabile per farvi fronte; Per insolvenza, la definitiva impossibilità ad adempiere le obbligazioni assunte; Fra le altre, l’istituto dell’allerta preventiva è senz’altro una novità significativa, dal momento che dovrebbe favorire l’emergere della crisi agli inizi della stessa, per consentire all’impresa di adottare anzitempo le necessarie contromisure. Contromisure da prendere al fine di correggerla od, eventualmente, chiedere l’intervento degli organismi di composiHA 2 - 2020
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zione della crisi. L’onere di rilevare tali situazioni, con l’aumento delle conseguenti responsabilità in caso di inadempimento, grava sugli organi amministrativo e, se presente, di controllo. A bilanciare l’aggravio di responsabilità sugli organi amministrativo e di controllo in caso di mancata allerta, sono previsti specifici benefici per l’imprenditore che presenti tempestivamente l’istanza di composizione della crisi o domanda di ammissione a una delle procedure giudiziali di regolazione della crisi o dell’insolvenza. Alla luce di quanto precede, è di tutta evidenza come diventi assolutamente indispensabile adottare delle strategie aziendali ed imprenditoriali coerenti con la normativa richiamata, anche con l’ausilio di strumenti di gestione che agevolino la procedura di monitoraggio costante degli indici sensibili che potrebbero essere rilevanti in caso di crisi o di insolvenza. Il che, fra l’altro, contribuirà a far crescere la cultura imprenditoriale in maniera generalizzata indirizzando aziende di tutti i livelli ad adottare sistemi di checkup aziendali e di gestione. Al riguardo, volendo tracciare le regole d’ingaggio per affrontare
adeguatamente le novità introdotte dal Codice nell’ottica della continuità aziendale (going concern) ovvero, porre in essere azioni quotidiane che ne garantiscano l’esistenza operativa per un futuro prevedibile, si segnalano: Valutazione e tracciamento del sistema informativo (s.w. gestionale, selezione ed estrazione dati rilevanti per i controlli); Ricognizione degli strumenti di controllo strategico (analisi di scenario ambiente sociopolitico, mercato, concorrenza, tecnologia); analisi SWOT (punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce), determinazione degli obiettivi, mappa strategica, i KPI necessari al controllo del raggiungimento degli obiettivi; Rilevamento del Margine di Contribuzione e controllo costante dell’equilibrio finanziario; Adozione di strumenti di supporto nella gestione strategica dell’impresa (balanced scorecard), o di cruscotti di controllo ad essa ispirati;
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RISCHIO DI SCIVOLAMENTO IN PISCINA, REQUISITI PER LA PROGETTAZIONE E LA GESTIONE Tra i pericoli più frequenti legati alla fruizione delle piscine vi sono quelli correlati agli scivolamenti e alle cadute, eventi purtroppo ricorrenti tanto all’interno della vasca natatoria, quanto nelle circostanti aree bagnate LA SOTTOVALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL RICORSO A RIFERIMENTI NORMATIVI NON PERTINENTI Chi gestisce una piscina conosce la frequenza con la quale si verificano incidenti legati allo scivolamento: traumi e cadute sono purtroppo eventi ricorrenti, derivati dalle specificità dell’ambiente. La presenza di pavimenti bagnati, la circolazione degli utenti a piedi nudi, la presenza di contaminanti (saponi e detergenti) la tipologia di attività svolte, espongono più che altrove a questo tipo di infortuni. La prima forma di prevenzione in questo senso è costituita da una attenta progettazione delle superfici e degli spazi. Le norme tecniche forniscono in tal proposito un fermo punto di riferimento e un valido strumento di autotutela tanto per i progettisti, quanto per i gestori. Iniziamo tuttavia sgombrando il campo da un equivoco di fondo: non basta l’ applicazione acritica di una norma, o la ricerca di un prodotto “certificato”, per realizzare un ambiente sicuro. Molto spesso, chiedendo conto delle prestazioni anti scivolo delle pavimentazioni delle piscine, ci si sente rispondere: “Sì, abbiamo posato piastrelle di classe R11”, 28
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La prima forma di prevenzione degli incidenti da scivolamento è costituita da una attenta progettazione delle superfici e degli spazi risposta che testimonia la completa inconsapevolezza di aver scelto un prodotto con una tipologia di certificazione non pertinente all’utilizzo e la erronea convinzione che sia sufficiente la “mattonella giusta” per non avere problemi. Vedremo nelle righe seguenti come la riduzione del rischio sia frutto necessariamente di un insieme di attenzioni e accortezze, più che della scelta isolata di impiego di un determinato materiale. QUALI SONO LE NORME E COSA PREVEDONO Il principale riferimento normativo in fase di progettazione di una pi© DIRITTI RISERVATI
scina ad utilizzo pubblico e degli annessi ambienti accessori è costituito dalla Norma UNI EN 15288-1, la cui versione più recente è quella rilasciata nel 2019. In questa norma, per quel che riguarda la progettazione delle superfici, vengono forniti alcuni criteri fondamentali, che possono sembrare ovvii ma che molto spesso risultano disattesi. In particolare la UNI EN 15288 prevede che tutte le aree di circolazione esterne alla vasca e transitabili a piedi nudi siano realizzate in modo da evitare l’accumulo di acqua e la formazione di pozze. Questo dato, a monte della scelta del rivestimento, risulta di fondamentale importanza per ridurre la scivolosità delle superfici e per garantire una buona condizione igienica delle stesse. A tale scopo la norma impone che sia realizzata una inclinazione delle pavimentazioni in direzione dei drenaggi compresa tra il 2% e il 4% (con attenzione alla resistenza allo scivolamento per inclinazioni superiori al 3%). Per tutte le aree di circolazione “a piedi nudi” con presenza di acqua come il piano vasca, le docce, le aree di raccordo e gli spogliatoi deve essere prevista la realizzazione di un efficace sistema di drenaggi e la posa delle pavimen-
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Segnalare sempre pavimenti scivolosi!
tazioni in pendenza, per rendere possibile l’efficace deflusso delle acque. La norma prevede inoltre che le aree di circolazione debbano essere libere da fonti di inciampo; laddove presenti, i gradini dovrebbero essere marcati con colori contrastanti e presentare un’altezza non superiore a 25 cm. Se sono previste rampe nei percorsi esterni alla vasca, queste dovrebbero risultare conformi alle norme sulla accessibilità e presentare una pendenza non superiore al 8%. Per la prevenzione degli incidenti all’interno delle vasche la UNI EN 15288 prevede i requisiti di seguito riassunti, che si applicano a tutte le aree non-nuotatori (aree di profondità inferiore o uguale a 135 cm): Con eccezione dei gradini delle scale di accesso non sono ammesse brusche variazioni di pendenza La inclinazione del fondo non deve essere superiore al 10% (preferibilmente non superiore a 5% per aree con profondità inferiore a 80 cm) Laddove presenti ed ammesse, le variazioni di pendenza devono essere marcate con colore contrastante e/o da una finitura del pavimento con diversa qualità tattile La transizione tra area non nuotatori e area nuotatori (h >135 cm) deve essere marcata con una linea visibile. Questi requisiti costituiscono sicuramente le precondizioni progettuali di base, senza le quali sarebbe impossibile garantire la sicurezza e la funzionalità delle superfici, a prescindere dal livello di prestazione antiscivolo certificata per il materiale di rivestimento impiegato. Ma ve30
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niamo ai requisiti di resistenza allo scivolamento: la UNI EN 15288 rimanda, per la determinazione delle classi di resistenza allo scivolamento delle superfici, alla specifica tecnica europea CEN/TS 16165. Si tratta della stessa norma alla quale anche la UNI EN 13451-1 fa riferimento per determinare la resistenza a scivolamento delle parti calpestabili delle attrezzature per piscina (come trampolini, pedane, griglie ecc). La specifica tecnica CEN/TS 16165, nell’allegato A ripreso dall’Allegato F della UNI EN 13451-1, descrive i metodi di prova empirici per la determinazione delle prestazioni di resistenza allo scivolamento per superfici destinate ad essere percorse a piedi nudi. Questo tipo di prove viene condotto su
una pedana inclinabile che ospita una porzione di superficie da testare, la quale viene irrorata di acqua addizionata da un tensioattivo. Un collaudatore viene fatto camminare sulla pedana, la cui inclinazione viene via via aumentata fino a provocarne la caduta (assicurata); il risultato di più campioni, elaborato con metodo statistico, determina l’angolo critico al quale mediamente si verifica la caduta. La norma UNI EN 15288 individua 3 classi di resistenza a scivolamento derivate dalla prova CEN/TS 16165: A: Superfici con angolo critico compreso tra 12° e 18° B: Superfici con angolo critico compreso tra 18° e 24° C: Superfici con angolo critico superiore o uguale a 24°
Per tutte le aree di circolazione “a piedi nudi” con presenza di acqua deve essere prevista la realizzazione di un efficace sistema di drenaggi e la posa delle pavimentazioni in pendenza, per rendere possibile l’efficace deflusso delle acque
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Queste classi quantificano il grado di resistenza allo scivolamento secondo l’angolo che risulta dal test sopra descritto. Una superficie in classe C presenta la prestazione anti sdrucciolo superiore e la superficie in classe A presenta caratteristiche anti scivolamento più blande. A seconda del tipo di superficie e della sua collocazione, la UNI EN 15288 impone l’impiego di rivestimenti con specifiche classi di resistenza a scivolamento. Naturalmente le aree più critiche come i bordi, le zone fortemente bagnate o inclinate richiedono maggiori prestazioni di resistenza. La tabella che segue riassume i requisiti fondamentali per le varie tipologie di superficie.
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SUPERFICI ESTERNE ALLE VASCHE
Inclinazione massima/minima
Classe minima di resistenza a scivolamento
Note
Es. Piano vasca, Docce Aree di circolazione bagnate
Aree a piedi nudi con presenza di acqua
Pendenza verso scarico Min 2% - Max 4%
B
Aree a piedi nudi senza presenza di acqua
Pendenza non richiesta
A
Es. Zone armadietti ove non sia previsto accumulo di acqua
Aree con disinfettante installazione a spruzzo
Pendenza verso scarico Min 2% - Max 4%
B
Es. Presidi di sanificazione con erogazione di disinfettante
SUPERFICI INTERNE ALLE VASCHE
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Aree non nuotatori profondità tra 0 e 80 cm
Inclinazione max 10% (preferibilmente 5%)
B
Non sono permesse brusche variazioni profondità (escluso scale)
Aree non nuotatori profondità tra 80 e 135 cm
Inclinazione max 10%
A
Non sono permesse brusche variazioni profondità (escluso scale)
Aree nuotatori profondità oltre 135 cm
Nessun limite
/
/
Bordo sfioro
Non superiore al 10% e declinante verso la vasca
C
Marcatura con colore contrastante. Presenza del profilo di appiglio
Battute di virata
/
B
Superficie antiscivolo sulla parete
Gradini di accesso incorporati e con 2 corrimani
/
B
/
Gradini e rampe di accesso alla vasca
Per rampe inclinazione max 8%
C
Marcatura con colore contrastante
Vasche non nuotatori con h oltre 135 cm
/
B
Vedi requisiti specifci
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Segnalare gradini con colore contrastante
Riguardo alle prestazioni di resistenza allo scivolamento è erroneamente diffusa la certificazione “R” che deriva dalla norma DIN 51130 e che costituisce il metodo di prova per la determinazione delle prestazioni a piedi calzati e quindi non risulta applicabile e pertinente laddove, come in piscina, vi siano ambienti frequentati a piedi nudi. LA GESTIONE DEL RISCHIO Anche a fronte di una corretta realizzazione delle superfici, permane sempre un certo grado di rischio, per il quale il gestore dell’impianto dovrebbe operare una specifica valutazione all’interno del manuale di autocontrollo. L’informazione al cliente, la sorveglianza sul rispetto di buone norme comportamentali, come il di-
SIMONE RASIA
Nonostante una corretta realizzazione delle superfici, permane un certo grado di rischio, per il quale il gestore dell’impianto dovrebbe operare una specifica valutazione all’interno del manuale di autocontrollo
vieto di correre, contribuiscono sicuramente a ridurre i pericoli di caduta. Un aspetto fondamentale è quello legato alla manutenzione: la pulizia sistematica, efficace e frequente delle superfici e dei percorsi è necessaria per garantire, oltre all’igiene, anche le prestazioni di resistenza a scivolamento dei rivestimenti. Il deposito di sali di calcio, grassi e residui di detergenti comporta infatti la progressiva perdita di rugosità superficiale che caratterizza i rivestimenti allo stato iniziale e deve essere ovviata con un idoneo piano di manutenzioni.
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A seconda del tipo di superficie e della sua collocazione, la UNI EN 15288 impone l’impiego di rivestimenti con specifiche classi di resistenza a scivolamento
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Damiano Saggioro
damiano@semplificaimprese.it
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I CODICI ATECO PER IL COSTRUTTORE-INSTALLATORE DI PISCINE L’identificazione fiscale ed amministrativa della professione attraverso le classificazioni ISTAT COSA SONO I CODICI ATECO E A COSA SERVONO Si tratta di una combinazione alfa-numerica che identifica l’attività svolta. La tabella di classificazione, predisposta ed approvata dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), è l’elenco ufficiale e dettagliato di tutte le tipologie di attività professionali, commerciali, artigianali, e perfino no profit, ad oggi censite, suddivise prima per settori economici e poi per tipologia specifica. Parliamo di centinaia e centinaia di codici. Ogni singola attività/professione è tradotta da un codice, appunto, che per fini statistici, fiscali e contributivi, la identifica con precisione nel mondo economico al fine del suo corretto inquadramento. Ad ogni categoria di codici, infatti, corrispondono
particolari e differenti trattamenti fiscali, contributivi, assistenziali, ed assicurativi. “Dimmi cosa fai, e ti dirò chi sei”. Nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, in particolare per ciò che concerne il fisco, la contribuzione INPS-INAIL, ma anche la visibilità negli appalti sia pubblici che privati, è di fondamentale importanza aver dichiarato il CODICE ATECO corretto e congruo rispetto alla attività esercitata, in modo, ça va sans dire, di essere visti e trattati per ciò che realmente si è. QUALI CODICI IDENTIFICANO IL SETTORE DELLA COSTRUZIONE/ MANUTENZIONE DI PISCINE? Dipende da cosa si fa. Il nostro sistema normativo differenzia la figura del costruttore, in-
Nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni è di fondamentale importanza aver dichiarato il CODICE ATECO corretto e congruo rispetto alla attività esercitata
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teso come colui che crea l’oggetto o il prodotto, dall’installatore, inteso come colui che lo posiziona e lo mette in funzione, per arrivare, poi, al manutentore, inteso come colui che lo conserva in buono stato d’uso. Chi costruisce crea, ma non necessariamente installa. Chi installa non necessariamente ha costruito. Chi conserva può non aver costruito nè installato. Nulla vieta, infine, che uno stesso soggetto si occupi di tutto. Tralasciando per un momento la manutenzione, la differenza sostanziale, in termini amministrativi, è che COSTRUIRE viene definita attività “libera” (cioè senza necessità di particolari requisiti), mentre INSTALLARE, come sappiamo, richiede una certificazione professionale di competenza, secondo quanto previsto dal DM 37/08. Si tratta abbastanza
CONSTRUCTION DAMIANO SAGGIORO
semplicisticamente di due fasi distinte, o comunque da distinguere, del medesimo processo produttivo, destinate, nel nostro caso, alla realizzazione completa di una piscina. Costruire una piscina (prestate attenzione ai termini) è un concetto molto diverso dalla mera installazione, quantomeno ai fini dell’inquadramento amministrativo. Quando si parla di “costruzioni”, infatti, nell’ambito delle classificazioni ISTAT ci si riferisce principalmente all’edilizia in senso lato e generico, ovverosia a quel complesso di operazioni, prevalentemente a scopo edificatorio, riconducibili alle prestazioni del muratore o affine, destinate alla realizzazione di un’opera muraria o similare. Scendendo più nello specifico, poi, all’interno del settore delle COSTRUZIONI si trovano tutte quelle attività, definite SPECIALIZZATE, destinate cioè alla realizzazione di componenti di un edificio o di un immobile, nel quale può essere compreso il caso delle piscine. Si tratta appunto di determinate tipologie di opere, inserite per lo più in contesti edili che, per loro natura, esigono manodopera specificatamente qualificata o attrezzature particolari. Attenzione, stiamo ancora parlando di costruzioni; specializzate, ma pur sempre costruzioni. La costruzione di una piscina, quindi, deve intendersi come il vasto complesso di operazioni, anche propedeutiche e di preparazione, atte a realizzare una vasca. Parliamo, per
farla breve, di scavi e movimento terra, fondamenta in cemento e rivestimenti di fondale e pareti. Non necessariamente si parla anche di impianti, come vedremo più avanti. Ecco quindi che arriviamo all’attività censita e classificata nel seguente modo: “ALTRE ATTIVITÀ DI LAVORI SPECIALIZZATI DI COSTRUZIONE”, Codice ATECO 43.99.09 .
COSTRUIRE viene definita attività “libera”, mentre INSTALLARE richiede una certificazione professionale di competenza secondo quanto previsto dal DM 37/08 Questo codice raggruppa una serie di attività, fra cui, appunto, la “costruzione di piscine”. Come dicevamo, nel sistema amministrativo italiano delle Camere di Commercio l’attività di costruzione è considerata, in prima battuta, meramente edile. Cosa significa? Significa che viene esclusa l’ipotesi, salvo diversa ed espressa specifica dell’imprenditore, che nell’ambito della © DIRITTI RISERVATI
costruzione della piscina vengano installati anche i relativi impianti di trattamento acqua. In poche parole, l’attività viene considerata limitata alla creazione della vasca. Allo stesso modo, chi dichiara di svolgere la costruzione di case viene identificato solo nella figura del muratore o dell’impresa edile, ma non anche nella figura, ad esempio, dell’elettricista o del serramentista. Vi ricordate? Il D.M. 37/08 certifica i requisiti professionali a quelle imprese o ditte individuali svolgenti attività di installazione/manutenzione di impianti. Non costruttrici, ma installatrici di impianti. Il processo di installazione, quindi, apparentemente integrato o implicito nella totalità della fase realizzativa, è nettamente distinto e differenziato per questioni di carattere “professionale” (la presenza dei requisiti professionali e tutto il corredo di procedure per i lavori a regola d’arte), e, dunque, differente anche dal punto di vista amministrativo. Da qui, l’ISTAT ha identificato lo specifico processo nel seguente modo: “INSTALLAZIONE DI IMPIANTI DI DEPURAZIONE PER PISCINE (INCLUSA MANUTENZIONE E RIPARAZIONE)”, Codice ATECO 43.22.04 . Vale a dire che, secondo l’ISTAT, esistono imprese che possono occuparsi anche solo e semplicemente dell’installazione e manutenzione di impianti per piscine, senza provvedere alla fase realizzativa della vasca. E viceversa. HA 2 - 2020
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ALLA FINE, QUALE DEV’ESSERE USATO?
CODICE
Possono essere dichiarati entrambi, naturalmente. Uno verrà identificato come “prevalente”, e l’altro come “secondario”, proprio in virtù di quale attività sia predominante all’interno della propria organizzazione, e che determinerà, in via generale, l’inquadramento generale aziendale. Basti pensare, molto semplicemente, a quali attrezzature o macchinari servano alla prima fase di realizzazione dello scavo, e quali servano, invece, al mero posizionamento degli impianti. Analogamente, anche la vita amministrativa dell’impresa avrà i suoi differenti risvolti, a seconda che ci si immedesimi più nella prima fase o nella seconda. I CONSIGLI FINALI Va premesso che è doveroso, sempre, confrontarsi con il proprio Commercialista perché ogni caso può presentare dinamiche o esigenze diverse. Vi occupate prevalentemente di manutenzione ordinaria e talvolta vi viene richiesto di riparare o rifare l’impianto? il vostro codice è decisamente il 43.22.04. Attenzione però, tutto ciò che eccede la mera manutenzione ordinaria richiede i requisiti professionali previsti dal DM 37/08. Vi occupate, anche saltuariamente, di realizzare pure la vasca della piscina? Dichiarate anche il codice
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Il processo di installazione è nettamente distinto e differenziato per questioni di carattere “professionale”, dunque differente anche dal punto di vista amministrativo 43.99.09, scegliendo, sempre con l’assistenza del vostro commercialista, quale sia più idoneo identificare come prevalente e quale come secondario. Infine, controllate bene la vostra visura camerale, che è il documento pubblico ufficiale da cui poter ricavare quali codici vi siano stati assegnati, e provvedete ad aggiornare in tal senso, se necessario, la vostra posizione presso gli archivi delle Pubbliche Amministrazioni (Camera di Commercio, Ag. Entrate, INAIL ecc.). È importantissimo, come si diceva sopra, identificarsi e palesarsi per ciò che si è nello specifico. Non commercianti di piscine (che significherebbe solo venderla senza costruirla o installarla), ma costruttori, installatori o manutentori. Fate attenzione, sempre, anche ad eventuali contratti di lavoro subordinato in essere, perché ogni settore è
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legato ad un diverso CCNL, ed oggi, grazie ad AcquaNET, il settore dei “piscinari” gode anche di un personalissimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
All’interno del settore delle COSTRUZIONI si trovano tutte quelle attività, definite SPECIALIZZATE, destinate cioè alla realizzazione di componenti di un edificio o di un immobile, nel quale può essere compreso il caso delle piscine
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COVID-19, LE CONSEGUENZE NELL’AMBITO ENERGIA E QUALI SOLUZIONI PER I CENTRI NATATORI Petrolio e gas si ammalano facilmente di coronavirus? Il covid-19 rappresenta un vero e proprio shock per il comparto, il quale già attraversa da anni una fase di assestamento dopo il crollo dei prezzi registrato nel 2016, con la grande maggioranza dei paesi produttori che ha un export fortemente concentrato su prodotti petroliferi. Quanto alla domanda globale di greggio, la sete mondiale di “oro nero” nel primo trimestre 2020 ha avuto un crollo di quasi 4 milioni di barili al giorno. La previsione da parte degli operatori di mercato indentifica una riduzione della domanda globale così forte che il posizionamento dei prezzi scenderà in una forbice tra 23% e 37% dipendentemente dalla durata del fermo imposta dal covid-19. È su questo sfondo estremamente incerto che Eni ha aggiornato il proprio scenario sull’andamento delle materie prime energetiche per quest’anno e il prossimo, rivedendo al ribasso le previsioni sul prezzo del greggio europeo di riferimento, il Brent, a 40-45 $ per il 2020 e a 50-55 $ per il 2021. I centri natatori in questo scenario, una volta riaperte le vasche al pubblico, consuntivato i danni e rialzando lo sguardo per capire come muoversi nel futuro, che strategie dovranno implementare sotto l’aspetto energetico? Una delle prime mosse sarebbe quella di rinegoziare, il più possibile, le proprie tariffe elettriche (Componente Energia) e gas naturale (Materia Prima) con i propri fornitori, agganciando il prezzo alle quotazioni di ribasso attuali con un contratto “fisso” volto a sfruttare più possibile il fenomeno di riabbasso odierno e conseguentemente beneficiare di uno spread positivo che si genererà appena i prezzi torneranno ad allinearsi all’andamento fisiologico pre covid-19. Attenzione che in questo periodo i fornitori di energia molto esposti finanziariamente per politiche commerciali aggressive adottate in passato, potrebbero non sopportare la crisi del momento con il rischio di default aziendale. Pertanto i gestori d’impianti sportivi dovranno porre la massima attenzione nella verifica dell’affidabilità del proprio fornitore, per evitare di trovarsi con un PDR/POD “bloccato” e con il rischio di subire disservizi per la propria piscina. Gli investimenti legati all’efficientamento energetico chiedono una ampia valutazione. Ciò che è in fase di realizzazione perché avviato nel periodo antecedente a marzo 2020 è assolutamente da concludere limitando al massimo le interruzioni, per quanto possibile a causa del rallentamento della produzione, per non incappare in cambiamenti delle soluzioni finanziarie bancarie che varieranno per effetto della crisi. Tutti i nuovi investimenti da realizzare per efficientare sotto il profilo energetico il proprio impianto natatorio, devono sottostare ad una profonda revisione del business plan, perché i tempi di break even avranno delle variazioni. Innanzitutto perché il costo dell’energia avendo un ribasso (che è comunque un fattore positivo) l’effetto economico dell’intervento di efficientamento avrà esito più contenuto, seconda valutazione sarà quella di rimodulare gli interventi in ottica di nuove strategie generali che si implementeranno se il covid-19 porterà dei cambiamenti nei modi di affluenza degli utenti nei centri natatori.
Paolo Boni
paolo@paoloboni.it
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PISCINA E CATEGORIA CATASTALE DELLE ABITAZIONI Come e quando la realizzazione di una piscina modifica la categoria catastale delle abitazioni Spesso i privati che intendono costruire una piscina si chiedono se questa scelta avrà o meno influenze dirette sulla propria situazione fiscale. Alcune indicazioni per fare chiarezza, nonostante la materia sia di difficile definizione LA CATEGORIA CATASTALE La categoria catastale di un’abitazione ne determina il valore catastale, sul quale si calcolano le tasse da applicare quali, ad esempio, IRPEF, IMU, Imposta di registro, IVA. Le abitazioni con categorie catastali diverse non hanno lo stesso trattamento fiscale perché esistono abitazioni definite “normali” ed altre definite “di lusso”. Chi possiede un’abitazione di lusso
non può usufruire di alcune agevolazioni fiscali quali l’aliquota IVA ridotta, l’esenzione del pagamento dell’IMU per la prima casa, l’imposta di registro ridotta in caso di compravendita. LE ABITAZIONI DI LUSSO Le abitazioni, dal punto di vista del catasto, vengono descritte attraverso le seguenti categorie catastali: TABELLA DELLE CATEGORIE CATASTALI I - IMMOBILI A DESTINAZIONE ORDINARIA GRUPPO A A/1 - Abitazioni di tipo signorile A/2 - Abitazioni di tipo civile A/3 - Abitazioni di tipo economico A/4 - Abitazioni di tipo popolare
La categoria catastale di un’abitazione ne determina il valore catastale, sul quale si calcolano le tasse da applicare quali, ad esempio, IRPEF, IMU, Imposta di registro, IVA
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A/5 - Abitazioni di tipo ultrapopolare A/6 - Abitazioni di tipo rurale A/7 - Abitazioni in villini A/8 - Abitazioni in ville A/9 - Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici A/10 - Uffici e studi privati A/11 - Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi Le abitazioni appartenenti alle categorie A/1, A/8 e A/9 vengono definite “di lusso”. COME FUNZIONAVA PRIMA Fino al 13 dicembre 2014 la definizione di abitazione di lusso era regolata dal D.M. 02/08/69, detta “Legge Tupini”. Il D.M. stabilisce, all’art.4, che sono (o diventano) di lusso.
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Le abitazioni unifamiliari dotate di piscina di almeno 80 mq di superficie o campi da tennis con sottofondo drenato di superficie non inferiore a 650 mq. Se si costruisce una piscina di dimensioni superiori agli 80 mq, quindi, la casa passa automaticamente a casa di lusso.
Nel caso in cui, invece, la piscina abbia una superficie inferiore agli 80 mq, l’art.8 stabilisce che sono o diventano di lusso. Le case e le singole unità immobiliari che abbiano oltre 4 caratteristiche tra quelle della tabella allegata al presente decreto.
Le abitazioni appartenenti alle categorie A/1, A/8 e A/9 vengono definite “di lusso”
Superficie dell’appartamento Superficie utile complessiva superiore a mq 160, esclusi dal computo terrazze e balconi, cantine, soffitte, scale e posto macchine. Terrazze a livello coperte e scoperte e balconi Quando la loro superficie utile complessiva supera mq 65 a servizio di una singola unità immobiliare urbana. Ascensori Quando vi sia più di un ascensore per ogni scala, ogni ascensore in più conta per una caratteristica se la scala serve meno di 7 piani sopraelevati. Scala di servizio Quando non sia prescritta da leggi, regolamenti o imposta a necessità di prevenzione di infortuni od incendi. Montacarichi o ascensore di servizio Quando sono a servizio di meno di 4 piani. Scala principale a) con pareti rivestite di materiali pregiati per un’altezza superiore a cm 170 di media; b) con pareti rivestite di materiali lavorati in modo pregiato. g) Altezza libera netta del piano Superiore a m. 3,30 salvo che regolamenti edilizi prevedano altezze minime superiori. Porte di ingresso agli appartamenti da scala interna a) in legno pregiato o massello e lastronato; b) di legno intagliato, scolpito o intarsiato; c) con decorazioni pregiate sovrapposte od imprese. Infissi interni Come alle lettere a), b), c) della caratteristica h) anche se tamburati qualora la loro superficie complessiva superi il 50% (cinquanta per cento) della superficie totale. Pavimenti Eseguiti per una superficie complessiva superiore al 50% (cinquanta per cento) della superficie utile totale dell’appartamento: a) in materiale pregiato; b) con materiali lavorati in modo pregiato. Pareti Quando per oltre il 30% (trenta per cento) della loro superficie complessiva siano: a) eseguite con materiali e lavori pregiati; b) rivestite di stoffe od altri materiali pregiati. Soffitti Se a cassettoni decorati oppure decorati con stucchi tirati sul posto dipinti a mano, escluse le piccole sagome di distacco fra pareti e soffitti. Piscina Coperta o scoperta, in muratura, quando sia a servizio di un edificio o di un complesso di edifici comprendenti meno di 15 unità immobiliari. Campo da tennis Quando sia a servizio di un edificio o di un complesso di edifici comprendenti meno di 15 unità immobiliari
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L’ACCATASTAMENTO È obbligatorio accatastare una piscina perché vi è l’obbligo di accatastare o variare ogni modifica in grado di incidere sulla consistenza, sulla destinazione d’uso, sul valore dell’immobile. Accatastare una piscina significa inserirla graficamente nella mappa catastale, nella planimetria catastale e tenerne conto per la classificazione dell’unità immobiliare alla quale è pertinenziale. L’accatastamento determina la rendita catastale di una unità immobiliare, che si
Dal 13 dicembre 2014 il D.Lgs. n. 175 del 21/11/14 è intervenuto sulla definizione di ‘’abitazione di lusso”, legandola solamente alla categoria catastale
CONCLUSIONI La classificazione catastale di una abitazione non si modifica automaticamente quando si realizza una piscina. Va valutato il contesto urbanistico nel quale la casa e la piscina sono inserite, poichè molto spesso, per attribuire una categoria catastale, si tende ad utilizzare quelle delle abitazioni vicine. Una casa di categoria A/2 inserita in un contesto urbano dove sono presenti abitazioni di categoria A/1 o A/8 molto probabilmente potrà vedere modificata la categoria catastale con la costruzione di una piscina, ma non è certo che questo accada. È importante quindi sapere che la costruzione di una piscina potrebbe incidere a livello fiscale sull’abitazione, ma non è dato saperlo con certezza prima di consultare un professionista che si occupi della variazione al catasto. In più, l’accatastamento va fatto dopo la costruzione della piscina, non è possibile farlo prima. È quindi importante consultare un professionista che si occupi di urbanistica prima della costruzione, per avere un primo suggerimento. Attenzione a procedere alla redazione di atti (ad esempio una compravendita) prima che la rendita venga confermata, cioè prima di 12 mesi. In caso di rettifica scatta la richiesta di conguaglio delle imposte non pagate.
PAOLO BONI
Dal 13 dicembre 2014 il D.Lgs. n. 175 del 21/11/14 è intervenuto sulla definizione di ‘’abitazione di lusso”, legandola solamente alla categoria catastale. Vengono definite abitazioni di lusso le abitazioni classificate nelle categorie A/1: abitazioni di tipo signorile, A/8: abitazioni in ville, A/9: castelli, palazzi di pregio artistico e storico. Anche l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 30/12/14, conferma che, in caso di cessione di abitazioni ‘’prima casa”, l’IVA agevolata al 4% è vincolata alla categoria catastale e non più alle caratteristiche del D.M. 02/08/69. In particolare, non sono di lusso le abitazioni classificate come: A/2 abitazioni di tipo civile, A/3 abitazioni di tipo economico, A/4 abitazioni di tipo popolare, A/5 abitazioni di tipo ultrapopolare, A/6 abitazioni di tipo rurale, A/7 abitazioni in villini, A/11 abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi.
ottiene moltiplicando la Consistenza per i dati di tariffa, che sono importi determinati con il D.M. 27/09/91 e sono suddivisi per Provincia, Comune, Categoria e Classe. Il Valore catastale, utilizzato per calcolare le imposte, si ottiene moltiplicando la rendita catastale per un coefficiente di rivalutazione che per le Abitazioni principali, prima casa (escluso quelle in categoria A/1,A/7 e A/8) è pari a 115,5, per le abitazioni secondarie o di lusso (categoria A/1, A/7 e A/8) è pari a 126. Il tecnico, nella pratica di accatastamento, assegna categoria e classe, calcola i vani, quindi calcola e propone una rendita catastale. Il Catasto, dopo un controllo formale, accetta la pratica, e assegna la rendita proposta dal tecnico. A questo punto la rendita proposta dal tecnico diventa subito valida a tutti gli effetti, diventando definitiva trascorsi 12 mesi. Nei 12 mesi, il catasto ha facoltà di rettificare la rendita proposta dal tecnico, se ritiene che non sia congrua.
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COME FUNZIONA OGGI
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Michele Matullo
mattullo@studioarchigeo.com
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LE CORRENTI VAGANTI IN PISCINA Molto spesso si attribuiscono processi di corrosione ad una mancata od errata messa a terra dei componeti metallici delle piscine. Ma è proprio così? Molto spesso si attribuisce al fenomeno delle correnti vaganti e/o correnti galvaniche la responsabilità di corrosioni e danni delle parti metalliche delle piscine. Questi danni che interessano i componenti installati all’interno delle vasche, quali bocchette, fari, scalette e altri componenti metallici come gli stessi pannelli della struttura, si verificano anche quando i componenti arrugginiti sono realizzati in acciaio AISI 316 L. Ciò espone i costruttori di piscine alle giustificate lamentele dei clienti, che tendono ad incolpare la presunta scarsa qualità dei materiali utilizzati. Il fenomeno è comunque curioso, poichè non appare seguire una logica: lo stesso materiale in una piscina si arrugginisce dopo pochi mesi, ed in un altra non si arrugginisce mai. La stessa piscina, ospita componenti arrugginiti ed altri perfetti. Questa bizzarria di comportamento ha fatto pensare a molti che la responsabilità sia della correnti elettriche, più o meno vagabonde. Ma questa argomentazione appare priva di fondamento, come vederemo nel corso dell’articolo.
innesca una migrazione di elettroni dal metallo con potenziale minore a quello con potenziale maggiore, innescando la corrosione del primo. Questa reazione di ossidoriduzione, che di fatto si manifesta come corrosione elettrochimica, necessita della presenza di un elettrolita, come ad esempio l’acqua delle piscine. La
La corrosione galvanica è quella che si innesca su viti, dadi, bulloni, utilizzati su un metallo diverso da quello di cui sono fatti
LE CORRENTI GALVANICHE Per descrivere il fenomeno si utilizza anche il termine “correnti galvaniche”, che in realtà si riferiscono ad un diverso processo elettrochimico, che causa corrosione quando due metalli diversi, come ad esempio acciaio ed alluminio, o acciaio AISI 316 ed acciaio al carbonio, vengono accoppiati. La forte differenza di potenziale 42
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Esempio di corrosione sull’acciaio
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corrosione galvanica è quindi quella che si innesca su viti, dadi, bulloni, utilizzati su un metallo diverso da quello di cui sono fatti. Solitamente, il metallo meno nobile è quello dei bulloni, che si arruginiscono. LE CORRENTI VAGANTI Il fenomeno delle correnti vaganti, meglio definite “correnti parassite”, è assai aggressivo e penetrante quanto raro ed effimero, poiché si presenta soltanto in precise condizioni. Per affrontare correttamente il problema è necessario chiarire meglio i meccanismi che determinano questo tipo di corrosione. Se pur in modo semplicistico il fenomeno può essere descritto come correnti che abbandonano il loro percorso
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EQUILIBRE E: LA NUOVA MINIPISCINA ASTRALPOOL È PURO DESIGN Equilibre E è l’ultimissimo modello di minipiscina della gamma AstralPool di Fluidra, con un mobile esterno “infinity”, studiato per decorare le stanze o il terrazzo di casa con eleganza e discrezione, è dotata di 26 getti inossidabili, pompa di massaggio, riscaldatore elettrico e cromoterapia e vi permetterà di “staccare la spina” e godere del piacere di un centro wellness restando comodamente a casa propria. Inoltre, la sua altezza (dimensioni compatte 216 x 167 x 74) è perfetta per un facile accesso anche da porte di 80 cm. Con una capacità di 780 litri d’acqua può massaggiare fino a 3 persone contemporaneamente. La struttura metallica ad alta resistenza, la base in ABS isolante e la copertura isotermica, sono progettate per permettere il massimo isolamento termico e, quindi, il risparmio energetico e di acqua, nella manutenzione della minipiscina. Prodotta da Iberspa, in Spagna, la produttiva legata al gruppo Fluidra che solo lo scorso 2 luglio 2019 aveva subito un devastante incendio, è l’esempio che, con la determinazione e l’impegno, è possibile in poco tempo tornare a produrre manufatti di alta qualità e design. Equilibre E è disponibile nei colori interni “bianco” e “sterling” e mobile “infinity”, ad un prezzo accessibile in relazione alle prestazioni offerte e alla qualità del prodotto: € 6.600 + iva (inclusa copertura). Per saperne di più contattate Fluidra: info@fluidra.it - 030.6870441
Solo le correnti continue sono in grado di produrre grossi danni per ossidazione, mentre quelle di tipo alternato producono danni praticamente irrilevanti Corrente vagante in presenza di ferrovia
stabilito (primario), per prendere delle scorciatoie a minore resistenza, attraversando conduttori incontrati “casualmente” sul loro percorso (circuito secondario). La prima doverosa puntualizzazione che occorre fare è quella relativa alla tipologia della corrente: può essere sia di tipo continuo che di tipo alternato, ma solo le correnti continue sono in grado di produrre grossi danni per ossidazione, mentre quelle di tipo alternato producono danni praticamente irrilevanti. Un esempio reale (forse l’unico), è rappresentato dalle eventuali correnti disperse dai sistemi di trazione a corrente continua (treni, metropolitane, tram). Queste correnti se disperse creano quelle che tecnicamente si chiamano interferenze brevi, ma con conseguenze anche severe a causa delle elevate correnti in gioco. Durante il passaggio del convoglio, la corrente parte dal polo positivo della sottostazione percorrendo il cavo aereo fino al tre-
no, per poi rientrare al polo negativo della sottostazione attraverso i binari (non isolati per sicurezza). Ammettiamo dunque che la corrente sia fuoriuscita; perché il fenomeno si manifesti occorre che il terreno circostante sia un buon conduttore. In questo caso quando la corrente fuoriuscita incontra un conduttore metallico, lo utilizza per procedere lungo il percorso di minore resistenza. Nel punto di ingresso il metallo (per esempio una conduttura o una parte della piscina), si comporta da catodo ed è quindi protetto, ma quando la corrente nel suo percorso verso la sottostazione elettrica abbandona il metallo, questo si comporta da anodo, innescando i tristemente famosi processi di corrosione. A questo punto occorre sottolineare che anche nel caso di presenza di correnti vaganti, il fenomeno si innesca se e solo se il circuito elettrico secondario, rappresentato dal terreno che separa il binario dell’esempio dalla massa
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E CON L’ELETTROLISI? La presenza di una cella elettrolitica per la produzione del cloro non cambia ciò che è stato finora enunciato. La cella elettrolitica utilizza pic-
La presenza di cloruri, di errati accoppiamenti fra tipi di metallo diversi e le operazioni di pulizia, sicuramente possono essere maggiormente additati quali responsabili della corrosione galvanica
Elettrolisi in linea
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metallica e la massa metallica nel loro insieme, costituiscono un percorso di minor fatica per la corrente elettrica, cioè un percorso che offre una minore resistenza. Questa condizione è tutt’altro che facilmente riscontrabile; il terreno con le sue incoerenze e discontinuità anche di materiali, difficilmente è meno resistivo di una rotaia. L’esempio che abbiamo utilizzato può sembrare poco attinente alle problematiche generalmente riscontrate con i fenomeni corrosivi presenti in alcune piscine, in realtà serve a sottolineare che il fenomeno delle correnti vaganti si genera con valori di corrente molto differenti da quelli normalmente impiegati in piscina.
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colissime quantità di corrente che svolge il suo compito nello spostamento fra anodo e catodo all’interno della cella stessa (pochi centimetri in un contenitore di plastica). La quantità di corrente emessa dagli apparecchi, oltre ad essere piccolissima, svolge completamente il suo lavoro nella produzione del cloro, senza che ci siano “avanzi” di corrente inutilizzata capaci di provocare danni. Persino l’assenza di sale all’interno della cella non creerebbe problemi. In questo caso la corrente emessa
Il fenomeno delle correnti vaganti si genera con valori di corrente molto differenti da quelli normalmente impiegati in piscina
dal polo positivo (catodo) troverebbe immediatamente la strada più breve per concludere il suo cammino nel polo negativo (anodo) che si trova a brevissima distanza. Se tutto questo non bastasse, è possibile trovare un ulteriore riscontro sull’innocenza della corrente nei confronti del fenomeno della corrosione, esaminando il funzionamento di questi apparecchi: praticamente tutti i sistemi a cella elettrolitica, nel loro ciclo di lavoro, invertono periodicamente le polarità fra anodo e catodo. Questa inversione, dal punto di vista della produzione di sale per elettrolisi, non fa alcuna differenza, ne fa invece dal punto di vista elettrico, neutralizzando in una specie di bilanciamento le cariche elettriche. LA MESSA A TERRA DELLE MASSE METALLICHE Il collegamento a terra di tutte le masse metalliche (masse estranee
MICHELE MATULLO
Situazione classica di corrente vagante
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La messa a terra non favorisce nè rallenta i fenomeni di corrosione legati ai fenomeni galvanici o dei rarissimi casi di correnti vaganti
secondo la norma CEI 64/8), è un obbligo strettamente legato alla sicurezza delle persone. L’obbligo nasce dalla necessità di ridurre il pericolo per gli utenti della piscina in presenza di eventuali correnti disperse a causa di un guasto alle apparecchiature elettriche (cioè correnti che, a causa di rotture degli isolamenti, percorrono le masse metalliche come sulla carcassa di una lavatrice rotta). La presenza dei corretti collegamenti di terra consente il tempestivo intervento degli interruttori differenziali, evitando così di esporre al rischio di elettrocuzione le persone che sono a contatto con le masse metalliche percorse da correnti elettriche. La messa a terra dunque non favorisce nè rallenta i fenomeni di corrosione legati ai fenomeni galvanici o dei rarissimi casi di correnti vaganti. CONCLUSIONI Le conclusioni sono pressoché scontate: i fenomeni elettrici molto raramente sono la causa delle corrosioni normalmente riscontrabili nelle piscine. La presenza di cloruri, di errati accoppiamenti fra tipi di metallo diversi e le operazioni di pulizia, sicuramente possono essere maggiormente additati quali responsabili di questo tipo di problema.
Esempio di ossidazione galvanica
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L’ELETTROLISI DEL SALE PUÒ ESSERE UTILIZZATA NELLE PISCINE? Un’analisi normativa di uno dei sistemi di trattamento acqua più utilizzati nelle piscine PREMESSA La cosiddetta elettrolisi del sale è una tecnologia utilizzata per produrre cloro a partire da cloruro di sodio, il comune sale da cucina, attraverso due elettrodi che scompongono la molecola di NaCl e producono cloro gas e/o ipoclorito di sodio. I sistemi sono diversi, quello più diffuso è l’elettrolisi “in linea”, dove la cella elettrolitica viene installata sulla tubazione di mandata dell’impianto di trattamento acqua della piscina, nella cui acqua viene introdotto il sale. Un’alternativa è rappresentata dall’elettrolisi “in situ”, dove il cloro viene prodotto senza salare l’acqua della piscina. Questi impianti possono produrre sia cloro gas, che si trasforma immediatamente in acido ipocloroso senza nessun pericolo, oppure ipoclorito di sodio puro, da stoccare e dosare. La produzione di cloro per elettrolisi
consente di evitare lo stoccaggio e la manipolazione di prodotti chimici pericolosi. QUANTO SALE È NECESSARIO La concentrazione di sale necessaria al sistema di elettrolisi in linea è solitamente di 5.000-6.000 ppm (pari a 5-6 gr/lt). Da alcuni anni sono in commercio celle elettrolitiche cosiddette “a bassa salinità”, che sono in grado di produrre la stessa quantità di cloro con una concentrazione di sale molto più bassa, inferiore a 1.500 ppm. Per quanto riguarda la elettrolisi in situ, invece, il consumo di sale varia in funzione alla quantità di cloro prodotto, e l’ordine di grandezza è di qualche chilo al giorno. Nel caso dell’elettrolisi in linea il sale viene introdotto nell’acqua di piscina, nell’elettrolisi in situ il sale è a bordo macchina.
È POSSIBILE SALARE L’ACQUA DI UNA PISCINA? Tralasciamo, in questo articolo, gli aspetti tecnici relativi ai problemi che potrebbe causare l’acqua salata alla struttura ed ai componenti delle piscine, problemi risolvibili utilizzando i materiali adatti allo scopo ed i corretti accorgimenti. Per quanto riguarda le piscine ad uso privato non esistono impedimenti, sia in forma di legge che di norme tecniche. Per quanto riguarda invece le piscine ad uso pubblico, la questione della possibilità di introdurre cloruro di sodio nell’acqua di piscina è dibattuta. Il punto 1.4 dell’Allegato 1 dell’Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, relativo agli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio del marzo 2003,
La produzione di cloro per elettrolisi consente di evitare lo stoccaggio e la manipolazione di prodotti chimici pericolosi Elettrolisi in situ
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Negare la possibilità di utilizzo dell’elettrolisi del sale, sulla base di una lettura restrittiva dell’Accordo, sarebbe senz’altro un errore e una negazione dei molti vantaggi che l’elettrolisi offre elenca le “sostanze da utilizzare per il trattamento dell’acqua”, specificando che “Per il trattamento dell’acqua in immissione in vasca è consentito l’uso delle seguenti sostanze elencate come disinfettanti, flocculanti e correttori di pH”. Segue un elenco di sostanze impiegabili, diviso per categoria (disinfettanti, flocculanti, correttori di pH, antialghe). In questo elenco non è riportato il cloruro di sodio. Ciò ha convinto alcuni tecnici della prevenzione che la produzione di cloro per elettrolisi non
sia ammessa in piscina, ma questa convinzione appare infondata. Di fatto, nel 2003 la produzione di cloro per elettrolisi in piscina era del tutto sconosciuta e l’Accordo non avrebbe potuto prevederla. L’elenco delle sostanze ammesse disciplina le tipologie di prodotti e, nella categoria dei disinfettanti, è compreso il cloro, che viene prodotto dal sale tramite elettrolisi. È inoltre infondata la definizione di cloruro di sodio come “sostanza utilizzabile per il trattamento dell’acqua”, in quanto il sale di per sè non ha nessuna azione sul trattamento dell’acqua.
CONCLUSIONE
IL PROBLEMA DELLO SCARICO
Non vi è dubbio che il punto 1.4 dell’Allegato 1 dell’Accordo, così come tutto il testo dell’Allegato e tutto il testo dell’Accordo, siano stati scritti in un tempo ormai molto diverso da quello presente, e male si adattino alle soluzioni tecnologiche che vengono oggi adottate. L’Accordo in toto andrebbe profondamente rivisto. Negare la possibilità di utilizzo dell’elettrolisi del sale, sulla base di una lettura restrittiva dell’Accordo, sarebbe senz’altro un errore e, soprattutto, una negazione dei molti vantaggi che l’elettrolisi offre, sia quella in linea che, soprattutto, quella in situ.
Un sicuro limite legislativo all’utilizzo della elettrolisi in linea è rappresentato dal limite di cloruri nelle acque di scarico, introdotto dalla Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgsl.152/06, fissato in 1.200 ppm per le acque scaricate in fognatura e/o in acque superficiali. Per rispettare questo limite, l’unico modo è utilizzare elettrolisi in linea del tipo a bassa salinità.
Nel caso dell’elettrolisi in linea il sale viene introdotto nell’acqua di piscina, nella elettrolisi in situ il sale è a bordo macchina
La qualità del cloro usato è determinante per avere un buon risultato del trattamento dell’acqua. La qualità e la costanza di qualità, la conoscenza del prodotto che si acquista, la conoscenza del produttore di cloro è basilare affinché chi vende i prodotti e chi gestisce gli impianti possano avere e dare le opportune garanzie.
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IL NUOVO CCNL DI ACQUANET E CONFLAVORO, ELASTICITÀ E RISPARMIO Un contratto, nel rispetto dei diritti dei lavoratori, che incontra le esigenze degli operatori di flessibilità, di costi del lavoro allineati e di lavoro straordinario durante i picchi stagionali La prima delle presentazioni previste per il nuovo contratto di lavoro per costruttori e manutentori di piscina si è tenuta a Roma il 13 febbraio scorso Il Ccnl Installatori e Manutentori Piscine è stato redatto con il fine di fornire una soluzione agli elementi di criticità del settore emersi da una indagine conoscitiva condotta da Conflavoro e seguendo le indicazioni di Acquanet. Dall’indagine suddetta è emerso che le esigenze più pressanti per gli operatori sono collegate all’alto numero di ore di straordinario alle quali viene fatto ricorso, vista la stagionalità del lavoro, e alla necessità di potere assumere lavoratori a tempo determinato con maggiore elasticità. È stato rilevato,
inoltre, che la mancanza di un contratto collettivo di lavoro di settore aveva creato una situazione di disallineamento dei costi del lavoro, dovuta all’applicazione di una pluralità di contratti. Tale disallineamento spesso crea una concorrenza basata anche sul costo del lavoro. Cercando di utilizzare tutte le possibilità offerte dalla vigente normativa, Conflavoro e Confsal sono addivenute alla stipula di un contratto che risponde in pieno alle richieste degli operatori. LE ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO Per risolvere il problema delle assunzioni a tempo determinato si è
innalzanto il limite legislativo, che prevede un numero di assunzioni a tempo determinato in misura pari al 20% dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso l’azienda, portandolo al 50%. In secondo luogo, è stata inserita la classificazione di stagionalità per alcune lavorazioni e mansioni individuate nella sfera di applicazione del contratto e più precisamente attività di: Apertura della piscina Pulizia della vasca Operazioni di manutenzione ordinaria dell’impianto di trattamento acqua Approvvigionamento di prodotti chimici Messa a riposo della piscina
Il Ccnl Installatori e Manutentori Piscine è stato redatto con il fine di fornire una soluzione alle criticità del settore emerse da un’indagine conoscitiva condotta da Conflavoro e seguendo le indicazioni di Acquanet 50
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Rossana Prola, AcquaNET, e Roberto Capobianco, Conflavoro
Queste operazioni, inquadrabili nel periodo che va da maggio ad ottobre, sono considerate stagionali e, pertanto, per la loro esecuzione possono essere assunti lavoratori con contratto a tempo determinato senza alcuna limitazione. Per le mansioni suddette, inoltre, possono essere assunti con contratto a tempo determinato anche gli apprendisti. In questo caso la durata massima del periodo di apprendistato è pari a 24 mesi spalmabili nell’arco di 48 mesi (in pratica 4 stagioni di lavoro). IL LAVORO STRAORDINARIO Passando al problema relativo agli straordinari, le soluzioni individuate consentono sia di ridurre l’impatto del limite annuo di ore di straordinario contrattualmente previste (250 ore), introducendo, accanto allo strumento della flessibilità, anche la possibilità di adottare un orario di lavoro multiperiodale. Lo strumento della flessibilità, da utilizzare per affrontare picchi di lavoro non prevedibili (ad esempio una commessa di lavoro importante e imprevista), consente di adattare l’orario di lavoro alle mutate esigenze produttive ricorrendo, in un determinato periodo, ad un orario di lavoro superiore alla 40 ore settimanali (entro il limite delle 48 ore) e di recuperare le ore oltre le 40 nelle settimane successive adottando un orario ridotto. Ad esempio:
per 4 settimane orario di 44 ore e per 4 settimane orario di 36 ore. La media risulta essere rispettosa delle 40 ore settimanali e tutte le ore sono considerate ordinarie, cioè non si liquida la maggiorazione per straordinario quando si supera il limite delle 40 ore. Lo strumento dell’orario multiperiodale, da definire a livello di contratto aziendale, consente di definire a priori quello che sarà l’orario di lavoro, rispettando solamente la media annua di ore di lavoro corrispondente a quella di 40 ore settimanali. Nell’arco dei 12 mesi, pertanto, viene individuato il periodo durante il quale l’orario di lavoro, per es., è di 50 ore settimanali (10 ore al giorno per 5 giorni) e il corrispondente periodo di 30 ore settimanali. Tutte le ore sono considerate ordinarie e non è vincolante il rispetto del limite delle 48 ore settimanali. Questo consente non solo di affrontare con la massima produttività i periodi di attività più intensa, ma anche di non erogare le maggiorazioni per lavoro straordinario.
L’orario multiperiodale consente non solo di affrontare con la massima produttività i momenti di attività più intensa, ma anche di non erogare le maggiorazioni per lavoro straordinario
Elasticità e risparmio, dunque. GLI ALTRI ELEMENTI DISTINTIVI Il Ccnl Piscine contiene inoltre tutti gli elementi distintivi della contrattazione Conflavoro: Eliminazione dei permessi per riduzione orario di lavoro (cosidetti ROL);
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Ferie in misura pari a 4 settimane Periodo di prova pari a 6 mesi per quadri e primi livelli, 3 mesi per tutti gli altri livelli Nessuna limitazione di orario settimanale minimo per la stipula di contratti part-time Contratti a tempo indeterminato in misura pari al 50% dei lavoratori a tempo indeterminato in forza Scatti di merito e professionalizzazione al posto degli scatti di anzianità Integrazione di malattia per massimo 45 giorni/anno; primi tre giorni al 60% per massimo 4 eventi/anno e giorni restanti al 75% Elementi distintivi che rispettano il parere della Suprema Corte, per altro ribadito recentemente con sentenza n. 4951 del 2019, ed in linea con le previsioni Costituzionali in materia di libertà e pluralismo sindacale, purtroppo ignorate da buona parte del mondo politico e sindacale. Le mansioni sono state redatte sulla base delle effettive lavorazioni praticate e la tabella delle retribuzioni è stata costruita partendo dalla base del contratto metalmeccanico.
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Il disallineamento spesso crea una concorrenza basata anche sul costo del lavoro
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Nicola Delussu
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LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI NELLE PISCINE: UN OBIETTIVO PRATICABILE I rischi di incidenti nelle piscine sono arginabili attraverso maggior senso di responsabilità, formazione del personale, rispetto delle regole sperando anche che il quadro normativo in materia venga aggiornato LE PISCINE Tradizionalmente la percezione della piscina continua a rimanere legata al divertimento e al relax, e questo aspetto non ha consentito che si sviluppasse compiutamente una cultura della sicurezza propria di un ambiente particolarmente a rischio sia per gli utenti che per gli operatori. L’immersione nell’acqua delle vasche espone, infatti, gli utenti ad un rischio chimico e biologico particolarmente elevato che richiede di conseguenza, nelle piscine coperte, idonee ed efficaci procedure di trattamento dell’acqua, dell’aria, nonché la corretta installazione degli impianti elettrici e l’efficace e puntua-
le manutenzione degli stessi. I prodotti chimici utilizzati ed utilizzabili in questo settore sono tutti appartenenti alla categoria dei prodotti chimici pericolosi e necessitano di competenze che, troppo spesso, risultano carenti se non addirittura assenti negli operatori coinvolti nella loro manipolazione. L’organizzazione del lavoro a servizio di questi impianti vede spesso l’impiego di manodopera non adeguata: in molti casi si tratta di operatori stagionali e precari a cui vengono assegnati compiti delicati, per la cui esecuzione è richiesta, dalla normativa vigente, una specifica informazione/formazione/addestramento, che spesso, a questi addetti, non viene garantita.
IL DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO TECNICO DELLE REGIONI Il documento del Coordinamento Tecnico delle Regioni dal titolo “Sicurezza degli impianti nelle piscine” del luglio 2018, rappresenta in questo contesto uno strumento utile per dare indicazioni ai diversi operatori dei Servizi di Prevenzione chiamati ad effettuare la vigilanza anche sulla sicurezza degli impianti natatori. Al contempo vuole però anche essere un’occasione per fornire agli operatori del settore indicazioni utili per una gestione più sicura delle piscine, analizzando le diverse situazioni di rischio correlate alla gestione degli impianti e alle misure di
L’organizzazione del lavoro a servizio di questi impianti vede spesso l’impiego di manodopera non adeguata Eventi per natura della lesione anni 2004 2019 (fonte INAIL)
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Contenitori con doppia camicia
sicurezza impiantistiche che devono essere assicurate. La sicurezza degli impianti nelle piscine è un argomento di particolare interesse, sia per la crescente diffusione di questo tipo di impianti ad uso collettivo pubblico o privato, sia per incidenti che in alcuni casi hanno compromesso in modo grave la sicurezza degli utenti e coinvolto il personale che li gestisce. Contrariamente al senso comune, le piscine sono dunque impianti particolarmente complessi e talvolta con una gestione complicata, affidata sovente a personale non adeguatamente formato. L’attività svolta dagli organi di vigilanza delle ASL/ARPA in questo settore ha messo in evidenza che da tale complessità deriva anche un numero elevato di incidenti ai frequentatori e di infortuni sul lavoro agli operatori. Dagli accertamenti effettuati nel tempo da diversi organi di vigilanza, è infatti emerso che la manutenzione degli impianti rappresenta un elemento di significativa criticità, perché la stessa viene ancora concepita come semplice riparazione di guasti e non come un’attività predittiva, necessaria alla corretta gestione per prevenire incidenti e infortuni. Si è infatti riscontrato che le piscine sono quasi sempre prive di manuali di conduzione e manutenzione degli impianti, ma anche di procedure operative di sicurezza destinate agli addetti. Gli stessi documenti di valutazione del rischio resi disponibili risultano spesso inadeguati e scollegati dagli altri
documenti di gestione dell’impianto natatorio (ad es. Manuale di autocontrollo). L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA PROGETTAZIONE La progettazione dei nuovi impianti natatori non può prescindere dal concetto di sicurezza integrata, ossia da una corretta definizione degli ambienti di lavoro in cui anche saltuariamente possono operare gli addetti. In particolare, la progettazione dei locali ad uso tecnico dovrà tenere conto delle modalità di accesso e degli spazi operativi per gli addetti, degli stoccaggi di materiale pericoloso e della possibilità di eventuali esalazioni/sversamenti. Di conseguenza è importante che in sede di autorizzazione edilizia si tenga conto di tutti questi aspetti,
La manutenzione degli impianti rappresenta un elemento di significativa criticità, perché viene ancora concepita come semplice riparazione di guasti e non come un’attività predittiva © DIRITTI RISERVATI
valutando con la dovuta attenzione i problemi relativi alla sicurezza dei locali e degli impianti. Relativamente a questi ultimi si ribadisce l’obbligo di deposito delle dichiarazioni di conformità degli impianti, ivi compresi quelli di trattamento delle acque, previsto dal DM 37/08. Risulta inoltre di fondamentale importanza che le caratteristiche delle strutture, soprattutto per quanto riguarda i materiali utilizzati, le modalità costruttive degli impianti e la loro corretta gestione, garantiscano nel tempo adeguate condizioni di sicurezza, sia per gli ospiti che per i lavoratori dipendenti. I DPI (DISPOSIZIONI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE) Per le attività di gestione dell’impianto natatorio devono essere forniti al personale i DPI ritenuti necessari, secondo quanto stabilito nel documento di valutazione dei rischi. Se è previsto l’utilizzo di DPI autorespiratori, il personale destinato al loro uso dovrà essere adeguatamente formato e addestrato secondo quanto previsto dal D.M. 2 maggio 2001 al p. 7.4.3, cosi come all’uso di eventuali rilevatori di tenore di ossigeno. LA FORMAZIONE E L’INFORMAZIONE SPECIFICHE La formazione, l’informazione e l’addestramento degli addetti che operano nella gestione degli impianti natatori rappresentano elementi di HA 2 - 2020
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fondamentale importanza e, pertanto, devono essere assicurati con particolare cura dai datori di lavoro. Come già detto, la manodopera impiegata nella gestione delle piscine ha spesso un carattere di precarietà, legato anche alla stagionalità, che spesso determina l’elusione degli obblighi formativi a carico del datore di lavoro nei confronti dei lavoratori, stabiliti dalla normativa vigente in materia di sicurezza. Questo comporta che molti lavoratori privi di adeguata formazione vengano impiegati in attività a rischio sia per la loro incolumità che per quella degli utenti delle piscine. È il caso ad esempio degli assistenti bagnanti che vengono impegnati nella gestione dell’impianto di trattamento delle acque, senza un’adeguata formazione sul rischio chimico e impiantistico, o ad attività di manutenzione nella vasca di compenso, laddove esistente. Il personale addetto alla gestione degli impianti deve obbligatoriamente essere formato e informato sui rischi esistenti nei luoghi in cui opera in relazione ai compiti effettivamente assegnati e addestrato in modo specifico in relazione all’uso di particolari attrezzature e impianti. In modo particolare l’informazione/formazione e addestramento devono riguardare l’utilizzo dei DPI anche in funzione dei possibili interventi di soccorso e di emergenza. Ovviamente il fabbisogno formativo per i lavoratori dovrà essere definito in base alla valutazione del rischio e alla definizione delle conseguenti procedure operative. Alcune Regioni (vedi Toscana Del.235/2011 e Sardegna - Allegato n.3 alla D.G.R. n. 6/28 del 5.2.2019) hanno previsto come obbligatori specifici percorsi formativi. In ogni caso l’operatore deve poter sempre disporre
La formazione, l’informazione e l’addestramento degli addetti che operano nella gestione degli impianti natatori rappresentano elementi di fondamentale importanza 56
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Esempio di errato posizionamento prodotti chimici
delle procedure adottate dal datore di lavoro, delle schede di sicurezza dei prodotti chimici, dei manuali di uso e manutenzione delle macchine e degli impianti, oltre che essere informato dettagliatamente sugli esiti della valutazione del rischio. La formazione degli operatori deve essere debitamente documentata nel piano di formazione costituente parte integrante del DVR (Documento di Valutazione del Rischio). Periodicamente la formazione deve essere aggiornata soprattutto in relazione a modifiche impiantistiche e tecnologiche. È NECESSARIA UNA REVISIONE PROFONDA Di certo la difformità della legislazione su base regionale non aiuta, così come andrebbero superati gli ostacoli costituiti dalle differenze di disposizioni da parte dei diversi Enti preposti alle autorizzazioni ed al controllo. Lo stesso sistema dei controlli sulle piscine, gestito dai Servizi di Prevenzione, dovrebbe essere articolato su piani integrati di vigilanza,
La progettazione dei nuovi impianti natatori non può prescindere dal concetto di sicurezza integrata ma risulta invece molto spesso frammentato e poco comunicante sia al suo interno, fra le diverse strutture che partecipano a questa attività, che verso l’esterno e l’utenza in genere. Più in generale si auspica che l’Accordo Stato Regioni del 2003 possa essere rivisto, integrando anche gli aspetti di sicurezza che il Coordinamento Tecnico delle Regioni ha evidenziato con l’obiettivo di avere piscine pubbliche e private più sicure, di garantire controlli più efficaci e di favorire una cultura della sicurezza più adeguata alla gestione di questi impianti.
Esempio di corretta segnaletica prodotti chimici
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CEN NEWS EDITORIALE
NOVITÀ DAL CEN - CENTRO EUROPEO DI NORMAZIONE E DA UNI - ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Molte le attività in Europa, che si susseguono senza sosta. Prima della pausa natalizia, nell’ultimo trimestre del 2019, sono stati tenuti i seguenti meetings:
Barcellona, 14-15 ottobre 2019 In un meeting del WG136 reso difficoltoso dai disordini catalani che hanno compromesso la riuscita della Fiera Piscina & Wellness, si è tenuta una interessante discussione relativamente alla revisione della norma EN 13451-3 che tratta principalmente degli intrappolamenti delle prese di fondo. Tale revisione è di estrema importanza, poichè verranno modificati aspetti importanti dei pozzetti delle prese di fondo ad uso pubblico. A questa riunione hanno partecipato Rossana Prola per AcquaNet e Simone Rasia per Professione Acqua. Sameul Thoillier, il coordinatore del WG5, durante la presentazione della norma a Piscina19
Goteborg, 28-29 ottobre 2019 Terza riunione del TC 136, WG 16, che sta tentando di normare le spa ad uso pubblico. L’impresa si sta dimostrando davvero titanica e le difficoltà con il tempo crescono, viste le visioni apparentemente inconciliabili della Germania e del “rest of the word”, come si definiscono ironicamente i membri esperti presenti. Tra questi, per l’Italia, erano presenti Rossana Prola, Andrea Amici e Stefano Cattaneo. Si tenterà una sintesi nella prossima riunione, prevista a Dusseldorf il 7 e 8 aprile, covid-19 permettendo. Mille Ormark, il coordinatore del WG16, mentre presenta la norma a Piscina19
Parigi, 10-11 dicembre 2019 Secondo meeting del nuovo gruppo del TC 402, WG5, che sta scrivendo una nuova norma riguardante l’etichettatura energetica delle piscine. L’impostazione della norma è tutta francesce, così come francesi sono il coordinatore, la segreteria e i tre coordinatori dei task group. Le riunioni, nemmeno a dirlo, si tengono sempre a Parigi, dove si è tenuta quella prevista nonostante l’inizio del grande sciopero che ha paralizzato la città per mesi. Gli esperti italiani (Laura Didio, Rossana Prola e Stefano Prestinoni) hanno seguito la riunione in videoconferenza da Milano, viste le difficoltà di spostamento. La norma presenta criticità che, per il mercato italiano, appaiono al limite del superabile. Un’importante novità viene dall’Italia, poichè il GL11 di UNI sta votando la decisione se procedere o meno alla revisione della UNI 10637, la norma italiana sul trattamento dell’acqua di piscina. Se, come tutto fa presagire, si deciderà di avviare la revisione, sarà importante la partecipazione di tutti.
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SPECIALE PISCINE PRIVATE
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I RISCHI DI INFORTUNIO In questa terza parte dello Speciale Piscine Private (la prima parte è stata pubblicata sul numero 3 e la seconda sul numero 5 di Happy Aquatics) affronteremo il tema dei pericoli di infortunio derivati dalla struttura delle vasche (paragrafo 4.5 e seguenti della UNI EN 16582-1).
LE SPORGENZE
GLI ANGOLI
La norma stabilisce innanzitutto il principio che ogni sporgenza accessibile agli utenti della piscina deve essere protetta. Per quanto riguarda le schegge prodotte dal legno si afferma che devono essere assenti al momento della installazione, non potendo intervenire sulle modalità del mantenimento e della manutenzione, mentre la superficie dei componenti realizzati in altri materiali, come ad esempio la fibra di vetro, non deve produrre schegge nemmeno nel corso del tempo. Viene riportata una sagoma che rappresenta il riferimento per determinare se una sporgenza sia o meno pericolosa: se la sporgenza entra nella sagoma non è ammessa. In alternativa, deve essere fissata in modo da non essere asportabile esercitando una forza di almeno 60 N (6 kg).
Tutti gli angoli devono essere smussati o, in alternativa, protetti. Non sono ammessi spigoli vivi. Vengono riportate figure che illustrano gli angoli delle smussature, che sono comunque facilmente realizzabili, trattandosi di curvature con un raggio minimo di 2 mm. LE APERTURE AMMESSE A differenza di quanto stabilito per le piscine ad uso pubblico, in que-
Ogni sporgenza accessibile agli utenti della piscina deve essere protetta
Componenti immersi: controllare la profondità!
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sta prima edizione della norma sulle piscine private, il rischio di intrappolamento è legato al rischio di annegamento, e quindi limitato a ciò che viene installato al di sotto di una profondità di 50 cm. È evidente lo scopo di questa scelta, che è quello di non mettere fuori norma praticamente tutti gli skimmers e le bocchette attualmente impiegati nelle piscine private. Nell’allegato E vengono riportate le sonde ed i test da effettuare per verificare l’intrappolamento delle varie parti del corpo. Questo allegato è lo stesso riportato dalla UNI EN 13451-1 per le piscine ad uso pubblico. Precisando che quando la profondità della apertura è inferiore a 10 mm non è necessaria nessuna precauzione, per le altre si riportano i limiti consentiti. È ribadito che tali restrizioni si
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Evitare sporgenze percolose
applicano solamente nel caso in cui esista il pericolo corrispondente.
Tutti gli angoli devono essere smussati o, in alternativa, protetti
DITA DELLE MANI E DEI PIEDI: le aperture ammesse sono ≤ 8 mm o ≥ 25 mm MANI E PIEDI: le aperture ammesse comprese tra 25 mm e 110 mm COLLO E TESTA: le aperture ammesse sono ≤ 110 mm o ≥ 230 mm Laddove l’apertura è ≥ 230 mm il passaggio deve essere impedito. Nel caso in cui siano presenti più rischi, deve essere considerato quello con i limiti inferiori. Riassumendo, le
aperture possono essere pericolose solamente se posizionate al di sotto della profondità di 50 cm di acqua e i limiti sono quelli sopra riportati, previa valutazione della tipologia di rischio. Ricordiamo che i limiti esposti per le aperture sono gli stessi previsti per le piscine ad uso pubblico (riferimento UNI EN 13451-1), che in quel caso vengono applicati a partire dalla superficie dell’acqua. Attenzione quindi a skimmers, griglie di sfioro e vani tapparella nel caso di piscine che non siano destinate ad un uso esclusivamente privato.
Il rischio di intrappolamento delle aperture è legato al rischio di annegamento, e quindi limitato a ciò che viene installato al di sotto di una profondità di 50 cm Esempi di componenti di cui va valutata la conformità
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La Redazione Construction info@professioneacquanet.it
CONSTRUCTION
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CAMPUS PISCINE VERONA 28-30 APRILE 2020
Professione Acqua srl organizza, con cadenza annuale, corsi di formazione per manutentori e responsabili di impianti. Per il 2020, vi diamo appuntamento dal 28 al 30 Aprile all’hotel Best Western Hotel Plus di Villafranca di Verona.
I CORSI FREQUENTABILI SONO: 1. Corso per Manutentore (8 ore), pensato per chi desidera una formazione professionale di base. In particolare: bagnini che gestiscono anche la sala macchine, operatori che effettuano operazioni di manutenzione in piscina, privati che desiderano comprendere meglio il funzionamento della piscina. 2. Corso per Manutentore Professionista (16 ore), rivolto a chi effettua la manutenzione degli impianti di piscina come professione. È quindi sconsigliato a coloro che non dispongono di una minima esperienza nel settore. 3. Corso di Specializzazione per Manutentore (8 ore), frequentabile solo da chi ha già l’attestato del Corso per Manutentore Professionista (oppure il precedente corso di Manutentore di Primo Livello). 4. Corso per Responsabile di piscina (8 ore), fornisce gli elementi indispensabili per conoscere le disposizioni legislative e tecniche per poter assumere la responsabilità di un impianto natatorio ad uso pubblico. Il Corso è dedicato ai Responsabili di
È possibile iscriversi anche a più di un corso, compatibilmente con la possibilità di frequentarli nello stesso campus
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piscine condominiali, turistico-ricettive e aperte al pubblico. 5. Corso-incontro Gratuito per Costruttori di Piscine (5 ore), mette in luce come rispettare le norme possa diventare un vantaggio competitivo verso i concorrenti. Verranno illustrate le principali norme tecniche del settore, per le piscine private e ad uso pubblico. Verrà inoltre presentato il nuovo ed innovativo contratto di lavoro per i costruttori e manutentori di piscina. L’incontro, promosso da ACQUANET Associazione Piscine, è gratuito ed è riservato ai costruttori di piscine in attività. È possibile iscriversi anche a più di un corso, compatibilmente con la possibilità di frequentarli entrambi. Di seguito i prezzi dei singoli corsi e delle possibili combinazioni: Corso per Manutentore; Corso di Specializzazione; Corso per Responsabile: 160€ iva compresa Corso per Manutentore professionista: 350€ iva compresa Corso per Manutentore + Responsabile di piscina. Costo totale: 300€ iva compresa Corso per Manutentore Professionista + Specializzazione. Costo totale: 480€ iva compresa Corso di Specializzazione per Manutentore + Responsabile di Piscina. Costo totale: 300€ iva SCONTI APPLICABILI: Iscrizione entro il 3 Aprile 2020: 20% di sconto Iscrizione di più persone della stessa azienda: 5% di sconto sul totale fattura per 2 persone, 8% per 3 persone, 10% per 4 persone Per gli associati ad ACQUANET e FNI un ulteriore 5% sull’intero importo.
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Tutti gli sconti sono cumulabili tra loro. CREDITI FORMATIVI E DI AGGIORNAMENTO PER LA SICUREZZA: Ognuno dei corsi del Campus eroga 4 crediti formativi per la sicurezza riguardanti: Formazione obbligatoria dei lavoratori (parte specifica) Aggiornamento obbligatorio dei lavoratori Aggiornamento obbligatorio degli RSPP I crediti formativi sono riportati nell’attestato.
Ognuno dei corsi del Campus eroga 4 crediti formativi per la sicurezza
CONSTRUCTION LA REDAZIONE
IL PROGRAMMA COMPLETO GIORNO 1 Ora 9.30 10.15
MANUTENTORE
GIORNO 2
MANUTENTORE PROF.
Leggi nazionali e regionali
GIORNO 3
MANUTENTORE PROF.
RESPONSABILE
SPECIALIZZAZIONE
L’elettricità in piscina
Leggi nazionali e regionali
L’equilibrio chimico dell’acqua
10.15 11.15
Trattamento acqua 1a parte
Il rischio biologico
La sicurezza dei lavoratori
Gli spazi confinati e la gestione del rischio
11.30 13.00
Trattamento acqua 2a parte
La filtrazione per professionisti
Responsabilità civile e penale
Il dimensionamento di filtri, pompe e circuiti
14.30 16.00
Le operazioni di manutenzione
Il trattamento chimico per professionisti
16.30 La apertura e la 17.30 chiusura dell’impianto 17.30 18.30
Norme tecniche
Impianti termici
Norme tecniche, leggi ambientali e di sicurezza
Gli impianti di dosaggio
Le operazioni di manutenzione
La figura del responsabile
I controlli interni ed esterni
Sicurezza in sala macchine
MODALITÀ DI ISCRIZIONE E PAGAMENTO: Per iscriversi è necessario compilare il form di iscrizione che viene riportato sul programma del corso scelto e successivamente effettuare il pagamento a mezzo b.b. su IT18 F076 0111 5000 0008 9522 486 intestato a Professione Acqua srl - specificando il nome del partecipante e il corso scelto - c/o Banco Posta - Agenzia di Castiglione delle Stiviere (MN). Per informazioni e richieste è possibile inviare un’email all’indirizzo formazione@professioneacqua.it oppure chiamare il numero 3283473692 (anche Whatsapp) oppure il numero 0376854931.
SISTEMAZIONE ALBERGHIERA: È stata stipulata una convenzione con il Best Western Hotel Plus, dove si terrà il corso. Costi camere: DUS (doppia uso singola) €70 - doppia €99 (pernottamento e colazione). Saranno presenti un ristorante ed un bistrot per il pranzo. Per prenotare la camera è necessario contattare direttamente l’hotel all’indirizzo mail: corporate@hotelexpoverona.it, all’attenzione di Davide Bodin, citando la nostra convenzione con riferimento “meeting Professione Acqua”. Il soggiorno in hotel andrà poi pagato in loco al momento della partenza, unitamente alla tassa di soggiorno (di €1). © DIRITTI RISERVATI
Per iscriversi è necessario compilare il form di iscrizione che viene riportato sul programma del corso scelto
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Beatrice Masserini
beatrice.masserini@studiocassinis.com
MANAGEMENT
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L’ESPERTO RISPONDE Domande e risposte a cura di uno dei più accreditati riferimenti fiscali e normativi nel comparto sportivo e delle imprese L’associazione sportiva non lucrativa sebbene non affiliata a Federazione Sportiva Nazionale o ad Ente di Promozione Sportiva, fruisce del regime tributario agevolato? L’associazione sportiva non lucrativa priva del requisito soggettivo dell’affiliazione, previsto dalla normativa specifica, non gode del regime agevolativo non essendo sufficiente il concreto svolgimento di attività sportiva senza scopo di lucro in coerenza con i fini statutari. Una ASD, che gestisce un bar in una struttura sportiva, è titolare di regolare partita Iva ed applica la normativa della L. 398/91. In base al DM 10 maggio 2019, è esonerata dall’obbligo di memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi telematici. Tale esonero valeva solo per l’anno 2019 oppure no? Il DM Economia e Finanze del 10 maggio 2019 individua una serie di esoneri dall’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi
giornalieri; esoneri che si applicano in fase di prima applicazione di tale disciplina. Tale esonero, pur essendo scaduto il 1° gennaio 2020, resterà in vigore fino a quando (art. 3 del DM indicato) non verranno emanati successivi decreti del Ministro dell’Economia e delle Finanze (sentite le associazioni di categoria); decreti con i quali verranno individuate le date a partire dalle quali verranno meno gli esoneri dall’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri previsti dall’art. 1. Appare possibile mantenere due categorie di “non associati” con il solo diritto di frequentare i locali dell’associazione e partecipare a tutte le iniziative ed alle manifestazioni promosse dal sodalizio? Nello specifico: a) onorari, coloro i quali godono di tale prestigio personale per cui appunto è un “onore” averli membri a titolo gratuito ed onorifico; b) tesserati: soggetti che, pur non essendo soci, svolgono attività sportiva e che risultino già associati ad altri enti collegati ed ai quali
richiedere il solo contributo tessera. La risposta è negativa. Il concetto di democrazia interna delineato dall’art. 148 del Tuir (DPR 917/1986) esclude che vi possano essere categorie di soci con obblighi e diritti diversi. Questo porta, quindi, ad escludere i membri onorari. Discorso diverso riguarda i tesserati. Questi non sono soci e non possono intervenire in alcun modo nella vita sociale nell’associazione, alla stregua dei soci. A questi, a fronte del pagamento della tessera (entrate di natura commerciale che saranno comunque detassate per le associazioni che sfruttano l’agevolazione della L. 398/91) sarà consentito frequentare i locali e partecipare a manifestazioni, ma non altro. Tale attività non potrà essere la medesima consentita ai soci, in quanto non dovrà essere possibile alcuna confusione fra le due diverse categorie di soggetti. Un Ente senza scopo di lucro rilascia ai propri associati, con cadenza triennale, il rinnovo del brevetto di
L’esonero, pur essendo scaduto il 1° gennaio 2020, resterà in vigore fino a quando (art. 3 del DM indicato) non verranno emanati successivi decreti del Ministro dell’Economia e delle Finanze I tessarati non hanno gli stessi diritti dei soci, fra i tesserati rientrano anche gli atleti Swim Team
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MANAGEMENT BEATRICE MASSERINI
Il bar gestito dalla ASD in prospettiva non sarà esonerato dall’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi
bagnino di salvataggio, a suo tempo conseguito dagli stessi. In tale occasione chiede il pagamento di 20 euro a titolo di rimborso forfettario delle spese sostenute per il servizio di rinnovo. Tale somma rientra nella fattispecie dell’art. 148 comma 3 del Tuir (DPR 917/1986) e quindi è esclusa da Iva ed imposte sui redditi? L’Agenzia delle Entrate ha specificato che i soggetti nei confronti dei quali devono essere rese le attività svolte dalle società sportive dilettantistiche, ai fini della fruizione dell’art. 148, comma 3, del Tuir (DPR
917/1986) sono, in primo luogo, i soci. Poi occorre che le attività svolte siano direttamente collegate agli scopi istituzionali dell’ente, dovendosi escludere la possibilità che vengano sottratti all’imposizione i compensi pagati a fronte di prestazioni accessorie o collegate solo in via indiretta o eventuale agli scopi istituzionali. Ne segue che se l’attività istituzionale dell’ente comprende il nuoto di salvataggio, il pagamento richiesto per il rinnovo del brevetto ai soci rientrerà nella previsione dell’art. 148, comma 3, del Tuir.
Il concetto di democrazia interna delineato dall’art. 148 del Tuir (DPR 917/1986) esclude che vi possano essere categorie di soci con obblighi e diritti diversi
Spesso il nuoto per salvamento rientra nell’attività istituzionale di ASD-SSD e il rinnovo del brevetto beneficia della agevolazioni previste - ph STA UK
Se l’attività istituzionale dell’ente comprende il nuoto di salvataggio, il pagamento richiesto per il rinnovo del brevetto ai soci rientrerà nella previsione dell’art. 148, comma 3, del Tuir © DIRITTI RISERVATI
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Lorenzo Bolognini
lorenzo.bolognini@studiobolognini.com
MANAGEMENT
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L’ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO NELL’AMBITO DEGLI APPALTI PUBBLICI Prevale l’orientamento a ridurre le limitazioni ad accedere ai documenti delle gare anche se non si è partecipato, in nome della massima trasparenza dell’attività amministrativa Il Consiglio di Stato ha recentemente affrontato una questione controversa, evidenziando la tendenza ad un orientamento che va necessariamente approfondito. Il caso riguarda quello di una impresa (o anche di un cittadino) che, mediante accesso agli atti pubblici, intenda visionare i documenti relativi ad una gara alla quale non ha partecipato ed i documenti inerenti all’esecuzione del contratto affidato con tale gara. A maggior ragione il tema interessa l’impresa che avesse
partecipato alla gara, classificandosi in graduatoria. La materia dell’accesso agli atti, come noto, è storicamente regolamentata dagli art. 22 e segg. l. 241/1990 e s.m.i., secondo i quali il diritto di accesso presuppone “un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso” (art. 22, c. 1, lett. b) e secondo i quali “Non sono ammissibili istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato dell’o-
Millennium, Brescia
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perato delle pubbliche amministrazioni” (art. 24, c. 3). Ne deriva che il diritto di accesso c.d. “ordinario” è sottoposto ad una serie di limitazioni e, in ogni caso, presuppone un interesse qualificato in capo all’istante. Con il più recente d.Lgs. n. 33/2013, così come modificato dal d.Lgs. n. 97/2016, è stato introdotto l’accesso “civico generalizzato” ammesso a favore di “chiunque” e, quindi, senza particolari preclusioni attinenti a specifiche posizioni o titoli in capo al soggetto che intende ef-
MANAGEMENT LORENZO BOLOGNINI
I centri acquatici in Italia sono in genere assegnati con gare d’appalto - ph Commercial Aquatics Australia
fettuare l’accesso. I limiti dell’accesso civico generalizzato sono stabiliti dall’art. 5-bis del citato d.Lgs. 33/13 e si riferiscono alla tutela di particolari interessi pubblici (sicurezza e ordine pubblico, questioni militari ecc.) o privati (tutela della privacy, della segretezza della corrispondenza, dei segreti commerciali ecc.) ed inoltre, ai sensi del c. 3, ai “casi in cui l’accesso è subordinato dalla disciplina vigente al rispetto di specifiche condizioni, modalità o limiti, inclusi quelli di cui all’articolo 24, comma 1, della legge n. 241 del 1990”. Ad oggi, quindi, coesistono nell’ordinamento due istituti attinenti all’accesso, quello “ordinario” e quello “civico generalizzato”, ed occorre così stabilire come orientarsi nella materia degli appalti pubblici. La soluzione di quanto sopra è legata anche all’interpretazione dell’art. 53, c. 1, del Codice dei Contratti Pubblici ove si stabilisce che “…il diritto di accesso agli atti delle procedure di affidamento e di
Coesistono nell’ordinamento due istituti attinenti all’accesso, quello “ordinario” e quello “civico generalizzato”
esecuzione dei contratti pubblici, ivi comprese le candidature e le offerte, è disciplinato dagli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241…”, facendo spesso propendere per l’assoggettamento della materia dei contratti pubblici all’accesso “ordinario” disciplinato dalla l. 241/90, secondo il quale, come detto, l’istante deve essere dotato di un interesse qualificato. Questa soluzione interpretativa, di fatto, ha escluso il diritto del cittadino o dell’impresa non concorrente di accedere agli atti inerenti a una gara già espletata e/o inerenti all’attuazione del contratto affidato. Tuttavia, il Consiglio di Stato, pur riscontrando una giurisprudenza altalenante sull’argomento, ha recentemente dimostrato di propendere per un diverso orientamento. Secondo la recente sentenza n. 3780 del 5.6.19, il combinato disposto dell’art. 5-bis, c. 3, d.Lgs. 33/13, sopra riportato - che esclude l’accesso civico generalizzato nei casi in cui esso sia subordinato alle “specifiche condizioni, modalità e limiti” di cui all’art. 24, c. 1, l. 241/90 - e dell’art. 53, c. 1, del Codice dei Contratti Pubblici che assoggetta l’accesso in materia di appalti pubblici alla disciplina della l. 241/90 - non è da interpretare nel senso di escludere dall’accesso civico generalizzato l’intera materia degli appalti pubblici riferendo ad essa soltanto l’accesso “ordinario”. Secondo il Consiglio di Stato è pro-
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Secondo il Consiglio di Stato è la ratio del più recente istituto dell’accesso civico generalizzato a suggerirne l’applicabilità nella materia degli appalti ove la trasparenza è ancora più importante “come strumento di prevenzione e contrasto della corruzione”
prio la ratio del più recente istituto dell’accesso civico generalizzato, che è quella di rendere quanto più trasparente possibile l’attività amministrativa, a suggerirne l’applicabilità nella materia degli appalti ove tale trasparenza è ancora più importante “come strumento di prevenzione e contrasto della corruzione”. Ciò non significa che l’accesso deve essere sempre e comunque consentito, dovendosi comunque tutelare i segreti industriali e commerciali delle imprese concorrenti ma, ove la preHA 2 - 2020
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Impianti sportivi, appalti e accesso alla documentazione - ph Juan Salamanca da Pexels
stazione affidata è “standardizzata e altamente ripetitiva” (come nel caso deciso con la sentenza, attinente alla manutenzione e riparazione di veicoli, e come potrebbe forse ritenersi anche nel caso della gestione di impianti sportivi), non si può riscontrare la sussistenza di segreti utilmente opponibili all’accesso. Ancora più recentemente, con l’ordinanza n. 8501 del 16.12.2019, il Consiglio di Stato ha rimesso la questione all’Adunanza Plenaria, cosicché per una definitiva soluzione occorrerà attendere la pronuncia di quest’ultima. Tuttavia, come evidenziato in premessa, pare sempre più forte l’orientamento indirizzato a ridurre le limitazioni all’accesso ai documenti di una gara d’appalto.
SUNTO
È stato introdotto l’accesso “civico generalizzato” ammesso a favore di “chiunque” e senza particolari preclusioni
Il Consiglio di Stato, con recenti sentenze e ordinanze, interpreta la disciplina relativa all’accesso agli atti nell’ambito degli appalti pubblici, assumendo un orientamento sempre più indirizzato verso la trasparenza e, quindi, verso l’ammissibilità dell’accesso anche nella forma del c.d. accesso civico generalizzato. Conseguentemente, anche il soggetto che non ha partecipato alla gara d’appalto potrebbe accedere agli atti inerenti la stessa gara ed inerenti l’esecuzione del contratto con essa affidato per verificarne la corretta esecuzione.
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MANAGEMENT
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VERIFICHE FISCALI PRESSO GLI ENTI SPORTIVI NO PROFIT È necessario un freno al disconoscimento della natura giuridica di ASD/SSD e delle norme che ne regolano finalità e benefici L’attacco crescente ai centri Sportivi da parte degli Organi di controllo tende a demolire lo “status giuridico delle ASD/SSD”, attraverso il suo disconoscimento e attribuendogli la natura commerciale al fine di recuperare le relative imposte. Da vent’anni il Legislatore riconosce vantaggi fiscali e giuslavoristici al settore dilettantistico per il suo alto valore sociale: parliamo di oltre 90.000 ASD/SSD registrate al CONI, tutte società che, oltre ai tanti servizi offerti ad oltre 20 milioni di cittadini, sono senza scopo di lucro. Caratteristiche che l’Organo di Controllo non dovrebbe trascurare e dalle quali dovrebbe partire nel condurre la verifica gestionale.
Purtroppo, in molti casi, nell’atteggiamento degli Organi di Controllo, anche nei confronti di chi opera nel pieno rispetto delle normative di riferimento, si è riscontrata un’interpretazione non sempre rispettosa della Risoluzione del quadro normativo di riferimento. Analizziamo, quindi, i punti su cui si concentrano le nostre contestazioni.
mentre si sorvola sugli aspetti gestionali sostanziali, quali l’avviamento allo sport agonistico, le attività salutistiche, le attività terza età ecc, ci si sofferma spesso ad analizzare quello che il centro sportivo realizza sul piano mediatico, quasi fosse un indice di illegalità presentare l’offerta dei propri servizi secondo le migliori tecniche di comunicazione.
1. L’azione dei verificatori parte spesso in funzione del risultato da realizzare ad ogni costo, a scapito di un attento esame dei pur non pochi adempimenti che il gestore deve assolvere.
4. Le ultime verifiche sembrano incentrarsi su centri sportivi di medie e grandi dimensioni. Come se il mancato rispetto delle normative e soprattutto l’elusione fiscale non debbano riguardare le piccole associazioni sportive. L’esperienza maturata in tanti anni di vita sportiva ci consente, invece, di sostenere che quasi sempre non sono le società sportive dilettantistiche a travisare lo spirito della Legge, ma quella miriade di Associazioni dilettantistiche di “comodo” che in realtà gestiscono
2. La natura giuridica di un ente sportivo dilettantistico è, talora, messa in discussione non già dal mancato rispetto delle Leggi che inquadrano le caratteristiche delle attività svolte istituzionalmente dalle ASD e dalle SSD (Riconoscimento CONI ai sensi della L.136 del 28 maggio 2004; Registro CONI delle ASD/SSD, trasmesso annualmente, per legge, all’Agenzia delle Entrate), bensì da valutazioni puramente soggettive del funzionario dell’Agenzia, basate esclusivamente sul suo “intuito” personale. 3. Gli aspetti formali finiscono, quindi, per prevalere nel giudizio complessivo sulla gestione di un centro sportivo su quelli sostanziali. Infatti, 70
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L’azione dei verificatori parte spesso in funzione del risultato da realizzare ad ogni costo © DIRITTI RISERVATI
altre attività (ristorazione, discoteche, pub ecc). 5. Il Fitness. È questo un nodo cruciale che deve essere una volta per tutte sciolto. Non è infatti tollerabile che dopo circa un ventennio dall’entrata in vigore della l.289 art.90/2002 (“Legge Pescante”), dopo una successiva serie di normative, di convegni, di tavole rotonde a livelli istituzionali (CONI, Fisco, Gdf, esperti fiscalisti) in cui è stato ribadito a chiare note che il Fitness è sport, ancora venga messa in discussione la natura pretta-
Le società sportive educano la popolazione allo sport, servizio sociale ineguagliabile - ph di Wallace Chuck da Pexels
MANAGEMENT GIANFRANCO MAZZIA
Fitness è sport nella sua massima ed autentica accezione - ph The Lazy Artist Gallery da Pexels
La natura giuridica di un ente sportivo dilettantistico è, talora, messa in discussione mente sportiva di questa disciplina. Tutto questo, soprattutto a seguito della Delibera del Consiglio Nazionale del CONI N. 1569 del 10 maggio 2017 e succ. sulle attività sportive non è più tollerabile. Sul fronte interno, il CONI dovrebbe abbandonare innanzi tutto il principio dei “grandi numeri”. Occorrerebbe, cioè, svincolare l’ammontare del contributo agli EPS dal numero dei tesserati, ma legarlo soprattutto alle attività sportive effettivamente svolte, alla promozione sportiva, all’impegno sociale (attività a favore dei portatori di handicap, terza età, giovanissimi ecc). Il “Riconoscimento CONI” deve, in sostanza, risultare un documento pubblico indiscutibile ed inoppugnabile, quale la Patente di Guida o il Passaporto, rilasciato quindi solo ed esclusivamente a chi ha titoli legali per ottenerlo. Ovvero, in estrema sintesi: statuto conforme, organizzazione di attività sportive dilettantistiche, compresa l’attività didattica, divieto
di distribuzione di utili, obbligo di devoluzione ai fini sportivi del patrimonio in caso di scioglimento delle società/associazioni sportive dilettantistiche. La verifica interna al CONI di tali presupposti appare pregiudiziale, anche se complessa e delicata, ad un confronto con l’Agenzia delle Entrate volto ad affrontare le suaccennate problematiche. Il compito, d’altra parte, non può essere affidato agli EPS. Non possiedono essi gli strumenti, né possono assicurare una efficace “moral suasion” per coincidenza di “interessi”. Il CONI, quindi,
Bimbi avviati allo sport grazie alle società sportive, fitness club inclusi - ph Lukas by Pexels © DIRITTI RISERVATI
dovrebbe valutare l’opportunità di costituire una commissione legale di alto profilo, esterna agli EPS/FSN, con lo scopo di effettuare indagini a campione, di piccole dimensioni, accurate e complete. Quest’azione stimolerebbe inoltre anche gli EPS a modificare il loro atteggiamento nei confronti del tesseramento. Il mancato e/o revocato “Riconoscimento” delle società che non possiedono i titoli previsti dalla legge, creerebbe infatti, problemi anche sul piano della loro credibilità con pesanti ricadute pure sul piano dei contributi CONI. È questa un’arma formidabile di cui il CONI dispone. Un suo uso sempre più attento ed oculato riceverebbe, infine il consenso non solo da tutto il vero mondo sportivo dilettantistico, ma anche dall’intera società civile.
Il Fitness è sport e non è tollerabile che ancora venga messa in discussione la natura prettamente sportiva di questa disciplina HA 2 - 2020
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Andrea Pambianchi andrea@fni.fitness
INTERVISTA
FITNESS
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CONDI-VISIONI La doppia opinione di manager di due tra i primari brand di Fitness Club in Italia La stagione è iniziata quasi un semestre fa e, dopo aver analizzato i vari trend che stanno influenzando il mercato, è ora di trarre qualche conclusione. Per meglio interpretare gli sviluppi del nostro settore abbiamo posto la stessa domanda a due Operatori qualificati che da molti anni contribuiscono a mantenere gli italiani più in forma. La nostra domanda: Analizzando i primi mesi della stagione 2019/2020 con quale corso, servizio o iniziativa di comunicazione hai riscontrato maggior successo?
Matteo Morandini Matteo Morandini, Roma - Titolare di cinque Club Passion Fitness “Per la stagione 2019/2020 abbiamo ottimizzato la nostra strategia di Marketing focalizzandola sul trasmettere il Valore del servizio nei Club Passion. I clienti sono bombardati da prezzi bassi ed offerte all-inclusive, ma spesso non hanno chiara la specifica “promessa di marca” di ogni centro fitness, ed una volta visitati sembrano tutti uguali. In una città come Roma, dove gli Operatori non mancano, differenziarci rispetto ai competitor è fondamentale ed è quindi stato per noi importante perfezionare la comunicazione della Vision e Mission aziendale ai nostri potenziali utenti, e soprattutto dare loro riscontro una volta che ci visitano e provano i nostri servizi. In particolar modo organizzare eventi, sia ludici che sportivi al di fuori dei Club, ha dato ottimi riscontri sia sulla Fidelizzazione che sulla Attrazione. Con il nostro team 72
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di Corsa “I Volanti” organizziamo viaggi di gruppo per partecipare alle Maratone in Italia ed Europa; mentre i ragazzi del team “Monteverde Monsters” si preparano alle Outdoor Race in gruppo per sfidare senza paura fango, sole o pioggia. Inoltre grazie alla collaborazione con altri Operatori sul nostro territorio, che fanno parte come noi di Fitness Network Italia, abbiamo organizzato un bellissimo evento con altri 3 Club e oltre 1.500 partecipanti. Ovviamente il nostro Marketing-Mix prevede anche l’OnLine ma non dimentichiamoci dei rapporti umani, che sono i principali aggregatori ed il marketing di prossimità con uffici aziende e commercianti, che non va mai trascurato. La vera differenza in un’azienda nel 2020 è data dal “capitale umano” e per questo motivo parte della nostra
strategia è anche un continuo investimento in formazione delle nostre risorse umane che affidiamo a FitnessWay. Siamo soddisfatti e #CreiamoSaneAbitudini, con Amore, per i nostri iscritti.”
Il nostro MarketingMix prevede anche l’OnLine ma non dimentichiamoci dei rapporti umani ed il marketing di prossimità con uffici aziende e commercianti Passion Tuscolana - Roma
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FTINESS ANDREA PAMBIANCHI
Passion Tuscolana - Roma
con AppleWatch e con il nuovo circuito di macchinari elettromeccanici Egym, nuove Aquabike di ultima generazione Aqquatix e, ad affiancare le lezioni live, un nuovo palinsesto di Virtual Class Les Mills Cinema, per ottimizzare il servizio in tutte le fasce orarie.
Simone Casiraghi
Per far conoscere queste novità alla clientela di riferimento, giovani e over65, abbiamo ideato un’offerta “entry level” in collaborazione con The Space Cinema.
Abbinare l’esperienza del Cinema a quella del Club ci ha permesso di far percepire in maniera diversa il prezzo e di vendere elevati volumi di Christmas Pack
Simone Casiraghi, Vimercate - General Manager di GClub Torribianche Vimercate MB “Come Premium Club in GClub siamo sempre molto attenti al tipo di comunicazione ed al mix di promozioni che condividiamo all’esterno e sui social. Uno dei plus del nostro Club è sempre stato quello di offrire esperienze che potessero incrociare il Benessere con il Divertimento e per questo motivo nei primi mesi del 2019/2020 ci siamo focalizzati su iniziative per attrarre, con queste modalità, ulteriori utenti. Abbiamo iniziato la stagione con quattro importanti novità strutturali: 16 nuovi tapis roulant Matrix interconnessi
GClub, i nuovi treadmill di ultima generazione, sostituiti a meno di 10 anni dall’apertura del club
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L’offerta prevedeva 2 esperienze per ogni pacchetto: 5 ingressi al Cinema e 5 ingressi OPEN per GCLUB ad € 45 10 ingressi al Cinema e 10 ingressi OPEN per GCLUB ad € 79 Abbinare l’esperienza del Cinema a quella del Club ci ha permesso di far percepire in maniera diversa il prezzo e di vendere elevati volumi di Christmas Pack. Ovviamente la stessa promo è stata usata anche come referral e i nostri utenti hanno potuto acquistare le due offerte per fare regali ad amici e parenti. Ci aspettavamo un buon tasso di conversione, nell’ordine del 20%, dalle persone che attivavano il Christmas Pack. A gennaio 2020 abbiamo poi potuto valutare meglio questa operazione ed abbiamo verificato un tasso di conversione da Special Pack a Abbonamento del 12% sulla specifica operazione. Ritengo che la strada da percorrere sia sempre quella di offrire Esperienze di Valore, che vadano anche oltre gli ambiti della palestra; così come creare nuove opportunità di vendita per il nostro commerciale e valore aggiunto per i clienti del club.”
Tecnologia in palestra, eGym è una delle novità del GClub di Vimercate
La suggestiva ed elegante piscina del GClub
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Fa sperare migliaia di bambini Ogni 1500 firme possiamo finanziare l’attività di un ricercatore per un anno nel più grande Istituto di Ricerca Pediatrica europeo e moltiplicare le possibilità di nuove scoperte per la diagnosi e cura di bambini e ragazzi con tumori o malattie rare
DEVOLVI IL TUO 5xMILLE CODICE FISCALE: 920 818 802 85 Firma la casella “Sostegno del volontariato”
www.cittadellasperanza.org
Un ringraziamento particolare a Maria Grazia Cucinotta
Quanto fa 5xMille?
Gerardo Ruberto
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FITNESS
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ATTIVITÀ FISICA NELLA PREVENZIONE E NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE NON TRASMISSIBILI “Rendere consapevoli le persone è l’obiettivo di tutti gli operatori del settore salute e fitness nei prossimi anni” Le aziende del settore fitness-wellness e salute investono spesso tanti soldi in campagne pubblicitarie inefficaci nello spostare nuovi clienti verso le proprie strutture. Spesso nel comunicare, anche messaggi riferiti ad obiettivi positivi sulla salute, i professionisti del fitness restano delusi dalle risposte che ricevono; per molti anni anch’io non sono riuscito a spiegarmi tanta “indifferenza” e ho sempre pensato che tali atteggiamenti fossero dovuti alla spesa economica “costa troppo”, (erroneamente perché il costo è relativo a cosa “serviamo”), alla mancanza di tempo, alla scarsa cultura inerente al mondo
palestre/piscina (“spendo soldi inutilmente… tanto non cambia nulla, la palestra o la piscina non fanno per me, etc”). Questo è stato il mio pensiero fino a qualche tempo fa. Negli ultimi anni però la mia attenzione si è spostata su due fattori importanti: se compresi, potrebbero stimolare le persone ad adottare “l’esercizio fisico” come “farmaco naturale”: 1. Mancanza di consapevolezza 2. L’esercizio fisico non fa parte delle priorità Voi prendereste mai un farmaco (antibiotico) se vi sentiste bene? Penso
ph Anna Shvets da Pexels
proprio di no. Questo vale per oltre il 90% della popolazione italiana che non vede l’allenamento come abitudine positiva. Credo, infatti, che le persone non considerino l’attività fisica un elemento “indispensabile” per una migliore qualità di vita e come fattore capace di ridurre la possibilità di malattie non trasmissibili legate alla sedentarietà. Non essendo consapevoli di tale opportunità, non vedono la necessità di investire il proprio denaro in attività che non impattano positivamente, secondo loro, sulla propria vita: sociale, fisica, relazionale, emotiva. L’esercizio fisico, a differenza dei classici farmaci, fa sentire le persone, in ogni momento “di contatto”, attive e coinvolte, incoraggiandole ad assumersi giorno dopo giorno la responsabilità della propria salute. Per incrementare l’attività fisica - in attesa che i medici si posizionino e si schierino dalla parte di tutti gli operatori wellness - gli specialisti dell’esercizio fisico (qualunque esso sia) dovranno
Stimolare le persone ad adottare “l’esercizio fisico” come “farmaco naturale” 76
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FTINESS ANDREA PAMBIANCHI
Una nuova cultura del movimento orientata alla salute ph Scott Webb da Pexels
L’esercizio fisico fa sentire le persone, in ogni momento “di contatto”, attive e coinvolte, incoraggiandole ad assumersi giorno dopo giorno la responsabilità della propria salute
dedicare molto tempo alle persone, ancor prima che pensare alla loro iscrizione. Tra le azioni che possono rendere consapevoli le persone sicuramente citerei: Informazioni costanti: “comunicazioni sulla salute”; Generare all’interno dei centri dei corner “angolo della salute” con professionisti messi a disposizione della propria clientela per chiarimenti su problematiche relative alla sedentarietà; Volantini e newsletter sulla salute; Workshop: scelte di vita salutari - ri-
Sport come farmaco della salute, va comunicato e promosso al meglio - ph di Andrea Piacquadio da Pexels
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schi per la propria salute - il fumo, l’alimentazione, esercizio fisico - alimentazione “una sana abitudine”, etc; Organizzare giornate della salute (per informazioni www.polodellasalutemethod.it); Wellness corporate con società e aziende; Coinvolgere i medici professionisti come i medici dello sport; Se riusciamo a far comprendere che la salute è una delle priorità della vita, allora avremo sfatato il mito del “non ho tempo” e sicuramente nuovi target di clienti si avvicineranno ai nostri centri. La salute è un’opportunità per le nostre società ed una necessità per tutte le persone che cercano di vivere meglio. È giunto il momento di fare azioni nella giusta direzione: l’esercizio fisico è il farmaco naturale da dosare come qualsiasi altro farmaco! Bisogna agire affinchè possiamo far parte di un settore capace di rendere alle nostre aziende… altrimenti saremo destinati a sopravvivere.
Oltre il 90% della popolazione italiana non vede l’allenamento come abitudine positiva HA 2 - 2020
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Elena Campanini ecampanini@yahoo.it
VAS
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“TORNARE” BAMBINI Esercizio fisico ed emozioni positive nella terza età Viviamo in un’epoca in cui la vita media non ha avuto precedenti nella storia dell’uomo. Gli studiosi sostengono che nei prossimi anni questo fenomeno si accentuerà ulteriormente. Ciò sembra dovuto allo sviluppo dell’economia e al progresso delle scienze biomediche, ora capaci di prevenire e curare patologie una volta fatali, le quali dimostrano come il processo d’invecchiamento sia multifattoriale, derivante da aspetti genetici, ambientali e dallo stile di vita: quest’ultimo influisce particolarmente sull’invecchiamento, sull’insorgenza di malattie e sulla longevità. Un altro fattore di rischio è la cessazione dell’attività lavorativa e l’inizio della cosiddetta “età della pensione”. Il senso di inutilità, l’eccesso di tempo, la sedentarietà e la solitudine che ne possono conseguire, favori-
scono l’insorgenza delle patologie cardiologiche, metaboliche e respiratorie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce l’attività fisica come uno degli strumenti protettivi per la prevenzione di queste patologie che sono le prime cause di morte in occidente. D’altra parte “movimento”, “forma fisica”, “benessere” generano un circuito virtuoso che, se ben bilanciato, è sinonimo di salute.
In acqua è tutto più facile, si riescono a fare tantissime cose che, ad una certa età, risultano impossibili a livello terrestre
Il movimento in acqua, oltre che efficace è spesso più facile e divertente anche per i senior - ph Rick McAvoy Aquatics
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Fare sport ed esercizio è anche un modo per sentirsi ancora attivi, organizzare il tempo e avere occasioni di socializzazione. Nonostante sia comprovato dalla medicina che l’attività motoria sia un “farmaco” a buon mercato con pochi effetti collaterali, ingerire pillole rimane la pratica di cura più frequente. In acqua è tutto più facile, si riescono a fare tantissime cose che, ad una certa età, risultano impossibili a livello terrestre. Già Platone, Aristotele e Tommaso D’Acquino avevano riconosciuto nel gioco una forma di addestramento piacevole e divertente. Il gioco rende meno faticoso il movimento, in quanto il divertimento e il piacere si contrappongono alle sensazioni negative che lo sforzo fisico e la fatica producono. Nell’anziano il gioco permette di porre l’attenzione sulle sensazioni pia-
VAS ELENA CAMPANINI
L’età oggi è mediamente molto avanzata in Italia e il movimento aiuta ad essere in salute - ph Italo Melo da Pexels
cevoli, in contrapposizione a quelle spiacevoli derivanti da eventuali sintomi dolorosi osteo-articolari, tipici di questa età. Muoversi, giocando, permette di percepire il corpo in maniera positiva: tutto il corpo gioca e sente piacere, facendo così percepire meno gli “acciacchi dell’età”. Il gioco in acqua, ha tutto un altro sapore. Le neuroscienze attestano che il gio-
co attiva i circuiti cerebrali preposti alla percezione della gioia, del solletico e della socialità. Giocare in gruppo e avere contatti sociali positivi genera piacevolezza e benessere. Le sensazioni positive stimolano il sistema immunitario e riducono il livello di cortisolo, l’ormone dello stress. Il mantenimento di una rete sociale positiva diventa quindi un elemento
di prevenzione su più fronti. Giocare, da grandi, offre comprovati benefici per il mantenimento di un buono stato di salute fisica psichica e sociale. Dunque, come i bambini, che gli anziani facciano del gioco il loro lavoro quotidiano!
Nell’anziano il gioco permette di porre l’attenzione sulle sensazioni piacevoli, in contrapposizione a quelle spiacevoli tipiche di questa età
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POOL’S DAY 2020 A ROMA! Pool’s day 2020: dal 13 al 15 Febbraio i migliori clienti Pool’s ospitati a Roma. Nella prima giornata, gli ospiti hanno ascoltato relatori di primo piano con interessanti e propositivi interventi su Gestione e Controllo d’Impresa, Associazionismo e Marketing. Giovanni Lonati ha, poi, tracciato un quadro preciso delle attività e del posizionamento sia di Pool’s che del network Pool’s Specialist, con piena condivisione dei partecipanti. A seguire, Michele Ravizza, di Eurospapoolnews, ha intrattenuto la platea con due video-interviste a Rossana Prola, Presidente di AcquaNet, e Ferruccio Alessandria, Presidente di Assopiscine. In conclusione, la tradizionale premiazione dei Migliori Clienti 2019: 1. EDILFARE di Bergamo / 2. ACQUACORRENTE di Follonica (GR) / 3. TECNOPISCINE di Salerno - Nella giornata seguente, dopo un po’ di svago e di visite guidate a Roma, Pool’s ha allietato gli ospiti con un’elegante cena di Gala presso la Lanterna Rome, un’avveniristica struttura sul tetto di un palazzo nobiliare del centro. Pool’s ringrazia tutti i partecipanti e dà appuntamento al 2021.
NASCE PISCINASÌ, IL PORTALE PER CHI VUOLE COSTRUIRE UNA PISCINA Da un’idea di Professione Acqua srl, nasce PiscinaSì, il portale che si rivolge ai privati che hanno intenzione di costruire una piscina. Garanzia di qualità dei prodotti, di rispetto delle normative e professionalità saranno le parole chiave alla base di questo progetto. A tal fine, sono stati selezionati costruttori di piscina qualificati e suddivisi per zone territoriali. Le ri-
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chieste ricevute tramite la piattaforma saranno, in prima battuta, filtrate da un addetto di Professione Acqua, per poi essere inviate ai costruttori di piscina sulla base delle province di pertinenza scelte. L’obiettivo del progetto è quello di garantire al cliente finale un risultato di qualità, duraturo e certificato, valorizzando, allo stesso tempo, il lavoro di tanti addetti del
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settore. Vuoi saperne di più? Ti piacerebbe entrare a fare parte dei costruttori della piattaforma? Scrivi ad info@professioneacqua.it
HA INNOVATION INNOVATION AQQUATIX, LE DIFFICOLTÀ FANNO DIVENTARE PIÙ FORTI Nonostante il difficile stop planetario, Aqquatix affiancata da EAA, non si è mai fermata e sta progettando soluzioni per contribuire non solo ad una veloce ripartenza, ma ad una ripresa senza incertezze e duratura di ogni piscina. Con l’aiuto di esperti, consulenti, trainers e designers, nel pieno rispetto di tutte le disposizioni emanate dal Governo, si lavora a nuove sfide. Presto sarà possibile scoprire tutte le novità, davvero esclusive, che affiancheranno i must dell’azienda padovana, come BPM Aquabike e Star Aquatreadmill aggiornati da un accattivante restyling; il nuovissimo Vertical Dynamic, completato di accessori per renderlo estremamente funzionale; senza dimenticare tutte le altre linee di piccoli attrezzi per il
fitness in acqua, per la didattica dei bambini, articoli e accessori per il nuoto, arredi e parchi aquatici gonfiabili (WIBIT). Aqquatix è da sempre a fianco del Cliente, per ascoltare le esigenze e proporre soluzioni su misura. In futuro più che mai! #aqquatixnonsiferma #eaanonsiferma #noicisiamoperilfuturo #andràtuttobene
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FLUIDRA, UNA CRESCITA INARRESTABILE Fluidra, leader mondiale del settore piscine, wellness e fontane, 5500 dipendenti, 136 Paesi serviti e 1.3 miliardi di fatturato, apre un nuovo punto vendita in Italia. Dopo Brescia, Rimini, Empoli, Pomezia, Monopoli, Cagliari, Catania, tocca a Torino. Sì è svolta, infatti, Venerdì 7 febbraio 2020 a Santena (TO), la cerimonia di inaugurazione dell’ottavo Fluidra Pro Center italiano, dedicato ai professionisti del settore piscine, fontane e wellness. Fluidra Pro Center è una formula di negozio studiata per i professionisti, ideale per semplificare il reperimento del necessario per la realizzazione di una piscina, una fontana o un centro wellness. Come J.P. Pelliccia - General Manager Fluidra Commerciale Italia - ha dichiarato nel corso dell’evento: “L’Italia è un mercato molto interessante, in crescita da diversi anni, con potenzialità di sviluppo enormi. Numeri alla mano abbiamo chiuso l’anno come Fluidra Italia a 42 milioni e mezzo (escluso il brand Piscine Laghetto), quindi con una crescita intorno al 10% sulla parte piscine. Stiamo lavorando a nuovi progetti e al lancio di prodotti innovativi.” - Maggiori informazioni su www.fluidra.com Apertura ottavo Fluidra Pro Center italiano; al centro Pelliccia
Apertura ottavo Fluidra Pro Center Italiano
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HA INNOVATION INNOVATION TECLUMEN MEETING POOL 2019 Otto città tra nord, centro e sud Italia, 120 aziende coinvolte e tanto impegno: questi gli elementi del Teclumen meeting Pool conclusosi l’8 Novembre 2019 a Montegrotto Terme. Un’idea innovativa di marketing, basata sull’incontrare direttamente i propri clienti in meeting specifici, al fine di far conoscere i propri prodotti e di poterli spiegare in modo approfondito. Conoscere e conoscersi, per poter collaborare in un modo proficuo per entrambe le parti. È stato grande, in effetti, l’interesse dimostrato nei confronti di questa iniziativa e della squadra della sezione fontane e piscine capitanata da Devis Cason e Daniele Franceschetti. Visto il successo, Teclumen sta già programmando le tappe dell’autunno - inverno 2020. Teclumen, azienda nata nel 1978, può vantare prodotti interamente made in Italy ed è considerata, ad oggi, leader nel settore dell’illuminazione sommersa. L’assemblaggio dei componenti avviene interamente in azienda, grazie anche alla presenza di macchinari di alto livello tecnologico. Non solo Italia: i prodotti Teclumen sono infatti commercializzati in tutto il mondo. Scopri di più sul sito www.teclumen.it
FLOAT2FITNESS - F2F: VERTICAL AQUATIC STYLES IN MENO DI 4 MQ, PER TUTTI Attrezzo innovativo e modulare, FLOAT2FITNESS porta il concetto di Vertical Aquatic Styles-VAS ad un livello superiore. Con possibilità di creare percorsi di allenamento funzionale in modo facile, rapido e divertente, F2F soddisfa non solo il pubblico del fitness acquatico, ma anche quello sportivo e riabilitativo, grazie all’abbinamento di attrezzi e accessori intercambiabili, a beneficio della qualità dell’esercizio effettuato: stazione braccia, gambe, seduta, ela-
stici con maniglie, cavigliera e cintura. Ciascun modulo F2F è fruibile da 8 persone contemporaneamente, anche di età e con obiettivi d’allenamento differenti; inoltre, agganciando tra loro 2 moduli con l’accessorio opzionale - Scala Orizzontale - è possibile creare un circuito dalle dimensioni e potenzialità maggiori, raddoppiando gli utenti in acqua. Un attrezzo più completo e multifunzione, in grado di offrire tutto questo in pochissimo spazio, sul mercato non
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esiste e solo Aqquatix, affiancata dalla formazione rigorosamente EAA, può proporre la soluzione personalizzata adatta ad ogni Centro. Per informazioni: info@aqquatix.com www.aqquatix.com
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