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Siamo quasi alle superiori e iniziamo a progettare il nostro futuro, abbiamo mille idee e diecimila dubbi, ma abbiamo anche un caro amico, che spesso ci dà una mano a risolverli. Chi è? Si chiama Piermaria, un bravo ingegnere civile, perché in quell’anno si è laureato, andrà all’estero, ma per noi sarà sempre raggiungibile. Infatti, durante questo terzo anno l’ho visto poco, era impegnato con la tesi, ma da parte sua non manca mai una telefonata, un messaggino, un ‘in bocca al lupo’ per la verifica di matematica. Ha anche una fidanzata, adesso, una quasi dottoressa nigeriana in gambissima e avrà, come dice lui, due splendidi bambini color gianduiotto. È il nostro fratellone e a Natale, quando ci riuniremo costruiremo grandi castelli di carta intervallati da giganteschi, meravigliosi castelli in aria! Con lui e grazie a lui ho capito il vero significato della parola amicizia, in maniera particolare ho scoperto anche cosa sono i preconcetti e di quanto sia sbagliato giudicare una persona dalle apparenze, prima della conoscenza diretta, sulla base di luoghi comuni che filtrano la nostra conoscenza del mondo. In parole povere sono conclusioni fatte all’inizio anziché alla fine. Nella mia vita vorrei essere attorniato da persone capaci, intelligenti, competenti e prive di preconcetti, perché, si sa, il pregiudizio annebbia la mente e confonde le idee Malattie dell’animo Amavo la soffitta di casa mia, era un posto bello... certo impolverato, ma decisamente affascinante. Abitavo in quel quartiere da appena un anno e mi sentivo spesso sola, ecco perché amavo trascorrere il tempo in quel luogo un po’ da favola. Mi piaceva soprattutto rovistare nel vecchio baule colmo di vestiti d’altri tempi dagli improponibili colori e fattezze.