POESIA DI MAGGIO N° 18 di Cosimo Calvelli
Agli angoli di strada
il muschio cresce già Sui muri d'una casa
Che ormai è alla terza età Per strada molta gente
Che parla e fa silenzio
Un uomo al barrettino
Sì scola il suo assenzio
Il mare in lontananza
Che rumoreggia già Il mattino è già vicino
E mai più ritornerà E all'angolo di strada
Il buio che mi chiama
Ma io non andrò là Ancora non ho l'età In casa una bambina
Che piange ed ha paura
La mamma non è a casa
E il papà la rassicura
La vita infondo è questo
Che passa e va più in là E quando passa oltre
Mai più ritornerà E se mi sveglierò domani
Ancora avanti andrò
E se non mi sveglio allora
Non mi dispererò
Ma prendimi per mano
E non lasciarmi più
Adesso voleremo
Tu non guardare giù
E chi ci vuol capire
Prima o poi ci capirà Perché tutto ha un senso
Per chi lo afferrerà
In una goccia di rugiada
E all'angolo di strada
Il buio che mi chiama
Mi dice io ti sento
Mi dice vieni qua
Ma passo e vado avanti,
E a chi capiterà Mi spiace per davvero
Ma io non ho l'età E il tutto è ancora niente
E il niente deve arrivare
Una bambina cade e piange
Ed impara a giocare
Qualcuno al campanello
Si vergogna di suonare
In mano ha Delle rose
E il cuore è dinamite
Le chiacchiere sicure
Lo danno già perduto
Ma l'artista non le ascolta
Non lo hanno mai abbattuto
Molti sono già vissuti
Io non son vissuto già La vita è una sola
E mi soddisferà D'altronde siamo uomini,
La Vita è quel che è Il come viverla
La scelta spetta a te.
E io di questa vita
Che sfonda, irrompe e paga
Ne scopro la bellezza
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