NO. 4 I'GIORNALINO

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POESIA DI MAGGIO N° 18 di Cosimo Calvelli

Agli angoli di strada

il muschio cresce già Sui muri d'una casa

Che ormai è alla terza età Per strada molta gente

Che parla e fa silenzio

Un uomo al barrettino

Sì scola il suo assenzio

Il mare in lontananza

Che rumoreggia già Il mattino è già vicino

E mai più ritornerà E all'angolo di strada

Il buio che mi chiama

Ma io non andrò là Ancora non ho l'età In casa una bambina

Che piange ed ha paura

La mamma non è a casa

E il papà la rassicura

La vita infondo è questo

Che passa e va più in là E quando passa oltre

Mai più ritornerà E se mi sveglierò domani

Ancora avanti andrò

E se non mi sveglio allora

Non mi dispererò

Ma prendimi per mano

E non lasciarmi più

Adesso voleremo

Tu non guardare giù

E chi ci vuol capire

Prima o poi ci capirà Perché tutto ha un senso

Per chi lo afferrerà

In una goccia di rugiada

E all'angolo di strada

Il buio che mi chiama

Mi dice io ti sento

Mi dice vieni qua

Ma passo e vado avanti,

E a chi capiterà Mi spiace per davvero

Ma io non ho l'età E il tutto è ancora niente

E il niente deve arrivare

Una bambina cade e piange

Ed impara a giocare

Qualcuno al campanello

Si vergogna di suonare

In mano ha Delle rose

E il cuore è dinamite

Le chiacchiere sicure

Lo danno già perduto

Ma l'artista non le ascolta

Non lo hanno mai abbattuto

Molti sono già vissuti

Io non son vissuto già La vita è una sola

E mi soddisferà D'altronde siamo uomini,

La Vita è quel che è Il come viverla

La scelta spetta a te.

E io di questa vita

Che sfonda, irrompe e paga

Ne scopro la bellezza

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