NO. 21 I'GIORNALINO

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IL DIAVOLO DEL GIAMBOLOGNA

Arte a km zero

di Gemma Berti, Elena Casati e Giorgia Vestuti

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Su uno degli angoli di Palazzo Vecchietti (Via Vecchietti - Via Strozzi), poco sotto lo stemma della casata, si trova una strana statuetta: un portabandiera in bronzo a forma di diavolo. La storia che si cela dietro ad essa risale al 1245, quando una numerosa folla si era radunata in Piazza del Mercato Vecchio (l’attuale piazza della Repubblica) per ascoltare San Pietro Martire, in una delle sue prediche contro gli eretici. Proprio durante questo evento apparve, improvvisamente, il diavolo, sotto le sembianze di un grande cavallo nero. Questo cominciò a cavalcare all’impazzata, travolgendo tutto quello che gli si presentasse davanti, provocando così la dispersione della folla spaventata. A questo punto San Pietro Martire alzò il braccio e tracciò il segno della croce in direzione del cavallo imbizzarrito e questo, come pietrificato, si fermò improvvisamente e svanì nel nulla. Alcuni secoli dopo, Bernardo Ve c c h i e t t i o r d i n ò a l Giambologna di creare un diavoletto da porre all’angolo del proprio Palazzo, nel punto in cui il cavallo si era arrestato e poi svanito miracolosamente. Così oggi, in memoria di questo terrificante episodio, la statua del diavolo ci guarda dall’alto con un’espressione intimidatoria.


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