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Cinque giorni per eliminare le tossine, i consigli del nutrizionista UNA DIETA UTILE SOPRATTUTTO PER CONTRASTARE PERIODI DI ECCESSI. PER OTTENERE BUONI RISULTATI, È SEMPRE CONSIGLIATO FARSI SEGUIRE DA UN ESPERTO
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isintossicazione vuol dire rimozione delle sostanze tossiche dall’organismo umano. Per dieta detox si intende infatti un vero e proprio regime alimentare finalizzato alla depurazione dell’organismo dalle tossine esogene, accumulate a causa di uno stile di vita sregolato e soprattutto a causa di un’alimentazione non corretta. Di per sé il corpo presenta già una certa capacità di disintossicarsi, ma gli efficienti sistemi di autopulizia possono non bastare, pertanto tutto quello che assumiamo di sbagliato per lunghi periodi tenderà ad affaticare il canale digerente. L’unica strada da percorrere è la completa esclusione di alcuni alimenti che potrebbero causare intolleranze per un breve periodo, che verranno successivamente reintrodotti in maniera graduale. È una dieta che richiede pazienza e impegno, ma la fase della disin-
A SPASSO CON L’ARTE… GIORGIO MORANDI E LUIGI MAGNANI. Storia di un’amicizia Luigi Magnani, artefice della Fondazione Magnani-Rocca, nato nel 1906, aveva incontrato per la prima volta Giorgio Morandi il 10 ottobre 1940 a Salsomaggiore, grazie al comune amico Cesare Brandi che gli aveva chiesto la cortesia di accompagnare il pittore, alloggiato all’Albergo Grande Detraz per un periodo di cure termali, a visitare a Parma la Camera di San Paolo affrescata dal Correggio e a conoscere lo studioso Glauco Lombardi a Colorno, per “vedere i suoi Corot, i Daubigny, i Prud’hon”; da quell’incontro ebbe origine una relazione di grande consonanza spirituale e la collezione dei cinquanta Morandi ora conservati alla Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano, particolarmente significativa perché formata durante la vita del pittore e all’interno di un rapporto di amicizia col collezionista. È noto infatti come Morandi talora per Natale
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Parma
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o Pasqua si presentasse ospite a Mamiano con una nuova opera ricevendo in cambio prelibati prodotti delle fattorie di Magnani insieme ad antiche pagine miniate; successivi acquisti presso l’artista, alle aste e presso altri collezionisti portarono a un gruppo di opere di completezza e livello assoluti, costituendo ora un vero “museo nel museo”. Vi sono rappresentati tutte le tecniche e i soggetti morandiani; diciassette sono i dipinti a olio, cinque gli acquerelli, otto i disegni, venti le incisioni. Fra i dipinti sono presenti la Natura morta del 1918, capolavoro metafisico, anche se fa pensare più agli incanti di Piero della Francesca che alle fantasie surreali di de Chirico, idolo quotidiano di un tempo e di uno spazio indefiniti nella severa ricerca di equilibrio formale; l’Autoritratto del 1925, dove una sicurezza calma, un’assenza di dramma