Via! Marzo 2022

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PIRELLI COMPIE 150 ANNI

Un secolo e mezzo di orgoglio milanese La grande Azienda lombarda celebra quest’anno un anniversario importantissimo. Ecco una breve storia che ne ripercorre l’affermazione nel mondo industriale e in quello sportivo ma anche le tante incursioni nel mondo della cultura e dell’arte. Testo di Saverio Villa

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entocinquant’anni di vita attraverso tre secoli: un’epopea che Pirelli e pochi altri possono vantare. È il 28 gennaio del 1872 quando Giovanni Battista Pirelli, a soli 23 anni e con il supporto di 24 soci, fonda a Milano la “G.B.Pirelli & Soci” e scommette su qualcosa di nuovo per l’epoca: la gomma. All’inizio l’Azienda si occupa di articoli per apparecchi e macchine industriali, per la navigazione a vapore e per le ferrovie. Poi l’attività si estende a giocattoli, impermeabili, merceria e, successivamente, agli isolanti per i cavi elettrici che, a quei tempi, rappresentano un settore in enorme evoluzione. Arrivano importanti commesse governative per la rete telegrafica sottomarina e l’elettrificazione ferroviaria. E il primo gennaio del 1883, per l’apertura della stagione, il Teatro alla Scala viene illuminato elettricamente per la prima volta da 2.880 lampade ad incandescenza grazie ai cavi Pirelli. Nel frattempo l’Azienda si è assicurata anche la fornitura dei cavi che passano sulle cascate del Niagara e sul Nilo, e anche commesse in Spagna, Argentina e Francia. Sono le basi per raggiungere

A sinistra, l’atto costituivo della “G.B.Pirelli & Soci”, con un capitale sociale di 215 mila lire. A destra il grattacielo Pirelli negli anni Sessanta una dimensione mondiale e per la trasformazione in una delle prime multinazionali di origine italiana. Nei primi anni del Novecento inizia la rivoluzione dell’auto e nel 1901 Pirelli lancia l’Ercole, il primo pneumatico per vetture. E nel 1907 ottiene un successo

Da sinistra: Giovanni Battista Pirelli; Alberto e Leopoldo Pirelli, rispettivamente figlio e nipote del fondatore, e Marco Tronchetti Provera.

storico equipaggiando la Itala 35/45 HP di Luigi Barzini che vince il durissimo raid Parigi-Pechino, arrivando al traguardo con venti giorni di anticipo sulla seconda auto classificata. A quel punto le dimensioni della Pirelli sono già tali da richiedere un’attenzione al welfare, con l’istituzione di una cassa di mutuo soccorso per gli operai ammalati e un concordato con gli organi sindacali per migliorare le condizioni dei lavoratori. Vengono aperti stabilimenti in Spagna, Inghilterra e Argentina e, dopo la Grande Guerra, in Brasile. Nel 1922 la Pirelli viene quotata a Palazzo Affari e, nel 1929 – prima azienda italiana – sbarca a Wall Street. Al termine della Seconda Guerra Mondiale il mercato degli scooter e delle auto decolla. Come lo sport, del resto, e le vetture gommate Pirelli - con Tazio Nuvolari e Alberto Ascari tra gli alfieri - si aggiudicano gran premi

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