La causa dei popoli 1-2 (seconda serie)

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La regina del Bosforo Alessandro Michelucci

Crossing the Bridge, il documentario di Fatih Akin sulla scena musicale istanbuliota, si chiude con una bella canzone intitolata "Istanbul Hatirasi" (Ricordo di Istanbul). La interpreta Sezen Aksu, una cantautrice turca molto nota in patria, che viene spesso definita Turkish pop diva. Ma attenzione a non farsi ingannare da questa etichetta: Sezen non è una cantante leggera tout court. La sua carriera, che copre ormai quasi mezzo secolo, mette in luce una grande ricchezza artistica e umana. Nata nel 1954 a Sarayköy (Turchia sudoccidentale) col nome di Sezen Fatma Yildirim, ha appena tre anni quando la sua famiglia si trasferisce a Smirne. Interessata fin da piccola alla musica e alla pittura, comincia a comporre le prime canzoni: è la prima donna turca che scrive sia la musica che i testi. Nel 1975 debutta col singolo "Haydi şansım" (Orsù, Fortuna mia) sotto lo pseudonimo di Sezen Seley. Bella e volitiva, si impone all'attenzione del pubblico col primo LP, Allahaısmarladık (1977). Il successivo Serçe (Passero), pubblicato nel 1978, le vale il soprannome minik serçe (passerotto). Questo è anche il titolo del film di Atıf Yılmaz che la vede protagonista. Negli anni Ottanta ha inizio il suo intenso legame affettivo e artistico con Onno Tunç, compositore appartenente alla minoranza armena della Turchia. Questo rapporto termina tragicamente nel 1996, quando il musicista muore in un incidente aereo. A lui la cantante dedica l'album Düş bahçeleri (Universal, 1996). Negli anni successivi il suo legame col cinema si fa sempre più stretto: compone varie colonne sonore, compare e canta in Osmanlı cumhuriyeti (La repubblica ottomana, 2008), diretto da Gani Müjde. Molte delle sue canzoni vengono inserite da Ferzan Ozpetek nei suoi film, come Cuore sacro (2005) e Magnifica presenza (2012). Donna coraggiosa e sensibile, Sezen Aksu manifesta un forte interesse per i temi sociali e politici. Appoggia iniziative in difesa degli orfani e degli animali, contro la discriminazione delle donne e degli omosessuali. Nel 2013 si schiera coi dimostranti del Parco Gezi. Non solo, ma difende i diritti delle minoranze e non esita a cantare in kurdo scatenando la rabbia dei militari. La canzone "Güvercin" (Colomba), che fa parte del CD Deniz Yıldızı (2008) è dedicata a Hrant Dink, il giornalista armeno ucciso nel 2007 da un nazionalista turco. Sezen Aksu collabora con molti artisti, dal pianista jazz turco Fahir Atakoglu a Goran Bregovic, col quale realizza The Wedding and the Funeral (1999). La collaborazione più recente è quella con Marcello Rota, nipote del compositore caro a Fellini. Il frutto è il CD The Royal Philharmonic Orchestra plays Sezen Aksu (2016), dove l'orchestra britannica esegue alcuni brani dell'artista turca.

L'atlante musicale della Turchia Kalan, la casa discografica fondata e diretta da Hasan Saltik, è uno strumento fondamentale per conoscere il ricco patrimonio musicale della Turchia e dell'impero ottomano. Kalan è l'antico nome di Tunceli (Dersim in kurdo), la città dove Saltik è nato nel 1964. Situata nella Turchia centro-orientale, Tunceli è tristemente nota per il massacro che avvenne fra il 1937 e il 1938: l'esercito turco sterminò oltre 10.000 kurdi e zaza aleviti. Nata nel 1991, l'etichetta dedica ampio spazio alle musiche delle minoranze - armene, circasse, lase, kurde, rom ma va ben oltre. Il suo catalogo spazia dal jazz ai preziosi materiali d'archivio, dalla musica sacra alevita al rebetiko. A questo si uniscono le moderne sonorità urbane di Istanbul, le colonne sonore, le struggenti melodie del Mar Nero. Oggi questi dischi vengono venduti liberamente, ma in passato l'attenzione per le "musiche minori" ha procurato a Saltik vari problemi. Nel 1992, dopo aver pubblicato il suo primo disco di musica kurda, fu processato, ma riuscì a evitare la prigione perchè il suo accusatore era un appassionato di musica tradizionale. Osteggiato in patria, Saltik ha ottenuto all'estero il meritato riconoscimento per il suo impegno culturale: nel 2003 il governo olandese gli ha conferito il Prince Claus Award per "aver stimolato la rinascita delle tradizioni musicali e la loro diffusione mondiale con un'etichetta che produce registrazioni di qualità impareggiabile".

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Biblioteca

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INTERVENTI

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La regina del Bosforo Alessandro Michelucci

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Il cerchio si stringe Alessandro Michelucci

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