Lunarfollie Dicembre 2021

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LUNARFOLLIE

Diario di bordo del Bookclub Docenti Appunti di lettura

Il 18 novembre 2021, alle ore 14:30, si è tenuto in presenza il terzo incontro del gruppo di lettura dei docenti del Lunardi. Il nostro gruppo era composto da: prof.ssa Rita Pilia (Lettere); prof.ssa Gilda Bresciani (Lettere); prof.ssa Mariacristina Cristini (Economia); prof.ssa Antonella Nicastro (Inglese); prof.ssa Maria Rosaria Pellino (Lettere). Le opere su cui ci siamo soffermate sono due: L’amica geniale di Elena F errante (primo volume) “Quello che fai tu, faccio io”, dice Lenù spaventatissima a Lila, dopo aver buttato la sua bambola nell’antro buio di una grata. Le due bambine cercheranno poi di recuperare i loro giocattoli, entrando nella cantina buia di don Achille. Invano. Non li ritroveranno mai più, ma da quel momento saranno inseparabili. Il primo volume della saga di Elena Ferrante inizia quasi come una fiaba, una fiaba nera con l’Orco e altri pericoli sempre in agguato. A tentare di sconfiggerli nessun cavaliere (nessun uomo del rione ne sarebbe all’altezza), ma due ragazzine che si incontrano alle scuole elementari in un quartiere della periferia di Napoli, agli inizi degli anni ‘50: si osservano, si sfidano e, infine, capiscono di aver bisogno l’una dell’altra per resistere alla violenza che le circonda ovunque nel rione. La loro stessa amicizia non è mai idilliaca: con l’avanzare dell’età rischia persino di spezzarsi, contaminata dall’invidia e dall’odio, ma un fondo di purezza resta sempre. Ognuna vede nell’altra quell’amica geniale, in grado di stupire il mondo. Ognuna vede nell’altra un’occasione di riscatto sociale. In un mondo brutale dove il rapporto con l’altro sesso è possibile solo in termini di dominazionesottomissione, l’energia femmini-

le emerge in modo dirompente. È Lila, in particolare, in questo primo volume a rendersi conto del fondo oscuro che regola i rapporti umani: ci sono addirittura istanti in cui ai suoi occhi i confini delle cose, i contorni delle persone, si sfaldano, si deformano per rivelare la loro vera natura caotica e irrazionale. È ancora possibile trovare un senso quando ogni logica sembra venire meno? Con la descrizione della “smarginatura” (è questo il termine usato da Lila per definire il fenomeno), la Ferrante cattura una sensazione di spaesamento davvero tipica dell’adolescenza, quella fase della vita in cui tutto cambia a volte troppo velocemente, mettendo a rischio la stessa identità. “Io chi sono? Chi sono davvero?” Sembrano chiedersi Lila e Lenù, come due nuove piccole Alice in Wonderland. Vedremo come cercheranno di rispondere a questo interrogativo e in quali pozzi precipiteranno, nei prossimi tre volumi della saga.

consiglio la lettura del saggio di Tiziana de Rogatis, Elena Ferrante. Parole chiave, edito da E/O. Chernobyl Herbarium. La vita dopo il disastro nucleare di Michael Marder, con fotogrammi di Anaïs Tondeur [“Dedichiamo questo libro alla terra, agli animali, all’acqua, agli uomini, all’aria e alle piante colpite dalla catastrofe di Chernobyl”]

Per chi volesse approfondire i temi affrontati da Elena Ferrante nella saga de L’amica geniale, Il principale “difetto” di quest’opera è il linguaggio, così denso di tecnicismi filosofici da risultare quasi criptico in certi punti. Mi piace, tuttavia, pensare che questa prosa si avvicini al modo di esprimersi delle piante: come parlerebbero gli alberi se avessero il dono della parola? Riusciremmo a comprendere il loro sentire? Riusciremmo a riconoscere i legami tra noi e loro? L’autore, Michael Marder, è un filosofo che visse sulla propria pelle le conseguenze del disastro nucleare, infatti si trovò esposto alle radiazioni da bambino, a sua insaputa, mentre si trovava in villeggiatura al mare.


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