Lunarfollie Dicembre 2021

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LUNARFOLLIE

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STRAPPATEMI LA LINGUA, PARLERÒ A BOCCA CHIUSA Usiamo la nostra voce per condannare le ingiustizie

Mi chiamo Ilaria, ho sedici anni e ho la fortuna di essere nata in un paese dove posso diffondere il mio pensiero, non sempre corretto o concorde con quello altrui, non necessariamente capito o rispettato, ma posso comunque esprimerlo liberamente attraverso diversi mezzi. La mia curiosità, unita ad una serie di circostanze, mi ha portata però ad informarmi riguardo realtà ben lontane dalla mia, realtà come la Cina dove vige una brutale censura. 27 novembre 2019, Feroza Aziz, una diciassettenne statunitense, finge di registrare un tutorial di makeup, mostrando un piegaciglia, ma interrompendosi poi per invitare gli utenti a informarsi riguardo la condizione degli Uiguri, etnia di religione islamica della regione dello Xinjiang 新疆. Si parla di lager dove vengono rinchiusi musulmani ritenuti pericolosi (per motivi futili come utilizzare siti web stranieri o ricevere telefonate dall’ estero). La cosa più spaventosa sono le condizioni all’interno di questi campi: sono costretti a torture di ogni tipo e a rinnegare il loro credo. Una domanda sorge spontanea, perché le notizie circolano solo

ora? È oper a della censur a cinese che ha tenuto la situazione nell’ombra. «Abbiamo un enorme potere in più rispetto alla generazioni passate, la tecnologia» con queste sue provocazioni Feroza trasforma Tiktok, una piattaforma cinese tra le più scaricate a livello globale, in un vero e proprio mezzo per fare la differenza. “Casualmente” il suo profilo venne cancellato dai social per un mese, ma non prima che il suo video facesse il giro del mondo, con più di 5 milioni di visualizzazioni. Ricordiamo anche Peng Shuai 彭 帅, tennista e campionessa cinese, “misteriosamente” scomparsa dopo aver accusato di abuso l’ex vice premier Zhang Gaoli 张高 丽. Anni di molestie spinsero la donna a parlare, ma a quale prez-

zo? I colleghi chiamano Peng a gran voce e pretendono di ricevere prove della sua salute. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), il 21 novembre 2021, ha dichiarato che il loro presidente Thomas Bach aveva sostenuto una conversazione in videochiamata con lei, dando così prova della salute dell’atleta. Affermava che la campionessa pareva rilassata, ribadiva di stare bene e aveva solo bisogno di privacy… una mossa perfetta per calmare le acque, ma non come si aspettavano. La notizia fece il giro del mondo e mosse numerosi dubbi: come era stato organizzato quell’incontro, perché aveva necessitato una così estenuante attesa... Yaqui Wang, ricercatore di Humans Rights Watch, sottolineò, ad esempio, come la priorità del governo fosse stata quella di tutelare la fama di un molestatore, invece che proteggere una vittima. Abbiamo la fortuna di ospitare a Brescia un artista dissidente che porta il nome d’arte di Badiucao 巴丢草 (letto ba’diu’zao). Esiliato in Australia. Egli ha perso tutto pur di denunciare le ingiustizie in Cina e nel mondo, attraverso i suoi dipinti satirici. Il museo Santa Giulia ospita una mostra di quadri raffiguranti temi come la strage di Tienanmen 天安门 del 3 e 4 giugno 1989; il genocidio nello Xinjiang 新

疆; la censura dei cittadini col-


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