Lunarfollie Giugno 2022

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LUNARFOLLIE

Letture per l'estate Un esercizio di traduzione

La nostra classe, 3CL, con l’aiuto della professoressa Piccini, ha tradotto un brano tratto dal libro “Kurz und Schnell” di Irmela Brender, intitolato “Caroline über Wiese laufend”, di cui una traduzione italiana non è mai stata pubblicata. Questa attività è stata indubbiamente faticosa e ci siamo resi conto di quanto sia complicato esprimere un concetto originariamente scritto in una lingua straniera con delle parole ed espressioni appartenenti alla lingua italiana, difficoltà certamente presente in tutte le traduzioni che leggiamo ogni giorno, ma alla quale non avevamo mai davvero fatto caso. D’altra parte, tradurre da una lingua straniera, studiata solamente sui banchi di scuola, alla propria lingua madre è una grande soddisfazione, qualcosa che ci ha lasciati con un piacevole senso di appagamento. Questa è una delle ragioni per le quali siamo iscritte a questo indirizzo e, amando la lingua tedesca, questa attività è stata anche molto appassionante. Caroline che correva sui prati Di Irmela Brender (Mannheim 1935 - Stuttgart 2017): scrittrice e rinomata traduttrice dall’in-

glese di opere letterarie, scientifiche e di saghe fantasy. Per una che non aveva mai avuto un ragazzo, Joschi era qualcosa come… come … A Caroline veniva in mente solo la parola "miracolo". Joschi era bello, Joschi era divertente e andava d'accordo con tutti, Joschi suonava la chitarra, Joschi intratteneva tutti, Joschi aveva anche una moto, ma soprattutto Joschi era cotto di Caroline. Di questo Caroline non era così sorpresa come la maggior parte delle sue amiche, lei aveva sempre saputo che un giorno sarebbe arrivato qualcuno a cui piaceva proprio lei, l'esile e pallida Caroline. Certo perché, invece di "esile", la si poteva definire anche slanciata e, invece di "pallida", delicata. Di lei si poteva pensare "non ha niente da dire", ma anche "è una che sa ascoltare". Con Joschi però tutto era meglio, con Joschi poteva andare alle feste e ballare lenti invidiata da tutte, girare per la città, ascoltare vinili in un negozio e poi andarsene ridendo, guidare gli autoscontri al luna park e tenergli la mano al cinema. Con Joschi Caroline viveva scene che fino ad allora aveva solo immaginato, di cui aveva solo letto e che sapeva appartenevano agli anni che lei adesso stava

vivendo. Vivere per davvero, pensava Caroline, vivere fino in fondo, sì, con Joschi era sempre vita, VITA scritto a caratteri cubitali, come quelli che si vedono sui cartelloni pubblicitari, sulle copertine dei dischi e in televisione. Caroline vedeva l'immagine che gli altri dovevano avere di loro due: lei delicata e snella, lui alto e moro, entrambi allegri, ben curati, pieni di vita e giovani. Era tutto perfetto! E poi Caroline che correva nei prati, lentamente, come al rallentatore, con il colletto della camicetta che si alzava e abbassava nella corsa e i capelli che ondeggiavano morbidi al vento; dietro, seminascosto, Joschi che le afferrava delicatamente la mano correndo adagio. No, questa fantasia non l'aveva ancora vissuta con Joschi, doveva averla vista altrove, ma le apparteneva, di questo Caroline era convinta e prima o poi l'avrebbe vissuta; forse addirittura oggi durante la gita in moto. Dieci chilometri di strada di campagna, un paio di minuti in moto, per arrivare a destinazione, dove dovevano incontrare gli altri per il picnic e poi … La moto sussultò strappando bruscamente Caroline dai suoi so-


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