LUNARFOLLIE
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A tutti gli studenti e le studentesse del Lunardi Siamo un gruppetto di insegnanti e operatori scolastici che con questo anno scolastico finiscono la loro carriera e vanno in pensione. Grazie alla redazione del LUNARFOLLIE abbiamo l’occasione di salutarvi, anche se, ovviamente, non vi conosciamo tutti. Alcuni di voi, come noi, lasceranno il Lunardi per nuove avventure (università, lavoro, esperienze all’estero, ecc.); molti, invece, si ritroveranno l’anno prossimo a lavorare sulle “sudate carte”, come dice il buon Leopardi, al Lunardi. A tutti e tutte voi un augurio di vita felice, piena di curiosità, di tante e belle cose da imparare, di incontri interessanti, di sfide che fanno crescere… è un po’ l’augurio che facciamo anche a noi stessi, che iniziamo una nuova fase della nostra vita. In fondo è come dice Bergson Prof.ssa Johanna Aquilina Prof.ssa Paola Caggioli Prof.ssa Daniela Di Matteo Prof. Massimo Mattoni Prof.ssa Paola Martinazzi Prof.ssa Patrizia Moncini Prof.ssa Roberta Pizzicara Prof.ssa Silvia Zenucchini
Un saluto da una pensionanda Sono molto grata al “Lunardi” perché durante i miei anni di insegnamento in questa scuola ho avuto diverse opportunità. La prima è stata quella di conoscere bravissimi colleghi che hanno collaborato con me in molte occasioni, italiani e stranieri, già pensionati e non, e nel tempo sento di aver ricevuto tanto e di avere imparato da ognuno di loro attraverso esperienze, insegnamenti, esempi. Non voglio dimenticare l’enorme contributo degli alunni con cui ci confrontiamo ogni giorno, poiché nonostante le nostre lamen-
tele, i nostri rimproveri ci insegnano sempre qualcosa che arriva, magari a distanza, ma arriva. Sono anche loro un’estrema fonte di ricchezza. Una cosa che vorrei lasciare a questa scuola è un augurio sincero, l’augurio di poter tornare a fare scambi con gli altri paesi come un tempo, a toccare con mano le diversità culturali, ad esperire in prima persona cosa significano determinati concetti come ad esempio quello di razzismo, o quello di tolleranza o quello di apertura mentale che non sono certo astratti. Una cosa è studiare sui libri e un’altra è vedere con i propri occhi o sperimentare sulla propria pelle quello
di cui i libri parlano. È tutt’altra cosa e porta una diversa motivazione a fare e anche a studiare per conoscere. Non solo auguro a questa scuola di portare avanti futuri scambi come in passato, ma magari anche di farne uno con la Russia, perché ciò significherebbe un cambio di passo e per l’Istituto e per le relazioni internazionali e politiche. Gli scambi, infatti, rappresentano un grande lavoro, ma anche grandi esperienze, a volte uniche nel loro genere, che fanno crescere tutti i partecipanti da tanti punti di vista e sono stati per me una enorme ricchezza che mi porterò come bagaglio di ricordi nella vita che mi aspetta. Prof.ssa Paola Caggioli
Le foto scelte riguardano uno scambio con l’Olanda a.s. 2013-14 di cui la professoressa conserva splendidi ricordi