Lungarno n. 87 - settembre 2020

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Sacchetto ecologico porta pranzo di Marianna Piccini

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on la riapertura delle scuole, delle università e degli uffici ecco che riprende anche la nostra vita fuori casa, la quale, contrariamente a quello che si pensa, ci offre tantissime possibilità di fare scelte più ecosostenibili. Alcune delle pratiche più ecologiche sono per esempio: usufruire dei trasporti pubblici, usare la borraccia e portarsi il pranzo direttamente da casa. Quest’ultima in particolare ci può far risparmiare durante la giornata tantissimi rifiuti legati agli imballaggi e agli oggetti “usa e getta”, che sono tra le principali cause dell’inquinamento da plastica (considerato dall’ONU uno dei più pericolosi dell’epoca moderna). Eccovi quindi l’intero procedimento per cucire un semplicissimo sacchetto porta pranzo, in modo da non avere più scuse per non portarsi dietro il proprio cibo, iniziare a salvare il pianeta a piccoli passi e risparmiare allo stesso tempo anche qualche soldo. Per realizzarlo vi serviranno due rettan-

goli di stoffa rigida di 32 cm x 18 cm, ago e filo. Iniziate sovrapponendo i due rettangoli di stoffa con la parte buona rivolta verso l’interno, poi cucite lungo tre lati, due lunghi e uno corto, in modo da formare una tasca. A questo punto fate scorrere la stoffa portando le cuciture laterali al centro e piegate la parte sottostante in modo da formare un rombo. Misurate 4 cm dalla punta alta del rombo e tracciate una linea formando un triangolo. Fate lo stesso con la punta bassa. Cucite lungo le linee che avete appena disegnato e tagliate via le due punte. Adesso vi basta fare l’orlo lungo l’apertura in alto e rigirare la busta. Per farle prendere la forma di un vero sacchetto aiutatevi con il ferro da stiro in modo da definire i bordi e la base, mentre per la chiusura le possibilità sono diverse; potete usare a vostro piacimento del velcro, un bottone, un nastro o addirittura una cerniera. Per completare il vostro kit porta pranzo ecologico ricordatevi poi di usare le posate di metallo, un fazzoletto di stoffa e, perché no, di distribuire il vostro pasto in barattoli di vetro riciclati.

IL MIGNOLO VERDE: UNA NUOVA RUBRICA illustrazione e testo di Walter Tripi

L’

origine della dicitura “avere il pollice verde” è banale e facilmente immaginabile, tanto che è usata tale e quale in molte lingue: l'abitudine di tenere tra indice e pollice le piante, con conseguente colorazione a clorofilla, durante la potatura e la cura. Ora, in merito esistono due grandi verità contrapposte. Quella positiva: non è necessario essere geneticamente predisposti per poter avere un discreto giardinetto. La seconda è – ahimé – che le piante sono esseri viventi e, a differenza di una tela per dipingere o di un pagina Word, se l'hobby va male muoiono. Non ci si torna sopra, è un Tamagotchi che respira. Aggiungiamo una verità e chiudiamo il cerchio: non servono enormi spazi per godere del verde e, nel goderne, fare il gioco dell'ambiente in senso lato; va bene anche un quinto piano un po' nascosto dai panni appesi degli altri, basta sapere cosa piantare tra un lenzuolo liso e la mutanda della signora Maria. Basta qualche spunto giusto. Questa nuova rubrica comincia da qui: tra trucchetti e curiosità, andremo a scoprire modi per racchiudere un giardino, o quasi, in casa nostra. Scopriremo però anche tecniche e strumenti nuovi, inimmaginabili rarità e bizzarrie. Lo faremo con onestà, alla pari: non consegne di dispense dall'esperto, ma un viaggio comune. Scandaglieremo insieme segreti nuovi e faremo insieme errori: non useremo solo l'indice e il pollice ma ci sporcheremo testa e piedi, le dita dall'alluce del piede al mignolo: tutto verde. Data la premessa, dunque, non possiamo che cominciare dalle basi. Poiché nei prossimi numeri vorremmo non essere banali né prevedibili, togliamoci subito il dente (verde pure quello): mai bagnare le foglie delle vostre piante, fate defluire bene l'acqua dell'innaffiamento (bucate quel benedetto vaso!) e, quando vedete qualcosa di strano sulle foglie, riferitevi ad un esperto senza improvvisare cure miracolose. L'ho detto. I tre più grandi problemi del mondo verde li abbiamo affrontati e, dal prossimo mese, ci immergeremo un po' più a fondo. Preparate i polmoni (verdi).

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