Lungarno n. 116 - aprile 2023

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TRAMVIA OVUNQUE FIRENZE

www. renzetramvia.it

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012

N. 116 - Anno XII - Aprile 2023

Rivista Mensile

ISSN 2612-2294

Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze

N. ROC 32478

Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato

Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi

Coordinatrice di redazione: Asia Neri

Editor: Chiara Degl’Innocenti

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:

Matilde Sereni, Michele Baldini, Alect, Beatrice Beneforti, Martina Vincenzoni, Salvatore Cherchi, Daniele Pasquini, Ariella Abolaffio, Alessia Cersosimo, Emanuele Nesti, Lafabbricadibraccia, Elisa Lupi, Carlo Benedetti, Tommaso Chimenti, Caterina Liverani, Giulia Focardi, Susanna Stigler, Leonardo Cianfanelli, Comari sull’Uscio, Raffaella Galamini, Tommaso Ciuffoletti, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Simone Lisi, Paolo Metaldi, Sara Corsi.

Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.

L’Editoriale

La serenata

Una didattica della resistenza

Riparte ArtOdissey

Piqued Jacks

Che c’entra Gaber?

La wave letteraria della working class

I toscani allo Strega

Il ritorno del castoro

MASC

Paesi - l’arte di Sebastiano Benegiamo

Arte e dolore

Luca Giordano

Polaroid

L’Agenda di aprile

Aprile da non perdere

Spazi a margine

Sipario

Brevi cronache librarie

La nuova sala di Fiesole

Up & Down

Città in musica

Minimondo

Frastuoni

Nuove aperture

Lo Zigozago

Personaggi Fiorentini

Le sagre di primavera

Palati fini

Spirito Liquido

Caro zodiaco

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daStoriemuseo

Museo Nazionale del Bargello

Il Museo del Bargello si vuole raccontare

Visite guidate tematiche: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì h 10 e h 12; sabato alle h 15 e alle h 17

Focus di approfondimento: sabato e 3° domenica del mese, h 11 e h 12

Museo di Palazzo Davanzati

Alla riscoperta del Museo di Palazzo Davanzati

Visite guidate tematiche:

martedì, mercoledì e giovedì h 10:15 e h 12:15; venerdì, sabato e domenica h 15:15 e h 17:15

Focus di approfondimento:

martedì, mercoledì e giovedì h 9:15 e h 11:15; venerdì, sabato e domenica h 14:15 e h 16:15

Museo delle Cappelle Medicee

L’arte e il potere

Visite guidate tematiche: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato h 11, h 12, h 16, h 17

Focus di approfondimento:

sabato h 10:30, h 11:30, h 15:30, h 16:30 e domenica h 10:30 e h 11:30

Museo di Casa Martelli

Benvenuti a Casa Martelli

Visite guidate tematiche:

martedì h 13:30, h 14:30, h 15:30, h16:30 e h 17:30

sabato h 9, h 10, h 11 e h 12

Non occorre la prenotazione. Gruppi di max 15 persone in ciascun museo ad esclusione di Casa Martelli, dove i gruppi saranno di max 10 persone

LA SERENATA

Arrivederci

“Ehi tu, facciamo pace?” un paio d’anni fa ho deciso (anzi, me lo sono quasi imposto) di riappacificarmi con questa meravigliosa città che tanto mi ha dato e altrettanto mi ha illuso. Non è questa la sede per analizzare i rapporti interpersonali, gli approcci caratteriali, le energie, le possibilità e le capacità di farcela o meno. Resta un po’ di amaro in bocca per quello che potrebbe essere e non ha voglia di diventare; quello che potrebbe permettere ma in fondo in fondo non vuole. Recentemente mi sono imbattuta nella lettura di due testi, un libro e un post, che raccontano il disinnamoramento costante e triste per due realtà sulla carta estremamente attrattive: Milano da una parte, lo Stato della California dall’altra. Il paragone con Firenze è immediato se riportato sulla giusta scala. I fattori sono tanti e complessi ma il senso di impotenza verso la costante e crescente inaccessibilità a una vita umanamente sostenibile per godersi quel che di bello offre, porta con sé un enorme rammarico che diventa complesso ignorare quando si ha uno spazio da riempire. Ecco uno dei motivi per cui lascio questo spazio a chi ha ancora tante cose belle da raccontare, con uno sguardo “puro” per una rivista nata al solo scopo di riempire il cuore di curiosità, orgoglio e speranza. Lungarno è una parte del mio cuore, per davvero, non solo per prendere qualche like; sono fermamente convinta che abbia ancora tantissimo da offrire e con l’aggiunta di menti fresche, positive e giovani, su cui contare può farlo sempre meglio. Asia, a te il testimone :)  È stato un vero, vero piacere.

Cara Matilde, grazie per questo passaggio di testimone. Un luogo di libertà espressiva e comunicativa (seppur simbolico) non è poca cosa, soprattutto in una città che di spazi a disposizione ne ha molti ma di difficile accessibilità. Mi tengo quindi stretto questo ritaglio di pagina come un piccolo atto di resistenza che soprattutto Lungarno sceglie di compiere ogni mese rimanendo su carta. Buon 25 aprile!  Asia

Tutta la siccità in 5000 litri

Wired ha recentemente realizzato una mappa dei luoghi inquinati da Pfas in Italia, consultabile sul loro sito. Da un censimento del Forever Pollution Progejct – una cordata di 17 partner guidati dalla testata francese Le Monde per indagare sulle contaminazioni in Europa – oltre 1600 siti in Italia risultano compromessi da questi agenti inquinanti di lunga permanenza nell’ambiente, utilizzati dagli anni 50 per rendere più resistenti i tessuti, la carta, i contenitori per alimenti e un sacco di altre cose. Nella sola provincia di Firenze appaiono 19 punti dove è confermata la presenza di questi composti nell’ambiente; selezionando tutta la regione la mappa si riempie. E all’inquinamento si aggiunge la siccità, con gli esperti che stimano la necessità di piogge (a metà marzo, ndr) per almeno 50 giorni per non restare senza acqua, con il rischio di rovinare alcuni raccolti. La rete idrica fiorentina nel 2022 aveva perdite per circa il 31%, Publiacqua dichiarava di voler raggiungere il 20%, in una media nazionale attestata al 40%. Imbrattare un edificio del 1300 simbolo della città – l’azione di Ultima Generazione sulla facciata di Palazzo Vecchio, accusato da questi attivisti di fare poco per l’emergenza climatica –, non è probabilmente la strategia migliore per sensibilizzare sul tema, in un luogo dove basta una recensione negativa di una studentessa americana per far esplodere l’indignazione cittadina. I 5000 litri di acqua utilizzati per ripulire la facciata sembrano però una goccia se affiancati alla cascata di dati sopra citati. Con 5000 litri puoi riempire per metà una di quelle piscine montabili da 400 euro, irrigare per una settimana un orto domestico di 100 m2 e scacciare un buon numero di mangiatori di panini dalle scalinate delle chiese.

IN

COPERTINA makemorenoise di cursaria

Sara Corsi aka cursaria è un’illustratrice e grafica fiorentina. Freelancer dal 2019, ha collaborato come illustratrice per Cancerworld (Sharing Progress in Cancer Care), SOS Children’s Villages, War Child Holland. Unisce la tecnica digitale a quella analogica, inserendo spesso del lettering fatto a mano nelle sue opere. Ama l’idea di parlare del suo fare artistico con la prospettiva di arrivare a (di)segnare per poter esistere in questo mondo sotto la forma di tracce in cui possa riconoscersi appieno.

https://cursaria.myportfolio.com/welcome https://www.instagram.com/cursaria/ https://www.linkedin.com/in/sara-corsi-775b5b197/ https://www.behance.net/cursaria

EDITORIALE

UNA DIDATTICA DELLA RESISTENZA

di

Annalisa Savino, la dirigente del Liceo Da Vinci, è salita, forse suo malgrado, alla ribalta della cronaca (e non solo) dopo la circolare trasmessa ai suoi studenti, lo scorso 21 febbraio, anch’essa divenuta popolarissima. Forzeremmo quasi il termine “virale”. Lì si richiamavano sia le origini tutt’altro che plateali del fascismo – «il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone» – sia le parole di Gramsci, ovvero «Odio gli indifferenti» Parole pesanti, ma ineccepibili. E la stessa Professoressa ha letteralmente indossato quelle parole, seppur parafrasate. Lo ha fatto durante la manifestazione antifascista di sabato 4 marzo, quando è apparsa nel corteo partito da piazza SS. Annunziata e terminato in piazza S. Croce, per fortuna assieme a molte altre istituzioni, sindacati, associazioni di volontariato, collettivi, partiti e tutto quanto insomma si dichiara parte attiva dell’antifascismo, quindi rispettoso della Costituzione, quindi – in qualche modo – figlia o figlio della Resistenza. La stessa che ci apprestiamo a festeggiare il prossimo 25 aprile, sperando (debolmente per la verità) che sia una celebrazione condivisa. L’abbiamo chiamata qualche giorno fa, ci ha risposto cordialmente che in questo

momento è particolarmente oberata, non la biasimiamo, e che vorrebbe riprendere il prima possibile il proprio lavoro, ma le abbiamo comunque strappato una promessa di cui faremo tesoro (“non vi dico di no”). Abbiamo preferito non insistere perché conosciamo, come ormai quasi tutta Italia, quali reazioni e quali possibili conseguenze abbiano generato le parole scritte in quella circolare (e che ci asteniamo dal commentare). Ma occorre invece spiegare il perché di quella telefonata. Quella telefonata non voleva cavalcare l’onda del momento, semmai partire da lì per affrontare un tema vero: la didattica della Resistenza. Didattica nel senso vero, di metodo, cioè trasferire nei discenti la capacità di attualizzare le forme e i contenuti di ciò che la Storia può insegnarci. Perché facendo qualche sforzo nel merito possiamo tutti essere d’accordo sul fatto che i fascisti erano cattivi e i partigiani buoni. Possiamo persino essere d’accordo che i fascisti non erano tutti cattivi e che i partigiani non erano tutti buoni, ma oggi? Il pubblico di Lungarno – al contrario di chi scrive – è infatti un pubblico sostanzialmente giovane, che a Firenze cerca un’offerta culturale, artistica, multidisciplinare, distensiva, che quindi deve garantire autenticità, attaccamento alla tradizione e soprattutto originalità creativa. In una parola? Libertà. Crediamo quindi che occorra educare alla Libertà, alla sua comprensione, alla

sua conquista e alla sua preservazione, in tutti i gradi dell’istruzione. In particolare in quello secondario di un liceo molto importante del capoluogo. E in questo siamo sicuri di trovare nella Professoressa Savino come in tante altre sue colleghe e tanti altri suoi colleghi una sponda solida. Una Libertà coerente, tra pensiero ed espressione, come stabilito dall’Art. 11 della Costituzione. Crediamo inoltre, non siamo né i primi né i soli, che siano la Resistenza e la Costituzione che l’ha seguita fondamenti di educazione alla Libertà; che la Resistenza vada conosciuta per quello che è stata e per come e perché è nata. Crediamo che Firenze sia stata e debba continuare a essere in questo protagonista ed esempio. Ecco allora la domanda che ci ripromettiamo di fare alla Professoressa Savino, convinti che questa volta dirà di sì: “Come si educa alla Libertà, come si programma una didattica della Resistenza?”. Ci piacerebbe chiederle quali sono i feedback che ha raccolto dai suoi studenti, dai genitori degli studenti, forse qualcuno dei tanti in piazza, anche loro, lo scorso 4 marzo. Nel frattempo non possiamo che augurarle di riprendere il lavoro al meglio che può, libera, per rimanere in tema, da pressioni che poco riguardano i compiti che è chiamata a svolgere. Buon 25 Aprile.

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RIPARTE ARTODISSEY LA RICERCA SCIENTIFICA A BORDO DI UNA BARCA A VELA

ArtOdissey il progetto sostenuto dall’Università di Firenze è giunto alla sua seconda edizione. Un viaggio in barca a vela che servirà per mappare le microplastiche presenti nel mar Mediterraneo. Tutto ha avuto inizio dall’incontro casuale dei due personaggi a capo del progetto. Lorenzo Cipriani, skipper e storico dell’arte e Duccio Cavalieri, professore ordinario di Biologia all’Unifi. Era luglio 2021 e i due si trovavano al Teatro dell’Acciaiolo di Scandicci per presentare due libri in due orari diversi. Cipriani aveva appena parlato al pubblico del suo libro “Il respiro dell’oceano” sul suo viaggio in giro per il mondo in barca a vela appena concluso e Cavalieri stava per presentare “Ballando nudi nel campo della mente” del premio nobel Kary Mullis.

Nasce così ArtOdissey.

La loro prima idea è stata la campionatura delle microplastiche presenti in determinate aree del Mediterraneo. “Lorenzo raccontava di come lui e Valerio Bardi avrebbero seguito le rotte antiche. Ho capito che questa modalità sarebbe stata una novità nel campo scientifico. Non avremmo campionato secondo la prassi tradizionale che prevede prelievi mirati ma ci saremmo affidati ai venti e alle correnti. Ecco perché abbiamo formato Lorenzo per prelevare

il DNA delle triglie che avrebbe trovato in ogni porto raggiunto” ha spiegato il professore Cavalieri. La diffusione delle plastiche e delle microplastiche è un tema che interessa la scienza da tempo. “L’inquinamento marino riguarda anche la nostra salute. Per questo è importante studiarlo e monitorarlo. Quando Lorenzo mi ha detto che avrebbe compiuto un nuovo viaggio seguendo i venti e le correnti ho pensato subito alle microplastiche che si spostano seguendo le correnti” ha detto Cavalieri.

Infatti i due sono riusciti a creare in tempi record un progetto di ricerca e a trovare i finanziatori. In pochi mesi hanno formato lo skipper Cipriani per permettergli di prelevare acqua e DNA dalle triglie - pesce stanziale che si nutre di acqua e detriti e, indirettamente, anche di microplastiche - e di conservarlo nel migliore dei modi. “Lavorare con i campioni di DNA e conservarli durante una navigazione in barca a vela non è come farlo in un laboratorio. Abbiamo sviluppato una tecnica che si è rivelata giusta. Nessun campione è andato perso e questo non era scontato” ha continuato Cavalieri. Salpati da Viareggio nell’aprile del 2022, Cipriani e Bardi hanno intrapreso la loro prima navigazione scientifica finanziata in parte dall’Università di Firenze, in parte dagli ospiti che volevano condividere alcune tratte con loro ma soprattutto, chi ci ha creduto di più, è stata la Regione

Toscana. “Valerio ed io dovevamo ripartire per il Mediterraneo per una navigazione legata ai miti. La mia formazione è storica ed è stato emozionante per me rendermi utile in un progetto di questa portata”, ci ha spiegato Cipriani, “con Duccio ci siamo concentrati su quei micro organismi che naturalmente disgregano le microplastiche” La ricerca non si limiterà a mappare le zone in cui sono più o meno presenti le microplastiche. Con ArtOdissey il dipartimento di Biologia dell’Unifi ha l’ambizione di studiare come le triglie riescono a sopravvivere disgregando autonomamente le microplastiche di cui si nutrono “Possiamo prendere spunto dal comportamento delle triglie” ha concluso Cavalieri.

I risultati della prima spedizione usciranno a ridosso della seconda partenza di ArtOdissey. La barca a vela Milanto salperà il prossimo 29 aprile. Questa volta Valerio Bardi partirà da solo e sarà raggiunto in un secondo momento da Cipriani che nel mese scorso ha subito un’operazione che gli permetterà di raggiungere Valerio in un secondo momento. Condivideranno con noi le loro avventure attraverso i canali crossmediali di Controradio e i loro social.

di Beatrice Beneforti
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PIQUED JACKS

LA PROVINCIA DI PISTOIA VA ALL’EUROVISION

Quando ho detto: “Ciao a tutti, vado un anno a Los Angeles, chiamatemi solo se andate all’Eurovision!”, non pensavo che sarei stata presa alla lettera. E invece eccomi a raccontarvi, dal fuso orario del Pacifico, l’impresa dei Piqued Jacks, quartetto di stanza a Pistoia, ma pronto a spiccare il volo per Liverpool in occasione dell’Eurovision Song Contest 2023, dove rappresenterà San Marino.

Ma come si arriva all’Eurovision da Borgo a Buggiano?

“È importante proiettarsi, nel senso di sognare in grande. La domanda giusta da farsi è:’se lo fanno gli altri perché io no?’, se esistono i Coldplay possono esistere anche i Piqued Jacks. Altro elemento fondamentale è il team: dal fotografo a chi ti aggiusta la macchina o i computer. Crederci insieme fa la differenza. E anche un po’ di fatica: è quello che dà valore a quello che fai. Suonare ovunque, anche davanti a dieci persone, ti fa capire quanto è importante suonare davanti a mille”

Solo nell’ultimo anno vi abbiamo visto al Summerfest a Milwaukee

CHE C’ENTRA GABER?

(USA), al Living Rock in Romania e alla European Music Conference in Olanda. Ma voi dove vi sentite a casa?

“Sul palco! E dove sono le persone del nostro cuore: le cose sono correlate”. La musica italiana contemporanea sembra preferire i progetti solisti alle band. Qual è il vostro pubblico ideale?

“Forse non c’è molta offerta di band, ma quelle che ci sono spaccano! Sono gli artisti a dover osare di più. Il pubblico a cui ci rivolgiamo è vario: ci vogliamo fare ascoltare da chi vuole emozionarsi con la musica, chi sente un accordo distorto o una cassa in quattro quarti e balla con noi, che abbia 60 o 20 anni: l’importante è essere coinvolti dalla nostra musica”

Aggiungete un artista a testa nelle nostre playlist dal vostro mondo sonoro!

“Killers e Coldplay per Andrea, Aerosmith e Pink Floyd per Marco; per Francesco Red Hot Chili Peppers, e per Tommy Deep Purple e Led Zeppelin”

In bocca al lupo!

“Non ci serviva altro che questo. Uno stimolo grosso che ci faccia muovere come la prima volta”

Amarzo è uscito il bando 2023 di Estate Fiorentina. Atteso dai tanti attori culturali per mettere a terra iniziative e kermesse in città da maggio a settembre, si è anche quest’anno dato alcune priorità. Tra queste una in particolare ha colpito l’attenzione di chi scrive: «La Gaberiana, una rassegna per il ventennale della morte di Giorgio Gaber diffusa in tutto il Quartiere 4, che riesca a coinvolgere la cittadinanza e l’omonima piazza inaugurata il 19 luglio 2022 con spettacoli, letture, concerti, incontri, esposizioni fotografiche, proiezioni e altri momenti di riflessione sulla figura e sui lavori musicali del cantautore milanese». Ebbene, per quanto sia giusto ricordare un gigante della cultura italiana contemporanea, per quanto sia quindi legittimo recuperare e se possibile attualizzare almeno alcune delle sue opere senza tempo, altrettanto legittimo chiedersi quale sia il filo che lega l’autore (che più milanese non si può) a Firenze. Partiamo dal Quartiere 4. Piazza Giorgio Gaber, nei pressi del Parco del Cavallaccio. Nella zona non mancano presidi culturali, come scuole (il Tecnico per il Turismo Marco Polo), una ludoteca (L’Albero di Alice), il centro Il Kantiere. All’inaugurazione furono presenti il Sindaco e Andrea Scanzi, oltre al presidente della Fondazione Gaber, Paolo del Bon. Fu poi realizzata presso la Limonaia di Villa Strozzi la manifestazione Firenze per Gaber Tra gli altri sul palco si esibirono lo stesso Andrea Scanzi e David Riondino, loro sì, toscani. Cos’altro? Un ruolo importante nella storia e nella diffusione delle opere di Gaber sembra averlo svolto una prestigiosa casa editrice fiorentina, la Giunti, con un volume sull’artista che ci sentiamo di consigliare: Gaber. La vita, le canzoni, il teatro di Sandro Neri (del 2007). E se ciò che lega Gaber a Firenze potrebbe per sommi capi esaurirsi qui (ma lascio agli esperti l’ultima parola) qualcosa in più lo lega (per sempre) alla Toscana: è infatti nei pressi di Camaiore che si trova la casa di campagna presso la quale, proprio 20 anni fa, venne a mancare.

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LA WAVE LETTERARIA DELLA WORKING CLASS

di Salvatore Cherchi

Tra il 31 marzo e il 2 aprile, a Campi Bisenzio, presso la fabbrica Gkn, si è tenuto il primo Festival Internazionale di Letteratura Working Class. L’iniziativa è nata da una collaborazione tra il Collettivo di Fabbrica Lavoratori Gkn Firenze e la casa editrice Alegre, con il supporto di Arci Firenze. La direzione del festival è stata curata dello scrittore Alberto Prunetti, che proprio per Alegre dirige la collana dedicata alla letteratura working class, una wave letteraria che sta ridando voce a una classe sociale che negli anni è stata stigmatizzata, emancipandola dallo sguardo morale della letteratura middle-class, che appiattisce determinate storie in parabole di riscatto e rivalsa dove i protagonisti si elevano da una condizione subalterna a una di successo, dimostrando che il proprio status sociale è un limite mentale e

non una condizione sistemica. Se vuoi, puoi. Il claim capitalista che ci ha convinto di essere tutti individui autodeterminanti. Un mito letterario (e non solo) che autori e autrici come Anthony Cartwright, Joseph Ponthus, Stephanie Land, Douglas Stuart, Anne Ernaux, Cynthia Cruz, D. Hunter, e in Italia Simona Baldanzi, Vitalino Trevisan e lo stesso Prunetti, stanno contribuendo a smontare e riattualizzare, per riappropriarsi di una questione, quella di classe, sempre attuale, benché la si racconti come anacronistica e superata dall’urgenza di altre (legittime) lotte. Il festival è stato dunque il primo in Italia e il secondo in Europa (dopo Bristol, nel 2021) a dare piena legittimità e centralità a questa forma letteraria, e l’ha fatto scegliendo come punto di partenza non la piazza di un centro cittadino, ma un luogo simbolico: una fabbrica in cui i lavoratori lottano ogni giorno, da 3 anni, per opporsi alla chiusura per dislocamen-

to del polo industriale, con conseguente licenziamento di oltre 400 persone e apertura dell’ennesimo trauma su un tessuto sociale già precarizzato da una crisi perpetua ma che continuiamo a ripeterci essere passeggera.

I TOSCANI ALLO STREGA

Amarzo è stato pubblicato il listone dei candidati alla LXXVII edizione del Premio Strega, il riconoscimento letterario più chiacchierato d’Italia, che smuove tante polemiche quante copie di libri. Negli ultimi 30 anni i toscani vincitori dello Strega sono stati 3: Dacia Maraini (1999), Edoardo Nesi (2011) e Sandro Veronesi (2006 e 2020). L’anno scorso nella “settina” finale abbiamo trovato Veronica Galletta (Livorno) e Marco Amerighi (Pisa). Quest’anno, tra gli 80 titoli selezionati dagli amici della domenica, i toscani a contendersi l’attenzione del comitato direttivo che seleziona la dozzina sono 4. Una è Silvia Dai Pra’, originaria di Pontremoli (MS) ma residente a Roma, è in corsa con “I giudizi sospesi” (Mondadori), storia familiare di detti e non detti che si rifà alla tradizione del grande romanzo americano. Secondo candidato è il giornalista viareggino Sapo Matteucci, al suo esordio nella narrativa con “Per futili motivi” (La Nave di Teseo), romanzo dal sapore autobiografico che indaga i complicati rapporti tra genitori e figli. Con “Villa del seminario”

(E/O), romanzo storico ambientato nella Maremma toscana durante la II Guerra Mondiale, viene candidato il prolifico autore grossetano Sacha Naspini. Infine, la scrittrice di origini senesi Anna Luisa Pignatelli, molto apprezzata da Antonio Tabucchi, presenta “Il campo di Gosto” (Fazi), parabola esistenziale di un uomo che ama la vita ma è costretto a vivere in un mondo indifferente e crudele. I libri però, non solo si scrivono, ma si pubblicano. Per questo segnaliamo 3 proposte di

editori toscani. Tra questi: “Il senso della fine”, di Marianna Crasto, pubblicato da effequ, editore indipendente originario di Orbetello, con sede attuale a Roma. Segue “Bruciare da sola” di Giovanni Greco, edito da Ponte alle Grazie, storico editore fiorentino oggi parte del gruppo GEMS, con sede a Milano. E infine “Non esisto”, di Alberto Schiavone, a cura della casa editrice fiorentina Clichy

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IL RITORNO DEL CASTORO

Si erano estinti cinque secoli fa, adesso sono tornati. I castori da qualche anno sono ricomparsi in Toscana: sull’Altotevere, vicino a Sansepolcro (in provincia di Arezzo), ma anche tra Merse e Ombrone (tra il senese e il grossetano). Il mistero è come abbiano fatto. Il castoro eurasiatico (Castor fiber), scomparso nel tempo a causa della caccia, negli ultimi decenni aveva ripopolato alcune zone del Nord-Est arrivando dall’Austria, ma è impossibile che in così poco tempo sia riuscito a migrare fino a qua. I primi avvistamenti risalgono al 2019, quando i più scettici avevano pensato si trattasse di nutrie, il diffusissimo roditore di origine sudamericana – tecnicamente specie alloctona - ormai dominatore dei nostri corsi d’acqua. Dopo le indagini di CNR, ISPRA, ARPA e gruppi

di ricercatori toscani, i dubbi sono stati fugati. Le dighe, i tronchi rosicchiati e infine gli avvistamenti con le fototrappole sono state evidenze inequivocabili. Per una volta, il cambiamento climatico non c’entra. Secondo ISPRA, i castori sarebbero stati rilasciati volontariamente nei nostri fiumi. Da chi e perché non è chiaro. Forse c’entra qualche sostenitore del rewilding, un discusso approccio di conservazione.

È dura resistere all’effetto puccioso, però non dobbiamo farci ammaliare dai dentoni che rosicchiano. I castori, nei nostri corsi d’acqua, potrebbero essere un problema: per ISPRA questo ripopolamento non controllato potrebbe alterare l’ecosistema. I castori sono animali semiacquatici che col loro lavo-

ro “ingegneristico” impattano sulla flora e sulla fauna. Di diverso avviso è invece il gruppo di giovani scienziati toscani “Rivers with Beavers”, che sostiene che molte altre specie, compresi piccoli invertebrati acquatici, beneficino delle attività dei castori. Insomma, si è acceso un vivace dibattito scientifico. Chi vorrebbe portarli via, chi vorrebbe limitarne la riproduzione (si tratta, ad oggi, di non più di qualche famiglia censita) e chi invece è semplicemente felice: un sondaggio tra la popolazione di Sansepolcro ha rivelato che la maggior parte delle persone ritengono positivo l’arrivo del roditore. Favorevoli o no, i castori sono l’argomento di conversazione che non vedevamo l’ora di avere.

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE 20 apr giovedì ore 21:00 musiche di BEETHOVEN, PROKOF'EV SCHUBERT 04 mag giovedì ore 21:00 musiche di DEL CORNO, WEBER R.STRAUSS, MOZART orchestradellatoscana.it BIGLIETTI da €15,00 / Acquisto online su Ticketone.it INFO Biglietteria del Teatro Verdi tel. 055 212320 2 22 2 23 Daniel Cohen direttore Vincenzo Milletarì direttore Alessandro Carbonare clarinetto Alexander Gadjiev pianoforte

MASC L’ARTE È URGENZA A PRATO

di

foto

La scena culturale pratese talvolta può sembrare sottovalutata. A poca distanza dalla città del Giglio, invece, grazie anche a delle politiche mirate, c’è un fermento giovanile di grande spessore. È in questo contesto che conosciamo l’esperienza di MASC, un collettivo d’arte composto da quattro pratesi doc, tutte nate tra il 1999 e il 2000, studentesse presso l’Accademia di Belle Arti: Alice Risaliti, Lavinia Nuti, Valentina Amelia e Matilde Toni

Le abbiamo incontrate a Transpace, la residenza d’artista concessa loro gratuitamente insieme a Circuito Urbano Contemporaneo (CUT) e a Formearte, grazie a un bando comunale, all’interno di Officina Giovani, in piazza dei Macelli n. 4 a Prato, un ex macello riconvertito dal Comune in luogo di cultura. Queste ragazze, amiche fin dai tempi del liceo artistico, intraprendono percorsi di studi diversi. A settembre 2020, Lavinia, frustrata per l’impossibilità di frequentare le lezioni dal vivo, sente l’esigenza di mettersi in discussione. È la scintilla che smuove tutto. Convinta che “a questa età” sia importante “capire cosa offre il territorio in cui viviamo”, propone ai vecchi colleghi di riunire le competenze e formare un collettivo artistico, per entrare nella sce-

na contemporanea cittadina. Quei sentimenti di smarrimento trovano finalmente una condivisione. Diventano stimolo reciproco e voglia di dialogare con il tessuto urbano, attraverso la valorizzazione e l’ascolto. Nasce così MASC: Magazzino Arte Sociale Contemporanea, dal magazzino di un’ex fabbrica tessile in cui si svolgevano le prime riunioni, a simbolo della storia della città e dalla volontà di creare forme di arte che abbiano una valenza sociale. L’incontro con Stefania Rinaldi, fondatrice di CUT, all’epoca impegnata nella riqualificazione del quartiere Soccorso, consente loro di realizzare un’opera performativa. Un’esperienza che le mette alla prova. Per la prima volta, uscite dalle aule universitarie, si rendono conto che, come ci racconta Alice “Ci preme parlare di tematiche molto urgenti. La realtà è diversa da quella accademica, ma possiamo entrarci. Se hai un’urgenza la puoi esprimere artisticamente”. Secondo Lavinia poi “avevo l’esigenza di essere cittadina attiva, perché noi studenti siamo poco abituati a mettere in pratica ciò che studiamo”. Negli ultimi due anni MASC, grazie alla grandissima opportunità di avere un proprio spazio gratuito, ha realizzato diverse iniziative a Officina Giovani, tra cui 10x10 dialoghi sull’arte, dei workshop gratuiti tra artisti e pubblico under 35 e PodMASC, dei podcast su Spotify. Da luglio 2022, in vari locali, si tengono le Jam sessions, spettacoli di

musica dal vivo in cui, a una house band, si affiancano, di volta in volta, improvvisazioni di musicisti tra il pubblico. Tra il 22 e il 28 aprile 2023, a Transpace, in collaborazione con l’artista iraniano di base a Firenze, Andisheh Bagherzadeh, si svolgerà “Radici – IRAN”, una mostra di videoarte sulle testimonianze raccolte tra cittadine iraniane che vivono in Italia, sul doloroso tema dell’emancipazione femminile nel loro Paese d’origine. Il tutto sarà accompagnato da una perfomance in residenza e una in piazza delle Carceri a Prato, con letture ad alta voce. Il 16 e il 17 giugno, poi, al via la seconda edizione del Festival Residenze d’artista a Officina Giovani, con eventi paralleli tra gli artisti. MASC proporrà laboratori, jam sessions e una tavola rotonda sui temi della sostenibilità/creatività/partecipazione. A settembre, infine, è in progetto una mostra di pittura con opere personali delle ragazze e valorizzazione delle loro competenze individuali, oltre a degli aperitalks culturali presso Aut bar o Ozne pub. Queste giovani donne e artiste ci dimostrano che le opportunità si creano da sole, ma spesso gli spazi e il contesto dove realizzare i propri sogni sono fondamentali. Firenze sembra lontana un miglio, eppure Prato dista solo venti chilometri.

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il magazine
per tutte le famiglie

PAESI

I SILENZI, I PAESAGGI E LE ATMOSFERE

DI SEBASTIANO BENEGIAMO ALLA

B.EAST GALLERY

di Asia Neri

“Nessuna ambizione rivoluzionaria, nessuna mossa da avanguardisti. Non si vuole fare rumore. I Paesi di Sebastiano Benegiamo sono dei silenzi, spesso anche piccoli, sussurrati nell’umiltà della solitudine”. È così che il curatore di B.east Gallery Yan Blusseau introduce PAESI, la mostra che la galleria fiorentina ha inaugurato il 17 marzo e che sarà visitabile fino al 30 aprile 2023. Abbiamo incontrato Sebastiano Benegiamo per approfondire il nuovo progetto espositivo di B.east Gallery.

Come è nato il progetto della mostra PAESI? Quando è iniziata la tua ricerca sui paesaggi?

“Nel 2014 stavo collaborando con il collettivo ilGattarossa e ho conosciuto Yan mentre organizzava Finestra con Vista. Ci siamo incontrati in più occasioni e nel settembre 2021 abbiamo iniziato a pensare la mostra. Avevo già iniziato a lavorare sui paesaggi da un po’, dopo aver lavorato sul ritratto e la figura per circa 15 anni. Avevo bisogno di aria, di natura, di una via di fuga dalla città”.

“Paesaggi” rimanda immediatamente al genere pittorico, invece in PAESI emerge la dimensione più abitativa che richiama il legame con il luogo di cui fai esperienza. Potresti approfondire la tua relazione con il territorio?

“Con i paesaggi ho un legame intimo, la serie delle Vedute rappresenta l’entroterra toscano tra Pontassieve e Poggio alla Croce, dove vivo attualmente; le Marine raccontano la zona di Baratti, che ho conosciuto iniziando a frequentare un agricampeggio. Era da molto tempo che volevo lavorare sulle marine, mi interessava cercare spazi sempre più ampi, più estesi”.

Come si svolge il tuo processo di ricerca e produzione? Utilizzi scatti fotografici

o ti affidi alle tue memorie? Lavori in loco o rielabori le tue “vedute” in un secondo momento?

“Io dipingo i paesaggi che vedo, a volte realizzo dei bozzetti ma non sempre li utilizzo, ho provato anche a utilizzare la fotografia ma la trovo un approccio statico, preferisco re-immaginarli. I miei paesaggi sono delle impressioni, delle atmosfere, è come se tanti di questi quadri li avessi fatti durante i viaggi in macchina oppure camminando. Talvolta queste impressioni si mescolano tra loro, luci e ombre si sovrappongono; mi piace che la pittura sia vibrante, un po’ come quella degli impressionisti che hanno influenzato molto la mia ricerca. Anche se, a differenza di loro, non dipingo mai en plan air. Ho provato la pittura di cavalletto quando ero all’Accademia ma mi sentivo vincolato, avere un soggetto davanti da ritrarre mi costringe”.

Mi stupisce il fatto che tu non faccia menzione al tema ecologico, per raccontare il rapporto tra umano e natura. Nello scenario dell’arte contemporanea si ricade spessissimo sul tema della sostenibilità, talvolta un po’ forzatamente.

“I miei paesaggi non vogliono fare retorica, la mia arte non vuole affermare niente. Forse il tema dell’ambientalismo è implicito perché mi prendo cura dei luoghi che abito ma non ho interesse nel manifestarlo. Il dibattito contemporaneo per quanto mi riguarda è decaduto, io mi preoccupo di ciò che il mio occhio vede, di come si relaziona con il mondo. Non ho mai percepito la natura come maestosa, non la sento schiacciarmi … la sento vicina, sento di appartenerle”.

Mi rendo conto che sia assente il movente della critica ma inevitabilmente stai affermando qualcosa di forte. Ovvero che è ancora possibile, nel 2023, lavorare su dei paesaggi da contemplare.

“Mi sono chiesto molte volte se la mia scelta

di lavorare in un certo modo fosse giusta e l’ho vissuta spesso in modo conflittuale. Mi sento contemporaneo perché vivo in quest’epoca ma le mie riflessioni mi hanno sempre portato ad apprezzare ricerche che adesso sono 'fuori dal tempo’. Sono stato influenzato molto da Morandi, dal suo lavoro costante sullo stesso soggetto. Quando al Museo del Novecento di Milano, aspettavo di trovarmi davanti al suo silenzio. Forse non è più contemporanea la contemplazione, ma la mia ricerca ambisce al raggiungimento di una stasi quasi mistica, all’ascolto del silenzio davanti a una porzione di paesaggio che possa appartenere a tutti”.

Nato a Fiesole nel 1982, Sebastiano Benegiamo è un artista toscano, diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Inizia a esporre nel 2003 in musei e gallerie italiane e internazionali fino a co-fondare nel 2021 il progetto ilPrisma, un nuovo presidio culturale all’interno di un condominio di edilizia popolare de Le Piagge. Di Benegiamo non è rilevante conoscere il cosa ma il come. Modesto nel racconto, spontaneo nella ricerca, cultore di una poesia del semplice: nei suoi paesaggi emerge il suo legame con il territorio, il suo modo di abitarlo, contemplarlo, riconoscerlo.

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in alto: Al calar del sole (2022), Sebastiano Benegiamo

ARTE E DOLORE LA RETROSPETTIVA DI RUDOLF LEVY

Questo è l’ultimo mese per poter osservare da vicino le opere di Rudolf Levy nella retrospettiva a Palazzo Pitti, realizzata come occasione di riflessione in chiave artistica sul fascismo, il cui spettro è spesso protagonista della nostra quotidianità. L’esposizione ripercorre la vita dell’espressionista tedesco attraverso i suoi quadri, dall’inizio della sua carriera fino alla sua tragica morte. Levy nasce a Stettino, in Germania (ora divenuta territorio polacco) e proviene da una famiglia di stirpe ebraica. Allievo di Matisse, la sua produzione artistica è affine alla poetica di Cezanne e alle opere scarlatte e sinuose dei Fauves, oltre alla chiara matrice espressionista. I quadri fino al 1933 sono prevalentemente nature morte e paesaggi, con colori molto accesi e un non-na-

turalismo favolistico. Tutto però cambia con l’ascesa al potere di Hitler e l’inizio delle prime persecuzioni antisemite. Levy decide quindi di migrare in diverse città tra Europa e USA; con la revoca della sua cittadinanza tedesca si svilupperà in lui la concezione identitaria del giudeo senza terra, di ascendenza medievale. Il tratto pittorico in questi anni si fa sempre più doloroso, cupo. Le nature morte divengono riflesso della precaria condizione dell’artista, la cui vita potrebbe appassire da un momento all’altro. Allo stesso modo i personaggi da lui ritratti nei suoi più celebri quadri esprimono un’atroce alienazione: i volti sono seri, immersi in una profonda riflessione e ignorano lo spettatore; la bocca è spesso chiusa, in un voluto rifiuto al dialogo con chi gli sta davanti, fino agli occhi, dipinti ormai con un semplice e aggressivo colpo di pennello. La tragicità della sua condizione

raggiunge l’apice con l’arresto a Firenze da parte delle SS e la successiva deportazione ad Auschwitz. Rudolf Levy però non arriverà mai in Polonia. Ci è ignoto sapere cosa sia successo, se sia morto durante il tragitto oppure se sia stato direttamente condotto alle vergognose camere a gas. L’esposizione si chiude con l’ultima opera incompleta dell’artista, tragicamente interrotta dalle barbarie fasciste, intitolata Donna che suona la chitarra (in foto), simbolo del tramonto di una vita spezzata.

LUCA GIORDANO L’UOMO E L’ARTISTA

Si tiene fino al 5 settembre 2023 al Palazzo Medici Riccardi la mostra “Luca Giordano a Firenze”, curata da Riccardo Lattuada, Giuseppe Scavizzi e Valentina Zucchi. L’esposizione ripercorre l’esperienza fiorentina dello scultore barocco Luca Giordano (1634-1705). Quando infatti nella metà del Seicento il vecchio Palazzo Medici venne allargato e arricchito dalla famiglia Riccardi, fu chiamato per le decorazioni niente di meno che l’eccellente artista napoletano. Qui egli ci ha lasciato gli splendidi cicli di capolavori delle volte della Galleria degli Specchi e della Biblioteca del Palazzo, che ci accompagnano durante la visita. Del grande scultore barocco sono state selezionate 50 opere, provenienti sia da Firenze ma anche da altri illustri musei, come la National Gallery di Londra, il Museo dell’Opera del Duomo di Siena, il Museo di Palazzo Mansi a Lucca e collezioni americane ed europee. L’esposizione ha il pregio di raccontare inoltre la gestazione delle sue opere, grazie ai bozzetti e l’analisi sulle

committenze, presentando l’artista a 360 gradi: la sua mente, la sua tecnica e il suo contesto sociale. Il percorso espositivo prosegue idealmente all’esterno del Palazzo con un invito a visitare gli altri luoghi di Firenze toccati dal pennello di Luca Giordano, attraversando Palazzo Pitti, Santa Maria Maddalena de’ Pazzi,

Casa Martelli, Galleria Corsini e Santa Maria del Carmine. L’invito non si rivolge solamente ai turisti amanti dell’arte ma anche a noi fiorentini, eredi della vecchia gloria della città, che spesso siamo i primi a dimenticare le magniloquenti bellezze di Firenze, rischiando quasi di darle per scontato.

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l’Agenda di aprile

SABATO 1

3 VOLTERRAGUSTO | MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO (fino al 2/04)

Volterra (PI) ing. grat.

3 MOSTRA ENRIQUE MARTÍNEZ CELAYA

Museo Marino Marini (FI) ing. da 3€

3 M/T MOBY PRINCE 3.0

Teatro Puccini (FI) ing. 15€+dp

3 MEG | VESUVIA IN TOUR GLUE (FI) ing. grat. con tessera

3 NOBODY'S PERFECT! DEKMANTEL CLUB TOUR

Tenax (FI) ing. da 15€+dp

3 LABEN. VITE A COLORI (fino al 22/04)

Informacittà. L’arte di comunicare (FI) ing. grat.

3 REGINE E ALTRE CATTIVE DISNEY & CO. | WORKSHOP CON LUCA MALAVASI

Cinema Astra (FI) ing. 13€

3 WORKSHOP “POP-UP, SCULTURE E LIBRI

D'ARTISTA” (fino al 2/04)

Cartavetra (FI) ing. NP

DOMENICA 2

3 L’ULTIMA ESTATE

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. da 12€

3 PRANZO DOMENICALE CON OTTO E JHONES

Fermino (FI) ing. grat.

3 FIRENZE SUONA | SEMIFINALI Le Murate (FI) ing. grat.

3 SHAKESPEARE A COLAZIONE Il Conventino Caffè Letterario (FI) ing. grat.

3 L’ULTIMA ESTATE (fino al 3/04) Teatro Cantiere Florida (FI) ing. da 8€+dp

3 NINO D’ANGELO Teatro Verdi (FI) ing. da 31€+dp

3 MAX PEZZALI Nelson Mandela Forum (FI) ing. da 46€+dp

3 PRESENTAZIONI SUL DIVANO: LA VITA DEGLI ANFIBI DI PIERO BALZONI L’ornitorinco (FI) ing. grat.

LUNEDÌ 3

3 URBANTALKS Libreria Brac (FI) ing. grat.

3 PAESI | SEBASTIANO BENEGIAMO B.east Gallery (FI) ing. grat.

MARTEDÌ 4

3 MATERIA PRIMA FESTIVAL Teatro Cantiere Florida (FI) ing. da 12€

3 URBANTALKS Libreria Brac (FI) ing. grat.)

3 TERZO SPAZIO DI ARYAN OZMAEI MAD Murate Art District (FI) ing. grat.

3 EROS RAMAZOTTI

Nelson Mandela Forum (FI) ing. da 52€+dp

3 STAND UP COMEDY FIRENZE | PIETRO CASELLA NOF (FI) ing. grat.

MERCOLEDÌ 5

3 FAST ANIMALS AND SLOW KIDS Teatro Verdi (FI) ing. da 28.75€+dp

3 APERICINEMA | LA DOLCE VITA 25hours Hotel (FI) ing. grat.

3 LA DEMOCRAZIA DEL CORPO | ALESSANDRO SCIARRONI (fino al 6/04) CANGO Cantieri Goldonetta (FI) ing. da 5€

3 L’ORA DI RELIGIONE Teatro Puccini (FI) ing. da 20€+dp

3 APERITIVO E LIVE! OMAGGIO A FABRIZIO DE ANDRÉ NOF (FI) ing. grat.

3 THE INNOCENTS DI ESKIL VOGT

Cinema Astra (FI) ing. 6€

GIOVEDÌ 6

3 FLORENCE KOREA FILM FEST GEOMETRIE DELLO SGUARDO

Cinema La Compagnia (FI) ing. da 5€

3 PRESENTAZIONI SUL DIVANO: SE IL DIAVOLO DI GANLUCA BARBERA L’ornitorinco (FI) ing. grat.

3 HUMANA LIVE

Combo Social Club (FI) ing. grat.

3 BUCK CURRAN Circolo Aurora (FI) ing. grat.

3 MR. RAIN | SUPEREROI TOUR Viper Theatre (FI) ing. da 34,50€+dp

VENERDÌ 7

3 SPETTACOLO DI POESIA PERFORMATIVA DI GIULIANO LOGOS L’ornitorinco (FI) ing. grat.

3 CONCERTO DI PASQUA Teatro Verdi (FI) ing. da 15€+dp

3 MICHELE MINGRONE

Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP

3 FESTA DI INIZIO PRIMAVERA | SECCIO DJ E SGANGHERATI WINE COMPANY Fermino (FI) ing. grat.

3 LUAR | Z/F ZEDEF, CAVEIRAS, GHIACCIOLI E BRANZINI, FUNKAMARI Instabile Culture in Movimento (FI) ing. 10€

SABATO 8

3 SOUL ROCKERS SOUND SYSTEM & DOC MURDOC CPA Firenze SUd (FI) ing. grat.

3 CREATIVE FACTORY (fino al 10/04) Piazza dei Ciompi (FI) ing. grat.

3 PRESENTAZIONE LIBRO + KUNTESSA + VENUS CREW + SARABAMBA + ABO DJ SET Ex Fila (FI) ing. grat. con tessera ARCI

DOMENICA 9

3 LATTEXPLUS EXPERIENCE 2023 THE BLESSED MADONNA Stazione Leopolda (FI) ing. da 30€+dp

3 PASQUA CON MASS

Fermino (FI) ing. grat.

3 DECIBEL EVENTS: EASTER EDITION DAY1

Nelson Mandela Forum (FI) ing. da 54€+dp

LUNEDÌ 10

3 DECIBEL EVENTS: EASTER EDITION DAY2 Nelson Mandela Forum (FI) ing. da 54€+dp

MARTEDÌ 11

3 POETRY MIXTAPE EXTRA. OPEN MIC NON SOLO POETICO Circolo Aurora (FI) ing. grat.

3 ANATOMIA DI UN RAPIMENTO Cinema La Compagnia (FI) ing. da 5€

3 STAND UP COMEDY FIRENZE | OPEN MIC NOF (FI) ing. grat.

MERCOLEDÌ 12

3 FUORIMOSTRA DI REACHING FOR THE STARS | KATJA NOVITSKOVA Manifattura Tabacchi (FI) ing. grat.

3 LA DEMOCRAZIA DEL CORPO | KARAS (fino al 13/04) CANGO Cantieri Goldonetta (FI) ing. da 5€

3 TESS MASAZZA Teatro Puccini (FI) ing. da 22€+dp

3 CESARE BASILE Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP

3 APERITIVO E LIVE! OMAGGIO A VASCO ROSSI NOF (FI) ing. grat.

3 PERCORSO SU ITALO CALVINO MAD Murate Art District (FI) ing. grat.

GIOVEDÌ 13

3 TRK. GLITCH CLUB #8 | ARNAUD RIVIÈRE + GLITCH PARTY

La Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. 10€

3 PRATO WINE FESTIVAL (fino al 16/04)

Il Garibaldi (FI) ing. grat.

3 GIOVEDÌ MUSICALE CON DJ FANKULO Fermino (FI) ing. grat.

3 JAN GARBAREK GROUP La città del Teatro, Cascina (PI) ing. da 27€+dp

3 ANDREA DRUGA FRANCHI Circolo Aurora (FI) ing. grat.

3 SPEAK NO EVIL DI CHRISTIAN TAFDRUP Cinema Astra (FI) ing. 6€

3 RESIDENZA Street Levels Gallery (FI) ing. grat.

3 FABRIZIO MORO Tuscany Hall (FI) ing. da 49€+dp

VENERDÌ 14

3 CUORO – INCIAMPI PER SENTIMENTI ALTISSIMI (fino al 15/04)

Il Lavoratorio (FI) ing. NP

3 CLEO T. Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP

MUSICA \ TEATRO \ CINEMA \ ARTE \ EVENTI

3 CONTENUTI ZERO VARIETÀ

Teatro Puccini (FI) ing. 20€+dp

SABATO 15

3 ECOSISTEMI ARTIFICIALI PARC Performing Art Research Center (FI) ing. grat.

3 BLAME RECORDS INSTORE SESSION

Logout Records (FI) ing. grat.

3 MAIMUTE OFF: TESTARDE. STORIE DI ATLETE ITALIANE DIMENTICATE

L’ornitorinco (FI) ing. grat.

3 LA DEMOCRAZIA DEL CORPO | YASMINE

HUGONNET (fino al 16/04)

CANGO Cantieri Goldonetta (FI) ing. da 5€

3 BORN IN THE SOLVAY

Teatro Puccini (FI) ing. da 20€+dp

3 CREATIVE FACTORY (fino al 16/04)

Piazza Santissima Annunziata (FI) ing, grat.

3 LE LAME

GLUE (FI) ing. grat. con tessera

3 REGINE E ALTRE CATTIVE DISNEY & CO. | WORKSHOP CON LUCA MALAVASI

Cinema Astra (FI) ing. 13€

DOMENICA 16

3 LUPO E CAPRA (SPETTACOLO PER BAMBINI)

Teatro Carlo Monni (FI) ing. da 8€

3 APERICINEMA | SALVO IL CREPUSCOLO + VIVA EL TANGO

25hours Hotel (FI) ing, grat.

3 INAUGURAZIONE MOSTRA NICOLA GIORGIO Fermino (FI) ing. grat.

3 VINTAGE & ART MARKET

THS The Social Hub (FI) ing. grat.

3 FIRENZE SUONA | SEMIFINALI

Le Murate (FI) ing. grat.

LUNEDÌ 17

3 PRESENTAZIONI SUL DIVANO: COSÌ PARLÒ LA PIANTA DI MONICA GAGLIANO L’ornitorinco (FI) ing. grat.

3 LA SFIDA DEL SAMURAI Cinema La Compagnia (FI) ing. da 5€

3 OTC | LE QUATTRO STAGIONI DI VIVALDI Auditorium S. Stefano al Ponte (FI) ing. da 16,50€+dp

MARTEDÌ 18

3 STAND UP COMEDY FIRENZE | SOFIA GOTTARDI NOF (FI) ing. grat.

3 MATERIA PRIMA FESTIVAL Teatro Cantiere Florida (FI) ing. da 12€

3 MODÀ & ORCHESTRA (fino al 19/04) Teatro Verdi (FI) ing. da 39€+dp

3 RISCHI AMBIENTALI E PREVENZIONE (fino al 22/04)

Centro Didattico Morgagni (FI) ing. grat. su prenotazione

MERCOLEDÌ 19

3 APERICINEMA | HIT THE ROAD, NONNA 25hours Hotel (FI) ing. grat.

3 FILMOPERA | DON GIOVANNI Cinema La Compagnia (FI) ing. da 5€

3 ESPERIENZA BOOK Libreria Brac (FI) ing. grat.

3 TOUR DE FUNK Fermino (FI) ing. grat.

3 FILIPPO GIARDINA Spazio Alfieri (FI) ing. NP

GIOVEDÌ 20

3 DANIEL COHEN, ALEXANDER GADJIEV, ORT Teatro Verdi (FI) ing. da 15€+dp

3 LA DEMOCRAZIA DEL CORPO | ZOO/THOMAS HAUERT (fino al 21/04) CANGO Cantieri Goldonetta (FI) ing. da 5€

3 PRESENTAZIONI SUL DIVANO: L’AMORE È UN ATTO SENZA IMPORTANZA DI LAVINIA MANNELLI

L’ornitorinco (FI) ing. grat.

3 GIOVEDÌ MUSICALE CON CLEMENTE Fermino (FI) ing. grat.

3 MEZZOSANGUE Tuscany Hall (FI) ing. da 30€+dp

VENERDÌ 21

3 ANNAGAIA MARCHIORO E GINA FRANCON Teatro Puccini (FI) ing. 17€+dp

3 PUNKREAS Viper Theatre (FI) ing. 15€+dp

3 DIAFRAMMA Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP

3 PERIODI IPOTETICI. SPETTACOLO DI GLORIA RIGGIO L’ornitorinco (FI) ing. grat.

SABATO 22

3 RECORD STORE DAY 2023 | PUPA-TEE & DUCCIO DJ SET Logout Records (FI) ing. grat.

3 LE PIETRE DEI GIGANTI GLUE (FI) ing. grat. con tessera

3 TRIBUTO A FABRIZIO DE ANDRÈ Teatro del Sale (FI) ing. NP

3 MERCATINO REGIONALE FRANCESE (fino al 25/04) Piazza Santa Croce (FI) ing. grat.

3 IL BELLO E IL MISTERO | IL SACRO E IL PROFANO Biblioteca delle Oblate (FI) ing, grat.

DOMENICA 23

3 MERCATINO VINTAGE CON ELENA E CAMILLA Fermino (FI) ing. grat.

3 PRESENTAZIONI SUL DIVANO: ASTRI AMARI. PER UN'ASTROLOGIA TRANSFEMMINISTA L’ornitorinco (FI) ing. grat.

LUNEDÌ 24

3 ONE MONTH JAM, ALL IMPROVISATION BE BOP Accademia Musicale di Firenze (FI) ing. grat.

3 BARREL AGING POETRY SLAM Alibi Craft Beer & Kitchen (FI) ing. grat.

MARTEDÌ 25

3 MOSTRA MERCATO DI PIANTE E FIORI (fino all’1/05) Giardino dell’Orticoltura (FI) ing. grat.

3 25 APRILE IN PIAZZA SANTO SPIRITO Piazza Santo Spirito (FI) ing. grat.

3 MIDA | 87° MOSTRA INTERNAZIONALE DELL'ARTIGIANATO Fortezza da Basso (FI) ing. da 5€

MERCOLEDÌ 26

3 APERICINEMA | IL BACIO DELLA DONNA RAGNO 25hours Hotel (FI) ing, grat.

3 FILMOPERA | CARMEN Cinema La Compagnia (FI) ing. da 5€

3 FABIONE DJ Fermino (FI) ing. grat.

GIOVEDÌ 27

VENERDÌ 28

3 LOKE RAHBEK & FREDERIK VALENTIN | DISCONNECT <CODE> 2023 Sala Vanni (FI) ing. da 13€+dp

3 LA DEMOCRAZIA DEL CORPO | IRENE RUSSOLILLO CANGO Cantieri Goldonetta (FI) ing. da 5€

3 BRIGHT FESTIVAL 2023 (fino al 30/04)

Stazione Leopolda e The Social Hub (FI) ing. NP

3 CABARET DU CIEL Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP

SABATO 29

3 KIMONO - RIFLESSI D’ARTE TRA GIAPPONE E OCCIDENTE

Museo del Tessuto di Prato (PO) ing. da 8€

3 URBANSCAPES #2

Street Levels Gallery (FI) ing. grat. con tessera

DOMENICA 30

3 LEVITATION ROOM + ANNIBALE DJ SET Ex Fila (FI) ing. grat. con tessera ARCI

3 STEVE COLEMAN & FIVE ELEMENTS

La città del Teatro, Cascina (PI) ing. da 16€+dp

3 PRESENTAZIONI SUL DIVANO: TUNDRA E PEIVE DI FRANCESCA MATTEONI

L’ornitorinco (FI) ing. grat.

UN FESTIVAL BY ULTRAVOX FIRENZE
SOUND! 24-25 GIUGNO SCOPRI DI PIÙ SU: siamo_dieci
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APRILE DA NON PERDERE

FAST ANIMALS AND SLOW KIDS 5 APRILE • TEATRO VERDI

Dopo lo straordinario successo dei live 2022, che li hanno visti prima sui palchi dei principali club e poi protagonisti dei principali festival e rassegne estive davanti a un pubblico in costante crescita, i Fast Animals and Slow Kids annunciano che in primavera porteranno per la prima volta la loro musica e le loro parole nei più importanti teatri italiani in “Una notte con: Fast Animals and Slow Kids - Concerto in 4 atti per piccola orchestra da camera”. Una formazione inedita che vedrà accanto ad Aimone Romizi (voce, chitarra, percussioni), Alessio Mingoli (batteria, seconda voce), Jacopo Gigliotti (basso) e Alessandro Guercini (chitarre) una piccola orchestra da camera per dare nuova veste ai brani che hanno segnato i quindici anni di storia dei Fast Animals and Slow Kids.

I SOLITI IDIOTI – IL RITORNO

12 APRILE • TUSCANY HALL

Il celebre duo comico, formato da Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, diventato famoso grazie all’omonima sitcom di MTV andata in onda per 4 stagioni, a più di 10 anni di distanza dall’ultimo progetto che li ha visti lavorare insieme, torna in grande stile con un tour in teatro di sei date nelle principali città italiane nella primavera del 2023. I Soliti Idioti, diventato poco dopo la sua nascita un duo iconico e consacrato dagli intellettuali e da un pubblico trasversale, hanno dato vita a personaggi iconici e sfacciati, con la volontà di rappresentare in maniera grottesca la vita quotidiana dell’italiano medio attraverso stereotipi e archetipi fissati nel tempo. Tantissime le maschere proposte da Biggio e Mandelli che sono diventate dei cult della comicità italiana creando veri tormentoni.

TRK. GLITCH CLUB - ARNAUD RIVIÈRE + GLITCH PARTY

13 APRILE • LIMONAIA DI VILLA STROZZI

Arnaud Rivière (FR) è uno dei più interessanti e radicali liberi improvvisatori degli ultimi decenni. Suona un dispositivo elettroacustico rudimentale costruito con un giradischi riparato, un mixer preparato e altre apparecchiature primitive. Ha suonato, tra gli altri, con Roger Turner, Matin Tétreault, Erik M e ha partecipato, dal 2011 al 2021 a Onceim, orchestra di 30 musicisti con sede a Parigi. Da oltre 20 anni è attivo anche come promotore di musica sperimentale a Parigi e dintorni. Dopo una solida esperienza come booker per Instants Chavirés (Montreuil), ha co-fondato il festival Sonic Protest, che cura ancora oggi, ed è co-curatore della rassegna Concerts Dispersés. Per TRK.

Glitch Club presenta il suo lavoro multifonico 4X4. A seguire l'ormai consueta libera improvvisazione sul tema del glitch, Glitch Party

CLEO T.

14 APRILE • CIRCOLO ARCI PROGRESSO

Dopo i primi due album e i molteplici spettacoli in tutta Europa, Stati Uniti e Canada, tra cui importanti festival come The Great Escape, SXSW o il Solidays, l’artista pargina Cleo T. arriva a Firenze per presentare il suo terzo disco “How do you find your way in the dark?”, prodotto dal brillante Alex Somers, noto per il suo lavoro con i Sigur Ros e Jonsi & Alex. Il disco è un’opera onirica che fonde strumenti classici, voci e atmosfere cinematografiche, dove la voce soprano di Cleo dialoga con un pianoforte e un violoncello, in uno spazio ultra-riverberato. In “How do you find your way in the dark?” Cleo ci trasporta nella terra dei sogni e dei ricordi, dove le parole scompaiono trasformandosi in emozioni pure. Il risultato è un soundwork onirico, oscuro, romantico e intimamente raffinato, con influenze tra Agnes Obel, Florence Welsh e Bat for Lashes.

PUNKREAS

21 APRILE • VIPER THEATRE

Dopo oltre 30 anni di carriera e il lungo tour celebrativo “XXX e… Qualcosa” che lo scorso anno ha registrato numerosi sold out nei principali club italiani e ha portato la band a condividere il palco con artisti internazionali come Lagwagon, Anti-flag e The Offspring, i Punkreas inaugurano il 2023 con “Le Mani in Alto”, un brano energico, tagliente e dal forte contenuto sociale. Lasciati da parte gli arrangiamenti acustici che avevano caratterizzato il tour “Funny: The Best Story of Punkreas” e il successivo album “Funny Goes Acoustic” uscito nel 2021 per Universal Music Italia, Cippa (voce), Paletta (basso), Noyse (chitarra), Endriù (chitarra) e Gagno (batteria) pubblicano un singolo sull’importanza dell’empatia contraddistinto da un ritmo serrato e un ritornello sing along

LOKE RAHBEK & FREDERIK VALENTIN

28 APRILE • SALA VANNI

Loke Rahbek e Frederik Valentin pubblicano musica insieme come duo dal 2017. Il loro lavoro con progetti come Croatian Amor, KYO e Lust For Youth li ha già consacrati come due dei musicisti più interessanti in Danimarca nel campo della musica elettronica sperimentale. Le loro composizioni sono infatti una combinazione di suoni digitali e analogici, contraddistinte da emozioni intense come malinconia, isolamento, sollievo e tenerezza. È dello scorso ottobre “Together”, terzo album della loro collaborazione, uscito per Posh Isolation. Frederik Valentin ha pubblicato diversi album per Posh Isolation e Editions Mego, sia da solo con Loke Rahbek che con Hannes Norrvide (Lust for Youth) come duo KYO. Loke Rahbek è cofondatore dell’etichetta danese Posh Isolation insieme a Christian Stadsgaard.

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SPAZI A MARGINE di Elisa Lupi

“Il ponte di San Niccolò è il ponte sull’Arno più a monte del centro di Firenze.

Fu costruito tra il 1836 e il 1837 nei pressi della omonima pescaia di San Niccolò che forniva l’acqua ai mulini situati all’interno delle mura di Firenze. In origine era un ponte sospeso, sostenuto da corde metalliche tese tra sponda e sponda dell’Arno. Il nome originario era ponte di San Ferdinando in onore del Granduca Ferdinando III di Toscana”.

Le mezze stagioni sono momenti di transizione, incerti, e non solo per quanto riguarda il meteo imprevedibile, piuttosto per i cambiamenti che porta con sé. Andrea ad ora aveva vissuto tutta la sua esistenza nella città fiorentina, come del resto tutta la sua famiglia, e sentiva che era arrivato il momento di compiere un atto di coraggio, di intraprendere un’altra strada, verso una nuova città. Esattamente di fronte al cancello di casa sua vi era il ponte di San Frediano, il suo pensatoio e osservatorio preferito. Il ponte da dove aveva visto più tramonti in assoluto, e da dove avrebbe visto anche il suo ultimo, prima della sua partenza.

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Brevi Cronache Librarie

Racconti Fiorentini con la scusa di un Libro

In Via Cavour mio padre comprava le stilografiche da un negozio minuscolo, pieno di cassetti in legno fino al soffitto. Questa nera me l’ha regalata per la laurea: una penna importante, con una piccola cupola trasparente sul tappo dove galleggia una stella bianca. Sullo stelo c’è un graffio preciso che corre intorno alla circonferenza, uno solo, su una penna altrimenti tenuta in una scatola felpata. Mia sorella aveva all’epoca nove, dieci anni, gelosa del regalo immagino, me la chiese per disegnare. Mi tornò così e mi arrabbiai terribilmente: ci furono urla e lacrime. Oggi, quando lo sfioro, non posso non pensare a lei: a quanto siamo stati piccoli, a quegli anni insieme. E allora sorrido e, anche se fosse possibile, non vorrei farlo riparare. Ogni penna è in realtà già rotta e va lasciata andare. Ma forse si può amare gioendo delle imperfezioni, consapevoli che presto sarà tutto diverso. Questa penna potrebbe cadere o potrei perderla: spero che saprò salutarla sorridendo, grato per avermi ricordato mia sorella per così tanti anni, in un modo segreto che solo io e lei conoscevamo.

Non è facile voler bene a qualcosa, a qualcuno, e sapere – sapere davvero – che presto o tardi ci abbandonerà. Ma se pensiamo che anche noi non siamo gli stessi di ieri, fa meno male. Forse i veri amori sono quelli che amano ciò che diventiamo. Forse l’amore è sempre coniugato al futuro.

Il negozio di stilografiche chiuderà presto, ma nessuno lì dentro si dispera. «Apriremo da un’altra parte» mi ha detto la stessa elegantissima signora che probabilmente ha venduto a mio padre la penna: «Via Cavour è così lunga».

IL SOTTOSUOLO DELLA PERGOLA COME L’INCUBO

di Tommaso Chimenti

Che sia il mese più crudele dissentiamo. È il mese delle allergie e della primavera che scivola nell’estate. È il mese dei “farò”, dei rilanci, delle proposte propositive, del caldo che arriva, delle maniche corte. L’ultimo o quasi per quanto riguarda le programmazioni teatrali, almeno per i teatri al chiuso prima della solita festosa esplosione dei festival all’aperto.

Al Teatro di Rifredi viene giustamente riproposto un piccolo cult, “Il principio di Archimede” (13-22 aprile), un testo scomodo di Josep Maria Mirò, tutto ambientato negli spogliatoi di una piscina. Il pubblico starà sul palco proprio ai lati dello spogliatoio, immerso nella scena cruda, dura a tratti violenta. È un intreccio dove il non detto si somma alla realtà, dove i sospetti, le paure vengono alimentate come benzina sul fuoco, dove le fake news prendono il sopravvento sul pensiero e sull’intelligenza. Ogni spettatore potrà farsi, alla fine, giustizialista o innocentista. Perché la verità è una sola ma le credenze sono infinite e ognuno giustifica la sua tesi, strumentalizzandola ideologicamente. Un testo attuale, contemporaneo, necessario. Da vedere.

Al Teatro della Pergola proseguono le repliche di “Bunker Kiev” (14, 15, 17, 21, 22, 24 aprile) il nuovo instant theatre di Stefa-

no Massini per celebrare (meglio ricordare) il primo anniversario (non c’è niente da festeggiare) del meschino e vile attacco russo ai danni dell’Ucraina. Un evento da non perdere il camminare nei sotterranei del teatro fiorentino, che fu bunker nella Seconda Guerra Mondiale, e sentire, in poche decine di spettatori a replica, le parole strazianti del drammaturgo fiorentino che ci porterà dentro quella claustrofobia, quella paura, quel tremore a ogni scoppio di bomba fuori. Il ricavato del progetto andrà a sostenere gli ospedali pediatrici di Kiev e Mariupol. Il testo è la testimonianza diretta dello stato d’animo di un ucraino chiuso sotto terra che spera di uscirne ancora una volta vivo, fino alla prossima sirena d’allarme. Un’esperienza forte.

Al Teatro Verdi invece il musical campione d’incassi che da 40 anni gira in lungo e in largo l’Italia, “Forza venite gente” (1, 2 aprile) basato sulla vita di San Francesco. 3.500 repliche, oltre 2 milioni e 500 mila spettatori, tradotto in innumerevoli lingue, rappresentato all’estero. La trama segue il doppio filone, la vita del Patrono d’Italia e il suo rapporto con il padre. San Francesco è considerato una figura rivoluzionaria nella Chiesa Cristiana. Sarà un viaggio mistico e spirituale.

Tutto sull’amore ilSaggiatore, 2022 – 19€
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UCRAINO

Un marito fedele

Dalla Danimarca un film targato Netflix dove un povero fedifrago le tenta tutte, ma davvero tutte, pur di lasciare la moglie. Prima con le buone, parlandole della donna di cui si è innamorato, ma lei minaccia di denunciarlo per una truffa per cui lo aveva coperto. Poi si confida con un’amica di famiglia, ma questa lo mette in guardia: pare che la moglie in gioventù avesse ucciso il fidanzato che l’aveva lasciata. Al poveretto non resta che una soluzione: uccidere la consorte. Quando sta per tirare un sospiro di sollievo si accorge però di aver sbagliato vittima.

L’ORIZZONTE DI GLORIA

LA NUOVA SALA DI FIESOLE

TAR

Un film che sfugge alle definizioni. Tar è la storia di una donna senza scrupoli? O piuttosto una denuncia verso gli abusi di potere esercitati da chi si trova in una posizione di privilegio? Forse non è nemmeno così utile cercare di incasellare un’opera così complessa e raffinata tentando di renderla meno disturbante per noi e un poco più rassicurante. Tar è un film che fa uscire dalla sala chi ne è turbato, mentre chi ne è affascinato resta con gli occhi incollati allo schermo fino al 158esimo minuto.

Ci si trova spesso ad associare al cinema Fiesole e lo splendore del suo Teatro Romano: il Premio ai Maestri del Cinema, i più grandi attori italiani che vi presentano i loro spettacoli di prosa e, naturalmente, l’arena estiva più suggestiva che si può trovare poco lontano dalla città. Tutto questo finora ha però riguardato i soli mesi estivi, lasciando in ombra per il resto dell’anno una località tanto bella e frequentata. Le cose però sono cambiate quando lo scorso autunno è stato inaugurato il Teatro di Fiesole di Largo Pietro Farulli (ex piazza del Mercato), gestito da Teatro di Fiesole Srl (frutto dell’intesa tra Essevuteatro, AdArte e Prg). La sera del 20 novembre 2022, nello spazio, che è pensato per la prosa e che nei mesi successivi alla sua apertura ha ospitato un cartellone di spettacoli dal vivo, sono stati due film ad “aprire le danze”: “Dante” di Pupi Avati e “La Stranezza” di Roberto Andò. Una scelta questa che ha subito destato l’interesse di Omar Rashid, imprenditore, cineasta e, cosa più importante, fiesolano DOC: “Sono cresciuto in quella piazza ed è davvero importante per me. Avere uno spazio coperto dove è possibile proiettare dei film vicino a casa? Un sogno! Ho subito chiamato Michele Crocchiola dello Stensen, incaricato di curare la programmazione cinema, mettendomi a completa disposizione per ottimizzare le potenzialità cinematografiche del teatro. Lo Stensen ha poi deciso di coinvolgere un gruppo di persone del luogo per rafforzare il legame di questa offerta aggiuntiva con il territorio. In poco tempo abbiamo organizzato

una sorta di comitato di programmazione di cui fanno parte anche la sociologa Mariella Orsi e il critico cinematografico Alain Bichon.

Non c’è una programmazione continuativa, ma per il momento ci siamo assestati su due giorni a settimana. Tra le pellicole proposte in questo primo periodo di attività ci sono state, tra le altre, “Le otto montagne” di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, “Le buone stelle” di Hirokazu Kore-Eda, “Forever Young” di Valeria Bruni Tedeschi, “The Fabelmans” di Spielberg e “Everything Everywhere All at Once”. Si parla ovviamente di seconde visioni, che sono molto utili per recuperare in sala dei film che si sono mancati. La nostra priorità è la costruzione di un pubblico tramite un dialogo diretto: abbiamo una mailing list e un gruppo whazzup; Alain si occupa di redigere delle schede critiche dei film in cartellone, Mariella dona al progetto la sua prestigiosa competenza in ambito sociologico mentre io mi occupo della comunicazione. Cerchiamo di fare in modo che almeno uno di noi sia presente a ogni proiezione cercando di inserire film in lingua originale, anche per ciò che riguarda le pellicole italiane proprio in considerazione dei molti stranieri che risiedono qua: i nuovi fiesolani. La cittadinanza ha risposto con un entusiasmo che è andato sopra le nostre aspettative visti i tempi e il fatto che siamo oggettivamente una piccola comunità. Probabilmente sono numeri che cresceranno quando daremo continuità. L’obiettivo che mi sono prefissato io è di portare quanti più spettatori giovani possibile”.

di Caterina Liverani • foto di Marco Borrelli
IL VIALE DEL TRAMONTO
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LA PRIMAVERA IN MUSICA È

iniziata anche questa nuova primavera e con essa il nostro aprile musicale. Le aspettative sono tante così come la possibilità di scegliere, tra i generi prima di tutto.

Iniziamo dalla selezione jazzistica degli appuntamenti del mese (molti anche i concerti in programma fuori provincia, a Follonica, Pisa, Marcialla targati Music Pool): il 15 aprile al Circolo Buh! sarà in scena la formazione fondata nel 2018 da Marco Caponi (già musicista dei Dirotta su Cuba, Drusilla Foer, Alessandro Cattelan & Street Clerks, Funkoff, Paolo Ruffini, Lorenzo Baglioni), Super Bad, che presenterà in anteprima il nuovo disco registrato presso l’House Of Glass di Gianni Bini, con dei super ospiti di eccezione come Dario Cecchini, Riccardo Onori e Franco Santarnecchi, per citarne alcuni. Il 29 aprile, presso la Casa del Popolo di Impruneta, vedremo in concerto per chitarra e voce, Steve Kilbey, cantan-

minimondo

testo e collage fotografico di Susanna Stigler

«Dovrebbe essere un fatto di pelle, una carezza o un bacio degli occhi con gli occhi se desiderio e amore passano di là».

Deridda

43°47'11.9"N 11°15'39.8"E

te e bassista dei The Church, storica band australiana attiva dagli anni ’80. In Italia per registrare un nuovo disco, con l’occasione, Kilbey terrà questo solo concerto, in esclusiva per La Chute.

Di grande interesse anche i tre eventi previsti prodotti dalla storica realtà fiorentina Musicus Concentus: il 15 aprile e il 22 aprile, per la rassegna “My Generation”, gli organizzatori fiorentini sbarcano a Livorno dove, in collaborazione con The Cage, presentano, rispettivamente, Costì - nome d’arte del musicista fiorentino Cosimo Ravenni – poliedrico artista dalle sonorità pop-jazz, e Leatherette cioè Andrea, Francesco, Jacopo, Marco e Michele, gruppo dalle sfumature punk, jazz ricche e composite, formatosi nel 2018 e di stanza a Bologna che prende il nome dal singolo “Warm Leatherette” dei The Normal. In Sala Vanni, invece, il 28 aprile, per Disconnect Code, saranno protagonisti Loke Rahbek e Frederik Va-

lentin, duo stabile dal 2017, ormai tra i musicisti più interessanti del panorama dell’elettronica sperimentale europea. Dei grandi nomi del pop e del rock italiano e non solo segnaliamo, infine, al Tuscany Hall: Fabrizio Moro (13 aprile), Pupo (21 aprile), Fabio Concato (28 aprile); al Teatro Verdi: i Modà (18, 19 e 28 aprile), Joe Satriani (30 aprile); al Mandela Forum: Max Pezzali (1, 2 aprile), Eros Ramazzotti (4 aprile).

CITTÀ IN MUSICA
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FRASTUONI

Artista a tutto tondo, celebre soprattutto per le sue inquietanti opere immersive e come performer, l’americano Lonnie Holley presenta il nuovo lavoro come musicista, il suo progetto apparentemente più mainstream vista la presenza del produttore Jacknife Lee (U2, Modest Mouse, Taylor Swift) e delle voci ospiti di Michael Stipe (R.E.M.), Justin Vernon (Bon Iver), Sharon Van Etten e della celebrata poetessa- musicista Moor Mother Solo apparentemente, però, perché il magico mondo di Holley, fatto di musica ambient e soul, testi mezzi cantati e mezzi parlati, momenti intensi intervallati a paesaggi morbidi, è tutt’altro che commerciale. Un album allo stesso tempo elegante e feroce, dove Lonnie trasforma l’inferno interiore di una vita non facile in bellezza cristallina e arte allo stato puro.

Sdoganato ormai da tempo dall’appellativo “artista di nicchia” e ospite di palchi e festival sempre più prestigiosi, il forever young americano Ron Gallo approda sulla storica label Kill Rock Stars (Elliott Smith, Bikini Kill, The Decemberists, Sleater-Kinney) per il suo quarto lavoro in studio. Sulla scia di artisti come Ty Segall o Mac DeMarco, Ron Gallo si muove sicuro tra territori garage, punk-rock e noise-pop parlando di tematiche pesanti come il timore delle generazioni future, il capitalismo o l’estremismo di destra con la solita lucida leggerezza che diverte e contagia. Una manciata di piccoli successi carichi di rabbia, ma anche di una speranza che traspare qua e là, che consolidano l’identità musicale dell’artista di Philadelphia e lo rendono portatore sano di buoni propositi.

FRASTUONI SU SPOTIFY

La dicotomia amore/odio ci unisce da tempo agli adorabili cazzoni Sleaford Mods, il duo di Nottingham coerente fino al midollo nel descrivere la vita del Regno Unito con irascibile sagacia e umorismo. Nonostante i dodici album, la combo rabbia tagliente, forza punk ed energia irrefrenabile non sembra esaurita, e i Nostri non fanno il minimo sforzo per trattenerla, vomitandocela addosso a conati di beat minimali, basse da capogiro e l’inconfondibile (ma più che altro incomprensibile) accentone delle depresse midland inglesi. Grazie anche ai guest di Perry Farrel dei Jane’s Addiction (in “So Trendy”) e Florence Shaw dei Dry Cleaning (in “Force Ten From Navarone”), Jason Williamson e Andrew Fearn ci offrono alcuni dei più eminenti e vitali commenti sociali e politici della loro carriera fino a ora.

La playlist di Frastuoni è su Spotify. Aggiornata settimanalmente, contiene una selezione dei migliori brani sia italiani che internazionali, in linea con i gusti della rubrica. Scansiona il QR code per accedere direttamente e segui la pagina Facebook di Lungarno per rimanere aggiornato. Per reclami, segnalazioni e pacche sulle spalle, scrivi a frastuoni@lungarnofirenze.it

LONNIE HOLLEY OH ME OH MY (JAGJAGUAWAR) SLEAFORD MODS UK GRIM (ROUGH TRADE) RON GALLO FOREGROUND MUSIC (KILL ROCK STARS)
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LO ZIGOZAGO storie e tradizioni

Comari sull’Uscio

Anselmo e il leone

Una leggenda, riportata dallo storico Giovanni Cavalcanti e ormai divenuta una storia popolare, racconta la sfortunata vicenda di un fiorentino che, per esorcizzare una sua paura, sfidò la sorte (con pessimi risultati). All’inizio del XIV secolo Anselmo (questo il nome del protagonista) abitava in una delle strade che si immettono in piazza Duomo, per la precisione nell’attuale via Ricasoli, al tempo detta via del Cocomero perché sede di orti famosi per la coltivazione delle omonime cucurbitacee. La sua vita scorreva senza particolari problemi, fatta eccezione per un incubo ricorrente che lo tormentava facendolo svegliare madido di sudore e con il cuore in gola. Ogni notte, infatti, Anselmo sognava che «un leone gli mordeva una mano, e che si moriva», e il leone in questione somigliava in tutto e per tutto a quello in pietra posto ai piedi di una delle due colonne della Porta della Balla (o dei Cornacchini) della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Tutte le mattine Anselmo percorreva quel lato della piazza per recarsi a lavoro e passando davanti alla scultura, memore della notte agitata e non del tutto convinto che la bestia non potesse prendere vita e azzannarlo, veniva assalito da un irrazionale terrore. Finché un giorno, per dimostrare a se stesso di non aver niente da temere, decise di infilare una mano nelle fauci aperte della statua, convinto così liberarsi di «quel triste annunzio» e uscirne incolume e sereno. Ma il destino, invece che premiare il coraggio di Anselmo, si prese gioco di lui. La bocca del leone, infatti, risultò essere la tana di uno scorpione letale che, sorpreso dall’umana intrusione, punse il fiorentino su un dito. Nel giro di poco tempo il povero Anselmo morì per effetto del veleno e l’incubo, incredibilmente, si avverò. Per la serie, “meglio aver paura che buscarne”.

NUOVE APERTURE TRA COLAZIONI E SHOPPING

di Raffaella Galamini

Arrivano da Monsummano Terme, la chocolate valley della Toscana, cioccolato e caffè firmati Slitti. Il primo flagship store del maestro cioccolatiere Andrea Slitti ha aperto in piazza dell’Olio 6. Lo store si sviluppa su una superficie di oltre 150mq con all’incirca 30 coperti. Al banco caffetteria e in sala si possono degustare diverse miscele di caffè, oltre a un’ampia selezione di cioccolate calde e affogati; al cioccolato, invece è riservata una vetrina, con più di 40 tipi di praline; una terza vetrina è dedicata alla pasticceria e specialità artigianali: churros e waffle appena sfornati arricchiti di pregiate creme spalmabili, krapfen ripieni di gelato artigianale Slitti e torte artigianali di ogni gusto; per concludere il corner dedicato alla vendita dove è possibile acquistare anche una vasta selezione di prodotti pluripremiati. Infine schiacciate farcite e tartare di pregiata carne di vitello adulto piemontese,

poi ancora croissants salati e molto altro.

Chez Moi è molto più di un semplice negozio: è un luogo dove tutto ciò che vedi può essere tuo. Nel concept store di piazza Oberdan sono in vendita lampade, accessori per la casa, abbigliamento, borse e occhiali vintage, bigiotteria. Non solo: lo spazio può ospitare eventi speciali e aperitivi a base di vini, formaggi francesi, affettati e una selezione di pani speciali e foie gras. Un luogo insolito e divertente. All’ultimo piano del Museo degli Innocenti, in piazza SS. Annunziata n. 13, espresso e vista mozzafiato sono all’ordine del giorno al Caffè del Verone. Dalle ampie vetrate si possono ammirare i monumenti più famosi di Firenze: la perfetta ambientazione per un pranzo a base di specialità toscane con proposte vegetariane e vegane e vini pregiati. Il locale si presta anche per colazioni, spuntini e aperitivi con dolci della casa e volendo per eventi aziendali, feste di laurea, compleanni.

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PERSONAGGI

FIORENTINI

Le Sagre

di Tommaso Ciuffoletti DI PRIMAVERA di Michele Baldini

Marino Groovy

irenze, marzo 1987. Tre ragazzi per le strade di San Lorenzo fanno interviste per un progetto scolastico: due si vedono nella ripresa di una vecchia telecamera (uno è in jeans felpa e sigaretta in mano, l’altro invece in full jeans: pantaloni e giacchetto), il terzo, evidentemente, è l’operatore. Fermano un signore in jeans felpa azzurra e giubbotto di pelle. “Scusi, possiamo farle un’intervista? - il signore si ferma sorridente - Volevamo sapere cosa ne pensa dei giovani”. La domanda non fa in tempo ad essere formulata per intero che lui ribatte “Ma io son Marino Groovy”, l’intervistatore, pronto, ribatte: “Eh si vede eh!”, “E allora i giovani, per me, tu sai icchè sono - gli dice Marino - l’è i’massimo”.

In quel video c’è tanto di quel signore che si chiamava Marino Orlandi, ma in arte era Marino Groovy. La sua arte era vendere con entusiasmo abbigliamento americano. Sì americano, perché così lo raccontava Marino nei suoi spot sulle televisioni locali di quegli anni, fucine meravigliose di spontaneità espressiva. In quegli spot Marino guidava una jeep dell’esercito americano per strade sterrate piene di fango. Lui stesso era vestito con abbigliamento militare e con vocione roco e accento fiorentino annunciava “Che guerra ragazzi! La guerra della moda! L’ho vinta ancora una volta per voi”. Che belli quegli anni, dove l’unica guerra di cui preoccuparsi era quella della moda. E poi Marino continuava con una frase mitica. “Ho spogliato l’America per voi”, una roba che nemmeno nei sogni più perversi di un antiamericano di destra o sinistra! E invece Marino voleva dire che aveva preso i’mmeglio di jeans, giacche, felpe e cappotti e l’aveva portato nel suo negozio in San Lorenzo. Marino se n’è andato tanti anni fa, ma rimane tra i simboli più sorridenti della Firenze degli anni ’80.

Confesso di essermi quasi commosso quando la redazione ha entusiasticamente accolto la mia proposta di curare una nuova rubrica, su quelle che il nostro paese in generale e la nostra regione in particolare considera un elemento culturale imprescindibile: le sagre. E se il titolo della rubrica, ispirato al balletto di Stravinsky, può lasciar intendere che ci sia dietro tutto ciò qualche rito propiziatorio neopagano beh, in fondo non ci siamo tanto lontani. Una sagra dev’essere tradizione, folklore e genuino campanilismo che spesso sfiora la superstizione. Ci piacerebbe quindi dedicare questo piccolo spazio a quanto, da aprile a novembre, disseminato per i borghi, per le case del popolo e per le contrade di tutta la Toscana, rappresenta il buon cibo, una comunità coesa e autentica, intrattenimento popolare e un bel viaggio fuori porta, lasciando almeno un consiglio.

Il primo riguarda un luogo così lontano così vicino, cioè Sorano, in provincia di Grosseto. La punchline del cartellone è la seguente: «Se cercate una splendida location con musica dal vivo, divertimento, intrattenimento e soprattutto ottima cucina, allora dovete assolutamente venire a Sorano dal 22 aprile al 1 maggio 2023». Questa sarà la 12ma edizione, io ci sono stato forse otto anni fa e non ho dimenticato le rupi di tufo, le vestigia etrusche, il vino, l’olio, i pici, i tortelli e l’acquacotta. Si svolge nel bellissimo centro storico ed è organizzata dall’Associazione Giovani Capaccioli. Info su www.soranoinfesta.com.

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Prima Vera Sagra 28

testo e illustrazione di Marta Staulo

Le polpette dell’Ikea

Esiste un retaggio neandertaliano per cui l’essere umano, allo scocco dell’Equinozio e uscito dal letargo che lo lega alla caverna composta da divano & DAZN e poco più, brucia dall’irrefrenabile istinto di infiocchettare tutta casa nei toni degli ovetti ricoperti di zucchero, motivo per cui anche i fiori che sbocciano nel periodo hanno finito per tingersi delle stesse tonalità. Con l’evolversi delle capacità intellettive, motorie, nonché strategiche, l’uomo comune ha iniziato a preferire alle lontane candide lande del design vichingo spuntate in regni conquistati dalla Cina (Hej OsmannoLo!) i numerosi antri di approvvigionamento localizzati in aree meno ardue da raggiungere e dai nomi che riecheggiano al glorioso passato da cacciatore: Tiger. Percorrere Tiger in primavera è un atto di coraggio senza punto di ritorno, entrerete in un pastelloso vicolo cieco a senso unico che se come Orfeo solo pensaste di voltarvi per prendere quella piantina di plastica in lattina che potrebbe avere qualche remota chance di sopravvivere nelle tenebre del vostro monolocale, sarete travolti da morte certa, fulminati dallo sguardo indemoniato di chi sta marciando con passo ostinato verso i marshmallow a forma di coniglietto.

E in quel preciso momento, proverete una lieve malinconia di quelle terre ormai lontane e selvagge dove disorientati dai bisogni che non credevate di avere, saccheggiavate la qualunque armati di busta gialla e chili di matite in tasca, come zombie superstiti al morbo mortale del mutuo. Vi tornerà in mente il gusto rotondo, simile a una pacca sulle spalle, di quelle polpette che non avete mai capito di che frutto fosse quella marmellata affianco.

SPIRITO LIQUIDO

Fragole, gin e sei in pole position

In aprile, si sprigiona la primavera, le prime giornate al mare, spalmati come lucertole al sole. Arrivano le prime fragole, morbide e saporite, dalla forma sinuosa, si piegano al morso sprigionando gocce di dolce nettare e pervadendo la bocca con istanti di puro godimento. Tutto bene, finché, raramente, tutto si conclude con qualcuno dei loro diabolici semini incastrato tra i denti. L’aperitivo in ogni caso si tinge di rosso, senza coloranti. Basta poco, qualche goccia di succo di limone, un cucchiaino di zucchero, un buon gin, 3 o 4 fragole fresche, un rametto di menta e un po’ di soda. Tagliate le fragole, salvandone una che userete per guarnire il vostro drink. Versate in bicchiere high ball lo zucchero e qualche goccia di succo di limone, giusto quello che serve per farlo sciogliere, mescolate bene e aggiungete le fragole assieme a qualche foglia di menta, date una mescolata veloce e mettete il tutto in freezer per un’oretta in modo da amalgamare meglio il tutto e consentire alle fragole di rilasciare maggior sapore e colore nel vostro cocktail. Rovesciate il resto del succo di limone in uno shaker assieme a 3cl di gin, agitate bene il tutto e filtratelo nel bicchiere preparato prima che avrete prontamente riempito con del ghiaccio. Colmate il vuoto con della soda, sculacciate l’orlo del bicchiere con un rametto di menta che userete come guarnizione assieme all’unica fragola rimasta intera, la quale ormai sarà in preda alla solitudine. Bevete con moderazione, che finisce subito e poi tocca farne un altro.

PALATI FINI
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CARO ZODIACO

L’oroscopo che ti giudica, ma che alla fine ti vuole bene

ARIETE

(21 marzo-19 aprile)

Caro Ariete aprile è il tuo mese. Forse sarà la volta buona che riuscirai a fare quella cosa semplicissima (una cosa davvero minuscola, sottilissima, da niente) che pure da molto tempo rimandi di fare. È passato talmente tanto tempo che quasi hai dimenticato cos’è che dovevi fare, ma a forza di trascinarla nel tuo subconscio è diventata una specie di palla enorme che s’innalza all’orizzonte e getta un’ombra scura su tutto. Dai, Ariete, ci siamo capiti, fallo per tutti noi.

CANCRO (21 giugno-22 luglio)

Caro Cancro il conflitto non sembra parte del tuo vocabolario, ma tutti intorno a te lo comprendono bene. Eppure ho come la sensazione, caro Cancro, che anche se tu dichiari di non conoscere questo idioma (forse) ogni tua metafora è l’equivalente, nella nostra lingua, di una piccola bestemmia.

BILANCIA (23 settembre-22 ottobre)

Cara Bilancia gli organi che vi rappresentano sono quelli filtranti (vescica, fegato, pancreas, reni e cistifellea). Capisco che per voi sentir parlare di questa roba non è molto chic, ma questo filtro che ponete tra voi e gli altri è per così dire un filtro al quadrato. Quindi? Niente, era così per farvelo notare.

CAPRICORNO (22 dicembre-19 gennaio)

Caro Capricorno da un lato c’è il culto dell’efficienza, dall’altro la solitudine. Te a volte sei come catapultato nei tuoi undici anni, una festa scolastica, un gioco da tavolo. Stringi la tua Fanta tra le mani e devi far girare la piccola ruota di cartone che indicherà una strada oppure l’opposta.

Caro Leone vorrei incontrarti mentre faccio la spesa al supermarket, tra i corridoi illuminati al neon freddo e bianco, vorrei vedere cosa compri, sapere come ti nutri. Mi piacerebbe camminare davanti al bancone dei surgelati e spiarti, nel riflesso del settore delle pizze con glutine, che non prenderò.

SCORPIONE (23 ottobre-21 novembre)

Caro Scorpione sotto camera tua c’è una stanza sotterranea grande come un hangar d’aereo, vi si accede da una piccolissima porticina posta dietro al letto. Dentro questa enorme stanza a volte andate a vedere: è tenebrosa, ma il punto non è cosa c’è o non c’è, ma che quella stanza esista.

ACQUARIO (20 gennaio-19 febbraio)

Caro Acquario stamattina ti sei svegliato bene, hai aperto la finestra di casa e hai gridato con tutto il fiato che avevi nei polmoni: “No all’egooooo”. Poi ti sei sentito subito meglio, e quindi che ti devo dire, hai fatto bene. Certo non so quanto gioverà al tuo rapporto col vicinato.

Caro Toro eppure io mi ricordo che tu eri anche un segno della seduzione. Non la seduzione dell’ultimo periodo, quella non vale, non quella esplicita, ma una seduzione stranissima, super silenziosa, fatta di cose minuscole, quasi per nulla taurine. Eppure è così, me lo ricordo.

GEMELLI (21 maggio-20 giugno)

Caro Gemelli riparare un mobiletto, preparare una torta paplova per domenica, fare una lunghissima passeggiata in campagna. Sono cose che potresti valutare di fare, non tanto come atto psico-magico, ma perché sono cose che sai fare bene, anzi nemmeno per quello: perché ti fanno stare bene.

VERGINE (24 agosto-22 settembre)

Cara Vergine sei fragile, sei profonda e sei esplicita. Di queste tre caratteristiche quella più vera è la profondità, quella più misteriosa è l’essere esplicita. Sulla fragilità non c’è molto da dire, ma spero che questo aprile tua sia forte, fortissima, e penso che lo sarai.

SAGITTARIO (22 novembre-21 dicembre)

Caro Sagittario vabbè, allora sai tutto te. E malgrado questo vuoi pure risultarmi simpatico, e la cosa veramente più incredibile di tutte è che mi sei effettivamente simpatico. Il punto è che non te ne accorgi nemmeno, o forse non ci fai caso, insomma Sagittario, lasciamelo dire, sei esasperante.

PESCI (20 febbraio-20 marzo)

Caro Pesci cosa c’era prima che tu nascessi? Intendo dire, proprio nello spazio che occupi tu. Probabilmente la risposta che daresti tu, una risposta poco chiara, ma bella, è che prima che tu nascessi c’era del liquido, anzi al plurale, c’erano dei liquidi. Io ti guarderò senza capire, ma tra noi è sempre così.

TORO (20 aprile-20 maggio) LEONE (23 luglio-23 agosto)
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4 4 6 5 4 5 2 4 4 5 4 3 3 3 4 5 5 4 2 4 popolamento 3 cinghiali di rinforzo per tutti Primo attacco, tutti i dadi ottengono +1 cittadini carica bestiale Cinque tribù di cinghiali si contendono I TERRITORI, scegli chi impersonare e coMbatti COME NON HAI MAI FATTO. GNAMO! CONQUISTA LA TOSCANA. Scoprilo su www.demoela.com

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