Donne
O’ marchese Antonella BUCCINI
Non voglio parlare di dame e cavalieri, il tema è un altro. Chi ha letto L’Amica geniale o ha visto la serie, forse ricorda la domanda che Lila, una delle protagoniste, fa alle sue amiche del quartiere: “Cos’è o’ marchese?”
Le bambine di un tempo a Napoli conoscevano l’argomento. La prima volta che ne sentii il peso mi trovavo a Marechiaro, sui massi di un lido che degradavano verso il mare. Un gruppo di ragazzini si muoveva scomposto e veloce verso un punto preciso della scogliera. Erano eccitati dalla loro curiosità. Si fermarono in un anfratto e uno di loro urlò “o’ marchese, o’ marchese”. Pur rimanendo distante, mi avvicinai. Un altro sollevò con la punta delle dita il trofeo rivolto verso di me: un assorbente. Ridevano tutti “e roba e’ femmene” disse uno con un’espressione schifata. “vuttalo, vuttalo” urlò un altro. Rimandiamo ad altra sessione l’inciviltà di chi 3