Camorra e Giornalismo Antimafia
Giancarlo Siani: in ricordo di un giornalista scomodo Aldo AVALLONE
Ieri avrebbe compiuto sessant’anni. Fra tre giorni, il 23 settembre, ricorrerà il trentaquattresimo anniversario della sua morte. Fu ucciso in una sera di autunno, a pochi passi da dove abitavo allora, da sicari della camorra. Era ora di cena, ricordo ancora il rumore degli spari, tanti, la confusione, il capannello di persone che si affollavano intorno alla sua auto, una Citroen Mehari scoperta che in zona tutti conoscevamo, le sirene dell’autoambulanza e delle auto della polizia. Poi, la notizia sconvolgente, hanno ammazzato Giancarlo. Non ci frequentavamo, lui era più giovane di me di qualche anno, solo un saluto di sfuggita incontrandolo per strada la mattina quando andava al giornale o la sera quando si fermava a parcheggiare l’auto sotto casa. Un po’ lo invidiavo perché era sempre pieno di ragazze e, soprattutto, perché faceva il mestiere che avrei voluto fare anch’io. Il giornalista. Ma non 39