REDAZIONE Mattia Ascentini
4CS
Claudia Resta
4CS
Francesco Basile
4CS
Ilaria Riccardi
4CS
Andrea Bitetti
4BI
Mariagrazia Ritella
4BS
Monica Braia
4BS
Alessia Rizzi
4CS
Angela Calciano
3AC
Rocco Oscar Rondinelli
3AS
Maria Calia
4AS
Alessia Ruggieri
4CS
Roberta Caló
4AS
Ruggiero Salluce
4AM
Nicola Cappiello
4AM
Francesco Santandrea
4BI
Giulio Chito
4BM
Antonia Santarcangelo
4AS
Giuseppe Chito
4BS
Tommaso Scalera
4AM
Nicola D’Ambrosio
3AC
Simona Scarciolla
4AS
Anna D’amico
4AS
Daniel Scuturici
Maria D'Amico
4AS
Annamaria Soldo
3AC
4AM
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3AC
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3AC
Deniza Stankova
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4BS
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3AS
Maria Antonietta Deperte 3AC
Nicola Tragni
3AC
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3AS
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4BM
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3AC
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3AC
Giorgia Di Troia
4CS
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4BS
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4AS
Ilaria Donvito
3AS
DOCENTI COLLABORATORI
Emilia Esposito
4BI
Mariella Cosola
Martina Gaudiano
4BS
Camilla De Ruggieri
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3AC
Anna De Ruggiero
Christian D’Angelo
4AM
Emanuele Grieco
4BI
Maria Teresa Lostrangio
Giuseppe Guanti
4CS
Maria Caterina Palazzo
Nastassya Laguardia
4BS
Angela Paradiso
Sonia Lamacchia
3BS
Viviana Pennacchio
Martina Losignore
4AS
Silvia Pentasuglia
Valentina Mega
4CS
Roberto Pietracito
Rossella Panico
3AC
Anna Giovanna Serini
Francesco Paolicelli
4CS
Antonio Soranno
Gabriele Giacinto Paolicelli 3AS Flavio Paparcone
4CS
Renato Pavia
3AC
Angelica Pellegrino
3AC
Carlo Raguso
3AC
Roberta Rella
4CS
COLLABORATORI Michele Centonze
DOCENTE
Magda Tardi
DOCENTE
Giacomo Di Pede
5BS
Gianluca Ruggieri
5BS
SOMMARIO EDITORIALE GENERAZIONE ZETA: LA RIVOLUZIONE DEL FUTURO
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SCIENZE COMBATTERE L’ANSIA CON L’INTELLIGENZA EMOTIVA I TELOMERI: POSSIBILE ELISIR DI LUNGA VITA? UNA MENTE, MILLE MEMORIE
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MATEMATICA GALILEO GALILEI E ALAN TURING IL SARS-COV-2 E LE SUE CARATTERISTICHE
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CHIMICA I METAMATERIALI: UNO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO TERRE RARE MA NON TROPPO
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FISICA LA FOLLIA DEL MULTIVERSO CAVALCANDO LA LUNGHEZZA D’ONDA
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NUOVE TECNOLOGIE TRA FOLLIA E REALTÀ AD ASTRA, VERSO LE STELLE E VERSO IL CAMBIAMENTO L’EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA NELLA NOSTRA SMART HOME
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INGLESE SOCIAL ADDICTION HOW CHINA IS TAKING CONTROL OF HOLLYWOOD
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NOTIZIE DALL’ISTITUTO AUTOMAZIONE INDUSTRIALE A SCUOLA: UNA BUONA PRATICA PREMIAZIONE CONTEST GENERAZIONE EU: PODIO PER L’IIS G.B. PENTASUGLIA – MATERA
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Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia”
GENERAZIONE ZETA: LA RIVOLUZIONE DEL FUTURO
Noi ragazzi e studenti del terzo millennio possiamo considerarci davvero fortunati. Perché fortunati? La risposta è semplice. Siamo nati nel periodo storico delle rivoluzioni tecnologiche e di un nuovo campo di ricerche, quello dell’intelligenza artificiale. Il sostantivo “intelligenza” associato all’aggettivo “artificiale” potrebbe sembrare un ossimoro, in quanto l’intelligenza, ovvero la capacità di ragionare e di sviluppare le proprie funzioni cognitive, è una condizione che si associa esclusivamente al genere umano e non dunque ad una macchina oppure ad un qualsiasi apparecchio di invenzione dello stesso uomo. L’essere umano è stato esaltato sin dall’antichità dai filosofi Greci come un essere eletto e grandioso, capace di provare emozioni e di trarre conoscenze dall’esperienza sensibile, come diceva lo Stagirita Aristotele, e di elaborarle autonomamente, in una chiave soggettiva e relativa all’individuo stesso. L’uomo nel corso dei secoli ha vinto numerose sfide, evolvendosi e migliorando le proprie condizioni di vita, superando limiti considerati prima invalicabili. Un confine insuperabile era lo stesso bacino del Mar Mediterraneo. Le Colonne d’Ercole (l’attuale Stretto di Gibilterra, che separa l’Oceano Atlantico dal Mare Nostrum) sancivano i limiti delle conoscenze. Nonostante tutto, l’uomo andò al di là degli schemi, oltrepassando la bigotta visione medievale e allargando la propria concezione di mondo. Oggi l’ultima frontiera dell’umanità è proprio l’intelligenza artificiale, culmine della rivoluzione informatica digitale, avviatasi negli anni ’70 del ‘900, che ha come scopo quello di infondere delle caratteristiche e delle capacità tipiche dell’essere umano in una macchina, cioè sostanzialmente in un robot. Molti ritengono che in questa evoluzione ci sia un grosso rischio, perché il confine tra macchina e uomo sta diventando sempre più sfocato. In realtà la coscienza dell’uomo non potrà mai essere replicata da una macchina, poiché essa non potrà mai assumere la consapevolezza della propria esistenza. Infatti quello che si sta cercando di riprodurre è l’aspetto logico-matematico dell’intelligenza. Per di più la scienza non ha ancora compreso nella sua completezza le emozioni che contraddistinguono la mente umana e tutto ciò che riguarda la coscienza e la psiche. Perciò il timore che gli automi possano scavalcare l’uomo è più legato alla fantascienza che alla realtà. L’intelligenza artificiale applicata all’uomo, d’altra parte, permette un miglioramento delle sue condizioni, ampliandone i confini conoscitivi e migliorandone le capacità. Inoltre, pensando all’ambito della medicina, i vantaggi sono molteplici. Oggi si parla di arti bionici, capaci di sostituire un braccio biologico amputato in seguito ad un tumore oppure ad un incidente. Con queste premesse, grazie all’IA e alle moderne tecnologie, la cura per molte malattie sarà a portata di mano entro la fine del secolo, così come la semplificazione di molti aspetti della nostra vita quotidiana. Sulla base di queste considerazioni oggi si va sempre più diffondendo la corrente filosofica del Transumanesimo. Secondo tale teoria l’uomo sarebbe in grado di superare la condizione umana stessa, sconfiggendo la malattia, la vecchiaia e addirittura la morte, diventando sostanzialmente immortale. Questo potrà verificarsi solo
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Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” grazie all’ausilio della tecnologia, considerata un mezzo a disposizione dell’uomo da sfruttare per annullare qualsiasi sofferenza e per raggiungere la conoscenza assoluta. Per tutti questi motivi ritengo che noi giovani siamo davvero fortunati. L’IA potrebbe essere l’ultimo passo da effettuare da parte della specie umana verso un più alto stadio evolutivo. Più che mai oggi la nostra vita dipende dalle nuove tecnologie. L’incalzante campagna vaccinale ci sta gradualmente liberando dall’opprimente pandemia da Covid-19. Per tale, finalmente visibile, traguardo dobbiamo ringraziare la ricerca e soprattutto l’IA, poiché senza il suo ausilio non avremmo mai potuto raggiungere tali risultati in così poco tempo. Queste ultime considerazioni rendono chiaro il fatto che dobbiamo fidarci del progresso scientifico, in quanto i pro superano di gran lunga i possibili svantaggi. Il filosofo tedesco Immanuel Kant inviterebbe sicuramente il genere umano a superare questa nuova sfida, invogliandolo ad abbandonare il suo stato di minorità e ad uscire dall’opprimente campana di vetro in cui cerca di nascondersi. Il nuovo può far paura, ma questa è una opportunità che se colta, può cambiare il mondo, radicalmente e in meglio. Sta a noi, studenti del terzo millennio, trovare il coraggio di trascendere noi stessi per un futuro migliore. Sapere Aude!
Francesco Paolicelli, 4CS
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COMBATTERE L’ANSIA CON L’INTELLIGENZA EMOTIVA Quante volte lo stress generato dal timore di fallire ci ha travolti sui banchi di scuola? Già dalle medie, l’ansia si rende protagonista della vita di ogni studente. Che tu sia più o meno capace, la paura di non riuscire a dare il meglio ti assale. Allora perché persone che hanno studiato meno di altre, rendono di più in ambito accademico?
la manifestazione di tali sentimenti, i neuropsichiatri hanno condotto importanti studi sul ruolo dell’amigdala – una parte del cervello che sembra in grado di scatenare reazioni impulsive e ansiose, oltre che essere la sede delle emozioni stesse. La paura, così come l’ansia, qualora inadeguate al contesto, possono innescare diverse reazioni all’interno dell’amigdala che, agendo in maniera tale da far prevalere i sentimenti sul pensiero, può condurci al più inevitabile dei fallimenti. Come tutte le indagini scientifiche anche quelle sull’amigdala riportano il concetto teorico all’osservanza della realtà. In numerose circostanze si è visto che l’angoscia si manifesta con sudorazione, tachicardia, nausea e tremori. Per quanto non sempre sia semplice riconoscerne le cause, i contraccolpi che l’ansia può avere sul rendimento di chi ne soffre sono però cosa quasi certa. Sicuramente, il pensiero costante di non essere mai abbastanza, così come l’impossibilità di guardare al domani sotto una luce migliore, non possono che condizionare negativamente quelle che sono le nostre azioni. Tale condizione può essere interpretata come una sorta di cicatrice emozionale, ovverosia un insieme di convinzioni alimentate dall’angoscia e solidificatesi nella mente. In generale, combattere l’inquietudine significa doversi
Come suggerisce il noto psicologo D. GOLEMAN nel suo libro “L’intelligenza emotiva”, il cervello non ha valenza unicamente cognitiva; ma assume un significato ben più ampio che abbraccia anche le emozioni. L’intelligenza non è di fatto un’elaborazione fredda e metodica degli eventi; ciò che ci distingue da una macchina sono proprio quei sentimenti che noi tutti proviamo durante il corso della vita e che ci rendono “speciali”. La cosiddetta “intelligenza emotiva” è pertanto un insieme di capacità – che si possono identificare come “carattere” – le quali aiutano le persone a interagire armoniosamente nonché a dare “sapore” alla vita. Questa branca dell’intelligenza è la chiave del benessere psicologico, in quanto aiuta a gestire meglio le emozioni che a volte possono risultare incontrollabili. In tal senso, l’ansia e la paura sono quelle più temute perché incidono sulle prestazioni lavorative e/o scolastiche. Analizzando quanto accade durante 3
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” trovare a rare i conti con uno stato d’animo di continua preoccupazione e tensione mentale rispetto a una situazione futura percepita come tragica.
stessi e sugli altri, i quali stimolano, mantengono ed amplificano, una reazione di fatto eccessiva e/o inappropriata rispetto alla situazione. Il trattamento che si mostra maggiormente efficace nella cura dell’Ansia da Prestazione è la Terapia Cognitivo-Comportamentale che concentra la propria attenzione sui pensieri disfunzionali al fine di ottenere una loro ristrutturazione, ad esempio attraverso il dialogo socratico.
Concentrarsi sul risultato finale non può che alimentare la situazione di ansia ed è un’azione da evitare se la si vuole contrastare. Inevitabile, a tal punto, dedurre che l’ansia sia un nemico comune e difficile da debellare se non attraverso una “vaccinazione” psicologica.
Alla luce di quanto spiegato, tutto sembra portare ad un’unica e impensabile conclusione: l’ansia, così come ogni altra emozione, è dettata dall’intelligenza.
Si potrebbe superarla, quindi, non pensando a dove si vuole arrivare, bensì concentrandosi sul processo per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Roberta Caló 4AS Maria D'Amico 4AS
Alla base di ciò, vi sono una serie di pensieri, sotto forma di aspettative e credenze su sé
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I TELOMERI: POSSIBILE ELISIR DI LUNGA VITA? Il Dna è formato da un filamento a doppia elica, costituito da cromosomi, le cui parti finali sono note come “telomeri”. Questi ultimi hanno il compito di proteggere la doppia elica, evitando che si sfibri e determinano la durata della vita di ogni cellula, accorciandosi ad ogni duplicazione: riducendo la loro lunghezza, aumenta la velocità dell’invecchiamento della cellula. I telomeri sono “supportati” da un particolare enzima chiamato telomerasi, che in parte riesce ad aumentarne la lunghezza nel momento in cui essi si riducono.
che spesso tendiamo a sottovalutare, ma che possono costituire il segreto per una vita più longeva. Fattori quali lo stress, gravi difficoltà presenti nella realtà di un individuo, il cibo che mangiamo, praticare sport, e molti altri, influiscono sul benessere e talvolta sull’invecchiamento delle nostre cellule. Il nostro stile di vita infatti influisce sull’accorciarsi o meno dei nostri telomeri, riducendo o attivando maggiormente la telomerasi. Per citare alcuni esempi, uno stato di depressione duraturo nel tempo è associato ad un processo di accorciamento dei telomeri in modo importante. Allo stesso modo, fumare può certamente influire in tal senso: coloro che sono affetti da malattie tumorali dovute al fumo, presentano telomeri molto più corti rispetto ad individui sani. Viceversa, un numero sufficiente di ore di sonno e un’alimentazione sana comportano una vita più sana, e certamente più lunga: la lunghezza dei nostri telomeri è infatti in proporzione alle nostre ore di sonno, così come una sana alimentazione contrasta i tre “nemici principali delle cellule”, ossia infiammazioni, insulino-resistenza e stress ossidativo.
L’invecchiamento dipende unicamente dalla nostra natura? Per spiegare questo concetto, gli antichi Greci utilizzavano il mito delle Moire, tre figure femminili che, ogniqualvolta un bambino veniva al mondo, tendevano un filo, e ne tagliavano l’estremità ad una determinata altezza: indicativamente questa misura rappresentava la longevità della vita del neonato. In termini scientifici, possiamo tradurre questo mito in un altro modo: i nostri geni, prima ancora della nostra nascita, determinano la nostra predisposizione verso problemi di salute, che possono influenzare la longevità della nostra persona. Uno studio condotto presso la Stanford University ha provato che è possibile allungare i telomeri, mentre è in fase di sperimentazione lo studio secondo cui allungandoli si allungherebbe anche la vita. Il cosiddetto trattamento “allunga-telomeri” è stato sperimentato su diversi tipi di cellule, dimostrando che, sottoponendole a questo processo più di una volta, si possono migliorarne le capacità e alcune funzioni: i cromosomi, e di conseguenza le cellule, ringiovaniscono di circa una decina d’anni. Dunque, a questo punto manca solamente la risposta alla nostra domanda: allungando i telomeri, ed evitando che essi si consumino, è possibile controllare l’invecchiamento dell’uomo?
Certamente, come abbiamo spiegato, la nostra genetica determina la longevità della nostra vita prima ancora della nostra nascita, ma il nostro modo di vivere e il nostro benessere fisico e mentale possono contribuire in modo positivo o negativo alla durata della vita della nostra persona. Monica Braia 4BS Martina Gaudiano 4BS Nastassya Laguardia 4BS
Oltre ai processi artificiali, vi sono alcuni fattori “naturali” che possono concorrere a rallentare il processo di invecchiamento delle nostre cellule, evitando che i telomeri si accorcino. Si tratta di alcune abitudini della vita quotidiana, 5
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UNA MENTE, MILLE MEMORIE La memoria è un presente che non finisce mai di passare1 1Oscar Wilde diceva che “la memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé” .
la differenza che c’è tra ricordo intenzionale, come quando stiliamo un elenco di cose da non dimenticare, o incidentale, come quando si ricorda di aver già visto il volto di quella persona, occorre sottolineare che l’essere umano dispone di diverse forme di memoria, come la memoria sensoriale (uditiva e visiva), la memoria a breve termine e quella a lungo termine.
In effetti, immagina di trovare in un cassetto, ormai chiuso da anni, un album, o un vecchio diario. Inizi a sfogliarne le pagine, ad accarezzarle, senti l’odore della carta ormai antica e… ricordi. La memoria, infatti, altro non è che il recupero dal “magazzino” della nostra mente, al pari del cassetto chiuso, delle informazioni che abbiamo acquisito, delle esperienze che abbiamo vissuto, delle sensazioni che abbiamo provato nell’arco della nostra vita.
La memoria sensoriale ha brevissima durata ed è in grado di ricevere determinati input trattenuti per qualche frazione di secondo attraverso i cinque sensi. In base al senso coinvolto, la memoria è detta iconica, quando cioè ricordiamo cose o immagini viste solo per qualche millesimo di secondo, oppure ecoica, quando sono interessati gli stimoli uditivi; quest’ultima è particolarmente importante per la comprensione del linguaggio verbale. Essa pertanto permette di interpretare il linguaggio dando significati differenti a un discorso. La memoria a breve termine è dotata di capienza limitata e le informazioni vengono ritenute per un periodo di tempo particolarmente breve (10-30 sec.); di conseguenza tutto quello che viene immagazzinato in questa fase può transitare nella memoria a lungo termine, attraverso strategie comportamentali. Se ciò non si verifica, le informazioni sono destinate a scompari-
Non è detto però che i ricordi recuperati siano del tutto fedeli alla realtà perché il processo di rielaborazione è influenzato dal tipo di memoria che attiviamo in quella circostanza. Al di là del1
Octavio Paz
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Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” re. La memoria a lungo termine è paragonabile invece ad un archivio gigante, avente capacità quasi illimitata, dove sono custodite tutte le esperienze e le conoscenze acquisite nel corso della vita, sia positive che negative. Se un ricordo è qui conservato allora è una piccola parte di eternità.2
ormai rimosso e a volte capita di svegliarsi da un sogno con abilità e conoscenze che prima non sapevamo di possedere o addirittura non si riesce a distinguere se il sogno sia accaduto realmente oppure no. In ogni caso, anche se svegli, continuiamo a sognare…
Durante il giorno, la mente immagazzina una serie innumerevole d’immagini che vengono elaborate soprattutto nel corso della notte. Il cervello, quindi, inconsciamente elabora tutti i dati raccolti nelle ore diurne e li trasforma in memoria. Nel corso di questo processo può avvenire che le normali attività cognitive preposte alla costruzione di memoria producano immagini oniriche che noi chiamiamo “sogni”. Pertanto, come teorizza Freud, un importante filosofo, psicanalista, neurologo, il sogno rappresenta un potente stimolatore della memoria a lungo termine. Spesso il sogno rappresenta il ricordo di un passato
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“non dimentichiamoci che noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere.”
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Maria Antonietta Deperte 3AC Rossella Panico 3AC Angelica Pellegrino 3AC Annamaria Soldo 3AC Michela Stagno 3AC Marianna Vizziello 3AC
José Saramago
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IL SARS-COV-2 E LE SUE CARATTERISTICHE la proteina E aiuta l’ancoraggio del virus alla cellula bersaglio;
Durante i mesi iniziali del 2020 un nuovo micro-organismo ha fatto incursione nel nostro quotidiano riuscendo a mettere KO l’intero globo. I più colpiti dal punto di vista emotivo sono stati i bambini e gli adolescenti, coloro che avevano prospettato di trascorrere ed identificare questi anni come i migliori della propria vita; si ritrovano invece soli, a dover seguire addirittura le lezioni scolastiche di fronte ad un monitor, che separa loro da quello che è l'ambiente scolastico e da tutte le opportunità che questo può offrire ad un giovane. In un mondo già molto tecnologicamente avanzato si dovrebbero incentivare i rapporti fisici, in particolar modo per coloro che saranno "i grandi di domani”.
RNA è il genoma del Coronavirus; la proteina N, abbinata a RNA, è in grado di aumentarne la stabilità.
Prima di soffermarci sul caso del SARS-CoV2 definiamo cosa sono i virus. Essi hanno una struttura molto semplice, non sono infatti considerati esseri viventi perché non sono in grado di duplicare il loro materiale genetico. I virus sono parassiti obbligati poiché necessitano di “un ospite” per sopravvivere. Sono particelle auto producibili non cellulari, formate da un cromosoma costituito da uno dei due acidi nucleici (DNA o RNA). Alcuni hanno inoltre una membrana esterna chiamata capside che può essere più o meno complessa.
Tamponi e Rt Fondamentali in questi mesi sono stati i tamponi che, grazie ai loro risultati, hanno consentito di costruire la curva epidemiologica di questa pandemia. I tamponi effettuati alla popolazione non sono tutti della stessa tipologia, dal momento che ciascun tipo ha specificità e attendibilità diverse. I tamponi molecolari hanno una specificità del 100% e una affidabilità del 98% a differenza di un tampone rapido antigenico con specificità al 98% e attendibilità al 95% oppure un test sierologico con attendibilità del 93%. Questi tipi di tamponi hanno una diversa influenza anche sul calcolo dell’Rt. L’Rt indica il possibile numero di persone che possono essere contagiate da una persona infetta. Diversi sono i modi per calcolare questo valore, ma il più comune e attendibile è il rapporto tra i tamponi positivi e il numero totale dei tamponi effettuati. Se questo rapporto è maggiore di 1, l’epidemia è in espansione, se è uguale a 1 è stabile, mentre se è inferiore a 1 è in fase di decrescita. Come detto in precedenza, i tamponi sono significativi in questo calcolo per-
Il SARS-CoV-2 appartiene alla famiglia dei Coronavirus, così chiamati per via della loro forma tondeggiante, “a corona”. Se lo osserviamo più da vicino, esso si compone delle seguenti parti: la Glicoproteina S (detta proteina spike del virus) riveste la superficie del virus sotto forma di protuberanze e serve al virus per legarsi alle cellule dell’ospite bersaglio; la proteina M è la proteina di membrana che riesce ad attraversare l’envelope (ovvero il rivestimento del virus ereditato dalla cellula ospite dopo averla infettata); la Dimero emoagglutinina-esterasi (HE) è una proteina del rivestimento; 8
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” ché se fatto con tamponi poco attendibili l’Rt risulta alterato provocando un’apparente diminuzione di contagi. Un modo più specifico per il calcolo dell’Rt è quello del modello SIR (Suscettibile, Infetto e Risolto). Esso comprende la seguente equazione:
metri sono β che rappresenta la probabilità di trasmissione, r il numero di contatti nel periodo dell’infezione e γ l’inverso del tempo di guarigione. Sarà importante quindi monitorare con costanza questi dati per contenere la diffusione del contagio.
d I(t)/dt = β r I(t) S(t)/N-γ I(t)
Maria Calia 4AS Agata Dichio 4AS Martina Losignore 4AS Antonia Santarcangelo 4AS
in cui I(t) è il numero di persone attualmente contagiate, S(t) è il numero di persone ancora non contagiate, N l’intera popolazione. Gli altri para-
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GALILEO GALILEI E ALAN TURING Si può continuare a fare scienza quando si è vittima di pregiudizi? 'Tutte le verità sono facili da capire una volta che sono state rivelate. Il difficile è scoprirle'' (G. Galilei)
Per aver infranto il divieto di sostenere la teoria copernicana, Galileo fu processato dal Santo Uffizio di Roma e condannato per "veemente sospetto di eresia" al carcere con sette voti favorevoli su dieci; egli tuttavia non scontò la pena comminata perché il giorno successivo alla sentenza, il 22 giugno 1633, abiurò, rinnegando le idee alle quali si era infaticabilmente dedicato tutta la vita. In seguito all’abiura la pena fu commutata negli arresti domiciliari che lo scienziato pisano scontò presso la sua casa di Arcetri fino alla sua morte. Solo 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, la commissione di studio, istituita da papa Giovanni Paolo II per riesaminare il caso Galileo e accertare eventuali errori processuali, ha ammesso l’ingiusta condanna e ha riabilitato lo scienziato.
Galileo Galilei e Alan Turing, nati a circa 340 anni di distanza l'uno dall'altro, apparentemente senza legami tra di loro, sono uniti dal medesimo destino. Mettere a confronto la vita e l’esperienza scientifica di questi due grandi uomini può apparire un’operazione ardita, ma, a guardar bene, soffermandosi un momento a riflettere, se sono differenti nello spazio e nel tempo, sono estremamente simili nella passione con cui hanno affrontato le loro ricerche scientifiche, nonostante le difficoltà e le opposizioni. Entrambi, per amore della scienza e della scoperta, per la loro irrefrenabile voglia di dare una spiegazione ai perché della vita e della natura, hanno sofferto quando non è stata data loro la possibilità di proseguire nel lavoro iniziato. Infatti, sia Galileo sia Turing sono stati vittime di una morale ottusa e retrograda, una morale cristiana che non concepisce chi mette in dubbio l’ipse dixit, nel caso di Galileo, e di una morale puritana e bigotta che non comprende che l’orientamento sessuale non è una pregiudiziale per il lavoro e la ricerca. In un tempo in cui non vi era una chiara distinzione tra sistema solare ed universo, Galileo dimostrò, con metodo scientifico, la veridicità della teoria sviluppata nel cinquecento dall’astronomo polacco Copernico, secondo la quale il Sole è al centro dell'universo e i pianeti, Terra inclusa, ruotano attorno ad esso. Così facendo, Galileo, come prima di lui Copernico, smentì la dottrina tolemaica, che affermava fosse la Terra a stare immobile e tutti gli altri pianeti e astri a girarvi intorno. La dottrina tolemaica era tuttavia la dottrina cosmologica di riferimento della Chiesa romana e questo in ragione della sua compatibilità con la concezione religiosa dell’uomo epicentro del creato divino. 10
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” Nel 1952 toccò invece all’inglese Alan Turing subire un’ingiusta condanna. Matematico di professione, Turing fu assoldato dai servizi segreti inglesi durante la seconda guerra mondiale allo scopo di decifrare i messaggi scambiati tra le forze naziste, prodotti attraverso il complesso sistema crittografico chiamato “Enigma”. Per farlo, Turing costruì una macchina (primo prototipo dei moderni computer) capace di calcolare le combinazioni di cifratura della “Enigma” e di conoscere così in anticipo le mosse del nemico tedesco. Fu proprio grazie a questa che l'Inghilterra fu in grado di sconfiggere Hitler.
tico, ma certo non di essere felice. La “cura”, infatti, iniziò a modificare il suo corpo ed il suo animo ironico e allegro iniziò pian piano a incupirsi, lasciando posto alla depressione. Il 7 giugno 1954, Alan Turing si suicidò, a soli 41 anni, mangiando una mela intrisa di cianuro. Solo nel 2017, il Parlamento britannico, emanando la ''Alan Turing Law'', ha chiesto pubblicamente scusa per tutte le condanne per omosessualità e, a parziale compensazione per quanto fatto, a partire dal prossimo 23 giugno, sulla nuova banconota da 50 sterline vi sarà il volto proprio di Turing. Galileo e Turing, per amor del proprio lavoro, si sono visti costretti a rinnegare la propria persona e i propri studi, pur di avere la possibilità di continuare a dedicarsi ad essi. È assurdo pensare che ciò che è diverso possa essere visto come pericoloso. L'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, sostiene che “ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.
Nonostante ciò, vi sono tutt'oggi Paesi in cui la libertà di espressione è assolutamente negata, dove si è perseguitati se si ha un credo religioso o politico, un orientamento sessuale o un'opinione differente da quella imposta. Per quanto tempo ancora ciò che è diverso da noi, ciò che ci fa paura deve essere annullato? Quante occasioni di crescita, di sviluppo perderà l’umanità perché troppo oscurata dal pregiudizio? Il diverso non deve essere reato, non deve far paura: è ciò che permette il progresso della società, mettendola alla prova.
Alla fine della guerra, però, Turing non fu celebrato come avrebbe dovuto; al contrario fu arrestato il 31 marzo 1952 e condannato con l’accusa di oltraggio al pudore, poiché omosessuale. Pur di sfuggire al carcere, egli accettò di sottoporsi ad un pesante trattamento ormonale, equivalente, in realtà, alla castrazione chimica: ciò gli consentì di proseguire il suo lavoro di matema-
Sonia Venezia 4BM
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I METAMATERIALI: UNO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO Il mantello dell’invisibilità
fenomeni fisici. Le celle che formano questi materiali sono costituite da architetture complesse di conduttori (solitamente metallici) entro una matrice dielettrica che può essere un polimero termoplastico non cristallino. Un cm2 del metamateriale può contenere fino a 10.000 celle, che nell’insieme costituiscono una struttura cristallina.
Da fantascienza a realtà. Un’azienda canadese ha creato un materiale capace di rendere le persone invisibili, come il mantello di Harry Potter. Questo “mantello dell’invisibilità” è in grado di deviare le onde della luce, facendo “scomparire” un oggetto o una persona, anche in movimento; può funzionare in qualsiasi condizione di luce, sia di giorno che di notte, nascondendo persino il calore corporeo. Il segreto sta nell’utilizzo di nuovissimi materiali dalle proprietà particolari, chiamati “metamateriali”.
La radiazione elettromagnetica che per estensione può essere chiamata “luce” si propaga in linea retta ad una velocità di 2,9979x108 m/s nel vuoto. La lunghezza d’onda della luce è delle dimensioni dei nanometri; grazie alle nanotecnologie, si sono prodotte celle elementari di dimensioni inferiori a tale lunghezza e con una spaziatura tale da produrre, quando la luce interagisce con questi materiali, effetti differenti da quelli comunemente attesi, come ad esempio un indice di rifrazione negativo. I campi di applicazione I campi di applicazione dei metamateriali sono i più svariati ma quello che maggiormente colpisce e affascina è rendere gli oggetti invisibili; quando la luce colpisce un oggetto, quest’ultima viene distorta e riflessa in tutta le direzioni consentendoci di vedere l’oggetto; al contrario, tutti i raggi di luce che colpiscono il mantello dell’invisibilità vengono deviati e curvati, rendendo in questo modo invisibile l’oggetto agli occhi di un osservatore. Sono stati costruiti anche metamateriali che deviano le onde acustiche, “metaspecchi” che riflettono una sola lunghezza d’onda e sono trasparenti a tutte le altre, e ancora superlenti che “vedono” virus e frammenti di DNA.
I metamateriali I metamateriali possiedono proprietà che sono determinate non soltanto dalla loro composizione chimica, ma anche dalla struttura organizzativa e cioè dalla loro microstruttura tridimensionale, che vede la ripetizione continua di unità o blocchi secondo un certo ordine e una certa periodicità spaziale.
Tutto ciò suggerisce che le applicazioni dei metamateriali potranno essere molte altre, al momento ancora difficilmente immaginabili. Nicola D’Ambrosio 3AC Federica Dambrosio 3AC Valeria Di Tinco 3AC Kevin Gentile 3AC Renato Pavia 3AC
Essi sono definiti come materiali strutturati artificialmente per controllare e manipolare le onde elettromagnetiche, le onde acustiche e altri 12
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TERRE RARE MA NON TROPPO sa dei guanti, che sono fatti di materiale isolante, non avviene il passaggio di calore e la conseguente comunicazione. Come recuperare le terre rare La tavola periodica in foto è presente nel nostro laboratorio di chimica e mostra come la disponibilità di diversi elementi, come le terre rare, vada esaurendosi proprio a causa del loro massiccio impiego nei dispositivi elettronici; lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo in Paesi che sono ricchi di queste ormai preziosissime materie prime, è spesso al centro di traffici illegali, che alimentano corruzione, guerriglia e malaffare. Cosa fare allora per ridurre la domanda sempre crescente di questi metalli? Una valida risposta può provenire dal modello dell’economia circolare. Essa consiste nel recuperare dai rifiuti elettrici ed elettronici (i cosiddetti RAEE) le terre rare presenti e di riutilizzarle per la produzione di nuovi dispositivi; queste operazioni richiedono metodi fisici e chimici laboriosi, ma di certo meno inquinanti dei lunghi processi impiegati per l’estrazione dei metalli dai minerali che li contengono. I metodi chimici si basano sul principio che, trattando i rifiuti con particolari sostanze, queste, in quanto “amici” delle terre rare, le attraggono a sé separandole dagli altri elementi; in seguito ad ulteriori trattamenti esse vengono allontanate dai loro amici chimici e sono pronte per essere reimpiegate.
Le “terre rare” sono un gruppo di diciassette elementi chimici distinguibili per la loro colorazione bianco-argentea, collocati nella tavola periodica tra i lantanidi, elementi caratterizzati da una configurazione elettronica che vede il progressivo riempimento degli orbitali f. Nonostante il nome, questi metalli sono abbastanza comuni in tutta la crosta terrestre: il Cerio, ad esempio, è il venticinquesimo elemento più abbondante sulla Terra, è presente in molti minerali ed è prodotto dal decadimento radioattivo dell’uranio. Le terre rare includono anche l’Ittrio e lo Scandio, le cui caratteristiche sono simili a quelle dei lantanidi, pur essendo collocati nella tavola periodica tra gli elementi di transizione. Con il passare degli anni si è compresa la grande versatilità di questi speciali materiali e i loro usi sono diventati sempre più numerosi. Essi infatti trovano impiego in dispositivi che vanno dalle lampadine agli hard disk, dai superconduttori agli schermi a colori, dalle turbine eoliche ai motori elettrici, passando attraverso gli elicotteri... ma particolarmente significativo è il loro uso massiccio nella produzione degli smartphone. A titolo di esempio… Vi siete mai chiesti perché con i guanti lo schermo touchscreen non funziona? È semplice, il touch funziona grazie al calore (anche minimo) che il dito trasmette agli elementi chimici, tra cui appunto le terre rare, presenti nello schermo. Questi elementi fanno da tramite ai componenti elettrici del dispositivo che permettono la risposta al nostro comando. A cau13
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” Ma perché il modello dell’economia circolare funzioni, è indispensabile che ciascuno di noi adotti comportamenti environmentally friendly. Alcuni esempi positivi ai quali guardare sono le sempre più numerose “urban mining” (miniere urbane, con-trapposte a quelle naturali) ovvero discariche di prodotti tecnologici, in cui conferirli quando divengono inutilizzati. Pensate che secondo una statistica risalente al 2011, se solo in Italia fossero stati smaltiti correttamente tutti i cellulari dismessi, si sarebbe recuperato un quantitativo di terre rare pari a 150 milioni di euro, settanta volte in più di quanto realmente fatto. Un vantaggio non solo ambientale dunque, ma anche economico. E il dato è destinato a crescere se si pensa che in Europa si cambia cellulare mediamente una volta all’anno. Ciò significa che vi sono tantissimi telefonini non più in uso (si stima addirittura oltre 83 milioni): una vera e propria miniera di terre rare inutilizzate.
10 euro da restituire alla fine del ciclo d’uso dell’apparecchio purché quest’ultimo, una volta dismesso, venga riportato presso il punto vendita, che a sua volta lo consegna ai centri specializzati nel riciclo. Insomma, una strategia a nostro giudizio vincente perché, se è vero che in molti non possono rinunciare ad avere l’ultimo smartphone prodotto, è altrettanto importante che ognuno di noi si impegni concretamente a proteggere il nostro pianeta.
In Germania, per incentivare il modello dell’economia circolare, il partito dei “Verdi” ha proposto di far pagare all’acquirente al momento dell’acquisto di uno smartphone una cauzione di
Angela Calciano 3AC Carlo Raguso 3AC Nicola Tragni 3AC
Gli elementi della vita Orizzontali 1
È presente nella grafite e nel diamante
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È presente nelle ossa ed è uno sport
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Quando è basso nel sangue, ci sentiamo stanchi
10 Si trova nel pesce e aiuta la memoria 11 Negli integratori salini è spesso associato al potassio 12 È il metallo del sale da cucina
Verticali
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2 dei 3 atomi dell’acqua sono di…
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Costituisce il 21% dell’aria
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Disinfetta l’acqua delle piscine
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Quello liquido consente la conservazione a -210 °C
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Conferisce il colore lilla ai fuochi d’artificio
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È abbondante nelle esalazioni dei Campi Flegrei
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LA FOLLIA DEL MULTIVERSO La realtà che si cela dietro la follia Il nostro universo è l’unico esistente o ne esistono molti altri? La teoria del multiverso può essere considerata un’ipotesi accettabile?
bolle è parte delle varie elaborazioni sul multiverso, del quale il nostro universo sarebbe solo una delle infinite "bolle", ed è uno dei pochi modelli di multiverso che segue completamente il modello standard della cosmologia e l'unico con evidenze significative nei dati osservati. Il concetto dell'universo a bolle comporta la creazione di universi derivanti dalla schiuma quantistica di un "universo genitore" o da un unico Big Bang. Alle scale più piccole (quantistiche, come la lunghezza di Planck), la spazio ribollirebbe a causa di fluttuazioni di energia e transizioni di fase, trovandosi in un falso vuoto, in quanto in fisica quantistica, a differenza di ciò che accade nella teoria della relatività generale, non esiste il vuoto o il nulla, nemmeno in caso di Big Rip o morte termica dell'universo. Il fenomeno del ribollire è forse dovuto al principio di indeterminazione di Heisenberg, e uno dei suoi effetti è la schiuma quantica. Il vuoto quantistico sarebbe infatti "schiumoso" e impossibile da lacerare e distruggere. La teoria prende ispirazione dal principio di indeterminazione di Heisenberg, parte della meccanica quantistica, che può essere formulato come:
Quando si vive una storia, da protagonisti o anche come semplici spettatori di un film, ci si chiede spesso cosa sarebbe successo se si fosse presa un’altra decisione. Le nostre differenti scelte avrebbero cambiato direzione alla nostra vita? Ma cosa si intende per multiverso? Il multiverso è una delle idee più stimolanti della fisica contemporanea. Tutti noi, infatti, sapsappiamo che l’universo è infinito e se veramente si estende all’infinito nello spazio esisterà una qualche parte di quest’ultimo in cui tutte le possibili combinazioni di materia, seguendo un calcolo delle probabilità, saranno presenti. Saranno verificate, dunque dimensioni alternative, comprese infinite copie più o meno simili della Terra e, ovviamente, anche di noi stessi. In uno scenario simile, insomma, ogni domanda del tipo ‘Cosa sarebbe successo se…?’ ha veramente una risposta. Gli universi paralleli coesistono nello stesso spazio degli altri, ma una volta divisi diventano fantasmi l’uno per l’altro invisibili e impercettibili. (In realtà) dal punto di vista filosofico l'ipotesi è antica, poiché l’esistenza di una pluralità dei mondi simili alla Terra fu proposta già dagli atomisti greci e trovò nuovo vigore dopo la rivoluzione copernicana, con la scoperta della grandezza effettiva dell'universo, contenente miliardi di galassie. Successivamente è stato riaffermato come possibile conseguenza da alcune teorie scientifiche, del multiverso di Hawking.
In pratica, il calcolo spiega che il principio di conservazione dell'energia può essere violato, ma solo per tempi molto corti. Più alta è l'energia estratta dal nulla, minore è il tempo in cui può essere fatto; lo spazio che noi crediamo vuoto in realtà è pieno di particelle che esistono per tempi brevissimi. Teoria del multiverso elaborata da Stephen Hawking "Noi viviamo in un universo strano e meraviglioso. Per poter comprendere la sua età, le sue dimensioni, la sua violenza e anche la sua bellezza dobbiamo compiere uno straordinario sforzo di immaginazione."
Teoria dell’inflazione caotica L'inflazione caotica è un modello di inflazione cosmologica dell'universo prevista da alcune estensioni della teoria del Big Bang e del modello standard della cosmologia. La teoria delle
Hawking poco prima di morire, aveva effettuato uno studio dal titolo "A Smooth Exit from Eternal Inflation", basato sulla teoria che suppo15
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” neva l'esistenza di altri universi: la cosiddetta “teoria del multiverso”. Secondo lo scienziato, dopo il “Big Bang”, si verificarono simultaneamente una quantità infinita di diverse esplosioni, che a loro volta diedero vita a ulteriori “universi paralleli”. Il cosmologo con le sue ricerche e i suoi studi si è spinto ben oltre.
“What-if?”. La serie racconta storie di realtà alternative dove alcuni momenti cruciali dei film originali si svolgono in maniera differente: ad esempio, cosa sarebbe successo se Peter Parker avesse salvato lo zio Ben o se fosse stata Peggy Carter a ricevere il siero del super soldato al posto di Capitan America.
Hawking, infatti, ha affermato che le prove concrete dell'esistenza di altri universi sono misurabili, per mezzo di complesse formule matematiche, tramite la radiazione di fondo: "Cosmic Microwave Background". Quest’ultima è una radiazione "nell’ordine delle microonde”, che attraversa il nostro universo e che viene vagliata come una specie di residuo “dell’universo primordiale”.
Riguardo alle serie televisive troviamo esempi di multiverso all’interno della nota serie “Dark”, nella quale attraverso un errore nell’universo originario vengono collegate dimensioni parallele che generano un loop destinato a ripetersi. In ambito letterario invece riferimenti al multiverso sono presenti in “Multiversum”, romanzo in cui i co-protagonisti Alex e Jenny vivono rispettivamente a Milano e a Melbourne. Hanno sedici anni. Un filo sottile unisce da sempre le loro vite: un dialogo telepatico che permette loro di scambiarsi poche parole e che si verifica senza preavviso, in uno stato di incoscienza. Durante uno di questi attacchi i due ragazzi riescono a darsi un appuntamento. Alex scappa di casa, arriva a Melbourne, sul molo di Altona Beach, il luogo stabilito. Ma Jenny non c’è. I due ragazzi non riescono a trovarsi perché vivono in dimensioni parallele. Nella dimensione in cui vive Jenny, Alex è un altro ragazzo. Nella dimensione in cui vive Alex, Jenny è morta all’età di sei anni. Il Multiverso, dunque minaccia di implodere e scomparire.
Sono mostrati tre possibili percorsi che contribuiscono all'ampiezza di probabilità per una particella che si muove dal punto A in un tempo t0 al punto B in un differente tempo t1. Nell'integrale sui cammini ogni particella segue ogni possibile storia. Il multiverso nella cinematografia e nella letteratura “Le gemme dell’infinito creano quello che tu percepisci come flusso del tempo. Se rimuovi una di quelle gemme il flusso si divide. Questo può avvantaggiare la tua realtà ma sicuramente mina la mia nuova. […] Una volta finito con le gemme le riporteremo una per una nel loro tempo a quando erano state prese, quindi cronologicamente, da quella realtà [la gemma N.d.R.] non se n’è mai andata”
E ammettendo l’esistenza di universi paralleli come cambierebbe la nostra quotidianità, saremmo portati a compiere le stesse cose o a visitare gli stessi luoghi? Sarà possibile in un ipotetico futuro raggiungere queste realtà parallele? E l’umanità sarà portata a compiere gli stessi sbagli o saprà imparare da questi per costruire una realtà migliore? Non ci resta che aspettare per avere una risposta a queste domande.
La citazione tratta dal film "Avengers Endgame" riguarda la costruzione di nuove realtà partendo da cinque gemme dell’infinito sulle quali, all’interno della nota saga cinematografica targata Marvel, si basano gli universi.
Mattia Ascentini 4CS Francesco Basile 4CS Giuseppe Guanti 4CS Flavio Paparcone 4CS Alessia Rizzi 4CS
Le prime rappresentazioni di multiverso nell’MCU (Marvel Cinematic Universe) li abbiamo con “Spiderman, di Miles Morales”, e con la serie
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CAVALCANDO LA LUNGHEZZA D’ONDA di settaggio e/o programmazione (possibilità di settaggio, programmazione funzioni, compatibilità a protocolli di comunicazione);
Impariamo a misurare
di Formato della lettura (come strumenti analogici o digitali). LE UNITÀ DI MISURA NEL CORSO DEI SECOLI… Nel corso dei secoli popolazioni diverse hanno usato svariate unità di misura per le lunghezze. Le prime unità di misura furono dedotte da parti del corpo umano. All'epoca degli antichi Romani si usavano il pollice, il piede, il palmo, il cubito (cioè la misurazione dell'avambraccio), il braccio, il passo. Tali misure però variavano a seconda delle persone e perciò non esisteva una misura che andasse bene per tutti: mancavano infatti dei campioni di misura fissi a cui tutti potessero fare riferimento.
In metrologia uno strumento di misura è uno strumento che ha la funzione specifica di effettuare una misurazione, intendendo con essa, in fisica e ingegneria, il processo di rapportare una grandezza fisica ad eventi, fenomeni o oggetti del mondo reale. Lo strumento di misura può presentarsi come un singolo oggetto, oppure può essere composto da due o più elementi che, opportunamente combinati, permettono di eseguire la misurazione. Prima di essere utilizzato, lo strumento di misura è tarato o calibrato utilizzando un campione dell'unità di misura che si vuole utilizzare o fissando un livello di misura come riferimento. Come unità di misura si utilizzano oggetti e/o eventi di riferimento precedentemente stabiliti, la cui misurazione dà come risultato un numero reale che è la relazione tra l'oggetto misurato e l'unità di riferimento. Vista la grande varietà di strumenti di misura, possiamo elencarne solo alcune caratteristiche:
Per tale motivo dal Medioevo in poi si iniziarono a costruire dei campioni di misura di cui venivano fatte copie il più fedeli possibile, che venivano affisse sui muri del palazzo comunale. Tuttavia le misure variavano da città a città creando non poca confusione nello scambio di informazioni e di merci. Nel 1791 si decise di assumere come unità di misura il metro (dalla parola greca "metron" che significa misura), che corrispondeva alla quarantamilionesima parte del meridiano terrestre. Alcuni anni dopo venne costruito il primo metro campione, fatto con una sbarra di platino-iridio. Il campione a cui si fa riferimento attualmente risale al 1889 ed è conservato nell'Ufficio dei Pesi e delle Misure di Sèvres, in Francia. In seguito grazie alle nuove tecniche di misurazione della Terra, ci si accorse che la lunghezza del campione depositato a Sèvres non era esattamente la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre: tuttavia, essendo ormai il metro diffuso in tutto il mondo, per praticità si decise di non modificarlo.
funzionali (grandezza oggetto di misura, campo di misura, principio di funzionamento, limiti di temperatura); fisici (dimensioni, peso); metrologici (precisione, risoluzione, linearità, ripetibilità); elettrici (tensione di alimentazione, caratteristiche delle uscite);
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Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” COME SI COSTRUISCE UN TERMOMETRO?
cercando di farlo arrivare fino al bordo (la bottiglia deve essere completamente piena).
È possibile costruire artigianalmente alcuni strumenti di misurazione, come, per esempio, un termometro. I termometri tradizionali misurano la temperatura utilizzando il mercurio, ma puoi realizzarne uno fatto in casa soltanto con acqua e alcol disinfettante. Anche se i termometri di questo tipo non possono essere usati per controllare se hai la febbre, possono comunque misurare la temperatura della casa.
A questo punto, inserite una cannuccia trasparente nella bottiglia: assicuratevi che non tocchi il fondo, che sia immersa nel liquido e che fuoriesca dalla bottiglia di almeno 10 cm. Fissate la cannuccia con un po’ di argilla in modo che rimanga bella ferma e non si muova più. Adesso fissate il cartoncino bianco dietro alla cannuccia che sporge utilizzando un pezzo di scotch, dopodiché versate alcune gocce di soluzione colorata nella cannuccia: calcolate che il colorante dovrà occupare circa 5 cm di cannuccia. In ultimo aggiungete una goccia di olio di oliva nella cannuccia, che rimarrà in cima alla soluzione.
Alcool Acqua Colorante alimentare Una bottiglia di plastica o vetro
A questo punto non rimane che calibrare il termometro ambiente in modo che sia il più accurato possibile nelle misurazioni della temperatura sia esterna che interna. Per fare ciò vi servirà un termometro commerciale: posizionatelo accanto al vostro termometro fatto in casa e lasciateli lì per alcuni minuti in modo che la misurazione si stabilizzi. Leggete quindi la temperatura indicata sul termometro commerciale e segnate con una penna sul cartoncino i gradi corrispondenti anche sul termometro ambiente che avete appena realizzato. Ripetete lo stesso procedimento in altre zone con temperature differenti et voilà! Il vostro termometro è perfettamente funzionante e potrete utilizzarlo per misurare le temperature che volete con precisione!
Una cannuccia trasparente Un contagocce Un po’ di argilla Un cartoncino bianco scotch termometro commerciale (solo per calibrare)
-ConsigliMetti il termometro in vari ambienti per rilevare le differenze di temperatura. Giulio Chito 4BM Roberta Rella 4CS Claudia Resta 4CS Ilaria Riccardi 4CS Valentina Mega 4CS Alessia Ruggieri 4CS
Una volta che avrete a portata di mano tutto l’occorrente, non vi rimane che assemblare il vostro termometro. Vediamo come fare passo passo. Prima di tutto, realizzate una soluzione composta dal 50% di acqua e dal 50% di alcol, aggiungete qualche goccia di colorante alimentare e mescolate bene il tutto. Una volta ottenuta la soluzione, riempite la bottiglia con questo liquido
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TRA FOLLIA E REALTÀ Gates e Musk “costruiscono” il futuro “Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero" (Steve Jobs)
vediamo infatti come settori quali e-commerce, e-learning ma anche e-sport, abbiano riportato rapidi sviluppi dovuti alla situazione pandemica. Come è facile notare, tutte queste parole sono precedute da “e”, che sta ad indicare “electronic”. Proprio l’elettronica e l’informatica, infatti, sono ormai realtà fondamentali che permetteranno la rivoluzione di interi settori. Anche durante la pandemia la tecnologia si sta evolvendo e l’uomo ne sta beneficiando.
In una conferenza TEDx (Technology Entertainment Design) del 2015, Bill Gates lanciò un avvertimento: il mondo non era pronto per un’altra pandemia globale dopo l’epidemia di Ebola. “Se nei prossimi decenni qualcosa ucciderà più di 10 milioni di persone, sarà con ogni probabilità un virus altamente infettivo, non una guerra”, disse. “Uno dei motivi è che abbiamo investito molto nella prevenzione di una guerra nucleare, ma molto poco in sistemi per fermare un’epidemia”.
Il mondo sta cambiando! Questa è una nuova rivoluzione copernicana ma la figura chiave non è più Galileo Galilei. Tra le tante personalità di spicco che sin dall’inizio degli anni 2000 si sono addentrate nei campi di ricerca e sviluppo potremmo citare, Bill Gates, Jeff Bezos, Mark ZuZuckerberg ma la figura di importanza prima e indiscussa resta una: Elon Musk.
Da queste parole è facile comprendere come già allora il mondo non era dotato dei mezzi per fronteggiare una pandemia. Le supposizioni di Bill Gates erano fondate: la pandemia c’è stata e ha colpito in maniera brutale. A distanza di più di un anno questa piaga del tessuto sociale non è ancora stata rimarginata e di certo il segno che ha lasciato sarà ben visibile nei nostri libri di storia.
Elon Reeve Musk (Pretoria, 28 giugno 1971) è un imprenditore americano, fondatore di numerose aziende, tra cui SpaceX, Tesla e Neuralink.
Il famoso detto “prevenire è meglio che curare” calza a pennello gli ultimi anni della nostra storia dove, probabilmente, il proverbio popolare non è stato seriamente preso a modello.
Egli è un uomo lungimirante, capace di sorprendere e meravigliare la gente con la sua apparente follia, ma soprattutto con la sua spiccata intelligenza.
Nonostante ciò, la comunità scientifica mondiale ha reagito tempestivamente e in brevissimo tempo la ricerca e la sperimentazione medico-farmaceutica hanno portato alla produzione di numerosi vaccini. Il campo medico però non è stato l’unico a premere sull’acceleratore;
Tra le sue visionarie intuizioni ricordiamo Tesla, Inc. che con le sue auto elettriche ha cambiato la visione del mondo sulle energie rinnovabili. Può darsi che di qui a poco tutti possiederanno un’auto elettrica e probabilmente 19
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” quell’auto sarà una Tesla. La guida autonoma, i numerosi assistenti vocali e la sua eleganza non distolgono lo sguardo dal fatto che queste automobili siano ad impatto zero e che quindi non producano CO2, causa prima dell’inquinamento ambientale.
mentando memoria e la capacità elaborazione, creare reti interconnesse tra umani e macchine. Musk è un vulcano di novità, idee e scoperte. Un esempio recente è Starbase, una città pensata come una “base stellare terrestre”, vista da lui come un punto di partenza per toccare con mano il suo grande sogno: portare l’uomo su Marte.
L'obiettivo dell’azienda, sin dall’arrivo di Musk, è quello di produrre auto elettriche a prezzi accessibili, non rinunciando all’estetica e alle prestazioni.
L’intento del folle Elon è quello di allargare un paese esistente fino a trasformarlo in una città vivibile del futuro, con una regolamentazione autonoma, con proprie leggi, come una specie di “città privata”, ma che con il tempo potrebbe essere accessibile a chiunque.
Gli ottimi risultati ottenuti da Tesla nel primo trimestre del 2021 hanno portato i dirigenti della casa automobilistica a mettere nel mirino un nuovo target di consegne per l’intero anno: un milione di auto elettriche, cifra ancora bassa paragonata a quelle delle grandi case automobilistiche mondiali.
Leggendo le notizie riguardanti l’imprenditore statunitense e tentando di comprendere a fondo la sua mente si intuisce che Elon sia un folle visionario e chiunque ha letto di lui potrà affermarlo.
Altra società di Musk che non si può non citare è Neuralink, con sede attuale in California. Questa società è impegnata nello sviluppo di una nuova tecnologia basata sui cosiddetti neural lace (lacci neurali), ovvero sulla possibilità di impiantare piccolissimi elettrodi nel cervello umano in modo da realizzare un canale di trasmissione dati fra il tessuto neuronale ed un computer ad esso connesso.
Personalità come la sua nel mondo sono fondamentali. Egli porta follia, sviluppa idee strane, ma allo stesso tempo lungimiranti. Che siano macchine elettriche, tunnel sotterranei o città hitech, sono tutte idee che portano l’uomo a sognare e a convincersi che qualsiasi cosa immagini sia realizzabile. Le sue sono idee che non pongono un limite all’immaginazione.
Qual è quindi il fine ultimo di tutto questo? Secondo il creatore, saranno molteplici gli obiettivi del progetto Neuralink: competere con le IA (intelligenze artificiali), potenziare il cervello, au-
Andrea Bitetti 4BI Giuseppe Chito 4BS Emanuele Grieco 4BI
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AD ASTRA, VERSO LE STELLE E VERSO IL CAMBIAMENTO
Elon Musk, noto per le sue iniziative nel settore tecnologico, non si occupa solo di energie rinnovabili e di viaggi spaziali, egli infatti, assegna molta importanza all’istruzione ed allo sviluppo sociale.
sempre gli stessi schemi consolidati, ma logori e spesso non rispondenti alle istanze del presente e del futuro. Chi viaggia col pilota automatico rimuove sistematicamente dalla propria esistenza ogni elemento di novità che possa turbare il proprio equilibrio statico e causare condizioni di stress. La sfida che “Ad Astra” lancia alla scuola italiana è quella di vivere con consapevolezza il cambiamento che i tempi nuovi richiedono.
Musk, che ha avuto un passato scolastico drammatico di bambino bullizzato, fino al punto da subire violenze fisiche che hanno richiesto un delicato intervento al setto nasale, aveva iscritto i suoi figli alla Mirman School di Los Angeles, una scuola d’eccellenza, almeno sulla carta, per bambini plusdotati. Ma la scuola ben presto aveva disatteso le sue aspettative. E allora Musk pensò di risolvere drasticamente il problema: creò “Ad Astra”, insieme a Joshua Dahn – ex docente presso la Mirman School – la scuola per i suoi 5 figli e per altri bambini, figli dei dipendenti di SpaceX, a Hawthorne, in California.
Cambiare si può! Anche solo modificare la disposizione dei banchi è un cambiamento non da poco. Se come insegnante ruoto i banchi a due a due e creo le condizioni per lavorare in gruppi e magari unisco la mia cattedra a uno dei gruppi, per poi renderla mobile e spostarla di gruppo in gruppo, le cose sono già cambiate! La prospettiva, il setting sono totalmente diversi per chi apprende. Questo ambiente nuovo a costo zero ha mentalmente già abbandonato lo schema della lezione frontale. Non avremo una scuola stellare ma avremo gettato i semi di una trasformazione che non può più attendere. Gli studenti di Ad Astra apprendono l'intelligenza artificiale, ma sorprendentemente le lingue straniere sono assenti a causa della filosofia personale di Elon Musk, secondo cui il software di traduzione in tempo reale renderà presto l'argomento obsoleto.
Ad Astra, dal latino “Alle stelle”, un nome che lascia pensare a un progetto ambizioso. La scuola nacque nel 2014 ad Hawthorne, in California, e inizialmente contava 8 studenti, inclusi i figli di Musk, sistemati temporaneamente nella sala conferenze di SpaceX. Intervistato l’anno scorso dall’imprenditore Peter Diamandis, Dahn ha detto che la scuola tuttora conta circa 40 studenti e afferma che probabilmente non supererà mai i 50.
Nel 2015, Musk in un’intervista a una TV cinese ha dichiarato: "non ci sono voti, quindi tutti i bambini frequentano lo stesso anno". I bambini dai 7 ai 14 anni lavorano insieme in team e, sebbene ottengano punteggi sul loro lavoro, non ricevono voti. Alla base di queste scelte c’è la convinzione che Il futuro del lavoro richieda un insieme di competenze che attualmente non sono insegnate nelle scuole. Infatti il lavoro del futuro come stiamo già vedendo, coinvolgerà robot e intelligenza artificiale creando una nuova sinergia tra macchina e uomo.
Ciò che differenzia profondamente la scuola di Elon Musk da tutte le altre è la pratica educativa. Infatti, ciò che distingue uomini come Musk dal resto del mondo, che si adagia sul comodo sofà della propria grigia esistenza, è l’azione. Chi non agisce viaggia, privo di consapevolezza, col pilota automatico e ripete per inerzia 21
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” Quello che sappiamo, tuttavia, è che la futura collaborazione tra esseri umani e Artificial General Intelligence (AGI), il tipo di IA che è capace quanto un essere umano, diventerà una realtà nei prossimi decenni.
percorsi formativi. Applichiamo le lezioni apprese da ogni progetto, laboratorio e discussione per riprogrammare la nostra prossima mossa." Di solito, il sistema scolastico è rigido e più incentrato sul sistema che sullo studente. Ad Astra sta cambiando questo status quo creando una filosofia incentrata sullo studente, che valorizzi le abilità personali, elogi la curiosità e incoraggi la risoluzione dei problemi e il pensiero critico. "E se gli studenti venissero presi sul serio e il loro tempo ben speso? – afferma Musk – Ad Astra crede nelle esperienze significative degli studenti a tutti i livelli di età e domini". Queste idee innovative potranno essere più o meno condivise ma è inevitabile riconoscere ad Elon Musk l’intento di migliorare l’istruzione, apportando notevoli cambiamenti e proiettarla verso un futuro sempre più all’avanguardia.
I principi di Ad Astra includono la cura della comunità, l'attenzione alle esperienze degli studenti e la condivisione del loro lavoro con il mondo. Secondo il sito web della scuola, gli studenti possono apprendere simulazioni, casi di studio, progetti di produzione e design, seminari e collaborazioni aziendali.
Infatti quando Musk non è stato soddisfatto dell'istruzione obsoleta ricevuta dai suoi figli, ha creato la sua piccola scuola: “Ad Astra”; per fornire loro competenze che getteranno effettivamente una solida base per il loro futuro.
"Ad Astra forma studenti che sono affascinati dalla complessità e risolvono l'ignoto. Ridisegniamo ogni anno sulla base dei nostri studenti i
Emilia Esposito 4BI Francesco Santandrea 4BI
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L’EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA NELLA NOSTRA SMART HOME
Una volta il cellulare era semplice da utilizzare, poi la tecnologia lo ha trasformato in uno smartphone e questo potente strumento ha modificato ancor più nel profondo le nostre vite. Costantemente connessi con il mondo intero, bombardati di informazioni sotto forma di audio, foto e video: lo smartphone è l’oggetto tecnologico che sta definendo un’intera era e forse una generazione. Ma non è il solo strumento che con l’aggiunta della parola “smart” nel nome ha compiuto un salto epocale. Basti pensare alla televisione e a come è cambiato il nostro rapporto con il piccolo schermo da quando è diventata smart tv, tornando così ad essere il centro di gravità delle nostre case. Ora però è la casa stessa che può essere trasformata in “smart home”: una casa intelligente, in cui controllare tutto con la propria voce o con il fidato smartphone. Certo, è solo negli ultimi anni che questo fenomeno si è impennato a livelli quasi inimmaginabili e in buona parte questa trasformazione risiede nella diffusione degli assistenti virtuali che permettono di attivare e controllare a distanza oggetti e elettrodomestici smart che si trovano nelle nostre case.
canzone, di sapere se prendere l’ombrello prima di uscire o ricordarsi di spegnere le luci di casa, con un assistente vocale si può avere tutto a portata di voce. Lampadine smart Con le lampadine smart si possono scegliere milioni di colori da applicare alla lampadina. Anche in questo caso un effetto positivo della tecnologia è il risparmio energetico che appoggia la tecnologia LED. Molti modelli hanno dei giochi di luce, così da creare l’atmosfera giusta in qualsiasi momento. Il controllo può avvenire tramite i normali interruttori, o con telecomandi specifici ma sono molte le app dedicate o comunque comandi vocali attraverso gli smart speaker più diffusi. In più molte app permettono la funzionalità di adattare i colori a ritmo di musica. Sempre la giusta temperatura grazie alla domotica Un termostato intelligente è una delle applicazioni più notevoli della tecnologia che è possibile attivare in una smart home. Non è solo una questione di comfort, ma anche di risparmio energetico, con notevoli conseguenze in termini di bollette e inquinamento. La praticità va ben oltre la possibilità di regolare la temperatura da un’applicazione su uno smartphone. In alcuni dispositivi, infatti, è possibile attivare la geo localizzazione, in modo da risparmiare energia quando in casa non c’è nessuno, mentre i sensori sono in grado di rilevare eventuali finestre aperte per evitare gli sprechi. I termostati di nuova generazione possono controllare anche lo stato di efficienza della caldaia e memorizzare l’inerzia termica dell’abitazione, in modo da rendere più efficiente l’avvio e lo spegnimento del riscaldamento. Integrando alcuni accessori, poi, si possono regolarizzare autonomamente le temperature nelle diverse stanze, mentre dall’applicazione è possibile consultare dati e grafici dettagliati sul
Con un assistente vocale basta la voce Il centro di una smart home del 2020 è senza dubbio lo “smart speaker” (o come lo conosciamo meglio: assistente vocale). Esternamente sono degli altoparlanti con un design moderno, adatto a figurare in qualsiasi casa ma oltre a riprodurre la nostra musica preferita, grazie a un microfono e all’intelligenza artificiale sono in grado di rispondere a domande sul meteo, sui nostri prossimi impegni in agenda e quasi su ogni curiosità ci venga in mente. Ma la cosa che più ci interessa in questo caso è che possono diventare il mezzo per comandare con la voce la nostra casa. I dispositivi possono essere connessi tramite la rete wi-fi a praticamente tutti gli oggetti tecnologici della nostra casa, comprese lampadine smart a LED, tv e termostati. Che si tratti di cambiare 23
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” microclima casalingo e sul risparmio di energia. Anche in questo caso i comandi, possono essere assegnati anche attraverso un assistente vocale.
pavimento. Non sono dei semplici “giocattoli” perché i più evoluti si avvicinano ai duemila euro. Ci sono diversi robot che possono essere impostati da remoto tramite le applicazioni, mentre alcuni mostrano addirittura le zone che non sono state pulite a causa di ostacoli che impediscono di far passare il robot e in questo modo si genera un’adeguata mappa della casa.
La coperta intelligente: riscaldata e autonoma contro i litigi È un classico esempio di discussione nelle coppie: la temperatura in casa e, in particolare, quella sotto le coperte. Sicuramente proprio da una situazione simile, i creatori hanno avuto quest’idea per questa coperta riscaldabile e intelligente. Il riscaldamento, avviene in due zone differenti, adattandosi alle esigenze di entrambi e in più la coperta si distende sul letto autonomamente.
La sveglia che ti mette in piedi Un elemento intelligente e realmente smart, specifico per chi fatica a svegliarsi per tempo la mattina, è una sveglia del tutto diversa dalle altre. Questa sveglia si presenta come un morbido tappetino da poggiare accanto al proprio letto, che continuerà a suonare finché per almeno tre secondi non ci metteremo in piedi su di esso con tutto il nostro peso e, una volta spenta, può essere programmata per riprodurre frasi positive o motivazionali, così da metterci subito di buon umore per la giornata che ci attende. O almeno quella è l’intenzione dei suoi inventori.
Intelligenza a bassa temperatura con il frigorifero intelligente Anche i frigoriferi sono diventati intelligenti! Oggi lo schermo integrato sull’anta di molti modelli è la porta d’accesso a un elenco di funzionalità, a partire dalla possibilità di consultare le ricette su internet direttamente dal frigo. Ma la cosa che lo rende più interessante è l’opportunità di guardare dentro al frigo attraverso il proprio smartphone, magari per verificare cosa manca mentre si è già all’interno del supermercato. La lista della spesa, si crea direttamente dal touchscreen integrato del frigo, così come avveniva su una agenda di famiglia.
Gli animali domestici in una casa smart Anche i nostri animali domestici possono trarre vantaggio da una casa smart, con una ciotola altamente tecnologica, in grado di dar loro da mangiare sempre nella giusta quantità e agli orari stabiliti. Il dispenser di cibo ha tante funzionalità interessanti, come il controllo da remoto con un’app. Si può definire anche come una nutrizionista virtuale, dato che sarà il dispenser a consigliare la giusta dose di cibo in base all’età e al peso dell’animale domestico.
Un occhio (smart) vigile in ogni casa intelligente Anche per quanto riguarda il tema della sicurezza l’alta tecnologia ha portato ottime novità per le smart home. Le telecamere di sorveglianza, sono diventate molto più intelligenti che in passato: inviano le proprie riprese in tempo reale agli smartphone e possono essere indirizzate da remoto avvisando con delle notifiche in caso di movimenti sospetti.
In conclusione deduciamo che una Smart home, è molto comoda ed è un segno della rapidità con cui si realizza ciò che sembrava pura fantascienza, considerando che questo scenario fino a qualche anno fa non sembrava neanche pensabile. Oggi tutto questo è possibile, economico e facilissimo da usare. Il problema che più ci poniamo è l’imbarazzo della scelta perché i prodotti per una casa intelligente sono davvero tantissimi.
Pulizia robotica: i migliori robot aspirapolvere C’è chi afferma che i robot aspirapolvere siano la creazione del secolo. Un’esagerazione, sì, ma la comodità che portano in una casa intelligente è enorme. Esiste un’infinità di modelli e varianti, inclusi quelli che oltre ad aspirare lavano il
Giorgia Di Troia 4CS 24
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SOCIAL ADDICTION For many years now, or probably throughout life, people have always looked for substances or objects that cause well-being in the "difficult" moments they have to deal with, escaping from reality.
the impossibility to connect to the network or to use their mobile phone or computer. Sometimes these problems may be overcome if we ask for help of an expert. Some Italians researcher observed a series of issues caused by dependence on technology, for example:
These substances or objects are often addictive.
Several hours spent on the web
Today an increasing number of teenagers, almost all of them, have the same symptoms of dependence, even though they don’t use any substances. The continuous development and spread of technological tools has led to the emergence of new "internet addictions".
Prolonged connection at night and several sleep issues
We can therefore speak of "social addicted": adults, adolescents and pre-adolescents who are completely submissive and absorbed in the critical and uncontrolled use of social media. We can consider as "social addiction" every addiction caused by gaming, Internet, social networks, shopping and various virtual realities. It is not to forget cyberbullying, which is now increasingly widespread and dangerous. Too many adolescents, pre-adolescents and even children, have made some obsessive-compulsive actions becoming part of their daily lives, such as checking social networks at increasingly shorter intervals, without even having, in most cases, a direct or immediate need.
Low level of interest in Tv and papers information
Reduction of physical activity Lack of familiar relationships Low participation to social events
Increase of anger and irritability
In fact, the purpose of the smartphone isn’t to make call, but to update and be updated through being on various social profiles, by watching videos and posting photos, getting continuously "informed" only about what the large network wants to transmit to the wider public all over the world. People are totally absorbed in virtual reality, almost as if their true "being" coincides with being online. Every teenager feels that being in contact with the world is as essential as natural
On some occasions individuals find themselves having to face a real "disconnection syndrome", which leads the person to states of discomfort, with themselves and with others, due to
Having our mobiles with us is as spontaneous as if it were an integral part of our body. It 25
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” makes you feel the constant presence of an object that makes you feel like you’re not alone or ‘’out of the world’’. The Internet and its communicating apps are by now the first tools you ask for answers, helps and advice to. Social media like WhatsApp, Instagram and Facebook allow us to share experiences, moments, ideas and information. In conclusion, we may say that most teenager as well as adults are addicted by social media.
We are always online but “without connection”. Christian D’Angelo 4AM Ludovica Elettrico 4BS Mariagrazia Ritella 4BS Daniel Scuturici 4AM Angela Zeni 4BS
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HOW CHINA IS TAKING CONTROL OF HOLLYWOOD Nowadays one of the best known places in the world is Hollywood in the States. Everybody has been dreaming about being an actor in Hollywood, and being on the red carpet at least or once in his own life, just watching all the most famous Stars on TV. But starting from the scratch… What is Hollywood?
China Economic and Security Review Commission, if you want to join Film market. As a matter of fact, Beijing Burocracy can request modifications on produced films. At the moment, Hollywood is doing Chinese government censors’ work: in fact the US government has openly criticized Hollywood for kowtowing to Chinese intervention. But the combination of Chinese censorship coupled with American film studios desire to access China’s market can lead to overlooking social problems that great American films once addressed to.
Today, the neighborhood located in LA, California, is synonymous with the glamour, money and power. Despite what the majority thinks, Hollywood has got humble origins: in the 19th century it was a small agricultural community and then it evolved into a thriving metropolis, where all the dreams come true, just for the lucky few. Obviously, there is a dark side of Hollywood. Drug and booze use have always been rampant in Hollywood. A lot of celebrities, such as Marilyn Monroe and Whitney Houston, experienced drug or alcohol-addiction, which lead them to death. Moreover, a recent report has reported that the Chinese government’s influence on Hollywood is representing a serious threat to free expression. Studios and film-makers are changing “cast, plot, dialogue and settings” in order to avoid Chinese officials are antagonist in such films as for example Iron Man 3.
How can Hollywood can indulge both Chinese censorship and the CCP in order to draw economic benefits? Forever, Hollywood has been working for social justices, promoting equal opportunities despite the gender, the skin color, the ethnic group, the religion or the sexual orientation. That is why it is unbelievable that Tibetans and Uyghur Muslims can’t take part to the Hollywood universe, just because CCP established it. Will Hollywood be able to take back control of its independence? Anna D’amico 4AS Francesco Di Napoli 3AS Ilaria Donvito 3AS Sonia Lamacchia 3BS Francesco Paolicelli 4CS Gabriele Giacinto Paolicelli 3AS Rocco Oscar Rondinelli 3AS Simona Scarciolla 4AS Deniza Stankova 3BS Nicole Tedesco 3AS
The CCP (Chinese Communist Party) considerably influences the possibilities a film is profitable or not. It is clear because it is necessary to respect rules and procedures cured by the US27
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AUTOMAZIONE INDUSTRIALE A SCUOLA: UNA BUONA PRATICA
Progettiamo oggi il futuro del nostro lavoro. È una frase che sintetizza come la nostra generazione si trova a vivere una evoluzione cognitiva che possiamo definire rivoluzionaria. Il cambiamento sta avvenendo in modo rapido e dirompente: forse avremo meno tempo che in passato per affrontarlo, ma disponiamo di molti più strumenti quali educazione, formazione e tecnologia.
della competenza specifica, è fondamentale che nella scuola si riesca a dare il massimo peso possibile alle ore dedicate alle attività pratiche e di laboratorio. In questo contesto si cala perfettamente quello che la società Omron mette a disposizione in termini di strumenti software e dispositivi hardware pensati per le scuole, affinché al termine del percorso scolastico gli studenti possano affrontare il campo dell’automazione industriale in linea con le ultime novità tecnologiche.
In questo articolo presentiamo un esempio di buona pratica didattica attuata all’interno della nostra scuola: la partecipazione al Trofeo Smart Project, competizione organizzata dalla società Omron in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, offre la possibilità a docenti e studenti di istituti tecnici superiori di confrontarsi nella realizzazione di un vero e proprio progetto di automazione industriale. Il Progetto Scuola - Omron, diventa strategico per consentire alla scuola di prepararci alle nuove richieste del mondo del lavoro e a noi studenti di mettere in gioco ciò che sappiamo e ciò che sappiamo fare, ciò che ci appassiona e ciò che vogliamo realizzare. Si tratta di una gara di programmazione PLC e HMI riservata agli studenti del 4° e 5° anno che dal 2008 coinvolge le classi 4A e 5A dell’indirizzo di Elettrotecnica e che vede il nostro Istituto arrivare sempre tra i finalisti.
Nonostante la pandemia, anche nel presente anno scolastico, pur operando in un contesto complicato come l’attuale a causa della didattica a distanza, due progetti presentati dagli studenti dell’ I.I.S. “G.B. Pentasuglia” alla XIV Edizione del Trofeo “Smart Project Omron” sono stati selezionati tra i migliori dieci a livello nazionale. Gli alunni di 4AE, seguiti dai loro insegnanti hanno progettato una macchina punzonatrice, un macchinario che ha il compito di punzonare dei mattoncini di forma cilindrica posti all’ingresso del nastro trasportatore. Una particolarità della punzonatrice è quella di marcare sul mattoncino il logo del nostro istituto.
La partecipazione al progetto “Smart Project Omron”, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione come competizione nazionale valida per la valorizzazione delle Eccellenze, si rivela un’esperienza didattica altamente formativa che annualmente docenti e studenti vivono attivamente. Una opportunità che mira ad accrescere e a valorizzare le competenze tecniche acquisite dagli studenti, mediante la stesura di un progetto valutato da una commissione tecnica sulla base di tre parametri: spendibilità dell’esercizio ai fini didattici; originalità dell’applicazione; grado di complessità di programmazione del PCL e del software HMI. In un mercato del lavoro in cui sempre più si va alla ricerca della specializzazione e 28
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” I ragazzi di 5AE, invece, hanno deciso di realizzare un impianto termico con controllo distribuito in grado di ottimizzare e rendere più efficace quello della nostra scuola.
Cosa avete imparato da questa esperienza? Sostanzialmente abbiamo imparato a metterci in gioco, facendo squadra con i nostri compagni, lavorando in modo diverso dal solito. In questo percorso la collaborazione è stata il fulcro di tutto, poiché ha coinvolto l’intera classe nel lavoro di gruppo per raggiungere un obiettivo comune sia nella progettazione della punzonatrice che dell’impianto termico. Inoltre, insieme abbiamo consolidato competenze informatiche mediante l’utilizzo del software fornito dalla Omron, abbiamo imparato a sviluppare capacità di leadership così come di lavoro in team, ad approfondire la conoscenza di nuove tecnologie, unendo teoria e pratica e non per ultime, la comunicazione e la relazione hanno completato questo lavoro gratificante.
Insieme ai protagonisti di queste stimolanti attività raccontiamo così questa esperienza didattica. Quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a partecipare a questo concorso? Grande motivazione e curiosità. Noi ragazzi di quarta e quinta ci proponiamo questo obiettivo già a partire dal terzo anno. A rafforzare la nostra motivazione in primo luogo ci sono i premi vinti dai nostri compagni negli anni precedenti e poi la considerazione che l’attività di preparazione alla partecipazione al Trofeo rientra nei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento – P.C.T.O.
Quali sono stati i vantaggi o i problemi riscontrati nello sviluppare questo progetto in D.D.I. ?
Quali sono le fasi in cui si è articolato il progetto?
Abbiamo sentito molto la mancanza della classe in presenza, ma l’esperienza di D.D.I, per noi, è stata positiva. Lavorare in gruppo ci ha fatto sentire uniti come se fossimo in classe. Siamo stati seguiti in maniera costante dai nostri docenti e siamo stati stimolati a realizzare compiti autentici per sviluppare competenze, sia disciplinari che trasversali. Ciascuno di noi rielaborando appunti e materiale didattico a disposizione ha sviluppato un diverso aspetto del progetto. È la passione il motore che ci ha spinto ad imparare.
Tre essenzialmente le fasi: astrazione ossia formulazione del problema; automazione, ovvero, espressione della soluzione; analisi cioè l’esecuzione della soluzione e valutazione della stessa. Per noi alunni della classe 4 quarta l’idea è partita da un modellino disponibile in laboratorio e poi su questo abbiamo realizzato una serie di ampliamenti. Decisamente diverso l’approccio per i ragazzi della classe 5 quinta. Siamo partiti dall’osservazione della piantina della scuola suddividendola in diversi ambienti per poter gestire la temperatura dei vari spazi con l’obiettivo di scaldare la scuola e nel contempo impedirne il riscaldamento in presenza di finestra aperta.
Per concludere, crediamo che questo progetto sia stato molto importante e innovativo, un perfetto anello di congiunzione tra la scuola e il mondo del lavoro: ci ha permesso di mettere a sistema le nostre passioni, acquisire competenze e crescere nella direzione che riteniamo giusta. Nicola Cappiello 4AM Ruggiero Salluce 4AM Tommaso Scalera 4AM
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PREMIAZIONE CONTEST GENERAZIONE EU: PODIO PER L’IIS G.B. PENTASUGLIA – MATERA
Nonostante le limitazioni dovute alla pandemia, nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro l’IIS Pentasuglia ha ancora reso protagonisti i propri ragazzi, questa volta in un concorso di caratura nazionale. All’alba del nuovo anno Giacomo Di Pede e Gianluca Ruggieri, due studenti della classe 5B del Liceo Scientifico Scienze applicate, sostenuti dai loro docenti, hanno mostrato spirito d’iniziativa nel prender parte al contest #NextGeneratioEU, promosso da Università Bocconi e Repubblica@scuola, in collaborazione con la Commissione Europea in Italia.
rizio Molinari (il direttore del celebre quotidiano La Repubblica) ed infine David Sassoli (il Presidente del Parlamento Europeo).
In conclusione, la scuola ed i ragazzi ringraziano la docente che ha seguito personalmente i propri alunni in un percorso conclusosi con una piacevole vittoria: la professoressa Magda Tardi.
Il concorso, che ha coinvolto oltre un migliaio di studenti provenienti da ogni regione d’Italia, ha fornito ai ragazzi la possibilità di comunicare ideali innovativi ed educativi mediante un articolo, una campagna social o una lettera indirizzati all’Europa. Ad aver ottenuto il terzo posto nazionale nella categoria “articoli scritti in gruppo” sono stati proprio i due ragazzi del Pentasuglia, elogiati per esser stati in grado di conciliare considerazioni di alto valore tecnico a riflessioni di carattere filosofico che tanto sono state apprezzate dalla Commissione.
Inoltre, si ringrazia il Dirigente Scolastico, il professor Antonio Epifania e la referente PCTO la professoressa Marilena Lopergolo per la sensibilità mostrata per l'iniziativa del contest. La redazione di Pentascienze
UNA NUOVA IDEA DI EUROPA La storia del tempo, come comunemente intesa, è la prolissa cronaca della vita di uomini solo di passaggio in un pianeta perituro; la loro natura ha permesso il progresso ma nell’ultimo secolo ci si è resi conto che tale avanzamento porta con sé strascichi degni di nota, come il rischio del depauperamento e deterioramento delle risorse naturali. Recentemente, disastri ambientali orripilanti hanno sconcertato l’opinione pubblica: la catastrofe di Baia Mare in Romania e, in linea generale, l’effetto serra ed il disboscamento hanno concesso alle nazioni l’opportunità di riflettere diligentemente sul futuro che ci at-
Ispirati dal discorso di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, i due liceali hanno scelto di trattare, in un articolo da loro composto, la tematica del Green Deal: “Perché l’Europa sarà ciò che desideriamo che sia”, parola della stessa Ursula von der Leyen. La premiazione, svoltasi il 24 maggio, ha consentito ai vincitori del concorso la possibilità di esser premiati dalla Commissione e di assistere ad un’intervista rivolta a personalità del calibro di Mario Monti (l’ex presidente del Consiglio), Mau30
Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia” tende. In questo senso, le parole pronunciate da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel suo discorso sullo “Stato dell’Unione 2020” sembrano quelle di un’artista, di una disegnatrice d’ambizioni per il popolo europeo: con audacia, perspicacia ed uno sguardo risoluto ha lasciato il segno, invocando un cambiamento fondato sulla lungimiranza “e che non si limiti alla sola risoluzione delle esigenze del mondo di ieri”. Il Green Deal europeo è un programma ragguardevole ma necessita ancora di esser rafforzato nei suoi elementi costitutivi. L’Europa vorrebbe esser leader di una globale rinascita economico-ambientale legata, tra le altre cose, allo sviluppo di tecnologie eco-compatibili, alla decarbonizzazione del settore energetico ed infine alla parziale modernizzazione sistemica dell’economia vigente.
di motivi per caldeggiare un’economia maggiormente “etica” a livello aziendale: in primis, l’ottenimento di una certa considerazione da parte di tutti gli stakeholder aventi la propensione ad associarsi a realtà all’avanguardia; in secundis, l’evitare di raggiungere quelle che alcuni ricercatori del National Center for Climate Restoration hanno definito come “soglie di non ritorno climatiche”. Da tempo si sta facendo sempre più forte l’encomiabile idea di indurre le maggiori aziende mondiali a redigere un piano riguardante il grado di conciliabilità del proprio operato con il programmi di sostenibilità. Proprio in quest’ottica sono sorte nuove linee guida come il SASB e la “Task Force sulle informazioni finanziarie relative al clima” (TCFD) che lo stesso “Larry” Fink supporta energicamente, ben consapevole che la situazione odierna potrebbe potenzialmente portare, a lungo temine, a catastrofi non scongiurabili.
In realtà, il punctum dolens concernente l’ambita tutela dell’ecosistema planetario consta nella sottovalutazione della forte relazione presente proprio tra finanza e tutela della biosfera: Laurence Fink, cofondatore, CEO e presidente di BlackRock, la più grande società di investimento nel mondo con trilioni di dollari in gestione, ha annunciato che sarebbe giunto il momento di riconsiderare le fondamenta della finanza moderna, giunta sull’orlo di una completa trasformazione. “Le società nei portafogli di BlackRock dovranno disporre un cronoprogramma sulla riduzione di CO2 che porti a emissione zero le proprie aziende entro il 2050, pena il taglio degli investimenti” ha infatti dichiarato lo statunitense all’inizio del nuovo anno.
In accordo con un tipo di economia non utopica, un contributo significativo per la lotta al cambiamento climatico può essere quello del largo utilizzo di edifici certificati LEED, con il fine ultimo di progettare città in totale sintonia con la natura. La proposta di un’edilizia tecnologica sostenibile e produttiva, nel cui campo siamo già leader, è davvero allettante per un futuro “green”. Al giorno d’oggi, gli esempi di bioedilizia in giro per il mondo sono merce rara, si pensi al “The Edge” ad Amsterdam: comunemente noto per eccelsi impianti di stoccaggio e riciclaggio di acqua, l’ampio utilizzo di pannelli fotovoltaici, impianti di aerazione e illuminazione naturali e utilizzo di tecnologie all’avanguardia per il monitoraggio e la domotica, “l’ufficio più sostenibile al mondo” è un esempio da seguire per costruire l’Europa che vogliamo, consapevoli che ”il futuro è nelle nostre mani e l’Europa sarà ciò che decideremo che sia”, firmato Ursula von der Leyen. Il mondo necessita di esser tutelato in fretta poiché, come disse un giorno il grande Seneca, “Dum differtur vita transcurrit”: mentre posticipiamo, il tempo passa. E di tempo ne è già rimasto molto poco, domani potrebbe essere troppo tardi.
La particolarità dell’economia risiede nel fatto che i cambiamenti nell’allocazione dei capitali si registrano prima di quelli climatici. A febbraio 2020, con alle porte una pandemia che non dimenticheremo, in molti credevano che la crisi virale avrebbe portato a trascurare il “climate change” e tutto ciò che da esso scaturisce. Così non è stato. Secondo quanto riportato da Fink, in soli 11 mesi a partire da gennaio 2020, gli investitori in Etf e fondi comuni avrebbero riallocato 288 miliardi di dollari in asset sostenibili, “con un incremento del 96% rispetto a tutto il 2019”, parola del dirigente di BlackRock. Ci sono un’infinità
Giacomo Di Pede 5BS Gianluca Ruggieri 5BS
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FONTI BIBLIOGRAFIA I. BERTINI, C. LUCHINAT, F. MANI, Chimica Materia Tecnologia Ambiente, Casa Editrice Ambrosiana, Rozzano 2018 R. CARNERO, G. IANNACCONE, Il tesoro della letteratura, Giunti tvp editori, Firenze 2020
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