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Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia”

LA PANDEMIA NON AIUTA L’UOMO, MA AIUTA IL PIANETA! Come la pandemia ha migliorato la salute della Terra! Da febbraio 2020 l’umanità ha focalizzato la sua attenzione sulla pandemia globale dovuta al Covid-19, un nemico invisibile che ha colto tutti di soppiatto costringendoli a rimanere a casa. I lavoratori sono stati obbligati ad esercitare le loro professioni in smartworking, le scuole sono state chiuse, cosi come ogni luogo della socialità. Si sono interrotte vacanze e viaggi, le persone hanno imparato a vivere esclusivamente con i servizi essenziali. Con una mobilità così limitata è stato inevitabile che quasi nessuno, per un lungo periodo di tempo, ha utilizzato la propria automobile, così come altri mezzi di trasporto. Se ciò può aver causato problemi economici, come la perdita di posti di lavoro e sociali, come l’alienazione e le difficoltà interpersonali, è anche vero che l’ambiente non si è di certo fatto sfuggire questa occasione; infatti se da un lato troviamo un aumento esponenziale della disoccupazione, dall’altro possiamo osservare un netto miglioramento delle emissioni dei combustibili fossili.

resto del mondo. Al contrario negli States il calo è stato di oltre mezza tonnellata, ciò è segno di una forte unità nazionale di cui beneficerà il mondo intero. Vi è stato un lieve miglioramento anche in Unione Europea ed India. Nel vecchio continente, moltissimi magnati del petrolio e del gas, ostacolano l’avanzamento del fenomeno green, creano sempre più scandali all’interno dell’economia mondiale e rallentano la vera rivoluzione green.

Secondo il Global Carbon Project le emissioni di CO2 nel 2020 ammontano a 34 miliardi di tonnellate, con un abbassamento di 2,4 miliardi di tonnellate rispetto al 2019. Questa diminuzione è il più grande calo annuale delle emissioni mai registrato nella storia; le stime affermano che le maggiori riduzioni si trovano nei più grandi “inquinatori” del mondo: Stati Uniti (-12%), Unione Europea (-11%), India (-9%) e Cina (-1,7%).

I vari blocchi imposti durante il lockdown hanno portato una riduzione di CO2 nei vari settori produttivi.

Gli scienziati, grazie ad un’attenta analisi dei dati ed un costante lavoro di ricerca, hanno stilato grafici che rappresentano la situazione a livello ambientale. Come si evince da questo istogramma durante il 2020 la Cina, primo paese al mondo per emissione di combustibili fossili è stata quella che ha ridotto di pochissimo il consumo delle fonti non rinnovabili. Ciò evidenzia che la nazione consuma ampiamente queste risorse e il cammino verso la “rivoluzione green” è più lento rispetto al

Osservando la serie temporale possiamo affermare che il trasporto, sia pubblico che privato, e le industrie, in particolare quelle di mediegrandi dimensioni, sono i reparti in cui la “ricadu8


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