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Pentascienze - La rivista scientifica dell’IIS “G. B. Pentasuglia”

LA PLASTICA E I CAMBIAMENTI DEL CLIMA Il premio Nobel Giulio Natta affermava:

teriale leggero, modellabile e la sua nascita ha segnato una svolta nella vita di tutti e nei più disparati campi delle scienze e non solo. Dobbiamo infatti dire grazie alla plastica per tantissime cose: protesi mediche, macchinari all’avanguardia, contenitori per il trasporto di sostanze e viveri.

“Il futuro appartiene ai tecnopolimeri e polimeri speciali che saranno prodotti forse in quantità più ridotte, ma saranno essenziali per il progresso dell'umanità"

Si sbagliava…

Isola di plastica Foto di Brunella Ranaldo

Purtroppo, però, come tutte le cose, anche la plastica ha i suoi lati negativi, che sono stati messi in evidenza quando l’uomo ha iniziato ad abusarne, come una droga. Infatti, a causa dei rifiuti plastici smaltiti in maniera errata stanno morendo moltissimi animali, sulla terraferma tanto quanto nei mari. Inoltre, le correnti marine “raccolgono” la plastica e ciò determina la formazione di vere e proprie “isole di plastica”. La più grande è 8 volte l’Italia ed è più estesa del Messico. Si tratta della South Pacific Garbage Patch, con una superficie che si aggira intorno ai 2,6 milioni di chilometri quadrati. Purtroppo, non è l’unica e le dimensioni di queste isole di spazzatura sono ormai sempre più preoccupanti.

La plastica è un materiale che si trova ovunque attorno a noi. Da un punto di vista chimico si tratta di polimeri, cioè lunghe molecole lineari composte principalmente da carbonio e idrogeno, ai quali possono essere aggiunte altre sostanze chimiche che fungono da “additivi”. Questi additivi permettono alla plastica di avere caratteristiche particolari, come il colore, l’elasticità o la resistenza. Il primo antenato della plastica nacque nel 1863, quando l’inventore americano John Wesley Hayatt inventò la celluloide. Questo materiale, per quanto rivoluzionario, aveva un problema: era estremamente infiammabile e quindi la sua produzione era molto rischiosa. Nel 1907 venne quindi inventata la bakelite, un nuovo tipo di plastica che era molto meno infiammabile e divenne quindi molto popolare. In seguito, vennero il nylon, il vinile, il poliestere e tantissime altre tipologie di materiali che ancora oggi sono ampiamente utilizzati. Queste semplici, lunghe e bellissime molecole hanno segnato la nostra epoca come poche altre sostanze. La plastica, infatti, è un ma-

La sovrapproduzione di plastica comporta anche l’elevata emissione di gas serra nell’atmosfera. Infatti, la maggior parte delle materie prime impiegate nella produzione dei polimeri deriva dal petrolio, che va estratto, trasportato e distillato; segue la lavorazione, e i prodotti finali vanno trasportati e distribuiti. Ognuna di queste fasi comporta l’impiego di mezzi di trasporto che utilizzano combustibili, con le conse10


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