AGROALIMENTARE
LE CONSEGUENZE PER L’AGROALIMENTARE SECONDO L’ISMEA INTERSCAMBIO TRA L’ITALIA - UCRAINA
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L’agroalimentare italiano, che solo qual-
di vini e di spumanti, prodotti fino a
dei futures. Tuttavia, il peso dell’export
che settimana fa festeggiava il supe-
questo momento risparmiati dalle re-
di frumento tenero russo e ucraino in-
ramento dello storico traguardo dei
strizioni commerciali varate da Mosca
cide sulle importazioni italiane del
50 miliardi di euro, deve fare i conti
nel 2014. Dall’analisi di Ismea, frumento
prodotto solo per il 6% in volume nel
non solo con l’incremento dei costi di
tenero, frumento duro e mais hanno
2020. In relazione all’interscambio
produzione ma anche con il conflitto
raggiunto in Italia e all’estero quotazioni
tra l’Italia - Ucraina il nostro Paese è
apertosi tra Russia e Ucraina. Come
mai toccate prima, mentre il mercato
il secondo fornitore di prodotti agroa-
sottolinea l’Ismea in una breve analisi
dei futures alla borsa di Chicago ma-
limentari di Kiev e al decimo posto tra
sull’argomento, lo scoppio del conflitto
nifesta una fortissima volatilità. Il grano
i paesi clienti. Esportiamo soprattutto
si è innanzitutto inserito in un contesto
duro ha raggiunto in Italia il suo prezzo
prodotti ad alto valore aggiunto come
di tensioni sui mercati dei cereali come
massimo a dicembre 2021, e in questo
vino, caffè, pasta anche se la voce più
non si vedeva dalla precedente crisi
caso a pesare sull’instabilità dei mercati
rilevante è il tabacco da masticare o
dei prezzi del 2007-2008. Tensioni sca-
è soprattutto il vuoto d’offerta che si è
da fiuto. Il nostro Paese acquista dal-
tenate da un insieme di fattori di tipo
creato dopo il crollo dei raccolti in
l’Ucraina soprattutto oli grezzi di gira-
congiunturale, geopolitico e non ultimo
Canada (-60%), principale esportatore
sole, mais (il 13% in volume delle for-
speculativo, che rendono l’Italia parti-
mondiale e il calo di altri importanti
niture provenienti dall’estero nel 2020)
colarmente vulnerabile in ragione del-
Paesi produttori. Diverso è il caso
e frumento tenero (5%). Relativamente
l’alto grado di dipendenza dall’estero
del frumento tenero, dove la quota
agli scambi agroalimentari con la
per gli approvvigionamenti di grano
russa e ucraina sulla produzione mon-
Russia, l’Italia è il settimo fornitore di
e mais. L’altra faccia del problema è
diale arriva al 14% (16% se conside-
Mosca mentre il nostro ruolo tra i paesi
rappresentata dalle esportazioni che
riamo anche il Kazakistan), e la situa-
acquirenti è del tutto trascurabile
vedono l’Italia tra i principali fornitori
zione di instabilità si sta riverberando
(33ma posizione). Anche in questo
di Mosca di prodotti agroalimentari,
in maniera decisa sulle principali piazze
caso esportiamo soprattutto vini e spu-
addirittura al primo posto per gli invii
di scambio internazionali e sui mercati
manti, caffè, pasta.