MANAGEMENT
IL POTERE È PIÙ FORTE SE CONDIVISO JULIE BATTILANA E TIZIANA CASCIARO, CHE ABBIAMO INTERVISTATO, INVITANO I MANAGER E I LEADER AZIENDALI A CONDIVIDERE IL POTERE, CHE NON È, COME SI CREDE, UN GIOCO A SOMMA ZERO. DARE POTERE AD ALTRI NON SIGNIFICA AUTOMATICAMENTE DIVENTARE MENO POTENTE. ANZI, È VERO IL CONTRARIO
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Uno dei problemi che hanno da sempre assillato l’umanità è il
Un conto, però, è il potere individuale, un conto quello collettivo,
potere. Sono stati scritti fiumi di libri sul tema. Ricordiamo
costituito da istituzioni sociali, strutturate gerarchicamente,
certe affermazioni sibilline di qualche nostro politico: «Il potere
che si sono radicate nel tempo e che possono esercitarlo in
logora chi non ce l’ha!». Ma che cos’è in realtà il potere che ci
forme di cui spesso non possiamo nemmeno rendercene
affascina e ci disgusta al tempo stesso e, come il fuoco, ci
conto.
ammalia ma ci divora, se ci avviciniamo troppo?
Come agisce il potere e come si può controllarlo
E’ una domanda senza risposta. Anche se, in fondo, dobbiamo
Eppure, secondo le Autrici - alle quali non possiamo negare
ammetterlo, tutti in qualche circostanza ne facciamo uso, ce
una ampia dose di ottimismo e soprattutto di pragmatismo -
ne avvaliamo per raggiungere certi risultati. Lo usiamo bene?
anche questo “potere sociale” sottostà alle medesime regole
Lo usiamo male? Forse questo è il punto cruciale. E per
e condizioni di quello individuale e, quindi, è possibile che le
affrontare il tema senza pregiudizi, bisogna analizzarlo fredda-
persone, organizzandosi adeguatamente, possano modificare
mente, studiandolo senza farsi coinvolgere emotivamente o
tali strutture, riuscendo così a influenzarle in senso più demo-
ideologicamente.
cratico.
E’ quello che hanno cercato di fare Julie Battilana e Tiziana
Il primo passo, però, è rendersi conto di come agisce il potere,
Casciaro, la prima insegna Business Administration alla Harvard
delle sue dinamiche interne, spogliandolo di quell’aura un po’
Business School, la seconda Organizational Behavior e HR
sulfurea che lo ammanta e che ne nasconde le reali dimensioni,
Management alla Rotman School di Toronto. E il libro che è
facendolo apparire più bieco e minaccioso di quanto non sia.
scaturito dalla loro ricerca è stato pubblicato a gennaio dalla
Insomma, le Autrici cercano di riportare il potere sulle sue
Rizzoli in italiano con il titolo “Tu sei il potere”. Come funziona.
gambe, che sono quelle degli esseri umani che se ne avvalgono
Come sta cambiando. Come possiamo usarlo meglio (pag.
in tutte le sue forme, evitando di attribuirgli valori superiori o
328, euro 20,oo).
nascosti che non possiede.
In estrema sintesi, cosa sostengono le due Autrici? Il potere,
E’ un’operazione, quindi, per così dire, antropologica che nulla
secondo loro, è la capacità di influenzare gli altri, avvalendosi
ha a che vedere con aspetti strettamente ideologici. E di
del fatto che si dispone di risorse che l’altra parte considera
questo occorre dare merito alle Autrici: aver raggiunto cioè
importanti, di cui ha bisogno, ma che non ha e che aspira in
l’intento di disinnescare il potere, smontarlo, ridurlo ai minimi
qualche modo ad avere. E per averle è disposta a cedere in
termini per poterlo comprendere e controllare.
parte il proprio potere.
Qualche esempio
Il potere, quindi, ha prevalentemente un significato relazionale.
D’altra parte, gli esempi che le Autrici ci propongono, hanno
Tutti ce ne avvaliamo e lo utilizziamo o ne siamo soggetti, a se-
l’efficacia delle storie che possono vantare un «lieto fine»
conda delle circostanze.
(anche se non tutte!) e servono a confermare le loro teorie.