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QUOTIDIANO LA GIUSTIZIA 5 settembre 1958
FISIONOMIA DEL BOLOGNA NEL CAMPIONATO ’58-59
Il rinsaldato Bologna ha superato di slancio il “muretto” delle partite amichevoli con alcune rappresentative straniere. Un collaudo non troppo impegnativo, se si pensa che il First Vienna pratica ancora temi di gioco anacronistici che raramente consentono ai viennesi di mettere a frutto il fitto e sapiente dialogare di centrocampo e che quindi vietano in partenza ai vessilliferi austriaci di rinnovare i fasti del gran gala calcistico mitteleuropeo d’altri tempi. Si aggiunga poi che i brasiliani del Bela Vista, ingaggiati allo scopo di conferire al confronto coi felsinei il pigmento di un eccitante funambolismo, hanno in gran parte tradito l’attesa, giostrando abilmente soltanto nella prima mezz’ora di gioco ed appannandosi poi, forse per effetto della stanchezza derivante dalle lunghe sgroppate in ogni angolo d’Europa, sino a divenire facile bersaglio di avversari più freschi e più grintosi. Pertanto i successi a catena di quello che si vuol far passare per il “nuovo” Bologna sono serviti soltanto ad edulcorare l’amaro palato della tifoseria locale, già scettica sulle possibilità future del complesso affidato a Foni. Sarebbe d’altro canto ingiusto non ammettere che questi primi confronti precampionato abbiano puntualizzato alcune deficienze organiche, come dire l’inquadratura, della squadra bolognese sicché lo stesso Foni si è messo di buzzo buono a smussare le residue angolosità dell’assetto sino a dare al complesso affidatogli sembianze più confortevoli. Infatti, eliminati alcuni prevedibili squilibri, è venuta a galla quel-