Bologna bella e carogna (di Marco Marozzi)

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Donne e politica MAGNIFICHE. NUMERI DUE

È un primato di Bologna. Un rimpianto. Un avviso alle altre donne. Gli uomini? Ci nascondiamo dietro le quote rosa e simili ipocrisie. Siamo bravissimi nell’elogiarle e farne dei numeri due, forse più brave dei numeri uno. Siamo carogne consapevoli. Non credo ci guadagni nessuno. Fine del pensierino edificante, cominciamo con la festa. No, non delle donne. Di Bologna. Mirella Bartolotti è stata la prima donna assessore in Italia, nel 1957. Credo adesso si dica assessora. È morta a 84 anni. Suo marito era Roberto Finzi, storico importante come lei, per tutta la vita ha ragionato sul suo essere ebreo, uomo, di sinistra: una pacificazione maschile, politica, intellettuale non l’ha mai trovata, Lo sconcerto del maschio si intitola uno dei suoi ultimi libri. Era riuscito a sopravvivere all’insegnamento sessuale della madre: «Tu, quando ti sei tirato su i pantaloni, sei a posto; sono loro che non te la debbono dare». Piccolo mondo antico? Persino nel ricordare il centenario di Nilde Iotti qualcuno accennò – con gergo corretto – che la sua carriera politica migliorò dopo la morte di Palmiro Togliatti. Mirella Bartolotti fu nominata assessora da Giuseppe Dozza. «Un po’ di futuro a Palazzo d’Accursio», scrisse “Noi Donne”. «I bolognesi, dopo aver superato la prima impressione di perplessità, – si rallegrava la rivista dell’Udi, l’Unio25


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