Mondo Agricolo n.2 | marzo 2022

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VINO

di Gabriella Bechi

VILLA BUCCI 2017, CASTELLI DI JESI, VERDICCHIO RISERVA D.O.C.G. CLASSICO

Alla ricerca dell’unicità

L’

innovazione è sempre stata al centro dei pensieri di Ampelio Bucci da quando nel 1950, ancora adolescente, iniziò ad occuparsi dell’impresa di famiglia (370 ettari, di cui 200 in pianura e il resto in media pianura e collina). L’azienda era tutta a mezzadria, ma già dagli inizi anni ‘60, Ampelio decise di liberare gradatamente tutti i terreni, lasciando le case ai contadini, creando così una delle prime realtà imprenditoriali. In quegli anni viveva a Milano, dove studiava alla Bocconi, e nei fine settimana andava nelle Marche per seguire l’azienda, destinata prevalentemente a cereali, grano duro e tenero, mais e barbabietola da zucchero. Dopo laurea, Ampelio inizia a lavorare, prima come dipendente, poi come consulente, in aziende internazionali del Made in Italy della moda e del design acquisendo grande esperienza del nuovo marketing basato sulla qualità, sui concetti del bello e del buono. Intanto si stava facendo largo sul mercato una nuova immagine dei vini ita-

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liani e così pensa di mettere a frutto le sue competenze in questo settore. “Sulla base di indicazioni di amici della Borgogna - racconta - effettuai con Assam l’analisi di tutti i nostri terreni collinari alla ricerca di uno adatto a grandi vini bianchi. Dopo aver individuato sette aree privilegiate per un totale di 27 ettari e dopo aver a lungo pensato se scegliere di piantare Chardonnay o il nostro Verdicchio, tra il 1974 al 1980, per amore della mia terra, piantai sei vigneti di Verdicchio: la sfida era migliorarne la qualità e l’immagine, puntando sull’unicità”. Nel 1978, Ampelio Bucci acquistò l’unica vigna della valle del fiume Misa già vecchia di 15 anni con l’obiettivo di selezionare cloni ‘originali’ e ‘meticci’. “Oggi abbiamo un nostro vivaio, i cui cloni vengono utilizzati in oltre il 40 % delle viti”. Alla fine del 1997 inizia il percor-

so biologico certificato che oggi è completato da 25 anni e che ha portato anche a numerose innovazioni in vigna. Recentemente sono stati sperimentate tecniche particolari per abbassare la gradazione alcolica dei vini, che oggi è scesa a 13 gradi. Ma per Ampelio Bucci innovare oggi significa soprattutto spostarsi verso la sostenibilità e l’economia circolare: Reuse, Reduce, Recicle. La produzione attuale è di 150.000/200.00 bottiglie, di cui il 40% viene esportato in 25 Paesi del mondo. Due le tipologie di Verdicchio: un vino dell’annata, il Bucci Classico e una riserva, Villa Bucci. Un marchio punto di riferimento per questa varietà, che ha ottenuto moltissimi riconoscimenti, l’ultimo dei quali viene dal celebre magazine Usa “Wine Enthusiast” che, nella classifica 2021, incorona l’annata 2019 del Bucci Classico primo vino bianco del mondo. Ma il fiore all’occhiello dell’azienda resta il Villa Bucci. Da uve 100% Verdicchio proveniente solo da “vecchie vigne” (40 e 50 anni), affinato per un anno/ un anno e mezzo in botti di Rovere di Slavonia da 50 e 75 hl. e almeno un anno in bottiglia, è un bianco con caratteristiche da “rosso”. Colore paglierino brillante ed intenso con riflessi verdolini, il naso è complesso, imponente, elegante in cui si avvertono: nocciola, miele, spezie, pietra focaia; in bocca è pieno, armonico, equilibrato e persistente.


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