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e propria arte nel lavorare le preziose e delicate attrezzature di bordo. Nel corso dell’ultimo inverno, si è assistito ad una maggiore operosità a causa del poco tempo a disposizione e della quantità dei lavori da portare a termine. In particolare, è in corso l’ammodernamento di molti impianti e locali di bordo “nascosti sottocoperta”, attività che si somma alle tradizionali manutenzioni delle vele e delle attrezzature marinaresche. Si inizia presto ogni mattina. Dopo un rapido punto di situazione in assemblea, si procede con il programma delle manutenzioni, si imbracciano gli strumenti e, assieme alle maestranze civili dell’Aresenale, ci si divide tra veleria, falegnameria, oppure a bordo, tra la sala macchine o l’alberata. Un lavoro certosino, meticoloso e di grande pazienza che, a fronte della tanta fatica messa in campo, regala a chi ha il privilegio di seguirne i lavori, un’immagine dell’appassionata dedizione per la Nave. Il Palinuro non rappresenta più un semplice luogo di lavoro, ma diventa parte compenetrante del proprio essere come marinai di Palinuro. Il celebre nocchiere di Enea che, richiamando le antiche gesta dei poemi omerici, ci riporta in un viaggio epico ed avventuroso fino ai giorni nostri, passando attraverso i mari e le difficoltà che questa nave ha attraversato lungo i suoi quasi novant’anni di vita. Sembra quasi di entrare in un tempio antico, curato come si farebbe con la parte più nobile della propria casa. Dall’equipaggio emerge il forte senso di responsabilità e si apprezza il lavoro svolto con la consapevolezza di non poter essere da meno delle centinaia di uomini e donne che si sono susseguiti negli anni precedenti. Il nocchiere Luca, 23 anni, si confronta con