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Grano ‘in esclusiva’,
non è giusto? Il grano Senatore Cappelli continua a suscitare preoccupazione e scatta un’interrogazione parlamentare. La varietà antica rischia di scomparire nuovamente perchè ora e per 15 anni c’è un’unica ditta avente i diritti di moltiplicazione e commercializzazione del seme.
Immediatamente dopo la ripresa dell'attività parlamentare, è ripresa anche la contestazione sul grano Senatore Cappelli, e al Mipaaf è stata rivolta un’interrogazione parlamentare, a firma di Federico Fornaro e Rossella Muroni (ex presidente di Legambiente), i quali invitano il Ministero a intervenire. In particolare i parlamentari chiedono: “se il Ministro interrogato non ritenga di dover promuovere urgentemente, per quanto di competenza, una nuova regolamentazione che riconosca la possibilità di disporre di grano Cappelli anche ad altre ditte sementiere o di effettuare risemine da grano non cartellinato l’anno precedente, ricorrendo, se del caso, a licenze obbligatorie a favore degli interessati in base all'articolo 115 del decreto legislativo n. 30 del 2005; se non ritenga opportuno, in attesa di una nuova regolamentazione assumere iniziative per la riapertura dei termini del bando per evitare l'instaurarsi di un regime di monopolio; in vista delle prossime semine di ottobre/dicembre, se non intenda assumere urgentemente iniziative, per quanto di competenza, per permettere a tutti gli agricoltori di accedere alle sementi di grano Cappelli ed evitare una crisi economica per centinaia di agricoltori”. SETTEMBRE/OTTOBRE 2018
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