Febbraio 2022

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La forma delle nuvole

Un padre e una figlia osservano il mondo

IN BILICO TRA VERITÀ E MENZOGNA di Gianrico e Giorgia Carofiglio

È

Mentire o dire la verità? Non sempre la risposta è scontata. La moralità di un’azione la giudichiamo noi, con i nostri valori; per affrontare nel modo migliore i conflitti quotidiani 10

sempre sbagliato dire una bugia? A prima vista, il divieto di mentire ci trova tutti d’accordo: in astratto è una regola non controversa. O esistono condizioni per cui è opportuno, giustificabile, addirittura necessario, mentire? È una domanda che va dritta al centro di come funziona la riflessione su questioni morali, su ciò che è giusto fare. Ci sono situazioni in cui la risposta ci pare ovvia: non uccideremmo mai un innocente, non sfileremmo un portafoglio di tasca a un passante. Ci sono però altre situazioni in cui le risposte sono meno scontate. Immaginate che sia il 1944. Vivete in campagna e una famiglia ebrea in fuga vi chiede rifugio in casa. Voi li accogliete, date loro da mangiare, li nascondete in cantina. Un giorno bussa alla vostra porta un ufficiale delle SS, che vi chiede se siete a conoscenza di ebrei che si sono nascosti dalle vostre parti. La cosa giusta da fare vi pare una sola: non rivelare la presenza della famiglia a cui avete offerto un riparo in casa vostra. Ma come la mettiamo con l’obbligo di dire la verità? Il filosofo Immanuel Kant sosteneva che mentire non è mai lecito e lede la dignità morale di tutti gli esseri umani. Ma se diciamo la verità all’ufficiale tedesco esponiamo a un grave pericolo le persone cui abbiamo dato rifugio e noi stessi. Come si esce da questo dilemma etico?

Interrogarsi su situazioni estreme può sembrare inutile - se siamo fortunati non ci capiterà mai di dover proteggere delle persone che rischiano di essere deportate - ma ci consente di guardare più da vicino, di mettere meglio a fuoco i valori che fondano le nostre decisioni. La vita ci pone spesso davanti a problemi moralmente complessi, in cui vi è una tensione tra principi contrapposti: nel nostro esempio, il principio del preservare delle vite umane contro quello - a questo punto solo in apparenza assoluto - di dire la verità. Per quale ragione crediamo che sia sbagliato mentire? Proviamo a proporre un paio di interpretazioni, non necessariamente esaustive. La prima è che la regola di non mentire viene dalla necessità che gli esseri umani hanno di potersi fidare gli uni degli altri. Soprattutto in comunità ristrette, come i primi insediamenti agricoli, la fiducia, che è alla base della cooperazione, era fondamentale per la sopravvivenza dell’individuo e della collettività. Una persona che mente spesso è una persona di cui non possiamo fidarci: non sappiamo mai quando le sue parole riflettono la realtà, se possiamo essere sicuri dei suoi racconti, quanto possiamo credere alle sue promesse. Dire la verità ci permette di provare agli altri che possono fare affidamento su di noi. Ecco però una seconda ragione: men-

www.spazio50.org | febbraio 2022

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19/01/22 15:37


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