Anni possibili
VOLONTARIATO, UN BENE ANCHE PER CHI LO FA di Marco Trabucchi
A
qualcuno potrebbe sembrare banale evocare in questo periodo le attività di volontariato come aspetti importanti della vita a tutte le età; infatti, se ne discute sempre nei momenti di difficoltà delle organizzazioni sociali, quasi fosse una miracolosa ancora di salvezza. Inve14
ce, raramente si affronta la tematica quando si potrebbero mettere in atto scelte politiche stabili a favore di comportamenti di utilità, sia per il singolo sia per le collettività. Vi sono esempi, anche recenti, della scarsa attenzione delle istituzioni per questa modalità di collaborazione alla vita delle comunità. Nel momento in
cui scrivo queste note, alcuni ospedali italiani hanno inviato appelli agli operatori sanitari perché prestino volontariamente il loro tempo, al fine di sopperire alle mancanze di personale provocate dal Covid-19. È un grido di dolore importante, che dovrebbe far pensare all’impreparazione strategica dei servizi e alla funzione del volontariato, in alcune circostanze davvero insostituibile. Esercitare un servizio di volontariato è un momento significativo per chiunque, giovane o anziano. La propensione ad aiutare gli altri, infatti, non diminuisce con l’età; si modificano gli impegni, la qualità del lavoro compiuto, però sullo sfondo resta il sentire positivo che deriva dalle azioni di aiuto agli altri. Un sentire positivo che si accresce con gli anni, perché si acquisisce un’esperienza che fa percepire l’importanza soggettiva e oggettiva dell’atto di generosità. Schematicamente si riconoscono all’atto di cura volontario aspetti oltremodo positivi; infatti, nella mag-
www.spazio50.org | marzo 2022
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