COPPA MARTE Di Linda Ronzoni
Come qualcuno di voi già saprà il basket su Marte è giocato senza arbitri. In realtà tutti gli sport sono arbitrati dai giocatori stessi. Se siete stati in vacanza su Marte o se seguite questa rubrica saprete già che su Marte non si mente, si è sempre leali, non si simulano i falli anche perché non si fanno, e il bel gioco è in cima agli interessi di ogni sportivo. De Cubertin sarebbe stato molto fiero di noi, se avesse potuto fare un giretto da queste parti. Aggiungeteci anche il fatto che nelle nostre partite non si perde né si vince e avrete un quadro piuttosto realistico di quanto possa essere noioso lo sport su Marte. Certo noi marziani ci vantiamo di essere i più fighi dell’universo, non come quei cafoni dei terrestri, ma so di molti marziani che stanchi e nauseati da tutto questo fairplay sportivo si connettono in modo illegale alle frequenze terrestri e non perdono un minuto della Coppa Italia, altro che Coppa Marte. Perché nella Coppa Italia tutto è amplificato rispetto a una normale partita di campionato, il tifo si enfatizza all’ennesima potenza. Semifinali, finali, campanilismi, bandiere, eliminazioni dirette, adrenalina a mille. È una vera goduria per noi vedere i tifosi con quelle enormi parrucche o a petto nudo a cantare cori irripetibili, oppure l’allenatore che si danna correndo come un’ossesso e urlando alle giocatrici improbabili indicazioni che si perdono nelle urla del palazzetto. Tutti che urlano come se da quella partita dipendesse la loro vita. Pubblico, allenatore, giocatrici che lanciano urla belluine rotolando a terra dopo un fallo. Spinte, sgambetti, falli intenzionali, gomitate in faccia, un repertorio di gesti creativi per esultare dopo i canestri, pacche sul culo, giocatrici che zoppicano come se necessitassero di un trapianto immediato di caviglia e dopo tre passi ricominciano a correre, e poi il sudore! Noi marziani non sudiamo, quando abbiamo molto caldo evaporiamo particelle di colore dalla testa e dai piedi, gli uomini fanno un vapore rosso e le donne verdi. Immaginate quindi la goduria nel vedere, tra le altre stranezze, pure questi corpi coperti di goccioline d’acqua. Per noi marziani vedere una partita di Coppa Italia è come per voi terrestri guardare un porno. È eccitante, esotico, irreale, galvanizzante, assurdo, proibito, volgare, straniante. Solo che poi noi alla fine non possiamo nemmeno fumare una sigaretta perché ovviamente, manco a dirlo, noi marziani non fumiamo.