/ Approfondimento
Due passi tra i RODITORI Sono numerose le specie che possono causare disturbi, sia invadendo le nostre abitazioni sia arrecando danni alle coltivazioni. Vediamo caratteristiche, habitat e abitudini delle specie di maggior rilevanza a cura di Chiara Dassi
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al consistente mondo dei roditori che occupa una buona parte delle specie dei mammiferi, restringo il campo ai roditori italiani fra cui spiccano le numerose arvicole [famiglia dei cricetidi a cui appartengono anche i simpatici criceti (Cricetus cricetus Linnaeus, 1758) nelle tante varietà in commercio], il topo muschiato [(Ondatra zibethicus (Linnaeus, 1766) con caratteristiche per certi versi simili alle nutrie], i topi campagnoli, il topolino domestico, i ratti, i ghiri (moscardini e quercini), le marmotte, gli scoiattoli, gli istrici per arrivare alle nutrie. Mi occuperò delle specie particolarmente problematiche: Rattus norvegicus, Rattus rattus, Mus domesticus e Myocastor coypus. Ricordando però che anche i ghiri, Glis glis (in Sardegna è presente il Myoxus glis melonii), in certe circostanze possono arrecare disturbi, se si insediano nelle nostre abitazioni, o danni alle coltivazioni di pini da pinoli. Senza trascurare che lo scoiattolo grigio nordamericano, Sciurus carolinensis, può essere un esempio di quanto una specie aliena possa essere di nocumento alla fauna autoctona, nello specifico lo scoiattolo comune detto anche scoiattolo rosso, Sciurus vulgaris, problema non solo italiano, ma anche europeo. Interessante è riportare un semplice esperimento fatto per testare il diverso comportamento delle tre specie sinantrope nei confronti del cibo. Se in un
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DIMENSIONE PULITO | MARZO / 2022
labirinto con la copertura in plexiglas per poter osservare il comportamento dei soggetti si pone del cibo in un luogo lontano dall’entrata e poi si immette nel labirinto un ratto norvegese tenuto a digiuno per una giornata, si nota che l’animale, attirato dall’odore, si fionda immediatamente sul cibo. Se la cosa viene effettuata con un topolino domestico il topolino, una volta raggiunto il cibo, si nutre quel tanto per smorzare la fame senza però abbuffarsi e poi esplora il labirinto. Non trovando altre fonti di cibo, torna a sbocconcellare da
buongustaio il cibo messo a disposizione dagli sperimentatori. Una via di mezzo fra queste caratteristiche comportamentali è rappresentata dal ratto dei tetti. Naturalmente l’esperimento è stato realizzato in più riprese con soggetti differenti per dare significato statistico alla cosa. A tal proposito la dieta alimentare di un ratto norvegese adulto è di poco meno di 50 g, che si riducono a circa 30 per il ratto dei tetti e scende a 1,5 g per il topolino che però suddivide il cibo in una decina di assunzioni pro die (un vero assaggiatore).